A proposito di "apparizioni nel cielo" ("Erscheinung am Himmel"), in questo sito si trovano più di cento bellissime stampe cinquecentesche che raffigurano prodigi celesti, alcuni ben più spettacolari di quello famoso citato in ogni sito di ufo e misteri:
http://www.zeno.org/Zeno/0/Suche?q=Ersc ... BibliothekNelle prime cinque pagine cliccando sulle anteprime si accede alla scheda bibliografica, e da lì cliccando di nuovo sull'immagine si ottiene una versione ad alta definizione, con testi spesso nitidi e leggibili (ovviamente per chi conosce il tedesco antico). Molti di questi prodigi sono descritti come avvenuti su Norimberga, ma può darsi che la ragione sia semplicemente che quella città era uno dei centri più importanti per la stampa e le incisioni artistiche (pensiamo a Durer) e una delle più importanti edizioni a stampa fu proprio la
Cronaca di Norimberga.
http://it.wikipedia.org/wiki/Cronache_di_NorimbergaUn'altro repertorio di immagini di prodigi, a colori in questo caso, si trova cercando in questo catalogo inserendo la parola "Himmelserscheinung" ovvero "fenomeno celeste":
http://ml.metabib.ch/V/4PUESRAGS38FCM59 ... unc=meta-1Cliccare poi sulla colonna "Database" per aprire la scheda con l'anteprima, ad esempio:
http://opac.nebis.ch/F?func=direct&doc_number=005521398La ricerca però è più complicata rispetto al primo caso, così ho preparato un mini sito web in cui ho raccolto le immagini migliori:
http://www.diegocuoghi.com/prodigiA mio parere si tratta sempre, anche nei casi considerati ufologici, di fenomeni atmosferici come
halos,
parelios o aurore boreali, ma in alcuni casi anche comete e meteore.
Tutte queste stampe e illustrazioni risalgono al Cinquecento e raffigurano fenomeni avvenuti in regioni del nord Europa. In quell'epoca era in atto quella che venne chiamata "piccola era glaciale", con climi artici e temperature molto al di sotto della norma, per cui fenomeni che sono abituali nelle regioni circumpolari venivano visti anche a latitudini più meridionali.
In quell'epoca però non se ne conosceva l'origine, per cui venivano presi per "prodigi soprannaturali", segni di castighi divini, annunci della prossima apocalisse... e descritti in modi estremamente fantasiosi (eserciti in combattimento, draghi, lance, colonne, croci, corone, sfere infuocate...).
Ecco qualche esempio di parelios e altri fenomeno naturali che possono aver dato origine a quelle immagini di prodigi cinquecenteschi:
Un bel sito con molte foto di parelios
http://www.meteoros.de/halres/hevel.htmcon molte riproduzioni di antiche stampe di "prodigi":
http://www.meteoros.de/halo/halo1.htmhttp://www.meteoros.de/halo/halo2.htmDue libri che studiano, anche dal punto di vista religioso e sociologico, la grande diffusione di queste storie di prodigi nel Cinquecento:
Maria José Vega,
Mostri e prodigi all'epoca della controriforma, Salerno Editrice.
Alberto Natale,
Gli specchi della paura -Il sensazionale e il prodigioso nella letteratura di consumo (secoli XVII-XVIII), Carocci editore.
Il secondo è ancora consultabile in una versione web:
http://www.letteratura-meraviglioso.it/Dal libro di Natali, capitolo intitolato "
La nascita di un nuovo genere - Il sensazionale e il prodigioso all'inizio dell'età moderna":
Nella letteratura di consumo - verso la fine del Cinquecento - accanto alle produzioni popolari e popolareggianti già in uso, cominciò a delinearsi una produzione letteraria che configurava un genere dominato dalla febbre del sensazionale, dell'insolito, un mare cartaceo in cui si affollavano truci assassini e mostri prodigiosi, dove si parlava di catastrofi, di comete, di fenomeni impossibili, di vicende che facevano rizzare i capelli in testa.
Anche il patrimonio di notizie, novità, "relazioni" e "ragguagli" fu calibrato, nella diffusione a stampa, pensando a pubblici diversi: le informazioni che vennero smerciate alla maggioranza degli illetterati e "ignoranti" acquirenti non furono certo quelle destinate a confluire, di lì a poco, nelle "gazzette" e nella prima stampa periodica; i fatti di cui i ceti popolari vennero a conoscenza riguardavano ciò che si supponeva fosse il loro gusto prevalente: ciò che destava stupore e sensazione, che esorbitava dal quotidiano, dall'ambito del consueto.
Sono gli stampatori a rivestire il ruolo principale nella vita di questo genere di letteratura, quella dei fogli popolari che parlano del 'meraviglioso', inteso come pluralità semantica evocante nello stesso tempo il raccapriccio, la compassione, lo stupore, lo straordinario e il prodigio.