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MessaggioInviato: 17/01/2012, 21:41 
Certo, ma io vorrei almeno la Terra fosse preservata il più a lungo possibile, anche se l'uomo, o quello che ne discenderà, avrà i mezzi per andare in altri Sistemi. Ad esempio, alcuni scienziati hanno postulato che si potrebbe spostare il pianeta in un'orbita più esterna, oppure fornirlo di sottili, ma efficaci scudi per attenuare la radiazione solare, almeno finché il Sole non diventerà una Nova in tutto e per tutto, ma guadagneremmo almeno altri 4 miliardi anni da ora, mentre così si specula un tempo variabile da un massimo di 1,5 a un minimo di 500 milioni.



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MessaggioInviato: 17/01/2012, 21:59 
....L' ultima volta che ho controllato l' inizio della fine per il Sole era prevista per 5 miliardi di anni....

...Sempre se non hanno toppato alla grande.... vedi il film "Sunshine" (e il solito segreto precauzionale).

Comunque sia direi che maya permettendo questo è l' ultimo problema in ordine e di tempo e di probabilità.


Ritengo assai più probabile come davvero vicina una inversione del campo magnetico terrestre scatenato dallo stesso Sole.

E temo assai più prosaicamente il collasso ecologico che da tempo è in atto e ormai prossimo se non si fa qualcosa subito.

Per non parlare della sorte infame che ci attende se si attuano i piani del NWO.


Davvero Venere potrebbe servire come una seconda casa per molto, molto tempo.

Sempre se i suoi ipotetici antichi abitanti non si siano rifugiati nel sottosuolo e non la pensino diversamente.

Quanto a come allontanare l' inevitabile di un altro pò, gli specchi solari sono una ipotesi più semplice e sicura che spostare l' intero globo.


Pensa solo al delicato equilibrio tra le forze gravitazionali e il conseguente rischio di trasformare il nostro sistema in un tavolo da biliardo...



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MessaggioInviato: 17/01/2012, 22:18 
Tra 5 miliardi di anni il Sole sarà una gigante rossa, ma per la Terra sarà troppo tardi già da molto tempo. E' sufficiente resti una nana gialla, ma divenga troppo grande affinché la sua superficie radiante ci invii troppa energia, innescando un processo di effetto serra incontrollato. Ciò al massimo tra 1 miliardo e mezzo di anni. Non solo, ma studi sulla rotazione dell'asse terrestre, e sull'allontamento lunare, con la perdita del suo effetto giroscopio, fanno presumere che la rotazione perderà l'asse divenendo caotica, con la scomparsa delle stagioni e gravissime conseguenze climatiche.



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MessaggioInviato: 17/01/2012, 22:21 
Inversioni del campo magnetico invece ci sono sempre state ogni mezzo milione di anni circa, la vita non ha mai subito radicali cambiamenti da essi, nulla di cui preoccuparsi quindi, a parte nei film e in certi blog d'accatto... Riguardo lo spostare il pianeta, ovviamente sarebbe un processo che richeiderebbe migliaia di anni, non sarebbe come prendere il raggio traente di cento navi stellari e "tirare" la Terra... Progetti di ingegneria celeste, se calcolati in lunghi periodi, sono fattibilissimi perché gli effetti divengono cumulativi, e quindi sono anche controllabili molto bene. Inoltre, penso che se riusciremo in qualche secolo a controllare la gravità per spedire navi spaziali, tra molti millenni ne sapremo abbastanza per spostare corpi celesti...



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MessaggioInviato: 17/01/2012, 22:32 
So che le inversioni del campo magnetico sono periodiche... ma questo non significa che siano innocue.

Noi non abbiamo mai potuto osservarne una coi nostri strumenti per conoscerne gli effetti su clima, vita e tecnologia.

Questo perchè l' ultima è avvenuta in epoca preistorica e la prossima è vicina (anche se non si può stabilire con precisione quanto).


Si ipotizza ad esempio che le inversioni magnetiche causino un effetto blackout permanente di apparecchiature elettroniche.

i.e. caduta dei satelliti, disattivazione di ogni strumento tecnologico, il mondo torna all' età della pietra.

Proprio come un impulso EM su scala globale.


Da tempo sospetto che sia il campo magnetico il vero metronomo dello scorrere delle Civiltà su questo pianeta.

E che il tempo lo detti il caro Sole... senza alcun bisogno di espandersi ma solo con le sue irregolarità.

Da tempo gli scienziati osservano un comportamento anomalo del Sole dichiarato come contrario ai modelli conosciuti.


Quanto alla cronologia dell' espansione solare, devo darci un' occhiata, hai qualche fonte affidabile?



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MessaggioInviato: 18/01/2012, 14:31 
Tutti i libri di divulgazione scientifica che possiedo, posso darti qualche titolo senza ricordarmi con precisione gli argomenti interni... comunque trovi molto anche su internet.



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MessaggioInviato: 18/01/2012, 14:33 
Un titolo fondamentale per me è Il mondo in un atomo di Lawrence Krauss, è godibile come un romanzo e parla di tutta la storia passata, presente e futura (possibile) della vita biologica e del cosmo.



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MessaggioInviato: 18/01/2012, 20:29 
Uno dei misteri scientifici riguarda senza dubbio l’attività vulcanica del pianeta. Si pensa che i vulcani dovrebbero aver rimodellato la superficie di Venere, oggi molto liscia e con un numero sorprendentemente basso di crateri da impatto. Ma solo molto recentemente sono state identificate prove di attività vulcanica recente sul pianeta Venere.[;)]


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MessaggioInviato: 18/01/2012, 20:33 
questo articolo pur se di circa 2 anni fa e'interessante......

"Il "gemello bollente" della Terra
Su Venere scorre lava

Sul pianeta ci sono tracce di eruzioni vulcaniche recenti. La scoperta è stata possibile grazie ai dati raccolti dallo spettrometro italiano VIRTIS a bordo della sonda ESA Venus Express
di Marco Galliani


Venere è un pianeta vivo. Almeno dal punto di vista geologico. La sua superficie mostra inequivocabili tracce di eruzioni vulcaniche recenti, come gli astronomi hanno scoperto grazie ai dati raccolti dallo spettrometro italiano VIRTIS a bordo della sonda Venus Express. Venere, insomma, si conferma sempre più come il “gemello bollente della Terra”, appellativo dato per le sue dimensioni e la composizione solida molto simili al nostro pianeta. Un’altra caratteristica che oggi scopriamo accomunare Venere alla Terra è, appunto, la presenza di attività vulcanica sulla sua superficie.

Una scoperta che apre nuove strade nella comprensione dell’evoluzione del clima e della struttura interna del pianeta ed è stata possibile grazie a uno strumento, VIRTIS (Visible and InfraRed Thermal Imaging Spectrometer), in gran parte ideato, progettato e realizzato in Italia da ricercatori dell’INAF e dalla Società Selex Galileo del Gruppo Finmeccanica per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Giuseppe Piccioni ricercatore dell’INAF-IASF di Roma e Principal Investigator di VIRTIS è davvero soddisfatto: “Grazie a VIRTIS siamo già stati in grado di studiare con grande accuratezza la superficie del pianeta e la sua atmosfera, potendone determinare la composizione chimica e la dinamica delle sue correnti. Pensare ora a Venere come a un pianeta geologicamente attivo, ci permette anche di comprendere molte anomalie presenti nella sua atmosfera”.

L’articolo, pubblicato su Science, spiega come gli scienziati sono arrivati a queste conclusioni. Il super-occhio di VIRTIS è riuscito infatti ad identificare le tracce di rocce “giovani” in alcune colate laviche sulla superficie venusiana, che erano state individuate in precedenza dalla missione NASA Magellan. Queste rocce di recente formazione, essendo più scure, emettono una luce infrarossa notevolmente maggiore di quelle formatesi in ere precedenti e perciò schiarite a causa dell’azione del tempo. I dati raccolti da VIRTIS hanno permesso di stimare l’età geologica di queste colate, che devono essere sgorgate sulla superficie di Venere al più solo qualche centinaio di migliaia di anni fa. Una conclusione decisiva che fa ritenere Venere ancora oggi geologicamente attivo in maniera del tutto simile alla Terra.

Leggi il comunicato stampa INAF

http://www.media.inaf.it/2010/04/08/su- ... orre-lava/


Ultima modifica di ubatuba il 18/01/2012, 20:34, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 04/12/2012, 10:36 
Lo studio dell'alta atmosfera di Venere mostra quantità variabili di zolfo, forse legate ad una attività vulcanica ancora in essere


Sei anni di osservazioni della Venus Express hanno mostrato grandi cambiamenti nel contenuto di diossido di zolfo nell'atmosfera venusiana ed una intrigante spiegazione può essere fornita da eruzioni vulcaniche.
La spessa atmosfera di Venere contiene questa sostanza in quantità superiore a quella terrestre di circa un milione di volte, e sul nostro pianeta la maggior parte è dovuta all'attività vulcanica. Gran parte del diossido di zolfo di Venere è nascosto dalle dense coltri di nubi visto che si tratta di un gas che viene distrutto facilmente dalla luce solare.
Questo vuol dire che la quantità trovata negli strati superiori dell'atmosfera è di recente formazione.
La superficie di Venere è coperta da centinaia di vulcani ma si dibatte molto sulla loro attività, il che è un obiettivo per la Venus Express. La missione ha già trovato delle chiavi importanti per svelare attività vulcaniche recenti, cioè nelle ultime centinaia o migliaia di anni. Una precedente analisi della radiazione infrarossa proveniente dalla superficie venusiana ha indicato dei flussi lavici abbastanza evidenti, portando a pensare che alcuni vulcani siano davvero molto recenti.
Ora, una analisi della concentrazione del diossido di zolfo nell'alta atmosfera negli ultimi sei anni fornisce un'altra chiave.
Subito dopo l'arrivo su Venere nel 2006, la sonda ha registrato un significante incremento nella densità media di diossido di zolfo nell'alta atmosfera, seguida da un decremento che ha portato a valori decine di volte inferiori rispetto a quelli di oggi.
Una simile caduta si è verificata anche durante la missione Pioneer Venus, dal 1978 al 1992.
A quel tempo, la spiegazione preferita verteva sull'immissione di questo composto da parte di uno o più vulcani, con la Pioneer Venus giunta proprio all'inizio della fase di declino.
Se si nota un aumento della quantità nell'alta atmosfera si può sapere che c'è qualcosa che di recente l'ha prodotto visto che altrimenti sarebbe stato distrutto dalla radiazione solare. Una eruzione vulcanica potrebbe agire come un pistone che alimenta questi valori ma le peculiarità nella circolazione del pianeta che ancora non ci sono del tutto note potrebbero mischiare il gas a riprodurre lo stesso identico risultato, quindi bisogna ancora indagare.
L'atmosfera di Venere ruota molto in fretta e impiega solo quattro giorni terrestri a compiere un giro, contro i 243 giorni impiegati dal pianeta per una completa rotazione.
Questa rapidità comprende il diossido di zolfo quindi è complicato isolare ogni punto di origine per il gas. Se i vulcani sono responsabili di questo incremento, allora questo potrebbe derivare da più zone vulcaniche minori piuttosto che da una grande attività vulcanica localizzata.



Immagine:
Immagine
75,05 KB

ESA

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... ancora.txt

e' una possibilita'che la variabilita' del diossido di zolfo sia dovuta ad una attivita' vulcanica,come del resto sulla terra,questo viene dedotto in base alle ns conscenze terrene,come magari tutto cio' possa essere dovuto a interazioni chimiche a noi tuttora sconosciute,sarebbe veramente un qualkosa di interessante se il tutto divenisse x attivita'vulcanica


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MessaggioInviato: 06/12/2012, 00:13 
Grazie Raziel delle delucidazioni e del suggerimento, ho aggiunto il titolo alla lista. [;)]

E complimenti a ubatuba per il report.

Dunque Venere è attivo vulcanicamente come la Terra. Un altro elemento che gli fa meritare il titolo di "gemello". Chissà se un giorno potremo terraformarlo.....



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MessaggioInviato: 06/12/2012, 11:08 
ciao aztlan,diciamo che sarebbe vulcanologicamente attivo,cmq sempre in base alle ns conoscenze oggettive,magari su venere tutto questo avviene x altre interazioni chimiche,a tutto cio'occorre una conferma ufficiale,speriamo nelle prox missioni verso tale pianeta,ma la notizia dimostrerebbe che il ns sistema solare e' veramente geologicamente attivo........a differenza di quel che si pensava fino a pochi anni orsono [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 06/12/2012, 11:09, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/12/2012, 10:46 
Vulcani attivi su Venere?

Individuata dagli strumenti della sonda Venus Express dell'ESA anidride solforosa anche negli strati più esterni dell'atmosfera del pianeta, là dove dovrebbe invece essere disgregata dai raggi ultravioletti solari. Un'anomalia che potrebbe essere dovuta ad attività vulcanica recente sulla superficie di Venere.


di Marco Galliani

04/12/2012 16:45


Venere è un pianeta ancora attivo dal punto di vista geologico? La domanda, una tra le più dibattute nella comunità di scienziati che studiano il ‘gemello bollente’ della Terra, non ha ancora avuto una risposta definitiva, ma nuovi risultati provenienti dalla missione Venus Express dell’ESA rafforzano lo scenario che la superficie del pianeta sia tutt’altro che immutabile e priva di attività vulcanica recente. Solo due anni or sono l’analisi delle misurazioni condotte dallo spettrometro italiano VIRTIS avevano permesso di identificare tracce di rocce “giovani” in alcune colate laviche sulla superficie venusiana (già osservate in precedenza dalla missione NASA Magellan) e di stimarne l’età geologica in non più di alcune centinaia di migliaia di anni. Oggi, sempre dalla missione Venus Express, ma da un altro strumento, SPICAV, spettrometro atmosferico nell’ultravioletto e infrarosso, arrivano nuovi dati sulla composizione dell’atmosfera del pianeta e in particolare sul suo strato esterno, dove è stata rilevata la presenza di anidride solforosa. Questo composto chimico è assai abbondante negli strati più bassi dell’atmosfera del pianeta, che si stima ne contengano una quantità pari a circa un milione di volte quella presente nell’atmosfera terrestre. La scoperta sorprendente è stata proprio quella di aver trovato anidride solforosa negli strati più alti nella densa cappa gassosa che avvolge Venere, poiché i raggi ultravioletti provenienti dal Sole tendono a disgregare velocemente questa molecola. La cui abbondanza alle quote più alte potrebbe essere spiegata da eruzioni vulcaniche sulla superficie di Venere, che sprigionerebbero verso l’alto enormi sbuffi di anidride solforosa, in perfetta analogia a quello che accade anche sulla Terra.

“I risultati di Venus Express ci danno conferma che il fenomeno visto negli anni ’80 dalla sonda Pioneer Venus della NASA sul decremento dell’abbondanza dell’anidride solforosa (o biossido di zolfo) non è stato un fenomeno occasionale, ma probabilmente ricorrente o per lo meno causato da fenomeni non isolati” commenta Giuseppe Piccioni, ricercatore dell’INAF-IAPS di Roma e Principal Investigator dello spettrometro VIRTIS a bordo di Venus Express. “Una delle cause infatti, come anche ipotizzato per la Pioneer Venus, potrebbe essere stata una ‘iniezione’ di anidride solforosa prodotta da un vulcano attivo capace di spingere questa molecola fino ad altitudini molto elevate, al di sopra delle nubi di Venere, poste ad un’altezza di circa 70 km. Una iniezione di questo tipo può infatti aumentare significativamente l’abbondanza del di questo composto chimico sopra le nubi, per ridursi poi abbastanza rapidamente a causa dell’effetto distruttivo dei raggi ultravioletti solari. Questa ipotesi rafforzerebbe anche i risultati ottenuti con lo strumento VIRTIS e pubblicati su Science circa l’evidenza di un vulcanismo recente mediante le misure infrarosse della superficie di Venere. Certo è che si potrebbero immaginare altri scenari o ipotesi differenti e per certi aspetti più improbabili, quali ad esempio una fluttuazione decennale atmosferica dell’anidride solforosa ma ormai, anche visto altri risultati, possiamo immaginarci Venere sempre più come un pianeta vulcanicamente attivo senza pregiudizi”.

http://www.media.inaf.it/2012/12/04/vul ... su-venere/

articolo che da ulteriori informazioni sulla possibilita' di attivita vulcanica su venere................................................


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Cita:
Raziel ha scritto:

Sì anche io punto molto su Venere come seconda Terra... certo però i problemi da risolvere sono molto grandi, e nel futuro remoto, se già la Terra sarà in pericolo per il sole in espansione, questo pericolo sarà ancora più prioritario per Venere.


Abbiamo 5 miliardi di anni di tempo per risolvere tali difficoltà.... mi sembra un tempo sufficiente...


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MessaggioInviato: 30/12/2012, 13:11 
..forse sarebbe piu' opportuno guardare verso altri mondi,nella ricerca di un pianeta che possa accogliere la genia umana..............[;)]


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