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Oggetti fuori dal tempo, avvistamenti tramandati nella letteratura storica. Qual è l'origine dell'uomo? Testi sacri e mitologie da tutto il mondo narrano una storia diversa da quella che tutti conosciamo.
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22/05/2009, 13:02

junglesoldier ha scritto:

si siamo il genere umano, ma questo genere ha delle forme diverse mio caro, perchè un caucasico a poco che spartire con un asiatico, in quanto a struttura ossea, cultura e discendenza genetica. Pensa solo quanto è diversa la donna dall'uomo, negli animali la differenza spesso è sottile, quasi invisibile alla prima occhiata.



Ma stai sul serio sostenendo che bianchi e asiatici non sono uguali????

Lo sai che la Scienza ha dimostrato che le razze non esistono? Che la differenza tra una "razza" e l' altra è di quasi nulla superiore a quella tra te e il tuo vicino di casa?

Aggiornamento dell' ultima ora:

nonostante il colore della pelle o il taglio degli occhi o il colore dei capelli o altre scemenze ininfluenti ti facciano credere il contrario, siamo tutti uguali - è scritto nella Costituzione - e nessuna delle succitate caratteristiche incide sull' intelligenza, la condotta morale o altre qualità che distinguono un uomo dall' altro INDIPENDENTEMENTE dal suo gruppo di appartenenza.


Quanto a uomini e donne.... siamo uguali come sopra. Addirittura distinguere uno scheletro di donna da uno di uomo è impossibile se non per attenta analisi delle dimensioni dell' osso pelvico, leggermente più grande nella donna per ovvie ragioni. E questa è la sola differenza ossea di rilievo.

Nella stragrande maggioranza del regno animale invece, maschi e femmine hanno differenze visibili a occhio nudo a miglia di distanza, pensa al dimorfismo sessuale per cui la femmina è MOLTO più grande del maschio o viceversa..... ma dove cavolo prendi le tue "informazioni"? Il Manuale del Fascista Perfetto???


Aztlan

19/10/2009, 16:22

La specie degli “hobbit” potrebbe non esser stata umana

Si alimenta il dibattito sull’origine dell’Homo floresiensis, il cosiddetto “hobbit”, di cui vennero trovati i resti scheletrici nell’isola indonesiana di Flores nel 2003.

Ci sono diverse ipotesi: per alcuni, erano uomini moderni affetti da nanismo insulare o, come sostengono Teuku Jacob, Alan Thorne e Maciej Henneberg, pigmei affetti da microcefalia; per altri, come l’antropologa Debbie Argue, fu l’ultima specie del genere Homo a convivere con l’Homo sapiens: l’Homo floresiensis si estinse infatti 17000 anni fa a seguito di un’eruzione vulcanica, mentre l’Homo neanderthalensis 30000 anni fa (o al massimo 24000).

Ora si aggiunge un’altra teoria. I paleoantropologi Peter Brown e Tomoko Maeda, due degli scopritori dei fossili, che avevano inizialmente posto la specie nel genere Homo chiamandolo appunto Homo floresiensis, stanno considerando l’ipotesi di rimuovergli lo status di “umano”.

I due sostengono infatti che la stirpe degli hobbit lasciò l’Africa “forse prima dell’evoluzione del genere Homo” (comparso 2.5 milioni di anni fa). Cade dunque la loro stessa teoria secondo cui l’Homo floresiensis fu un’evoluzione dell’Homo erectus, come pensarono dopo aver trovato strumenti in pietra di 840000 anni in un sito di Flores. Secondo Brown, le prove dimostrano che l’antenato diretto degli hobbit precedette l’indonesiano Homo erectus.

A sostegno di ciò, Brown e Maeda hanno studiato i resti dei più antichi Hominini mai trovati fuori dall’Africa, gli scheletri di Homo georgicus di Dmanisi (Georgia), datati a 1.8 milioni di anni fa e considerati una via di mezzo fra l’Homo habilis e l’Homo erectus (o il suo vicino parente Homo ergaster). E hanno notato che l’Homo floresiensis è più simile all’australopiteco che agli Hominini di Dmanisi. Dunque i primi hobbit lasciarono l’Africa prima che gli Hominini raggiunsero la Dmanisi.

Brown conclude: “Sicuramente è possibile che in alcune parti dell’Asia, un isolato gruppo di hominini simile agli australopitechi si evolvette in una direzione particolare – l’Homo floresiensis – e si diffusero all’indietro verso l’Africa”.
I resti dell’Homo floresiensis sono rappresentati da 6 o 9 individui, a seconda della disposizione degli scheletri, che vengono datati dai 17000 ai 95000 anni fa. Senza mento, erano alti un metro e avevano braccia e piedi molto lunghi.

Brown fa parte dei cosiddetti africanisti, secondo cui gli Homo sapiens si evolvettero circa 200000 anni fa e rimpazzarono i discendenti delle altre specie esistenti. Jacob, Thorne e Henneberg sono invece dei “multiregionalisti”; sostengono cioè che le specie si svilupparono in diverse regioni dai migranti africani e vennero spinte in una comune evoluzione grazie all’ibridazione: per questo non possono accettare che due specie diverse vissero così a lungo nella stessa regione.

Fonte
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.5417.1

06/04/2010, 22:14

http://www.laportadeltempo.com/news.asp?ID=5385

Uno studio pubblicato su Nature riporta che degli strumenti di pietra recentemente scoperti sull'isola di Flores (Indonesia) sono stati datati a un milione di anni fa. Ciò suggerirebbe che l'evoluzione che portò all'Homo floresiensis cominciò 120000 anni prima di quanto si pensasse.
La piccola creatura, simile a un hobbit (alta un metro, 25 kg di peso circa, cervello grande quanto un pompelmo), visse sull'isola almeno fino a 17000 anni fa.
Trovati in sedimenti vulcanici di milioni di anni fa, gli strumenti appena scoperti sono "semplici scheggie affilate" come quelli trovati in vicini siti su Flores – siti datati a periodi più tardi ma anch'essi associati agli hobbit e ai loro antenati.
Il paleontologo Chris Stringer, del Natural History Museum of London (non coinvolto nello studio), fa notare che arrivare in quel posto un milione di anni fa vuol dire che i primi "umani" attraversarono più terre di quanto si pensasse.
Una teoria sulle origini dell'Homo floresiensis è che i loro antenati (forse degli Homo erectus che camminavano in posizione eretta ma con un cervello piccolo) lasciarono l'Africa circa 1.5 milioni di anni fa e raggiunsero Flores 880000 anni fa – questa è la data a cui venivano finora fatti risalire i primi strumenti rinvenuti sull'isola -. Una volta là avrebbero cacciato, tra gli altri, elefanti pigmei e tartarughe giganti portandoli all'estinzione.
Tuttavia, alla luce della datazione degli strumenti appena scoperti, ci fu una convivenza di centinaia di migliaia di anni, perciò i primi colonizzatori di Flores devono aver avuto un ruolo minimo nell'estinzione di questi animali.
Ma soprattutto, questi primi colonizzatori sarebbero potuti essere più primitivi dell'Homo erectus: "questa è la nostra ipotesi provvisoria", dice il co-autore dello studio Adam Brumm.
Quando l'hobbit venne dissotterrato nel 2004, gli scopritori pensarono ad una specie unica, l'Homo floresiensis, che sarebbe disceso dall'Homo erectus. Da allora, però, gli studi hanno portato anche ad altre ipotesi; e una di queste suggerisce che discendeva da qualcosa di più primitivo.
Ma non tutti sono d'accordo sulla datazione.
L'antropologo James Phillips dice: "Non ho problemi [ad accettare l'esistenza di] hominini a Flores 1.2 milioni di anni fa. Dopotutto, ce n'erano su Giava circa 750000 anni fa".
Ma l'aver trovato degli utensili in sedimenti vulcanici di milioni di anni fa non garantisce che i manufatti siano di milioni di anni fa, sostiene Phillips. "Ci sono molti modi con cui i manufatti possono muoversi attraverso i sedimenti".
Phillips critica il nuovo studio anche perchè presume che la tecnologia che ha prodotto quegli strumenti di pietra cambiò poco su Flores per più di un milione di anni: "In qualunque altro posto della Terra, il cambiamento è stato lento ma avvenne sempre".
di aezio(18 Marzo 2010)

http://ilfattostorico.com/2010/03/18/la ... i-hobbit6/
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