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 Oggetto del messaggio: Nascita della Terra
MessaggioInviato: 27/06/2010, 17:37 
Nascita della Terra: più modelli ma nessuna certezza

Per la prima volta, un gruppo internazionale di ricercatori ha inserito gli ampi dati geochimici sulla formazione della Terra in un modello, ottenendo risultati sorprendenti: più modelli possono essere utilizzati per il processo di accrescimento della Terra rispetto a quello che si credeva.

La Terra si è sicuramente formata durante la nascita del nostro Sistema Solare, quando la Luna e Marte erano protopianeti, lasciandola crescere a poco a poco: il tempo impiegato per l'accrescimento del pianeta Terra è tuttavia, una questione molto controversa tra gli esperti.
"I modelli più recenti rivelano che circa 100 milioni di anni sarebbe il tempo più coerente per la formazione della Luna e della Terra" afferma Bernard Bourdon, un professore dell'Istituto di Geochimica e Petrologia presso l'ETH di Zurigo.

Tuttavia, ci sono anche modelli che suggeriscono chiaramente la Terra possa aver raggiunto il 70% delle sue dimensioni in soli 10 milioni di anni. I modelli che vorrebbero dimostrare un accrescimento rapido della Terra partono dalla premessa di base che il protopianeta si mescolò completamente con un altro, quando la Terra raggiunse un equilibrio chimico tra gli elementi nel nucleo metallico e il manto di silicato, spiega Bourdon. Ciò sarebbe avvenuto quando gli elementi ferrosi affondarono al centro della Terra e i silicati rimasero nel mantello terrestre.

Lo scienziato ha avanzato forti dubbi circa una rapida evoluzione della Terra in soli 10 milioni di anni e ha collaborato con John Rudge, ospite alla Cambridge University e Thorsten Kleine, professore presso l'Università di Münster, nel tentativo di verificare la teoria tenendo in piena considerazione tutti i parametri conosciuti: da un lato, l'afnio-tungsteno e gli orologi radioattivi dell'uranio-piombo, e d'altra parte, la distribuzione degli elementi chimici tra il nucleo e il mantello. Questa distribuzione dipende dalle condizioni di pressione e temperatura durante la formazione di base, che probabilmente variò durante l'accrescimento. Le condizioni della formazione di base puotrebbero quindi essere estrapolate dalla distribuzione degli elementi interni della Terra.

Nel loro studio pubblicato su Nature Geoscience, Bourdon e la sua squadra dimostrano che ci sono parecchi modelli che sono compatibili con le osservazioni chimiche. La cosa notevole è che non vi è alcuna necessità di un equilibrio completo tra metalli e silicati: "Fino ad ora, si è sempre pensato che si poteva spiegare la distribuzione degli elementi con un equilibrio, tuttavia, la distribuzione si spiega facilmente solo con il disequilibrio", dice Thorsten Kleine.

Le osservazioni sono compatibili anche con uno stato di equilibrio per il 40%, vale a dire che il nucleo dei protopianeti in collisione avrebbe potuto raggiungere il centro della Terra direttamente senza un equilibrio importante con il mantello terrestre. Per Bourdon, la cosa fondamentale è che i risultati dimostrano che la nozione di un equilibrio completo potrebbe essere sbagliata, dal momento che un disequilibrio richiederebbe più tempo per il completo accrescimento della Terra, in modo da essere più coerente con il momento in cui si è formata la Luna.

"Se assumiamo che il mantello terrestre conserva ancora le traccie dei protopianeti, la fine dell'accrescimento della Terra e l'età della Luna coincidono", dice Kleine. La differenza di età aveva sempre lasciato perplessi gli scienziati, dopo tutto, la cessazione di accrescimento della Terra dovrebbe effettivamente coincidere con l'età della Luna a causa dell'impatto di un protopianeta delle dimensioni di Marte che ha dato poi vita alla Luna.

Gli "orologi radioattivi" quindi potrebbero essere stati parzialmente ripristinati da questa collisione catastrofica. Secondo il nuovo studio, gran parte della Terra, probabilmente si formò rapidamente, tuttavia, ci sarebbero voluti almeno 100 milioni di anni per raggiungere il suo completamento. L'accrescimento rapido all'inizio e un completamento lento sono coerenti con il tempo della formazione della Luna, dice Bourdon. Si può quindi desumere che molto ancora c'è studiare per capire qual è il reale modello che possa chiaramente spiegare quello che accadde alla Terra, pochi milioni di anni dopo la sua formazione

Fonte
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6165.7


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MessaggioInviato: 18/08/2013, 23:45 
Cita:
LA TERRA NON SI E' FORMATA NEL SISTEMA SOLARE ?

Per un intero secolo, gli scienziati hanno ipotizzato che la Terra avesse la stessa composizione chimica del Sole.

Questa teoria si basa sull'idea che tutto il Sistema Solare si sia formato dalla stessa nebulosa solare che circondava il Sole 4, 6 miliardi di anni fa e che, quindi, tutti i corpi celesti in esso contenuti condividano la stessa composizione chimica. Dal momento che il Sole comprende il 99% del Sistema Solare, questa composizione è essenzialmente quella del Sole.

Questa ipotesi, tuttavia, è stata contestata in un nuovo studio condotto da due ricercatori dell'Australian National University, nel quale è riportata una scoperta che potrebbe costringere gli scienziati a formulare una nuova teoria sull'origine della Terra.

Ian Campnell e Hugh O'Neil hanno scoperto che il rapporto tra la quantità di isotopi di neodimio contenuti nelle rocce vulcaniche della Terra è molto superiore a quella contenuta nei condriti, i meteoriti che si sono formati dalla nebulosa solare. Questo significa che la Terra ha una composizione chimica diversa rispetto ai condriti, preziose rocce particolarmente amate dagli scienziati a causa della loro provenienza dalla materia primordiale.

I due ricercatori concludono che la Terra deve aver avuto un'origine differente e non dall'aggregazione progressiva dei condriti. Essi ipotizzano che la Terra si sia formata attraverso la collisione con corpi celesti di dimensioni planetarie, oggetti abbastanza massicci da sviluppare una crosta esterna.

Molti scienziati hanno tentato di spiegare questa discrepanza sostenendo che ci dovrebbe essere una riserva nascosta di questi elementi vicino al centro della Terra. Questo serbatoio funzionerebbe grazie al calore del nucleo terrestre, producendo elementi come uranio, torio e potassio.

Ma Campbell non ha trovato nessuna prova dell'esistenza di questi 'serbatoi nascosti'. La conclusione è supportata da oltre 20 anni di ricerche da parte di Campbell sulle colonne di roccia calda che salgono dal centro della Terra, chiamate 'Pennacchi di Mantello', descritti come degli zampilli o pennacchi caldi, di materia relativamente primordiale, che risalgono dal profondo del mantello confinante con il nucleo esterno.

"I pennacchi di mantello non rilasciano calore sufficiente perchè questi serbatoi possano esistere. Di conseguenza, la Terra semplicemente non ha la stessa composizione delle condriti o del Sole", spiega Campbell nello studio pubblicato da Nature.

"Noi pensiamo che la Terra si sia formata dalla collisione con corpi planetari di dimensioni crescenti. Nella nostra ricerca spieghiamo che questi corpi planetari avevano dimensioni tali da sviluppare un guscio esterno che conteneva una notevole quantità di elementi che producono calore", continua il ricercatore.

"Durante le fasi finali della formazione della Terra, questo guscio esterno è andato perso in un processo chiamato 'erosione collisionale'. Questo spiega perchè la Terra non ha la stessa composizione chimica delle meteoriti condriti".



http://www.antikitera.net/news.asp?id=12646&T=5


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