Sorgono delle domande.
Che significato occulto hanno i Pianeti?
E quando sono chiari o scuri?
A quali parti dell'uomo sono connessi?
La particolarità di questa " assenza di Luce" cosa mai potrebbe significare?
Le conoscenze iniziatiche
degli antichi uominiQuando gli uomini delle più remote epoche di civiltà volgevano lo sguardo al cielo, non vedevano solo le stelle fisiche ma anche le intelligenze che le governavano.
In "Vita da morte a nuova nascita" Rudolf Steiner ci fornisce un quadro lucido delle straordinarie capacità di percezione extrasensoriale di quei nostri lontani progenitori, e questo egli ha potuto fare in virtù di analoghe doti di cui era fornito fin dalla nascita. "Con la percezione dei sensi essi accoglievano ciò che vi è di spirituale nello spazio cosmico. Nella loro coscienza penetrava ancora qualcosa di quello che la coscienza attuale è del tutto inadatta ad accogliere, perché oggi l'uomo accoglie soltanto l'immagine sensoria del cielo stellato. Vedevano le stelle fisiche inserite in una poderosa entità spirituale che essi veramente percepivano".
In altre parole, la visione fisica degli astri e del loro moto suscitava in essi una visione chiaroveggente. Quegli antichi uomini sentivano "come le stelle agissero sui loro corpi astrali, suscitandovi delle modificazioni".
Il problema astrologico non può trovare quindi la sua soluzione se viene impostato solo su base fisica.
Come si può seriamente sostenere la tesi della influenza fisica dei pianeti sulla formazione degli organi dell'embrione e sulla crescita del feto?
I pianeti sono lontani corpi piccoli e freddi e la loro luce è soprattutto luce solare riflessa. Essi quindi si comportano come degli specchi. Hanno anche una loro emissione infrarossa, ma questa è mille volte più debole della luce riflessa e non riesce a superare i muri delle case o il tessuto di un vestito.
Inoltre questo ipotetico influsso fisico perché non dovrebbe risentire delle variazioni del campo gravitazionale conseguenti alla variazione delle distanze relative e della loro distanza dalla Terra?
D'altra parte, quanto più procediamo a ritroso nella storia del pensiero, tanto più numerosi si fanno gli esempi di ingegni che hanno sentito nella loro anima l'intima certezza dell'esistenza di una connessione, di una correlazione tra le cose celesti e quelle umane, tra i fenomeni celesti regolati da leggi cosmiche e le vicende terrene, anch'esse ordinate secondo ritmi e rapporti retti dalle stesse leggi, nell'armonia del Tutto Divino.
Jung, con la sua teoria degli archetipi (l'immagine del cielo stellato, un archetipo che s'impresse nell'anima dei primi uomini, richiama il "firmamento interno" di Paracelso) dà una spiegazione scientifica al principio delle corrispondenze cosmiche, principio destinato a sostituire quello antico di influenze astrali.
La filosofia cosmogonica e cosmologica di Shelling si basa sul concetto dell'unità tra Dio, Universo e Uomo: per i primi uomini l'identità tra cosmo e uomo era una immediata esperienza di vita, e Dio veniva "sentito" come uno Spirito che aleggiava sopra la Creazione e ne rivelava l'infinita armonia nel "solenne silenzio del cielo stellato".
Per Goethe l'attendibilità dell'astrologia non poteva essere messa in discussione perché il ruolo di forze cosmiche intelligenti nella vita dell'uomo era per lui un fatto del tutto naturale, un fatto scontato.
Secondo Keplero "la scienza degli astri si divide in due parti: la prima, l'astronomia, si riferisce ai moti dei corpi celesti; la seconda, l'astrologia, agli effetti dei corpi medesimi sul mondo sublunare" (29). Il pensiero di Pitagora rivelò a Keplero l'armonia del Tutto Divino nell'aspetto duplice del principio statico del perfetto equilibrio tra i corpi celesti e del principio dinamico della "musica delle sfere" generata dai pianeti col loro moto incessante e che costituisce l'effettiva "forma di esistenza" dell'universo. Anche l'uomo è fatto secondo la legge geometrica che regge l'universo e quindi anche in lui, nella formazione e nello sviluppo del suo corpo come nel microcosmo del suo lo, risuonano i ritmi e le melodie di questa musica delle sfere celesti (30). Alla nascita di un individuo sulla Terra, verrebbe fissato un solo accordo della sinfonia universale. In merito al problema dell'influenza degli astri sulle cose terrene, così si esprimeva Keplero, circa quattrocento anni fa, in una lettera indirizzata ad un suo vecchio compagno di scuola, medico di Hanau-Lichtemberg: "L'essenza della mia posizione è presto detta: che gli astri abbiano una qualche influenza sulla gente, lo si vede abbastanza con chiarezza, ma quale sia specificamente questa influenza rimane un mistero... Le stelle non impongono alcunché, non annientano il libero arbitrio, non decidono del particolare destino di un individuo; esse però imprimono nell'anima un particolare carattere. 'La persona, al primo accendersi della vita, riceve un carattere e un modello di tutte le costellazioni del cielo, o della forma dei raggi che inondano la Terra, che conserverà fino alla tomba'".
Il sommo astronomo tedesco, padre dell'astronomia moderna, non solo si diceva convinto dell'influsso degli astri su tutti gli esseri viventi (uomini, animali e piante) ma egli stesso praticava l'astrologia, come l'astronomo danese Tycho Brahe, di cui fu discepolo, e come tutti gli astronomi della sua epoca. In Keplero la ricerca scientifica su base matematica s'illumina di una luce dai bagliori magico-filosofici. Egli vive in un mondo in cui la matematica ha ancora un valore mistico.
Questa concezione magica dei numeri, che sfugge alla nostra mentalità razionale e positivista, lo guida nella sua ricerca fino alla scoperta della famosa legge "armonica", o terza legge di Keplero, valida per qualsiasi sistema di "tipo solare".
Per noi è del tutto incomprensibile come egli sia riuscito a trovare questa legge fondamentale dell'astronomia, perché i suoi calcoli non erano fondati su un concetto fisico, ma solo sulla mistica dei numeri. Come egli sia giunto a stabilire che esiste una proporzionalità tra il cubo dei semiassi orbitali e il quadrato dei tempi periodici, valida per due pianeti qualsiasi, è per noi un mistero! Noi siamo troppo abituati, ormai, al metodo scientifico basato sulla ripetibilità dei fenomeni osservati, per dare credito alle possibilità offerte dalla numerologia, la scienza sacra dei numeri. Keplero è un esempio di spirito illuminato in cui sembra rivivere il ricordo di quanto i sapienti, i sacerdoti-scienziati dell'epoca egizio-caldaica sperimentavano in presenza del cielo stellato.
Secondo Rudolf Steiner, su di loro agiva il complesso delle forze astrali che sono diffuse nello spazio. Quindi, in questa comunicazione con il "cielo", più che il corpo fisico sarebbero stati interessati quelli che la tradizione esoterica definisce "i corpi sottili" dell'uomo: eterico, astrale e mentale. È come se gli astri, con i loro cieli di sottile materia eterica e astrale, fossero centri di emissione di Onde di Vita, onde irradiate da intelligenze cosmiche le quali, in qualche modo a noi ancora sconosciuto, interagirebbero con la controparte invisibile dell'uomo, cioè con la sua anima.
Presso le antiche culture, nelle persone più dotate spiritualmente, era vivo il ricordo dell'intimo legame tra entità spirituali e tutti i corpi celesti disseminati nello spazio. Aristotele ci parla dei corpi celesti non come corpi fisici: "egli riferisce tutte le antiche teorie e parla di spiriti delle sfere, di entità spirituali, dei singoli spiriti planetari, degli spiriti delle stelle fisse e così via, fino al Dio Cosmico Unico". (Rudolf Steiner, op. cit.) (31).
L'uomo di oggi, a seguito di una sorta di lenta mutazione biologica, ha perduto del tutto la capacità di percezione diretta della realtà spirituale, ma in compenso ha sviluppato e potenziato le sue facoltà di raziocinio e di logica.
Tav. V
CORRISPONDENZA TRA I PIANETI E LE VARIE PARTI DEL CORPO UMANO
I filosofi medievali pensavano che il corpo umano, essendo l'uomo creato ad immagine di Dio, fosse una proiezione del cosmo. Essi avevano così stabilito una reciprocità di influssi tra i pianeti allora conosciuti e le corrispondenti parti del corpo umano. Questo principio veniva riassunto nella breve, frase: "come in alto così in basso".
Quella che ci è pervenuta con il nome di "astrologia" (che Keplero definiva una pseudo-scienza) è quanto rimane di un antico sistema di elementi simbolici che affonda le sue radici nella più remota tradizione esoterica su base iniziatica. Quindi non una scienza, nel significato moderno del termine, ma una mistica, forse una antica "scienza rivelata" la cui originaria chiave di lettura, nei pochi frammenti giunti fino a noi, è andata perduta.
Il principio su cui si basa la moderna astrologia è quello espresso in sintesi dalla massima che Ermete Trismegisto - il sovrano sacerdote egizio assurto a dignità divina - avrebbe scolpito sulla famosa Tavola di Smeraldo:
"Ciò che è in alto è come ciò che è in basso e ciò che è in basso è come ciò che è in alto; mediante queste cose si compiono i miracoli di una sola cosa".
Cioè: tutto quanto nasce, vive e muore sulla Terra sarebbe regolato dalle stesse leggi che governano il cielo.
L'energia che muove i corpi celesti è dello stesso tipo di quella che anima il corpo umano. Il mondo delle particelle elementari e quello astronomico appartengono ad un unico organismo cosmico nel quale ogni parte è collegata.
Oggi non si parla più, quindi, di un'influenza esercitata dai pianeti, ma di corrispondenza, correlazione, consonanza, sintonia. L'esame di un fenomeno celeste rivela una situazione cosmica che si ripercuote a tutti i livelli, quindi anche sulla Terra. I minerali, le piante, gli animali, gli uomini, i colori, le note musicali, ecc. hanno così il loro corrispettivo su scala cosmica nei corrispondenti corpi celesti e nei segni zodiacali (Tav. V)
http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/co_pa213.htm