17/09/2010, 20:20
Ufologo 555 ha scritto:
Numero 7 sette
Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Considerato fin dall’antichità un simbolo magico e religioso della perfezione, perché era legato al compiersi del ciclo lunare. Gli antichi riconobbero nel sette il valore identico della monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10. Presso i babilonesi erano ritenuti festivi, e consacrati al culto, i giorni di ogni mese multipli di sette. Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici. I Greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi. Presso gli Egizi simboleggiava la vita. Il numero sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre. Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade, esso indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina. É il centro invisibile, spirito ed anima di ogni cosa. Il Sette è il numero della piramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.
http://www.mitiemisteri.it/esoterismo/numeri/sette.html
02/10/2010, 00:05
02/10/2010, 08:24
02/10/2010, 11:52
Near ha scritto:
...e se invece fossero stati "spazzati" via anche loro?
02/10/2010, 13:02
03/10/2010, 14:09
Aztlan ha scritto:
Carissimo TTE,
ti ringrazio per il post, anche e soprattutto perchè mi hai dato lo stimolo a ritornare in una discussione in cui dopo essere stato presente dall' inizio ero rimasto indietro.
Vista la mole di arretrati, ero piuttosto scoraggiato, ma ora credo che in poco tempo dovrei riuscire a recuperare le due o tre pagine mancanti.
A questo punto, ne approfitto per rispondere.
Credo che in questo caso specifico Icke abbia davvero colto nel segno: non perchè sia lui, ma semplicemente perchè le cose sono evidenti da sole.
Un' antica città nell' India distrutta 12.000 anni fa sita in una zona ricoperta per miglia da cenere radioattiva, e che porta essa stessa i segni di una esplosione termonucleare.
Gli antichi racconti locali che descrivono un ordigno di ferro, "carico di tutta la potenza dell' Universo" che solleva una colonna di fuoco brillante "più di diecimila soli" e che distrugge tutto, contaminando i cibi, l' acqua, provocando la caduta di capelli e unghie, tutti sintomi della radioattività.
E' una vicenda che già conoscevo e su cui ho espresso più volte il mio parere.
Gli antichi testi Vedici dell' India Antica narrano di una guerra di antica di migliaia di anni, combattute con gas letali, apparecchi volanti e simili.
Sulla loro autenticità nessuno dubita, si tratta dei testi sacri locali, risalenti a secoli fa se non addirittura al III millennio a.C.
Quello che ci raccontano è un frammento della nostra "Storia perduta", e su cui dovremmo investigare, noi uomini del presente secolo, con molta più serietà e apertura mentale.
Non ho altro da aggiungere a riguardo, se non che devo leggere le pagine su cui sono ancora in arretrato, prima di rispondere in merito agli sviluppi di questa interessantissima discussione, che è tra le non molte ad avere il potenziale, a mio modesto avviso, di entrare nella sezione "Il meglio del Forum".
Complimenti all' autore e a tutti i partecipanti.
Buona discussione e a presto,
Aztlan
03/10/2010, 14:19
DarthEnoch ha scritto:
io dopo un periodo di vacanza sono tornato.
Allora.. ho ben chiara la teoria di Aztlan, tra l'altro condivisa da altri di voi. Io mi sono sempre assestato su origini aliene delle divinità terrestri, non per un motivo particolare, ma è la cosa che a naso mi sembra più plausibile, non vuol dire che sia esatta.
In questo periodo di pausa ho avuto tempo di farmi un idea della scomparsa divina coincisa con l'epoca del diluvio. Era stato ipotizzato un disastro che avesse spazzato via atlantide, i cui pochi superstiti avrebbero poi creato le civiltà antiche.
Per continuare a rendere valida però la mia di teoria, cioè quella aliena, dovevo anche io spiegare questo momento. L'idea che mi sono fatto è la seguente:
Gli "Alieni" arrivano sulla terra per i loro "buonissimi" motivi che non ci è dato sapere. Impiantano campi base, costruzioni, intere città. Saltiamo avanti fino circa al 14-12 mila a.c. Ed a questo punto si verifica la catastrofe conosciuta come Diluvio Universale. Una miniglaciazione o comunque quello che fu. A questo punto è probabile che la maggior parte delle strutture, degli insediamenti e delle basi fossero andati distrutti. Magari pure qualche macchinario e qualche tecnologia non-mobile.
La domanda per gli alieni sarebbe stato: "Cosa fare?" Ricostruire tutto, tutto quello che avevano costruito prima in ben 10mila anni di presenza come minimo, ricostruirlo con grande spesa e fatica, o abbandonare e lasciare perdere la missione? Alla fine, non si sapeva (nel caso di glaciazione) quanto tempo questa sarebbe durata, o se mai avrebbe avuto una fine.
Così la scelta sarebbe ricaduta sulla seconda opzione. Prendere armi e bagagli e tornare a casa, lasciando campo libero agli uomini.
E... eccoci qua.
03/10/2010, 18:56
Enkidu ha scritto:
Aztlan... di quale città parli? Mohenjo-Daro fu distrutta 4000 anni fa, non 12.000 anni fa.... quello che è successo a Mohenjo-Daro non ha nulla a che vedere con quello che è successo alla civiltà antidiluviana......
greenwarrior ha scritto:
Ottima teoria !!!!!!!! Congrua e condivisibile.Aggiungo che qualche alieno, affezionatosi al nostro pianeta, abbia deciso di rimanere sulla Terra.
11/11/2010, 18:50
11/11/2010, 19:35
11/11/2010, 20:28
12/11/2010, 08:33
12/11/2010, 10:15
23/11/2010, 10:59
03/12/2010, 12:25