15/07/2012, 23:18
31/08/2012, 12:27
31/08/2012, 13:51
Sheenky ha scritto:
...
Alcuni raccontano anche di essersi recati internamente al Pianeta, accompagnati da Angeli. Il più sublime racconto ci viene dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, in cui descrive molto meticolosamente tre continenti, luoghi, gli esseri che li abitano. Accompagnato da Virgilio, un Angelo particolare che ha tutti gli accessi consentiti, ci descrive più che altro i diversi stati d’animo, di sofferenza e di gioia, degli esseri e delle anime che vi abitano, gli infiniti giochi della tenebra e della Luce. La purezza della sua precisione è in armonia con quanto rivelato in questo testo. Altri, pur essendo accompagnati nel loro viaggio astrale, ci riportano sensazioni più pratiche come le descrizioni dell’interno di palazzi di cristallo con riflessi di madreperla, giada, intarsiati con arabeschi in oro ed aver visitato stanze che la più accesa fantasia scientifica terrestre non può neanche immaginare.
Cosa non è possibile a Coloro che manipolano la Luce?...
02/09/2012, 19:19
Prima dell’ultima deviazione polare, lì dove prima si trovava il Polo Nord, cioè sull’Himalaya.
02/09/2012, 19:41
sanje ha scritto:Prima dell’ultima deviazione polare, lì dove prima si trovava il Polo Nord, cioè sull’Himalaya.
Prego?
02/09/2012, 23:30
Sheenky ha scritto:
TESTIMONIANZE SULLA TERRA CAVA
Fonte: http://noiegliextraterrestri.blogspot.i ... -cava.html
Un certo numero di "chiamati" si sono recati nella profondità planetaria, o in astrale, o a piedi, o con l'aereo o in un'astronave. È come rileggere, in altra chiave, "Viaggio al Centro della Terra" di J. Verne.
Prima dell’ultima deviazione polare, lì dove prima si trovava il Polo Nord, cioè sull’Himalaya, l’entrata non accedeva a Shambhala, ma, come più volte ricordato da E. Siragusa, ad una meravigliosa città che sorgeva fra i ghiacci circondata di boschi rigogliosi ed incantevoli fiori profumati: è conosciuta come Shangri-Là! Questo luogo in seguito sprofondato ed ora segretissimo, cela nei suoi archivi tutta la storia dell’umanità ed è ben custodito e protetto da guardiani incorruttibili, pronti ad aprire le porte agli studiosi della prossima generazione. Il Consiglio dei Saggi Tibetani è in rapporto con i Maestri di questo Luogo ed hanno fatto sapere qualcosa che rimane, per i più, velato dalla meraviglia e dal mistero: esistono enormi stanze contenenti tutto ciò che concerne il sapere, l’arte, gli strumenti, i costumi, ogni seme di pianta, ogni tipo di roccia, ogni immagine appartenente alla laboriosa storia dell’uomo terrestre. Alcuni raccontano anche di essersi recati internamente al Pianeta, accompagnati da Angeli. Il più sublime racconto ci viene dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, in cui descrive molto meticolosamente tre continenti, luoghi, gli esseri che li abitano. Accompagnato da Virgilio, un Angelo particolare che ha tutti gli accessi consentiti, ci descrive più che altro i diversi stati d’animo, di sofferenza e di gioia, degli esseri e delle anime che vi abitano, gli infiniti giochi della tenebra e della Luce. La purezza della sua precisione è in armonia con quanto rivelato in questo testo. Altri, pur essendo accompagnati nel loro viaggio astrale, ci riportano sensazioni più pratiche come le descrizioni dell’interno di palazzi di cristallo con riflessi di madreperla, giada, intarsiati con arabeschi in oro ed aver visitato stanze che la più accesa fantasia scientifica terrestre non può neanche immaginare. Cosa non è possibile a Coloro che manipolano la Luce? Alan Scott Davis ha raccontato, nel suo volume “Cosa accadrà nel Terzo Millennio?”, l’incontro con questi Maestri. Tra l’altro nel libro viene detto: “Queste montagne che tu vedi, non sono ricoperte solo da ghiacci, ma esistono dei passaggi sotterranei e ben nascosti, attraverso i quali si accede a valli meravigliose, nelle quali sembra che l’inverno non esista. Lì vivono esseri illuminati che governano e dirigono l’esistenza planetaria. Solo chi è chiamato da Loro può raggiungerli. Uno di questi gli disse: Oggi siamo arrivati ad un periodo speciale nel quale fervono i preparativi per aprire la grande porta di una nuova era che dovrà condurre gli uomini ad una grande civiltà. Un viaggio animico lo hanno fatto i coniugi Anne e Daniel Meurois-Givodan, raccontato nel volume “Viaggio a Shambhala”. Praticamente ci sono stanze di controllo totale di ogni dinamismo energetico, geologico, tellurico, umano terrestre. Nella cultura orientale, le stanze dell’archivio totale sono chiamate “Tempio della Conoscenza”, in cui vi sono migliaia di libri con dentro i disegni simbolici delle mutazioni che hanno segnato il progresso terrestre e planetario, ed al centro di una stanza vuota vi è il libro dell’avvenire. Sono entrati in una stanza a forma di dodecaedro in materiale di roccia sublimata. L’interno è come una sfera tridimensionale su cui è rappresentata la Terra con tutte le sue strutture e superfici interna ed esterna. Gli operatori di questo “strumento” di controllo, tengono sotto osservazione ogni flusso vitale terrestre e gli interventi umani. Riferiscono di aver visto sulla città un gigantesco Diamante che è in sintonia con le linee di forza terrestri, come forza motrice.
E poi hanno visto il Giardino del Sole, luogo di boschi e città dai tetti di cristallo vivo, tutto trasfigurato dalla Luce e da suoni armoniosi. Ricordo in proposito che le astronavi madri, sono fornite di queste strumentazioni. Io stesso, in un viaggio astrale, ho visto strumenti di controllo a carattere spaziale, comprendente la Galassia, il Sistema Solare, ogni singolo Pianeta. Mi hanno dato nelle mani un astuccio lungo circa 16 centimetri, largo 10 e spesso 3, che sembrava un monitor piatto; sulla facciata anteriore vedevo proiezioni stellari, poi lo ho aperto e nei due schermi a destra ed a sinistra vedevo i movimenti del nostro viaggio internamente ai pianeti del nostro Sistema Solare e nell’altro potevo zoomare per esaminare la Terra dallo spazio (ed era bellissima!) dovunque volessi avvicinarmi, senza limiti. Purtroppo, nel momento in cui mi entusiasmavo ad usarlo, sono tornato nella dimensione terrena. In una loro teoria, i geofisici Rittmann e Kuhn, considerando la curva di forte caduta di discontinuità sismica intorno ai 2.900 Km. di profondità e certi calcoli di compressione dinamica, statica e di viscosità dei vari elementi in rapporto a diverse pressioni, giunsero alla conclusione che il nucleo terrestre fosse composto di idrogeno indifferenziato e l’accelerazione di gravità fosse nulla al centro. Mi ha riferito in una intervista, l’accademico biochimico Gianfranco Pantellini, allievo del famoso fisico Ettore Majorana, che un giorno discusse con lui sulle energie a bassa temperatura ed il prof. Majorana pensava che il Sole fosse freddo anche nella corona. Mi fece l’esempio di quando si gonfiano le ruote di una bicicletta e la temperatura si riscalda verso l’esterno mantenendo freddo l’anello centrale. Questo ci fa capire come il moto vorticoso e la condensazione delle masse solari nella formazione dei Pianeti, produca energia gravitazionale, certe temperature nella corona esterna e vuoto all’interno per centrifugazione. Straordinarie testimonianze a questo, furono date da alcune delle 39.953 scattate dal satellite Essa 7 lanciato dalla Nasa, il 23 novembre 1968 mentre sorvolava il Polo Nord.
Sopra ogni altra testimonianza tangibile perché vissuta come “Spedizione Aerea” è quella dell’Ammiraglio Richard Byrd, scritto nel suo diario e spiegato nel libro “Il Grande Ignoto” da Raymond Bernard. In effetti alcuni scrittori di inizio secolo, in base ai resoconti di vari esploratori artici, descrissero la teoria della Terra vuota ed aperta ai poli, come William Reed e Marshall Gardner. Molti testimoniano che, penetrando in questo Nuovo Mondo, l’ago della bussola comincia a declinare verso il basso, la temperatura diventa tiepida, c’è vento forte e polveroso, si incontrano volpi, farfalle, api, lepri, uccelli tropicali ed altri animali, vegetazioni rigogliose. In base ad altri dettagli, Gardner parlò di un “Sole centrale”. Varie mitologie eschimesi, cinesi, indù, egiziane, parlano di una razza che vive internamente alla Terra, un po’ come la razza degli Dei della Hyperborea. In alcuni passi della religione esquimese si dice che “…credono in un mondo futuro. L’anima, dopo la morte, discende sotto terra e raggiunge varie dimore, la prima delle quali è qualcosa come il purgatorio. Le anime buone lo attraversano e avanzano più all’interno, scoprendo dimore sempre più belle, fino a giungere a quella dove regna la perfetta felicità. Qui il Sole non tramonta mai…”.
Grigori Rasputin, alla domanda su chi gli avesse insegnato e conferito certi poteri, rispose di essersi incontrato con “uomini verdi provenienti dal Nord”. Una frase del Lama Turgut dice: “Il palazzo del Re del Mondo è circondato da quelli dei Guru, che controllano le forze visibili ed invisibili della terra, dal suo interno fino al cielo, e sono padroni di vita e di morte. Se la nostra folle umanità continuerà le sue guerre, essi potranno venire sulla superficie e trasformarla in un deserto. Essi potrebbero disseccare gli oceani, cambiare i continenti in distese di acque e far scomparire le montagne. Essi, a bordo di straordinari veicoli, sconosciuti da noi, viaggiano a velocità incredibili dentro i tunnel della terra”. E questo lo testimoniamo su quanto si spiega sul Popolo dei Grigi. Lo scrittore Ossendowski parla di tunnel sotterranei che collegano con l’impero di Agharta, dove scorrono avanzate astronavi. Riporto un articolo pubblicato in Francia sui misteri dei sotterranei cinesi. Dice così: “Un certo numero di antichissime leggende tibetane, cinesi, indiane, parlano dell’esistenza di un fantastico regno sotterraneo situato al confine dell’Himalaya dove risiede il ‘Re del Mondo’, incaricato di guidare l’evoluzione spirituale dell’umanità”. Ora i satelliti americani incaricati di scoprire le ricchezze minerarie del Pianeta, hanno confermato l’esistenza di una immensa rete di gallerie sotterranee sotto tutto il territorio della Cina. Nel 1961, un archeologo dell’università di Pechino aveva scoperto l’entrata di uno di questi sotterranei, sotto il massiccio di Homan. La galleria che egli aveva potuto visitare presentava delle pareti sorprendentemente lisce e verniciate, decorate di affreschi. Su una di esse, si vedeva una sorta di scudo volante carico di uomini che inseguivano dall’alto una mandria di bestie selvagge. Nel 1969 sono stati scoperti sotterranei identici nell’equatore che risalgono almeno a 12.000 anni fa, anche questi con delle possibili raffigurazioni di macchine extraterrestri. La perplessità degli archeologi è totale.
03/09/2012, 08:01
13/02/2013, 21:07
Epomeo, figlio di Agarthi
Cosa si cela nelle terre di Ischia? Da dove sorgono i bagliori che ne solcano il cielo? Perché gli anziani consigliano di evitare i boschi e i pendii del monte Epomeo? Un’appassionata testimonianza, ricca di episodi, molti dei quali vissuti in prima persona dall’ autore stesso, nell’ instancabile ricerca della presenza di alieni sull’ isola. Il saggio è supportato da un’analisi meticolosa delle fonti e delle testimonianze, nonché da numerose citazioni di racconti mitologici e di leggende folkloristiche sulle “presenze” che animano i boschi e le colline ischitane.
La Terra è cava! Questa l'incredibile affermazione che è possibile leggere in una lettera datata 20 Aprile 1947 a firma di un certo Unger Karl allora a bordo dell' U-boot 209 nazista comandato da Heinrich Brodda. La lettera in questione in possesso di Rodney Cluff è spesso apparsa in documentari poco diffusi come quelli trasmessi da UFO Tv. La lettera è seguita da una dettagliata documentazione inerente l'interno del nostro pianeta, cavo ovviamente, con foto e carte geografiche che darebbero la certezza sul fatto che i nazisti siano riusciti non solo a penetrare all' interno del nostro pianeta ma anche a cartografarlo! La porta di accesso? Ovvio! Il polo Sud tra l' altro cartografato senza ghiacci sempre secondo questa documentazione. Rieccoci dunque dinanzi al misterioso mito della Terra Cava, antico quanto l' uomo e sempre più presente ai giorni nostri. Non è mia intenzione parlarvi per l'ennesima volta delle onde sismiche e delle loro anomalie, dell'ammiraglio Byrd e del suo (o suoi) viaggi all' interno del nostro pianeta, delle controverse immagini satellitari ben note a tutti (serie ESSA-7 e successivi) o del racconto dello scrittore Emerson. Tralasciamo anche le innumerevoli storie legate alle migliaia di chilometri di gallerie che solcherebbero il nostro pianeta. Quello di cui vorrei parlare è una storia tutta italiana, alla quale non è stato dato un finale ma lascia intuire come tutto sia stato scritto così come molto andrebbe approfondito. Una storia alla cui base troviamo due episodi alquanto particolari: la scoperta della famosa mappa relativa alla terra cava disegnata dall' artista Max Fyfield in un libro da parte mia (totalmente ignorante in materia all' epoca dei fatti) e l' avvistamento di un UFO nel lontano 1990 uscente dal Monte Epomeo in Ischia. Cos'avrebbero in comune queste due cose? All' apparenza aniente se non fosse che......Ma andiamo con ordine. Fin dal tempo delle colonizzazioni greco-romane Ischia è stata considerata uno dei luoghi in cui Zeus recluse Tifeo (o Tifone), nel nostro caso al di sotto del Monte Epomeo. Nel 1588 il medico Giulio Jasolino nel suo "Dè rimedi naturali che sono nell' isola di Pithecusa hoggi detta Ischia" ricordò che (in Cilicia secondo alcuni e in Ischia secondo altri):
"nel monte esservi un profondissimo antro ombroso per spazio di due miglia, e cinquecento miglia dè boschi, e molto dilettevole per lo mormorìo dè ruscelli. Indi dopo così lunga discesa si scopre un' altra spelonca, la quale nell' incontro già oscura, ha un tempio consacrato a Giove, poi nell' ultimo dell' andito gli abitatori affermano esservi il letto di Tifone."
Ebbene sulla mappa di Fyfield un particolare catturò la mia attenzione: era raffigurato il Monte Epomeo in virtù del fatto che esso sarebbe nientemeno che un entrata principale alle terre interne. Da esso partirebbe una galleria che porterebbe all' interno del pianeta caratterizzata dall' avere un enorme caverna a circa metà strada. Ebbene iniziai ad indagare su tutto ciò, cercando di capire se la descrizione data dallo Jasolino potesse essere in realtà tale galleria il cui ricordo si è perso nella notte dei tempi. Da allora fui testimone di decine e decine di avvistamenti UFO ed USO in terra ischitana la maggior parte dei quali uscenti o entranti dall' Epomeo. Cosa bizzarra fu il fatto che quasi tutti gli UFO erano caratterizzati dall' avere un colore rosso rubino i cui avvistamenti avvenivano quasi sempre di notte. Negli anni che seguirono quel 1990 fui testimone anche di un incontro ravvicinato del terzo tipo lungo le pendici del Monte Epomeo, luogo tra l' altro ben noto agli isolani a causa dei misteriosi fenomeni che vi avvengono.
Come potevano essere collegati tutte queste esperienze con Tifeo e la misteriosa mappa di Fyfield? La risposta prese forma quando, nel 2004, in maniera del tutto fortuita appresi da un ancor più misterioso individuo che l' Epomeo nasconderebbe per oltre 700 metri di profondità al suo interno un enorme base sviluppata su più livelli le cui antenne di copertura Nato visibili a tutti sarebbero la parte terminante. Faticai non poco per accettare una tale realtà ma mi venne detto che gli UFO che spesso si avvistavano fungevano proprio da mezzo di trasporto per chi si recava o lasciava la base! Com' era possibile che potesse esistere una cosa del genere? Dovetti convincere prima me stesso e a tal fine lessi più volte le ricerche di Richard Sauder. Non solo tutto ciò era più che possibile ma mi resi conto che le risposte più dettagliate, sebbene provenienti da campi tutt' altro che appartenenti alla scienza ortodossa, erano alla portata di tutti anche se più incredibili dei fatti esaminati. Feci così conoscenza dei già noti testi su Agarthi a firma di Ossendowski, Paglialunga, Guènon, Blawatsky, Roerich, Saint-Yves d' Alveydre e Meurois-Givaudan a cui affiancai le canalizzazioni Lemuriane e la testimonianza di Billie Faye Woodward, gli studi di Sitchin e le esperienze di Maurizio Cavallo. Riuscì a mettere insieme diversi tasselli creandomi un quadro della situazione abbastanza chiaro ma il mio cervello razionalista aveva bisogno di prove ben più consistenti e iniziai ad averle proprio nell' istante in cui feci la mia prima esperienza di viaggio astrale anche se da allora non ebbi più modo di continuare. Ciò mi convinse che la scienza, almeno quella ufficiale, è lontana anni luce da certi fenomeni. Successivamente, qualora l' esistenza della base nell' Epomeo dovesse essere reale, decisi di adattare all' isola l' esperimento mentale che lo scrittore T. Goodman raccontò nel suo libro "Base Terra". Riuscì così a stabilire un contatto con entità extraterrestri seppur di breve durata.
Si era nel 2004. Negli anni a seguire iniziai ad effettuare ulteriori ricerche sull' intero quadro, concentrandomi soprattutto su una piccola parte dell' immensa bibliorgafia isolana alla ricerca di indizi riconducibili al mito della Terra Cava. Con mia somma gioia saltarono fuori testi come "Ischia l'isola dimenticata" di Kupfer Koberwitz o "La pietra cantante" di Bergsoe dove è possibile fare la conoscenza della misteriosa Grotta di Mavone o leggere di strani personaggi tra i quali la misteriosa rabdomande che asseriva, nel XIX secolo, di non voler andare per nessun motivo e per nessuna cifra al mondo al largo della spiaggia di Citara a causa dell' esistenza di una misteriosa città sommersa.....E' forse una coincidenza il fatto che proprio quella zona è stata al centro di numerosi avvistamenti USO? Probabilmente no. Gli avvistamenti proseguirono incessanti. Eccoci giunti al 2008. Enta in scena una sensitiva di fama internazionale. Per motivi sconosciuti giunse ad Ischia proprio per prendere contatto con chi abiterebbe l' interno dell' Epomeo. Ci recammo alle sue pendici, pochi amici fidati e dopo qualche minuto di raccoglimento il contatto arrivò. Apprendemmo che dal monte partirebbero gallerie sotterranee solcate da oggetti volanti, poi l'ammonimento.....vogliamo essere lasciati in pace. Da allora la situazione si "normalizza". Gli avvistamenti UFO continuano lungo il versante sud occidentale dell' isola dove sembra sia stata spostata l' entrata alla misteriosa base. Nel 2010 la svolta. Un distinto signore si fece avanti raccontandomi di come venne prelevato da un enorme disco volante alle pendici del monte Epomeo e trasportato nell' interno del pianeta. Esseri come noi, organizzati in armoniose città sotto un cielo roseo. Venne lasciato con una promessa.
Sarebbe stato prelevato qualora lo avesse richiesto al fine di abitare in mezzo a Loro. Lo stesso anno un episodio mi spinse a dare alle stampe il libro. Si era nel 2010 in Luglio. Dalla parete rocciosa posta proprio sul versante sud occidentale dell' isola una flottiglia di oggetti colore rosso rubino prende il volo passando successivamente sul tetto di casa mia, direzione Vesuvio. Ne contai 9 ma la cosa incredibile fu che gli UFO volavano al di sotto delle nuvole...e quella sera pioveva, non potevano essere lanterne cinesi. La macchina fotografica digitale non ne volle sapere di funzionare, l' amarezza fu tanta ma seppi che in quel periodo la stessa flottiglia venne filmata prima a Napoli e poi a Licola. Per quanto mi riguarda non ci sono dubbi, la stessa flottiglia sorvolò Napoli ripetutamente per quasi due anni! I napoletani dovevano sapere e ciò mi spinse alla pubblicazione. L' allarmismo crea solo panico e terrore, soprtattutto se alimentato dai soliti personaggi. Preferisco pensare che il "Segno di Shambhala" così come riferì Roerich protegga Napoli e i suoi abitanti ed abbia progetti ancora ignoti per l' intera area. L'organizzazione di Agartha è votata alla Luce ed è questo il messaggio che bisogna diffondere, non vi è nulla di sbagliato in ciò. Ed è forse per questo motivo che il famoso fisico Majorana secondo alcune ricerche mai smentite scomparve prima di arrivare a Napoli dalla nave "Il postale" grazie all' aiuto di un disco volante riconducibile ad Agarthi dove tutt' ora vivrebbe. Il famoso contattista Eugenio Siragusa rese noto anche una coordinata geografica dove secondo Lui Majorana venne prelevato. Io elaborai la mia coordinata in maniera diversa avvalendomi di un particolare ragionamento.
Tracciai una retta che univa il Monte Epomeo all' Etna rappresentante un ipotetica galleria sotterranea e successivamente tracciai la rotta de "Il postale". L'intersezione mi diede una coordinata i cui numeri primi erano coincidenti ai numeri che lo Sciascia, nella biografia del famoso fisico, ipotizzò essere due numeri lasciati intenzionalmente dal Majorana in due lettere da Lui scritte per uno scopo mai chiarito. Poteva esistere quindi una tale galleria? Probabilmente si visto che lo stesso Siragusa affermò di essere arrivato a Napoli a mezzo di una galleria sotterranea in soli 4 minuti! La domande è dove arrivo? E come? Ma l'area napoletana offre molto di più. Secondo quanto asserì il vescovo Corrado di Querfurt cancelliere di Arrigo VI nel 1196 in una serie di epistole, tra due monti riuscì a penetrare in una misteriosa città sotterranea e venne costretto alla fuga perchè essa era protetta da immagini fatte di aria armate di spada e frecce! Un ologramma? Il Querfurt asserì che questa città era ubicata in Ischia anche se, sempre in Ischia, collocò le famose anime penitenti leggenda questa per tradizione associata ai Campi Flegrei. Possibile che ci fu uno sbaglio? Se così fosse allora il monte in questione sarebbe il già famoso Monte Barbaro (Mons Barbarus) in Pozzuoli dove già Vigilio Mago si recò in compagnia del suo discepolo Philomeno. All' interno di questa città, sotto la testa del centauro Chironte,
Virgilio trovò un misterioso libro che lo rese sapiente in tutte le cose e grazie al quale operò i molteplici miracoli che le leggende napoletane ci hanno tramandato. Successivamente sul misterioso libro scrissero Gervasio da Tilbury nel suo "Otia Imperialia" libro III, 112 – Le ossa di Giuseppe e la pecora e Giovanni da Salisbury nel suo "Polycraticu". In entrambi si legge di come il libro venne cercato e trovato insieme alle ossa di Virgilio. Siamo nel XIII secolo. Dopo una serie di vicissitudini sembra che del libro se ne persero le tracce in ambiente ecclesiastico. Se tutto ciò fosse vero, allora Virgilio si avvalse di discepoli fidati per farsi seppellire, stando alla leggenda, all' interno di un monte e ciò sembra far ipotizzare l'esistenza di una qualche società segreta a cui Egli stesso appartenne. Ciò spiegherebbe anche come mai strani personaggi conoscevano l'esistenza del sepolco e di conseguenza l' esistenza del misterioso libro tra l' altro seppellito insieme a Virgilio. Possibile che Virgilio stesso già conosceva l' esistenza di una città sotterranea in territorio napoletano? Se così fosse, assurdo per assurdo, è logico ipotizzare che queste antiche conoscenze si siano tramandate fino ai giorni nostri. Taluni ipotizzano a mezzo del Principe Raimondo di Sangro e del suo Ordine Osirideo Egizio, arrivando ad identificare la misteriosa "Arcadia" proprio con la misteriosa città di Virgilio. Non dimentichiamoci che lo stesso Eugenio Siragusa definiva Virgilio una sorta di "mutante" con compiti molto particolari uno dei quali quello di acompagnare Dante nel suo viaggio il cui resoconto, in maniera allegorica, è la ben nota Divina Commedia. Se a ciò aggiungessimo il fatto che il Principe Raimondo di Sangro secondo la tradizione fu uno dei pochissimi a cui venne dato il privilegio di poter accedere ai "Libri maledetti" Vaticani ecco che il quadro della situazione diviene ancora più misterioso.......E' mia opinione che al di sotto dell' intera area napoletana siano ubicate più centri sotterranei collegati a mezzo gallerie che a loro volta collegherebbero il tutto alla rete sotterranea di Agartha.
Ma come è possibile tutto ciò? A questa domanda può rispondere quasi sicuramente un signore di nome Douglas Dietrich. E' un personaggio che agli occhi dell’ opinione pubblica non ricorda nulla. Eppure Dietrich è uno di quelle persone che la sa lunga su molte cose….Figlio di un militare decorato della Marina statunitense, lavorò per dieci anni come bibliotecario militare per il Dipartimento della Difesa presso la base militare del Presidio a San Francisco dove ebbe anche il compito di distruggere documenti sensibili tra i quali documenti top secret a carattere storico. Ebbe però la furbizia di prendere nota su un quaderno di ciò che distruggeva. Per maggiori informazioni rimando il lettore al suo sito web (http://www.douglasdietrich.com/)
Delle tante informazioni rilasciate da Douglas certamente quelle a seguito dell’ intervista rilasciata alla rivista Nexus tedesca nell’ aprile di quest’ anno ci lascia senza fiato. Da un lato ci sarebbero tutta una serie di informazioni relative al vero evolversi della Seconda guerra mondiale e dall’ altro si parlerebbe di una realtà della quale pochissimi hanno sentito parlare: l’ Unterland. Anche in questo caso rimando i lettori interessati al sito di Dietrich o al numero Nexus in questione. Ripercorriamo insieme le informazioni da me estrapolate dalla seconda parte dell’ intervista (l’ intervista è composta da tre parti di cui solo le prime due sono state date alle stampe). La prima cosa che Douglas tiene a precisare è che furono solo le forze tedesche sul campo ad arrendersi agli Alleati cosa questa che avvenne senza interpellare il governo, a cui fu semplicemente permesso di andarsene. A seguito di ciò il Governo Nazista si riaffermò in molti luoghi, principalmente in Argentina e in Antartide e poi successivamente nell’ Unterland. Stando però ai documenti segreti visionati da Douglas, tra i membri del Governo Nazista in esilio era presente lo stesso Hitler oltre a Gobbels e Bormann. Se ciò fosse vero (e sembrerebbe di si) ci fu una vera e propria messa in scena atta a distogliere gli occhi dell’ opinione pubblica dalla morte di Hitler in quel bunker di Berlino. Alla gente bastava sapere che era morto ed è ciò che accadde!
Il Governo Nazista in esilio venne riconosciuto come il Reich dei millenni e considerato come una terza forza nelle Guerra Fredda. Stando ai documenti di cui sopra all’ indomani della seconda guerra mondiale erano attive basi segrete in Norvegia, Groenlandia, nelle Canarie, in Antartide, in Sud America, in Argentina e soprattutto nell’ Unterland.
Ed è proprio sull’ Unterland che ci soffermeremo in quest’ articolo. Nel 1992 un geofisico di nome Alan Thompson pubblicò sul “Nature” del 23 Luglio 1992 un articolo intitolato “Acqua nel mantello superiore della Terra”. Il Thompson asseriva che sotto il mantello Terrestre vi fossero giacimenti di acqua così come vi erano giacimenti di un qualsiasi minerale. Tali giacimenti sarebbero così maestosi da rendere i nostri oceani piccoli e insignificanti. La conseguenza è che ci sarebbe più acqua sotto il mantello terrestre che in tutti gli oceani della Terra. Come prova a ciò sulla rivista New Scientist numero 2594 del 10 Marzo 2007 venne pubblicata la notizia che gli Americani grazie alle onde sismiche avevano dimostrato l’ esistenza di un intero oceano fra le rocce porose nelle profondità del pianeta, in corrispondenza di Pechino!
La cosa incredibile però è che tutto ciò i militari lo sapevano già da anni, e il governo nazista lo sapeva ancor prima di loro! L’insieme di queste cavità erose dall’ acqua nel corso delle ere ed in parte completamente asciutte oggi formerebbero i territori di UNTERLAND. Non si creda che si parli di piccole grotte, anzi! alcune sarebbero alte fin oltre un miglio e sarebbero interessate da fenomeni metereologici propri. Così come per l’ ipotetica Terra Cava, anche l’ unterland avrebbe delle “entrate” come quelle in Tibet, in Antartide, in Svizzera o in Germania. Una cosa è certa, è dal 1997 che non si hanno più notizie sull’ operato dei nazisti in queste immense cavità. Sicuramente il Governo Americano è ben consapevole dei progressi tecnologici a cui arrivarono i Nazisti fin dall’ inizio della guerra e lo capirono a spese loro quando, all’ indomani della fine della seconda guerra mondiale, subirono migliaia di perdite umane nonchè centinaia di aerei e mezzi navali durante l’ operazione Highjump. In breve persero la vita circa 3500 marines su ben 10000 uomini schierati. L’intento era quello di contrastare le forze belliche naziste stanziate nella loro base in Antartide. Ancor più incredibile è sapere che gli Americani subirono queste pesanti perdite a causa di misteriosi “Flugelrad” ovvero unità volanti a disco rotante. Forse un giorno molti aspetti della seconda guerra mondiale tenuti nascosti saranno resi noti e studiati fra i banchi di scuola. Per il momento Vi invito a documentarvi in maniera autonoma, magari prendendo in considerazione le informazioni contenute in questo breve articolo e approfondirle altrove con altri mezzi. Ad oggi quindi nessuno è al corrente di cosa o che fine abbiano fatti i nazisti stanziati nell ‘ Unterland. A mio modesto parere penso che morti i gerarchi responsabili delle atrocità ben note al mondo intero, i superstiti avranno intrapreso strade più “umane” anche perchè in un modo o in un altro avremmo avuto notizie di loro…..
Ecco allora come l' esistenza di un Unterland napoletano assume contorni più reali. Un enorme spazio sotterraneo in cui si sono sviluppate strutture sotteranee a cui pochi eletti hanno avuto accesso nel corso dei secoli. Nulla di riconducibile ai Nazisti a mio parere, anche perchè non tutti gli Unterland sono stati da loro colonizzati, molti appartengono alla rete di Agartha. Se tutto ciò fosse pari al vero allora possiamo spiegare l' enorme antro presente sulla mappa di Fyfield e la descrizione che fece Giulio Iasolino nel suo De Rimedi. Ovviamente potete prendete tutto ciò come un articolato racconto di fantasia....oppure no, a voi la scelta ma prima di prendere qualsiasi decisione vi invito alla lettura di quanto apparve sulle pagine de "Il Giornale" di martedì 6 luglio 2010 in cui si parlerebbe di una strana storia tutta italiana dove il protagonista sarebbe nientemeno che Ettore Majorana e una sua misteriosa macchina ai positroni in grado di produrre energia a costo zero. Realtà o finzione? Oserei dire realtà visto le innumerevoli prove a favore del caso. Ciò non toglie che una macchina del genere, che ad oggi non siamo in grado di costruire, sia stata studiata e testata in un qualche laboratorio con apparecchiature di cui non immaginiamo nenache la forma e il funzionamento. Possibile che i nostri fratelli dell' interno siano in realtà più presenti che mai? Una cosa è certa. L' intera vicenda ha fatto riaprire il caso Majorana. Ad oggi, Gennaio 2013, gli avvistamenti continuano sia interra ischitana che interra napoletana. E vi invito, così come venne detto a Roerich, di considerare questi UFO come il segno tangibile dell' esistenza di Shamballa e del suo Signore, Luce per noi tutti.
Epomeo, figlio di Agarthi - LIBRO
Salvatore Marino Iacono nasce a Napoli 34 anni fa. Fin dalla tenera età è testimone di episodi alquanto particolari che non destarono in Lui grossa curiosità fino a quando dal 1990 è testimone di numerosi avvistamenti UFO ed USO in terra ischitana a cui affianca esperienze di incontri ravvicinati del terzo tipo. Si forma professionalmente come Ufficiale di Marina Mercantile dove ad oggi ricopre il grado di Primo Ufficiale di Coperta per una nota compagnia di navigazione. Grazie alle sue esperienze in ambito paranormale capisce ben presto che la realtà che Ci circonda è ben lontana da quella alla quale i nostri occhi ci hanno abituato. Ad oggi è sposato e risiede ad Ischia con la moglie e il figlio. Si occupa in maniera indipendente di mistero e fantarcheologia in special modo di Ischia e dell' area napoletana in generale.
Fonte
24/02/2013, 19:46
31/05/2013, 18:36
31/05/2013, 20:06
02/06/2013, 12:38
Un po' di tempo prima del 1901, i governanti francesi, desiderando determinare più accuratamente l'esatta dimensione della Terra, per rivedere e correggere i loro calcoli riguardanti la distanza del Sole, misurarono la differenza di distanza da parte della cima di due linee, perpendicolari alla superficie della Terra, e la base di queste due linee. Essi volevano una coppia di linee lunghe a sufficienza, per dare una misurazione rilevante. Ovviamente non poterono costruire due poli paralleli alti un miglio, ma pensarono di poter sospendere due piombi ad una profondità di un miglio, nel pozzo di una miniera, e quindi poter misurare la distanza dalla cima e la distanza del fondo, la quale doveva essere leggermente minore. Essi volevano sapere esattamente quanto era di meno. I risultati di questo test fu molto strano. Così strano che gli scienziati geodetici francesi comunicarono i loro risultati agli scienziati della Geodetica Americana, con la richiesta che anche gli americani conducessero un esperimento simile, nel loro paese. Ufficialmente, non fu fatto nulla per un po' di anni. Ma, nel 1901, ad uno degli ispettori geodetici capitò di lavorare nelle vicinanze delle miniere di Tamarack, vicino Calumet, nel Michigan. Contattò il capo ingegnere a Tamarack e lo mise al corrente dell'informazione trasmessa dai governanti francesi. Vennero selezionati due pozzi e misero a piombo esattamente a 4250 piedi di profondità, queste linee sui due pozzi. Alla fine di queste linee vennero messi dei pesi. Con lo scopo di prevenire movimenti orizzontali, ogni peso fu sospeso in una tanica di olio, messa in fondo al pozzi. In questo modo, le forze magnetiche non potevano influire. Le linee usate furono del tipo corde di pianoforte n. 24. Per 24 ore le linee furono fatte riposare, cosicché non ci fosse possibilità di movimento. Cominciarono le misurazioni. Così venne scoperto che i Geodetici francesi non avevano fatto nessun errore. Ricontrollarono attentamente tutto l'esperimento. Ma non era tutto esatto. Ci può essere soltanto una spiegazione a questo strano risultato: il centro di gravità non è, come creduto, nel centro della Terra. Grandemente sconcertati, gli ingegneri mandarono i risultati al Prof. Mc Nair del Michigan College of Mines. Controllarono ancora una volta, l'esperimento fu ripetuto, le misurazioni rifatte di nuovo, e si convinsero che non c'era errore. Il centro di gravità non è nel centro della Terra.
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16/06/2013, 20:31
mauro ha scritto:
la parte in fondo dice:
Un po' di tempo prima del 1901, i governanti francesi, desiderando determinare più accuratamente l'esatta dimensione della Terra, per rivedere e correggere i loro calcoli riguardanti la distanza del Sole, misurarono la differenza di distanza da parte della cima di due linee, perpendicolari alla superficie della Terra, e la base di queste due linee. Essi volevano una coppia di linee lunghe a sufficienza, per dare una misurazione rilevante. Ovviamente non poterono costruire due poli paralleli alti un miglio, ma pensarono di poter sospendere due piombi ad una profondità di un miglio, nel pozzo di una miniera, e quindi poter misurare la distanza dalla cima e la distanza del fondo, la quale doveva essere leggermente minore. Essi volevano sapere esattamente quanto era di meno. I risultati di questo test fu molto strano. Così strano che gli scienziati geodetici francesi comunicarono i loro risultati agli scienziati della Geodetica Americana, con la richiesta che anche gli americani conducessero un esperimento simile, nel loro paese. Ufficialmente, non fu fatto nulla per un po' di anni. Ma, nel 1901, ad uno degli ispettori geodetici capitò di lavorare nelle vicinanze delle miniere di Tamarack, vicino Calumet, nel Michigan. Contattò il capo ingegnere a Tamarack e lo mise al corrente dell'informazione trasmessa dai governanti francesi. Vennero selezionati due pozzi e misero a piombo esattamente a 4250 piedi di profondità, queste linee sui due pozzi. Alla fine di queste linee vennero messi dei pesi. Con lo scopo di prevenire movimenti orizzontali, ogni peso fu sospeso in una tanica di olio, messa in fondo al pozzi. In questo modo, le forze magnetiche non potevano influire. Le linee usate furono del tipo corde di pianoforte n. 24. Per 24 ore le linee furono fatte riposare, cosicché non ci fosse possibilità di movimento. Cominciarono le misurazioni. Così venne scoperto che i Geodetici francesi non avevano fatto nessun errore. Ricontrollarono attentamente tutto l'esperimento. Ma non era tutto esatto. Ci può essere soltanto una spiegazione a questo strano risultato: il centro di gravità non è, come creduto, nel centro della Terra. Grandemente sconcertati, gli ingegneri mandarono i risultati al Prof. Mc Nair del Michigan College of Mines. Controllarono ancora una volta, l'esperimento fu ripetuto, le misurazioni rifatte di nuovo, e si convinsero che non c'era errore. Il centro di gravità non è nel centro della Terra.
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ciao
mauro
17/06/2013, 04:44