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 Oggetto del messaggio: La Mappa della Griglia Mondiale
MessaggioInviato: 04/07/2011, 01:13 
La Mappa della Griglia Mondiale
Il Giornale Onlinedi David Hatcher Childress

Cos'è la griglia del mondo? Come possiamo farne una mappa? Perchè dovremmo preoccuparcene? Cos'ha a che fare con l'anti-gravità? Nei miei molti viaggi per il mondo alla ricerca di città perdute e antichi misteri, mi sono chiesto spesso se ci fosse qualche legame tra i molti siti megalitici antichi. Alcuni anni fa ho scoperto che non esistono le coincidenze. Se il posizionamento di un sito antico non era una coincidenza, allora quale poteva essere il principio organizzante della curata disposizione di un modello? I siti megalitici sono disposti su una griglia? Cos'è la griglia? Secondo il mio affidabile dizionario Webster, una griglia è "una rete di linee orizzontali e perpendicolari uniformemente distanziate, nello specifico usate per localizzare dei punti (come su una mappa, un grafico o una foto aerea) tramite un sistema di coordinate."

In altre parole, parliamo di uno schema geometrico intelligente in cui, teoricamente, la Terra e le sue energie sono organizzate e possibilmente, in cui sono posizionati i siti megalitici antichi onnipresenti. Stiamo parlando di qualcosa differente dalle linee di longitudine e latitudine della geografia convenzionale. I propositori della teoria della Griglia Terrestre suggeriscono che le linee della griglia siano di natura più basilare delle moderne convenzioni nella cartografia. Comunque, l'immagine familiare della Terra come suddiviso in una struttura di linee dette latitudini e longitudini, ci aiuta a capire come possa essere una Griglia della Terra, basata su linee energetiche più fondamentali. Dico "linee energetiche" in particolare, perchè una delle osservazioni più consistenti che i lettori incontreranno in questo libro (ndt. ) è lo schema geometrico della Griglia della Terra è di natura energetica. Inoltre questa della Terra, organizzata in una precisa rete, una volta era, ma può esserlo ancora, la fonte di un'energia libera e inesauribile, che alimentava in antiche civiltà che possedevano grande tecnologia. Molti teorici della Griglia affermano con sicurezza, che questa tecnologia della Griglia può essere recuperata nuovamente oggi. Gli UFO sono un soggetto controverso, cosa che può contribuire alla loro perenne popolarità, ma alcuni teorici affermano che esista una relazione fondamentale tra il fenomeno UFO e le anomalie magnetiche e gravitazionali nella Griglia. Questo verrà discusso nel libro.

Inoltre, la gravità è un soggetto complicato quanto gli UFO e la Griglia Mondiale. Chiedete all'uomo medio per strada se sa cosa sia la gravità, facilmente dirà "Chiaramente! Tutti sanno cos'è. E' quello che tiene i miei piedi per terra!" Benchè la gravità sia un principio fisico che definisce la vita sulla Terra, rimane ancora oltre la comprensione dello scienziato più intelligente. Nessuno ha ancora spiegato in modo soddisfacente la gravità. La gravità è la manifestazione di una energia che viene dalla Terra, connessa alla Griglia? Se è così, possiamo usare certi punti sulla Griglia per controllare la gravità? Gli UFO superano il campo gravitazionale della Terra usando una sorta di anti-gravità? Queste sono tutte domande pressanti. Forse osservando il fenomeno UFO, possiamo dedurre alcuni principi della Griglia. La Griglia sembra implicare due realtà fondamentali della vita fisica: gravità ed energia. Nelle pagine seguenti, verranno introdotte alcune delle teorie più avanzate ed emozionanti sulla Griglia Mondiale. I contribuenti a questo volume, si avvicinano alla Griglia da diversi punti di vista professionali e filosofici. Il risultato è una fusione di visioni (la prima e forse la definitiva) sulla Griglia che va dal poetico al matematico.

Per esempio, gli antropologi professionisti Bethe Hagens e William Becker, nel capitolo "The Planetary Grid System", forniscono una visione approfondita della geometria e della geografia di un modello unico della Griglia Mondiale, che chiamano "EarthStar". Bruce Cathie, autore di quattro libri sulle armoniche della Griglia Mondiale, presenta una analisi matematica affascinante della Griglia, che incorpora la Teoria di Campo Unificato di Einstein; Cathie arriva a conclusioni sorprendenti. Richard LeFlors Clark, Ph.D., discute le aree dei vortici gravitazionali attorno alla Terra, che sono state sfruttate sia segretamente dai governi, che da scienziati amatoriali, per ottenere levitazione e anti-gravità. Egli avvisa che potreste divenire "polvere spaziale permanente" se finiste in una di queste aree nel momento sbagliato! Richard Leviton presenta la Griglia come un laboratorio spirituale interattivo col proposito di allineare l'umano alle energie planetarie tramite il "tempio megalitico". La Griglia della Terra è vista come un ologramma vivente dell'organizzazione del sistema solare, legato con la vita e il destino degli esseri umani.

Harry Osoff discute il controverso e misterioso "Philadelphia Experiment" della Marina USA e lo collega alla struttura della Griglia e alla ricerca governativa. Quindi rinforza la visione di una ricerca governativa segreta nelle aree dell'anti-gravità e della Griglia Mondiale. Barbare Hero descrive l'idea della Terra dal punto di vista di un musicista, "Armonia Internazionale Basata sulla Musica dei Sistemi di Griglia Planetari". Altri argomenti nel libro includono le discussioni del genio Nikola Tesla e del piano "Star Wars", il misterioso Vortice dell'Oregon, la levitazione acustica e altro. Non ci prenderemo così seriamente da tralasciare il relax e alcune risate. Alla fine del libro trovate capitoli sui brevetti relativi all'anti-gravità, Titoli di Giornale, l'Anti-Gravity File e persino Comix.

Cosa ne faremo di questa apparente congettura pazzesca? I rapporti dei nostri teorici della Griglia vanno sicuramente contro le visioni scientifiche moderne. Attingono da informazione spesso soggettiva e sicuramente controversa. Le teorie della Griglia sfidano le basi della nostra visione fisica del mondo. Inoltre non concordano tutte tra loro. Comunque, grandi innovazioni della scienza spesso arrivano da speculazione apparentemente "folle". Lascio ai lettori decidere quali teorie rientrino meglio nella loro personale struttura della realtà. Per quanto mi riguarda, continuando a viaggiare nel mondo, osservo con occhio più attento i complessi antichi, le città e i tumuli. Mentre non posso concordare, o capire pienamente, con tutte le teorie presentate in questo libro, ognuna di esse mi ha illuminato e ho capito che la Terra è un pianeta vivente unificato e che noi come umani abbiamo un posto speciale e di responsabilità in questo ambiente.

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Alcune delle caratteristiche significative delle principali intersezioni sulla griglia:

1-La Grande Piramide di Giza
3-Tyumen, USSR
4-Lago Baikal, USSR, con piante e animali unici
9-Baia di Hudson, polo nord magnetico al presente
11-Isole Britanniche del nord, Maes Howe, Ring of Brodgar, Callanish
12-Mohenjo Daro, cultura dell'Impero di Rama
13-Piramidi di Xian
14-Giappone del sud, "Triangolo del Dragone", grande attività sismica
16-Hamakulia, grande attività vulcanica e sismica
17-Cibola
18-Bimini, enormi mura sottomarine, scoperte nel 1969, la data in cui, secondo Cayce, avremmo scoperto indizi su Atlantide
20-Rovine megalitiche Algerine
21-Megaliti a Axum, il centro Cristiano Copto in Etiopia
25-Bangkok e Ankor Wat
26-Sarawak, Borneo, sito di antiche strutture megalitiche
28-Isola di Pohnpei, Micronesia, con la città megalitica di Nan Madol
35- Lima, Perù, confine della Piana di Nazca, Pisco, il Candeliere delle Ande e le linee di Nazca
40-Gabon, Africa Occidentale, reattore atomico naturale in azione da 1.7 milioni di anni
41-Zimbabwe con le sue miniere e le sue strutture antiche
44-Il Sito di Test Atomico Maralinga, con rovine megalitiche
47-L'Isola di Pasqua con i suoi megaliti
62-Base tedesca sotterranea?

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7050.1


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MessaggioInviato: 04/07/2011, 21:33 
Interessante davvero.

Conosceva già la teoria secondo cui l' energia magnetica e gravitazionale della Terra formasse una griglia, i cui punti di incontro rappresentassero fonti straordinarie di energia, sfruttate in passato.

Non sapevo però dove trovare approfondimenti, e i testi da te segnalati saranno ottimo. Aspetto che Sheenky li aggiunga alla biblioteca.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 05/07/2011, 15:51 
http://en.wikipedia.org/wiki/Earth%27s_field_NMR

Earth's field NMR
From Wikipedia, the free encyclopedia
This article is about Earth's field NMR (EFNMR). For Electric field NMR (same acronym EFNMR), see Electric field NMR.

Nuclear magnetic resonance (NMR) in the geomagnetic field is conventionally referred to as Earth's field NMR (EFNMR). EFNMR is a special case of low field NMR.

When a sample is placed in a constant magnetic field and stimulated (perturbed) by a pulsed or alternating magnetic field, NMR active nuclei resonate at characteristic frequencies. Examples of such nuclei are the isotopes carbon-13, and hydrogen-1 also referred to as protons. The resonant frequency of each isotope is directly proportional to the strength of the applied magnetic field, and its magnetogyric or gyromagnetic ratio. The signal strength is proportional both to the stimulating magnetic field and the number of nuclei of that isotope in the sample. Thus in the 21 tesla magnetic field that may be found in high resolution laboratory NMR spectrometers, protons resonate at 900 MHz. However in the Earth's magnetic field the same nuclei resonate at audio frequencies of around 2 kHz and generate very weak signals.

The location of a nucleus within a complex molecule affects the 'chemical environment' (i.e. the rotating magnetic fields generated by the other nuclei) experienced by the nucleus. Thus different hydrocarbon molecules containing NMR active nuclei in different positions within the molecules produce slightly different patterns of resonant frequencies. Analysis of the frequency spectrum can provide information about the molecules in the sample.


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MessaggioInviato: 05/07/2011, 16:57 
Scusate,ma in che modo è formata questa griglia?
Cosa dovrebbe rappresentare essa i i suoi punti di incontro?
Non lo chiedo da scettico,ma semplicemente come uno che non ha ben chiaro questo concetto ^_^

E secondo la teoria scientifica,cosa sarebbe dunque la garavità?


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MessaggioInviato: 06/07/2011, 00:10 
Ley-Lines

a cura di Luca Berto


La prima formale definizione di cosa siano le ley-lines è databile al 1921, ad opera dell’archeologo dilettante inglese Alfred Watkins; tuttavia, non mancano studi antecedenti che, in una maniera o nell’altra, descrivono i medesimi contenuti.

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Nel settembre 1870, presso la British Archeological Association, William Henry Black tenne una conferenza dal titolo Boundaries and Landmarks. Secondo Black, i monumenti, naturali e non, sarebbero disposti sul territorio non in maniera casuale, ma in modo da formare un unico gigantesco reticolo, a copertura dell’intera Europa Occidentale.
Nel 1882, ancora, G. H. Piper presentò al Woolhope Club di Hereford, in Inghilterra, un lavoro in cui sosteneva che la linea che collegava Skirrid-fawr a Arthur’s Stone attraverso Hatterill Hill, Oldcastle, Longtown Castle e i castelli di Urishay e Snodhill non era un casuale risultato del lavorio della natura, ma il preciso prodotto del lavoro degli antichi abitanti di quei territori, da Piper ribattezzati “dodmen”.

Ma veniamo ad Alfred Watkins. Nel 1920, questi stava percorrendo con la propria auto le strade di Blackwardine, nell’Herefordshire, in Inghilterra, quando, osservando la cartina, si rese conto che moltissimi siti preistorici, in quella zona per lo più megalitici, e edifici di culto erano allineati e collegabili tra loro con precise linee rette, costituite, anche nella realtà, da piste, sentieri, di circa due metri di larghezza. Dopo una serie di approfondite ricerche, che sfociarono nei volumi Early British Trackways e The Old Straight Track, Watkins giunse alla conclusione che quelle linee erano risalenti al periodo pre-romanico, forse addirittura al neolitico; che fossero poi state ricalcate nell’età del bronzo e del ferro e preservate in modo occasionale durante la cristianizzazione, giungendo quasi intatte fino a noi. Riguardo la loro funzione, Watkins riteneva che le ley-lines fossero semplici vie di comunicazione tra luoghi di rilevanza sociale e religiosa particolarmente forte. Tuttavia, il fatto che molte lines ricalchino il percorso del sole durante i solstizi o quello della luna, lasciava pensare che essere avessero anche una funzione legata all’ambito spirituale: secondo Watkins, esse potevano costituire una sorta di percorso, di tracciato, da compiersi durante alcune particolari celebrazioni o cerimonie. Il fatto stesso che le lines colleghino luoghi di culto come siti megalitici o zone di sepoltura o chiese pare confermare tale interpretazione.

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Inizialmente, Watkins non attribuì alle ley-lines alcun significato soprannaturale o magico: semplicemente, egli riteneva che si trattasse di antichi sentieri utilizzati come vie di comunicazione commerciale o percorsi di cerimonie religiose, come abbiamo visto. Ad attribuire un primo connotato soprannaturale alle “linee di prateria”, in un certo qual modo tradendo il senso delle sue ricerche, ci pensarono i successori di Watkins.
Il primo fu l’occultista e scrittore Dion Fortune, che nel romanzo del 1936 The Goat-footed God conferì alle ley-lines caratteristiche magiche, legate al culto della terra.
In seguito, due rabdomanti inglesi, il capitano Robert Boothby e Reginald Smith del British Museum, collegarono i tracciati delle ley-lines alla presenza di falde acquifere sotterranee e all’esistenza di ipotetici flussi elettromagnetici.
Ancora, due ricercatori nazisti, Wilhelm Teudt e Josef Heinsch, piegando la ricerca all’esaltazione incondizionata della razza ariana, conclusero che gli antichi Teutoni avevano contribuito alla realizzazione di una fitta rete di linee astronomiche, le cosiddette Heilige Linien, la quale avrebbe collegato tra loro i più importanti luoghi sacri dell’antichità. Teudt localizzò il distretto di Teuburgo Wald district in nella Bassa Sassonia, centrata attorno la formazione rocciosa di Die Externsteine.

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Negli anni ‘60 la teoria delle ley-lines si incontra con la geomanzia, ossia la pratica di predire il futuro dalla forma del territorio. Secondo quanto sostenuto dalla cosiddetta New Age, e in particolare dallo scrittore John Michell, gli uomini del neolitico ritenevano che l’armonia della società civile dipendesse dall’armonia delle forze della natura e della terra. Tale armonia naturale poteva essere preservata collocando i luoghi di culto e le costruzioni degli uomini in precisi luoghi e in precisi punti, particolarmente rilevanti e in cui la “forza della terra” fosse più forte. E’ quanto, per esempio, fecero i cinesi, “inventando” la disciplina a noi nota come Feng Shui.

Quale che sia la ragione per cui diversi punti sulla Terra siano collegati tra loro da linee, un unico fatto pare certo: le ley-lines esse stesse e i luoghi che esse collegano tra loro sono zone positive e particolarmente cariche di un’energia dagli effetti vantaggiosi e favorevoli. Per esempio: in Scozia la piccola comunità di Findhorn coltiva ortaggi di dimensioni superiori alla norma in condizioni assolutamente proibitive, su un suolo inadatto all’agricoltura, in un clima terribile e senza utilizzare fertilizzanti chimici. Gli abitanti di Findhorn attribuiscono tali risultati alla loro particolare ed intima connessione spirituale con le piante e con le Entità che, a quanto dicono, le proteggono. Tuttavia, tale località si trova a soli 80 km da un nodo di ley-lines e la cosa, nella nostra ottica, non può essere tralasciata.

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Gli effetti positivi delle lines non si esauriscono nell’esempio di Findhorn: pare, infatti, che l’energia di cui le linee sono conduttrici abbiano effetti positivi sulla psiche umana, favorendo ed amplificando capacità “particolari” o sciogliendo alterazioni della mente e problemi legati alla sfera psichica.
In alcuni casi, quando le lines si congiungono in nodi di discrete dimensioni, l’energia sprigionata dalla linee può raggiungere livelli eccessivi e divenire energia negativa. L’esempio più famoso, in tal senso, è quello costituito da quella porzione di oceano compresa nel cosiddetto Triangolo delle Bermude, teatro della scomparsa di molteplici imbarcazioni e aerei. Poiché tutte le testimonianze convergono nel registrare il malfunzionamento della bussola e di tutta la strumentazione radar, le cui cause principali sono sicuramente imponenti fenomeni di disturbo di natura elettromagnetica, si può ipotizzare con ragione che la causa di tali eventi sia da individuare nelle numerose lines che lì si incrociano e nell’energia di cui sono portatrici.

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Come ogni teoria, anche quella delle ley-lines andò incontro a critiche e perplessità.
Il primo dubbio che investì gli esperti, e i matematici in particolare, riguardò l’elemento fondante tutto il disegno messo a punto da Watkins: le ley-lines esistono veramente? Oppure il fatto che su una mappa determinati luoghi giacciano su una stessa linea retta è un fatto del tutto casuale? In effetti, dimostrazioni matematiche neanche troppo complicate mostrano che l’allineamento di punti disposti casualmente su una mappa porta ai medesimi risultati ottenuti da Watkins e che, dunque, l’esistenza delle ley-lines è determinata da costruzioni mentali assolutamente illogiche.
Altri dubbi riguardano poi l’idea che, anticamente, queste ipotetiche strade possano essere state utilizzate come vie di comunicazione. Analizzando i percorsi delle lines su cartine toompiono percorsi decisamente strani, salendo alti pendii, scendendo in profonde valli o compiendo scomode deviazioni. In pratica, chiunque abbia disegnato i percorsi delle ley-lines nell’ottica di utilizzarle come strade, non ha assolutamente tenuto conto della loro funzionalità e della loro comodità. Un fatto decisamente strano in un’epoca in cui la rapidità e facilità di comunicazione era fondamentale.
A proposito dell’eventuale connessione tra ley-lines e magnetismo, le ricerche in tal senso sono ancora in corso e non hanno finora portato evidenti prove a suffragio dell’ipotesi che le lines colleghino centri dotati di particolare carica magnetica. La mappa delle ley-lines è ancora lontana dall’essere completata.

Fonte: http://www.daltramontoallalba.it/misteri/leylines.htm



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MessaggioInviato: 06/07/2011, 00:19 
LEY LINES LA MISTERIOSA RAGNATELA CHE AVVOLGE IL SISTEMA

Il Giornale Online

Seguendo la convinzione che la Terra si comporti come un organismo vivente, l'ipotesi Gaia approfondisce lo studio dell'invisibile rete che permette all'umanità di beneficiare del suo potere senza squilibrarla

Nel portico dell'Accademia di Atene, dove Platone impartiva le sue lezioni, si trovava scritto un avvertimento: "Non entri chi non conosca la Geometria". Il significato originario del termine geometria - come indica il suo prefisso "Geo" - si riferiva allo studio delle misure della Terra, soltanto in seguito passò a designare la parte delle Scienze Matematiche che attualmente conosciamo.
Molti ricorderanno i solidi geometrici in legno della nostra infanzia, che ci affascinavano per la loro tangibilità. Fra di essi si trovavano i cinquIl nodo pentagonale della Florida, 400 km a sud est da Cape Canaveral, in pieno triangolo delle Bermude.

Una delle linee di questo pentagono passa vicino alla città di Philadelphia e Norfolke poliedri regolari: il tetraedro con quattro facce triangolari; l'esaedro o cubo, con sei quadrate; l'ottaedro, con otto triangolari; il dodecaedro, con dodici pentagonali e l'icosaedro, con venti triangolari. Allora, non ci fu spiegato che essi erano già stati descritti da Platone e che per questo vengono chiamati poliedri platonici. Solo questi cinque - numero sacro a Pitagora - e nessun altro, con tutte le loro facce formate da poligoni regolari ed angoli uguali possono essere contenuti in una sfera.

Platone era particolarmente ossessionato dal dodecaedro e dall'icosaedro, per l'ingegnosa distribuzione delle loro facce e soprattutto dal dodecaedro, che contiene sia il numero sacro 5 che il numero fondamentale 12. Ne aveva un tale rispetto che non osava nominarlo direttamente. L'icosaedro può essere iscritto nel dodecaedro, negli incroci della maglia che si viene così a formare si possono posare i vertici dei cinque poliedri platonici. Il dodecaedro forma la base della rete di energia sottile del nostro pianeta. È possibile che il fascino provocato da questi poliedri nasca dall' inconscio collettivo. Sebbene Platone sia stato il primo a descrivere ufficialmente queste figure, esse già rappresentavano gli arcani delle conoscenze segrete nella scuola pitagorica, dove egli fu iniziato, ma la loro origine è ancora più antica.

In Gran Bretagna sono state scoperte numerose pietre scolpite nella forma di questi cinque solidi, con dei solchi lungo gli spigoli, entro cui si trovavano resti di corde in pelle. Alcune risalgono al 1.500 a.C. - cioè 1000 anni prima di Platone - o, in altri giacimenti, addirittura a 12.000 anni prima di Cristo. L'ipotesi ufficiale è che venissero usate come bolas per la caccia.

Il globo terracqueo

La concezione della Terra come un dodecaedro si basa su una premessa relativamente semplice: il dodecaedro è il poliedro che più si avvicina alla sfera e che ha gli angoli meno acuti, cosa che permette di curvarlo senza quasi causare deformazioni. Se fosse elastico e gonfiassimo le sue superfici curve, appoggiate in una sfera, la dividerebbero in dodici parti formate da pentagoni curvi. I cinque poliedri regolari, racchiudono conoscenze segrete le cui radici affondano nell'antichitàLe linee che separano tali facce, equivalenti agli spigoli del dodecaedro a facce piane, in questo caso si prolungano, formando quindici circoli massimi che circondano la sfera. Per plasmare questa struttura sopra la Terra, collochiamo una faccia del dodecaedro a Nord, con il polo al centro. L'altra a Sud, e fra di esse due frange con cinque facce ciascuna: l'orientamento dei pentagoni Nord e Sud rispetto ai continenti e ai mari però non è arbitrario, dipende da un punto che chiameremo "ombelico del mondo".

Dove trovarlo? Né più né meno che nella Grande Piramide di Cheope e la ragione non è affatto... esoterica. Situata a 29° 58' 5'' di latitudine Nord e 31° 08' 57'' di longitudine Est, la Piramide si trova sul meridiano che divide la Terra in due parti di superficie emersa - continenti, isole ed Antartide compresi - esattamente uguali. Il meridiano che vi passa coincide con un vertice del pentagono Nord. Esso orienta tutta la rete. Cinque delle sue linee maestre sono meridiani, circoli massimi, che passano per i vertici delle facce Nord e Sud, alternati.

Triangoli sacri

Questi 120 triangoli rettangoli, unità di base della maglia energetica terrestre, erano già noti agli antichi Egizi, che li chiamavano triangoli M.R. in onore di Amon Ra, perciò rispetteremo tale denominazione nel presente trattato. Nei testi funerari egizi il triangolo rettangolo scaleno veniva utilizzato per illustrare la relazione tra il corpo fisico mortale, denominato kha, e gli altri tre corpi più sottili considerati l'essenza divina dell'uomo: akh, ba e ka. Ciò dimostra l'enorme importanza che si dava a questa forma geometrica.

Tornando alla trigonometria sferica: 1.618034, il numero aureo F (Phi) che la piramide di Cheope contiene tra il suo apotema e la metà del lato della base, è considerato il numero dell'equilibrio e della bellezza, il limite della serie di Fibonacci. Una cifra che tanto gli antichi Greci quanto i costruttori delle cattedrali gotiche utilizzavano segretamente nelle loro proporzioni architettoniche, fin quando Leonardo da Vinci lo divulgò. Ciò non solo dimostra che gli antichi conoscevano perfettamente la trigonometria sferica ed i suoi nessi con quella piana, ma soprattutto che la rete energetica, con il numero aureo, forma una struttura equilibrata ed in armonia con il Cosmo.

Mappe preistoriche

Le antiche carte nautiche, denominate portolani, erano spesso laboriose copie di altre molto più antiche, dove le sagome dei continenti appaiono deformate e le distanze assumono proporzioni assurde. Ciò è dovuto al fatto che tali mappe, a parte un sistema di proiezione differente, si basavano sulla geometria sferica. Alcune di esse includono linee di triangoli M.R. che, per i profani, non hanno significato. Sono infatti centrati non su Giza, ma su Alessandria che, con la sua biblioteca, fu il centro culturale più importante d'Occidente. Pertanto non deve stupire se in queste antiche mappe venne designata come centro del mondo. Ancora più corretto sarebbe però prendere come nucleo un punto nel meridiano di Giza chiamato Behdet, presso il villaggio di Bâltim, sul delta del Nilo.

I menhir, enigmatiche strutture megalitiche usate da civiltà scomparse per convogliare le correnti energetiche da punti e incroci delle griglie terrestri L'intersezione di questo meridiano con il circolo massimo perpendicolare delinea quattro triangoli M.R. e forma il centro di un rombo che segna la zona di influenza dell'Impero Egizio. Vi sono mappe del 1300, copie di altre molto più antiche, che mostrano dettagliatamente il contorno del Sud America e dell'Antartide, incluse quelle regioni attualmente coperte dai ghiacci. Ciò dimostra che furono disegnate da una civiltà antichissima dotata di una tecnologia simile a quella attuale. Disponevano forse di aeronavi?

Le Vene di Drago

I 15 circoli massimi, 12 pentagoni con 10 triangoli M.R. ciascuno, e 62 intersezioni, formano la maglia energetica che circonda la Terra però, data l'estensione di questi M.R. grandi più di 4.000.000 di Km quadrati, vi sono poche probabilità che alcuni di questi fuochi e linee coincidano con centri abitati. Si suppone che i tre diversi tipi di incroci - quelli dei pentagoni del dodecaedro con 5 linee, quelli dei triangoli dell'icosaedro con 3 e quelli dei rombi, che comprendono 4 M.R., con 2 - abbiano proprietà diverse e, tra quelli dello stesso tipo, perfino polarità opposte, circostanza che genera delle correnti energetiche tra le linee che li uniscono. L'incrocio di rete a pentagono, con 5 linee che sembrano 10 raggi, è il più spettacolare ed è proprio uno di essi che si trova nel famoso "Triangolo delle Bermude". Naturalmente ci riferiamo alla rete fondamentale, però se uniamo tra loro gli incroci di circoli massimi differenti, si forma un'altra rete di circoli massimi che chiameremo secondaria. Il tutto assomiglia ad una intricata e complessa ragnatela di circoli che si intersecano in moltissimi punti.

Ricordiamo che alcune Ley lines o "Vene di Drago" - termine che si utilizza nel Feng-Shui [Geometria sacra orientale] per definire le linee energetiche della Terra - coincidono con questo tracciato apparentemente secondario che può, tuttavia, risultare più importante della rete principale dal punto di vista energetico, poiché il numero dei circoli che attraversa lo stesso nodo è maggiore. Il matematico Buckminster Fuller passò la maggior parte della sua vita ad esaminare, mediante tecniche di microfotografia, le reazioni in una sfera elastica sottoposta a tensione, scoprendo una elaborata e complessa rete di tensioni vettoriali simili alle linee descritte.

In una scala inferiore troveremo altre linee o Ley di terza classe, che uniscono i nodi della maglia secondaria tra loro o con i nodi di quella principale. E potremmo proseguire così con altre maglie più sottili, fino all'ultimo livello. I capillari di questo sistema formano il reticolo di Curry - obliquo rispetto ai meridiani e con le linee ad una distanza di 4 metri l'una dall'altra, dai nodi positivi e negativi alternati - e la rete di Hartmann, parallela ai meridiani e con distanze di circa 2 metri tra una linea e l'altra.

Gli effetti negativi della Rete…

Fino ad ora ci siamo limitati ad esporre i precedenti storici, la geometria con la descrizione delle linee, le figure che la rete forma sulla superficie terrestre, i diversi tipi di incroci ed i luoghi dove si trovano alcuni di essi, che riteniamo più significativi. Nella geometria della Lay-lines, in questo caso, il meridiano Behdet coincide con il nodo pasante per l'Egitto e definisce quattro triangoli che delimitavano l'area di influenza del regno dei FaraoniPerò a che serve tutto ciò?
Quando gli antichi Egizi si presero la briga di studiare e plasmare questa rete sarà stato per qualcosa di più tangibile di una mera speculazione filosofica.

Nel 1977 Paul Devereux intraprese il Progetto Dragone, mediante il quale una équipe multidisciplinare di scienziati effettuò un gran numero di misurazioni con ultra ed infrasuoni, campi magnetici, ionizzazioni e radioattività. I risultati più inspiegabili si ebbero determinando le particelle b con uno scintillografo: i dati, totalmente diversi da quelli delle zone limitrofe, erano modulati dalle fasi lunari, dal levarsi e calare del Sole ed erano molto più intensi durante gli equinozi.
Si sono anche effettuati studi sulle reti di Curry ed Hartmann per localizzare punti nei quali le energie negative abbiano effetti nocivi sulla salute di uomini e animali, ma della grande rete sappiamo ancora poco. Potremmo, comunque, iniziare dagli aspetti negativi di alcuni incroci e linee. Il più famoso è senz'altro quello del Triangolo delle Bermude, teatro di sparizioni inspiegabili.

In effetti, la scomparsa di alcuni di questi aerei e navi, svaniti senza lasciare la minima traccia, suggerisce l'esistenza di porte dimensionali temporanee, veri e propri tunnel verso un universo parallelo. Si tratterebbe del grado estremo di una curvatura locale esagerata dello spazio/tempo. Nei gradi intermedi, gli effetti si limitano ad alterare o fare "impazzire" gli strumenti di navigazione. Però ci sono altri fenomeni degni di nota che hanno conseguenze molto meno misteriose, ma gravi. È il caso delle CAT (Clear Air Turbolence, ovvero Turbolenza con Cielo Sereno), perturbazioni non rilevabili dai radar che hanno causato un certo numero di incidenti. Un aumento localizzato della forza di gravità dal 5 al 10% non ha effetti sul volo di un aereo, ma se questo aumento persiste per qualche ora, attrae l'aria della zona accelerandola e creando una corrente discendente - non rilevabile dai radar - che può raggiungere i 100 Km orari.

Se un velivolo trova sulla sua rotta una di queste perturbazioni viene trascinato al suolo a tutta velocità e non può fare nulla per evitarlo se non mantenere il controllo e sperare che la perturbazione sia limitata, in modo da uscirne fuori in tempo per recuperare quota. Se si è sfortunati si può precipitare per più di 3.000 metri in pochi secondi, come accadde 15 anni fa ad un volo charter della compagnia Aviaco.

Un DC-8 in rotta da Santiago del Cile a Paramaribo, improvvisamente e senza che apparisse nulla di sospetto sullo schermo radar, subì una improvvisa perdita di quota e tutti i passeggeri e le hostess che non avevano la cintura allacciata furono violentemente catapultati contro il soffitto ferendosi in maniera grave. L'aereo uscì dalla turbolenza, dopo una caduta libera di 3.000 metri, riportando numerosi danni: sicuramente l'apparecchio sorvolò l'incrocio di due linee, situato circa 300 Km a nord di Manaus, sulla stessa linea dell'Equatore. Proprio nel parallelo, sono dislocati obliquamente 10 nodi di questo tipo, che interagiscono con esso, connettendosi energicamente e potenziandone la forza.

Sembra che questi nodi si attivino sporadicamente, forse per cause cosmiche, poiché in altre occasioni gli aerei hanno sorvolato il medesimo punto senza notare nulla di strano. Di un altro incidente simile fu protagonista, nel Dicembre 1997, un Boeing 747 delle linee aeree giapponesi (JAL), in volo tra Tokyo e le Isole Hawaii. Due ore dopo il decollo l'aereo attraversò una di queste zone, precipitando improvvisamente per più di 3.000 metri. Il panico fu immediato, in quel momento i passeggeri stavano mangiando e molti di loro non avevano le cinture allacciate così furono proiettati contro il soffitto. Ci furono numerosi feriti ed una donna morì, colpita al capo da una valigia. Esattamente nella zona dove transitò l'aereo si nota il tracciato di due anelli che convergono in un nodo di 5 linee, a circa 1.000 Km a Sud di Tokyo. Ancora meno fortuna ebbe, nel 1968, un Boeing 707 della BOAC che si disintegrò in aria appena entrò in una CAT, un episodio che si è ripetuto in Giappone, vicino al Monte Fuji. Sembrerebbe, infatti, che questi fenomeni siano più frequenti nei pressi dei vulcani.

…e quelli positivi

Per quanto riguarda gli aspetti vantaggiosi, è possibile che l'energia emessa da tali zone favorisca alcune caratteristiche fisiche e mentali degli esseri umani (come gli stati alterati di coscienza) ma anche di animali e piante.
Alcune di queste aree furono culla di civiltà oggi scomparse. Molti luoghi sacri che da tempi immemorabili hanno ospitato edifici religiosi e santuari dove si percepisce una forza insolita, sono collegati a questi punti od incroci. D'altra parte, questa corrente energetica si può manipolare, deviandola verso luoghi dove è più necessaria. È quello che facevano gli uomini preistorici con i menhir, forse per aumentare la fertilità delle terre e la salute del bestiame, per influire sul clima e sulla pioggia o per altri fini utili.

In Scozia la comunità di Findhorn coltiva ortaggi di dimensioni superiori alla norma, in un suolo pessimo, con un clima atroce e senza utilizzare fertilizzanti. Attribuiscono questo successo alla loro particolare ed intima connessione spirituale con le piante e con le Entità che, a quanto dicono, le proteggono. Senza scartare l'ipotesi, potrebbero esserci altri motivi. Il meridiano energetico che, passando per la Spagna, va dal Sahara algerino al Polo Nord, sfiora la riva ovest del Lago di Ness, altro luogo misterioso. Possiamo supporre l'esistenza di un canale energetico, forse artificiale, che seguendo la faglia che dà origine a questo lago, giunga fino a Findhorn.

Inoltre, tale località si trova a soli 80 Km dal nodo di due linee, che può irradiare una potente corrente secondaria. La predisposizione all'apertura di portali interdimensionali in alcuni di questi luoghi, può essere associata all'apparizione di UFO provenienti da dimensioni differenti, circostanza che spiega perché vi si riscontra un maggiore numero di avvistamenti. Si tratta di un fatto più volte constatato e di cui si tiene conto nelle statistiche ufologiche.
Questa stessa facilità di connessione con dimensioni situate su livelli più elevati, secondo alcuni esperti di Free Energy, agevolerebbe il funzionamento di determinati generatori capaci di captare l'energia del punto zero e che, per adesso, funzionano in maniera irregolare e sporadica. Spostati, vanno totalmente in avaria, rendendone impossibile l'utilizzazione pratica, quindi per ottenerne un funzionamento regolare dovrebbero essere posti in uno di questi "portali".

Si suppone che anche gli UFO utilizzino tale stratagemma ed è per questo motivo che vengono spesso avvistati in corrispondenza degli incroci di linee. Tale ipotesi, insieme ai vantaggi di tipo umano già menzionati, potrebbe in futuro portare ad una rivalutazione dei terreni percorsi da nodi o linee. Il polso del pianeta è particolarmente sensibile in queste zone, il che ci permette di diagnosticare la salute di "Gaia", la Terra - al momento piuttosto malconcia - ed allo stesso tempo di applicare le contromisure adeguate, come si fa in agopuntura: prima si determina il livello d'energia dei vari punti e poi si correggono gli squilibri tra le polarità. Tutto questo richiede però una conoscenza molto più approfondita della rete, compresi i suoi livelli secondari e terziari.

Applicando la geometria sferica non sarebbe difficile elaborare un programma informatico che, unendo tutti i punti per circoli massimi, tracciasse le linee di una determinata regione nei tre livelli menzionati e ci segnalasse le coordinate dei punti di incrocio più attivi che potremmo poi testare sul posto. Questo è un impegno per il futuro.


fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.887



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Souls of Distortion Awakening - Capitolo 7: Atlantide e la griglia della Terra
Il Giornale Online

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L'energia eterica vibrante che da forma all'atomo momento per momento, da forma anche ai pianeti, alle stelle e a tutto il resto dell'universo nello stesso modo. I campi di energia Platonici a livello quantistico dovrebbero quindi trovarsi anche nella scala macroscopica del nostro pianeta Terra. La scala delle lunghezze d'onda può essere diversa, ma il rapporto delle lunghezze d'onda interferenti è lo stesso, il rapporto è fissato inerentemente dalla geometria dei solidi Platonici. Altro modo per dire la stessa cosa è che gli atomi, i pianeti e le stelle sono entità interconnesse dagli schemi frattali dei solidi Platonici. Dimostreremo in questo capitolo che i solidi Platonici creano anche una matrice energetica attorno alla Terra che ora gli scienziati chiamano "Griglia della Terra".

La griglia della Terra

Diversi scienziati hanno lavorato sul modello della griglia della Terra, ma il primo è stato Ivan P.Sanderson. Sanderson ha scoperto che i dodici "Cimiteri del Diavolo" sono aree triangolari nel mondo dove sono state riscontrate anomalie fisiche, come le sparizioni anomale di navi e aerei senza alcuna apparente ragione. Il più famoso è il triangolo delle Bermuda; il secondo è il Mare del Diavolo a est del Giappone. Sono molte le testimonianze su dilatazioni del tempo e dello spazio, accompagnate dal mancato funzionamento di bussole, altimetri, orizzonti artificiali, perdita di contatto radio e altri fenomeni strani vissuti da piloti nel volare sopra il triangolo delle Bermuda.

Esistono rapporti di aerei che, dopo l'arrivo, sembravano essere passati attraverso diverse zone temporali, dato che tutti gli orologi a bordo risultavano in ritardo dello stesso tempo! Sanderson ha notato l'esistenza di cinque "Cimiteri del Diavolo" nell'Emisfero Nord, cinque nell'Emisfero Sud e due ai poli, dodici in totale che formano i vertici di un icosaedro!
Tre scienziati Russi, Nikolai Goncharov, Vyacheslav Morozov e Valery Makarov hanno fatto un ulteriore passo nella costruzione della griglia della Terra. Hanno iniziato con il lavoro di Sanderson e hanno aggiunto il dodecaedro. Bruce Cathie ha scoperto indipendentemente l'ottaedro e il cubo nei campi di energia sottili della Terra e questa prese in seguito il nome di griglia di Cathie.

Gli scienziati William Becker e Bethe Hagens, marito e moglie, infine hanno costruito la completa simmetria della griglia della Terra. Becker è Professore di Progettazione Industriale all'Università dell'Illinois, a Chicago e Bethe Hagens è Professore di Antropologia alla Governors State University dell'Illinois. Iniziando dalla griglia icosaedrica hanno aggiunto uno speciale poliedro sviluppato dallo studioso di geometria sacra, R.Buckminster Fuller. Il termine ufficiale della loro griglia finale della Terra è Unified Vector Geometry 120 Polyhedron o UVG 120, detta anche "Stella della Terra".

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Griglia di Becker-Hagens
(Cortesia di Bethe Hagens, 66.63.115.137/grid)



La griglia della Terra è stata studiata a fondo e mostra molti fatti strabilianti, dato che sagoma perfettamente le forme dei continenti, delle zone di montagna, delle rotture tettoniche nella crosta della Terra, dei fondali oceanici, delle zone vulcaniche, delle correnti oceaniche. Tutti questi effetti geologici e molti altri, possono essere definiti sulla mappa della griglia della Terra. La griglia viene attribuita alle onde di torsione che scorrono nella Terra. Benchè siano molto sottili, collettivamente divengono molto forti e possono creare effetti geologici reali e distinguibili nella crosta terrestre.
I "Cimiteri del Diavolo" si trovano sui vertici dell'icosaedro della griglia. In questi punti possono attivarsi vortici eterici molto potenti a casua di rari allineamenti interplanetari nel Sistema Solare.

Secondo David Wilcock, le diverse densità di etere nell'Universo, creano diverse dimensioni fisiche. Semplificando, esistono otto dimensioni relative ad una ottava, comunque ogni dimensione contiene otto dimensioni inferiori. Questa suddivisione continua creando dimensioni infinite nel nostro universo. Gli aerei e le navi che sono scomparse misteriosamente nel triangolo delle Bermuda senza lasciare rottami, trovano spiegazione con questi vortici nello spazio-tempo ai vertici dell'icosaedro. Gli aerei e le navi possono essere scomparsi letteralmente in un'altra dimensione. Un punto di tali vortici sulla Terra è il vortice dell'Oregon negli Stati Uniti. Il vortice dell'Oregon è aperto al pubblico ed è famoso per la sua distorsione spazio-temporale.
Avvengono strani effetti come l'accorciamento o l'espansione di esseri umani a seconda del punto nel vortice.

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Vortice dell'Oregon, due persone si scambiano di posto e quindi cambiano dimensione



Quello che avviene nel vortice dell'Oregon avviene anche nel Triangolo delle Bermuda, ma gli effetti sono più potenti e possono far sparire gli aerei dal nostro piano di esistenza. (1)

Il progetto Earthgate

Riguardo alla ricerca della griglia della Terra, sono stati condotti notevoli esperimenti scientifici. In particolare è stato prodotto un dispositivo detto Earthgate. Questo dispositivo può rilevare le onde di torsione della griglia della Terra ed è molto semplice. Il dispositivo consiste di una piramide a quattro facce nella parte superiore, con una piramide invertita e allungata al di sotto e 4 tetraedri sempre nella parte inferiore, fatti con "fili" di rame.
Inoltre comprende delle sfere d'ottone connesse da tubi d'ottone. L'oggetto intero è alto 1,8m e ha una base di 1,10x1,10m.

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Il dispositivo Earthgate



L'idea che ha portato alla sua progettazione è che le geometrie incorporate nella struttura di filo sono forme che risuonano con le onde di torsione dell'energia della griglia. L'intera struttura è una specie di antenna sintonizzata con le onde di torsione. Il ricercatore lo definisce "strumento per agopuntura" nella griglia della Terra.
In diversi esperimenti, un gruppo di persone ha proiettato le proprie intenzioni positive verso il dispositivo durante una meditazione. Inoltre hanno aggiunto suoni speciali. Quando il dispositivo è stato attivato sono emerse sfere luminose dette orb e potevano essere viste direttamente e fotografate sia nella luce normale che nell'infrarosso mentre fluttuavano.

I magnetometri hanno rilevato un forte segnale a 3m dall'Earthgate nella frequenza ELF (frequenze extra basse di 0-100 Hz). Era presente un forte segnale attorno ai 7.8 Hz, la frequenza della risonanza di Schumann assieme ad armoniche superiori. Sono state invitate delle persone chiaroveggenti all'esperimento e hanno spiegato che l'Earthgate si connetteva con la griglia energetica della Terra quando veniva allineato nel verso Nord-Sud. La sua attivazione attirava energia cosmica dall'universo, mentre la stessa energia saliva dalla Terra attraverso il dispositivo, secondo gli osservatori psichici. Attorno all'Earthgate hanno potuto misurare un vortice toroidale di energia che venne misurato sul piano orizzontale. La spiegazione per le anomalie rilevate è che le onde scalari o torsionali che sono onnipresenti nel vuoto, sono la causa degli effetti anomali. Si pensa che l'Earthgate funzioni davvero come agopuntura e ottimizzi la griglia della Terra. (2)

Ley Lines e strutture megalitiche

La meravigliosa verità di questo argomento è che l'umanità ha saputo della griglia energetica della Terra per almeno migliaia di anni. La griglia della Terra è stata semplicemente riscoperta nel ventunesimo secolo. Ora abbiamo prove irrifiutabili che le "culture primitive" del passato, le culture antiche che avevano una tale "limitata comprensione della fisica" sapevano delle energie sottili della Terra disposte nella griglia!
Il fatto è che la griglia è descritta nella pietra per tutto il mondo, attraverso le strutture megalitiche che seguono le Ley Lines, come i dolmen, i menhir e i cerchi di pietra per tutto il pianeta. Si trovano strutture megalitiche in tutto il mondo che marchiano precisi luoghi sulla griglia energetica. In luoghi come Avebury e Stonehenge, in Inghilterra, si trovano potenti Ley Lines, per esempio.

Le Ley Lines si trovano per tutto il mondo e molte culture del passato hanno chiamato in vari modi queste linee, i Cinesi le hanno chiamate correnti del dragone nell'antica arte del Feng-shui, l'arte del bilanciamento e dell'armonia. Costruendo pagode, templi e strutture in pietra, credevano di curare la Terra. Il Feng-shui è un'agopuntura per la terra, regola il flusso del Chi, l'invisibile forza eterica.
Gli aborigeni Australiani si riferivano alle linee della griglia come linee del sogno che potevano sperimentare durante il tempo del sogno (uno stato di consapevolezza elevato).
Una volta definita la griglia della Terra, si è scoperto che tutte le piramidi e le ziggurat (piramidi piatte in cima), i complessi sacri e i cerchi di pietra attorno al pianeta, erano strutture posizionate sui vertici della griglia della Terra. Esempi sono i templi dei Maya nello Yucatan, le piramidi sulla piana di Giza e la piramide bianca nel Tibet.

La Grande Piramide sulla piana di Giza, la piramide di Khufu (Cheope in Greco), è quella più importante, perchè è situata esattamente sul polo nord della griglia. La piana di Giza è stata scelta dagli antichi come posizione della Grande Piramide, perchè in quel punto si trova il vortice eterico più potente del mondo.
Molte persone sanno delle piramidi solo per quelle in Egitto e in Messico, ma si trovano piramidi per tutto il mondo come in Cina, Giappone, Ecuador ed El Salvador, in Messico (Chichen Itza), Guatemala, Peru (Machu Picchu). Alcuni archeologi credono che le piramidi si possano trovare anche in Europa. Sono state scoperte delle colline anomale coperte di terra, che hanno la forma di una piramide, in Inghilterra a Silbury Hill, in Italia a Montevecchia (3 possibili forme piramidali) e in Germania. (3)

La posizione della Grande Piramide è molto speciale, è l'unico posto sulla Terra dove si trovano le linee di terra più lunghe rispetto all'acqua. Quando la Terra viene circoscritta da un cerchio attraverso la Grande Piramide, allora l'area totale di terra sul cerchio eccede l'area d'acqua in modo maggiore che in ogni altro luogo sul pianeta. Probabilmente questo venne compreso nei tempi antichi e per questo il meridiano 0, il meridiano Primo venne segnato con una delle strutture più grandiose che abbiamo, la Grande Piramide.

I continenti perduti

Edgar Cayce erano molto sicuro che Atlantide non fosse un mito e predisse che avremmo scoperto le prove dell'esistenza di questo continente mitologico. Secondo Edgar Cayce, Atlantide venne distrutta in tre grandi inondazioni lungo migliaia di anni. La tera e ultima distruzione avvenne per un cataclisma, uno spostamento dei poli della Terra che fece affondare l'ultima parte di Atlantide nel 10.500 a.C. circa. Oltre ad Atlantide, Edgar Cayce parlò anche dell'esistenza delle civiltà di Lemuria o Mu nell'Asia di oggi. Mu, come Atlantide, accoglieva una civiltà molto sviluppata che collassò attorno al 50.000 a.C..
I sopravvissuti alla catastrofe si spostarono in zone come la Cina e il Giappone.

Il consenso attuale tra gli storici indica che le prime civiltà emerse ebbero origine dai Sumeri e dai Babilonesi. Queste civiltà, piuttosto improvvisamente e rapidamente, emersero circa 5000 anni fa dall'Era della Pietra. Se si scoprissero dei resti di Atlantide, questo rivoluzionerebbe certamente il nostro mondo e dovremmo riscrivere i libri di storia.
Edgar Cayce non fu per nulla vago parlando di Atlantide. Nel 1993 predisse piuttosto precisamente che dei resti di Atlantide sarebbero stati riscoperti nel 1968 o 1969 vicino alla costa degli Stati Uniti. Indicò precisamente Bimini, un'isola nelle Bahamas, dove avremmo trovato resti di templi nell'oceano. Secondo Cayce, Bimini una volta era parte del perduto impero di Atlantide, una zona chiamata Poseida, il nome del Dio del mare di cui scrisse Platone.

Accadde che nel 1968 un pilota in volo sopra Bimini, scoprì una struttura sottomarina che poi venne chiamata la Strada di Bimini. La Strada di Bimini è una struttura artificiale che prosegue per alcune centinaia di metri ed è stata studiata dal Professor Manson Valentine dell'Università di Miami, che ha rivelato la notizia ai media. Da quel momento le scoperte del Prof.Valentine sono divenute pubbliche e flotte di ricercatori sono volate nelle Bahamas e a Cuba per farsi una idea della possibile scoperta di Atlantide.
Oggi i ricercatori cercano i resti delle mitologiche civiltà di Atlantide e Mu o Lemuria per tutto il mondo e alcuni hanno riportato le proprie sconvolgenti scoperte. L'Association for Research and Enlightenment (A.R.E.) che conserva le parole di Edgar Cayce, ha creato un gruppo di esperti che si occupa dei resti di Atlantide nelle acque attorno a Cuba e alle Bahamas. Hanno scoperto una grande piattaforma sottomarina vicina all'Isola Andros nell'inverno del 2003.

Gli scopritori hanno ipotizzato di aver trovato i resti di un antico porto enorme. Nelle acque vicine alla Penisola dello Yucatan, in Messico, nell'estate del 2000, un gruppo di ricercatori guidati da Paulina Zelitsky, ha scoperto delle strutture megalitiche misteriose alla profondità di 600-750 metri, che hanno chiamato MEGA. Nell'ottobre 2004 lo stesso gruppo è tornato sul posto per cercare quella che credevano essere l' Atlantide dei Maya. Nel 2001 i colleghi della Zelitsky hanno scoperto un'altra enorme struttura di petra nella stessa regione tra lo Yucatan e Cuba, usando il sonar che ha mostrato chiare forme di strade, palazzi e piramidi. Usando dei robot sottomarini hanno anche prodotto dei video dove si notano chiare strutture artificiali. (5)

Assieme alla ricerca convenzionale condotta da sommozzatori che cercano il continente perduto sotto l'acqua, è emerso un nuovo campo dell'archeologia, tramite l'uso di immagini satellitari dallo spazio. I satelliti hanno scoperto ondulazioni nel suolo oceanico vicino alle Bahamas, con la dimensione di montagne e divise geometricamente, che sembrano essere piramidi. Queste scoperte appartengono alla compagnia "Satellite Discoveries", che aiuta gli archeologi e altri ricercatori. La compagnia pubblica la rivista online "Mysteries Unsealed Online Magazine" che contiene aggiornamenti sul loro lavoro.
Le immagini satellitari fuori dalla costa della Florida, mostrano linee rette sul suolo dell'oceano e lunghe centinaia di kilometri. Queste linee devono essere artificiali, perchè sono estremamente diritte e continue.

Risulta molto difficile che siano frutto del movimento tettonico, dato hanno scoperto anche spaccature del terreno perpendicolari alle linee. Simili ritrovamenti sono localizzati vicino alla costa dell'Africa, del Sud America, nelle Azzorre e in Europa. Sembra essere una enorme rete megalitica sottomarina e interconnessa da strutture simili a piramidi. Queste costruzioni potevano trovarsi sopra il livello del mare nei tempi antichi e potevano essere i resti della perduta civiltà di Atlantide. Le immagini satellitari ottimizzate sembrano rivelare le strutture di piramidi enormi, posti che sembrano città e altre strutture megalitiche. Sono necessarie ulteriori indagini, ma se possiamo provare che queste strutture sono artificiali, allora Atlantide sta riemergendo. La Satellite Discoveries raccoglie fondi e invita gli scienziati a indagare ulteriormente. (6)

Nel 1995 sono state scoperte strutture vicine alla costa del Giappone e ad Okinawa, che potrebbero essere i resti di un castello. L'architettura assomiglia a quella di alcuni castelli ancora sulla terra. I siti vengono studiati dal Professor Masaki Kimura, biologo marino dell'Università di Ryukyus ad Okinawa. Kimura pensa che queste strutture siano state create da una civiltà perduta e a prova di questo hanno trovato anche delle strade.
Il Professore di geologia, Teruaki Ishii della Università di Tokyo, ha suggerito che queste strutture debbano essere datate attorno all'8.000 a.C.. Altri credono che abbiano 12.000 anni.


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Strutture nelle acque vicino ad Okinawa, Giappone



Nel marzo 1995 in un altro punto nelle acque di Okinawa, dei sommozzatori hanno scoperto i resti di una antica città, che continuano per un'area di centinaia di kilometri quadrati. Hanno scoperto delle strade, dei viali, delle strutture ad arco, delle scala nella pietra. Pochi mesi dopo, lungo la costa dell'isola di Yonaguni, a 300 miglia aeree a sud di Okinawa, hanno persino trovato una gigantesca piramide!
La notizia sulla città e la piramide sommersa è apparsa sui giornali per più di un anno in Giappone, ma il fatto è stato nascosto fuori dal Giappone. Si ipotizza che siano i resti della leggendaria civiltà di Lemuria o Mu. (7)
Il 15 novembre 2004 la scoperta della Città di Atlantide descritta da Platone, è apparsa sui giornali europei quando un team Americano guidato da Robert Sarmast, ha tenuto una conferenza stampa.

Robert Sarmast dice di aver trovato la città con i suoi canali circolari come descritti da Platone. La città si troverebbe a 1.5km sotto il livello del mare, coperta da metri di sedimenti, a 80 km a sud-est della costa di Cipro. Dopo una spedizione di sei giorni con il sonar, è tornato con la prova di strutture artificiali, compreso un muro di 3km. Sarmast dice di aver confrontato 50 indizi dai libri di Platone con il sito reale e di averlo identificato come la città di Atlantide con la sua Collina di Acropolis. La spedizione includeva membri che avevano partecipato anche alla spedizione che ha scoperto i resti del Titanic. Essendo molto sicuro grazie alla preparazione del 2003 che portò alla spedizione del 2004, ha scritto il libro "The Discovery of Atlantis - the startling case for the Island of Cyprus" (Origin Press 2003) divenuto un best-seller. (8)

Usando la stessa tecnologia sonar utilizzata nelle acque di Cipro, Il National Institute of Ocean Technology dell'India (NIOT) ha scoperto strutture sottomarine alla profondità di 6 metri nel Golfo di Cambay fuori dalla costa di Gujurat. Le esplorazioni marine hanno rivelato formazioni artificiali di almeno due città e artefatti come vasellame, gioielli e ossa umane. La scoperta ha attratto molta attenzione, dato che gli storici pensano di aver trovato uno dei sette posti sacri di pellegrinaggio dell'antica India, la città di Dwarka, secondo la letteratura Sanskrita fondata da Lord Krishna. La città costruita lungo un fiume, si suppone che sia affondata nel mare dopo la morte di Krishna. Questo ritrovamento è di importanza immensa per l'eredità culturale e religiosa dell'India e per molti ha eliminato ogni dubbio sulla validità storica delle scritture Vediche e sulla reale esistenza di Krishna.

Continuano le discussioni sull'età di questi siti e le stime variano molto, comunque gli storici Occidentali dovrebbero rivedere le proprie ipotesi sull'inizio della civiltà dell'India, portandolo attorno al 2500 a.C.. Sono stati ritrovati degli artefatti datati al carbonio attorno all'8.500-9.500 a.C., nel gennaio 2002, che potrebbero indicare una civiltà ben più antica. (9)
Il ricercatore John Michell, autore del libro "New view over Atlantis" crede che tutte queste strutture su terra e sotto il mare, appartenesseo ad una tradizione di geomanti che era diffusa universalmente sulla Terra. Michell afferma nel suo libro "Viviamo nelle rovine di una antica struttura la cui vasta dimensione l'ha resa invisibile".

Le principali regioni in cui troviamo delle piramidi sono sulla longitudine 0 della griglia della Terra (Egitto, piana di Giza), sulla longitudine di 120° (Kukulkan, Meso America, piramidi Maya e Azteche) e sulla longitudine di 240° (Giappone, piramidi sottomarine). Queste tre zone non sono una coincidenza, segnano le linee più forti di energia sulla Terra e sono definite dalla forma Platonica del tetraedro, la piramide con tre facce!
La spiegazione più probabile è che queste strutture siano i resti delle antiche civiltà di Atlantide e Mu o Lemuria. Queste civiltà dovevano conoscere la griglia eterica della Terra.

Potere della Piramide

Cosa c'è di speciale nelle piramidi? Perchè si trovano per tutto il mondo e perchè sulla griglia della Terra?
Gli egittologi ci dicono che gli Egiziano hanno costruito le piramidi in Egitto come sepolcri dei faraoni, ma non è stata trovata alcuna mummia nella Grande Piramide poi chiamata Khufu. In seguito ad essa, sono state costruite delle piramidi di qualità molto inferiore e sicuramente sono state usate come sepolcri. Ora però diversi archeologi pensano che le piramidi come quella di Giza servissero a propositi ben diversi.
Per scoprire a cosa servissero, sono state costruite 20 grandi piramidi in diversi luoghi in Russia dal 1990. Si trovano vicino a Mosca e in Ucraina. Tutte le piramidi sono fatte di fibra di vetro, la più grande è alta 44 metri e pesa 55 tonnellate. Ad oggi è stata condotta una ricerca per oltre 10 anni sotto la supervisione di Alexander Golod, direttore della Defence Enterprise a Mosca. Hanno partecipato molti scienziati Russi di famose Accademie nei campi della scienza medica, della biofisica e della fisica.

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Piramide Russa
(Cortesia di Alexander Golod, )



Hanno raccolto molti dati indicanti che le piramidi esibiscono uno sconosciuto "potere". Gli studi hanno rivelato che le piramidi potenziano il sistema immunitario degli organismi, migliorandone la salute. I semi posizionati nella piramide da 1 a 5 giorni hanno portato ad un incremento del 30-100% nel raccolto. I militari Russi hanno misurato una colonna di energia sopra la piramide che continua per diversi kilometri in aria. Lo strato di ozono è migliorato nell'area delle piramidi e l'attività sismica nella zona è diminuita. Un pozzo di petrolio vicino ha dato una maggior produzione dato che il petrolio è divenuto meno viscoso. I rapporti sono stati confermati dalla Russian academy of Oil and Gas.
Altro effetto incredibile della piramide è quello sulla coscienza umana. Sono stati condotti esperimenti su 5000 criminali tenuti, a loro insaputa, in celle di granito sottoposto all'energia convogliata dalla Piramide (ndt. correzione dalla precedente errata traduzione dal Russo apportata da Wilcock nella sua ricerca in "The Divine Cosmos"). Gli studi hanno dimostrato che il comportamento dei carcerati è migliorato molto in pochi mesi.

Anche i medicinali sono stati esposti all'energia nella piramide e la loro efficacia è aumentata, mentre gli effetti collaterali sono diminuiti. Altri test sono stati eseguito con scorie radioattive da impianti nucleari e il livello di radioattività è diminuito dentro la piramide. L'acqua inoltre non congelava anche a 40° sotto zero e rimaneva in stato liquido per anni. I diamanti sintetizzati sono divenuti più rigidi e puri!
Tutto questo prova che l'effetto della piramide è reale e i Sovietici sono rimasti così convinti che Alexander Golod ha convinto il governo Russo nel 1998 a portare campioni di sostanze cristalline sottoposti all'energia della piramide, sulla stazione spaziale MIR a beneficio di questa astronave e del mondo in generale!

Altro rapporto sconvolgente sull'energia della piramide viene da Kirti Betai. In India il sig.Kirti Betai ha costruito 36000 piccole piramidi e le ha posizionate in una configurazione speciale per creare un sistema curativo. In questo modo ha fondato il Daya Dhaar Self Care Center, una organizzazione non-profit. I trattamenti con la Piramide sono gratuiti e senza esclusioni.
Il sig.Betai ha aiutato migliaia di persone che hanno visitato il centro. Arrivano testimonianze di guarigioni "miracolose" per malattie incurabili e Betai invita gli scienziati a studiare il suo lavoro.
Betai costruì la struttura per curarsi il fegato e i reni, dopo un errato trattamento medico. Fra i suoi pazienti ha curato anche sua moglie che aveva un asma cronico. Afferma di aver curato una donna dalla distrofia muscolare in due anni di trattamento. Quando entrò nel programma non poteva stare in piedi e dopo due anni poteva resistere 45 minuti. Campioni di sangue hanno indicato la sua guarigione. (10)

Ricapitolazione

La parola Greca per piramide è pyramidos e contiene la parola "pyr" che significa "fuoco" e "amid" che significa "nel mezzo". Quindi piramide significa "fuoco nel mezzo". La ricerca Russa ha mostrato che il potere della piramide è in effetti un "fuoco" al suo interno. La forma della piramide sembra agire come antenna per le onde di torsione. Si assume che la piramide concentri le onde di torsione che provengono dalla griglia della Terra, nel suo centro. Le pietre e le strutture megalitiche posizionate sui meridiani della griglia della Terra sono come aghi nel corpo energetico di Gaia, come dimostrato dalla ricerca con il dispositivo Earthgate.
Si suppone che l'infrastruttura megalitica fosse stata costruita da antiche civiltà avanzate come protezione dalle influenze cosmiche e usate per stabilizzare l'aura, i campi eterici della Terra.

Ora abbiamo un'evidenza per suggerire che l'infrastruttura megalitica venisse usata dalla civiltà Atlantidea per stabilizzare i movimenti delle placche tettoniche che causavano i terremoti e l'attività vulcanica attorno al pianeta. Gli Atlantidei comunque non hanno potuto prevenire lo spostamento dei poli che ha infine causato la distruzione di Atlantide.
Tutte le scoperte riportate in questo capitolo ci mostrano che dobbiamo drasticamente rivalutare ogni testo scritto sulla storia umana. Se non siete ancora convinti dell'esistenza di civiltà antiche avanzate, date una occhiata a questi geroglifi scoperti nel tempio Egiziano ad Abydos.

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Muro del Templio Egiziano di Abydos


(Immagine usata col permesso della Elysian Publishing, ,che svolge attività educativa sulla Geometria Sacra)


Non serve molta immaginazione per vedere da sinistra un elicottero, un sottomarino, un UFO e un aereo. Ora cosa sappiamo davvero degli Egiziani? Guardiamo nel prossimo capitolo la costruzione più misteriosa mai fatta dall'uomo, la Grande Piramide sulla piana di Giza e vediamo come gli scienziati hanno iniziato a risolvere l'enigma. Abbiamo indizi che la Grande Piramide non appartenga agli Egiziani, ma agli Atlantidei.

di Jan Wicherink

Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6800



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"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

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Cita:
zakmck ha scritto:

Souls of Distortion Awakening - Capitolo 7: Atlantide e la griglia della Terra
Il Giornale Online

Un punto di tali vortici sulla Terra è il vortice dell'Oregon negli Stati Uniti. Il vortice dell'Oregon è aperto al pubblico ed è famoso per la sua distorsione spazio-temporale.
Avvengono strani effetti come l'accorciamento o l'espansione di esseri umani a seconda del punto nel vortice.

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Vortice dell'Oregon, due persone si scambiano di posto e quindi cambiano dimensione


Quello che avviene nel vortice dell'Oregon avviene anche nel Triangolo delle Bermuda, ma gli effetti sono più potenti e possono far sparire gli aerei dal nostro piano di esistenza. (1)


L'Oregon Vortex è una specie di parco dei divertimenti con illusioni ottico-prospettiche.
C'è una baracca sbilenca con pavimenti inclinati, chi vi entra sembra essere inclinato solo se lo si fotografa con la macchina fotografica inclinata.

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E anche le illusioni all'esterno giocano su forme geometriche che provocano nelle fotografie una illusoria distorsione.
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Qui le spiegazioni:
http://www.unsolvedrealm.com/2011/01/25 ... tractions/
http://www.randi.org/jr/101003.html

Anni fa a Bologna si tenne una bella mostra basata solo sulle illusioni ottiche e c'erano ambienti di quel tipo, dove chi entrava veniva visto da chi stava all'esterno come un nano o un gigante a seconda del punto di vista. Qui un esempio:

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Vorrei proporre alla benevola considerazione del lettore una teoria che potrà sembrare paradossale e sovversiva. La teoria è questa: che sarebbe opportuno non prestare fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per presupporla vera. (Bertrand Russell)
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MessaggioInviato: 16/02/2012, 18:00 
Aggiungo qui dal thread chiuso
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=12256,

completando con informazioni a proposito di della Global Grid di Bruce Cathie,

ovvero la Griglia Globale che imbriglierebbe la Terra, scoperta secondo alcune cose accadutegli dall' ex-pilota neozelandese Bruce Cathie
che secondo sui calcoli modificò gematrianamente ("armonicamente") l'equazione di Einstein, con degli sviluppi che riguardano anche il "psichico"

sembra che le intersezione che ha questa griglia siano preferenziali per lo spostamento di navi ufo in quanto si è visto che le apparizioni avvengono in quei precisi punti, preferenziali, così dicono (io leggo le notizie, non ho risorse per commentarle, la posto infatti per avere una qualche considerazione)

questi sono siti inglesi.
http://www.whale.to/m/cathie.html
http://www.worldgrid.net/

e quello sotto è un lungo riporto dal sito:

http://www.stazioneceleste.it/artic...ioEra_09.htm

-necessario per sapere di cosa si parla-
(si parla anche dell'antenna Eltanin ritrovata circa a Sud di Capo Horn, qualcuno dice trattarsi di organismi sottomarini...)

Lungo da leggere ma scorre facilmente visto quello che riporta,
sebbene ci sia una citazione di una entità, un pò strana, non so quanto

Adesso non so il valore di questa Global Grid nè che rilievo possa avere,
comunque rientra in una eco-visione del mondo... tra il new age e il possibile... anche in senso scientifico...

Ecco il testo tradotto dal link precedente dal sito inglese:
http://www.divinecosmos.com/index.p...18&itemid=36

del Punto 10=Capitolo 9
http://www.divinecosmos.com/start-h...-cathie-grid
-----------------------------
Questo capitolo esplora il lavoro di Bruce Cathie, che illustra come l’osservazione dei percorsi di volo degli UFO rivelino come essi seguano una “Griglia” intorno alla Terra, a forma di cubo e di ottaedro, due delle sette fasi geometriche fondamentali delle CU, in rappresentanza della terza e della quinta dimensione.

Andiamo a fondo nell’esplorazione delle significative scoperte sulle armoniche matematiche che Cathie ha ottenuto dallo studio di questa griglia, compreso il suo più sensazionale risultato: Cathie risolve il paradosso del Campo Unificato della fisica moderna, rivelando che tutta la Creazione è semplicemente una funzione della Luce.

Prendiamo anche alcuni estratti dal Ra Material per aiutare a sviluppare queste idee riguardanti l’espansione e la contrazione delle CU nel loro “contesto cosmico”.

Capitolo Nove

La Griglia di Cathie

La storia scientifica moderna della Griglia Globale ha inizio con il lavoro di un ricercatore chiamato Bruce Cathie. Sebbene non sia comunemente conosciuto nei circoli ufologici, il suo lavoro è di fondamentale importanza. Cathie scrive di idee matematiche molto complicate come se fossero semplici come equazioni da liceali, insistendo poi umilmente a dire di “non essere uno scienziato o un matematico”. In tutta questa complessità, il suo lavoro è estremamente brillante, ma lascia tutti, tranne i lettori più meticolosi, nella polvere. Così, in questo capitolo vedremo come quest’uomo e le sue teorie si accordino perfettamente con la nostra discussione generale, che riguarda il Grande Ciclo e come esso si relazioni con le dimensioni e con le unità di coscienza per come le conosciamo noi.

Cathie è cresciuto in Nuova Zelanda, vicino all’Australia. Egli lavorava per i militari quando ha avuto il primo di una serie di avvistamenti UFO. Per ovvie ragioni, è rimasto molto interessato al fatto di poter vedere questi vascelli tanto chiaramente, e voleva saperne di più. Trovandosi su una grande nave in mare, egli era in grado di vedere piuttosto chiaramente a grandi distanze intorno a lui, e col trascorrere del tempo ha incominciato a notare un’apparente regolarità nel percorso di volo degli UFO.

Questa regolarità lo affascinò, così Cathie decise di accumulare tutte le informazioni che avrebbe potuto scoprire. Egli investigò attentamente diversi avvistamenti e cercò di farsi un’idea di quale via stessero percorrendo gli UFO. Nel tempo, comprese che c’era effettivamente uno schema; pareva che gli UFO seguissero certi percorsi rettilinei specifici che erano sempre gli stessi.

La ricerca di questi dati lo indirizzò poi al lavoro del ricercatore francese Aime Michel, che stava studiando gli UFO da tanti anni e che aveva determinato alcuni dei percorsi di volo standard che essi seguivano in varie parti d’Europa. Gli avvistamenti UFO lungo queste “linee di percorrenza” avvenivano più e più volte, e Michel determinò che la distanza media tra queste linee era di 54,46km. Convertendo questa misura in miglia nautiche, Cathie scoprì con sua grande sorpresa che le linee di percorrenza erano distanti esattamente 30 miglia nautiche. Di nuovo, 30 è un numero “armonico” o di frequenza fondamentale.

Se questo fatto non dovesse sembrare importante, o apparisse come nient’altro che una coincidenza, è importante ricordare che un “miglio nautico” è esattamente un minuto d’arco della superficie Terrestre. Sessanta minuti d’arco, o sessanta miglia nautiche, equivalgono quindi ad un grado d’arco, e come tutti sanno ci sono un totale di 360° in ogni corpo circolare o sferico. Dato che la Terra stessa potrebbe aver avuto un tempo un anno di 360 giorni, e che il team di Hoagland ha dimostrato che questo stesso sistema di misurazione in gradi è stato usato anche su Marte, si può tranquillamente desumere almeno l’ubiquità dell’uso dei 360° per un cerchio. Sappiamo che 360 è uno dei più fondamentali “numeri di frequenza” nell’Universo, e la sua origine potrebbe essere stata il risultato diretto delle osservazioni che si possono fare intorno alla sua naturale esistenza sulla Griglia d’Energia Globale.

Questa è, di nuovo, speculazione, tuttavia diamo un’occhiata ad alcuni fatti. Prima di tutto, nei prossimi capitoli daremo un’occhiata all’opera di Carl Munck, conosciuta come “archeocriptologia”. Questo lavoro dimostra indiscutibilmente che gli Antichi usavano un sistema di 360° quando costruivano i loro monumenti sulla Terra. Il team di Hoagland ha scoperto che la distanza tra la “Faccia” e la “Piramide D&M” ammonta precisamente a 1/360imo del diametro polare di Marte. Questa scoperta ha portato a molte altre sorprendenti scoperte che sarebbero emerse solamente in un sistema basato sui 360°. Nella Terza Parte di questo libro, sottolineeremo il fatto che l’anno Terrestre sembra essere un’unità di misura del tempo fondamentale per il Sistema Solare, che fissa e descrive molti altri cicli.

Nel caso delle scoperte di Cathie, troviamo che le linee di forza magnetica che compongono la Griglia Globale sono sempre distanti 30 minuti d’arco. Basandoci su questo, possiamo immaginare che non sia semplicemente un sistema di mappe che gli UFO utilizzano per viaggiare, ma piuttosto un sistema visibile di linee d’energia. Se questo è vero, l’adattamento dei 360° su sfera planetaria può essere semplicemente dedotta osservando l’organizzazione di queste linee di forza. Questo potrebbe anche aiutare a spiegare meglio perché abbiamo visto questo numero anche in così tanti altri luoghi. Così, dalle scoperte di Cathie, sappiamo che ogni mezzo grado di arco della Superficie Terrestre era una potenziale linea di percorrenza per gli UFO, per un totale di 720 linee di latitudine e 720 linee di longitudine. Dice Cathie:

“Ho scoperto che usando unità di 30 minuti d’arco latitudine nord-sud, e 30 minuti d’arco longitudine est-ovest, sulla mia Mappa di Mercator, si formava uno schema a griglia in cui si potevano concentrare un gran numero di avvistamenti UFO. Alla fine avevo una mappa con sedici UFO stazionari e diciassette in movimento concentrati sulle intersezioni e sulle linee di percorrenza della griglia.

Ritenendomi soddisfatto per il fatto che il mio ragionamento e il mio schema non fossero fasulli, ho considerato che avevo una buona prova che la Nuova Zelanda, forse altre nazioni, e probabilmente il mondo intero, erano coperti in modo sistematico da un qualche tipo di sistema a griglia”.

Così, quando si guarda alla storia e all’origine del lavoro di Cathie, si vede invariabilmente una mappa della Nuova Zelanda con sopra una serie di linee rette. Questo può sembrare un ostacolo insormontabile per gli Americani, semplicemente perché non ne è stata fatta una mappa sullo Stato di New York, per esempio. Ad ogni modo, quello che Cathie stava osservando è un sistema pratico e preciso, reso ancora più interessante dalla sua identica connessione con il lavoro di Aime Michel, il ricercatore UFO francese che ha scoperto “linee di percorrenza” anche in Europa.

Il successivo e importante argomento di interesse nel lavoro di Cathie era un oggetto che è stato fotografato chiaramente sul fondo del mare, ad una profondità di 2.500 fathoM [1], o 13.500 piedi, dalla nave di esplorazione nautica Eltanin. L’oggetto era collocato in un’area a 1.000 miglia ad ovest di Capo Horn. Quello che questa nave ha fotografato sembra una grande staffa metallica che esce diritta dal fondale marino, con una spirale ascendente di piccole barre che fuoriescono ad angoli retti rispetto a quella originale. Si potrebbe pensarla come una serie di croci che salgono verso l’alto con un moto a spirale. [Vedere l’immagine seguente.]

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[black]NOTA: questa foto degli anni '60 è stata appurata come appartenente ad una spugna marina (non c'è quindi, in questo problema, riscontro)

L’intera forma ha un design geometrico artificiale molto palese; la distanza tra ogni gruppo di barre è la stessa, e la larghezza di ogni gruppo è la stessa. Le sette barre suggeriscono fortemente una relazione con le armoniche basate sull’Ottava, con le barre più piccole sulla cima a conferma di questa idea. Inoltre, ogni barra termina con una piccola sfera, come se fosse stata levigata intenzionalmente con quella forma. Gli ufficiali della Eltanin cercarono di insinuare che non era niente più di un organismo marino, ma quando Cathie mise pressione su uno di loro su quell’argomento, egli ammise che sembrava essere un artefatto genuino. Ovviamente, nessuno desiderava che questo fatto diventasse pubblico, perché finiva per essere una frivolezza lunatica come gli UFO e le piramidi. Ma Cathie era determinato a non lasciare che questa cosa scivolasse nel dimenticatoio; invece, egli lo vedeva come un oggetto di grande importanza. Sarebbe diventato in seguito una parte cruciale delle prove per scoprire la mappa della Griglia Globale.

Ovviamente, all’epoca di Cathie non c’era nessun sottomarino che sarebbe potuto andare sul fondo dell’oceano, sotto il punto in cui la zolla continentale si inabissa. L’oggetto era ovviamente modellato da una qualche forma di intelligenza, e Cathie stesso aveva visto e sentito rapporti su UFO che volavano tuffandosi direttamente nell’acqua. Egli avvistò anche un UFO che aveva sparato un "oggetto" incandescente simile a un bastone nell'oceano. Quest’oggetto nel suo percorso discendente non scorreva in avanti in modo arcuato come ci si aspetterebbe, ma piuttosto seguiva un percorso perfettamente rettilineo, violando in apparenza le leggi naturali dell'accelerazione che dovrebbero influenzare un corpo in caduta libera quando questi possiede una velocità iniziale nel momento in cui viene lanciato. Questo portò Cathie a credere che l’UFO mirasse esattamente a far atterrare l'oggetto in un punto preciso del fondale marino, e che l'oggetto potesse essere proprio lo stesso che aveva visto in fotografia. Quindi, concluse che la fotografia della Eltanin mostrasse un oggetto con tutti i segni distintivi di un progetto intelligente, in una forma o nell'altra, e molto probabilmente non appartenente al genere umano.

La cosa successiva che catturò l'attenzione di Cathie fu che l'oggetto stesso appariva modellato a forma di antenna, come se un'energia di qualche sorta vi passasse attraverso. Questo fatto fu ulteriormente sostenuto dall'idea che la direzione di ognuna delle barre potesse corrispondere a una direzione di energia; ogni barra sembrava essere sfalsata approssimativamente di 20° rispetto a quella sotto. Così, Cathie ripensò a tutto questo, e comprese che ci doveva essere un qualche tipo di relazione con gli UFO che stava osservando, i quali sembravano viaggiare senza sforzo nel mare così come nell'aria. Ma quale poteva essere?

La risposta arrivò quando comprese che quest'oggetto poteva essere proprio l’antenna o un focalizzatore per la stessa formazione di energia globale di cui egli stava iniziando proprio in quel momento a tracciare una mappa tramite i percorsi di volo degli UFO. Egli fu in grado di ottenere le coordinate su cui si trovava la Eltanin quando fece la fotografia, e così fu in grado di dedurre la posizione esatta dell'oggetto, che cominciò quindi a chiamare "aerial".

Il lavoro di Cathie, mentre avanza, diventa sempre più interessante. Da questo “aerial”, insieme alle altre coordinate che aveva sviluppato, fu in grado di ricavare un semplice modello di dimensione planetaria per la forma delle linee di energia su cui viaggiavano gli UFO. Con un vero colpo di genio, egli prese la palla giocattolo di suo figlio e disegnò questa forma con un pennarello; un'immagine di questa palla è stampata sul retro del suo primo libro intitolato “Harmonic 33”. La palla illustra una serie di cerchi che circondano il pianeta e questi cerchi si intersecano in certi punti ben determinati.

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Forse a questo punto non dovrebbe sorprenderci il fatto che questi punti creino un cubo e un ottaedro all'interno di una sfera, dove i loro punti vengono definiti dalle intersezioni di una serie di cerchi perfetti. Il Punto A rappresenta il vero polo nord magnetico, laddove il punto B rappresenta invece il più ideale "Polo della Griglia". Ancora una volta stiamo osservando due delle forme geometriche delle nostre "unità di coscienza" che si manifestano sulla Terra, solamente rilevando i percorsi di volo degli UFO e un oggetto chiaramente artificiale posizionato sul fondo del mare. Da quel momento, Cathie ha prodotto parecchi libri, e il grado di precisione che la sua griglia possiede riguardo a cose come l’ubicazione degli impianti di energia nucleare, degli avvistamenti UFO, siti antichi e altri fenomeni paranormali è estremamente significativo. Di questo si parla in maggior dettaglio nei libri di Cathie, come ad esempio “La Griglia Energetica” [2].

Nei primi passi del suo lavoro, Cathie credeva che questa griglia di energia fosse essenzialmente creata e sostenuta dagli stessi "aerials” (in seguito avrebbe rinunciato a questo argomento). A quel tempo credeva che l'intera Griglia Globale fosse costruita dagli extraterrestri, e che fosse in qualche modo responsabile del bilanciamento dell'energia sul Pianeta Terra. Teorizzava che gli extraterrestri se ne andassero freneticamente in giro e riparassero la loro griglia ovunque ne avessero la possibilità, cercando disperatamente di bilanciare i nostri disturbi elettromagnetici e magnetici da cose come i test nucleari sotterranei. Cathie credeva che l'energia che creavamo in questi casi potesse ridurre la Terra in pezzi se non ci veniva fornita un'assistenza esterna. Così, Cathie credeva, quello che ci veniva fornito dai visitatori era un servizio di grandissimo valore. E, anche se possiamo vedere che non sono loro ad aver costruito la Griglia, questi "aerials” potrebbero certamente rappresentare i loro sforzi tecnologici per bilanciarla.

Col passare del tempo, spostandoci un po’ avanti nel tempo, Cathie iniziò a fare alcuni seri collegamenti tra questa griglia e l'energia che essa produce. Senza dubbio, il suo più grande contributo alla tecnologia futura della civiltà umana è la "decifrazione" del codice che sta dietro la Teoria del Campo Unificato della Fisica. Questa teoria, come abbiamo detto in passato, unisce fra le altre cose gravità ed elettromagnetismo, dandoci l'opportunità di creare gravità con l'elettricità, e di produrre sistemi di propulsione simili a quelli trovati negli UFO.

L’equazione della relatività dello stesso Einstein arriva molto vicina a questo Campo Unificato. Quasi tutti sanno che l’equazione si legge così: Energia uguale Massa per la Velocità della Luce (C) al quadrato, ovvero E=MC2. Quello che Einstein sperava di fare era di risolvere questa equazione solamente per la Velocità della Luce. Credeva che alla fine il valore della massa potesse essere sostituito con una misurazione della luce. Se si otteneva questo, allora tutta la Creazione poteva essere pensata come composta di Pura Luce: con massa ed energia come funzioni esclusivamente della Luce. Questo è il vero “campo unificato” che Einstein stava cercando.

Per quanto sorprendente possa sembrare, Cathie risolse questo problema. Nella Griglia, scoprì un'espressione della Massa che era espressa in termini di Velocità della Luce. (Alla fine di questo capitolo, stamperemo la sua soluzione. Nelle sue pubblicazioni si possono trovare ulteriori informazioni). Tuttavia, anche se Cathie ha "decodificato il codice" della Teoria Del Campo Unificato, quello che in realtà è più importante e interessante per noi sono le scoperte che ha fatto lungo il cammino. Mentre Cathie si avvicinava alla soluzione dell'enigma, egli portò alla luce molte fondamentali scoperte che cambiano per sempre la nostra comprensione della "fisica vibrazionale simpatetica" e dei numeri precisi coinvolti nello studio di queste vibrazioni universali che determinano il comportamento della "energia del punto zero" o etere.

La Velocità della Luce per come la conosciamo noi si misura in secondi. Una delle scoperte iniziali di Cathie prevedeva di arrivare ad un modo differente di misurare il tempo, allo scopo di eguagliarlo con più precisione alle armoniche della stessa Griglia Terrestre. Al momento, il nostro sistema di secondi funziona piuttosto bene per noi, contando con un sistema a base 60. Abbiamo un giorno di 24 ore. Cathie scoprì che le armoniche della matematica per la Griglia diventano molto più semplici se si ha un giorno di 27 "ore-griglia" invece delle nostre solite 24. Questo si ottiene semplicemente usando un fattore 9 anziché 8: in altre parole, per ogni 8 ore nel nostro sistema attuale, ci sono 9 ore nel sistema "armonico". Dal momento che questo è un aggiustamento molto semplice, è certamente possibile che questo sia un aspetto naturale dell'Universo: in altre parole, il sistema a base 8 ed il sistema a base 9 mostreranno diversi tipi di armoniche. Otto è la base di Ottava, il nove è la base della scala musicale Diatonica.

Così, per arrivare a questo nuovo valore, tutto quello che si deve fare è aumentare il numero di ore al giorno. Si lascerebbe lo stesso valore di 60 minuti per ogni ora, e di 60 secondi al minuto. Ovviamente, questo cambierebbe la dimensione delle ore e dei minuti, rendendoli più brevi, dal momento che adesso si devono comprimere 27 ore in un normale giorno di 24 ore. Così, se cerchiamo il numero di "secondi-griglia" in un "giorno-griglia", otteniamo 97.200 secondi-griglia. (27h x 60m 60s).

Se qualche lettore decidesse di incominciare a dividere 97.200 per i "numeri armonici" fondamentali come ad esempio il 9, accadranno cose interessanti. 97.200 diviso 9 fa 10.800, armonico di 1.080, che è il numero Gematriano fondamentale della Luna. (666 è il numero del Sole, 1080 della Luna e 1.746 il "numero di fusione" fra i due. 666 è il numero che si ottiene se si conta da 1 a 36 e si sommano tutti i numeri insieme, e 36 è anche, come abbiamo mostrato, un numero armonico chiave nella scala musicale Diatonica). 1.080, il numero della Luna, è anche e esattamente la metà del diametro della Luna in miglia regolari inglesi, e questo è un punto molto importante. Il diametro di 2.160 miglia della Luna è quantitativamente identico ad un’era dello Zodiaco, che è di 2.160 anni. Nei prossimi capitoli, discuteremo del fatto che 12 di queste "ere", sommate, danno 25.920, lo stesso numero del nostro Grande Ciclo Solare e del ciclo a lungo termine dell’oscillazione della Terra, conosciuta come “precessione”. Quindi questo è il nostro primo "suggerimento" che le antiche misure del pollice, del piede e del miglio possono essere direttamente connesse con questo sistema armonico universale. Nel capitolo 17, Carl Munck ci renderà questo punto molto più evidente.

Se dividiamo ancora 97.200 per 9, otteniamo 1.200, un altro numero fondamentale in quanto armonico di 12. Chiunque desideri "giocare" con questo e ne sappia un po' sui numeri armonici verrà rapidamente soddisfatto. Si può provare una serie di divisioni per 6, per 5 e per 3 per vedere dei risultati interessanti: numeri che si ripetono e altri valori "armonici". Possiamo definitivamente capire perché Cathie preferisse il numero a base 9 di 97.200 come ideale armonico per il numero di "secondi-griglia" in un giorno Terrestre: un numero assoluto per la distanza percorsa dalla Terra in un tempo armonico. Sebbene questo non corrisponda con la nostra attuale misurazione del tempo radicata nel numero 8, sembra essere il modo migliore per rettificare l'orbita della Terra con il sistema armonico. Mostreremo, mentre procediamo, che i 97.200 "secondi-griglia" sono un numero molto importante per mappare le frequenze di pulsazione di una CU.

Inoltre, le armoniche del numero di Cathie per la griglia in secondi della Terra, il nostro 97.200, si riduce anche a 972. Questo è un altro multiplo di 36, mostrandoci ancora la sua natura armonica come una frequenza musicale, fondamentalmente connessa alla scala Diatonica. 972 diviso 36 fa 27, il numero di ore in un giorno-Griglia.

Così, possiamo chiaramente vedere come emergano delle armonie planetarie, espresse con eleganti numeri armonici per le loro orbite. Richard Hoagland ha rivelato in una conferenza del MUFON nel 1997 che l'orbita di Marte nel passato è stata lunga esattamente 666 giorni marziani, grazie alle interazioni gravitazionali variabili del pianeta con le sue due lune, sicché questo è ancora un altro modo per noi di osservare questa cosa in funzione.

Cathie poi lega questi "secondi-griglia" alla velocità della luce, e ricalcola questo valore in base alla matematica armonica. Quando pensiamo al nostro attuale valore per la velocità della luce, questo valore si basa sulla matematica e sul tempo che noi usiamo oggi. Se cambiamo quei secondi in secondi armonici o secondi-griglia, introducendo le proprietà trascendentali dei multipli di 9, (che lo ricordiamo ancora è il fondamento della serie Diatonica così come il numero di frequenza fondamentale per i Maya), cambierà anche il valore della velocità della luce. Quello che non ci saremmo mai potuti aspettare è il numero armonico fondamentale in cui si trasforma la velocità della luce!

Al fine di "allestire" il nostro argomento finale che si collegherà nei prossimi capitoli al Ciclo Solare ed il nostro studio delle unità di coscienza, abbiamo bisogno di esplorare la discussione di Cathie sulle forme d'onda della luce e su come funzionino nell'atomo. Cathie ci informa del fatto che il vero atomo non apparirebbe, come pensiamo noi, come il Sistema Solare, ma piuttosto come una massa sferica. La luce viaggia in un'onda circolare tridimensionale, un'onda che si muove a spirale ad una certa altezza e ad una certa profondità. Questo lo si può disegnare in due dimensioni come una regolare "onda sinusoidale", con una linea orizzontale nella sua sezione centrale.
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Se ci si immagina questa onda di luce che si muove in avanti ad una determinata velocità, si può visualizzare come si venga formare una sfera. La spirale di luce avrebbe origine nel punto centrale dell'onda, che sarebbe il Polo Nord della sfera. L'onda si innalza a spirale fino alla massima altezza e "scende" di nuovo verso la mediana quando raggiunge l'equatore della sfera, formando il primo emisfero. Poi, allo stesso modo si forma il secondo emisfero, quando l'onda "scende" verso il suo punto più basso e risale di nuovo verso la mediana. Si osservi il diagramma come supporto per visualizzarlo. I numeri in basso rappresentano le armoniche che Cathie ha scoperto essere associate con questo movimento.

Naturalmente, si potrebbe misurarla come una "particella", ovvero la sfera, o come una "onda", ovvero la forma d'onda che crea la sfera. Quindi, con questa invenzione concettuale, Cathie ha fornito una soluzione a quella che è conosciuta in Fisica come la "dualità onda-particella", dove la luce può apparire o come particella o come onda, a seconda di come la si osserva. Egli indica anche come si formi antimateria come risultato dei moti spiraliformi coinvolti.

Ricordiamo al lettore che questo sistema possiede similarità notevoli con la nostra teoria riguardante i funzionamenti interni delle "unità di coscienza". Cathie lo raffigura come un sistema piuttosto bidimensionale, che essenzialmente si muove a spirale da sinistra a destra e da destra a sinistra. Cathie usa un’ "onda" per il diagramma, e noi ora sappiamo da studi come quelli del dott. Michio Kaku che le "onde" sono in realtà superstringhe che noi affermiamo essere linee di forza energetica in un "mare" unificato di energia dell'etere. Abbiamo anche ragione di credere, da varie fonti psichiche e fisiche che abbiamo elencato, che queste "onde" debbano originarsi da un punto centrale o Unità (Oneness) e debbano muoversi verso l'esterno quando l'energia si espande, per poi collassare di nuovo verso l'interno quando si contrae.

Così, con solo un leggero schiocco delle dita, possiamo vedere come Cathie abbia scoperto tutto da solo le "unità di coscienza", come atomi. Tutto quello che dobbiamo fare è di vederle come costituite di superstringhe che viaggiano in spirali, che si espandono verso l'esterno in forma sferica da un punto centrale o nucleo. L'atomo di Cathie si forma quasi esattamente a come egli aveva pensato che fosse; bisogna solo cambiare il vettore o la direzione delle spirali. Dato che sappiamo che anche la Terra è una gigantesca unità di coscienza, che fornisce un " campo" sferico per trattenere queste energie, questo spiega perché la griglia di Cathie ci mostri due dei Solidi Platonici: l’ottaedro e il cubo. Abbiamo già detto come gli spigoli e gli angoli di ogni Solido Platonico rappresentino i punti in cui convergono tutte le spirali, fornendo loro una maggiore forza gravitazionale/energetica. Questa interazione di forze ai "nodi" si mostra come campi magnetici rettilinei all'interno di una sfera in espansione, tutti distanziati armonicamente. Questo distanziamento armonico è la definizione fondamentale di tutti i Solidi Platonici di cui stavamo discutendo.

LA VELOCITÀ DELLA LUCE ARMONICA

Abbiamo ora determinato come Cathie abbia impostato una base per misurare il tempo utilizzando un sistema di “secondi-griglia”, dove i normali 86.400 secondi al giorno basati su una armonica di 8 vengono espansi a 97.200 secondi, basati su un’armonica di 9. Nel far questo, un giorno della rotazione terrestre è stato suddiviso in 27 “ore-griglia”, o 9 x 3. Il numero di “secondi-griglia” al giorno finisce per essere il numero estremamente armonico di 97.200. Ecco come Cathie ha compiuto il primo passo per esprimere la Velocità della Luce nei termini della griglia; ottenendo una misurazione del tempo basata sui secondi-griglia.

La Velocità della Luce per come la esprimiamo noi oggi si misura in miglia al secondo. Abbiamo già visto come Cathie abbia convertito il valore di un secondo nel suo ideale armonico, il Secondo-Griglia. Ora dobbiamo anche convertire il nostro regolare sistema di miglia in un sistema di misurazione basato sulla griglia. Come ricordiamo dalla discussione sul lavoro di Aime Michel e sulle linee di percorrenza degli UFO che erano distanziate simmetricamente l’una dall’altra, Cathie ha utilizzato il sistema di “miglia nautiche” per determinare dove erano situate le “linee della griglia”. Sappiamo anche che un miglio nautico è uguale ad un minuto di arco sulla superficie Terrestre, e che c’è una “linea della griglia” ogni 30 minuti. Così, quello che dobbiamo fare è trasformare le miglia nell’equazione della velocità della luce in miglia nautiche, o minuti d’arco, dal momento che le due sono intercambiabili. Pertanto, la “velocità-griglia” della Luce sarebbe espressa come (x) minuti di arco al secondo-griglia.

L’incontrovertibile verità delle scoperte di Cathie è che la “Velocità-Griglia della Luce” è ESATTAMENTE 144.000 minuti d’arco al secondo-griglia nello spazio libero. Come stiamo per vedere, questo diventa uno dei punti più importanti del libro, in quanto ci mostra che c’è una relazione diretta tra le frequenze della luce e le frequenze del suono: la matematica dei numeri è letteralmente identica. Il doppio di 144 è 288, il quale è il primo valore nella scala Diatonica su cui stavamo indagando.

Se osserviamo questo fatto ancora più a fondo, possiamo vedere che il valore armonico fondamentale di 144.000 per la velocità della luce è esattamente lo stesso dei valori armonici fondamentali di molte altre cose, compresi:
* Il baktun del calendario Maya, di 144.000 giorni Terrestri;
* Il numero biblico di 144.000 anime che Ascenderanno;
* Il “mattone” fondamentale di tutte le frequenze di vibrazione sonora, 144;
* Il fondamentale “numero di frequenza” Gematriano per la luce, 144;
* E, ovviamente, l’armonica di 12 volte 12.

Così, il significato Gematriano del numero 144 è “luce”. Ovviamente, ci dobbiamo chiedere se gli arcaici progettisti di questo sistema numerologico Biblico fossero a conoscenza delle stesse informazioni di Cathie; ora capiamo che avevano ragione: 144 è veramente la luce!

Come altro interessante punto armonico, il fisico John Nordberg rivela che la fisica attuale usa ancora un’unità di tempo basata sul secondo tradizionale, e questa unità è una dichiarazione diretta di quanto veloce si muova la lancetta dei secondi lungo un giro di 360° sul quadrante di un orologio opposta a quanto veloce si muova il Sole in un giro di 360° attraverso il cielo. Ci sono 86.400 secondi nell’arco di 360° del Sole, che rappresentano un periodo di un giorno. Così, per ottenere la quantità di movimento relativo tra un secondo nel quadrante dell’orologio a 360° e un secondo nel movimento apparente di 360° del Sole, dividiamo 86.400 per il numero di secondi in un cerchio di 360°, o un minuto, ovvero 60 secondi. Il rapporto che ci risulta è 1.440, che rappresenta la nostra attuale percezione del tempo: in altre parole, un secondo del nostro tempo è 1.440 volte più veloce nel suo movimento attraverso il suo arco rispetto al movimento del Sole attraverso l’arco che esso traccia nel nostro cielo. Quando combiniamo questo con il vero valore armonico di Cathie di 144.000 minuti d’arco della Velocità della Luce in un “secondo-griglia”, possiamo vedere che ci sono dei parallelismi nelle armoniche piuttosto interessanti.

Ancor più importante, la velocità della luce è armonicamente la stessa della velocità del baktun che misura le unità nel Grande Ciclo, come vedremo nei prossimi capitoli. Essa è anche una funzione delle armoniche che costituiscono le unità di coscienza [CU]. Quindi, c’è una relazione fondamentale tra la Luce stessa, il Suono, ed il Ciclo Solare. (Il Ciclo Solare è una pulsazione della Luce, espressa attraverso le rotazioni dei pianeti e delle stelle. Questa pulsazione della Luce funziona in ottave, fornendoci le dimensioni). Cathie ci aveva appena detto che la luce forma sfere mentre viaggia, e una CU è un’energia sferica che pulsa.

Abbiamo anche suggerito che la sfera di un pianeta può fornire una armonica a larga scala per la pulsazione della CU, e ora Cathie ha risolto i nostri basilari “valori di misurazione planetaria” come il miglio in termini di armoniche di Griglia fondamentali che ci aiutano a calcolare il vero trascorrere armonico del tempo. Una delle più impressionanti rappresentazioni armoniche della Terra come una CU di Cathie è la distanza dal centro della terra all’altezza media dell’atmosfera. Questo valore viene dato come 4.320 minuti d’arco, che si riduce a 432, il numero della “Consacrazione” e la vibrazione fondamentale del sesto nodo nell’ottava. Così, sembrerebbe che i minuti d’arco siano veramente vitali per dimostrare le proporzioni armoniche della Terra. Ora che abbiamo risolto la velocità della Luce in tempo armonico e minuti d’arco, possiamo capirne il perché; essa si presenta come un’esatta armonica di 144.

Così essenzialmente, utilizzando questo sistema di matematica della Griglia, Cathie ha determinato come un’unità di coscienza abbia origine nei livelli più minuscoli e fondamentali, utilizzando i “secondi-griglia” e i minuti d’arco basati sui 360°. Non solo vediamo la formazione di una CU, ma vediamo anche la sua fondamentale relazione con la Luce, e le armoniche della Luce. Dal momento che i principi armonici delle CU sono letteralmente identici tanto nella Terra quanto nell’atomo, vedremo che anche i cicli del sistema Solare sono una funzione armonica.

I pianeti si muovono nello spazio non in cerchi bidimensionali come noi li vediamo solitamente, ma in spirali, dato che anche la Galassia sta ruotando e sta muovendo il Sistema Solare in avanti come una unità. Se osservassimo un’orbita planetaria in uno spazio vuoto e immobile, essa viaggerebbe a spirale. Così, i pianeti si muovono a spirale in un modo armonicamente identico alle superstringhe all’interno di una unità di coscienza, solo molto più lentamente. I pianeti si sono originati dal centro, dal Sole, come gas e polveri super-caldi, e ora si muovono a spirale verso l’esterno rispetto al Sole ad un ritmo lento, prevedibile ed armonico, in forma di pianeti. In modo simile, la CU ha origine nel suo centro e si muove a spirale verso l’esterno nelle superstringhe. Così, il Sistema Solare è, di fatto, una gigantesca, armonica unità di coscienza.

Prendiamo qui una citazione da Ra per illustrare la questione. Inizieremo con un estratto da Ra che illustra chiaramente la connessione tra la loro definizione di Ciclo Solare di cui discuteremo nei prossimi capitoli e la loro definizione di unità di coscienza. Ecco la citazione, per cominciare:

“INTERVISTATORE: Il modo in cui comprendo il processo di evoluzione è che la nostra popolazione planetaria abbia una certa quantità di tempo per progredire. Questo è di solito suddiviso in tre cicli di 25.000 anni. Alla fine dei 75.000 anni il pianeta stesso progredisce. Che cosa ha fatto in modo che si verificasse questa situazione con tanta precisione di anni per ogni ciclo?

RA: Io sono Ra. Visualizza, se lo vuoi, la particolare energia che, fluendo verso l’esterno e coagulandosi verso l’interno, ha formato il minuscolo regno della creazione governato dal vostro Concilio di Saturno. Continua osservando il ritmo di questo processo. Il flusso vitale crea un ritmo che è tanto inevitabile quanto una delle vostre porzioni di tempo. Ognuna delle vostre entità planetarie ha iniziato il primo ciclo di tempo quando il nexus d’energia era in grado di supportare tali esperienze mente/corpo in tale ambiente. Così, ognuna delle vostre entità planetarie si trova in un diverso programma di cicli, come lo potreste chiamare voi. La cadenza di questi cicli è una misurazione uguale ad una porzione dell’energia intelligente.

Questa energia intelligente offre una specie di orologio. I cicli si muovono in modo tanto preciso quanto un orologio che scandisce le vostre ore. Così, il passaggio dall’energia intelligente verso l’infinito intelligente si apre allo scoccare dell’ora indipendentemente dalle circostanze." [3]

Su questo estratto ci appoggeremo molto di più nei capitoli futuri. Quello che possiamo vedere qui è che essi si riferiscono alla natura del “flusso verso l’esterno e la coagulazione verso l’interno” dell’energia intelligente che c’è in un particolare ciclo. Questo ciclo può essere misurato in modo molto preciso, e determina quando avverrà un “salto di frequenza” su qualsiasi corpo planetario. Ora, dal momento che siamo immersi fino alle ginocchia in una discussione sulle unità di coscienza, è più appropriato per noi riportare il resto delle citazioni di Ra. Il prossimo estratto, da pag. 6 del Libro II della Legge dell’Uno, prosegue il concetto che abbiamo appena visto.

“L’infinito intelligente ha un ritmo, o un flusso, come quello di un cuore gigante che ha inizio con il sole centrale, come tu lo potresti pensare o immaginare, la presenza del flusso è inevitabile, come una marea di esistenza senza polarità, senza il finito; il vasto e silenzioso Tutto, pulsa verso l’esterno, esterno, esterno, focalizzandosi all’esterno e all’interno fino a che le focalizzazioni sono complete. L’intelligenza o coscienza dei punti focali hanno raggiunto uno stato in cui la loro, diciamo, natura o massa spirituale le richiama all’interno, interno, interno finché tutto è riunito. Questo è il ritmo della realtà di cui parlavi.”

Questo estratto suona piuttosto familiare a quello di Walter Russell, che abbiamo ristampato all’inizio di questo libro:

“Nel Mio universo non c’è nient’altro che una forma da cui tutte le forme appaiono. Quell’unica forma è la cubo-sfera pulsante, due metà del battito cardiaco del Mio duplice pensare. Tutte le forme pulsano, quindi, tutte le forme sono due, una forma per la pulsazione dell’inspirare, quella che genera, e una per la pulsazione dell’espirare, quella che irradia. Il cubo è la sfera, espansa dal respiro verso l’esterno nel nero riposo del freddo spazio, e la sfera è il cubo compresso dal respiro verso l’interno nell’incandescenza dei soli al calor bianco”.

Poi, a pagina 10, Elkins pone a Ra una domanda basata sulle loro affermazioni precedenti e sulla propria comprensione della fisica di Dewey Larson (Ci viene detto nell’introduzione del Libro II della Legge dell’Uno che “Per coloro che desiderino studiare la fisica Larsoniana, “La Struttura dell’Universo Fisico" [4] è un buon libro con cui incominciare”). La domanda del dott. Elkins pone effettivamente le basi fondamentali per le “unità di coscienza” di cui abbiamo parlato finora. Quello che è importante per noi ora è che Ra ha confermato la correttezza di questa affermazione, per la nostra galassia.

“I.: … credo che siamo giunti alla parte più importante di quello che stiamo facendo, cercando di rendere evidente come tutto è Uno, e che tutto proviene dall’infinito intelligente. È difficile, quindi ti prego di sopportare gli errori nelle mie domande.

Il concetto che ho io del processo ora, considerando sia quello che mi hai detto tu sia parte del materiale di Dewey Larson che ha a che fare con la fisica del processo, è che l’infinito intelligente si espande verso l’esterno ogni dove da qualunque posto. Si espande verso l’esterno in modo uniforme come la superficie di una bolla o di un palloncino che si espande ogni dove da qualsiasi punto. Si espande all’esterno a quella che viene chiamata velocità dell’unità o velocità della luce. Questa è l’idea di Larson della progressione di quello che lui definisce spazio/tempo. Questo concetto è corretto?”

(È molto importante ricordare che Ra si riferisce a questo movimento d’espansione della Luce come “Luce che gira a spirale verso l’alto”; in altre parole, viaggia con un moto spiraliforme all’interno di un campo sferico, formando così le geometrie sferiche delle CU di cui abbiamo detto).

“RA: Io sono Ra. Questo concetto non è corretto come non lo è qualunque concetto dell’infinito intelligente. Questo concetto è corretto nel contesto di un particolare Logos, (galassia,) o Amore, o punto di focalizzazione di questo Creatore che ha scelto le Proprie, diciamo, leggi naturali e i modi di esprimerle in modo matematico e in altro modo”.

Così quello che possiamo vedere da Ra in questo estratto è che questa “matematica sacra” è tutta una funzione delle leggi che sono presenti all’interno della nostra galassia. Questo fa sorgere la fondamentale domanda su come e perché in un'altra galassia dovrebbero essere diverse! Non affronteremo queste domande in questo libro, perché non sono centrali in questa discussione. La domanda di Elkins a pagina 12 ci dà la risposta che stavamo cercando, mostrandoci che il Sistema Solare è un’unità di Coscienza cristallizzata.

“I.: Quando entra in gioco l’individualizzazione o la porzione individualizzata di coscienza? A che punto la coscienza individualizzata ha il sopravvento nell’operare sulla luce fondamentale?”

Quello che Elkins sta veramente chiedendo è come noi, come entità umane, finiamo per operare con queste energie in espansione nella nostra coscienza. Dobbiamo notare che la risposta di Ra a questa domanda comincia col dire a Elkins che non c’è nessun “punto” nel tempo in cui questo inizi veramente, dal momento che alla fine tutto il tempo è simultaneo. Abbiamo tagliato quella breve sezione, dato che ci sono termini che non sono stati definiti in questo libro, e avanziamo quindi alla parte pertinente della risposta.

“RA: Io sono Ra. … L’esperienza o l’esistenza dello spazio/tempo viene in essere dopo che il processo di individuazione del Logos o Amore è stato completato e l’universo fisico, come lo definireste voi, si è riunito o ha iniziato ad attirare all’interno mentre si muove verso l’esterno fino al punto che ciò che voi chiamate corpi solari hanno, a loro volta, creato un caos senza tempo, concentrandosi in ciò che voi chiamate pianeti; questi vortici di energia intelligente impiegano una grande quantità di quello che voi definireste prima densità in uno stato senza tempo, essendo la comprensione dello spazio/tempo uno degli apprendimenti/insegnamenti di questa densità di esistenza.

Quindi abbiamo difficoltà a rispondere alla tua domanda in relazione al tempo e allo spazio e la loro relazione con la creazione originale, come la definireste voi, che non è parte dello spazio/tempo come la potete comprendere voi”.

Così, se osserviamo attentamente questa citazione di Ra, sembrerebbe che la nostra esistenza come Sistema Solare di pianeti sia attentamente “appollaiata” sulla piattaforma della manifestazione fisica. Affinché esista lo spazio/tempo, la agglomerante forza di compressione deve “incominciare ad attirare verso l’interno”, e questo è quella che noi chiamiamo “gravità”. Ricordate che Einstein ci ha mostrato che lo spazio/tempo si assembla in un tessuto, e che la gravità è una funzione della curvatura di questo tessuto. Ra risolve questo “paradosso della gravità” con la nozione della CU nelle pagine di queste stesse sessioni, dicendoci che la gravità “può essere vista come la pressione verso la luce/amore interiore, la ricerca verso la linea spiraliforme di luce che progredisce verso il Creatore. Questa è la manifestazione di un evento spirituale o di una condizione di vita”. In altre parole, la gravità è semplicemente il moto contrario dell’espansione della CU. La gravità è la compressione delle CU che si manifestano nel fisico. Siate anche consapevoli che questo estratto si riferisce alla natura spiraliforme di queste linee, o superstringhe di luce.

Ra ha indicato che la loro risposta alla domanda di Elkins era pensata per incorporare i principi metafisici dietro alla gravità e al fisico. La gravità, come concetto metafisico, è il moto verso il centro, o l’Unità. Poco più avanti nel libro, abbiamo l'interessante scambio che segue fra Ra e Elkins riguardo alla gravità, che lo spiega ancora meglio.

“RA: Io sono Ra… quando tutta la creazione nella sua infinità ha raggiunto una massa gravitazionale spirituale sufficiente, l’intera creazione si riagglomera infinitamente; la luce cerca e trova la sua fonte e così termina la creazione e dà inizio ad una nuova creazione, proprio come voi considerate il buco nero, come lo chiamate voi, con le proprie condizioni di massa infinitamente grande al punto zero dal quale non si può vedere alcuna luce perché è stata assorbita.

I.: Quindi il buco nero sarebbe il punto nel quale la materia ambientale è riuscita a riunirsi con l’unità o con il Creatore? È corretto?

RA: Io sono Ra. Il buco nero che si manifesta in terza densità è la manifestazione del complesso fisico di questo stato fisico o metafisico. È corretto.”.

Così, quello che possiamo vedere qui è la metafisica della gravità. Ogni strato geometrico della CU sopra la nostra è un livello superiore di densità spirituale, e questo significa che si avvicina sempre di più all’Uno. Ricordate che intanto che le unità di coscienza hanno raggiunto il punto della sfera, o della Ottava, esse si sono ricompresse in un singolo "punto". Con questa citazione da Ra, possiamo infatti vedere che è vero, e che il buco nero è il miglior esempio fisico che possiamo vedere di questo processo in funzione. Così, mentre Ascendiamo, anche se ci espandiamo di frequenza, in un certo senso comprimiamo le CU nei nostri corpi in una forma che è più vicina a Dio. (Queste forze ci informano che questo non è affatto un processo doloroso... inizialmente potremmo anche non sapere che questo è accaduto).

Dal momento che Ra ci dice che la gravità è una funzione dell'espansione e della contrazione spiraliforme di una CU, possiamo capire perché queste forme abbiano degli effetti sulla gravità della Terra, formando griglie come quelle su cui stavano volando gli UFO di Cathie. Mentre procediamo in questo libro, vedremo molti più esempi della geometria delle CU che si mostrano come stress fisici gravitazionali sulla Terra. Questo punto sarà espresso molto chiaramente nel capitolo sulla griglia di Becker/Hagens.

Se osserviamo tutto insieme il materiale che abbiamo appena citato da Ra, possiamo vedere che le unità di coscienza cambiano le loro frequenze, o livelli dimensionali, a ritmi ciclici prevedibili. Entrando nella Terza Parte, collegheremo tutto questo insieme così da poter vedere che il nostro stesso Sistema Solare è un’unità di coscienza che si trova su un ciclo specifico che sta per salire di frequenza.

E quindi, per riassumere, abbiamo iniziato questo capitolo osservando il lavoro di Bruce Cathie, e più recentemente la sua scoperta che le onde di luce, quando viaggiano, creano delle sfere. Secondo Cathie, quello che noi percepiamo come il nostro universo tridimensionale è una fase della materia e dell’antimateria, senza intervalli nel mezzo. (Ovviamente ci sono intervalli, che rappresentano le altre dimensioni, ma a noi in 3D sembra che non ci siano).

Ora ricordiamoci che Cathie ha fatto una scoperta incredibile. La velocità armonica della luce, espressa in minuti di arco per secondi-griglia, è una funzione di 144: il numero Gematriano per la luce. Cathie ci dice che dal momento che la nostra creazione è composta da un ciclo di materia/antimateria, dobbiamo raddoppiare questo armonica: ogni pulsazione di fatto deve impiegare la metà del proprio tempo nel piano dell'antimateria (per aiutarvi a visualizzarlo, osservate il diagramma precedente dell'onda di luce sferica). Secondo Ra, questo piano sarebbe l'inverso dello spaziotempo, conosciuto come "tempospazio", in cui le proprietà fondamentali dello spazio e del tempo sono invertite: teoricamente lo spazio è molto più inflessibile mentre il tempo è molto più flessibile, diversamente dal nostro spaziotempo in cui ci possiamo muovere facilmente attraverso lo spazio ma non attraverso il tempo. Così, quando raddoppiamo l'armonica della velocità della luce otteniamo il numero armonico 288 che, come abbiamo detto, è l'inizio della scala fondamentale Diatonica delle vibrazioni. Volta dopo volta, nella letteratura metafisica ci si riferisce alla nostra come a una dimensione dolorosamente lenta. Questa lentezza viene misurata dalla nostra misurazione della velocità fondamentale della luce come “solamente” un'armonica di 288, o la vibrazione della prima dimensione.

Il paradosso della “velocità della luce” di Einstein è che quando ci si avvicina ad essa, la massa diventa sempre più grande, fino all’infinito. Ma dato che Cathie ha risolto l’equazione della relatività con la sola luce, possiamo allora vedere che l’unica soglia che potremmo mai raggiungere sarebbe una funzione di C, la velocità della luce stessa. Pertanto, non c’è affatto alcuna massa, solo Luce. O, come dice Ra, otteniamo una “massa spirituale” che ci ricomprime verso la Luce dell’Uno. Ovviamente, questa “massa spirituale” è la Luce, non la materia fisica. Il punto qui è che la velocità della Luce NON è un limite infinito che non può essere attraversato, richiede solamente che si cambi la nostra FREQUENZA. Pensate all’atomo con le sue otto posizioni per gli elettroni. Se ci fosse un nono elettrone rilasciato dal suo nucleo, non avrebbe altra scelta che passare nell’ottava di frequenza successiva, dato che non si può fare eccezione alla struttura dell’ottava. Così, quando la velocità della Luce raggiunge la propria “massa critica” nella nostra terza dimensione, “salta” al livello successivo, o frequenza successiva, nell’ottava.

Così, qui postuliamo che quando questo limite viene infranto nella successiva frequenza dimensionale superiore, la velocità della luce fondamentalmente si eleva al suo nuovo livello. Ricordiamo che con il ciclo di antimateria/materia contrapposte di Cathie, la vera armonica della luce è 288. Possiamo osservare questa azione di salto dimensionale della Velocità della Luce all’interno delle progressioni del suono, dato che possiamo alzare il pitch di un DO di 288 cicli al secondo a un MI di 324. Cathie ci dice che queste onde di luce formano sfere, e così se la velocità della Luce aumenta, la sfera formata dall’onda di luce sarebbe di una frequenza “più veloce”, e questa sarebbe anche una frequenza geometrica più veloce. Così, si potrebbero percepire i diversi solidi Platonici che si formano in diverse dimensioni, anche se sono solo una rappresentazione visiva delle frequenza in aumento.

Come abbiamo già indicato, Cathie è stato in grado di trasformare completamente la teoria della relatività di Einstein con una “funzione di griglia” che esprimeva la massa in termini di sola velocità della luce. Risolvendo la teoria della Relatività per “c”, Cathie ha essenzialmente “decifrato il codice” della Teoria del Campo Unificato rimuovendo la variabile della massa e risolvendo l’intera equazione di Einstein con la luce; da cui Energia Uguale Luce. Così, tutta la materia visibile ed invisibile nell’Universo è un Campo Unificato di quella che in ultima analisi è Pura Luce. Questa è esattamente la “scoperta” scientifica di quello che Ra ed altre fonti spirituali ci hanno detto per tutto il tempo.

Di nuovo, queste equazioni di campo unificato hanno suggerito modi in cui si può utilizzare l’energia per cose come anti-gravità e free energy. Infatti, come risultato di questa continua ricerca, Cathie ha attirato un interesse molto serio da parte dei più alti livelli del Governo Segreto. Dopo tutto, aveva risolto il Problema dei Problemi, la risposta alla Fisica del Campo Unificato. Con questa conoscenza applicata in modo appropriato, tutte le scienze relative agli ET erano ampiamente aperte all’esplorazione, compreso il viaggio dimensionale ed il teletrasporto. Secondo questa letteratura, gli agenti del governo sarebbero venuti e gli avrebbero posto diverse domande, volendo sapere come sia stato in grado di intuire tutte queste informazioni. È stato pedinato e seguito, e le linee telefoniche molto probabilmente spiate, eccetera.

Gli sono state fatte molte interessanti e ricche offerte affinché lavorasse unicamente per entità governative e non pubblicasse le informazioni, offerte che a quanto sembra sono andate avanti fino al recente passato. Eppure, Cathie non fu spaventato, e diversamente da molti altri ricercatori di calibro simile, non fu mai ucciso. Invece, hanno continuato a cooperare con lui, e col passare del tempo egli poteva dire che conoscevano già gran parte di quello che stava studiando, e che stavano usando la sua ricerca per portare avanti i loro esperimenti. Sembrava che egli stesse scoprendo dettagli cruciali per un sistema che veniva messo molto più in pratica di quanto egli avesse mai potuto immaginare. Nel prossimo capitolo discuteremo di come possa essere stato implementato un sistema del genere.

Note:
L’equazione armonica primaria di Cathie per la Teoria del Campo Unificato è come segue:
Einstein: E = MC2
Cathie: M =
Quindi: E = () C2


Ultima modifica di Zelman il 16/02/2012, 18:02, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/02/2012, 22:28 
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Ufologo 555 ha scritto:

Non credo centri nulla ...


Credo trystero volesse evidenziare che spesso nei testi che postiamo sono contenute alcune esagerazioni o forzature che possono anche lasciare piuttosto perplessi. Quella da lui riportata ne e' un esempio. Infatti sono state confuse delle illusioni ottico-prospettiche con delle distorsioni spazio temporali. Sicuramente una errata traduzione o un infelice parallelo proposto dall'autore del testo, anche se ci sarebbe da approfondire la reale intenzione dello stesso (infatti e' citata una nota alla fine del periodo che poi non e' referenziata: forse un rimando ad una fonte che meglio chiarisce questo parallelo. Bisognerebbe controllare con il testo originale).

Purtroppo questo genere di "sviste" spesso pone in cattiva luce interi lavori che tutto sommato non sono completamente da buttare.



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LA MAPPATURA TERRESTRE DELLE PIRAMIDI

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Quando per la prima volta in vita mia, in terza elementare, ho sentito parlare delle piramidi in Egitto, mi è stato raccontato, come a tutti noi, che le tre piramidi della piana di Giza, nel Nord dell’Egitto, sono state edificate da tre faraoni circa 4.500 anni fa per fungere da grandiosi sepolcri reali. Data la mia non più giovanissima età, la cosa accadde più di quarant’anni fa, ma fin da allora l’argomento mi è rimasto impresso nella mente; nel corso degli anni, ovviamente da archeologo non professionista, ho maturato sempre più la convinzione che ci fosse qualcosa di sbagliato nel racconto tradizionale riguardante questi colossali edifici. Obiezioni se ne potevano fare tante, come vedremo, ma mancava un argomento decisivo, qualcosa che potesse indurre anche il cosiddetto uomo della strada a pensare che c’è qualcosa di sbagliato in tutta questa storia. Si poteva obiettare che stranamente i tre faraoni avevano deciso di costruire tre piramidi di misura diversa, con la terza, quella del faraone Micerino, molto più piccola delle altre due. Perché? Nessuna delle tre piramidi è stata effettivamente usata come sepolcro reale. Perché? Come erano state edificate e quando? Mistero assoluto e mancanza di qualsivoglia testimonianza certa. Ipotesi tantissime, anche fantasiose, ma certezze nessuna. Unica certezza la pesantezza dei blocchi sollevati ad altezze di quasi cento metri. Ma perché fare tanta fatica, ammesso che siano stati davvero gli Egizi, con mezzi manuali così antichi, senza energia elettrica o macchinari industriali?

Perché non usare pietre più piccole? Perché non esiste un solo disegno, un solo papiro, una sola incisione in cui venga raffigurata la costruzione delle piramidi ? Eppure si è trovato veramente di tutto. Ma veniamo ad argomenti molto più convincenti, in merito a quanto vogliamo, e cerchiamo, di dimostrare: le tre piramidi di Giza non sono posizionate sulla stessa linea: una delle tre, quella di Micerino, (la più piccola), è fuori asse rispetto alle due più grandi. Un errore dell’architetto? Per favore non scherziamo. E allora perché? Queste le domande che mi sono sempre posto ed a cui non riuscivo a dare una soluzione convincente, finché non ebbi modo di leggere una teoria molto interessante: le tre piramidi di Giza riproducono, sul terreno, la posizione delle tre stelle della Cintura di Orione. Mi spiego meglio: la cosiddetta Cintura di Orione è la semplificazione del nome dato a tre stelle (Alnitak, Alnilam e Mintaka, di grandezza ovviamente diversa, in ordine decrescente) che fanno parte della Costellazione di Orione. Orione era un cacciatore che, secondo la leggenda, ebbe l’onore di essere mandato tra le stelle. Ora, le tre stelle descritte costituiscono la ideale cintura del cacciatore Orione. Detti tre astri sono posizionati in cielo proprio come le nostre tre piramidi, con la più piccola fuori asse rispetto alle altre due. Fin qui nulla di strano. Il problema sorse allorché mi accorsi che anche in Messico, e di preciso a Teotihuacan, esiste un complesso di tre piramidi, peraltro stranamente molto meno famoso di Giza, che a propria volta riproduce le tre stelle della Cintura di Orione. A questo punto non era più possibile, a mio avviso, parlare di pura combinazione. Che esistesse tra i Maya (a cui le piramidi Messicane vengono attribuite secondo l’archeologia tradizionale) un culto teistico-stellare come anche nell’antico Egitto passi, ma che questi due popoli abbiano edificato colossi mostruosi di questo genere solo con la forza delle mani o giù di lì mi era sembrato da subito assurdo.

Solo che, come spesso accade, l’archeologia tradizionale si trincera dietro un categorico “ci vogliono fatti incontestabili” per cambiare valutazioni stratificate da anni. Un giorno, quasi per caso, leggendo una rivista Tedesca (parlo Tedesco ed Inglese e ciò mi è stato di grande aiuto) sono venuto a conoscenza del racconto di alcuni commercianti, appunto Tedeschi, che nel 1912, in Cina, avevano potuto osservare un gigantesco agglomerato formato da decine di piramidi; dallo stato di conservazione si capiva che erano antichissime. Ho cominciato a fare tutte le ricerche possibili, cosa non facile data la tradizionale e consueta, e proprio per questo da rispettarsi al massimo, riservatezza di un Popolo che non ama fare clamore, finchè non ho potuto osservare alcune foto che riproducono il sito piramidale dell’odierna zona di Xian, nel Nord della Cina, appunto. Con mia enorme sorpresa ho notato che per l’ennesima volta veniva riprodotto sul terreno, fra tante altre costruzioni della medesima forma, anche il disegno della Cintura di Orione, con tre piramidi di diversa grandezza posizionate come ben sappiamo. Basta, non era possibile si trattasse nuovamente di un caso. Stante la mancanza di conferme ufficiali, quasi che le piramidi Cinesi e quelle Messicane siano quasi un optional rispetto alle conclamate piramidi Egizie, si continuava comunque ad attribuire ai faraoni una specie di patente o marchio di fabbrica su questo tipo di costruzioni. Purtroppo, per poter attaccare questo teorema, era necessario trovare un altro filo conduttore: ebbene, il filo conduttore c’è, ed è rappresentato da una linea retta, lunga quasi 25.000 chilometri, che congiunge i tre siti attraversando il pianeta. Detta linea retta equivale ad un arco di circonferenza ove rapportata al mappamondo.

A questo punto, dato che ciò che affermo, e che ho denominato teoria della mappatura terrestre delle piramidi, è verificabile con un planisfero, un righello ed una matita e dato che su un piano e per tre punti passa una ed una sola linea retta, non siamo più in presenza di un caso. A questo punto il cosiddetto onere della prova spetta a chi voglia tentare di dimostrare quanto segue: improvvisamente, circa 4.500 anni fa o giù di lì, tre popoli che parlano e scrivono in modo diverso (appunto Egizi, Maya e Cinesi dell’età Imperiale), che non comunicano tra loro, che non si conoscono, che non hanno energia elettrica e macchinari industriali, che non dispongono di aerei per mappature terrestri, che non dispongono di computer e telefonia o quant’altro, decidono così, tutti insieme e sempre per caso, di erigere, con la sola forza delle braccia e di macchinari rudimentali ed elementari, svariati colossi di pietra, utilizzando monoliti pesanti fino a 100 tonnellate ed elevandoli a quasi cento metri di altezza (cosa quasi impossibile anche oggi). La cosa interessante è che decidono anche, sempre per caso, di riprodurre sul terreno le tre stelle della Cintura di Orione e poi, come cosiddetta ciliegina sulla torta, edificano, sempre per caso, tali siti piramidali a Nord, (Egizi), a Nord Est, (Cinesi), ed a Sud, (Maya). Il tutto, (per un caso del destino quantificabile in uno contro infinito), fa sì che detti complessi piramidali vengano a trovarsi sulla medesima linea retta che attraversa tutto il pianeta. Ma c’è di più: detta linea retta, non parallela all’equatore, ne interseca il prolungamento, generando due angoli che, (ci credereste?), riproducono i due angoli acuti generati dalle tre stelle della Cintura di Orione (un angolo è formato dalla retta che attraversa la prima e la seconda stella, il secondo è formato dalla retta che attraversa la seconda e la terza).

Ora, se vogliamo farci una bella risata, ben venga. Ma se vogliamo parlare di archeologia il discorso cambia. Allineare tre gruppi di costruzioni così gigantesche su tutto il pianeta è frutto dell’opera di una tecnologia estremamente avanzata. Inutile parlare di UFO, Atlantide o quant’altro: si è trattato solo di una civiltà sicuramente planetaria e non frazionata come oggi, e che disponeva di una tecnologia estremamente sofisticata. Sul perché e sul come tutto ciò sia stato edificato, se ne può parlare per molto tempo: a mio avviso la retta che attraversa i tre siti potrebbe avere a che fare con l’equatore celeste, ossia un qualcosa che permette di calcolare la posizione di una stella nel cielo da qualunque posizione ci si trovi sulla Terra. Ma, ripeto, questi sono discorsi da farsi in seguito. Per adesso ciò che davvero conta, ed è moltissimo a mio modesto avviso, è l’aver dimostrato concretamente, seguendo leggi geometriche verificabili da tutti, che i faraoni Egizi non sono assolutamente i depositari terrestri dell’arte di erigere le piramidi. Anzi, si può quindi affermare che nessun faraone abbia edificato una delle tre piramidi di Giza.

A questo punto diventa interessante capire che cosa effettivamente abbiano fatto i faraoni con dette piramidi, dato che le avranno trovate già costruite. Purtroppo nel caso delle piramidi Messicane e Cinesi abbiamo solo leggende, che ci conforterebbero sicuramente in quanto parlano di costruttori celesti e di Maya che avrebbero trovato le piramidi ricoperte da liane e quindi molto più antiche, solo che sempre di leggende si tratta e quindi dobbiamo lasciar perdere. Per quanto riguarda quelle Egizie, invece, la cosa cambia, dato che abbiamo la testimonianza di eminenti storici, sia Greci che Latini. Per quanto strano possa sembrarvi, nessuno storico parla mai della costruzione delle piramidi: non se ne sa assolutamente nulla e si fanno solo congetture, proprio come noi al giorno d’oggi. Invece, cosa basilare, si parla eccome del rivestimento esterno: sia Erodoto, che Diodoro Siculo che Strabone, che Plinio il Vecchio (per intenderci lo storico che parlò dell’eruzione del Vesuvio che gli costò anche la vita), parlano di ciò che avvenne al di fuori delle piramidi. Addirittura, per quanto riguarda quella di Micerino, la più piccola, doveva originariamente essere ricoperta di ossidiana, ma il progetto fu interrotto sia per la morte del faraone che per la difficoltà di lavorare tale durissima pietra.

Ora, di tale ossidiana non c’è traccia eppure gli storici ne parlano, mentre della costruzione neanche una parola già allora. Semplice: perché il rivestimento esterno è stato davvero tentato, mentre la costruzione è molto ma molto anteriore. Sapete cosa dicono in sintesi gli storici antichi? Plinio il Vecchio si scaglia contro i faraoni che avrebbero speso tanto ed occupato tante persone per erigere qualcosa che non serve a niente, mentre Diodoro Siculo non riesce a spiegarsi chi abbia costruito tali colossi che, come già all’epoca si sapeva benissimo, non sono neanche serviti da sepolcri reali. Se facciamo un confronto con le opere Romane, anche per noi sono passati più o meno 2.000 anni, ma noi sappiamo benissimo chi ha costruito il Colosseo. Come mai delle piramidi non si sapeva nulla? Perché erano molto più antiche. E si tenga presente che all’epoca della presunta costruzione (2.500 circa avanti Cristo, secondo gli archeologi) in Grecia c’era già una società organizzata che viveva in città. Possibile che non si fosse saputo niente di un lavoro così grandioso ed immenso, durato decine di anni? Francamente, e lo affermo senza alcuna nota polemica, aver trovato un punto fermo da cui partire (la teoria sulla mappatura delle piramidi, appunto) ci permette di mettere al proprio posto tanti tasselli di quello che era un vero e proprio puzzle archeologico.

Un’ultima annotazione: qualora non crediate realistico pensare ad una civiltà esistita prima di noi e capace di una tecnologia forse superiore alla nostra, provate ad immaginare cosa accadrebbe se, estinta la nostra civiltà causa inquinamento (cosa purtroppo possibile), tra 10.000 anni spuntasse una nuova civiltà. Giunta nuovamente ad uno sviluppo pari al nostro, e dato che sarebbero rimaste solo le costruzioni in pietra stante la bio-degradabilità degli altri materiali, troverebbe nell’ordine: -le piramidi, su tutto il pianeta,-il Colosseo e vari altri anfiteatri, in tutto il bacino del Mediterraneo,-le autostrade, in tutto il mondo,-le piste di atterraggio degli aerei, di cui alcune nelle isole e quindi apparentemente inutili,-gli aeroporti e le linee ferroviarie prive di rotaie,-vari manufatti monolitici, come a Baalbek in Libano, di 1000 tonnellate, (già un mistero per noi),-altri siti megalitici, come Tiahuanaco, isola di Pasqua o Stonehenge, (altro mistero anche per noi).-il sito di Puma Punku in Bolivia, che rappresenta anche per noi un altro mistero, considerata la maestria, quasi impossibile anche oggi, con cui è stata lavorata la diorite, seconda per durezza solo al diamante.In pratica si troverebbero a dover fare i conti con manufatti di almeno 3 o 4 civiltà molto distanti tra loro da un punto di vista cronologico. Mi chiedo perché non sia possibile la stessa cosa anche per noi.

Comunque credo che sia importante aver cominciato a delineare un punto fermo da cui poter procedere a livello astronomico, geometrico e matematico: le piramidi di Giza non sono un fatto isolato ma appartengono ad un sistema planetario di piramidi. La linea retta, o arco di circonferenza, che congiunge tre siti distanti tra loro migliaia di chilometri ne è conferma inequivocabile.

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MessaggioInviato: 04/05/2015, 01:04 
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Luoghi d’energia

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Luoghi ad Alta Energia

Il luogo è per definizione “una porzione di spazio materialmente o idealmente delimitata”. Dalla notte dei tempi, le necessità fondamentali dell’essere umano sono rimaste inalterate: reperire il nutrimento fisico e spirituale. E’ per rispondere a questo bisogno primordiale, che l’uomo nel corso dei millenni, ha delimitato fisicamente ma soprattutto idealmente, luoghi particolari per caratteristiche geofisiche ed energetiche.

Energia, un termine derivato dal greco, dato dalla fusione di due parole, “en” dentro ed “ergon“, lavoro, opera.
Dunque, Luoghi d’Energia, ovvero porzioni di spazio idealmente o materialmente delimitati in grado di produrre autonomamente e intimamente un lavoro.

In altre parole luoghi capaci di estrinsecare energie di varia natura che inevitabilmente si compenetrano e interagiscono con tutte le altre forme di energia, inclusa quella compressa, ovvero, la materia.

Nel corso dei millenni, in virtù delle loro caratteristiche, questi luoghi sono divenuti luoghi di culto, in onore di divinità le più disparate, o luoghi di cultura e potere. Paradossalmente questo intimo legame tra energia e fede, energia e conoscenza, ne ha decretato l’alienazione e l’oblio.

Le nebbie del passato, vanno gradualmente dissolvendosi e da più parti autorevoli voci si alzano, nel tentativo di portare l’uomo, a riappropriarsi di quella cultura e quella conoscenza che gli erano proprie. Purtroppo, agli albori del terzo millennio, vittima consapevole eppur complice di una fretta imperante, l’uomo ha poco tempo e poca voglia di porsi domande e in questo contesto di cultura preconfezionata, preferisce assumere una forma mentis non propria alla quale si conforma e si adatta.

Cogito ergo sum sembra così fuori moda da apparire offensivo e molte riflessioni, sulla natura dei luoghi, sul rapporto intimo con la terra, sono relegate al mondo degli ”esoteristi”, degli “studiosi del paranormale”, degli “scienziati di frontiera” o dei curiosi, come me. Così, purtroppo, molti richiami cadono nel vuoto. Se per esempio le teorie del Dottor Hartmann, fossero state recepite con più attenzione, oggi forse saremo qualche passo avanti, nell’irto ed erto cammino per il recupero della conoscenza e padroneggeremo un un sapere che è invece relegato ancora al mondo delle cose oscure e nascoste.

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Un sapere che era proprio di tutte le culture antiche e che era stato trasmesso e conservato con cura da generazioni di sciamani, sacerdoti, veggenti, sensitivi, druidi, profeti, monaci e architetti. Ecco dunque il perché di questo luogo ideale e materiale, un tentativo modesto di aprire uno spiraglio, di esplorare il nostro mondo, di concepire la Terra come un essere vivo e pulsante capace di agire, reagire e soprattutto interagire con l’uomo e la sua energia.

Templi, caverne, menhir, piramidi, moschee, piccole pievi romaniche o maestose cattedrali, chi di noi in certi luoghi non si è sentito almeno una volta accolto, abbracciato, sollevato, e il suo respiro si è fatto sincrono, ritmato, con un respiro più ampio, immenso… Questi luoghi che dalla preistoria hanno richiamato a se l’uomo, sono stati frequentati, armonizzati, modificati, usurpati, ma ancora oggi il battito della terra è forte e presente.

I Luoghi

Che cos’è dunque un luogo d’energia? E’ scientificamente provato che utilizziamo solo il 10% delle nostre potenzialità cerebrali. Anche la percezione, attraverso i nostri sensi, è parziale. Riusciamo ad udire solo determinate frequenze, così come riusciamo a vedere e percepire solo una gamma limitata di radiazioni cromatiche.

Tutto ciò è considerato normale, mentre non si pensa altrettanto di persone che estrinsecano capacità “extrasensoriali”. Un rabdomante per esempio riesce a sentire l’acqua diversi metri sotto terra, un radioestesista riesce a captare le energie sottili o le onde di forma. Tali facoltà erano nei tempi passati considerati doni, coltivate, e sfruttate. Ebbene i luoghi d’energia, naturali o creati con intervento umano, sono quei luoghi che contribuiscono ad aumentare le nostre percezioni, il nostro benessere, il nostro metabolismo, fino a giungere a diretto contatto con il trascendente.

L’attenzione estrema che i nostri antenati ponevano nell’ascoltare il ritmo della terra, li portava non solo a identificare i luoghi d’energia, ma anche i luoghi dove fosse insalubre abitare, vivere, lavorare. Le conoscenze della salubrità o meno dei luoghi sono stati quasi sempre appannaggio della casta sacerdotale. Nell’antichità i cinesi sceglievano i luoghi dove costruire secondo lo studio delle simmetrie dell’ambiente circostante. Greci e latini, facevano pascolare e dormire le greggi per un anno sui terreni dove volevano costruire.

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Nei vecchi monasteri in Himalaya si orientavano le celle per i monaci in modo che fossero contenute entro una cella del reticolo di Hartmann, e quindi in zona neutra. Gli antichi luoghi sacri pagani e paleocristiani sono pieni di energia positiva. Dolmen, obelischi, menhir, piramidi e poi le grandi cattedrali, i costruttori hanno sempre tenuto in considerazione lo studio e la ricerca di luoghi carichi di energie positive e di neutralizzazione delle energie negative.

I menhir punteggiano la superficie della terra dall’estremo oriente fino in Irlanda, sull’isola di Pasqua come in Africa o in Australia, in Sudamerica come negli attuali Stati Uniti. La cultura megalitica permetteva all’uomo di rilevare i nodi geopatogeni, o zone ad energia negativa. Collocare a terra un menhir, equivaleva a praticare una sorta di agopuntura per trasformare le griglie vibratorie negative, una sorta di sanificazione del terreno e gli obelischi di pietra fungevano da trasmettitori che irradiavano in nella zona circostante energia positiva, una funzione che anche oggi continuano ad avere.

Gli antichi Romani, non solo orientavano tutte le costruzioni in relazione ai reticoli, come del resto i Celti prima di loro, ma il tracciato delle loro strade, seguendo le indicazioni degli Auguri, evitava quando possibile luoghi ad energia negativa. Questo per ridurre l’affaticamento dei loro soldati in marcia. Così nell’antica India, le griglie sono state usate per definire il concetto degli otto dishas, (orientamenti) e più precisamente per definire l’orientamento delle tempie ( e quindi della testa ), in relazione alle zone ove risiedere, come è spiegato nei Vastushastras.

I costruttori di cattedrali nel medioevo, oltre a sfruttare luoghi già conosciuti dal punto di vista cultuale ed energetico, eressero meravigliose torri, aventi, tra l’altro, la funzione di antenna ricetrasmittente di energie cosmotelluriche. In definitiva alcuni luoghi furono selezionati, frequentati, modificati, al fine di potenziarne la salubrità e quindi migliorare le condizioni della vita materiale degli uomini, altri invece furono selezionati e potenziati a fini terapeutici o per innalzare lo spirito verso mondi superiori.

Dai Menhir alle Cattedrali

Megaliti

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Le civiltà che ci hanno preceduto su questa terra, hanno lasciato sin dall’epoca eneolitica (Eneo = di bronzo),testimonianze evidenti e affascinanti che le culture successive hanno tentato di spiegare, plagiare, demonizzare. In alcune zone del pianeta riscontriamo un’ampia quantità e qualità di testimonianze, ma si può considerare che i Menhir siano dispersi in tutto il mondo.

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Menhir è un termine di derivazione Bretone e significa “luogo delle pietre” o “Lunghe pietre” e proprio la Britannia è forse uno dei luoghi dove è possibile incontrarne il maggior numero. Nella foresta di Montargis si trova questo Menhir presso il quale ancora oggi si recano le donne che non riescono a concepire. Oltre alla connotazione energetica è importante sottolineare lo sforzo e le implicazioni tecnologiche che hanno permesso l’escavazione, il trasporto e la collocazione di questi enormi massi, aspetti ancora non del tutto chiariti.

Dove non arrivò la la ragione, poté l’immaginazione o ancor più la chiesa. Così i vari siti megalitici che oggi conosciamo, vennero considerati opera dei pagani o del diavolo, identificando i menhir come fanciulle pietrificate per aver violato un comandamento, o buoni cristiani ridotti in pietra da Satana in persona.

Ci fu così nel tempo il tentativo di “cristianizzare” i menhir, certamente con scarso successo. Queste pietre infisse nel terreno, si ritrovano dunque in tutto il mondo. Anche se i cultori della storia dell’arte e dell’archeologia non hanno azzardato accostamenti, da un punto di vista del ruolo deputato a tali strumenti, si possono tentare delle congetture.

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Citerei e accomunerei gli obelischi, presenti soprattutto in Africa e in Medio Oriente, ( quelli di Karnak risuonavano come enormi diapason ), ma anche le enigmatiche figure antropomorfe dell’Isola di Pasqua, le colonne ferree e le nostre steli di Luni, in Toscana. Anche i centri oracolari, erano connotati dalla presenza di pietre fittili e spesso ad una certa distanza delle pietra principale, erano collocate altre pietre minori, quasi a costituire una rete per la circolazione delle energie.

A Delfi esiste ancora una copia dell’omphalos, una pietra infissa a terra. Si narra che il luogo era dedicato a Gaia, ed era protetto dal serpente Pitone. Apollo uccise il serpente e sul luogo della contesa fece erigere una colonna. Analoga storia si narra per Delo, o per Montovolo, centro oracolare etrusco sull’appennino tosco emiliano. A pergamo in Turchia, la pietra che indica l’omphalos, ha scolpiti in bassorilievo due serpenti, animale utilizzato per simbolizzare le forze energetiche sotterranee.

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Una nota particolare per reperti litici poco conosciuti, ma anch’essi dispersi in tutto il mondo. Si tratta di sfere di dimensioni e peso considerevoli, alcune volte rinvenute isolate, altre inglobate in complessi architettonici di successiva edificazione. In Europa si rilevano più numerose in Serbia, ma segnalazioni certificate, le collocano in 122 nazioni. Queste pietre infisse nel terreno dunque hanno costituito antenne ricetrasmittenti di energia cosmotellurica, a beneficio degli uomini che seppero sfruttarla.

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Nei primi secoli del cristianesimo, un movimento di asceti scelse come luogo di meditazione l’apice di monoliti infissi nel terreno e in alcuni casi lo elessero a propria dimora. Il più famoso è sicuramente San Simeone Stilita che in Siria dimorò per quasi trenta anni all’apice di una colonna di alta 17 metri. E’ logico pensare che oltre alla carica votiva questi uomini ricevessero e usassero una particolare energia proprio dal luogo ove risiedevano. Intorno alla colonna fu edificato intorno al 490 seguito dell’avvento dell’Islam.

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Oggi rimane di quella colonna un moncone eroso dal tempo e dall’incuria. Sarebbe interessante analizzare anche da un punto di vista radioestesico l’energia di tali luoghi, una complesso monumentale, abbandonato poi aI menhir da pietre isolate, sono stati poi collocati in modo da formare delle strutture allineate, talvolta di poche unità, come nell’area sacra di Sa Perda Longa in Sardegna.

Questi allineamenti, seguivano verosimilmente vie d’acqua subaeree o linee di energia particolarmente elevate. Impressionante il numero e le dimensioni dei menhir allineati in Francia a Carnac. La leggenda vuole che una folle inferocita inseguisse un tale e per intervento divino venisse pietrificata.

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Altre strutture organizzate sono definite Cromlech, (dal bretone crom ”rotondo”, e lech, “pietra”) costruzioni circolari la cui funzione era forse molteplice, sacrale ed astronomica. Anche se la maggior parte di questi recinti sacri si ritrova nel nord Europa, vi sono alcuni esempi anche in Italia e in particolare in Valle d’Aosta. Il più famoso e studiato rimane quello di Stonehenge, ma vale la pena di ricordare anche il cerchio di Avebury.

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Altre strutture litiche collocate in luoghi a particolare carica energetica sono i Dolmen (dal bretone dol, “tavola”, e men, “pietra”) lastreposte orizzontalmente su sostegni verticali. La sardegna può vantare il Dolmen più importante di tutta l’area del mediterraneo, una struttura litica del peso complessivo di 27 tonnellate.

Vie Cave

Altri luoghi abbastanza misteriosi per origine e significato, sono le Tagliate Etrusche.

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Disseminate in tutta la Toscana e il Lazio, sono vere e proprie vie cave intagliate nella roccia. Sono state avanzate alcune ipotesi, ma tutte fumose e poco convincenti. E’ noto che la religione etrusca fosse impregnata di concetti divinatori ed esisteva un vero corpus letterario che i Romani chiamarono “Disciplina etrusca”.

Erano abili minatori e molto del loro sapere era attribuito alla terra. La leggenda narra che il dio Tàges, sotto le spoglie di neonato, era apparso tra le zolle del campo che il leggendario eroe Tarconte, stava arando. Il fanciullo spiegò i segreti della divinazione da cui il nome Disciplina Tagetica. E’ verosimile che le vie cave, seguano vere e proprie linee di forza e i luoghi del culto, oggi abbandonati e spesso irraggiungibili, fossero luoghi di alta energia. Come nel caso dei luoghi prescelti dagli stiliti, sarebbe interessante valutare il reale stato energetico delle vie cave.

Pozzi e Sorgenti

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Analizzare la miriade di sorgenti ed acque alle quali nel tempo sono state attribuite proprietà particolari, è pressoché impossibile. Vale la pena ricordare tutte le fonti termali di cui la nostra Italia è particolarmente ricca. E’ risaputo che ogni acqua ha effetto terapeutico per l’una o l’altra patologia, ma nessuno ha mai saputo dare una spiegazione scientifica del fenomeno.

Sono dell’opinione che la ragione vada ricercata nell’ambito delle energie che l’acqua con la sua capacità chimica, ma anche con la sua memoria specifica è in grado di veicolare. Molti dei santuari edificati in epoca cristiana hanno inglobato pozzi o fontane ed ancor oggi all’acqua sono legati fenomeni denominati “miracoli”. Voglio qui ricordare il Pozzo di Santa Cristina in Sardegna. La vista dall’alto ne evidenzia una struttura esterna a “toppa” forse in assonanza con l’organo generatore della Dea Madre.

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Al centro del monumento una scalinata scende nel sottosuolo. Tutte le strutture murarie sono di pietra basaltica, facilmente reperibile ma di eccezionale durezza alla lavorazione. La costruzione risale al XII secolo avanti Cristo e da allora è stata sede di cerimonie liturgiche che hanno attraversato il tempo e la storia. E’ stata condotta una attenta analisi e sono stati diagrammati i livelli energetici che mutano man mano che si discende la scalinata, fino ad arrivare in contatto con l’acqua.

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Seguendo quanto affermato da Mario Aresu e Lello Fadda, al primo gradino, sono state rilevate 2.000 Bovis. Il livello sale man mano che la discesa procede, fino ad arrivare a 7.800 Bovis al decimo gradino. Scendendo ancora si arriva al ventiquattresimo gradino con 34.000 Bovis e al contatto con l’acqua si raggiungono 410.000 Bovis.

Questi livelli energetici fanno pensare che la discesa alle acque rappresentasse un vero e proprio cammino di iniziazione o comunque un percorso di scarico e ricarico di energie per chi scendeva al pozzo e si immergeva nelle sue acque. Fonti greche e latine riportano dell’usanza dei Sardi di recarsi presso i loro monumenti per i riti dell’incubazione. Si trattava di rituali di guarigione in cui, per cinque giorni e cinque notti una persona soggiornava o addirittura dormiva in queste aree ad alta energia.

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Un altro pozzo sacro in ottimo stato di conservazione e facilmente accessibile è quello di “Sa Testa” nei pressi di Olbia. A differenza del pozzo di Santa Cristina la struttura è realizzata interamente in granito e scisto, materiali lapidei di cui la zona è ricchissima. Il monumento si sviluppa sull’asse NNO-SSE con una lunghezza complessiva di 17.50 metri. La Tholos, la copertura del pozzo vera e propria, è andata perduta e oggi è visibile soltanto la base circolare. Nel monumento si riconoscono un cortile circolare e un vestibolo a forma di trapezio.

Si giunge così alla scalinata e particolare interessante, il primo gradino di accesso è in realtà una canalina con funzione di valvola troppo-pieno, che consentiva la fuoriuscita dell’acqua in eccesso in periodi di massima abbondanza. Il cortile infatti è in pendenza verso l’esterno e il pavimento presenta al centro una condotta realizzata interamente in pietra, che serviva a far defluire l’acqua all’esterno, in modo da non impedire o disturbare lo svolgimento dei rituali, anche con la massima capienza idrica. Il pozzo ha 17 scalini 9 dei quali attualmente sommersi.

La discesa fino alla soglia finale è impossibile. Al momento della mia visita, un grosso serpente si muoveva pigro sugli scalini per poi sparire in un anfratto. Molti di questi rettili trovano riparo fra le umide pietre del pozzo e probabilmente da sempre sono da considerarsi i veri guardiani del luogo. Verosimilmente il pozzo di Sa Testa è più antico di quello di Santa Cristina, lo si fa risalire infatti al XVI secolo avanti Cristo.

Pozzi analoghi sono numerosissimi in Sardegna almeno 50, alcuni come il pozzo Milis a Golfo Aranci in pessime e degradate condizioni. Esistono pozzi e sorgenti eneolitici anche nel resto d’Italia e d’Europa. Sicuramente però o se ne è persa traccia o sono stati inglobati e snaturati da costruzioni posteriori. Cito solo per cronaca il pozzo druidico di Chartres posto 37 metri sotto la superficie del pavimento e ormai sacrificato alla splendida cattedrale gotica. Sarebbe interessante riuscire a scorgerne altri.

Piramidi

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Molto forse troppo si è detto e scritto intorno alle piramidi. Ancora pochi o relegati al mondo del paranormale, sono i contributi che affrontano l’argomento da un punto di vista energetico. Mi piace ricordare che tre grandi personaggi della storia, che non esiterei a definire “iniziati” decisero di dormire, ( vedi sopra riti di incubazione ), nella grande piramide di Cheope. Se Alessandro Magno, Giulio Cesare e Napoleone Bonaparte, fecero tanta strada e condussero perigliose campagne militari, allo scopo di sperimentare in prima persona le proprietà energetiche della piramide, un motivo ci sarà stato di certo.

La grande piramide è dunque la più studiata, grande interesse destano le sue dimensioni, gli allineamenti rispetto alle costellazioni, il ripetersi nelle sue proporzioni delle più importanti costanti matematiche. E’ definita di Cheope o Khufu in modo erroneo, giacché la stele scoperta da Auguste Mariette e attualmente conservata al museo del Cairo riporta che ” Khufu pensò al restauro del tempio di Iside -Signora della Piramide-, situato vicino alla Sfinge”.

Ma la piramide è prima di tutto una macchina energetica capace di convogliare e amplificare le energie, e del resto l’origine del suo nome ( pyr = fuoco ) traducibile come “fuoco nel mezzo” lascia pochi dubbi. Nel 1930 monsieur Bovis notò che gli animali rinvenuti morti al suo interno, non erano putrefatti, ma mummificati. Il filosofo Paul Brunton ottenne dal Cairo l’autorizzazione a trascorrere una notte nella camera del Re, e stilò un dettagliato resoconto dell’incredibile esperienza.

Successivamente grazie agli studi di Verne Cameron e Karl Drbal, si arrivò alla conclusione che le strutture geometriche a forma piramidale sono generatori di energia e che la massima espressione di questa energia si ha ad un’altezza pari a circa un terzo dell’altezza totale. In tale posizione nella piramide di Cheope, è collocata la Camera dei Re, più che una tomba, un luogo di cultuale e di guarigione. Relativamente alle piramidi sono stati osservati due fenomeni particolari:

1. L’energia viene concentrata e convogliata intorno all’asse verticale che passa attraverso l’apice della piramide,

2. L’energia esce dalla sommità della piramide in una forma a spirale.

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Sono stati osservati molti fenomeni importanti utilizzando modelli fatti di pietra, legno, carta, plastica. Ponendo un alimento all’interno della piramide, ad un’altezza di circa un terzo del totale, l’alimento si disidraterà e se mantenuto a lungo verrà mummificato. Il latte non va incontro a degradazione ma si trasforma in formaggio senza alcuni additivi. I semi sottoposti a tale trattamento germinano più rapidamente e sono più sani di quelli comunemente trattati. Potendo usufruire di grandi modelli dove un uomo può sedersi, si sono riscontrati benefici rispetto a patologie in atto.

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Matematicamente, le piramidi sono proiezioni degli emisferi terrestri e la piramide di Cheope è in perfetta armonia con le dimensioni del creato. Come è noto, i monumenti più conosciuti aventi una struttura piramidale sono in Egitto e Mexico, ma è doveroso ricordare oltre agli Ziggurat babilonesi, anche tutti i tempi disseminati in estremo oriente che se proprio non presentano una struttura piramidale canonica, hanno diverse caratteristiche in comune e spesso sono sovrastati da pinnacoli altissimi aventi verosimilmente le stesse funzioni attribuite ad un menhir.

Contrariamente a quanto si pensa, le piramidi sono diffusissime in tutto il mondo. Si hanno testimonianze in Ucraina, in Brasile e Perù, in Mauritania, Mozambico e Namibia, ma anche in Australia e grande interesse destano le piramidi sommerse al largo dell’Isola di Pasqua e delle Bermude. Anche l’Italia ha le sue piramidi, a Montevecchia in Lombardia, in Sicilia nei pressi di Enna ed in Sardegna, a Monte d’Accoddi.

Templi “Pagani”

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Quando si parla luoghi d’energia, forse viziati da una certa moda o tendenza, la mente corre immediatamente alle popolazioni celtiche, bretoni o egizie e compiendo un salto epocale enorme, si approda come d’incanto, alle cattedrali gotiche. Tanto per fare un esempio, si urla ormai dappertutto la cattedrale di Chartres fu costruita ove anticamente, sorgeva un pozzo druidico. E’solo un esempio e ne potrei citare altri, ma quello che mi preme ricordare, sia pur brevemente, è che fra i Celti e gli architetti medievali, vissero, pregarono edificarono, i Greci e i Romani. Oggi tali culture sono relegate al pari dei Goti o degli Alani, fra le culture pagane, per la sola colpa di essere vissute con splendore, prima della predicazione di Cristo.

Le due grandi civiltà classiche ci hanno tramandato divinità proprie legate indissolubilmente ai boschi e alla terra, ma hanno anche teso un ponte tra l’oriente e l’occidente, introducendo in Europa alcuni culti di cui ancora si celebrano i misteri come quello zoroastriano, o quelli legati alla grande madre. A partire dal III sec. a.C., il culto della dea egizia Iside, ebbe un ruolo di particolare importanza. Venne adorata sotto le sembianze di tenera madre del dio Horo fanciullo (Iside Lactans ), ma anche in associazione a molte divinità del pantheon romano, quali Iside-Fortuna, Iside-Faria e Iside-Demetra.

Proprio quest’ultima associazione è particolarmente importante, dato che Iside-Demetra fu invocata dai romani come Cerere-Demetra, dea dei boschi e dei campi. In tutte le province romane il culto di Iside lasciò nei luoghi deputati alla sua adorazione, vestigia e testimonianze, che con la cristianizzazione furono assimilate o modificate. In Francia, un piccolo villaggio sorse nelle vicinanze di un luogo dedicato a Iside. Per indicare il piccolo paese, si cominciò ad identificarlo come “par Isis”, ovvero, vicino ad Iside. Questo toponimo attraversando i secoli e sopravvivendo nella cultura celtica, al latino Lutetia, divenne Paris, attuale capitale Francese.

Chiese e Cattedrali

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L’avvento del cristianesimo, innestato quasi a forza in un tessuto sociale fortemente politeista, portò anche frutti amari. I luoghi che da millenni venivano frequentati per le loro caratteristiche energetiche e talvolta terapeutiche, furono piano piano assimilati ad una religione che ne snaturò quasi per intero le connotazioni iniziali.

Inoltre ciò che era patrimonio culturale di molti, divenne in modo ancor più marcato che in passato, appannaggio di una classe sacerdotale che nei secoli conquistò un potere temporale mai raggiunto prima. Nel tentativo di demonizzare tutto ciò che poteva costituire un legame col passato, anche le conoscenze profonde delle energie finirono al bando e fu solo grazie ad una nuova categoria di persone che furono preservate e non scomparvero per sempre.

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La capacità di riconoscere un luogo d’energia passò piano piano dalle classi sacerdotali, alle varie compagnie di architetti e costruttori, che fin dall’alto medio evo tentarono di recuperare e praticare le antiche conoscenze. Lo stile Romanico segnò indiscutibilmente i primi secoli del medioevo per poi lasciare spazio al Gotico. Trascurando considerazioni di natura artistica e stilistica, punterei l’attenzione su una differenza sostanziale nella progettazione ed esecuzione degli alzati.

Lo stile romanico contraddistinto da mura perimetrali spesse e con fenestrature limitate, si avvaleva di coperture semplici ” a botte ” sfruttando le capacità statiche dell’arco a tutto sesto. Con l’introduzione dell’arco a sesto acuto e l’alleggerimento delle strutture portanti, anche le volte assunsero forme diverse e prevalsero crociere più o meno complicate.Con il passaggio al gotico altri elementi arricchirono la chiesa, da un punto di vista statico ed estetico. Entrarono in gioco soprattutto in Francia le grosse torri poste in facciata, talvolta speculari, altre diverse anche nelle dimensioni.

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Ebbene tali modifiche apparentemente soltanto architettoniche, sono state introdotte per perfezionare la circolazione e la distribuzione delle energie cosmotelluriche. E’ infatti intuibile che strutture con cuspidi e archi acuti, prevalenti nel gotico, hanno la capacità di veicolare verso l’alto in modo preciso e raffinato le energie che una struttura a tutto sesto irradia e quindi disperde in modo omogeneo forse, ma più casuale.

Basta ricordare i rudimenti di fisica a riguardo della localizzazione delle cariche, elettriche che prediligono strutture acuminate anziché superfici regolari. Le possenti torri poste in facciata, alla stregua dei menhir, fungevano e fungono ancora da potenti antenne ricetrasmittenti. L’evoluzione dello stile dunque, mediata da influssi orientali a seguito dei contatti commerciali con l’Islam ha indotto una variazione delle tecniche di costruzione, volte al perfezionamento delle chiese in funzione della ricezione e distribuzione delle energie.

Un’altro elemento di cui tener conto è la presenza costante sotto le chiese, dell’acqua. Senza acqua non c’è vita, è risaputo, ma senza acqua non c’è energia e neanche trasferimento di informazioni. Le discipline accademiche che si occupano di storia dell’arte e archeologia, non hanno ancora assimilato questo concetto. Eppure giorno dopo giorno si aprono nuovi scavi ed emergono nuove evidenze.

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I costruttori medievali, conoscevano il potere dell’acqua e la presenza di tale elemento era fondamentale per determinare in quale punto dovesse sorgere una chiesa. Esistono importanti lavori che hanno evidenziato ciò che i radioestesisti vanno dicendo da tempo. Sotto i pavimenti e i sagrati delle chiese medievali, scorrono in modo ordinato, spesso artificialmente predeterminato, vie d’acqua che veicolano energie cosmotelluriche e fanno si che la chiesa sia un luogo di culto ma al tempo stesso una macchina energetica.

Non solo l’acqua, ma anche l’orientamento della costruzione, le dimensioni e le proporzioni, contribuiscono ad armonizzare il luogo d’energia. Molte chiese romaniche soprattutto in Francia non rispettano gli allineamenti equinoziali o soltiziali, ma l’asse longitudinale è orientato a 77° rispetto al Nord. Questo allineamento apparentemente indecifrabile, è in realtà fuori asse Est – Ovest di 23° ovvero l’inclinazione dell’asse della terra.

Tale allineamento chiamato “Onda d’Iside” conferisce alla chiesa un alto valore energetico. Anche la misura di base utilizzata per progettare e costruire una chiesa, era spesso in relazione alle caratteristiche del luogo. Si utilizzava di solito il metodo della Coudèe, che armonizzava le coordinate equinoziali e la latitudine, che contrariamente a quanto si possa pensare era un concetto ben chiaro e documentato. Subentravano poi i rapporti armonici e numerici che dettavano le regole per lo sviluppo degli spazi e degli alzati. Enorme attenzione era dunque prestata alle caratteristiche energetiche del luogo, verosimilmente già conosciute ed evidenziate dai predecessori, mediante un menhir o un dolmen.

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Osservando la planimetria della chiesa di Grandson, notiamo in rosso il reticolo di Hartmann, in verde la Rete di Curry, in azzurro due vie d’acqua subaerea. Puntando lo sguardo in prossimità dell’ingresso, notiamo che la rete di Curry è doppia e si sovrappone alla linea H. che segue l’asse longitudinale. Tale effetto è dovuto a due colonne di granito a destra contrapposte a due colonne di marmo a sinistra e nessuna delle quattro risulta essere portante. La zona d’ingresso dunque risulta essere altamente negativa. Proseguendo in avanti incontriamo dunque il primo corso d’acqua, in gergo “il Giordano”. Divide idealmente in due la chiesa, oltrepassarlo consapevolmente, vincendo le iniziali forze negative, veicolerà l’uomo verso livelli energetici più elevati.

Percorrendo così il cammino dall’ingresso, verso l’altare, l’uomo si trova ad attraversare una zona in cui cede le sue residue energie, attraversa il Giordano e poi procede verso un cammino di ricarica energetica e dunque spirituale. Questo iter è in accordo con il concetto di morte e rinascita ad opera del divino. Misure in scala Bovis infatti vanno da valori al di sotto dei 4.000 all’ingresso, per arrivare a 30.000 nei pressi dell’altare, energia ad alto livello raggiunta grazie al contributo del secondo corso d’acqua che scorre in senso contrario al primo.

Puntiamo lo sguardo ora sulla cattedrale di San Nicolas a Friburgo. Sorge su uno sperone di roccia che si eleva su 3 falesie di calcare. Il cantiere fu inaugurato nel 1283 e i lavori terminarono nel 1512 con l’edificazione della torre in stile “gotico fiammeggiante”. Il luogo di costruzione si trova all’incrocio di due potenti correnti telluriche ( in rosa nella planimetria ), la principale che passa anche sotto le abbazie di Maigrauge e d’Hauterive per poi proseguire verso Losanna e l’altra proveniente da Avenches, capitale politica e religiosa della Svizzera romana.

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Le due correnti si incrociano sotto il coro e uno splendido Drago in bassorilievo, orna uno dei pilastri di sostegno della volta. Come è noto i Draghi simbolizzavano nella cultura druidica le energie sottili della terra. Oltre al coro ci sono altri punti ad alta energia, in particolare di fronte ad un dipinto della Crocifissione e sotto una statua della Deposizione, si ritrovano linee cosmotelluriche anche se di intensità inferiore. Come evidenziato dalla planimetria, si rilevano tre corsi d’acqua ed il fonte battesimale, posto in una posizione non abitualmente rinvenuta, è proprio sulla perpendicolare di uno di essi. Secondo alcuni studi la presenza dell’acqua decuplica la capacità di percezione “extrasensoriale”.

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Osservando la planimetria sulla quale sono riportate in dettaglio le reti geomagnetiche,notiamo che le due grosse correnti telluriche, sono come per magia demoltiplicate e frazionate all’interno della chiesa.

Quando si pone in essere un tempio,le linee di Hartmann si deformano e si “impacchettano” all’esterno dei muri perimetrali. All’esterno delle piramidi sono state contate fino a 13 linee addensate, per le chiese invece solitamente ne vengono riscontrate 7, anche se Blanche Merz sostiene che il numero varia con l’importanza e dunque l’energia del luogo. All’esterno della chiesa dunque, si ha dunque un addensamento e ciò determina un campo di energia negativa talmente alto, da indurre il credente a rimanere all’esterno.

Varcare la soglia impone una precisa volontà che supera la repulsione iniziale del luogo. Lo spazio interno che viene delimitato, è un luogo sgombro da linee, almeno inizialmente. L’utilizzo di materiali diversi, la posa di pilastri e di tutti gli impianti architettonici che i costruttori, hanno posto consapevoli del loro operato, richiamano e ridistribuiscono le linee d’energia. A dodici metri di distanza dall’ingresso di San Nicolas, il reticolo di Hartmann si modifica e assume la struttura di due grossi fusi incrociati. Al punto di intersezione si rileva la presenza del quadrato magico, che non ha riscontro fisico, nel senso che non ci sono pietre disposte in modo particolare o un elemento che lo faccia individuare.

Questo quadrato è un luogo ideale, evidenziato dalla rilevazione delle correnti cosmotelluriche e indugiando a camminare sulle pietre del selciato, si avverte il richiamo della cattedrale, salvo poi soffermarsi all’ingresso e avvertire tutto il peso della responsabilità, entrare o non entrare? E ora, un po di geometria.

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Nel nartece si rileva la presenza di tre pietre di granito, inserite in una pavimentazione di arenaria. Due di esse sono accoppiate e misurano 29.5 x 80.3 cm. ciascuna. La misura del lato corto è immediatamente associabile al piede romano e ritma la divisione di molti spazi.

Per esempio la base del piedistallo delle piccole colonne del nartece misura 29.5 cm per lato e il rapporto tra il diametro delle colonne e il lato della base, è legato al numero aureo. La misura di 80.3 cm rappresenta la Coudèe locale, calcolata, o per meglio dire, empiricamente rilevata alla latitudine di Friburgo, all’epoca della costruzione. La terza pietra misura 29.5 x 55.74 cm e la diagonale di tale rettangolo misura 63.069 cm, misura che corrisponde al cubito reale di Gerusalemme ed è anche un milionesimo della misura del raggio terrestre. Tra una colonna e l’altra della navata, intercorre esattamente 12 volte, il cubito sacro.

Queste piccole osservazioni geometriche inducono due riflessioni : prima cosa, il legame culturale tra gli architetti medievali e gli antichi costruttori era molto saldo, secondo, che la cattedrale, come molte altre costruzioni religiose, è in armonia con il creato, di cui riproduce come multipli, le misure naturali.

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L’armonizzazione delle misure della costruzione, e la sapiente collocazione di colonne e strutture, fanno della cattedrale una perfetta macchina energetica. Sulla scorta delle misurazione in scala Bovis, delle zone ad alta e bassa energia, è stato teorizzato un percorso ideale da compiere dai fedeli in un tempo di 15 minuti.

Mi preme ricordare che la deambulazione era pratica comune all’interno delle chiese nel medioevo. Infatti oltre ai momenti liturgici, la chiesa era teatro di vita quotidiana e dell’amministrazione della giustizia. Sottoponendo 40 persone ad un test, che prevedeva la deambulazione all’interno della chiesa, secondo un percorso stabilito, è stato possibile rilevare che la loro energia alla fine del percorso, era quadruplicata e dimezzava lentamente nell’arco di dodici ore. E’ chiaro dunque, che tutti i luoghi d’energia hanno esercitato da sempre sull’uomo, un effetto benefico se non terapeutico. Un breve accenno ad un altro tipo di edificio sacro.

La Moschea

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Innanzi tutto l’avvento dell’Islam non comportò la distruzione degli edifici sacri preesistenti, anzi tutte le chiese di matrice egizio-siriaca rimasero intatte. In molti casi, le chiese furono modificate ed adattate al culto musulmano. E’ il caso della grande Moschea Ommayyde in Siria. Sorge nel luogo ove nel XI secolo a.C. gli Aramei eressero un tempio al dio Hadad.

Con la romanizzazione ci fu la trasformazione del tempio e fu dedicato a Giove e in seguito fu eretta la grande basilica di San Giovanni Battista. Quando nel 636 i musulmani entrarono in Damasco lasciarono ai cristiani l’uso parziale della chiesa e una parte fu adibita a moschea. A testimonianza di ciò, è ancora consentito ai cristiani entrare nella moschea e venerare presso la cappella ( n° 18 nella planimetria ) i resti della testa decollata del Battista, oppure pregare, sia pure in silenzio.

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Questa intesa durò fino al 705 quando il califfo Al-Walid decise di erigere la più grande moschea mai vista. La struttura fu ampliata, dotata di un cortile, le acque subaeree furono regimentate e convogliate alla grande fontana (cerchietto n° 6). L’insieme moschea-cortile, forma un rettangolo di 155 x 96 metri, dimensioni in rapporto aureo perfetto. La presenza dell’acqua è elemento comune a chiese e moschee. Considerando le condizioni climatiche del medio oriente, l’acqua acquista una plusvalenza. Un luogo ove fosse presente l’acqua, oltre ad avere i connotati energetici, diveniva automaticamente un luogo di potere, un luogo ambito anche per il valore materiale dell’acqua.

Possedere un pozzo è ancora oggi considerata una ricchezza. Mi preme sottolineare che tutte le moschee hanno al loro esterno un pozzo ove attingere acqua indispensabile per le abluzioni. Ultimo elemento, se le cattedrali gotiche hanno imponenti torri, le moschee hanno snelli Minareti. La grande moschea di Damasco, ne ha addirittura due, uno a metà del lato Nord, ( n° 2 nella planimetria ) il Minareto della Sposa e l’altro all’angolo sud orientale (n° 20 nella planimetria ) il Minareto di Gesù. Secondo la tradizione musulmana infatti, nel giorno del giudizio universale Gesù tornerà in terra e apparirà sul minareto. Un luogo d’energia importante direi, capace di unire nel giudizio finale due religioni così lontane.

Concludendo

Tornando alle nostre chiese cristiane, aguzzando la vista, noteremo che molte hanno all’esterno un pozzo, di solito posto lateralmente. Addirittura secondo la regola di San Bernardo, tutti i conventi venivano edificati seguendo precise disposizioni e il pozzo, di solito collocato al centro del chiostro e quindi a fianco della chiesa, era un elemento fondamentale.

Gli esempi di Friburgo e Grandson, non sono che uno spiraglio in un mondo di luce che ancora dobbiamo scoprire. Probabilmente sarà necessario spogliarsi del nostro abitus di uomini moderni rinunciando un pò alla nostra estrema ratio, ma passo dopo passo potremo riappropriarci di molte cose che, sordi e ciechi, al momento, non riusciamo a cogliere.




http://www.altrogiornale.org/luoghi-denergia/


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 Oggetto del messaggio: Re: La Mappa della Griglia Mondiale
MessaggioInviato: 04/05/2015, 14:02 
Cita:
E’ scientificamente provato che utilizziamo solo il 10% delle nostre potenzialità cerebrali.


questo "luogo" comune resiste indisturbato al pari degli altri luoghi descritti nell'artico -_-



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 Oggetto del messaggio: Re: La Mappa della Griglia Mondiale
MessaggioInviato: 04/05/2015, 20:19 
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
E’ scientificamente provato che utilizziamo solo il 10% delle nostre potenzialità cerebrali.


questo "luogo" comune resiste indisturbato al pari degli altri luoghi descritti nell'artico -_-




Ne usiamo soltanto il 10%. Falso.

Il cervello è un organo dispendioso dal punto di vista energetico ed evolutivo: non avrebbe senso avere un tale surplus di cellule nervose inutilizzate. Il falso mito ha origine nelle dichiarazioni dello scrittore e psicologo americano William James, secondo il quale sfruttiamo solo una piccola parte delle nostre risorse mentali. Le tecniche di imaging cerebrale lo hanno smentito, mostrando che gran parte del cervello è coinvolta anche durante le attività più semplici, come dormire. La percentuale ha senso solo se si pensa alla natura delle cellule del cervello, costituite per il 90% da cellule gliali, con la funzione di nutrimento, a supporto di un 10% di neuroni.

http://www.focus.it/comportamento/psico ... =#img59885



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Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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