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 Oggetto del messaggio: La Tempesta su Saturno è mostruosa!
MessaggioInviato: 31/01/2011, 12:14 
La Tempesta su Saturno è mostruosa!

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di Tammy Plotner

Prima delle feste Universe Today ha discusso della crescente tempesta su Saturno e ha mostrato le immagini della Cassini. Ora è passato più di un mese e la macchia bianca della sua atmosfera è divenuta enorme...larga circa 10 volte la Terra!
Nonostante le temperature sotto-zero e una significativa copertura di neve, almeno un osservatore dedicato si è alzato presto per osservare quello che raramente vediamo - un cambiamento nella faccia pallida di Saturno. "Ero fuori sabato mattina dalle 4:30 alle 6:00 e ho passato un'ora circa osservando Saturno con la sua Grande Tempesta Bianca." dice John Chumack di Dayton, nell'Ohio. "Le condizioni di visibilità non erano le migliori, ma ho continuato ugualmente, appena le nubi si sono spostate, ho provato! La temperatura era -20°C nel mio cortile a Dayton, ha quasi ucciso il mio tentativo."

Le temperature come questa sono calde a confronto di quelle su Saturno. A seconda della profondità dell'atmosfera, possono andare da -139.15 °C a -189.15 °C. Su Saturno si formano costantemente tempeste come uragani, ma solo poche sono visibili facilmente con un telescopio medio. "La tempesta è enorme", dice John. "Non c'è da meravigliarsi se possiamo vederla dalla Terra, dato che Saturno al tempo di questo scatto si trovava a circa 865.2 milioni di miglia o 1.392 miliardi di kilometri da noi!"
Però c'è più di una tempesta nell'immagine di John. Grazie al negativo è riuscito a catturare cinque piccole lune attorno agli anelli ghiacciati di Saturno - Rhea, Dione, Encelado, Mimas, e Teti.

Immagine

"Ero intorpidito nei piedi e nelle dita, persino con i guanti e dovevo toccare il metallo ghiacciato per puntare il telescopio e regolare la messa a fuoco. Persino i controlli manuali avevano dei problemi per la temperatura, il pannello LCD ha smesso di funzionare", dice John. "Cavoli, mi sono quasi congelato!".
Sì, ma che visione!

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6676


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MessaggioInviato: 01/02/2011, 18:11 
E si su Saturno ci sno tempeste violentissime e di dimensioni ececzionali come questa visibile da Terra.
Ma quacle anno fa la Cassini ne riprese una da molto vicino e la particolaritùà è che fosse esattamente esagonale [:0], in questo caso si tratta di un vortice polare, in questi anni i poli di Saturno sono invisibili dalla Terra

http://www.astronomia.com/2009/06/18/sa ... i-parte-7/



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MessaggioInviato: 01/02/2011, 23:42 
Cita:
1Al ha scritto:
Ma quacle anno fa la Cassini ne riprese una da molto vicino e la particolaritùà è che fosse esattamente esagonale [:0], in questo caso si tratta di un vortice polare, in questi anni i poli di Saturno sono invisibili dalla Terra


..e, a quanto pare, questo tipo di fenomeno e' riscontrabile anche sul nostro pianeta:

Immagine

Questa immagine, come si vede, immortala una figura pentagonale nell'occhio dell'uragano "Isabel" (settembre 2003).

Certo riuscire a trovare una spiegazione al fenomeno e' un'altra cosa in quanto fino ad oggi tali figure si sono osservate solo in tempeste "colossali", mentre sono assenti in sistemi piu' piccoli. Questo elemento fa' quindi pensare che entri in gioco una forte componente energetica (onde torsionali??) che crea delle onde stazionarie che originano questi schemi di interferenza che poi diventano visibili perche' il vapore acqueo delle nubi si addensa proprio su di essi.



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MessaggioInviato: 24/05/2011, 11:04 
Astronomia e cosmologiaOsservata dalla sonda Cassini e dal VLTLa tempesta di Saturno illuminata da 'fari stratosferici'
La perturbazione ha prodotto una gigantesca e complessa 'eruzione' di nubi brillanti che ha rapidamente circondato l'intero pianeta L'atmosfera di Saturno di solito appare tranquilla, ma circa una volta all'anno (l'anno di Saturno corrisponde più o meno a trenta di quelli terrestri), quando giunge la primavera nell'emisfero settentrionale, una straordinaria perturbazione può estendersi a tutto il pianeta.

La più recente di queste tempeste era stata scoperta dallo strumento RPWS (Radio and Plasma Wave Science), che studia i campi elettrici e magnetici del pianeta a bordo del sonda Cassini della NASA in orbita intorno a Saturno. Ma ora l'evento è stato studiato in dettaglio con la camera infrarossa VISIR installata al Very Large Telescope (VLT) dell'ESO e contemporaneamente con lo strumento CIRS su Cassini, e i risultati sono pubblicati in un articolo su Science.

Quello osservato è il sesto di questi enormi temporali, individuati a partire dal 1876. E' il primo in assoluto a essere stato studiato nell'infrarosso termico e il primo in assoluto a essere osservato con una sonda in orbita.

"Questa perturbazione si è verificata nell'emisfero settentrionale di Saturno e ha prodotto una gigantesca e complessa eruzione di nubi brillanti che ha rapidamente circondato l'intero pianeta", spiega Leigh Fletcher, primo autore dello studio. "Il fatto che sia il VLT che la sonda Cassini abbiano studiato contemporaneamente questa tempesta ci fornisce una rara opportunità di contestualizzare le osservazioni di Cassini. Gli studi precedenti a questo hanno potuto sfruttare solo la luce riflessa del Sole, ma ora, osservando per la prima volta nella banda termica, possiamo svelare regioni nascoste dell'atmosfera e misurare i cambiamenti sostanziali della temperatura e dei venti associati con questo evento."

La tempesta potrebbe essere stata prodotta all'interno delle nubi di vapor d'acqua dove un fenomeno simile ad un temporale ha portato alla creazione di un grande flusso convettivo: così come l'aria calda sale in una stanza quando se ne aumenta la temperatura, questa massa di gas si muove verso l'alto e perfora lo strato superiore dell'atmosfera di Saturno, di solito imperturbato. Queste gigantesche alterazioni interagiscono con i venti che si spostano verso est o ovest e producono notevoli variazioni di temperatura fino nella parte superiore dell'atmosfera.

"Le nostre nuove osservazioni mostrano che la tempesta ha avuto un effetto significativo sull'atmosfera, trasportando energia e materia fino a grandi distanze e modificando i venti atmosferici - con la creazione di sinuose correnti a getto e di vortici giganti - e alterando la lenta evoluzione stagionale di Saturno", aggiunge Glenn Orton del Jet Propulsion Laboratory.

Alcune strutture inattese, visibili nelle nuove immagini di VISIR, sono state soprannominate "fari stratosferici". Si tratta di variazioni di temperatura molto forti nella parte alta dell'atmosfera di Saturno, 250-300 km al di sopra della sommità delle nubi della bassa atmosfera, che mostrano quanto in alto si estenda l'effetto della tempesta. La temperatura nella stratosfera di Saturno è di solito intorno a -130 °C in questa stagione, ma i "fari" sono più caldi di circa 15-20 gradi.

I "fari" sono completamente invisibili se si osserva nell'ottico la luce del Sole riflessa, ma possono risultare più brillanti del resto del pianeta nella banda di luce infrarossa osservata da VISIR. Non erano mai stati visti prima, perciò gli astronomi non sono sicuri che si tratti di un effetto comune in queste tempeste.

"Siamo stati fortunati ad avere una sessione osservativa programmata per l'inizio del 2011, che ESO ci ha permesso di svolgere tempestivamente in modo da osservare il fenomeno il prima possibile. Un altro colpo di fortuna è stato che lo strumento CIRS di Cassini ha potuto osservare la tempesta nello stesso momento, così abbiamo avuto le immagini del VLT e la spettroscopia da Cassini da confrontare", conclude Leigh Fletcher. "Stiamo continuando ad osservare questo evento unico per la nostra generazione". (gg)


http://lescienze.espresso.repubblica.it ... lo/1347968


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MessaggioInviato: 02/11/2011, 14:32 
cassini trasmette questa foto in cui sono raggruppati a satelliti di saturno
tittano dione pandora et pan



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La sonda Cassini ha spedito a Terra un'altra immagine di un raggruppamento di satelliti, stavolta quattro, intorno a Saturno.
Titano è il satellite più grande nello sfondo e presenta Dione davanti. Il primo ha un diametro di 5.150 chilometri a fronte dei 1.123 del secondo. Alla destra degli anelli di Saturno c'è Pandora, con 81 chilometri di diametro. Il piccolo Pan, di 28 chilometri, si trova nel gap di Encke, nel lato sinistro dell'immagine, quindi nello spazio vuoto che si vede nell'anello.

f universe today
foto skylive


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MessaggioInviato: 26/11/2011, 20:34 
L'immagine esagonale della tempesta sul polo di Saturno è davvero inquietante. Quante forze gigantesche si stagliano nell'universo, quella di Saturno è grande quasi quanto la Terra stessa, eppure è nulla in confronto a forze ben più gigantesche che operano nelle stelle o nei resti di stella. Davvero affascinante. Mi chiedo che genere di forze siano che producono linee così angolari nel loro intersecarsi.



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MessaggioInviato: 02/01/2012, 18:26 
la sonda cassini ha ripreso una delle tempeste piu' violente che abbiano mai colpito saturno



Immagine:
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http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... turno.txtx l'articolo


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se continua così formerà un'altra "macchia"... E' strano a pensare che noi possiamo guardare belli tranquilli questi spettacoli della natura, ma in realtà sono tremendi e nemmeno una navetta corazzata come un carro armato rimarrebbe integra lì in mezzo.



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MessaggioInviato: 03/01/2012, 00:23 
Molto probabilmente sono gli effetti del global warming che si stanno manifestando in tutto il sistema solare, con una intensita' maggiore nei pianeti dotati di forte magnetismo, come appunto saturno e giove.



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MessaggioInviato: 03/01/2012, 13:32 
global warning? ma il sole non era in fase di rallentamento?



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MessaggioInviato: 15/01/2012, 23:27 
La tempesta su Saturno: altri dettagli

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L’enorme temporale nell’emisfero nord di Saturno che sta avvolgendo tutto il pianeta. Si osseva il sottile anello (qui in azzurro) e la proiezione dell’ombra degli anelli sulla superficie. Image credit: NASA/JPL-Caltech/SSI.


Nel dicembre 2010 qualcosa di davvero spettacolare è capitata a Saturno. Una massiccia ed estesa tempesta di fulmini, che hanno prodotto temporali in modo violento, è scoppiata nel nord del pianeta a medie latitudini nell’atmosfera del pianeta ed è cresciuta fino a raggiungere proporzioni gigantesche. In gennaio 2011 il temporale aveva avvolto il pianeta, sviluppando un grandioso numero di dettagli e particolari che ricordavano le nubi sul pianeta Giove.
Conosciuta come Grande Macchia Rossa, queste enormi tempoeste non sono nuove su Saturno, sono piuttosto comuni e si manifestano praticamente ogni anno. Mentre esse sono comuni nel nord del pianeta durante la stagione estiva, questo si è manifestato quando era ancora privamera. Questo ha reso la tempesta su Saturno una Super Tempesta, un fenomeno sicuramente inatteso.

“Prima dell’equinozio di primavera nel nord del pianeta dell’agosto 2009, quando il Sole splendeva nell’emisfero sud, la posizione di tutti i fenomeni temporaleschi era osservati in una banda che circondava il pianeta a circa 35 gradi di latitudine sud che i ricercatori avevano soprannominato “Tempesta Alley”. Con grande perplessità, questa nuova tempesta, che nella sua massima estensione era circa 500 volte maggiore di qualsiasi altra tempesta mai vista prima dalla sonda Cassini e circa otto volte la superficie della Terra, si è formata a circa 35 gradi di latitudine nord” ha affermato Carolyn Porco, a capo del team di ricercatori che studiano le immagini della sonda Cassini e vincitrice nel 2010 della Carl Sagan Medal della American Astronomical Society, una delle donne più prestigiose e famose nell’ambito degli studi planetari.

“L’ombra proiettata degli anelli di Saturno sulla superficie ha un forte effetto stagionale, ed è possibile che l’input per la formazione di potenti tempeste che si trovano nell’emisfero nord sia legato al cambiamento stagionale e al cambio di posizione dell’ombra dell’anello di Saturno. Ma perchè la simmetria evidentemente emisferica nell’eruzione del temporale esista non è ancora nota” ha aggiunto la ricercatrice. La sonda spaziale Cassini della NASA ha pure ascoltato i suoni emessi dal temporale. Molto simile al nostro fulmine che provoca un effetto statico su una radio AM, Saturno crea un fenomeno noto come Saturn electrostatic discharges, ossia delle scariche elettrostatiche. Se volete ascoltare queste scariche elettrostatiche cliccate qui:

“La tempesta è anche una fonte importante di rumore radio, che si origina da fulmini che si trovano in profondità nell’atmosferfa del pianeta. Come sulla terra, il fulmine è prodotto nelle nubi di acqua, dove la pioggia e la grandine generano elettricità. Il mistero è perchè Saturno sia in grado di immagazzinare energia per decenni e rilasciarla tutta in un sola volta. Questo comportamento è diverso da quello che si ha sulla Terra e su Giove, dove vi sono parecchie tempeste che si verificano in qualsiasi momento” ha aggiunto la dottoressa Porco.

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La sonda Cassini della NASA ha catturato questa immagine in falsi colori dell’immenso temporale che si sta sviluppando nell’atmosfera di Saturno nell’emisfero nord. Image credit: NASA/JPL-Caltech/SSI.


Violento, ma incredibilmente bello… Questa immagine in falsi colori mostra le nuvole a diverse latitudini come osservata dalla sonda Cassini da una distanza di circa 2,4 milioni di chilometri. Il blu rappresenta le zone ad alte latitudini e semi-trasparenti; il giallo e bianco sono le regioni otticamente spesse ad alta quota; il verde è la regione intermedia, mentre il rosso ed il marrone sono le quote basse accessibili dalle nubi più alte. Infine, il blu scuro, una sorta di nebbia sottile e sotto il pianeta. I ricercatori ipotizzano che il fulmine si formi a livello delle basse nubi dove il ghiaccio d’acqua è ricoperto di ammoniaca cristallizzata.

“Questa tempesta è emozionante, perchè dimostra come i cambiamenti stagionali e l’illuminazione solare possono drasticamente modificare le condizioni meteorologiche su Saturno” ha dichiarato George Fischer, ricercatore nella scienza delle onde radio e del plasma presso l’Accademia delle Scienze austriaca a Graz. “Abbiamo osservato formazione di temporali su Saturno per almeno sette anni tanto che monitorando un temporale in modo differente dagli altri ci ha un po’ spiazzati” ha concluso Fischer.

Immagine

Questa immagine, presa con un filtro blu, mostra chiaramente la tempesta su Saturno. La principale macchia scura è enorme con una dimensione di circa 6 000 chilometri, circa metà le dimensioni della Terra stessa. Includendo anche la coda del temporale che si osserva sulla parte destra, l’intero sistema temporalesco ha dimensioni che vanno oltre i 60 000 chilometri. E’ curioso notare che, controllando nell’archivio di immagini della sonda Cassini, si trovano una grande quantità di immagini prese con filtri infrarossi che mettono in luce il gas metano, abbondante nell’atmosfera di Saturno:

Immagine

una maggior quantità di dettagli si possono osservare in questa immagine. Nell’ovale principale vi è una macchia con una quantità di metano inferiore (a sinistra) e una macchia luminosa sulla destra con un debole anello di nubi che stanno circolando. Anche le bande sul pianeta si possono individuare più facilmente in queste immagini infrarosse. La tempesta è così vasta che è stata scoperta dagli astrofili con i loro strumenti da Terra.

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7466.10


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MessaggioInviato: 15/01/2012, 23:45 
Mi domando se una qualche futuristica nave spaziale ultracorazzata, con scudi, deflettore, e quel che volete, potrà mai infilarsi in quel casino per vedere effettivamente cosa succede e tornare integra.



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MessaggioInviato: 22/01/2012, 17:52 
Altra immagine del polo di Saturno fatta in infrarossi dal sito Nasa, Inquietante

http://apod.nasa.gov/apod/ap120122.html

La cosa assurda è che il centro è stato tolto dall'immagine perchè venuto male;
Ma che motivazione è?
Saluti


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MessaggioInviato: 27/06/2012, 11:19 
In quanto ad atmosfera, Saturno fa tutto da solo. L'energia che produce le potenti correnti a getto nella sua atmosfera, regioni in cui i venti soffiano molto più forti che sul resto del pianeta, viene dall'interno del pianeta. E non dal Sole, come avviene invece per l'atmosfera terrestre. Lo dimostra uno studio appena apparso sulla rivista Icarus, basato sulle immagini raccolte nel corso di molti anni dalla sonda Cassini.
Come spiegano Tony Del Genio del Goddard Institute for Space Studies e colleghi nell'articolo, è la condensazione di acqua causata dal riscaldamento interno di Saturno a creare variazioni di temperatura nell'atmosfera. Queste a loro volta creano perturbazioni che muovo l'aria avanti e indietro alla stessa latitudine, che a loro volta accelerano le correnti a getto.
“Sapevamo che c'erano solo due posti da cui l'atmosfera di un pianeta come Saturno o Giove può prendere energia: il Sole, o il riscaldamento interno” ha spiegato Del Genio. La missione Cassini (realizzata in collaborazione tra NASA, ESA e ASI) è ormai rimasta in orbita attorno a Saturno abbastanza a lungo da documentare, con le sue immagini, le tendenze di lungo periodo che emergono dalle variazioni quotidiane dell'atmosfera del pianeta.
Anziché una sottile atmosfera e una superficie in parte solida e in parte liquida come la Terra, Saturno è un gigante gassoso la cui spessa atmosfera è suddivisa in diversi strati di nuvole. Su di esse, ben visibili in tutte le immagini telescopiche, si muovono alcune correnti, per lo più dirette verso est. Queste correnti si verificano nei punti dove la temperatura varia bruscamente con la latitudine.
Grazie agli strumenti di Cassini, i ricercatori hanno potuto studiare per la prima volta le correnti a getto a basse altitudine e in due diverse posizioni. Un set di immagini mostrava la parte superiode della troposfera, lo strato più alto dell'atmosfera dove il calore del Sole è più forte e dove Cassini ha ripreso nuvole spesse alte. Un altro mostrava invece una regione molto più bassa, in cima a un gruppo di nuvole di ammoniaca, dove il calore del Sole arriva molto più debole. Usando un software apposito per analizzare i movimenti delle nuvole in queste due regioni tra il 2005 e i 2012, i ricercatori hanno scoperto che i vortici da cui hanno origine le correnti a getto sono più forti nella zona ad altitudine più bassa. Improbabile quindi che queste perturbazioni vengano generate dal calore solare. La spiegazione più logica è di gran lunga quella del riscaldamento interno.

MEDIA INAF

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Una nuova immagine dalla sonda Cassini ci mostra il fascino mutevole del Nord e del Sud di Saturno nel passaggio da una stagione all’altra.
Sono quattro le ultime immagini di Saturno e del suo satellite principale Titano fornite dalla sonda Cassini. Un ulteriore “regalo” per gli scienziati che da otto anni lavorano sul progetto, da quando Cassini è stato lanciato in orbita su Saturno il 1° luglio del 2004. Ora, nella sua seconda missione, denominata “Missione Solstizio”, la sonda continua a catturare nuove immagini del pianeta e della sua luna più grande, Titano.
La prima immagine, qui a fianco, ci mostra il passaggio di Titano davanti a Saturno e l'affascinate cambiamento dei colori nell'atmosfera del pianeta. All'arrivo di Cassini su Saturno, otto anni fa, l'inverno nell'emisfero settentrionale era di un colore azzurro-blu. Ora che l'inverno sta avanzando nell'emisfero sud e l'estate in quello nord, lo schema dei colori si è invertito: il blu sta tingendo l'atmosfera meridionale e sta svanendo da quella settentrionale.
Una delle altre immagini mostra, invece, la presenza di un vortice nel polo sud di Titano.
Ne erano state individuate delle tracce già dal 27 marzo 2012, dove le telecamere a luce visibile di Cassini avevano svelato una concentrazione di nebbia giallastra nello strato di foschia nel polo sud della luna e il 22 maggio la sonda aveva ulteriormente confermato tale presenza, avvistando una massa di nubi sempre nel polo meridionale. Le immagini sono state rilasciate oggi, nonostante siano state acquisite a maggio, giugno e luglio 2012, e mostrano come il vortice stia rotando più velocemente del periodo di rotazione di Titano.
Questi fenomeni sono stati catturati grazie all'inclinazione delle orbite di Cassini che permettono una visione più diretta delle regioni polari di Saturno e delle sue lune. “Cassini è in orbita da otto anni e anche se non possiamo sapere esattamente cosa ci mostrerà i prossimi cinque anni possiamo essere certi che qualunque cosa sia, sarà meravigliosa” ha affermato Carolyn Porco , responsabile del team imaging, presso la sede dello Space Science Institute a Boulder, in Colorado.
Gli scienziati non vedono l'ora di scoprire nuovi fenomeni che caratterizzano l'atmosfera di Saturno, uno degli obiettivi principali di Cassini è quello di analizzare i cambiamenti stagionali del pianeta.
“È straordinario osservare, attraverso gli strumenti di Cassini, i cambiamenti stagionali nel sistema di Saturno”, ha dichiarato Amanda Hendrix, scienziato del progetto al Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena, California “Alcuni dei cambiamenti che vediamo nei dati sono del tutto inaspettati, mentre alcuni si verificano come un orologio su una scala temporale stagionale”.

Fonte: MEDIA INAF
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