So che è un materiale creatosi per il processo post decomposizione di materiali organici che, per cause fortuite e che hanno rare occasioni di presentarsi, hanno assunto con il tempo la composizione attuale. Strati e strati di terreno con il tempo lo hanno seppellito portandolo nelle viscere della terra. Questo è quello che so io, ignorante in materia, ed anche quel che si trova, e semplificandolo molto ovviamente, facendo delle ricerche.
Questo potrebbe aiutare sulla teoria della sua formazione:
La teoria biogenica del petrolio indica che il petrolio deriva dalla maturazione termica di materia organica rimasta sepolta (quindi in assenza di ossigeno), che si decompone in un materiale ceroso, noto come pirobitume o cherogene, che in condizioni di elevata temperatura e pressione libera idrocarburi.
Il primo a sostenere che petrolio e metano sono prodotti della trasformazione di materiale biologico in decomposizione in molecole di idrocarburi fu lo scienziato russo Lomonosov nel XVIII secolo. La sua teoria fu confermata nel 1877 da Mendeleev.
Una volta prodotti, gli idrocarburi risalgono verso l'alto, grazie alla loro bassa densità, e si accumulano in rocce porose (dette anche rocce madri), che costituiscono le "trappole petrolifere" (o reservoir). Perché le rocce porose possano costituire un reservoir, è necessario che queste rocce siano al di sotto di rocce meno permeabili (normalmente argille o evaporiti), in maniera tale che gli idrocarburi non abbiano la possibilità di risalire sino alla superficie terrestre.
È perciò errato credere (nonostante l'idea comune possa suggerirlo) che il petrolio formi laghi o fiumi sotterranei. Il petrolio impregna rocce porose. Poiché nel giacimento vigono forti pressioni, il petrolio risale naturalmente verso la superficie in virtù del gradiente di pressione esistente nel momento in cui il giacimento è raggiunto in seguito ad una operazione di trivellazione.
Una conformazione geologica che costituisce un caso tipico di "trappola petrolifera" à la piega anticlinale. Spesso all'interno della trappola si trova una miscela di idrocarburi liquidi e gassosi (in proporzioni variabili). Gli idrocarburi gassosi costituiscono gas naturale (metano ed etano) eriempono le porosità superiori. Quelli liquidi (nelle condizioni di pressione sistenti nel giacimento, cioè svariate centinaia di atmosfere) occupano le zone inferiori del reservoir. Poiché gli idrocarburi sono sovente associati ad acqua è frequente la situazione per la quale all'interno della roccia madre si trovino tre strati: uno superiore di gas naturale, uno intermedio costituito da idrocarburi liquidi ed uno inferiore di acqua salata. Nelle operazioni di messa in produzione di un giacimento si presta notevole attenzione alla profondità alla quale si situa lo strato di acqua perché questa informazione è necessaria per calcolare il rendimento teorico del giacimento.
In particolare, se gli idrocarburi liquidi più pesanti presenti nel giacimento non superano i dodici-quindici atomi di carbonio (C12 - C15) si parla di un giacimento di gas e condensato. Se negli idrocarburi liquidi presenti sono rappresentate molecole più lunghe si parla di giacimento di petrolio propriamente detto.
Teorie abiogene.
Molte teorie abiogene sono complementari, non mutuamente esclusive e generalmente non accettate dalla comunità dei ricercatori che operano nel campo delle scienze della Terra[senza fonte]. La teoria abiotica è sostenuta da pochi studiosi (prevalentemente di scuola russa)[senza fonte]. Vi è un generale consenso, fra i ricercatori che non condividono questa teoria, sul fatto che i giacimenti di idrocarburi di possibile origine abiotica, se esistono, sarebbero comunque minoritari rispetto a quelli di origine biogenica presenti nella crosta terrestre[senza fonte].
Fra questi teorici, c'è il professor Thomas Gold che nel 1992 pubblicò la sua teoria della profonda biosfera calda, allo scopo di spiegare il meccanismo dell'accumulo di idrocarburi nei giacimenti profondi.
Nel 2001 J. Kenney dimostrò che secondo le leggi della termodinamica non sarebbe possibile la trasformazione a basse pressioni di carboidrati o altro materiale biologico in catene idrocarburiche. Infatti il potenziale chimico dei carboidrati varia da -380 a -200 kcal/mole, mentre il potenziale chimico degli idrocarburi è maggiore di 0. Siccome le trasformazioni termodinamiche evolvono verso condizioni a potenziale chimico più basso, la trasformazione citata non può avvenire. Il metano non si polimerizza a basse pressioni ad alcuna temperatura.
Talvolta, giacimenti di gas naturale e petrolio ritenuti in fase di esaurimento, si riempono di nuovo; questo processo può essere alimentato solo da depositi profondi, percorrendo la sequenza di fenomeni che portò alla formazione iniziale. La teoria abiotica sostiene che tutti gli idrocarburi naturali siano di origine abiotica, ad eccezione del metano biogenico (spesso chiamato gas di palude), che è prodotto in prossimità della superficie terrestre attraverso la degradazione batterica di materia organica sedimentata.
Una teoria dell'origine abiotica del petrolio ritiene che al momento della formazione della Terra si siano formati dei significativi depositi di carbonio, ora preservati solo nel mantello superiore. Questi depositi, trovandosi in condizioni di elevata temperatura e pressione, catalizzerebbero la polimerizzazione di molecole di metano, fino a formare lunghe catene idrocarburiche.
Una variante di questa teoria prevede l'idrolisi di peridotiti del mantello, con conseguente formazione di un fluido ricco in idrogeno e con metalli catalizzatori (come nichel, cromo, cobalto o vanadio), che risalendo, dilaverebbe le rocce carbonatiche superiori, generando idrocarburi. Questa reazione chimica ipotizzata è la stessa che si avrebbe nel processo industriale della sintesi di Fischer-Tropsch. (fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Petrolio )
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mononoke il 02/07/2011, 14:46, modificato 1 volta in totale.