25/11/2014, 21:06
16/12/2014, 10:40
GLI ANTICHI DAUNI
Verso la fine del secondo millennio a.C. consistenti gruppi provenienti dalla penisola balcanica, fra cui gli japigi di origine illirica, si insediano nel territorio pugliese. Qui trovano una civiltà indigena dai caratteri culturali compositi fra i quali è evidente l'elemento "protovillanoviano" nonchè componenti residue di una preesistente cultura subappenninica ampiamente influenzata dai contatti con le genti di cultura micenea. A tutto ciò si sovrappongono gli apporti culturali illirici determinando così la nascita e il carattere peculiare della civiltà japigia che, già ben definita nel X sec. a.C., si suddivide in seguito in tre gruppi distinti: i Dauni a nord, i Peucezi al centro e i Messapi al sud, caratterizzando così l'assetto culturale della Puglia nell'età del ferro. La Daunia, che secondo quanto riferiscono gli scrittori antichi prese il nome da re Dauno di stirpe illirica, a differenza delle altre regioni japige, che risentirono maggiormente degli influssi ellenici, sviluppò contatti con popoli e culture diverse, soprattuttto con i Liburni. La civiltà daunia attraversò l'età del ferro con proprie e inconfondibili caratteristiche e mantenne una propria autonomia fino al IV sec. a.C. quando, in seguito all'apertura al mondo ellenico e alla successiva romanizzazione, perse definitivamente la propria identità culturale. Il territorio su cui si sviluppò la civiltà daunia comprendeva l'attuale provincia di Foggia, dal fiume Fortore a Nord fino al fiume Ofanto a sud, compresi il Gargano e le prime propaggini appenniniche ad occidente. Una caratteristica di notevole interesse della civiltà daunia è costituita dalle stele daunie: grandi lastre rettangolari in pietra calcarea, interamente scolpite e infisse verticalmente nel terreno.
http://culturadaunia.altervista.org/cul ... Dauni.html
19/12/2014, 09:30
1200 A.C. Misteriosa Apocalisse
Nel XII°-XIII° secolo prima della nascita di Cristo, le civiltà delle zone mediterranea e mediorientale conobbero una grande crisi che portò ad un radicale cambiamento politico sociale del mondo antico. Un periodo di guerre, catastrofi, esodi, distruzioni e stragi di inaudita violenza che avvennero all'apice del benessere portato dalla cultura dei grandi imperi dell'età del bronzo.
Questo collasso dell'età del bronzo lascerà posto a quella che gli archeologi e gli storici definiscono Età del Ferro. In effetti, proprio in quel periodo, si iniziò a lavorare il ferro nella regione dei Carpazi.
Ogni civiltà del periodo aveva sviluppato un economia tale da far fiorire vere e proprie metropoli. Queste metropoli sono arrivate fino ai nostri giorni e, come possono dimostrare le loro rovine, quasi tutte furono distrutte in quel periodo.
In Anatolia la civiltà Ittita, una delle più avanzate culturalmente e tecnologicamente, collassò nel giro di pochi anni. Le grandi città, come Hattusa, vennero bruciate ed abbandonate. Un livello di progresso simile a quello offerto dalla civiltà Ittita lo si potrà riavere solo dopo 1000 anni.
Sull'isola di Cipro, le città della civiltà cipriota furono saccheggiate e date alle fiamme. La popolazione fu deportata e resa schiava o fatta a pezzi.
I siti siriani prima di questo periodo mostrano la presenza di legami commerciali sia con l'Egitto che con l'Egeo della tarda età del bronzo. A Ugarit è evidente che la distruzione della città avvenne dopo il regno di Merenptah, così come la caduta di Bay[4]. Le lettere scritte su tavolette d'argilla trovate bruciate dopo la distruzione della città, parlano di un attacco giunto dal mare; in particolare, in una lettera proveniente da Alashiya, un'antica città dell'isola di (Cipro), si legge di città già distrutte da assalitori venuti dal mare, nel momento in cui la flotta di Ugarit non era presente, in quanto impegnata lontano, in pattugliamenti lungo le coste.
Nel Levante documenti egizi indicano che, a partire dalla fondazione del regno di Horemheb, il popolo nomade degli Shasu era diventato fonte di problemi. Ramesse II organizzò contro di loro campagne militari perseguitandoli fino alla città di Moab, dove, poco dopo la battaglia di Kadesh, edificò una fortezza. Gli Shasu crearono molti problemi, in particolare durante il regno di Merneptah, quando giunsero a minacciare l'accessibilità alla "via di Horus" situata a nord di Gaza. L'evidenza mostra che il centro di Deir Alla[5] (Succoth) venne distrutto dopo il regno della regina Tausert.
Il sito devastato di Lachish, durante il regno di Ramesse III, venne brevemente rioccupato da abusivi e da una guarnigione egiziana. Tutti i centri lungo la rotta marina, adesso detta Via Maris, a nord di Gaza vennero distrutti, e le prove mostrano che Gaza, Ashdod, Ashkelon, Akko, e Jaffa furono bruciate e non più rioccupate per circa trent'anni. Nell'entroterra Hazor (Tel Hazor), Bethel, Bet Shemesh, Eglon, Debir, e altri siti vennero distrutti. I profughi, cercando di sfuggire al collasso dei centri costieri, potrebbero essersi fusi con elementi nomadi e anatolici in arrivo, iniziando così a far nascere piccoli villaggi disposti a terrazzo sui fianchi collinari nella regione degli altopiani, associati successivamente allo sviluppo della cultura ebraica.
In Grecia nessuno dei palazzi micenei della tarda età del bronzo sopravvisse, con la possibile eccezione delle fortificazioni ciclopiche dell'Acropoli di Atene; la distruzione fu più violenta nei palazzi e nei siti fortificati. Quasi il 90% dei piccoli siti nel Peloponneso vennero abbandonati, dando probabilmente luogo ad uno spopolamento dell'area. La fine del collasso dell'età del bronzo segnò l'inizio di ciò che è stato chiamato Medioevo ellenico, durato più di 400 anni. Altre città, come Atene, continuarono ad essere abitate, ma con una sfera di influenza più locale, ed un impoverimento sia dei commerci che culturale.
In Mesopotamia le città di Norsuntepe, Emar e Karkemiš vennero distrutte, e gli assiri a stento riuscirono a sfuggire a un'invasione delle tribù dei Mushki durante il regno di Tiglath-Pileser I. Con la diffusione degli ahhlamu o aramei, il controllo delle regioni babilonesi e assire si estendeva appena oltre i confini della città. Durante il regno di Shutruk-Nahhunte Babilonia venne saccheggiata dagli elamiti, perdendo così il controllo della valle di Diyala.
In Egitto l'impero egiziano collassò verso la metà del XII secolo a.C. (durante il regno di Ramesse VI). La stele di Merneptah, prima della crisi, descriveva attacchi sferrati da popolazioni libiche, in combutta al popolo Ekwesh, Shekelesh, Lukka, Shardana e Tursha o Teresh, e di una rivolta di cananei, nelle città di Ashkelon, Yenoam e del popolo di Israele. Un secondo attacco durante il regno di Ramesse III coinvolse i Peleset, Tjeker, Shardana e Danai. Diverse altre testimonianze, concentrate tra il 1275 a.C. e il 1000 a.C., menzionano i popoli del mare e i loro attacchi, tra cui la grande iscrizione di Karnak (nominati 5 popoli: Eqwesh, Lukka, Shekelesh, Sherden, Teresh), la stele di Athribis (nominati 4 popoli: Eqwesh, Shekelesh, Sherden, Teresh)[6], le iscrizioni di Kasesh (nominati 3 popoli: Karkisha, Lukka, Sherden)[7], Medinet Habu (nominati 7 popoli: Denyen, Peleset, Shekelesh, Sherden, Teresh, Tjekker, Weshesh), il grande papiro di Harris I (nominati 3 popoli: Denyen, Peleset, Sherden, Tjekker, Weshesh), più ulteriori testimonianze.
Quello che sconvolge Noi della Gazzetta del Mistero è la quantità di città distrutte. Per farvi capire: stiamo parlando di un epoca di pace e prosperità che finisce bruscamente nel sangue. Grandi metropoli mesopotamiche ed ittite cadono dopo essere state il faro dell'umanità per secoli. Sarebbe come se Mosca e New York fossero distrutte e saccheggiate da una forza oscura o da nemici improbabili.
Tutto ciò ci spinge a delle conclusioni.
La crisi non può essere stata provocata dalla politica estera dei vari paesi dell'area, quindi da guerre o cessazioni di collegamenti mercantili, ma da un male che ha colpito le persone che li abitavano.
Un cambiamento repentino del clima che portò ad una siccità ed una carestia tali da far crollare le società del tempo oppure un virus tremendo ed irrefrenabile che fece piombare nell'anarchia tutte le potenze del periodo?
Alcuni studiosi hanno pensato che l'intera area possa essere stata scossa da sciami sismici che hanno destabilizzato lo stato sociale e che hanno spinto intere popolazioni a lasciare le città.
Il passato dell'umanità è colmo di misteriose mutazioni. Nel XX° secolo avanti Cristo, la civiltà dell'Indo, capace di far fiorire metropoli di milioni di persone, capace di organizzare processi industriali, capace di portare nelle case delle persone i servizi igienici, acqua corrente e fognature fu cancellata da misteriose esplosioni così potenti da far vetrificare i mattoni con le quali furono costruite.
Oggi stiamo vivendo momenti drammaticamente sospesi nell'oblio. L'inquinamento, i processi estrattivi delle materie prime, le tensioni sociali tra le nazioni e l'inevitabilità di dover cambiare sistema economico potrebbero portare al collasso della nostra Era e quindi far divenir la storia, ancora una volta, ciclica.
http://gazzettadelmistero.blogspot.it/2 ... lisse.html
26/12/2014, 12:54
16/02/2015, 23:45
17/02/2015, 00:49
Atalnticus81 ha scritto:i Sumeri, o meglio gli Ebrei loro diretti eredi
! | zakmck ha scritto: |
Cecca, hai letto la guida che ho fatto sulle citazioni? viewtopic.php?f=64&p=379243#p379243 |
18/02/2015, 00:58
18/02/2015, 08:54
18/02/2015, 09:55
Atlanticus81 ha scritto:Ryan e Pittman che, se non erro, sono giust'appunto gli stessi che parlano dell'inondazione del mar nero alla base del biblico diluvio di cui molto abbiamo scritto è riportato all'interno del blog.
Mar Nero che i genetisti indicano essere il luogo d'origine del fenotipo occhio azzurro
Fenotipo occhio azzurro che, insieme al biondismo, identifica spesso le divinità delle antiche culture, di qua e aldilà dell'oceano.
Osiride, il bel dio dell'occidente, aveva fattezze caucasiche. Viracocha viene rappresentato con occhi azzurri.
Quando parlando di Anunnaki si parlava di "discendenza particolare" forse si faceva riferimento a questo.
Mettiamo insieme le tessere del puzzle.
23/02/2015, 00:01
07/03/2015, 00:13
03/04/2015, 12:38
12/04/2015, 19:42
Atlanticus81 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Quando YHWH si presenta ad abramo, ed egli gli chiede chi lui fosse (strano domandare al proprio dio chi sia...) lui gli dice di essere l'elohim dei suoi avi... (appena ritrovo il passo te lo posto) ma qualcosa deve essere andato storto, un rifiuto? Dopotutto YHWH con gli "pseudo ebrei" ha stipulato un alleanza e come tale c'è il rischio che la controparte rifiuti. Un altro motivo che mi induce a pensar che YHWH fosse molto risentito di questo antico rifiuto ed ecco il motivo della sua morbosa gelosia nei confronti dei suoi nuovi alleati e la sua paura tremenda che questi potessero scegliere di cambiare "capo".
E' incredibile come tutto torni...
Quando Yahweh venne escluso dalla assegnazione di popoli e terre durante l'assemblea degli Anunnaki egli promise di riprendersi con la forza quello che gli era stato negato e anche tutto il resto.
Visto e considerato la distribuzione delle religioni abramitiche (Islam, Cristianesimo ed Ebraismo) le quali conducono più di 4 miliardi di persone a invocarlo come dio sembrerebbe esserci riuscito.
Che ci fosse sempre lui dietro ai Kurgan?!
http://it.wikipedia.org/wiki/Religioni_abramitiche
E pensare che, senza lo sterminio dei catari e delle correnti gnostiche interne al cristianesimo originale gran parte di quella regione rosa avrebbe avuto un percorso storico completamente divero...
13/04/2015, 00:52
13/04/2015, 02:38