16/12/2012, 22:56
17/12/2012, 02:45
“anguis”, cioè serpente, e che era una divinità guaritrice, esattamente come la Sibilla, che era guaritrice e maga, e ogni sabato si trasformava in serpente.
17/12/2012, 08:21
MaxpoweR ha scritto:
Interessantissimo, quindi se le leggende e gli "avvistamenti" sono veri da qualche parte un accesso percorribile c'è ancora che permette agli abitanti della montagna di entrare ed uscire, peccato che non si indaghi ma a fondo, non costerebbe nulla provare a lvberare il passaggio, dopotutto si spendono soldi pubblici per cavolate... Bah vabè lasciamo perdere...
Trovo interessante un'altra cosa che ricorre praticamente sempre:“anguis”, cioè serpente, e che era una divinità guaritrice, esattamente come la Sibilla, che era guaritrice e maga, e ogni sabato si trasformava in serpente.
il serpente associato al potere guaritore (il caduceo delle farmacie sono due serpenti intrecciati no?) nelle leggende e nei miti antichi che diventa portatore di male col cristianesimo, che si cercasse di demonizzare qualcosa per evitare che se ne parlasse e\o che se ne continuasse a fare uso?
17/12/2012, 15:47
17/12/2012, 16:15
17/12/2012, 16:41
il serpente associato al potere guaritore (il caduceo delle farmacie sono due serpenti intrecciati no?) nelle leggende e nei miti antichi che diventa portatore di male col cristianesimo, che si cercasse di demonizzare qualcosa per evitare che se ne parlasse e\o che se ne continuasse a fare uso?
17/12/2012, 22:00
MaxpoweR ha scritto:
Interessantissimo, quindi se le leggende e gli "avvistamenti" sono veri da qualche parte un accesso percorribile c'è ancora che permette agli abitanti della montagna di entrare ed uscire, peccato che non si indaghi ma a fondo, non costerebbe nulla provare a lvberare il passaggio, dopotutto si spendono soldi pubblici per cavolate... Bah vabè lasciamo perdere...
Trovo interessante un'altra cosa che ricorre praticamente sempre:“anguis”, cioè serpente, e che era una divinità guaritrice, esattamente come la Sibilla, che era guaritrice e maga, e ogni sabato si trasformava in serpente.
il serpente associato al potere guaritore (il caduceo delle farmacie sono due serpenti intrecciati no?) nelle leggende e nei miti antichi che diventa portatore di male col cristianesimo, che si cercasse di demonizzare qualcosa per evitare che se ne parlasse e\o che se ne continuasse a fare uso?
18/12/2012, 20:41
29/12/2012, 23:19
30/12/2012, 04:23
30/12/2012, 10:42
MaxpoweR ha scritto:
Secondo me il "mito" di Apollo e la sua "storia" e il suo peregrinare potrebbero spiegare molte delle convergenze culturali che sono trasversali in tutta europa a partire dai culti celtici fino a quelli greci e romani... Non costerebbe nulla riaprire quel passaggio e scendere giù...
30/12/2012, 13:54
Nel mito greco Apollo ha l’appellativo di iperboreo, perchè egli, prima di recarsi al santuario di Delfi, aveva trascorso un anno nel territorio degli Iperborei, i quali erano descritti come uomini dalla lunga vita e particolari poteri magici. Alcuni iperborei svolgevano funzioni particolari anche presso l’oracolo apollineo di Delfi. Interessante notare come gli iperborei avessero conoscenze simili a quelle dei Druidi e la loro provenienza al di là del vento del Nord li colloca in una regione che potrebbe ben corrispondere alle antiche terre di stanziamento dei Celti nel nord dell’Europa.
Diodoro Siculo (I sec. a.C.) riprende un passo andato perduto di un opera di Ecateo dedicato alle popolazioni Iperboree, probabilmente datata VI sec. a.C. Secondo il testo a nord dell’Oceano di fronte al paese dei Celti vi era un’isola grande quanto la Sicilia dal clima talmente mite da permettere 2 raccolte l’anno. Qui vi era un culto riservato ad Apollo a cui erano dedicati un recinto sacro e un tempio circolare ricco di offerte. Ad esso era consacrata un’intera città in cui erano giunti diversi greci da Atene e Delo per onorarlo lasciando delle iscrizioni in lingua greca a perpetua memoria. Diodoro definì questo racconto favoloso, ma a qualcuno può venire in mente di paragonare il tempio circolare di Apollo con Stonehenge o con altri cromlech presenti nelle isole britanniche.
Apollo, quindi, si può considerare, alla luce dei fatti, un Dio discendente dalle divinità solari, se non celtica almeno pre-celtica. Nell’età del ferro le popolazioni autoctone costruirono effettivamente templi a pianta circolare associandoli alle osservazioni del movimento solare e degli astri. Il fatto che Ecateo a proposito del culto di Apollo nell’isola faccia cenno ad un ciclo di 19 anni fondato su osservazioni astronomiche, equivalente al “ciclo di Metone” introdotto nel V sec. a.C. ad Atene per conciliare l’anno lunare con quello solare, forse non è un caso. Sappiamo che i Celti calcolavano il tempo contando le notti e non i giorni, ma il calendario di Coligny (nell’Ain) si è rivelato un sistema di computo lunare, successivamente adattato all’anno solare. Quando gli dei greco-romani venivano introdotti nel mondo celtico, spesso acquistavano consorti femminili del luogo.
Apollo veniva chiamato Grannus come dio del cielo e Borvo come dio della medicina. Le mogli attribuite all’Apollo “celtico” erano Sirona , in Germania a Hochscheid, e Damona venerati alle sorgenti di Alesia. Sirona e Damona erano entrambe ritratte con spighe di grano e con serpenti, simboli di rinascita e di fecondità. Fino a qui abbiamo quindi ipotizzato una provenienza nordica del Dio Apollo, e quindi delle profetesse a lui attribuite. Ora analizziamo la figura della Sibilla appenninica in particolare. La leggenda racconta, che la regina Sibilla e le altre meravigliose creature si trasformano in paurosi serpenti ogni fine settimana. Il serpente per i celti ha un simbolismo complesso: il fatto che cambi la pelle lo rende un simbolo di rinascita e viene associato a divinità guaritrici, come Sirona (una delle mogli di Apollo). E’ anche rappresentazione della fertilità ed è legato alle energie delle profondità terrestri (come il drago). La conoscenza e la padronanza di queste energie da parte dei Druidi spiega perchè si autodefinissero “i serpenti”. Le stesse divinità sono strettamente legate al mondo animale e questo concetto si manifesta in due modi: il primo con la rappresentazione degli Dei sottoforma semizoomorfa e il secondo, con la metamorfosi, ossia il passaggio dalla forma umana a quella animale (come succedeva alla Sibilla di trasformarsi in serpente). la natura terricola dei serpenti, le loro abitudini carnivore e la loro abilità nell’uccidere evocano un potente simbolismo ctonio.
30/12/2012, 23:40
31/12/2012, 10:50
31/12/2012, 12:17
MaxpoweR ha scritto:
Io avessi i fondi ci andrei di notte a scavare senza fregarmene id autorizzazioni e cose varie
Nel mito greco Apollo ha l’appellativo di iperboreo, perchè egli, prima di recarsi al santuario di Delfi, aveva trascorso un anno nel territorio degli Iperborei, i quali erano descritti come uomini dalla lunga vita e particolari poteri magici. Alcuni iperborei svolgevano funzioni particolari anche presso l’oracolo apollineo di Delfi. Interessante notare come gli iperborei avessero conoscenze simili a quelle dei Druidi e la loro provenienza al di là del vento del Nord li colloca in una regione che potrebbe ben corrispondere alle antiche terre di stanziamento dei Celti nel nord dell’Europa.
Diodoro Siculo (I sec. a.C.) riprende un passo andato perduto di un opera di Ecateo dedicato alle popolazioni Iperboree, probabilmente datata VI sec. a.C. Secondo il testo a nord dell’Oceano di fronte al paese dei Celti vi era un’isola grande quanto la Sicilia dal clima talmente mite da permettere 2 raccolte l’anno. Qui vi era un culto riservato ad Apollo a cui erano dedicati un recinto sacro e un tempio circolare ricco di offerte. Ad esso era consacrata un’intera città in cui erano giunti diversi greci da Atene e Delo per onorarlo lasciando delle iscrizioni in lingua greca a perpetua memoria. Diodoro definì questo racconto favoloso, ma a qualcuno può venire in mente di paragonare il tempio circolare di Apollo con Stonehenge o con altri cromlech presenti nelle isole britanniche.
Apollo, quindi, si può considerare, alla luce dei fatti, un Dio discendente dalle divinità solari, se non celtica almeno pre-celtica. Nell’età del ferro le popolazioni autoctone costruirono effettivamente templi a pianta circolare associandoli alle osservazioni del movimento solare e degli astri. Il fatto che Ecateo a proposito del culto di Apollo nell’isola faccia cenno ad un ciclo di 19 anni fondato su osservazioni astronomiche, equivalente al “ciclo di Metone” introdotto nel V sec. a.C. ad Atene per conciliare l’anno lunare con quello solare, forse non è un caso. Sappiamo che i Celti calcolavano il tempo contando le notti e non i giorni, ma il calendario di Coligny (nell’Ain) si è rivelato un sistema di computo lunare, successivamente adattato all’anno solare. Quando gli dei greco-romani venivano introdotti nel mondo celtico, spesso acquistavano consorti femminili del luogo.
Apollo veniva chiamato Grannus come dio del cielo e Borvo come dio della medicina. Le mogli attribuite all’Apollo “celtico” erano Sirona , in Germania a Hochscheid, e Damona venerati alle sorgenti di Alesia. Sirona e Damona erano entrambe ritratte con spighe di grano e con serpenti, simboli di rinascita e di fecondità. Fino a qui abbiamo quindi ipotizzato una provenienza nordica del Dio Apollo, e quindi delle profetesse a lui attribuite. Ora analizziamo la figura della Sibilla appenninica in particolare. La leggenda racconta, che la regina Sibilla e le altre meravigliose creature si trasformano in paurosi serpenti ogni fine settimana. Il serpente per i celti ha un simbolismo complesso: il fatto che cambi la pelle lo rende un simbolo di rinascita e viene associato a divinità guaritrici, come Sirona (una delle mogli di Apollo). E’ anche rappresentazione della fertilità ed è legato alle energie delle profondità terrestri (come il drago). La conoscenza e la padronanza di queste energie da parte dei Druidi spiega perchè si autodefinissero “i serpenti”. Le stesse divinità sono strettamente legate al mondo animale e questo concetto si manifesta in due modi: il primo con la rappresentazione degli Dei sottoforma semizoomorfa e il secondo, con la metamorfosi, ossia il passaggio dalla forma umana a quella animale (come succedeva alla Sibilla di trasformarsi in serpente). la natura terricola dei serpenti, le loro abitudini carnivore e la loro abilità nell’uccidere evocano un potente simbolismo ctonio.
Il riferimento era al post precedente di Sheenky. Effettivamente Aopollo nella mitologia greca se non sbaglio per certi periodi si assentava per raggiungere il nord e la stessa caratteristica ce l'aveva il corrispondente dio apollo nordico. Potrebbe darsi che queste gente venerassero la stessa entità che di si spostava nei territori sotto il suo controllo e quindi potrebbe aver influenzato quelle culture in maniera simile dando vita a miti e leggende che seppur diverse condividono le stesse radici.