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Ufetto
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MessaggioInviato: 13/07/2011, 00:12 
Si ma come ti ho già detto, tu il Dio non lo devi vedere con gli occhi dello scienziato o del "terrestre", lo devi vedere con gli occhi del credente, che, capisco non possiedi..[;)]



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Il ragionamento di Pascal è che conviene credere a Dio perché:
se Dio esiste, si ottiene la salvezza;
se ci sbagliamo, si è vissuto un'esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere.
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Marziano
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MessaggioInviato: 13/07/2011, 02:06 
Ah pensi di no ?
Molto spesso è più coerente e "credente" ma con canoni non ortodossi chi si pone delle legittime domande proprio anche sull'operato di un Dio i cui disegni sono insondabili anche mi dispiace dirlo da molti di coloro che si dicono credenti.
E che Dio è quello che prende con sè solo coloro che hanno Creduto per Fede ciecamente ?
Ed il resto ?
Quelli ovviamente non sono figli di Dio, no perchè hanno avuto il torto di esigere qualche cosa di più della condizione di credente per Fede.
Anche Pascal la cui frase hai in firma potrebbe benissimo essersi sbagliato e di grosso.
Si ottiene la salvezza se Dio esiste ?
Salvezza da cosa ?
Dal peccato originale citato in versione al limite della favola ?
Se ci sbagliamo sarà una condizione ancora più triste di quella di coloro che in vita hanno dubitato ed in modo lecito.
Ripeto, Dio non può esigere che si creda in lui solo per Fede.
E non vale niente di quanto è scritto in libri, libri come la Bibbia scritta da esseri umani.
Questa è una classica questione no way out.
Buona notte.

Marco71.



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MessaggioInviato: 13/07/2011, 10:16 
Cita:
teo ha scritto:

Si ma come ti ho già detto, tu il Dio non lo devi vedere con gli occhi dello scienziato o del "terrestre", lo devi vedere con gli occhi del credente, che, capisco non possiedi..[;)]

Purtroppo noi quà dobbiamo ragionare e cercare di capire in termini scientifici i misteri sia religiosi che ufologici.
Vedere Dio con gli occhi del credente significa non farsi domande sul come e sul perchè e non credo che sia razionale per esseri come noi che ci reputiamo intelligenti,accettare questo significa abbassarsi ai livelli degli animali e neanche di questo siamo sicuri,in quanto non sappiamo cosa pensano gli animali.


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MessaggioInviato: 14/07/2011, 19:57 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
teo ha scritto:

Si ma come ti ho già detto, tu il Dio non lo devi vedere con gli occhi dello scienziato o del "terrestre", lo devi vedere con gli occhi del credente, che, capisco non possiedi..[;)]

Purtroppo noi quà dobbiamo ragionare e cercare di capire in termini scientifici i misteri sia religiosi che ufologici.
Vedere Dio con gli occhi del credente significa non farsi domande sul come e sul perchè e non credo che sia razionale per esseri come noi che ci reputiamo intelligenti,accettare questo significa abbassarsi ai livelli degli animali e neanche di questo siamo sicuri,in quanto non sappiamo cosa pensano gli animali.


Attenzione. Sul "credente" ci sono molti pregiudizi.
Credere significa ANCHE aver le idee chiare, maturate nel corso degli anni. Nate anche attraverso studi variegati. Tra i credenti vi erano, e vi sono, valenti scienziati.
Il "credente" a volte è anche un innovatore. Uno che si spinge più in la.
.
Ad esempio nella questione extraterrestre.
Il crednte è, normalmente, più propenso alla possibiltà di molteplici mondi abitati. L'ateo, solitamente, no. O se ne è convinto, pone gli alieni al primo posto sconfessando Dio, un pò come l'anticristo.
Anche se altri possibilisti si chiedono: ma chi c'è sopra di loro, ecc. ecc.

...

...



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MessaggioInviato: 14/07/2011, 23:52 
Cita:
Riccardo aeritel ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
teo ha scritto:

Si ma come ti ho già detto, tu il Dio non lo devi vedere con gli occhi dello scienziato o del "terrestre", lo devi vedere con gli occhi del credente, che, capisco non possiedi..[;)]

Purtroppo noi quà dobbiamo ragionare e cercare di capire in termini scientifici i misteri sia religiosi che ufologici.
Vedere Dio con gli occhi del credente significa non farsi domande sul come e sul perchè e non credo che sia razionale per esseri come noi che ci reputiamo intelligenti,accettare questo significa abbassarsi ai livelli degli animali e neanche di questo siamo sicuri,in quanto non sappiamo cosa pensano gli animali.


Attenzione. Sul "credente" ci sono molti pregiudizi.
Credere significa ANCHE aver le idee chiare, maturate nel corso degli anni. Nate anche attraverso studi variegati.


Studi variegati?,di che tipo?.


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MessaggioInviato: 20/07/2011, 08:42 
LA BIBBIA SVELATA



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MessaggioInviato: 20/07/2011, 08:46 
LA STELLA DI BETLEMME ERA UN UFO?



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MessaggioInviato: 25/07/2011, 00:25 
I DOGON E LA STELLA SIRIO

I Dogon sono una popolazione che vive nella zona di Bandiagara, nel Mali. Due antropologi, Marcel Griaule e Germaine Dieterlen, li hanno studiati dal 1931 al 1952, e hanno descritto una cerimonia associata con la stella Sirio, che si tiene ogni 60 anni. Griaule e Dieterlen sostengono che i Dogon avrebbero diverse conoscenze sul sistema di Sirio che non è possibile ottenere se non con mezzi "moderni". In particolare essi conoscerebbero l'esistenza di una stella compagna (Sirio B, indicata dalla freccia accanto alla luminosissima Sirio A), che ruota attorno a Sirio con un periodo di 50 anni, e che è composta di materia incredibilmente pesante. Sirio B è visible solo con un telescopio di discrete dimensioni, e la sua massa è stata determinata con tutto l'armamentario teorico dell'astronomia dell'inizio del secolo. Griaule e Dieterlen non fanno nessuna ipotesi su come i Dogon siano venuti a conoscere questi fatti. La storia ha avuto però un "boom" con un libro di Robert Temple, in cui questi ha ipotizzato che i Dogon conoscessero questi fatti da almeno 500 anni, e che li avessero appresi da esseri anfibi provenienti da Sirio. Altri "studiosi" ipotizzano che le conoscenze derivassero dagli egizi, e che questi ultimi avessero telescopi in grado di vedere Sirio B. Tutte queste ipotesi sono basate su elementi a dir poco inconsistenti. Nessuno di questi "studiosi" ha fatto ulteriori ricerche, ma hanno semplicemente lavorato di fantasia sugli studi di Griaule e Dieterlen. Ad es. la datazione di 500 anni dipende dal fatto che i Dogon costruiscono una maschera cerimoniale ad ogni cerimonia. In un sito sono state trovate 6 maschere, più due cumuli di polvere che potrebbero essere altre 2 maschere. In ogni caso, pur ammettendo che questo porti indietro a 480 anni fa, dimostrerebbe solo che il rito è molto antico. L'esitenza di telescopi egizi è stata invece dedotta dal ritrovamento di una sfera di vetro ben lavorata, che dimostrerebbe che gli egizi potevano lavorare il vetro, quindi potevano fare delle lenti, quindi potevano fare dei telescopi, quindi potevano fare dei grossi telescopi. Un ulteriore revival di questa storia, sempre senza che nessuno raccogliesse ulteriori elementi sul campo, è sorto quando sostenitori dell'afrocentrismo hanno ipotizzato che le popolazioni africane potessero vedere stelle molto deboli ad occhio nudo, per misteriose proprietà della melanina. Il lavoro di Griaule e Dieterlen è stato criticato per molti aspetti. I due hanno sempre lavorato con interpreti, e tutta la storia di Sirio deriva da interviste ad una singola persona. Non hanno tenuto conto del fatto che i Dogon tendono ad evitare ogni forma di contrasto, e quindi a non contraddire una persona stimata e rispettata (come erano loro) se questa fa ipotesi un po' strampalate. Griaule e Dieterlen affermano che i Dogon conoscono pure una terza compagna di Sirio, che non è conosciuta. L'interpretazione della stella compagna come una stella doppia è scarsamente documentabile anche dal lavoro dei due antropologi. Ma la cosa che fa crollare miseramente la teoria è che i Dogon non sono inaccessibili. Sono una delle etnie più studiate del centrafrica, e nessuno ha mai trovato traccia delle conoscenze anomale. Al di fuori praticamente dell'informatore di Griaule e Dieterlen, nessuno ha mai sentito parlare di stelle compagne, o di periodi di 50 anni, o di materia ultrapesante. Questo non è spiegabile con conoscenze segrete, perché i Dogon non hanno un corpo mitico segreto. La conoscenza è diffusa, senza una casta che custodisce i segreti religiosi. Walter Van Beek, che ha passato 11 anni tra i Dogon, ha trovato che pochissimi Dogon utilizzano i nomi Sigu Tolo e Po Tolo (Sirio A e Sirio B secondo Griaule). L'importanza di Sirio è minima nella loro cultura. Nessuno, neppure gli informatori di Griaule, hanno idea che Sirio sia una stella doppia. Jacky Boujou, che di anni coi Dogon ne ha passato 10, concorda in pieno. E sottolinea che le teorie di Griaule possono essere interpretazioni distorte di quest'ultimo, confermate per spirito di armonia dal suo interlocutore. Sagan ha ipotizzato che le conoscenze anomale potessero essere il frutto di racconti di visitatori occidentali, poi entrate nella cultura Dogon. Anche se l'ipotesi non è improbabile, i Dogon hanno miti "bianchi" diventati in meno di una generazione parte della loro cultura, alla luce di quanto visto sopra direi che l'ipotesi non è necessaria.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10699&T=3


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MessaggioInviato: 25/07/2011, 15:09 
Cita:
vimana131 ha scritto:

I DOGON E LA STELLA SIRIO

I Dogon sono una popolazione che vive nella zona di Bandiagara, nel Mali. Due antropologi, Marcel Griaule e Germaine Dieterlen, li hanno studiati dal 1931 al 1952, e hanno descritto una cerimonia associata con la stella Sirio, che si tiene ogni 60 anni.


Un articolo di James Randi sul mito dei Dogon

http://www.sprezzatura.it/Dogon.htm



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Vorrei proporre alla benevola considerazione del lettore una teoria che potrà sembrare paradossale e sovversiva. La teoria è questa: che sarebbe opportuno non prestare fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per presupporla vera. (Bertrand Russell)
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[align=right]Fonte: Articolo tratto dalla rivista elettronica "Runa Bianca" n. 2[/align]


Ultima modifica di Bastion il 17/08/2011, 10:08, modificato 1 volta in totale.

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[align=right]Fonte: Tratto dalla rivista elettronica "Runa Bianca" n. 2[/align]


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MessaggioInviato: 12/02/2012, 17:43 
L'irrazionale risposta degli scienziati all'ipotesi dell'antico astronauta

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Ciò che vi proponiamo è un articolo critico scritto dal Dottor Pasqual S. Schiavella (1914-2011), in merito al discorso sulla teoria degli antichi astronauti. Pone, sulla questione, la censura degli scienziati e la ridicolizzazione della teoria degli antichi alieni da parte di quest'ultimi, senza accennarre a complotti o cospirazioni. E non poteva essere altrimenti. Infatti, il Dottor Pasquale S. Schiavella non era uno qualunque. Era Dottore in Filosofia presso la Columbia University e fu fondatore, nonchè presidente, del The National Council for Critical Analysis, e editore del The Journal of Critical Analysis e del The Journal of Pre-College Philosophy. L'articolo in questione è apparso sul sito di Antiguos Astronautas
Buona lettura.
Traduzione a cura di Antonio De Comite per Centro Ufologico Ionico

Che intelligenze extraterrestri abbiano visitato la Terra in tempi antichi e alterato il corso della storia umana è una vecchia ipotesi, riproposta da Erich von Däniken. Anche se simpatizzo per questa tesi, l'idea centrale di questo articolo è una critica sul comportamento dei critici, in modo particolare gli scienziati, nel senso più ampio del termine. Come una ipotesi storica, i meriti della ipotesi degli antichi astronauti devono essere confrontati con l'evidenza disponibile con rigoroso controllo scientifico. Sfortunatamente, questo non è avvenuto. Invece, la comunità scientifica ha attaccato l'ipotesi e von Däniken con oltraggi e insulti. Le sue prove sono state rifiutate con scherno. L'ipotesi viene attaccata con un fallace ragionamento e un appello all'autorità.

Altrettanto inquietante è il sepolcrale silenzio degli “esperti” per quanto riguarda le evidenze delle ipotesi. Questo silenzio, e gli attacchi dei critici, dimostrano chiaramente che non intendono sperare in una valutazione scientifica, almeno negli Stati Uniti. Va osservato, innanzitutto, che questo esame di tale irrazionalità da parte di molti scienziati in nessun modo può essere interpretato come mancanza di fiducia che ho nella Scienza. Sono, naturalmente, un forte difensore della Scienza. Ecco perché mi sento così irritato con gli scienziati dogmatici che distruggono la credibilità della Scienza reclamando, per se stessi, più di quanto siano in grado di fornire e rifiutando di concedere alla ipotesi degli antichi astronauti la considerazione scientifica che si merita.

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Tutto il mondo sa che è possibile e probabile che vi siano esseri intelligenti in altre parti dell'Universo. Anche i critici dell'ipotesi degli antichi astronauti lo ammettono. Supporre, altre cose, è come tornare al Medioevo, quando si credeva che la Terra fosse al centro dell'Universo e l'uomo la suprema creazione. Lo storico Will Durant, nel suo "Story of Civilization", propone che noi non siamo necessariamente i discendenti di primitive culture alle quali gli archeologi e antropologi preferiscono attribuire la nostra ascendenza. La sua tesi, e i misteri che la Scienza non ha chiarito, suggerisce la possibilità che antichi viaggiatori spaziali abbiano visitato la Terra. Nessun argomento, basato con la poca informazione che abbiamo sopra i problemi dei viaggi intergalattici e la vastità dello Spazio, ha ancora dimostrato che una intelligenza superiore non possa realizzare ciò che noi, con i nostri pochi secoli di limitata tecnologia e teoria scientifica, crediamo impossibile. E' possibile e probabile che antichi astronauti abbiamo visitato la Terra. Questo non può essere negato a meno che non si consideri l'evoluzione come impossibile, o che non ci sia evoluzione e solo Dio ci abbia creati (un problema che solleva domande sopra le quali non si hanno evidenze per poter essere affrontate), o che tale evoluzione si sia verificata solo sulla Terra, o che eccetto noi non ci sono astronauti o altre intelligenze nell'Universo, o che la prova sia tutta nella nostra origine, o che abbiamo la conoscenza assoluta di queste cose, e similari. Naturalmente, nessuna persona intelligente può sostenere queste idee medievali.

A meno che non si neghi la possibilità di evoluzione in altre parti dell'Universo o pretendere di avere la conoscenza assoluta rispetto al nostro passato, dobbiamo riconoscere almeno la possibilità che le civiltà tecnologicamente avanzate siano sorte da qualche parte e che ci abbiano visitato in un remoto passato. L'ipotesi dell'antico astronauta, dunque, è come minimo possibile. Come prova delle teorie di von Däniken, dovrebbe essere ricordato che l'ipotesi dell'antico astronauta non può sperare di seguire le rigide regole e gli standard di prove stabilite dalle scienze naturali. Le sue modalità di prova sono essenzialmente simili a quelle delle scienze sociali come la psicologia, la sociologia e l'antropologia. Sperare formali rigidezze, in tali discipline informali è come esigere ciò che non può essere. Tuttavia, ci si auspica che si permetta agli scienziati di estrapolare informazioni disponibili da von Däniken, in modo che essi stessi accettino l'estrapolazione come una sorta di prova che permetta un maggiore progresso della Scienza.
Le tesi di von Daniken spiegano, fino ad ora, i misteri inspiegabili, nessuno dei quali ha ricevuto qualche chiarimento da parte delle menti accademiche imprigionate da pregiudizi e preconcetti. Non è fatale per l'ipotesi che i critici incorrano in errori. Considerati nel loro insieme, i risultati di von Däniken segnalano convincentemente una intromissione extraterrestre nel lontano passato del genere umano.

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L'ipotesi dell'antico astronauta è poco differente dalla maggior parte della documentazione storica. L'ipotesi richiede solo "validazione" delle informazioni riportate per la correlazione di questi dati con gli inspiegabili e meravigliosi manufatti tecnici del lontano passato. Le prove della ipotesi dell'antico astronauta possono essere trovate nella logica dei possibili e probabili eventi, nella Storia, anche se prevalentemente religiosi, documenti che si conservano con grande considerazione in tutto il mondo, e antichi manufatti che non possono essere spiegati in termini di presunte conoscenze e capacità degli antichi. Tutto questo, studiato come un insieme di informazioni coerentemente descritte, punta ad un intervento extraterrestre. Inoltre, la descrizione in antichi documenti, quando si associano con i dati empirici, indeboliscono notevolmente la tesi secondo cui i terrestri siano i responsabili di questi manufatti, che ovviamente vanno oltre le loro competenze linguistiche, concettuali e tecniche. Sembra, quindi, come von Däniken ha ribadito, che sia giunto il momento di indirizzarsi a questi affascinanti misteri, e sulle descrizioni di essi nelle lingue dell'antichità, nuove prospettive e ipotesi praticabili sono rese possibili dal linguaggio più sofisticato e la conoscenza della nostra epoca .

Se le istituzioni scientifiche e religiose lo permetterano, e se i governi o fondazioni concedino dei finanziamenti, i ricercatori potrebbero introdurre dati provenienti da tutto il mondo su computer per stabilire le similitudini comparative tra le descrizioni empiriche delle "divinità dello Spazio” e determinare se queste descrizioni non siano, come i critici preferiscono credere, altro che le creazioni di menti folli o immaginazioni troppo eccessive. Integrate da computers, esperti in linguistica comparata, traduzione, culture antiche e lingue antiche, sarà possibile determinare se l'informazione tecnica, i concetti e le realizzazioni che si trovano nei musei, esistenti nei siti archeologici, e descritti nei documenti storici e religiosi possano aver avuto origine con un popolo pre-scientifico che parlava solo un linguaggio semplice e non tecnico. Allo stato attuale, l'ipotesi dell'antico astronauta è principalmente una ipotesi storica e secondariamente una scientifica. Fondato su prove documentali e circostanziali, e in alcuni casi, sopra una forte evidenza che non dovrebbe essere negata se non altro per la distorsione dei fatti che vanno oltre la ragione e la probabilità.

Gran parte della critica negativa a Erich von Däniken e sull'ipotesi dell'antico astronauta proviene da un piccolo numero di scienziati che affermano che non esiste "uno straccio di prova" per sostenere tale ipotesi. L'affermazione è che dimostrano le loro teorie, mentre l'ipotesi dell'antico astronauta non lo fa. Voglio ricordare che ci sono molti tipi di prove. Che la prova non può essere solo empirica, osservazionale, sperimentale, o induttiva, ma anche teorica, logica, matematica, ipotetica, deduttiva, statistica, probabile, e documentale. Queste varie forme contano molto nell'esame critico ed è fondamentale all'interno della Scienza stessa. L'uso, di molte di queste classi di prova, da parte dei teorici che difendono l'ipotesi dell'antico astronauta, non è meno valida rispetto al loro uso da parte degli scienziati. Naturalmente, devono essere direttamente o indirettamente verificabili e compatibili con un corpo comprensivo di fatti rilevanti, teorie, generalizzazioni e ipotesi. Per il grado in cui questi elementi si adattano in modo coerente, senza contraddizioni, possiamo legittimamente affermare che abbiamo le prove, l'evidenza, o conoscenza.


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Avere un deliberato disinteresse per queste differenti tipi di prove è il modus operandi di quegli scienziati che sono colpevoli di dogmatismo e pregiudizio. I critici di von Däniken suggeriranno mai che non esiste una verità o conoscenza se non quella che si trova nelle scienze naturali?Affermeranno mai che non c'è "uno straccio di prova" che il presidente Lincoln sia stato colpito nel Ford Theater di Washington, o che la storia degli Stati Uniti accadde sostanzialmente come è stata registrata sulla base del fatto che non c'era nessuno nel viverla e vedere cosa è successo? Metteranno mai in dubbio documenti che indicano la scoperta della penicillina di Fleming, o che Cesare abbia governato Roma? Tale conoscenza non può essere verificata mediante le tecniche della scienza naturale, con la sperimentazione, o informazioni non falsificabili.

Naturalmente, la Scienza deve svolgere la sua ricerca della verità in modo obiettivo. Ma la Scienza non è gli scienziati. Questi sono ben lungi dall'essere infallibili e spesso lungi dall'essere obiettivi, alcuni sono anche disonesti, inclini all'autoritarismo e ai sogni di infallibilità scientifica anche quando ammettono che stanno speculando. Essi dimenticano che i risultati attuali della Scienza sono poco più di uno sviluppo embrionale nella continua ricerca della verità. Elevandosi al trono della propria infallibilità, suggeriscono che sono gli unici a detenere la chiave per i misteri dell'Universo. Questi dimostrano il peggior tipo di mentalità provinciale non riuscendo a vedere che ci sono problemi di un tipo che non possono essere risolti da uno studio di costruzioni subatomiche o di strutture molecolari. A peggiorare le cose, le conquiste tecniche della Scienza sono spesso combinate con certezza scientifica, inducendo all'errore il grande pubblico nel credere che i prodotti della tecnologia - come la televisione, gli armamenti nucleari e i viaggi nello Spazio – siano l'ampia prova che ciò che gli scienziati dicono sia ipso facto veritiero.

Anche se von Däniken non ha alcuna esperienza nel campo della Scienza, non ha mai preteso di essere uno scienziato. Tuttavia, i suoi critici lo ignorano e argomentano, sul fatto che von Däniken abbia pensato di essere uno scienziato. Poi procedono nel mostrare ciò che egli stesso ammette – che non lo è. Questo approccio di "uomo di paglia" è tipico di molti dei suoi critici. In realtà, è a nostro vantaggio che von Däniken non sia uno scienziato. Le idee espresse da von Däniken sono state sollevate, come dice lui, migliaia di volte nel passato. Nessuno prima, tuttavia, fu sufficientemente audace e provocatorio nel sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale sulla possibilità e la probabilità dell'intelligenza extraterrestre.

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In effetti, la perseveranza di von Däniken e il suo provocatorio e accusatorio stile di scrittura non ha la simpatia degli scienziati del mondo, e nemmeno dei suoi leader religiosi. Tuttavia, se le sue domande non sono appropriate, dovrebbe essere facile per i suoi critici nel dimostrarlo. Gli scienziati non hanno infatti dimostrato che la caratterizzazione che fanno di von Däniken sia sbagliata, e quel che è peggio, le carenti risposte di rigore scientifico di questi sostengono le sue opinioni. Né le prove devastanti contro le sue ipotesi sono state dimostrate. Da allora la diffamazione e i deboli reclami non furono più fatti. Gli attacchi e le risposte negative da parte delle istituzioni religiose sono facilmente comprensibili, in considerazione del loro particolare interesse. Ci si aspetterebbe, però, un atteggiamento di maggiore comprensione da parte dei membri della comunità scientifica. Il loro approccio finora odora di autoritarismo dogmatico. Ovviamente non si può pensare ad una Scienza che si distragga con affermazioni che possono risultare colme di contraddizioni interne, ambiguità e termini privi di significato. Ma questo non è il caso con l'ipotesi dell'antico astronauta.

Se la Scienza ha una sua etica morale e scientifica come anche la responsabilità di avvertire il mondo su ciò che sia razionale e cosa no, allora è necessario farlo con un approccio che non faccia discriminazioni. Se si attacca von Däniken, allora dovete attaccare tutti i sommi sacerdoti di irrazionalismo - religioso, politico e scientifico, in tutto il mondo. Come una comunità umanistica, la Scienza dovrebbe attaccare le idee, non i difensori delle idee. Si consiglia di ricorrere al metodo scientifico non con la tirannica voce dei dogmi e dell'autoritarismo. Gli scienziati farebbero bene, quindi, ad ammettere che i teorici dell'antico astronauta hanno il diritto di utilizzare lo stesso tipo di prove che utilizza la Scienza stessa. Farebbe bene a esaminare l'evidenza e le informazioni con l'obiettività di chi afferma l'utilizzo nelle scienze "concrete". Essi non dovrebbero occupare il tempo in denunce, ma piuttosto nella ricerca. Farebbero bene a prestare i loro interessi, i loro metodi, le loro tecniche, e il loro sostegno morale e finanziario per una ricerca seria di conoscenza storica in relazione all'ipotesi dell'antico astronauta.

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7525


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Magnifico thread.

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MessaggioInviato: 12/02/2012, 19:14 




Ho sempre creduto in Dio, ma ritengo che sia più lontano di quanto crediamo, non tanto spiritualmente ma quanto nella nostra comprensione.
L' ipotesi degli antichi alieni per quanto mi riguarda è più che plausibile.


Ultima modifica di greenwarrior il 12/02/2012, 19:19, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Sheenky ha scritto:

LA STELLA DI BETLEMME ERA UN UFO?



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[align=right]Fonte: Tratto dalla rivista elettronica "Runa Bianca" n. 1[/align]


Secondo me era la macchina del tempo, con il compito di creare una religione per renderci tutti schiavi, e ci sono riusciti, vi ricordate di quel ufo che atterrò nei giardini vaticani non ricordo bene in che anno l'ho letto su questo forum, un essere scese dal ufo e conversò col papa, chissà forse gli disse non spaventarti veniamo dal futuro siamo del vaticano.


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