di alcuni degli studi effettuati dai ricercatori di cui sopra....
TECNOLOGIE MODERNE NEL PASSATOSia
Sir William Flinders Petrie che
Walter Emery ascrivono la costruzione delle piramidi ad una Nuova Razza sconosciuta dotata di una avanzata e raffinata tecnica. Questo in base anche ai resti anatomici rinvenuti e appartenenti ad individui dal cranio dolicocefalo, e dalla corporatura più grande dei nativi dell'epoca, come riportato nel libro di Emery "Archaic Egypt".
Una élite dominante di alta statura, che gli egizi hanno raffigurato nelle loro statue dedicate agli Dei. Emery li identifica con i seguaci di Horus, gli Shemsu Hor, menzionati anche nella stele di Torino, che avrebbero regnato in Egitto 13.420 anni prima dell'ascesa al trono di Menes, primo faraone ufficialmente riconosciuto. Erano i discendenti dei Netjeru che governarono nel Primo Tempo, in poche parole all'Età del Leone.
Petrie fece importanti scoperte riguardo ai metodi di lavorazione usati nell'antico Egitto. Le pietre di rivestimento della Grande Piramide erano state poste in opera con una precisione impensabile per quei tempi, lo spessore fra le sconnessure è di solo un millimetro fra una pietra e l'altra e contiene un sottile strato di cemento, o malta la cui origine rimane sconosciuta; se ne conosce la composizione chimica ma non può essere riprodotta. Due campioni di questa malta sono stati esaminati all'università di Dallas e tredici nei laboratori di Zurigo usando un acceleratore. I risultati forniscono un'età fra 3.809 a.C. e 2.869 a.C., circa 400 o 500 anni più vecchia della data ufficialmente ascritta. Per comprendere meglio la difficoltà del lavoro ricordiamo che ogni blocco pesa sedici tonnellate e occupa un’area di tre metri quadrati; situarli uno accanto all'altro con il cemento fra ognuno è un impresa impossibile.
Le pietre usate per le opere sono di roccia vulcanica, come basalto, granito e diorite e i segni dei tagli e delle perforazioni operate provano l'uso di una sofisticata e avanzata tecnologia. Petrie notò che il sarcofago della camera del re presentava tracce di una sega, che a volte aveva effettuato un taglio troppo profondo, levigato successivamente. I soliti segni erano presenti anche sul sarcofago della piramide di Chefren. Una sega lunga quasi tre metri non era stata rinvenuta in quella terra e quelle rinvenute, non potevano essere state idonee al lavoro, che presumeva l'uso di seghe con punte diamantate e in alcuni casi, vedi le ciotole di diorite, di un tornio. Vi sono prove convincenti dell'uso di un trapano per produrre fori tubolari. Quindi usando punte provviste di gemme, diamanti o rubini, si praticavano fori profondi con un diametro dai 6 millimetri fino ai 12 centimetri.
Anche l’interno del sarcofago della Camera del Re venne scavato praticando serie di fori tubolari e successivamente levigato, come si può controllare dalle tracce ancora visibili dei fori più profondi. Centinaia di vasi che provengono dagli scavi condotti a Naqada, risalenti al 3.500 a.C., composti da alabastri, porfidi, diorite, quarzo, insieme a altri manufatti di fine fattura, dai fianchi ricurvi e colli strettissimi, sono certamente prove dell'applicazione di tecnologie avanzate. Non si può modellare artigianalmente, né usando utensili di rame e abrasivi di sabbia, materiali il cui grado di durezza raggiunge il settimo livello della scala di Mohs.
CRISTOPHER DUNNAttratto da quanto prospettato da Petrie, un altro tecnologo esperto nel settore, Cristopher Dunn, ha seguito le indagini e ha redatto, nel 1983, un articolo titolato "Macchinari avanzati nell'Antico Egitto", ove prospetta la soluzione finale del quesito.
I nuclei rinvenuti da Petrie presentavano una forma conica, con un diametro inferiore sulla cima, nel punto in cui il trapano poggiava. I solchi erano perfetti in ogni materiale e formavano una spirale simmetrica. Nella spirale stessa i solchi erano equidistanti fra loro qualunque fosse il materiale e questo contravveniva alle usuali regole geologiche.
Per ottenere questo nel granito doveva essere pratica una pressione di almeno un paio di tonnellate.
La moderna tecnologia possiede trapani che ruotano a 900 giri al minuto, secondo Dunn gli egizi erano in grado di forare il granito con trapani che ruotavano cinquecento volte più veloci. Usando trapani diamantati a ultrasuoni, che sviluppano una vibrazione a velocità incredibile, che provocano nel quarzo contenuto nel granito una risonanza detta "per simpatia", dello stesso ritmo degli ultrasuoni, si può penetrare velocemente nella pietra e amplificare l'azione abrasiva dell'utensile.
La cosa più sconcertante è che tale tecnologia è stata inventata solo negli ultimi cinquant'anni e nessuno si sente di attribuire tale conoscenza al popolo Egiziano. Petrie non poteva trovare una simile soluzione, ma oggi possiamo ancora andare oltre e iniziare a setacciare le varie storie che parlano dell'uso del suono per ottenere alcuni lavori.
Masudi racconta che i costruttori delle piramidi utilizzavano vibrazioni acustiche intonate su una precisa frequenza per sollevare e trasportare i blocchi di pietra. Tali storie non sono solo circoscritte all'Egitto.
A questo punto le mie indagini mi hanno portato anni fa a conoscere e leggere quanto stabilito e scritto da Cristopher Dunn, sia riguardo all’uso di trapani ad ultrasuoni per praticare i famosi fori trovati nel granito ad Aswan e a Gisa, come testimoniato dai nuclei ritrovati; sia in merito all’ipotesi che la Piramide di Giza sia una "Centrale Elettrica", come la definisce Dunn nel suo "Giza Power Plant".
In sintesi, per Dunn la Piramide sarebbe stata costruita per attingere e amplificare la frequenza della Terra, prodotta dal suo elettromagnetismo sotterraneo e dall’atmosfera che la circonda; non a caso sarebbe posizionata sul principale nodo elettromagnetico terrestre.
Cristopher Dunn nel suo articolo "Macchinari Avanzati nell’Antico Egitto" scrive:
"Secondo gli egittologi il granito veniva tagliato inserendo un cuneo di legno che inzuppato di acqua si gonfiava fino a spaccare la roccia. Ma il granito spaccato è notevolmente diverso da quello tagliato. I primitivi strumenti di rame esposti nel Museo del Cairo non potevano tagliare il granito.
Al Sud della seconda piramide ho trovato abbondanza di segni di fori effettuati con una trivella, visibili nelle varie fasi di distruzione. L'archeologia è lo studio della storia dei creatori di utensili, poiché a mezzo dei manufatti creati possiamo capire il livello di avanzamento della società. Il martello è stato il primo utensile adoperato, con esso sono stati forgiati e lavorati i metalli. Da quando l'uomo ha compreso come apportare profondi cambiamenti nell'ambiente con l'applicazione della forza e dell'accuratezza, lo sviluppo degli utensili è stato un continuo affascinante aspetto dell'attività umana.
La Grande Piramide conduce a una lista di manufatti che sono stati incredibilmente incompresi e male interpretati dagli egittologi. Essi hanno postulato teorie e metodi basati su una collezione di utensili che sono discutibili. In questo periodo della storia egizia risultano prodotti manufatti in numero prolifico ma nessun utensile è sopravvissuto per spiegare la loro creazione. Quelli scoperti non rappresentano completamente la "punta del progresso" raggiunto. Ci sono alcuni intriganti oggetti che sopravvivono a questa civiltà e malgrado i momenti più visibili, non conosciamo a pieno l'esperienza di questo popolo sulla Terra. Rocce eruttive quali granito e diorite furono tagliate con estrema competenza e accuratezza. Il primo egittologo Sir William Flinders Petrie si accorse che questi utensili erano insufficienti e lo ammise nel suo libro "Piramidi e templi di Giza".
Io sono un Tecnologo, che ha lavorato nel settore delle macchine adoperate per creare manufatti moderni, quali i componenti dei motori a getto. Sono in grado di analizzare e determinare i metodi necessari a ricreare uno dei manufatti sotto esame. Ho esperienza in alcuni metodi di fabbricazione non convenzionali, quali laser e macchine a scarica elettrica.
Senza dubbio i manufatti che Petrie ha studiato furono prodotti usando torni. Nel Museo del Cairo alcuni sarcofagi mostrano tracce di tornio. Quale utensile è stato usato per eseguire il taglio?
Gli esami hanno rivelato che alcune ciotole studiate da Petrie avevano due raggi intersecati, indicando chiaramente che erano state tagliate usando due assi di rotazione separati. Gli stessi effetti si possono osservare in un sarcofago conservato nel Museo del Cairo. Anche il sarcofago nella camera del re presenta gli stessi segni. I costruttori delle piramidi hanno usato una tecnica comunemente conosciuta come "Trepannig", che implica l'uso di un utensile tubolare. Petrie studiò i nuclei lasciati dai lavoratori che praticarono il foro usando tale metodo; la spirale del taglio rivela che lo strumento usato per praticare il foro ha scavato la dura roccia con una velocità di 0,2 centimetri per ogni rivoluzione. Un tasso di aratura del quarzo stupefacente, prova che lo strumento è penetrato nel quarzo più velocemente che nel feldspato.
Si osservano tre caratteristiche estremamente interessanti del foro:
- L'esistenza di un cono nel foro e nel nucleo.
- Una scanalatura elicoidale simmetrica che segue questi coni, che mostrano l'uso del trapano, con una traccia di cento pollici per giro.
- La scanalatura a spirale è più profonda nel quarzo che nel feldspato. L'inverso di quanto avviene convenzionalmente.
Donald Rahn del Rahn Granite Surface Plate Co. di Dayton, Ohio, ha affermato nel 1983, che, nel perforare il granito, trapani a punta di diamante ruotano a 900 giri al minuto penetrando nel granito di 1 pollice in 5 minuti. Dagli esami risulta una spirale simmetrica, e ciò significa che gli Egizi erano capaci di tagliare il granito con uno strumento che girava 500 volte più veloce. La loro abilità di forare senza scheggiare la roccia è stupefacente. Coloro che sono esperti nella cronologia dei metalli sono a conoscenza che il rame non può tagliare il granito, sarebbe come affermare che l'alluminio può essere tagliato dal burro.
Quando Petrie ha studiato i manufatti il metodo ultrasonico non era ancora conosciuto. L'applicazione di macchine ultrasoniche è il solo metodo che soddisfa completamente la logica di una tecnica e spiega tutti i noti fenomeni. L'oscillazione del movimento di uno strumento che scheggia il materiale molto più velocemente vibrando da 19.000 a 25.000 cicli per secondo (hertz) ha trovato applicazione nella macchine di precisione usate per formare fori nel materiale duro, quale acciai induriti, carburi, ceramica, semiconduttori. I residui abrasivi e la colla sono usati per accelerare l'azione del taglio.
Nella produzione di suoni ultrasonici sono impiegati i cristalli al quarzo responsabili della vibrazione nelle gamme ultrasoniche, perché il quarzo può essere indotto a vibrare ad alte frequenze e permette di praticare fori più velocemente.
La teoria di macchine ultrasoniche risolve la questione dove le altre teorie hanno fallito dal momento che molti manufatti provano, senza ombra di dubbio, che sono stati usati, dai costruttori delle piramidi, strumenti altamente avanzati e metodi specializzati."
Dunn è rimasto impressionato da manufatti trovati nel tempio Serapeum di Saqqara, che oggi, pur usando metodi di lavorazione moderni, necessitano di essere tracciati e controllati. Occorre infatti un interferometro al laser con superficie piana al controllo delle capacità, un calibro ultrasonico per controllare lo spessore, un piano ottico con fonte di luce monocromatica.
Scrive ancora Dunn:
Insieme a
Eric Leither, della Tru Stone Corp., abbiamo esaminato i giganteschi contenitori di granito del tempio di Serapeum. Eric afferma che nella sua azienda non possiede l'equipaggiamento o la capacità di produrre contenitori in quel modo. La sua compagnia può creare le scatole in cinque pezzi che saranno assemblate successivamente sul luogo d'arrivo. I costruttori delle piramidi hanno usato macchine a tre assi per guidare l'utensile che creava i manufatti. Molti dei manufatti che la moderna civiltà produce sarebbero impossibili da produrre usando il semplice lavoro manuale. Abbiamo sviluppato macchine per creare i profili estetici dell'auto, per esempio, l'utensile per il taglio deve seguire esattamente un percorso sagomato predeterminato in tre dimensioni per mezzo di due o tre assi di movimento.
La precisione di questi manufatti è irrefutabile. Perché era necessaria questa precisione nella costruzione? Le implicazioni della domanda sono profonde. Dove sono adesso le macchine usate per la costruzione?
Le macchine sono degli utensili. Più di 80 piramidi sono state scoperte e gli utensili serviti a costruirle non sono mai stati trovati. I pochi strumenti di rame che sono stati scoperti non rappresentano il numero di utensili che potrebbero essere stati usati da ogni lavoratore che ha lavorato alle piramidi a Giza.
Nella sola Grande Piramide vi sono 2.300.000 di blocchi del peso di 20 ton. ognuno di media. Una montagna di evidenze senza utensili a spiegare la sua creazione.
I metodi semplici non soddisfano le evidenze, tanto meno quelli considerati.
Da quando Petrie per primo fece le sue critiche osservazioni la nostra civiltà ha compiuto passi da gigante dal punto di vista tecnologico, si evidenzia di più il lavoro di questi antichi artigiani comparando questi manufatti con il corrente livello di esperienza e avanzamento tecnologico. Così anche se le macchine non sopravvivono migliaia di anni dal loro uso, dobbiamo presupporre, dalle obiettive analisi delle evidenze, che sono esistite.
A Dendera, per esempio, si può vedere la rappresentazione di un tubo di Crooke scolpito nel granito, ossia il dispositivo che ha permesso di scoprire i raggi X".
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