22/06/2013, 15:44
22/06/2013, 16:04
Progetto Atlanticus scrive:
La stele venne datata almeno al 1500 a.C. circa ed il contenuto della stele risultò convincente per diversi egittologi come Auguste Mariette, Sir M.Flinders Petrie, Wallis Budge ed altri, ma gli egittologi delle epoche successive contestarono quella lettura ed attribuirono il suo contenuto alla fantasia del suo compilatore.
22/06/2013, 16:09
22/06/2013, 16:12
22/06/2013, 17:10
Atlanticus81 ha scritto:
Perché gli antichi egizi, ma più in generale molte delle civiltà 'perdute' (sudamerica compreso), non sono state più in grado di emulare i loro successi passati?
22/06/2013, 21:36
Alcune "carotature" ritrovate,risultano compatibili con i trapani tubolari dell'epoca
23/06/2013, 10:22
23/06/2013, 12:10
14/07/2013, 15:45
14/07/2013, 16:05
14/07/2013, 16:18
14/07/2013, 16:29
MaxpoweR ha scritto:
ma se così fosse sarebbe ancora più complessa la logistica dell'opera O_o Una cosa è preparare i blocchi ad hoc un'altra è estrarli già pronti per il montaggio. Insomma ciò significa che grossomodo dovevano conoscere A PRIORI tutte le forme ed i volumi per poter fare i tagli...
14/07/2013, 17:19
barionu ha scritto:
Una interessante teoria del Prof Adanti :
http://www.sciamannalucio.it/fv23-idrog ... brown.html
04/08/2013, 23:48
Egitto: con Google Earth scoperte 17 piramidi
Una addirittura tre volte più grande di quella di Cheope. Si nascondono sotto la sabbia.
In lontananza sembrerebbero grosse dune di sabbia, ma potrebbero nascondere ben altro
ROMA (WSI) - Prima Google Maps ora Google Earth, sono sempre di più i posti sulla Terra che vengono scovati grazie alle immagini scattate dai satelliti.
Questa volta infatti si è arrivati ad una scoperta che potrebbe avere del clamoroso e forse diventare una delle più grandi, a livello archeologico, degli ultimi anni. Il tutto grazie all'uso di Google Earth.
Angela Micol, archeologa, è convinta che nel pressi della città di Abu Sidhum, in Egitto, e poco più a nord di questa, nel Favum, vi siano due siti dove si nasconderebbero ben 17 piramidi egizie, praticamente sommerse dalla sabbia che le avrebbe fatte diventare come due colline.
Anche se convinta dalla sua tesi, i numerosi colleghi dell'archeologa sparsi per tutto il mondo sarebbero molto scettici a riguardo, anche perché una di queste piramidi dovrebbe essere addirittura tre volte più grande di quella Cheope a Giza.
A supportare la tesi di Micol invece vi sarebbero numerose mappe antiche, una addirittura di un ingegnere al seguito di Napoleone Bonaparte, che indicherebbero l'esistenza di questi monumenti, ed inoltre in passato delle ricognizioni sul terreno avrebbero rilevato del metallo presente nella zona.
L'uso di Google Earth non è nuovo per questo tipo di scoperte. Da tempo infatti viene più facile individuare oggetti, siti nascosti o strutture difficilmente riscontrabili, attraverso le foto satellitari.
Ora però saranno gli scavi a dare una risposta definitiva al mistero.
05/08/2013, 01:01
Anche se convinta dalla sua tesi, i numerosi colleghi dell'archeologa sparsi per tutto il mondo sarebbero molto scettici a riguardo, anche perché una di queste piramidi dovrebbe essere addirittura tre volte più grande di quella Cheope a Giza.