Immagine: 59,68 KBLa figura mostra l'oggetto Luhman 16B in sei tempi diversi, ad intervalli equidistanti, mentre esegue una rotazione completa intorno al proprio asse. ESO/I. Crossfield
Lasciate che vi dica una cosa: le nane brune non ricevono minimamente l'attenzione e l'amore che si meriterebbero dalla gente! Le stelle sono belle, specie quando stanno nascendo o morendo, ma le nane brune sono qualcosa di incredibile! Si trovano in una classificazione di mezzo tra pianeti e stelle ed hanno alcune caratteristiche che non ritroviamo da nessun'altra parte nell'universo. Un'idea di quanto siano esotici e poco conosciuti questi mondi ci arriva da un nuovo studio del Very Large Telescope dell'ESO (European Southern Observatory), con cui gli astronomi hanno creato la prima mappa dettagliata di una nana bruna! Si chiama Luhman 16B, è relativamente giovane, fa parte di un sistema binario chiamato Luhman 16AB ed il suo indirizzo è : appena 6 anni luce da noi nella direzione della costellazione australe della Vela.
Questa coppia è il terzo sistema più vicino alla Terra dopo Alfa Centauri e la stella di Barnard, ma è stato scoperto solo all'inizio del 2013. La componente più debole, Luhman 16B, da subito indicava che la sua luminosità mutasse a intervalli di poche ore durante la rotazione: un indizio che segnalava la presenza di caratteristiche particolari della superficie. Così abbiamo deciso di prendere il nostro telescopio ottico più grosso (il VLT) e puntarlo verso di lei per un tempo sufficiente da creare una mappa della sua superficie.
Ian Crossfield (Max Planck Institute for Astronomy, Heidelberg, Germania), l'autore principale del nuovo articolo, riassume i risultati: "Le osservazioni precedenti suggerivano che le nane brune potessero avere una superficie a chiazze, ma ora possiamo di fatto costruirne una mappa. Presto saremo in grado di osservare le nubi che si formano, evolvono, e si dissipano su questa nana bruna - alla fine i meteorologi degli esopianeti potranno prevedere se un visitatore di Luhman 16B potrebbe aspettarsi un cielo limpido o nuvoloso."
A dispetto della precisione dimostrata in queste osservazioni, scovare una nana bruna è tutt'altro che facile, altrimenti l'avremmo fatto molte volte. Solo ora ci avviciniamo ad avere una tecnologia così avanzata da poter riprendere in dettaglio questi mondi. Per ottenere questa mappa gli astronomi hanno fatto uso di un avanzatissimo strumento chiamato CRIRES (CRyogenic high-resolution InfraRed Echelle Spectrograph). Si tratta di uno spettrografo che fornisce un'aumento nella potenza di ingrandimento di 10^5 nella parte dello spettro tra 1 e 5.3 micrometri. Inoltre gli astronomi hanno usato anche le ottiche adattive chiamate MACAO (Multi-Applications Curvature Adaptive optics) che curvano gli specchi in modo da compensare perfettamente (quasi) le distorsioni della luce dovute all'atmosfera.
Questo ha permesso non solo di vedere i cambiamenti di luminosità durante il periodo di rotazione di Luhman 16B, ma anche di vedere se le strutture chiare e scure si spostavano allontanandosi o avvicinandosi all'osservatore. Combinando tutte queste informazioni hanno potuto ricreare la disposizione delle zone chiare e scure sulla superficie. Le previsioni meteo per adesso sembrano terribili: temperature intorno ai 1100 gradi centigradi e piogge di ferro fuso all'interno di un'atmosfera tempestosa composta principalmente da idrogeno.
Questo è un grande momento per lo studio delle nane brune! Ecco anche altre scoperte recenti a riguardo:
Spettacolare fotografia diretta di una vicina nana bruna
Spitzer e Hubble Osservano Intriganti Pattern Meteorologici Nell'Atmosfera di una Nana Bruna
Pianeti Rocciosi Potrebbero Formarsi Persino Intorno Alle Nane Brune!
L'atmosfera delle nane brune è molto simile a quella degli esopianeti caldi giganti, perciò studiando le nane brune, relativamente facili da osservare in confronto ai pianeti, gli astronomi possono anche imparare di più sull'atmosfera dei pianeti giovani e giganti, molti dei quali verranno trovati in futuro con il nuovo strumento SPHERE che verrà installato sul VLT nel 2014.
I "pianeti gioviani caldi" sono esopianeti che si trovano molto vicini alla molto luminosa stella madre. Questo rende quasi impossibile osservare il debole bagliore del pianeta che viene inondato completamente dalla luce della stella. Nel caso della nane brune, invece, nulla sovrasta il debole bagliore dell'oggetto stesso che diviene così più facile da osservare anche con misure precise e delicate.
Crossfield conclude con un commento personale: "La nostra mappa delle nane brune ci porta un passo avanti verso l'obiettivo di comprendere i modelli meteorologici negli altri sistemi solari. Fin dall'infanzia sono stato educato ad apprezzare la bellezza e l'utilità delle mappe: mi sembra emozionante il fatto che stiamo iniziando a produrre mappe di oggetti che stanno al di là del Sistema Solare".
http://www.eso.org/http://www.link2universe.net/2014-01-31 ... ana-bruna/