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MessaggioInviato: 07/06/2014, 00:33 
Perché vuoi fermi credere che i grandi egizi, gli autori delle piramidi abbiano costruito una statua tanto sproporzionata? Usando coke modello un viso di una fisionomia nemmeno correlabile al loro popolo? Ma questi sono dettagli, il dito e non la luna. Una deduzione logica lascia il tempo che trova (come le storielle degli archeologi) ciò che conta sono le prove reali, ed in questo casi la scienza non mente :) l'erosione lascia impronte specifiche e non confondibili. L'erosione è l'impronta digitale di una struttura in pietra, gli egittologi possono dire quello che vogliono, i FATTI sono altri.


Ultima modifica di MaxpoweR il 07/06/2014, 00:36, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/06/2014, 10:42 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

gli egittologi possono dire quello che vogliono, i FATTI sono altri.


Ma infatti! E' sufficiente guardarla la Sfinge, la differenza di proporzioni tra la testa e il resto del corpo.

Alebon... a te sembra uniforme l'intera statua corpo+testa?

A me sembra di vedere un frammento di Picasso su una tela di Michelangelo (ovvero due cose completamente separate e costruite in momenti distinti).



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MessaggioInviato: 07/06/2014, 22:58 
Secondo voi,invece,quale sarebbe stata la testa "originale" della Sfinge?



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MessaggioInviato: 07/06/2014, 23:32 
caro Alebon,
secondo i potesi cosi:

http://ilblogdiadrianoforgione.myblog.i ... -un-leone/

in più ci sarebbe stata una seconda sfingfe:
Cita:
Secondo l'archeologo Michael Poe, che fa riferimento a frammenti di papiro del Medio Regno, la seconda Sfinge si trovava faccia a faccia con l'ancora esistente Sfinge. Essa era situata sull'altra sponda del Nilo, e fu distrutta da una violenta piena del fiume Nilo ca. 1000 d.C. La popolazione locale prese pietre dalla struttura per ricostruire i propri villaggi.


dahttp://www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=229

per quanto riguarda l'erosione, anche wiki ne parla:

Cita:
Nel corso di quegli anni, dal 1992 al 1995, numerose furono le polemiche che interessarono la datazione della Sfinge, e si concentrarono su riviste specializzate, come il KMT: A Modern Journal of Ancient Egypt o Archaeology. Alla fine la geologia indica che l’erosione della Sfinge è causata o dall’acqua piovana dal 7000 a.C. o dalla sabbia bagnata e dalla condensa notturna dal 2500 a.C. L’egittologia si schiera dalla parte della seconda ipotesi, in quanto non ci sono motivazioni valide per considerare la data più antica.[37]


ovvero l'egittologia si schiera dalla parte della..."storia ufficiale" [8D]

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 08/06/2014, 00:25 
Immagine

[;)]

Oltre all'ipotesi del Leone suggerisco come valida anche quella di Robert Temple il quale ipotizza che la testa della Sfinge fosse quella di un cane, raffigurante Anubi di cui riporto un estratto preso dal seguente link

http://www.antikitera.net/download/Il_v ... Sfinge.pdf

Cita:
Per Robert Temple la Sfinge non rappresenta un leone, le forme del suo corpo ricordano un canide e potrebbe trattarsi del Dio Anubi, colui che apre la via, il custode dei segreti. Chi, come R. Temple, mette in discussione l'età della Sfinge, fa notare la sproporzione fra il corpo e la testa della grande statua leonina e, visto che gli Egizi conoscevano bene le giuste proporzioni fra le parti del corpo di uomini ed animali, diventa evidente che quella sproporzione possa essere la conseguenza di un rifacimento. R.Temple sostiene che la necropoli di Giza sarebbe stata dedicata ad Iside, come si afferma sulla stele dell'Inventario, ed Up-Uaut (Anubi), nella sua forma canina, ne sarebbe il degno custode.


Immagine

Idea ragionevole, anche se personalmente sono più aderente all'ipotesi, portata avanti anche da bauval se non erro, della Sfinge leonina poiché allineata alla costellazione del leone.

Tutto è possibile... tranne che quella faccia sia la faccia del progetto originale dell'opera.

Andiamo... faccio un corpo enorme, e poi ci piazzo una "testolina" così?!

Immagine

Nella foto sopra penso sono evidenti anche le tracce dell'erosione sul corpo.

Domanda... ma non è che la testa era l'unica cosa che emergeva dalle sabbie anche ai tempi di Cheope e gli egizi, non sapendo cosa ci fosse attaccato sotto, hanno poi lavorato quella testa rovinata dal tempo dandole la fattezza del sovrano in carica al momento?

[:D]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 08/06/2014, 00:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/06/2014, 14:03 
oltre che sul corpo notare anche quella INTORNO alla sfinge :)



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MessaggioInviato: 30/08/2014, 14:00 
Cita:
IL RITROVAMENTO DELLA PIRAMIDE PERDUTA DI SAQQARA INDICA CHE GLI ANTICHI EGIZI ERANO IN POSSESSO DI UTENSILI TECNOLOGICAMENTE AVANZATI?

Gli antichi egizi erano molto abili nella creazione di bellissime opere in legno, come i sarcofagi ritrovati in varie tombe dell'Egitto antico. Ma quando ci si imbatte in manufatti in pietra che sfidano la precisione delle moderne apparecchiature tecnologiche, sorge una domanda: come hanno fatto? Uno di questi sconcertanti oggetti è stato trovato a Saqqara, in una piramide recentemente scoperta.

Immagine

Quando si parla di un sarcofago, solitamente si pensa ad una bara in legno nella quale gli antichi egizi custodivano i loro nobili defunti.

Tuttavia, la storia dell’arte ci ha insegnato che il sarcofago può essere anche in pietra, di solito ornato con una scultura o un’iscrizione, così come si era soliti fare in Egitto, in Grecia e nell’Impero Romano.

Gli antichi egizi erano molto abili nel creare bellissime opere in legno, tra cui per l’appunto sarcofagi mortuari. Tuttavia, le indagini archeologiche hanno permesso il ritrovamento di particolari manufatti che lasciano perplessi e che sfidano per precisione e bellezza ciò che è possibile realizzare con la moderna tecnologia che abbiamo a disposizione.

Immagine

Gli esempi sarebbero tantissimo, ma nello slide in alto sono indicate tre di quelle che sembrano le opere più incredibili, dal punto di vista tecnico, di tutto l’antico Egitto: il sarcofago custodito nel Kunsthistorisches Museum di Vienna, il sarcofago di Nectanebo II del British Museum, e il maestoso sarcofago trovato nel Serapeum di Saqqara.

Si tratta di opere realizzate in granito o in altra pietra molto dura come il basalto, intagliate con superfici incredibilmente lisce e angoli estremamente precisi. La vulgata ufficiale ritiene che tali splendide opere siano state realizzate con il set di attrezzi disponibili almeno fino all’8° secolo a.C.: martelli di pietra con manici in legno e altri strumenti in bronzo o rame.

Immagine

È possibile intagliare con tale precisione il granito e il basalto con questa attrezzatura? Non solo: gli strumenti illustrati sarebbero serviti anche per l’estrazione della pietra dalle cave, oltre che scavare, lisciare e inscrivere l’interno e l’esterno dei sarcofagi.

Il sarcofago del Serapeum di Saqqara è davvero il più sorprendente. Il granito è stato ricavato presumibilmente da una cava situata ad Assuan, a circa 800 chilometri di distanza. Il coperchio è stato tagliato dallo stesso blocco utilizzato per il sarcofago: il peso complessivo delle due unità è pari a circa 80 tonnellate. Per sollevarle oggi, servirebbe questa:

Immagine

Un artefatto simile in complessità e precisione è stato documentato dall’Isida Project a seguito della recente scoperta di una nuova piramide, non a caso proprio a Saqqara.

Scoperta nel 2008, si pensa che la piramide ospitasse la tomba di re Menkauhor, faraone dalla 5° dinastia che a governato per otto anni intorno al 2400 a.C.

Da tempo ridotto alle sue sole fondamenta, la struttura era precedentemente conosciuta come “Number 29” o “Headless Pyramid”. È stata menzionata nella metà del 19° secolo dall’archeologo tedesco Karl Richard Lepsius. Poi, la piramide è sparita sotto la sabbia di Saqqara, un complesso di seplotura regale tentacolare nei pressi dell’odierna Cairo.

Come spiegato dal National Geographic, ci sono voluti circa un anno e messo per rimuovere tutta la sabbia sopra la piramide, e quanto emerso dagli scavi è davvero sorprendente: alcuni artefatti senza iscrizione dal design estremamente moderno.

[img]http://files.photosnack.net/albums/images/ead74aef636fe5a05ec400i240371101/scale-750x750[img]

Immagine

Si tratta di vari pezzi di un sarcofago. Il numero dei frammenti sopravvissuti è molto piccolo, ma sufficiente per capire il meccanismo di bloccaggio del coperchio.

L’angolo di chiusura del coperchio del sarcofago ha un angolo positivo, mentre il sarcofago ha un forte angolo negativo. Questa combinazione fornisce una forte fissazione verticale del coperchio.

Il coperchio del sarcofago presenta due fori precisi che forse ospitavano due aste di bloccaggio: quando i fori del coperchio coincidevano con i fori del sarcofago, le aste cadevano a metà, così che il coperchio sarebbe stato fissato per sempre.

La precisione della realizzazione non era nelle possibilità degli Egizi dinastici, né più tardi dei Greci o dei Romani. Nonostante ciò, si tratta di un lavoro anteriore a tutti loro, prodotto da persone in possesso di una tecnologia avanzata di cui non sappiamo assolutamente niente.

Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... -avanzati/


E' assolutamente incredibile, ma nemmeno di fronte ad un elemento del genere questi stupidi si levano il cappello ed ammettono di non averci capito niente?

Venitemi a spiegare come hanno costruito questo pezzo che sembra uscito da una fabbrica di prefabbricati in C.A.. Solo che quello non è C.A. ma BASALTO!

p.s.: vi consiglio di aprire l'articolo ci sono un sacco di altre foto.



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MessaggioInviato: 30/08/2014, 19:10 
caro Max,
ma questi sono solo gli ultimi,vedi link
http://www.gizapower.com/pma/

purtroppo, come succede anche qui sul forum, se alcuni...."non vogliono vedere"...non VEDONO! [8D]

ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 30/08/2014, 19:13, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 31/08/2014, 13:55 
probabilmente è anche l'occhio di chi classifica e CREA LA STORIA che è ignorante rispetto a certi tipi di lavorazione ed analisi. Insomma gli strumenti lasciano tracce evidenti come nel caso della carota di granito rosa che dimostrano chiaramente che tipo di tecnologia è stata usata. Siamo nel medioevo non c'è niente da fare.



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MessaggioInviato: 30/10/2014, 13:01 
Piramidi, furti e misteri…

Uno scandalo archeologico, una questione giudiziaria, un caso diplomatico. La vicenda dei due ricercatori tedeschi Stefan Erdmann e Dominique Goerlitz, che hanno asportato dei piccoli campioni di materiale all’interno della Grande Piramide, a oltre un anno di distanza non si è ancora risolta. Nel frattempo sono trapelate indiscrezioni sui test effettuati su quei reperti.

Immagine
I due tedeschi

In Egitto, la stampa ha dato grande eco alla storia. I due stranieri sono stati accusati di furto e danneggiamento: nel grattare un frammento di ocra rossa dal cartiglio scoperto nel XIX secolo dal colonnello Howard-Vyse, sulla base del quale la più grande delle piramidi alla periferia del Cairo è stata attribuita al faraone Khufu (per noi, Cheope), lo avrebbero rovinato. Dopo la denuncia che li ha raggiunti in patria, dovranno affrontare un processo in Germania il prossimo gennaio. Nel frattempo, da mesi, in Egitto sono in cella- in attesa di giudizio- i sei addetti ai beni culturali (guardie, guide, ispettori) che a vario titolo hanno consentito ai due archeologi dilettanti di commettere il misfatto.

Ad alzare i toni dello scontro è stato soprattutto l’ex Ministro delle Antichità, l’ancora potentissimo Zahi Hawass. Secondo lui, i due tedeschi hanno agito su commissione, istigati da un “ebreo belga” ( così diceva in una intervista al giornale Al Masry Al-Youm), per dimostrare che i giganti della piana di Giza sono stati edificati 15 mila anni fa dagli Ebrei e sminuire l’importanza della civiltà egizia. Il riferimento era diretto a Robert Bauval, il famosissimo scrittore, autore di vari bestseller sulle piramidi, le cui teorie sono sempre state contestate dall’egittologia ufficiale.

In realtà Bauval è sicuramente belga, ma non è ebreo, come prova il certificato di battesimo che ha dovuto inviare in Egitto ( Paese nel quale tra l’altro è nato) per dimostrare l’inconsistenza delle accuse di Hawass e smentire qualsiasi ruolo nel complotto. Non solo. Un altro studioso, Robert Schoch- il geologo che ha individuato la presenza di erosione dovuta alla pioggia sulla Sfinge, retrodatandola così di migliaia di anni rispetto alle versioni ufficiali- ha mostrato alcune foto risalenti al 2006 nelle quali il geroglifico con il nome di Khufu risulterebbe già scalfito. E all’epoca Hawass era capo assoluto dell’enorme patrimonio culturale dell’Egitto. Ne era anche pienamente responsabile.

Insomma, una bella polemica che coinvolge nomi molto pesanti del panorama dell’archeologia internazionale- accademica e non. Ma nel frattempo, che ne è stato di quei reperti trafugati dalla coppia di Indiana Jones improvvisati? Li avevamo lasciati in un laboratorio di Dresda, al quale erano stati consegnati senza troppe spiegazioni. “Per noi erano solo delle briciole in un sacchetto”, aveva dichiarato nel pieno della bufera mediatica il portavoce del centro scientifico, Bernd Mehkich, che si era detto subito scettico sulla possibilità di ottenere informazioni utili da quei frammenti microscopici.

Immagine
Già nel 2006 il cartiglio risultava danneggiato

In effetti, se lo scopo di Goerlitz ed Erdmann era riuscire a datare con certezza la Grande Piramide, i loro sforzi sono stati inutili. “Quello che so per ora è che non sono stati in grado di utilizzare i campioni di ocra rossa che hanno prelevato per ricavare dei dati”, ha detto Robert Bauval, che in seguito al suo involontario coinvolgimento nella vicenda è entrato in contatto con i due ricercatori tedeschi. “Sembra che abbiano trovato tracce di alluminio nei campioni esaminati. Tuttavia, gli scienziati sospettano che l’alluminio provenga dagli strumenti usati da loro stessi”

Prosegue Bauval: “Non è stato possibile raggiungere una datazione, ciò nonostante hanno fatto dei test su campioni del soffitto e questo è intrigante. Non ho visto i risultati di questi esami, che si sono svolti a Dresda, ma da quello che ho capito- e che sono libero di dire – quei reperti contengono ferro. Ora, noi sappiamo che gli antichi Egizi possedevano comunque del ferro, ma solo quello meteoritico, cioè lo ricavavano dalle meteoriti. Questa sarebbe la prima volta che abbiamo la prova dell’esistenza di ferro forgiato, una cosa del tutto diversa.”

“Non ho idea di come stia procedendo la loro indagine, con tutta la gente che hanno coinvolto- mi hanno parlato di esperti di metallurgia, di ingegneri meccanici e così via” conclude lo scrittore belga. “ Mi pare però che ritengano probabile la conclusione che i costruttori della Piramide avessero utensili di metallo.” Inteso come ferro, sembra di capire. Un dettaglio- se dimostrato- per nulla trascurabile, visto che nella storiografia l’Età del Ferro inizia nel XII secolo a.C., oltre mille anni dopo la data comunemente accettata per la costruzione delle tre Sorelle di Giza.

Un altro degli interrogativi irrisolti che avvolgono questi straordinari monumenti dei tempi che furono? Lo studioso pensa di sì. “Sembra che ogni volta che immaginiamo, o meglio, ogni volta che gli egittologi dicono che non c’è più niente da scoprire, arriva una sorpresa. L’esplorazione delle piramidi è stata praticamente abbandonata, fin dagli anni ’20 dello scorso secolo, dal momento che credevano che non c’era altro da trovare. Una grossa novità è arrivata, ovviamente, nel 1993, quando Rudolph Gantenbrink ha trovato una porta all’interno della Grande Piramide. Ma di nuovo, anche all’epoca, si pensava che si trattasse dell’ultima stranezza.

Immagine

Poi è arrivato il National Geographic Channel e ha trovato un’altra porta, in un altro condotto. Insomma, il mistero va avanti. Io credo, come molte persone che hanno condiviso le mie idee, che le Piramidi di Giza abbiano una connessione con la Cintura di Orione. Ma non sappiamo come, non sappiamo quando e neppure perché questi monumenti sono stati edificati. Su tutti, l’elemento più importante è la consapevolezza che sono stati costruiti con un codice matematico. “

Cita:
http://www.extremamente.it/2014/10/21/piramidi-furti-e-misteri/


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Di questa vicenda ha parlato Bauval al recente convegno che si è tenuto a Segrate presentato proprio da Sabrina Pieragostini e al quale ho assistito in prima persona.

La vicenda dimostra quanto Zahi Hawass e l'intera sovrintendenza egizia abbiano fatto (e facciano tutt'ora) di tutto per mantenere il controllo sulle ricerche archeologiche presso Giza a tutela dell'ortodossia archeologica che vede attribuita la Grande Piramide a Cheope senza che esista uno straccio di prova a supporto...

[8)]



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poi da pompei si portano via pezzi da 1 kg e nessuno se ne frega, quasi vengono prese 2 briciole per farle analizzare ad il tiranno delle piramidi fa il diavolo a 4.



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

poi da pompei si portano via pezzi da 1 kg e nessuno se ne frega, quasi vengono prese 2 briciole per farle analizzare ad il tiranno delle piramidi fa il diavolo a 4.


Sì, ma il problema è che i danneggiamenti ai quali ci si riferisce non sono quelli causati da Goerlitz e Erdmann.

E allora, visto che nessuno apparentemente potrebbe essere stato senza l'avvallo dell'autorità egizia CHI è stato ad asportare quei frammenti del cartiglio? E con quali risultati?



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MessaggioInviato: 03/11/2014, 00:21 
Cita:
ANTICHE PIRAMIDI SULLE ISOLE HAWAII ?

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Le piramidi sono costruzioni che esistono solo in Egitto, al Messico o alla Cina. Anzi, più si cerca, più sembrano apparire alle coordinate geografiche più impensabili del pianeta Terra. In questo caso, parliamo di possibili piramidi sulle isole Hawaii.

Secondo un'ipotesi avanzata da William "Pila" Chiles nel suo libro The Secrets and Mysteries of Hawaii (I Segreti e i Misteri delle Hawaii), le piramidi potrebbero essere state costruite anche su una delle isole delle Hawaii, condividendo una connessione con le altre piramidi della Terra, attraverso una configurazione che viene definita Griglia Planetaria.

Come scrive Pila nel suo libro, la piramide (o piramidi) hawaiana dovrebbe trovarsi nell'entroterra dell'isola di Oahu, a cinque chilometri da Punaluu, la famosa spiaggia di sabbia nera.

Nell'immagine scattata da Coty Gonzales, un esploratore amatoriale, è possibile notare una formazione rocciosa estremamente simmetrica e regolare che farebbe pensare proprio ad una piramide. L'immagine è stata pubblicata sul sito Exploration Hawaii.

Avventurandosi in un'ipotesi spericolata, Pila azzarda che le Hawaii siano uno dei luoghi terrestri che ancora conservano le testimonianze dell'esistenza dell'antica civiltà di Atlantide, esistita fino a 13 mila anni fa, momento in cui un gravissimo cataclisma globale ha messo fine alla sua esistenza, causandone la distruzione.

Le piramidi sparse su tutto il globo terrestre sarebbero la prova concreta che una civiltà, molto più progredita della nostra, abbia abitato la Terra in tempi remoti. Sebbene la paleontologia e l'archeologia classica siano restie ad accettare una teoria del genere, molti ricercatori sono persuasi che numerosi indizi raccolti nel corso degli ultimi anni non possono che portare a questa conclusione.Collegamento delle Hawaii con le altre piramidi

Ma perché Pila si dice convinto che le Hawaii custodiscano una piramide perduta? L'idea si basa su uno studio realizzato da Lee Ross, un ricercatore indipendente, secondo il quale le Hawaii si troverebbero su uno dei nodi energetici della cosiddetta Griglia Planetaria.

Come si può vedere dall'immagine, a ciascuna delle linee bianche tracciate sul globo terrestre corrisponde un sito archeologico che ospita una piramide o un complesso megalitico. Quando si completa il tridente, si ottiene una linea (quella rossa) che termina proprio sopra le Hawaii.Potrebbe essere l'indizio decisivo che consacra le Hawaii come uno dei luoghi geo-energetici fondamentali come Nazca, Giza, Angkor Vat e molti altri? La suggestione di Ross si basa sulla teoria della Griglia Planetaria, uno schema geometrico intelligente in cui, teoricamente, la Terra e le sue energie sono organizzate e possibilmente, in cui sono posizionati i siti megalitici antichi.

In effetti, si tratta di qualcosa di molto differente dalle linee di longitudine e latitudine della geografia convenzionale. I teorici della Griglia Planetaria suggeriscono che le linee della griglia siano di natura energetica ed organizzate in una precisa rete, fonte di un'energia libera e inesauribile, che alimentava la tecnologia della grande civiltà di Atlantide. Molti si dicono convinti che questa tecnologia possa essere nuovamente recuperata.

Non che dubbio che gli Antichi Umani davano una notevole importanza ai simboli e ai segni, strumenti attraverso i quali veniva codificata l'informazione e convogliata la conoscenza. La geometria, in questo modo, assumeva una dimensione sacrale, grazie alla quale la conoscenza veniva trasmessa alle nuove generazioni. Ma per alcuni ricercatori, la Geometria Sacra aveva anche la funzione di governare le forze invisibili della natura.

Nonostante i progressi della scienza moderna, ancora non sappiamo quali siano le forze fondamentali che hanno dato vita all'Universo. Basti pensare che si parla di materia oscura, così come di energia oscura, forze della natura che ancora non riusciamo a comprendere e che ci costringono ad accettare il fatto che la realtà è molto più complessa di quanto possiamo percepire con i nostri cinque sensi.

La questione diventa, allora, chi o cosa governa le forze invisibili della natura? Cosa c'è dietro la simmetria della natura? Qual è il significato sacro del Rapporto Aureo, del valore di Phi o della Sequenza di Fibonacci? Abbiamo appena cominciato a decodificare queste conoscenze pervenute a noi sotto forma di simboli, segni e strutture megalitiche.

Ma gli Antichi Umani maneggiavano con disinvoltura queste potenze naturali invisibili ed erano tutt'altro che primitivi o stupidi come vorrebbero farci credere. Anzi, lo studio del passato remoto dell'umanità ci svela quanto i nostri antenati siano riusciti a coniugare scienza e sapienza, intelligenza e spiritualità, tecnologia e natura.

Tornare al passato e ammirare lo sviluppo di una civiltà in armonia con le leggi del cosmo, potrebbe offrirci delle risposte assolutamente sorprendenti ai problemi che ci troviamo ad affrontare come civiltà. La totale mancanza di progressione spirituale, la perversione individualistica nelle relazioni interpersonali, l'incapacità a sviluppare fonti di energia pulita e tecnologie in armonia con la natura, potrebbero finalmente subire una svolta positiva grazie al recupero della scienza e della sapienza degli Antichi Umani.

E chissà... forse la riscoperta di un'antica "Età dell'Oro" potrebbe diventare la progettualità di un'umanità rinnovata che sia capace di rifondare la sua identità e la sua collocazione nel cosmo... speriamo e lavoriamo!


http://www.antikitera.net/news.asp?id=13469&T=5


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magari fornire qualche riferimento in più sula posizione di queste fantomatiche piramide e verificarne l'esistenza prima di avventurarsi in ipotesi non sarebbe male però :|



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