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 Oggetto del messaggio: Il labirinto di Meride e i segreti dell'Egitto
MessaggioInviato: 08/07/2014, 13:10 
Un labirinto sotterraneo perduto nelle nebbie della storia, pieno di geroglifici scolpiti sulle sue mura di pietra, dove sarebbe contenuta tutta la conoscenza dell’antico Egitto, è oggetto di leggenda millenaria.

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Autori come Erodoto, Strabone, Diodoro e Plinio ne hanno descritto i particolare nelle loro opere. Tuttavia, l’età del labirinto e le sue origini non sono chiare. Erodoto, autore del 5° secolo a.C., afferma che al suo tempo il labirinto era antico già di 1300 anni e così lo descrive scrive nella sua opera:

«Ed io ho visto; è superiore a qualsiasi cosa si possa dire in merito; già le piramidi sono al di sopra di ogni possibile descrizione, ma il Labirinto vince il confronto anche con le piramidi».

Quali segreti conteneva questo leggendario complesso sotterrano gigante? La sua scoperta potrebbe essere una delle più importanti per la storia dell’umanità?

Molti autori pensano che il Labirinto di Meride, costruito in Egitto ad Hawara presso il lago di Meride nel Fayyum , possa corrispondere alle descrizioni trasmesse dagli autori antichi. Scoperto nel 1888 dall’archeologo Flinders Petrie , della struttura originaria purtroppo ci sono pervenute solo poche rovine e frammenti di colonne in granito.

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L’area nella quale fu costruito, a sud della piramide di Amenenhat III, doveva aggirarsi intorno ai 7 mila m², su cui furono edificate 3 mila stanze in due piani, uno dei quali sotterraneo e dodici cortili. Sembra che il suo scopo principale fosse di tipo religioso. Studi archeologici in corso stanno cercando di ricostruire la complessa e complicata planimetria dell’edificio.

La descrizione di Erodoto sembra combaciare molto bene alle rovine scoperte da Flinders Petrie:

«Vi sono dodici cortili coperti, che hanno porte opposte tra loro e sono: sei rivolti verso nord e sei verso sud, contigui. Lo stesso muro li chiude tutt’intorno dall’esterno. Vi sono stanze in doppio ordine. Quelle a livello del suolo che ho visitato, attraversato e quelle sottosuolo, 3000 in numero, 1500 per ciascun ordine».

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Erodoto scrive anche che il leggendario complesso contenesse i feretri dei dodici re che hanno costruito il labirinto, più un luogo di riposo per i coccodrilli sacri. Ma, finora, nessun corpo umano è stato ancora trovato all’interno dello scavo.

Secondo gli archeologi, il Labirinto di Meride era parte integrante del Tempio funerario di Amenemhet III (1842 a.C.-1797 a.C.) . Quando Flinders Petrie esplorò il sito prima e durante il 1911, rinvenne i nomi di Amenemhet III e della figlia Sebeknofru. Nel complesso sono stati ritrovati frammenti di due colossali statue del sovrano assiso ma delle quali rimangono solo i piedistalli.

Per molti anni, nessun ricercatore ha mai messo in dubbio che il labirinto descritto dagli antichi autori greci corrisponda al Labirinto di Meride.Tranne Erich von Däniken. Nel suo libro “Gli occhi della Spinge” scritto nel 2003, von Däniken, analizzava nel dettaglio gli studi di Petrie, concludendo che il vero labirinto non è stato ancora tirato fuori, e forse aveva ragione! Nella sua opera, Erodoto scrive:

«Accanto all’angolo del Labirinto vi è una piramide alta quaranta orge sulla quale vi sono scolpiti animali di grandi dimensioni. Vi si accede da una strada sotterranea. Al centro del lago si elevano due piramidi. Ognuna si erge per circa 50 orge e la parte sotto le acque conta altrettanto.

Sopra le piramidi si trova una statua colossale di pietra che siede in trono. Il soffitto dei locali è di pietra come le pareti piene di figure scolpite, mentre ogni cortile è circondato da colonne di pietre bianche connesse fra loro alla perfezione. Il tetto di tutte queste costruzioni è in pietra e così pure i muri ricoperti da iscrizioni».

Nel 2008, la Mataha Expedition ha eseguito una scansione del suolo di Haware, rilevando numerosi indizi di camere e spessi muri posti a notevole profondità sotto la superficie.

I risultati della scansione, eseguite a sud della piramide, mostrano pareti verticali di uno spessore medio di diversi metri, collegate per formare un certo numero di ambienti chiusi, caratteristiche che non sembrano alla planimetria di un labirinto.

Scavando, i ricercatori, si sono imbattuti in muri e strutture a circa 2,5 m di profondità. Non c’era nient’altro che che muri e case di mattoni di fango. Questo strato, secondo gli archeologi, risale al periodo romano e tolemaico.

Sotto questo strato, incombe un blocco di pietra gigantesco, che già Petrie aveva segnalato. Gli scienziati hanno quindi scansionato l’area sotto il blocco e quello che hanno trovato ha confermato la loro ipotesi: sotto ci sono centinaia di stanze. Quello che Petrie credeva essere il pavimento, in realtà era il soffitto!

La Mataha Expedition aveva fatto una delle più grandi scoperte della storia: la sotto si trova il leggendario Labirinto d’Egitto. Purtroppo, questa sorprendente scoperta non è stata divulgata in maniera appropriata per l’ostracismo incomprensibile del governo egiziano.

I risultati della scoperta sono stati pubblicati nel 2008 sulla rivista scientifica del NRIAG, i cui dettagli sono stati illustrati in una conferenza pubblica tenuta all’Università di Gand. Immediatamente dopo, il dottor Zaghi Hawass, all’epoca Segretario del Consiglio Supremo delle Antichità d’Egitto, ha chiesto la sospensione della divulgazione per non incappare nelle sanzioni dettate dalla legge sulla sicurezza nazionale.

I ricercatori hanno atteso pazientemente che l’ex segretario generale divulgasse la scoperta al grande pubblico, ma ciò non è mai accaduto. Così, il team ha creato un sito web e ha pubblicato i risultati della loro ricerca.

Non si comprende se gli archeologi egiziani nascondano deliberatamente qualcosa, oppure se temono semplicemente di perdere il controllo (redditizio) sulle scoperte archeologiche nel loro paese.

Ad ogni modo, la scoperta della Mataha Expedition è straordinario, ma al momento non ci sono in programma altri sopralluoghi o scavi per capire cosa si nasconde sotto il plateau di Hawara. Molti ritengono che lì ci sia il leggendario Labirinto d’Egitto, il luogo dove sono custoditi i segreti più importanti della storia egizie dell’intera umanità.

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MessaggioInviato: 08/07/2014, 13:39 
Cita:
I risultati della scoperta sono stati pubblicati nel 2008 sulla rivista scientifica del NRIAG, i cui dettagli sono stati illustrati in una conferenza pubblica tenuta all’Università di Gand. Immediatamente dopo, il dottor Zaghi Hawass, all’epoca Segretario del Consiglio Supremo delle Antichità d’Egitto, ha chiesto la sospensione della divulgazione per non incappare nelle sanzioni dettate dalla legge sulla sicurezza nazionale.


Niente di meno la sicurezza nazionale...



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 Oggetto del messaggio: Re: Il labirinto di Meride e i segreti dell'Egitto
MessaggioInviato: 17/11/2022, 20:15 
---------


https://it.wikipedia.org/wiki/Labirinto_di_Meride



zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Il labirinto di Meride e i segreti dell'Egitto
MessaggioInviato: 17/03/2023, 09:04 
https://it.wikipedia.org/wiki/Labirinto_di_Meride



LABIRINTO.jpg




https://www.facebook.com/Egitto.misterioso





IL MISTERO CHE NON DEVE EMERGERE

Quello che vedete nella immagine acclusa a questo post non è un francobollo gigante nel deserto, e non sono nemmeno “cerchi nel grano”. È la ricostruzione al computer di quello che dovrebbe esistere esattamente in quel punto a circa 24 metri di profondità. Parliamo di qualcosa come 3.000 stanze, 12 cortili e moltissimi edifici amministrativi, disposti su 2 piani. Il tutto costruito con materiali durissimi, come enormi blocchi di granito e simili.

Questa struttura è stata descritta numerosi storici del passato, tra cui Erodoto, Strabone, Diodoro Siculo, Manetone e Plinio il Vecchio. Ad esempio, Il famoso storico romano Plinio il Vecchio, nel suo libro Hystoria Naturalis, libro XXXVI, al verso 19 dice “factus est ante annos, ut tradunt, III DC”, che si traduce “dicono sia stato fatto 3.600 anni fa”. Secondo Plinio quella struttura era stata costruita circa 3.600 anni prima dei suoi giorni. Visto che Plinio morì intorno al 75 d.C., questo vorrebbe dire che parliamo di una costruzione antica di 5.500 anni. (!!!). Secondo gli storici che la videro, dissero che persino le piramidi di Giza “erano nulla” in paragone con la grande struttura.

Lo storico Erodoto (484 – 430 a.C.), nel libro II delle sue “Storie”, a partire dal verso 148, ci dice che questa struttura venne edificata nelle vicinanze di un lago, di fronte all’antica città di Crocodilopoli, o Arsinoè, l’odierna Fayyum, situata a circa 90 km da Giza.

Nel 1889 il famosissimo archeologo Flinders Petrie era convinto di aver trovato i resti del pavimento di quella struttura, per cui dedusse che era realmente esistita ma che venne “smontata” nel corso del tempo per usare i suoi mattoni come materiale da costruzione. Invece, nel 2008, un’altra spedizione scoprì che Flinders Petrie non aveva trovato il “pavimento” della struttura, ma il suo “tetto”. Quindi l’intera struttura si trova ancora più sotto, a circa 24 metri di profondità. Dopo essere state informate del clamoroso ritrovamento eseguito con i georadar, le autorità egiziane hanno interrotto i lavori e confiscato tutto il materiale ritrovato dagli archeologi.

L’articolo continua sul libro:


HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA


Puoi trovare una copia del libro a questo link



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 Oggetto del messaggio: Re: Il labirinto di Meride e i segreti dell'Egitto
MessaggioInviato: 17/03/2023, 09:28 
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https://storiainrete.com/antico-egitto- ... di-meride/




Le rilevazioni della Mataha Expedition


Nel 2008 i componenti del gruppo di ricerca egiziano-belga della Mataha Expedition hanno scansionato il suolo del luogo indicato dagli antichi. Provato gioia e delusione. Trovato le tracce di mura imponenti e compreso con amarezza che risalivano al periodo tolemaico. Tuttavia non si sono arresi. Alla fine hanno individuato, sotto quel livello, un gigantesco strato di pietra compatto ed esteso. In preda all’adrenalina hanno iniziato a scansionare sotto di esso e sono giunti a una incredibile scoperta: hanno rilevato la presenza di centinaia di cavità, di possibili stanze. L’esistenza di una probabile struttura colossale sotto l’area indagata un tempo da Petrie.

In pratica l’archeologo – famoso per essersi occupato di Stonehenge e aver fornito importanti contributi all’egittologia – potrebbe aver ritenuto mere fondamenta, pavimento del labirinto, ciò che in realtà era anche il soffitto della parte interrata di esso. Cosa che confermerebbe quanto scritto dagli storici antichi che hanno sempre parlato di due strutture sovrapposte.

Dell’incredibile ritrovamento si occupò nel 2008 anche la rivista scientifica NRIAG e i risultati, con dati dettagliati, furono illustrati durante una conferenza alla prestigiosa Università belga di Gand. A un certo punto però l’allora segretario del Consiglio Supremo delle Antichità d’Egitto, Zahi Hawass, avrebbe chiesto la sospensione di qualsiasi divulgazione in ossequio alle leggi sulla “sicurezza nazionale”. In parole povere venne proibita qualsiasi pubblicazione sul ritrovamento fino all’ottenimento di ulteriori informazioni.

Si legge a questo proposito che i ricercatori della Mataha Expedition attesero a lungo e inutilmente la divulgazione della scoperta. Per cui, a un certo punto, crearono un apposito sito Web per pubblicare i dati del loro incredibile ritrovamento, ritenendo giusto renderne conto al mondo.


La necessità di approfondire la ricerca



Da allora tutto è fermo, ed è difficile comprendere come mai si eviti di verificare quello che potrebbe essere un ritrovamento senza precedenti per l’archeologia e la storia della civiltà. Quali intangibili segreti potrebbe custodire quel lembo di terra chiamato Hawara?

Sono passati anni dalla scoperta di quello che potrebbe essere l’antichissimo labirinto sotterraneo ma nulla si è fatto per appurare cosa ci sia davvero sotto la grande piattaforma di pietra, in quella struttura rilevata dai georadar che, secondo alcuni esperti, potrebbe col tempo anche essersi allagata.

Non sono mancati comunque – come si legge in molte fonti sull’argomento – i tentativi di delineare la conformazione dell’arcano labirinto seguendo le descrizioni lasciate dagli antichi storici. Uno dei più noti sarebbe rappresentato dalla ricostruzione realizzata dal gesuita erudito, egittologo e accademico tedesco del XVII secolo Athanasius Kircher. Ricostruzione che ben si attaglia a quanto concluso dalla spedizione di Mataha. I risultati ottenuti con l’ausilio del georadar avrebbero indicato infatti, sotto Hawara, la presenza di cavità sotterranee disposte a griglia.

Sotto la superficie in pietra artificiale – attesterebbe il rapporto ufficiale – appare, nonostante l’effetto leggermente distorto dalla presenza di falde acquifere, a una profondità compresa tra gli 8 e i 12 metri, una gigantesca struttura a griglia realizzata con un materiale ad alta resistenza come potrebbe essere la pietra di granito.

In sostanza viene documentata la presenza di una probabilissima e rilevante struttura archeologica sotto l’area. Una struttura che con ogni evidenza potrebbe essere proprio il colossale labirinto descritto dagli antichi e già antico ai loro tempi. La domanda davanti a una simile prospettiva allora è perché non si faccia ufficialmente alcun approfondimento. Assurdo non verificare se lì sotto vi sia davvero una delle costruzioni più grandi e misteriose dell’antico Egitto. Non appurare, con tutti i crismi scientifici, quali testimonianze storiche vi possano essere celate.










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