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MessaggioInviato: 17/09/2012, 18:31 
Per approfondire...

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http://forum.tntvillage.scambioetico.or ... pic=189846

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MessaggioInviato: 18/09/2012, 00:32 
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Thethirdeye scrive:

Del resto il filosofo greco Piatone, che visse nello stesso periodo di Erodoto, sostenne una tesi completamente opposta. Secondo i celebri dialoghi platonici Timeo e Crizia, infatti, le piramidi di Giza vennero edificate dagli antichi costruttori di una civiltà perduta prima dell'ultimo cataclisma, avvenuto circa 11.000 anni fa (l'era del leone) (Atlantidei? n.d.r.).



O_O perchè allora Erodoto è considerato attendibile ufficialmente e la versione di Pltaone no? era uno s****to? convenienza?



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MessaggioInviato: 18/09/2012, 00:45 
E' considerato attendibile perchè è assurdo pensare siano cosi antiche. Quindi si convenienza.



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MessaggioInviato: 18/09/2012, 01:16 
Volendo fare un approfondimento, ci sarebbero alcuni nomi di ricercatori che sembrano avere dedicato attenzione alle questioni dibattute in questo topic.

Il primo spunto viene da questo testo...

UNA TECNOLOGIA INSPIEGABILE
Come spiegare, poi, i risultati sofisticati ottenuti nella lavorazione delle pietre? Gli scalpelli primitivi di rame sono forse sufficienti a incidere e scavare una roccia sedimentaria come il calcare, con un lavoro paziente. Mentre non sono stati ritrovati strumenti adatti per la squadratura geometrica di grandi blocchi. Bisognerebbe usare una sega abbastanza lunga e rigida (magari di bronzo, purtroppo non disponibile nell’Antico Regno) ed un abrasivo come la sabbia di quarzo, per ottenere un risultato simile a quello che si ottiene, ad esempio oggi, nel taglio del marmo (usando una sega a filo liscia e smeriglio). Eppure gli antichi egizi lavoravano con grande facilità il granito e la diorite, rocce ignee tra le più dure esistenti in natura, formate da una miscela di diversi minerali tra cui quarzo. E’ certamente possibile spezzare la roccia forzando una fessura naturale con un cuneo di legno che si dilata impregnandosi d’acqua. Ma qui si parla di tagli millimetrici. La diorite non si può lavorare nemmeno con il ferro; ciò nonostante è stata finemente modellata nella splendida statua di Chefren, presumibilmente con uno strumento più duro. In petrografia, la disciplina che classifica le caratteristiche fisiche delle rocce, i parametri che misurano la segabilità e la logorabilità per attrito attestano che, mediamente, l’arenaria è 2 volte più dura del calcare compatto; granito, basalto e diorite, sono 4 volte più duri. La tecnologia odierna per tagliare in modo efficiente blocchi di granito usa come abrasivo la polvere di diamante o di carborundo (carburo di silicio, un minerale sintetico simile al diamante). Vanno ricordati alcuni elementi sulla scala di durezza relativa dei minerali, che va da 1 a 10: 2= gesso, 7= quarzo, 8= smeriglio, 9= carborundo, 10= diamante.
Quindi, non è dato sapere come sia stato lavorato quello che viene considerato il sarcofago di Cheope. Questo parallelepipedo di granito, intagliato esternamente alla perfezione, è stato scavato all’interno in un modo che ha sconcertato l’egittologo del XIX secolo Flinders Petrie: devono aver usato un cilindro perforatore rotante, sul quale andrebbe esercitata una pressione enorme, superiore a 1 t. Come evidenziato da Colin Wilson in Da Atlantide alla Sfinge, Christopher Dunn ha dimostrato, con strumenti moderni, che diverse superfici in granito lavorate nell’antichità sono lisce al 1/50 di millimetro, e che gli strumenti utilizzati nella perforazione erano più efficienti di quelli odierni. Analizzando la spirale del taglio su alcune "carote" (cilindri prodotti dalla trivellazione) di granito rinvenute a Giza, si può calcolare la velocità di penetrazione del trapano rotante nella roccia: 2,5 mm a giro, contro i 2/1000 di mm a giro scavati da un trapano moderno, che funziona a 900 giri/minuto. Ciò non può essere ottenuto, ovviamente, con un cilindro di rame azionato a mano e sabbia di quarzo, come vorrebbero gli egittologi ufficiali. Dunn suggerisce una tecnologia basata sulle vibrazioni ad alta frequenza (una specie di martello pneumatico che vibra alla frequenza degli ultrasuoni), compatibile con l’indagine microscopica condotta su un foro praticato nel granito: il trapano aveva tagliato più velocemente il quarzo, rispetto al feldspato (minerale più tenero). Ovviamente, una simile tecnologia non è raggiungibile con i mezzi di 4500 anni fa.
Una vasta produzione di vasellame in diorite, basalto e quarzo rinvenuta a Saqqara e a Naqada, risalente ad epoca predinastica (4000 a.C.), è ancora più inconcepibile. Diverse coppelle sono incise con iscrizioni nettissime spesse 0,16 mm (prodotte perciò con punte resistentissime da 0,12 mm). Vasi, anfore e altri oggetti comuni sono arrotondati e modellati con simmetria in un modo che si può ottenere solo con la lavorazione al tornio, presentano una superficie perfettamente levigata, quasi lucida. Una lente di cristallo è talmente perfetta da sembrare molata meccanicamente. Alcuni recipienti hanno un elegante collo allungato e sottilissimo, e sono internamente cavi: questo significa che la roccia è stata scavata da fuori, attraverso un’apertura che non permette nemmeno il passaggio di un dito, un’operazione che anche oggi è semplicemente impossibile. Un passo avanti significativo sarebbe quello di riconsiderare, almeno, le conoscenze metallurgiche normalmente attribuite agli Egizi, contraddette da alcuni oggetti di bronzo e da una lamina di ferro ritrovati in un condotto della Grande Piramide. Questi, rinvenuti nel XIX secolo, furono "smarriti", e saltarono fuori dai sotterranei di un museo nel 1993. Secondo tradizioni antichissime, i costruttori delle piramidi avevano lasciato strumenti di ferro e armi che non arrugginivano, e vetro che si piegava senza rompersi, e strane formule magiche.

Fonte: http://mmmgroup2.altervista.org/i-pirami.html


Quindi.... io procederei, tanto per cominciare, con:

1) Flinders Petrie
2) Colin Wilson
3) Christopher Dunn

Buona ricerca, per chi intendesse partecipare.... [;)]

Edit: aggiungo

4) Walter Emery



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MessaggioInviato: 18/09/2012, 02:16 
Ho trovato qualcosa che illustra meglio i dettagli tecnici
di alcuni degli studi effettuati dai ricercatori di cui sopra....

TECNOLOGIE MODERNE NEL PASSATO
Sia Sir William Flinders Petrie che Walter Emery ascrivono la costruzione delle piramidi ad una Nuova Razza sconosciuta dotata di una avanzata e raffinata tecnica. Questo in base anche ai resti anatomici rinvenuti e appartenenti ad individui dal cranio dolicocefalo, e dalla corporatura più grande dei nativi dell'epoca, come riportato nel libro di Emery "Archaic Egypt".

Una élite dominante di alta statura, che gli egizi hanno raffigurato nelle loro statue dedicate agli Dei. Emery li identifica con i seguaci di Horus, gli Shemsu Hor, menzionati anche nella stele di Torino, che avrebbero regnato in Egitto 13.420 anni prima dell'ascesa al trono di Menes, primo faraone ufficialmente riconosciuto. Erano i discendenti dei Netjeru che governarono nel Primo Tempo, in poche parole all'Età del Leone.

Petrie fece importanti scoperte riguardo ai metodi di lavorazione usati nell'antico Egitto. Le pietre di rivestimento della Grande Piramide erano state poste in opera con una precisione impensabile per quei tempi, lo spessore fra le sconnessure è di solo un millimetro fra una pietra e l'altra e contiene un sottile strato di cemento, o malta la cui origine rimane sconosciuta; se ne conosce la composizione chimica ma non può essere riprodotta. Due campioni di questa malta sono stati esaminati all'università di Dallas e tredici nei laboratori di Zurigo usando un acceleratore. I risultati forniscono un'età fra 3.809 a.C. e 2.869 a.C., circa 400 o 500 anni più vecchia della data ufficialmente ascritta. Per comprendere meglio la difficoltà del lavoro ricordiamo che ogni blocco pesa sedici tonnellate e occupa un’area di tre metri quadrati; situarli uno accanto all'altro con il cemento fra ognuno è un impresa impossibile.

Le pietre usate per le opere sono di roccia vulcanica, come basalto, granito e diorite e i segni dei tagli e delle perforazioni operate provano l'uso di una sofisticata e avanzata tecnologia. Petrie notò che il sarcofago della camera del re presentava tracce di una sega, che a volte aveva effettuato un taglio troppo profondo, levigato successivamente. I soliti segni erano presenti anche sul sarcofago della piramide di Chefren. Una sega lunga quasi tre metri non era stata rinvenuta in quella terra e quelle rinvenute, non potevano essere state idonee al lavoro, che presumeva l'uso di seghe con punte diamantate e in alcuni casi, vedi le ciotole di diorite, di un tornio. Vi sono prove convincenti dell'uso di un trapano per produrre fori tubolari. Quindi usando punte provviste di gemme, diamanti o rubini, si praticavano fori profondi con un diametro dai 6 millimetri fino ai 12 centimetri.

Anche l’interno del sarcofago della Camera del Re venne scavato praticando serie di fori tubolari e successivamente levigato, come si può controllare dalle tracce ancora visibili dei fori più profondi. Centinaia di vasi che provengono dagli scavi condotti a Naqada, risalenti al 3.500 a.C., composti da alabastri, porfidi, diorite, quarzo, insieme a altri manufatti di fine fattura, dai fianchi ricurvi e colli strettissimi, sono certamente prove dell'applicazione di tecnologie avanzate. Non si può modellare artigianalmente, né usando utensili di rame e abrasivi di sabbia, materiali il cui grado di durezza raggiunge il settimo livello della scala di Mohs.

CRISTOPHER DUNN
Attratto da quanto prospettato da Petrie, un altro tecnologo esperto nel settore, Cristopher Dunn, ha seguito le indagini e ha redatto, nel 1983, un articolo titolato "Macchinari avanzati nell'Antico Egitto", ove prospetta la soluzione finale del quesito.
I nuclei rinvenuti da Petrie presentavano una forma conica, con un diametro inferiore sulla cima, nel punto in cui il trapano poggiava. I solchi erano perfetti in ogni materiale e formavano una spirale simmetrica. Nella spirale stessa i solchi erano equidistanti fra loro qualunque fosse il materiale e questo contravveniva alle usuali regole geologiche.
Per ottenere questo nel granito doveva essere pratica una pressione di almeno un paio di tonnellate.

La moderna tecnologia possiede trapani che ruotano a 900 giri al minuto, secondo Dunn gli egizi erano in grado di forare il granito con trapani che ruotavano cinquecento volte più veloci. Usando trapani diamantati a ultrasuoni, che sviluppano una vibrazione a velocità incredibile, che provocano nel quarzo contenuto nel granito una risonanza detta "per simpatia", dello stesso ritmo degli ultrasuoni, si può penetrare velocemente nella pietra e amplificare l'azione abrasiva dell'utensile.

La cosa più sconcertante è che tale tecnologia è stata inventata solo negli ultimi cinquant'anni e nessuno si sente di attribuire tale conoscenza al popolo Egiziano. Petrie non poteva trovare una simile soluzione, ma oggi possiamo ancora andare oltre e iniziare a setacciare le varie storie che parlano dell'uso del suono per ottenere alcuni lavori.
Masudi racconta che i costruttori delle piramidi utilizzavano vibrazioni acustiche intonate su una precisa frequenza per sollevare e trasportare i blocchi di pietra. Tali storie non sono solo circoscritte all'Egitto.

A questo punto le mie indagini mi hanno portato anni fa a conoscere e leggere quanto stabilito e scritto da Cristopher Dunn, sia riguardo all’uso di trapani ad ultrasuoni per praticare i famosi fori trovati nel granito ad Aswan e a Gisa, come testimoniato dai nuclei ritrovati; sia in merito all’ipotesi che la Piramide di Giza sia una "Centrale Elettrica", come la definisce Dunn nel suo "Giza Power Plant".

In sintesi, per Dunn la Piramide sarebbe stata costruita per attingere e amplificare la frequenza della Terra, prodotta dal suo elettromagnetismo sotterraneo e dall’atmosfera che la circonda; non a caso sarebbe posizionata sul principale nodo elettromagnetico terrestre.

Cristopher Dunn nel suo articolo "Macchinari Avanzati nell’Antico Egitto" scrive:
"Secondo gli egittologi il granito veniva tagliato inserendo un cuneo di legno che inzuppato di acqua si gonfiava fino a spaccare la roccia. Ma il granito spaccato è notevolmente diverso da quello tagliato. I primitivi strumenti di rame esposti nel Museo del Cairo non potevano tagliare il granito.

Al Sud della seconda piramide ho trovato abbondanza di segni di fori effettuati con una trivella, visibili nelle varie fasi di distruzione. L'archeologia è lo studio della storia dei creatori di utensili, poiché a mezzo dei manufatti creati possiamo capire il livello di avanzamento della società. Il martello è stato il primo utensile adoperato, con esso sono stati forgiati e lavorati i metalli. Da quando l'uomo ha compreso come apportare profondi cambiamenti nell'ambiente con l'applicazione della forza e dell'accuratezza, lo sviluppo degli utensili è stato un continuo affascinante aspetto dell'attività umana.

La Grande Piramide conduce a una lista di manufatti che sono stati incredibilmente incompresi e male interpretati dagli egittologi. Essi hanno postulato teorie e metodi basati su una collezione di utensili che sono discutibili. In questo periodo della storia egizia risultano prodotti manufatti in numero prolifico ma nessun utensile è sopravvissuto per spiegare la loro creazione. Quelli scoperti non rappresentano completamente la "punta del progresso" raggiunto. Ci sono alcuni intriganti oggetti che sopravvivono a questa civiltà e malgrado i momenti più visibili, non conosciamo a pieno l'esperienza di questo popolo sulla Terra. Rocce eruttive quali granito e diorite furono tagliate con estrema competenza e accuratezza. Il primo egittologo Sir William Flinders Petrie si accorse che questi utensili erano insufficienti e lo ammise nel suo libro "Piramidi e templi di Giza".

Io sono un Tecnologo, che ha lavorato nel settore delle macchine adoperate per creare manufatti moderni, quali i componenti dei motori a getto. Sono in grado di analizzare e determinare i metodi necessari a ricreare uno dei manufatti sotto esame. Ho esperienza in alcuni metodi di fabbricazione non convenzionali, quali laser e macchine a scarica elettrica.
Senza dubbio i manufatti che Petrie ha studiato furono prodotti usando torni. Nel Museo del Cairo alcuni sarcofagi mostrano tracce di tornio. Quale utensile è stato usato per eseguire il taglio?

Gli esami hanno rivelato che alcune ciotole studiate da Petrie avevano due raggi intersecati, indicando chiaramente che erano state tagliate usando due assi di rotazione separati. Gli stessi effetti si possono osservare in un sarcofago conservato nel Museo del Cairo. Anche il sarcofago nella camera del re presenta gli stessi segni. I costruttori delle piramidi hanno usato una tecnica comunemente conosciuta come "Trepannig", che implica l'uso di un utensile tubolare. Petrie studiò i nuclei lasciati dai lavoratori che praticarono il foro usando tale metodo; la spirale del taglio rivela che lo strumento usato per praticare il foro ha scavato la dura roccia con una velocità di 0,2 centimetri per ogni rivoluzione. Un tasso di aratura del quarzo stupefacente, prova che lo strumento è penetrato nel quarzo più velocemente che nel feldspato.
Si osservano tre caratteristiche estremamente interessanti del foro:

- L'esistenza di un cono nel foro e nel nucleo.
- Una scanalatura elicoidale simmetrica che segue questi coni, che mostrano l'uso del trapano, con una traccia di cento pollici per giro.
- La scanalatura a spirale è più profonda nel quarzo che nel feldspato. L'inverso di quanto avviene convenzionalmente.

Donald Rahn del Rahn Granite Surface Plate Co. di Dayton, Ohio, ha affermato nel 1983, che, nel perforare il granito, trapani a punta di diamante ruotano a 900 giri al minuto penetrando nel granito di 1 pollice in 5 minuti. Dagli esami risulta una spirale simmetrica, e ciò significa che gli Egizi erano capaci di tagliare il granito con uno strumento che girava 500 volte più veloce. La loro abilità di forare senza scheggiare la roccia è stupefacente. Coloro che sono esperti nella cronologia dei metalli sono a conoscenza che il rame non può tagliare il granito, sarebbe come affermare che l'alluminio può essere tagliato dal burro.

Quando Petrie ha studiato i manufatti il metodo ultrasonico non era ancora conosciuto. L'applicazione di macchine ultrasoniche è il solo metodo che soddisfa completamente la logica di una tecnica e spiega tutti i noti fenomeni. L'oscillazione del movimento di uno strumento che scheggia il materiale molto più velocemente vibrando da 19.000 a 25.000 cicli per secondo (hertz) ha trovato applicazione nella macchine di precisione usate per formare fori nel materiale duro, quale acciai induriti, carburi, ceramica, semiconduttori. I residui abrasivi e la colla sono usati per accelerare l'azione del taglio.
Nella produzione di suoni ultrasonici sono impiegati i cristalli al quarzo responsabili della vibrazione nelle gamme ultrasoniche, perché il quarzo può essere indotto a vibrare ad alte frequenze e permette di praticare fori più velocemente.

La teoria di macchine ultrasoniche risolve la questione dove le altre teorie hanno fallito dal momento che molti manufatti provano, senza ombra di dubbio, che sono stati usati, dai costruttori delle piramidi, strumenti altamente avanzati e metodi specializzati."
Dunn è rimasto impressionato da manufatti trovati nel tempio Serapeum di Saqqara, che oggi, pur usando metodi di lavorazione moderni, necessitano di essere tracciati e controllati. Occorre infatti un interferometro al laser con superficie piana al controllo delle capacità, un calibro ultrasonico per controllare lo spessore, un piano ottico con fonte di luce monocromatica.
Scrive ancora Dunn:

Insieme a Eric Leither, della Tru Stone Corp., abbiamo esaminato i giganteschi contenitori di granito del tempio di Serapeum. Eric afferma che nella sua azienda non possiede l'equipaggiamento o la capacità di produrre contenitori in quel modo. La sua compagnia può creare le scatole in cinque pezzi che saranno assemblate successivamente sul luogo d'arrivo. I costruttori delle piramidi hanno usato macchine a tre assi per guidare l'utensile che creava i manufatti. Molti dei manufatti che la moderna civiltà produce sarebbero impossibili da produrre usando il semplice lavoro manuale. Abbiamo sviluppato macchine per creare i profili estetici dell'auto, per esempio, l'utensile per il taglio deve seguire esattamente un percorso sagomato predeterminato in tre dimensioni per mezzo di due o tre assi di movimento.

La precisione di questi manufatti è irrefutabile. Perché era necessaria questa precisione nella costruzione? Le implicazioni della domanda sono profonde. Dove sono adesso le macchine usate per la costruzione?

Le macchine sono degli utensili. Più di 80 piramidi sono state scoperte e gli utensili serviti a costruirle non sono mai stati trovati. I pochi strumenti di rame che sono stati scoperti non rappresentano il numero di utensili che potrebbero essere stati usati da ogni lavoratore che ha lavorato alle piramidi a Giza.

Nella sola Grande Piramide vi sono 2.300.000 di blocchi del peso di 20 ton. ognuno di media. Una montagna di evidenze senza utensili a spiegare la sua creazione.
I metodi semplici non soddisfano le evidenze, tanto meno quelli considerati.
Da quando Petrie per primo fece le sue critiche osservazioni la nostra civiltà ha compiuto passi da gigante dal punto di vista tecnologico, si evidenzia di più il lavoro di questi antichi artigiani comparando questi manufatti con il corrente livello di esperienza e avanzamento tecnologico. Così anche se le macchine non sopravvivono migliaia di anni dal loro uso, dobbiamo presupporre, dalle obiettive analisi delle evidenze, che sono esistite.
A Dendera, per esempio, si può vedere la rappresentazione di un tubo di Crooke scolpito nel granito, ossia il dispositivo che ha permesso di scoprire i raggi X".


Continua>>>
http://www.edicolaweb.net/edic036s.htm



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Dal minuto 44:20... (si possono attivare i sottotitoli in italiano)




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Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Ho trovato qualcosa che illustra meglio i dettagli tecnici
di alcuni degli studi effettuati dai ricercatori di cui sopra....

[wbf][i]TECNOLOGIE MODERNE NEL PASSATO.....


Tutti questi approfondimenti sono molto interessanti.
E' evidente che nè lo stato dell'arte della tecnologia moderna, nè le attuali scoperte archeologiche sono in grado di sviscerare gli enigmi della costruzione delle piramidi, se non confutare le spiegazioni classiche.

Lavori precisissimi su materiali pesantissimi e durissimi dei quali utensili non si trova alcuna traccia...(Ok. Ma sono trascorsi 1000iaia di anni... God only sa dove si può essere persa tale sapienza...)

In pratica i nuovi studi hanno fatto capire che quanto si sapeva non era sufficiente o corretto. Punto. Riguardo i confronti con la tecnologia moderna mi chiedo se essi possano essere presi come termine oggettivo, e per 3 motivi: Primo perchè anche la tecnologia moderna, debunkeraggi o retrotecnologia a parte, incappa spesso in errori e scoperte fortuite; secondo perchè la tecnologia moderna cerca di ottenere il massimo con il minor uso possibile di lavoro umano; terzo perchè anche il fattore tempo fa parte del processo di ottimizzazione dei processi produttivi moderni, mentre nell'antichità era + relativamente dilatato..
Non siamo ancora in grado, nonostante le scoperte archeologiche siano sorprendenti, di dedurre un metodo costruttivo solo in confronto alla presunta eccellenza (o limite) della nostra tecnologia. Anzi, la cultura che essa ha prodotto, ci condiziona molto nelle valutazioni: i + collegano inequivocabilmente uno "scalpello di luce divina" al laser, a quello del dentista come a quello della spada di Obiwan... la stessa CERTEZZA c'è nell''individuare un tubo a raggi X nel rilievo di Dendera...
Non dico che tali interpretazioni siano da scartare a priori, ma promuoverle a certezza sulla base di enigmi costruttivi IRRISOLTI non è LOGICO. Almeno per me.

Tornando a poco sopra, Baroniu faceva notare:

Cita:
barionu ha scritto:


Attenzione !
....non si tiene mai conto che la piramide era completamente rivestita da lastre oblique del peso medio tra le 12 e le 20 tn !


Ma tutto questo pesante rivestimento, che fine avrebbe fatto?


Ultima modifica di Deckard il 18/09/2012, 09:48, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Deckard ha scritto:
Non dico che tali interpretazioni siano da scartare a priori, ma promuoverle a certezza sulla base di enigmi costruttivi IRRISOLTI non è LOGICO. Almeno per me.


Non si dice di promuoverle a certezze, ma forse ti sono sfuggiti alcuni dettagli. Hai presente cosa vuol dire carotare il granito con 2,5 mm a giro e incidere la diorite con una punta da 0,12 mm? No perche' qui non siamo piu' nel campo "dei semplici enigmi costruttivi irrisolti".



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Cita:
Deckard ha scritto:

la tecnologia moderna cerca di ottenere il massimo con il minor uso possibile di lavoro umano


Credo che quella citata da Deckard sia una regola che da sempre accompagni le azioni del genere umano.

Riguardo alle lastre che ricoprivano la piramide mi sembra di ricordare che le stesse non fossero di granito, ma di calcare (almeno sempre secondo la storiografia ortodossa) e pertanto maggiormente oggetto dell'erosione da parte degli agenti atmosferici.

Inoltre Riccardo Manzini nel suo "Complessi piramidali egizi - Vol. II - Necropoli di Giza", Ananke sostiene che le lastre di calcare siano state utilizzate dagli abitanti del Cairo (e non solo) in passato per la costruzione della Moschea e della cittadella, sfruttando le piramidi come cave di pietra.

Viene citato anche un terremoto nel 1301 a.C. che avrebbe fatto crollare gran parte del rivestimento.



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Cita:
Deckard ha scritto:
Non dico che tali interpretazioni siano da scartare a priori, ma promuoverle a certezza sulla base di enigmi costruttivi IRRISOLTI non è LOGICO. Almeno per me.


Nessuno "promuove a certezza". Anzi... stiamo cercando di capire meglio il tutto.
Per quanto mi riguarda, e mi riferisco unicamente alla "mia logica", una certezza
credo di averla: l'Archeologia ortodossa ci ha raccontato solo un mucchio di stronzate.

A partire dalla datazione dell’intero complesso di Giza....
che andrebbe spostata al 10.500 A.C.

Un piccolo dettaglio... cosa vuoi che sia...



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zakmck ha scritto:
...forse ti sono sfuggiti alcuni dettagli. Hai presente cosa vuol dire carotare il granito con 2,5 mm a giro e incidere la diorite con una punta da 0,12 mm? No perche' qui non siamo piu' nel campo "dei semplici enigmi costruttivi irrisolti".


Il tuo commento esemplifica perfettamente il mio ragionamento. Grazie! [;)]


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Atlanticus81 ha scritto:
Credo che quella citata da Deckard sia una regola che da sempre accompagni le azioni del genere umano.

Riguardo alle lastre che ricoprivano la piramide mi sembra di ricordare che le stesse non fossero di granito, ma di calcare (almeno sempre secondo la storiografia ortodossa) e pertanto maggiormente oggetto dell'erosione da parte degli agenti atmosferici.


Non è esatto: il perseguire questo scopo si è diffuso con la rivoluzione industriale e la concorrenza economica. Prima non c'era scelta per compiere i lavori e si abusava abbondantemente della popolazione, trasversalmente in tutte le classi sociali (non parlo solo degli egiziani).

Bene, quindi se erano di calcare era stato, relativamente, + facile lavorarle, a prescindere dalla loro collocazione in zona... [8]


Ultima modifica di zakmck il 18/09/2012, 21:57, modificato 1 volta in totale.


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Ma tutto questo pesante rivestimento, che fine avrebbe fatto?



E' stato rimosso dagli Arabi intorno al 1300 e.v.

E' rimasto solo nella cuspide di Chefren e pochi massi alla base di Cheope , pesavano dalle 12 alla 20 tn .

http://www.edicolaweb.net/giza_10g.htm

Deckard , e tutto ufoforum !!!!


il rapporto Goyon dice che Cheope fu edificata in 20 anni : ovvero, gli operai hanno posato un blocco di 4 tn ogni 2 minuti per 20 anni di seguito .

Senza sbagliare una posa .

E l' Egittologia classica concorda e applaude ,

siamo oltre la pazzia


zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 18/09/2012, 14:11, modificato 1 volta in totale.


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barionu ha scritto:
E' stato rimosso dagli Arabi intorno al 1300 e.v.

E' rimasto solo nella cuspide di Chefren e pochi massi alla base di Cheope , pesavano dalle 12 alla 20 tn .


zio ot [;)]


Confermi che non si trattasse di granito ma di pietra calcarea come ha accennato Atlanticus81?



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Confermi che non si trattasse di granito ma di pietra calcarea come ha accennato Atlanticus81?



CALCARE . Confermo,

il granito è dentro la Torre dello Zed

Stimato in 150-200 blocchi da 70-100tn l' uno .


zio ot


Ultima modifica di barionu il 18/09/2012, 14:49, modificato 1 volta in totale.


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barionu ha scritto:
Deckard , e tutto ufoforum !!!!

...E l' Egittologia classica concorda e applaude!


zio ot [;)]


Udite, udite!... non serve urlare, sennò sembra che sei suo parente! [:o)]

Ribadisco (senza urlare) che io trovo molto interessanti questi studi... che tuttavia NON danno una risposta definitiva ma sottolineano dei nodi, delle incongruenze storiche (lavorazioni complesse eseguite in tempi antichissimi) da risolvere. Io finora ho preso le distanze SOLAMENTE da chi prende alla lettera interpretazioni e/o suggestioni troppo facili. Magari la VERA spiegazione, se trovata, è ANCORA PIU' sconcertante! [;)]

In base quindi agli studi di Goyon, ti sei fatto un'idea personale di COME sono state costruite le piramidi?

PS: qui cmnq mettono G. tra gli alternativi, non riconosciuti dalla scienza moderna...

http://mmmgroup2.altervista.org/i-corr.html


Ultima modifica di Deckard il 18/09/2012, 15:33, modificato 1 volta in totale.


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