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 Oggetto del messaggio: re:citta' di 200.000anni fa?
MessaggioInviato: 25/07/2011, 18:45 
.Metropoli di 200.000 anni fa in Africa
Sono sempre stati lì. Qualcuno li aveva già notati prima, ma nessuno riusciva a ricordare chi li avesse fatti – o perché? Fino a poco tempo fa, nessuno sapeva nemmeno quanti fossero. Ora sono dappertutto, a migliaia, anzi no, centinaia di migliaia! E la storia che raccontano è la storia più importante dell’umanità. Ma c’è chi potrebbe non essere pronto ad ascoltare.

Qualcosa di straordinario è stato scoperto in una zona del Sud Africa, circa 280 km verso l’interno, ad ovest del porto di Maputo (la capitale del Mozambico). Sono i resti d’una grande metropoli che misurava, secondo stime prudenti, circa 5000 km quadrati. Faceva parte di una comunità ancora più ampia, di circa 35.000 chilometri quadrati, che sembra essere stata costruita – siete pronti? – dal 160000 al 200000 a.C.!

Questa immagine vuole rende l'idea della linea temporale della comparsa dell'uomo
--------------------------------------------------------------------------------

Per visualizzare il numero e la portata di queste rovine, utilizzare Google-earth e iniziare con le seguenti coordinate:
Carolina – 25 55#8242;53,28#8243;S / 30 16#8242; 13,13#8243; E
Badplaas – 25 47#8242;33,45#8243;S / 30 40#8242; 38,76#8243; E
Waterval – 25 38#8242;07,82#8243;S / 30 21#8242; 18,79#8243; E
Machadodorp – 25 39#8242;22,42#8243;S / 30 17#8242; 03.25#8243; E


Quando i primi esploratori incontrarono queste rovine, davano per scontato che fossero recinti per il bestiame realizzati da tribù nomadi, come il popolo bantu, che si spostò verso sud e si stabilì in questa terra intorno al sec. XIII. Non si conoscevano le testimonianze storiche di nessuna civiltà precedente, più antica, in grado di costituire una comunità così densamente popolata. Poco sforzo fu stato fatto per indagare il sito perché la collocazione storica delle rovine non era per nulla nota.


Negli ultimi 20 anni, persone come Cyril Hromnik, Richard Wade, Johan Heine e molti altri ricercatori hanno scoperto che queste strutture in pietra non sono ciò che sembrano essere. In realtà questi sono ora ritenuti i resti di antichi templi e osservatori astronomici di antiche civiltà perdute, che risalgono a molte migliaia di anni fa.




Queste rovine circolari sono distribuite su una vasta area. Possono solo essere veramente apprezzate dal cielo o attraverso immagini satellitari. Molte di loro sono quasi completamente erose o sono state coperte dai movimenti del suolo fatti per l’agricoltura lungo il tempo. Alcune sono sopravvissute abbastanza bene da rivelare le loro grandi dimensioni, con alcuni muri originali in piedi, sino a quasi 2 metri d’altezza e oltre un metro di larghezza.




Trovare i resti di una grande comunità, con ben 200000 persone che vivevano e lavoravano insieme, è stata una scoperta importante in sé. Ma la datazione del sito ha costituito un problema. La patina pesante sulle pareti di roccia suggeriva che le strutture dovessero essere molto vecchie, ma la scienza della datazione tramite la patina è solo in fase di sviluppo ed è ancora controversa. La datazione col carbonio 14 di sostanze organiche, come il legno bruciato, è alterata dalla possibilità che gli esemplari possano aver subito incendi recenti dell’erba circostante, che sono comuni nella zona. Il primo calcolo approssimativo fu di almeno 25000 anni fa.




Ma le misure nuove e più precise tendevano ad aumentare l’età. Il calcolo successivo è stato compiuto da un maestro archeo-astronomo, che vuole rimanere anonimo, per paura del ridicolo dalla Fraternità accademica. Il suo calcolo si è basato sul sorgere di Orione e ha suggerito un’età di almeno 75000 anni. Il calcolo più recente e più preciso, fatto nel giugno del 2009, suggerisce un’età di almeno 160000 anni.




Se queste datazioni si rivelassero vere,la storia dell'uomo potrebbe essere diversa da come la conosciamo.


http://www.invasionealiena.com/misteri/ ... frica.html



certo e che il tutto fosse appurato la storia stessa della terra dovrebbe essere completamente rivista, e magari certe teorie supposizioni leggende di un lontano passato magari rilette con maggiore attenzione.


[:137] [:251] [:67]


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MessaggioInviato: 25/07/2011, 18:48 
Chissà quante ce ne sono non ancora scoperte.
Bel colpo Uba.[;)]



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MessaggioInviato: 25/07/2011, 19:53 
prob noi conosciamo solo parzialmente la storia della terra,magari veramente tutte le leggende potrebbero aportare novita'interesssanti ,sempre che siano analizzate con intelligenza [:D]


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MessaggioInviato: 25/07/2011, 20:18 
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Questa immagine vuole rende l'idea della linea temporale della comparsa dell'uomo.



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MessaggioInviato: 25/07/2011, 20:41 
Ragazzi mi potreste aiutare ad impostare le coordinate su google o mi postereste le istantanee delle zone? Grazie, gentilissimi.



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MessaggioInviato: 25/07/2011, 20:48 
In effetti sono trascritte sbagliate! devono essre scritte in gradi, minuti e escondi ° ' "
Tutti quei numeri non dicono nulla; e non va messa neppure la "slash", ma solo la pausa ...[8)]
Praticamente sono coordinate "zero"!


Ecco le prime coordinate (le altre basta inserirle copiando queste; al posto della virgola però, ci vuole il punto)


25° 55' 82.42" S 53°28' 82.43" E (inserire manualmente i dati)


Ultima modifica di Ufologo 555 il 25/07/2011, 21:02, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/07/2011, 21:00 
QUESTO E'l'ARTICOLO ORIGINALE CLICCANDO SUL LINK FINALE SI POSSONO VEDERE ALCUNE FOTO DELLA ZONA


'
Ancient Human Metropolis Found in Africa


They have always been there. People noticed them before. But no one could remember who made them -- or why? Until just recently, no one even knew how many there were. Now they are everywhere -- thousands -- no, hundreds of thousands of them! And the story they tell is the most important story of humanity. But it's one we might not be prepared to hear.

Something amazing has been discovered in an area of South Africa, about 150 miles inland, west of the port of Maputo. It is the remains of a huge metropolis that measures, in conservative estimates, about 1500 square miles. It's part of an even larger community that is about 10,000 square miles and appears to have been constructed -- are you ready -- from 160,000 to 200,000 BCE!

The image [top of page] is a close-up view of just a few hundred meters of the landscape taken from google-earth. The region is somewhat remote and the "circles" have often been encountered by local farmers who assumed they were made by some indigenous people in the past. But, oddly, no one ever bothered to inquire about who could have made them or how old they were.

This changed when researcher and author, Michael Tellinger, teamed up with Johan Heine, a local fireman and pilot who had been looking at these ruins from his years flying over the region. Heine had the unique advantage to see the number and extent of these strange stone foundations and knew that their significance was not being appreciated.

"When Johan first introduced me to the ancient stone ruins of southern Africa, I had no idea of the incredible discoveries we would make in the year or two that followed. The photographs, artifacts and evidence we have accumulated points unquestionably to a lost and never-before-seen civilization that predates all others -- not by just a few hundred years, or a few thousand years... but many thousands of years. These discoveries are so staggering that they will not be easily digested by the mainstream historical and archaeological fraternity, as we have already experienced. It will require a complete paradigm shift in how we view our human history. " -- Tellinger

Where it was found

The area is significant for one striking thing -- gold. "The thousands of ancient gold mines discovered over the past 500 years, points to a vanished civilization that lived and dug for gold in this part of the world for thousands of years," says Tellinger. "And if this is in fact the cradle of humankind, we may be looking at the activities of the oldest civilization on Earth."

To see the number and scope of these ruins, I suggest that you use google-earth and start with the following coordinates:

Carolina -- 25 55' 53.28" S / 30 16' 13.13" E
Badplaas -- 25 47' 33.45" S / 30 40' 38.76" E
Waterval -- 25 38' 07.82" S / 30 21' 18.79" E
Machadodorp -- 25 39' 22.42" S / 30 17' 03.25" E

Then perform a low flying search inside the area formed by this rectangle. Simply Amazing!

Did gold play some role in the dense population that once lived here? The site is just about 150 miles from an excellent port where maritime trade could have helped to support such a large population. But remember -- we're talking almost 200,000 years ago!

The individual ruins [see below] mostly consist of stone circles. Most have been buried in the sand and are only observable by satellite or aircraft. Some have been exposed when the changing climate has blown the sand away, revealing the walls and foundations.

"I see myself as a fairly open-minded chap but I will admit that it took me well over a year for the penny to drop, and for me to realise that we are actually dealing with the oldest structures ever built by humans on Earth.

The main reason for this is that we have been taught that nothing of significance has ever come from southern Africa. That the powerful civilizations all emerged in Sumeria and Egypt and other places. We are told that until the settlement of the BANTU people from the north, which was supposed to have started sometime in the 12th century AD, this part of the world was filled by hunter gatherers and so-called Bushmen, who did not make any major contributions in technology or civilization." -- Tellinger

A Rich and Diverse History

When explorers first encountered these ruins, they assumed that they were cattle corals made by nomadic tribes, like the Bantu people, as they moved south and settled the land from around the 13th century. There was no previous historical record of any older civilization capable of building such a densly populated community. Little effort was made to investigate the site because the scope of the ruins was not fully known.

Over the past 20 years, people like Cyril Hromnik, Richard Wade, Johan Heine and a handful of others have discovered that these stone structures are not what the seem to be. In fact these are now believed to be the remains of ancient temples and astronomical observatories of lost ancient civilizations that stretch back for many thousands of years.

These circular ruins are spread over a huge area. They can only truly be appreciated from the air or through modern sattelite images. Many of them have almost completely eroded or have been covered by the movement of soil from farming and the weather. Some have survived well enough to reveal their great size [see above] with some original walls standing almost 5 feet high and over a meter wide in places.

Looking at the entire metropolis, it becomes obvious that this was a well planned community, developed by a highly evolved civilization. The number of ancient gold mines suggests the reason for the community being in this location. We find roads -- some extending a hundred miles -- that connected the community and terraced agriculture, closely resembling those found in the Inca settlements in Peru.

But one question begs for an answer -- how could this be achieved by humans 200,000 years ago?

An example of what you will see on google-earth.

This is what you will see on google-earth at 25 37'40.90"S / 30 17'57.41E [A]. We are viewing the scene from an altitude of 357 meters.

This is not a "special" location -- just one we picked at random, within the previously described area. It shows artifacts that are everywhere and we encourage you to search the area with this great internet technology.

The circular stone structures are obvious from this view, even though they may not be visible from ground level. Notice that there are many very long roads [B] that connect groups of the circular structures. If you zoom out and follow these "roads" they travel for many miles.

The fact that we can see these structures is mainly because natural erosion has blown away the dirt and debris that has covered them for thousands of years. Once exposed to the wind, the rocks are scoured clean and may appear deceptively new.

If you look closely at what first appears to be empty land [C], you will notice many faint circles, indicating that even more dwellings lurk below the surface. In reality, the entire area is packed full of these structures and connecting roads.

Why has no one notices these before?

How the Site was dated

Once the ruins were examined, the researchers were anxious to place the lost civilization in a historical perspective. The rocks were covered with a patina that looked very old but there were no items sufficient for carbon-14 dating. It was then that a chance discovery revealed the age of the site, and sent a chill down the spine of archaeologists and historians!

NEXT: The Dating of the Site

http://viewzone2.com/adamscalendarx.html


Ultima modifica di ubatuba il 25/07/2011, 21:03, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 25/07/2011, 21:23 
cari amici, vedere
http://www.ufoforum.it/post.asp?method= ... ORUM_ID=12
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 25/07/2011, 21:45 
Questa la traduzione dell'articolo originale.

UNA METROPOLI DI 200.000 ANNI FA
Una sorprendente scoperta: nel cuore dell'Africa

di Dan Eden per viewzone

Sono sempre stati lì. Qualcuno li aveva già notati prima, ma nessuno riusciva a ricordare chi li avesse fatti - o perché? Fino a poco tempo fa, nessuno sapeva nemmeno quanti fossero. Ora sono dappertutto, a migliaia, anzi no, centinaia di migliaia! E la storia che raccontano è la storia più importante dell'umanità. Ma c’è chi potrebbe non essere pronto ad ascoltare.
Qualcosa di straordinario è stato scoperto in una zona del Sud Africa, circa 280 km verso l'interno, ad ovest del porto di Maputo (la capitale del Mozambico). Sono i resti d’una grande metropoli che misurava, secondo stime prudenti, circa 5000 km quadrati. Faceva parte di una comunità ancora più ampia, di circa 35.000 chilometri quadrati, che sembra essere stata costruita – siete pronti? - dal 160000 al 200000 a.C.!
Immagine


L'immagine è una vista ravvicinata di poche centinaia di metri del paesaggio, presa da Google-earth. La regione è un po' remota e i “cerchi” sono stati spesso visti dagli agricoltori locali e dagli indigeni, in passato. Ma, stranamente, nessuno s’è mai preso la briga di informarsi su chi potrebbe averli fatti o quale età potessero avere.
La situazione è cambiata quando se ne è occupato il ricercatore Michael Tellinger, in collaborazione con Johan Heine, un vigile del fuoco locale e pilota che aveva osservato queste rovine negli anni, sorvolando la regione. Heine aveva il vantaggio unico di vedere il numero e la portata di queste strane fondazioni di pietra e sapeva che il loro significato non era apprezzato.
"Quando Johan per primo mi ha fatto conoscere le antiche rovine di pietra dell'Africa australe, non avevo idea delle incredibili scoperte che ne sarebbero seguite, in breve tempo. Le fotografie, i manufatti e le prove che abbiamo accumulato puntano senza dubbio ad una civiltà perduta e sconosciuta, visto che precede tutte le altre - non di poche centinaia d’anni, o di qualche migliaio d’anni... ma di molte migliaia d’anni. Queste scoperte sono così impressionanti che non saranno facilmente digerite dall’opinione ufficiale, dagli storici e dagli archeologi, come abbiamo già sperimentato. E' necessario un completo mutamento di paradigmi nel nostro modo di vedere la nostra storia umana". – Tellinger

Dove è stata compiuta la scoperta

Immagine


L'area è importante per una cosa che colpisce subito – l’oro. "Le migliaia di antiche miniere d'oro scoperte nel corso degli ultimi 500 anni, indicano una civiltà scomparsa che ha vissuto e scavato per l'oro in questa parte del mondo per migliaia d’anni", dice Tellinger. "E se questa è in realtà la culla del genere umano, possiamo star guardando le attività della più antica civiltà sulla Terra".

Cita:
Per visualizzare il numero e la portata di queste rovine, vi suggerisco di utilizzare Google-earth e iniziare con le seguenti coordinate:
Carolina - 25 55'53,28"S / 30 16' 13,13" E
Badplaas - 25 47'33,45"S / 30 40' 38,76" E
Waterval - 25 38'07,82"S / 30 21' 18,79" E
Machadodorp - 25 39'22,42"S / 30 17' 03.25" E
Quindi eseguite una ricerca a volo radente all'interno dell'area formata da questo rettangolo. Semplicemente stupefacente!

L'oro ha giocato un certo ruolo sulla densità di popolazione che un tempo viveva qui? Il sito si trova a circa 150 miglia da un ottimo porto, il cui commercio marittimo potrebbe avere contribuito a sostenere una popolazione così importante. Ma ricordate che stiamo parlando di quasi 200000 anni fa!
Le singole rovine sono in gran parte costituite da cerchi di pietre. La maggior parte sono stati sepolti sotto la sabbia e sono visibili soltanto dal satellite o dall’aereo. Alcuni sono stati esposti, quando il cambiamento climatico ha soffiato via la sabbia, rivelando le mura e le fondamenta.
Immagine


"Mi vedo come una persona di mente aperta, ma devo ammettere che mi ci è voluto oltre un anno per digerire la scoperta e per capire che abbiamo realmente a che fare con le strutture più antiche mai costruite dall'uomo sulla Terra.
Il motivo principale di ciò è che ci hanno insegnato che nulla di significativo è mai venuto dal Sud Africa. Che le civiltà più potenti sono apparse in Sumeria e in Egitto e in altri luoghi. Ci viene detto che fino all'insediamento del popolo BANTU, proveniente da nord, che dovrebbe avere avuto inizio nel secolo XII d.C., questa parte del mondo era piena di cacciatori-raccoglitori, e che i cosiddetti Boscimani non hanno fornito alcun contributo importante alla tecnologia o alla civiltà".
– Tellinger

Cita:
Una storia ricca e variegata

Immagine


Quando i primi esploratori incontrarono queste rovine, davano per scontato che fossero recinti per il bestiame realizzati da tribù nomadi, come il popolo bantu, che si spostò verso sud e si stabilì in questa terra intorno al sec. XIII. Non si conoscevano le testimonianze storiche di nessuna civiltà precedente, più antica, in grado di costituire una comunità così densamente popolata. Poco sforzo fu stato fatto per indagare il sito perché la collocazione storica delle rovine non era per nulla nota.
Negli ultimi 20 anni, persone come Cyril Hromnik, Richard Wade, Johan Heine e una manciata d’altri hanno scoperto che queste strutture in pietra non sono ciò che sembrano essere. In realtà questi sono ora ritenuti i resti di antichi templi e osservatori astronomici di antiche civiltà perdute, che risalgono a molte migliaia di anni fa.

Immagine


Queste rovine circolari sono distribuite su una vasta area. Possono solo essere veramente apprezzate dal cielo o attraverso immagini satellitari. Molte di loro sono quasi completamente erose o sono state coperte dai movimenti del suolo fatti per l’agricoltura lungo il tempo. Alcune sono sopravvissute abbastanza bene da rivelare le loro grandi dimensioni, con alcuni muri originali in piedi, sino a quasi 2 metri d’altezza e oltre un metro di larghezza, in alcuni luoghi.

Guardando la metropoli intera, diventa evidente che si trattava d’una comunità ben progettata, sviluppata da una civiltà evoluta. Il numero di antiche miniere d’oro suggerisce la ragione per cui la comunità si trovava in questa posizione. Troviamo le strade - alcune si estendono per un centinaio di miglia - che collegavano la comunità e l'agricoltura a terrazzamenti, molto simili a quelli trovati negli insediamenti Inca in Perù.
Ma una domanda necessita una risposta - come potrebbe tutto questo essere stato realizzato dagli esseri umani 200.000 anni fa?

An example of what you will see on google-earth.
Immagine


This is what you will see on google-earth at 25 37'40.90"S / 30 17'57.41E [A]. We are viewing the scene from an altitude of 357 meters.

This is not a "special" location -- just one we picked at random, within the previously described area. It shows artifacts that are everywhere and we encourage you to search the area with this great internet technology.

The circular stone structures are obvious from this view, even though they may not be visible from ground level. Notice that there are many very long roads that connect groups of the circular structures. If you zoom out and follow these "roads" they travel for many miles.

The fact that we can see these structures is mainly because natural erosion has blown away the dirt and debris that has covered them for thousands of years. Once exposed to the wind, the rocks are scoured clean and may appear deceptively new.

If you look closely at what first appears to be empty land [C], you will notice many faint circles, indicating that even more dwellings lurk below the surface. In reality, the entire area is packed full of these structures and connecting roads.

Why has no one notices these before?


[b]La datazione del sito

Trovare i resti di una grande comunità, con ben 200000 persone che vivevano e lavoravano insieme, è stata una scoperta importante in sé. Ma la datazione del sito ha costituito un problema. La patina pesante sulle pareti di roccia suggeriva che le strutture dovessero essere molto vecchie, ma la scienza della datazione tramite la patina è solo in fase di sviluppo ed è ancora controversa. La datazione col carbonio 14 di sostanze organiche, come il legno bruciato, è alterata dalla possibilità che gli esemplari possano aver subito incendi recenti dell’erba circostante, che sono comuni nella zona.

Immagine


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La svolta arrivò inaspettatamente. Ecco come Tellinger la descrive:
"Johan Heine scoprì il Calendario Adam nel 2003, quasi per caso. Andava a cercare uno dei suoi piloti che si era schiantato con l'aereo sul bordo dell’altopiano. Accanto al luogo dello schianto Johan notò un gruppo molto strano di grosse pietre, sporgenti dal terreno. Mentre portava in salvo il pilota ferito da circa 20 metri sotto il bordo della rupe, Johan si avvicinò ai monoliti e subito si rese conto che erano allineati ai punti cardinali della Terra - nord, sud, est e ovest. C’erano almeno tre monoliti allineati verso il sorgere del sole, ma sul lato ovest dei monoliti allineati c'era un misterioso buco nella terra - mancava qualcosa.
Dopo settimane e mesi di misurazioni e di osservazioni, Johan concluse che le rocce erano perfettamente allineate con il sorgere e il tramonto del sole. Determinava i solstizi e gli equinozi. Ma il misterioso buco nel terreno era rimasto come un grande puzzle. Un giorno, mentre pensava alla ragione di quel foro, l'esperto locale di piste a cavallo, Christo, arrivò a cavallo e spiegò rapidamente a Johan che c'era una pietra dalla strana forma, che era stata rimossa dal luogo qualche tempo prima. Apparentemente era da qualche parte vicino all'ingresso della riserva naturale.
Dopo una lunga ricerca, Johan trovò la pietra antropomorfica (di forma umanoide). Era intatta e con orgoglio recava una targa, attaccata ad essa. Era stata utilizzata dalla Fondazione Blue Swallow per commemorare l'apertura della riserva Blue Swallow nel 1994. L'ironia è che era stata rimossa dal sito antico più importante trovato fino ad oggi, e misteriosamente era ritornata alla riserva - per motivi leggermente diversi"
.

Immagine


La posizione esatta del calendario è indicata nel sito http://www.makomati.com. I primi calcoli dell’età del calendario sono stati effettuati in base al sorgere di Orione, una costellazione conosciuta per le sue tre stelle luminose che formano la "cintura" del mitico cacciatore.
La Terra oscilla sul suo asse e quindi le stelle e le costellazioni cambiano il loro angolo di presentazione nel cielo notturno, in base alla congiuntura. Questa rotazione, denominata precessione, completa un ciclo ogni 26000 anni ca.
Se possiamo stabilire quando le tre stelle della cintura di Orione erano posizionati in orizzontale contro l'orizzonte, possiamo stimare il momento in cui le tre pietre del calendario erano in linea con queste stelle visibili.

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Il primo calcolo approssimativo fu di almeno 25000 anni fa. Ma le misure nuove e più precise tendevano ad aumentare l'età. Il calcolo successivo è stato compiuto da un maestro archeo-astronomo, che vuole rimanere anonimo, per paura del ridicolo dalla Fraternità accademica. Il suo calcolo si è basato sul sorgere di Orione e ha suggerito un’età di almeno 75000 anni. Il calcolo più recente e più preciso, fatto nel giugno del 2009, suggerisce un’età di almeno 160000 anni, sulla base del sorgere apparente di Orione all'orizzonte - ma anche dell'erosione delle pietre di dolerite trovare sul sito.
Alcuni pezzi dei marcatori di pietra sono rotti e giacciono per terra, esposti all'erosione naturale. Quando i pezzi sono stati rimessi insieme, circa 3 cm di pietra era già stato portati via. Questi calcoli hanno aiutato a valutare l'età del sito dal calcolo del tasso d’erosione della dolerite.

Immagine


Chi ha fatto la metropoli? Perché?

Sembrerebbe che gli esseri umani abbiano sempre apprezzato l'oro. È anche menzionato nella Bibbia, che descrive i fiumi del Giardino dell’Eden:

Genesi 2:11 - Il nome del primo [fiume] è Pishon; scorre intorno a tutto il paese di Havilah, dove c'è l'oro.

Il Sud Africa è conosciuto come il più grande paese produttore di oro al mondo. La più grande zona di produzione d’oro del mondo è il Witwatersrand, la stessa regione dove l'antica metropoli si trova. Infatti nelle vicinanze di Johannesburg, una delle città più note del Sud Africa, è anche un luogo chiamato "Egoli", che significa la città d'oro.

Cita:
GOLD MINING -- HOW LONG AGO?

Is there evidence that mining took place, in southern Africa, during the Old Stone Age? Archaeological studies indicate that it indeed was so.

Realizing that sites of abandoned ancient mines may indicate where gold could be found, South Africa's leading mining corporation, the Anglo-American Corporation, in the 1970s engaged archaeologists to look for such ancient mines. Published reports (Optima) detail the discovery in Swaziland and other sites in South Africa of extensive mining areas with shafts to depths of fifty feet. Stone objects and charcoal remains established dates of 35,000, 46,000, and 60,000 B.C. for these sites. The archaeologists and anthropologists who joined in dating the finds believed that mining technology was used in south- ern Africa "during much of the period subsequent to 100,000 B.C."

In September 1988, a team of international physicists came to South Africa to verify the age of human habitats in Swaziland and Zululand. The most modern techniques indicated an age of 80,000 to 115,000 years.

Regarding the most ancient gold mines of Monotapa in southern Zimbabwe, Zulu legends hold that they were worked by "artificially produced flesh and blood slaves created by the First People." These slaves, the Zulu legends recount, "went into battle with the Ape-Man" when "the great war star appeared in the sky" (see Indaba My Children, by the Zulu medicine man Credo Vusamazulu Mutwa). [Genesis Revisited]


Sembra molto probabile che l'antica metropoli sorgesse a causa della sua vicinanza con l'offerta d’oro più grande del pianeta. Ma perché gli antichi lavoravano così alacremente nelle miniere d'oro? Non si può mangiare. E' troppo tenero da utilizzare per la produzione di utensili. Non è molto utile per qualsiasi cosa, tranne gli ornamenti e la sua bellezza fisica è pari con altri metalli come il rame o l’argento. Perché mai l'oro divenne così importante per i primi Homo sapiens?
Per cercare la risposta, abbiamo bisogno di guardare al periodo storico in questione - 160000 a 200000 anni a.C. - e scoprire ciò che stava accadendo sul pianeta Terra.


Cita:
Com’erano gli esseri umani 160000 anni fa?
Possiamo rintracciare l’'uomo moderno, l'Homo sapiens, ossia i nostri antenati, indietro nel tempo, verso un punto in cui la nostra specie si è evoluta da altri, più primitivi, ominidi. Gli scienziati non capiscono perché questo nuovo tipo umano improvvisamente apparve, o come il cambiamento avvenne, ma siamo in grado di rintracciare i nostri geni sino ad una sola donna, che è nota come "Eva mitocondriale".

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Eva mitocondriale (mt-MRCA) è il nome dato dai ricercatori alla donna che è definita come l’antenato comune matrilineare più recente (MRCA) per tutti gli esseri umani attualmente viventi. Tramandato da madre a figlio, tutto il DNA mitocondriale (mtDNA) in ogni persona vivente è derivato da questo individuo di sesso femminile. Eva mitocondriale è la controparte femminile di Adamo Y-cromosomico, l’antenato comune patrilineare più recente, pur vivendo in tempi diversi.
Si crede che Eva mitocondriale sia vissuta tra 150000 a 250000 anni a.C., probabilmente in Africa orientale, nella regione della Tanzania e delle zone immediatamente a sud e ad ovest. Gli scienziati ipotizzano che vivesse in una popolazione di forse 4000-5000 femmine, in grado di produrre prole in un dato momento. Se altre femmine avevano prole con cambiamenti evolutivi del loro DNA, non abbiamo alcuna registrazione della loro sopravvivenza. Sembra che siamo tutti discendenti di questa femmina umana.
Eva mitocondriale sarebbe stata pressoché contemporanea deli esseri umani i cui fossili sono stati rinvenuti in Etiopia, nei pressi del fiume Omo e di Hertho. Eva mitocondriale visse molto prima dell’emigrazione dall’Africa, che potrebbe essersi verificata tra 60000 e 95000 anni fa.

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La regione, in Africa, dove si può trovare il massimo livello di diversità mitocondriale (verde) e la regione in cui gli antropologi ipotizzano che la divisione più antica della popolazione umana abbia iniziato a verificarsi (marrone chiaro). L'antica metropoli si trova in quest'ultima regione (marrone), che corrisponde anche al periodo stimato in cui le mutazioni genetiche improvvisamente accaddero.
Potrebbe essere questa una coincidenza?


La storia antica sumera descrive l'antica metropoli e i suoi abitanti!
Sarò onesto con voi. Questa parte successiva della storia è difficile da scrivere. È così sconvolgente che la persona media non ci vuole credere. Se siete come me, vi consiglio di fare la ricerca voi stessi, e prendervi del tempo per permettere ai fatti di stabilirsi nella vostra mente.
Ci hanno spesso fatto credere che la nostra storia conosciuta comincia con gli egiziani - i Faraoni e le piramidi. Le dinastie più antiche risalgono a circa 3200 anni a.C. Si tratta di tanto tempo fa. Ma la civiltà sumera, in quello che oggi è l'Iraq, è molto più antica. Inoltre, abbiamo tradotto molte delle loro tavolette di storia, scritte in caratteri cuneiformi e in scritture precedenti, in modo da sapere molto sulla loro storia e leggende.

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L'immagine del sigillo raffigura la leggenda del "Grande Diluvio", che consuma l'umanità. Molte leggende sumere sono sorprendentemente simili alla Genesi. Come la Genesi, la leggenda sumera Atrahasis racconta la storia della creazione degli esseri umani moderni, non da un Dio d'amore, ma da esseri provenienti da un altro pianeta, che avevano bisogno di "lavoratori schiavi", per aiutarli a lavorare nelle miniere d'oro per la loro spedizione extra-planetario!

Ho avvertito che questo è difficile da credere, ma per favore continuate a leggere.

Chi ha fatto la metropoli? Perché?

Questa storia, la Atrahasis, proviene da un’antica versione babilonese che risale circa al 1700 a.C., ma deriva certamente da più antichi testi dei Sumeri. Essa combina i motivi familiari sumeri della creazione del genere umano e del conseguente diluvio - proprio come la Genesi.

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La storia inizia con gli “dèi" - esseri provenienti da un pianeta chiamato Nibiru – che scavano fossati e miniere per l'oro, come parte di una squadra di spedizione. I moderni esseri umani (homo sapiens) non esistevano ancora; solo ominidi primitivi vivevano sulla Terra. C'erano due gruppi di "divinità", la classe dei lavoratori e la classe dirigente (cioè gli ufficiali). Gli dèi lavoratori avevano costruito le infrastrutture come pure lavoravano nelle miniere d'oro e, dopo migliaia d’anni, il lavoro era apparentemente troppo per loro.

Gli dèi dovevano scavare i canali
Dovevano tenere puliti i canali,
le arterie vitali della terra,
Gli dèi scavarono il letto del fiume Tigri
E poi hanno quello dell'Eufrate.
- (Dalley 9, Atrahasis)

Dopo 3600 anni di questo lavoro, gli dèi finalmente cominciarono a lamentarsi. Decisero di scendere in sciopero, bruciando i loro strumenti e circondando la “dimora” del dio principale Enlil (il suo tempio). Il ministro di Enlil, Nusku, scosse Enlil dal letto e l’avvisò che la folla inferocita stava fuori. Enlil rimase spaventato. (Il suo volto è descritto: "olivastro come un tamerice"). Il ministrò Nusku consigliò Enlil di chiamare gli altri grandi dèi, soprattutto Anu (Dio del cielo) e Enki (il dio intelligente delle acque dolci). Anu consigliò ad Enlil di scoprire chi fosse il capo della ribellione. Mandarono Nusku fuori per chiedere alla folla delle divinità chi fosse il loro leader. La folla rispose: "Ciascuno di noi dèi vi ha dichiarato guerra!" (Dalley 12, Atrahasis).
Poiché la classe superiore degli dèi ora vedeva che il lavoro degli dèi di classe inferiore "era troppo difficile", decisero di sacrificare uno dei ribelli per il bene di tutti. Essi avrebbero preso un solo Dio, l’avrebbero ucciso e ne avrebbero fatto il genere umano, mescolando la carne e il sangue del dio con l'argilla:

Belit-ili, la dea del grembo materno, è presente,
Lasciate che la dea del grembo materno crei la sua prole,
E lasciate che l'uomo sopporti il carico degli dei!
(Dalley 14-15, Atrahasis)

Dopo che Enki li istruì sui rituali di purificazione per il primo, settimo e quindicesimo giorno d’ogni mese, gli dèi uccisero Geshtu-e, "un dio che aveva l'intelligenza" (il suo nome significa "orecchio" o "saggezza") e formarono l'umanità dal suo sangue e dalla creta. Dopo che la dea della nascita mescolò l'argilla, tutti gli dèi si raccolsero intorno e sputarono su di esso. Poi Enki e la dea dell'utero presero l'argilla e la portarono nella "stanza del destino", dove si riunirono tutte le dee del grembo materno.

Egli (Enki) calpestò l'argilla in presenza di lei;
Lei continuava a recitare un incantesimo,
Perché Enki, soggiornando in sua presenza, l’aveva obbligata a recitarlo.
Quando ebbe finito il suo incantesimo,
Estrasse quattordici pezzi d'argilla,
E mise sette pezzi a destra,
Sette a sinistra.
Tra di essi depose un mattone di fango.
(Dalley 16, Atrahasis)

La creazione dell'uomo sembra essere descritta come una specie di clonazione o di quella che noi oggi chiamiamo fecondazione in vitro.
Il risultato fu un ibrido o "umano evoluto", con maggiore intelligenza, che potesse svolgere le funzioni fisiche degli dèi lavoratori e anche prendersi cura delle esigenze di tutti gli dèi.
Ci viene detto, in altri testi, che la spedizione è venuta per l'oro, e che grandi quantità sono state estratte e spedite fuori del pianeta. La comunità in Sud Africa era chiamata "Abzu" ed era la posizione privilegiata delle operazioni minerarie.
Poiché questi eventi sembrano coincidere con le date di "Eva mitocondriale" (vale a dire dal 150000 al 250000 a.C.) e sembrano essere situati nella regione delle più ricche miniere d'oro del pianeta (Abzu), alcuni ricercatori pensano che le leggende sumere possano, infatti, essere basate su avvenimenti storici.

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Secondo gli stessi testi, una volta conclusa la spedizione mineraria, fu deciso che la popolazione umana dovrebbe essere lasciata perire in un diluvio che era stato previsto dal astronomi degli “dèi". A quanto pare, il passaggio ciclico del pianeta natale degli dèi, Nibiru, stava per portarlo abbastanza vicino all'orbita della Terra e la sua gravità avrebbe provocato una risalita (marea) degli oceani a inondare la terra, mettendo fine alla specie ibrida - homo sapiens.
Secondo la storia, uno degli “dèi" aveva simpatia per un essere umano particolare, Zuisudra, e lo avvertì di costruire una barca per cavalcare l’onda del diluvio. Questo divenne la base per la storia di Noè nel libro della Genesi. Fu un fatto veramente accaduto? L'unica altra spiegazione è immaginare che le leggende sumere, che parlano della vita su altri pianeti e della clonazione umana, fossero straordinarie creazioni di fantascienza. Questo sarebbe di per sé sorprendente. Ma ora abbiamo la prova che la città mineraria, Abzu, è reale e che esisteva nella stessa epoca dell’improvvisa evoluzione degli ominidi a homo sapiens.
Abbastanza da darci da pensare per un po'.

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Fonte: http://viewzone2.com/adamscalendarx.html


Ultima modifica di zakmck il 25/07/2011, 21:50, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/07/2011, 21:53 
Si tratta comunque di una notizia di oltre due anni fa. Chissa' come mai e' stata rispolverata ora.




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MessaggioInviato: 26/07/2011, 00:11 
da considerare che esistono altri reperti archeologici risalenti ad un periodo cosi'lontano.

"





"L'Osservatore Romano", riporta un articolo di Louis Godart che cita la scoperta archeologica effettuata da una équipe greco-americana a Plakias, una piccola località dell'isola di Creta di fronte al Mar Libico.

La scoperta consiste in materiale litico composto da oltre 2.000 utensili in pietra tra asce, raschiatoi, perforatori, scalpelli.
Straordinaria è la sua datazione, risalente a circa 130.000 anni fa. L'archeologa greca Eleni Panagopoulou ritiene che la fase di occupazione del sito sia addirittura molto anteriore a tale periodo.
La domanda è: chi sono stati i creatori dei manufatti? I Neandertal o i Sapiens sapiens?
I primi esemplari di tale specie, che si ritiene - secondo la paleontologia - partita dall'Africa orientale alla conquista dell'Europa e dell'Asia solo 65.000 anni fa, viene in effetti ufficialmente retrodata a circa 200.000 anni fa.
Creta si è staccata dal continente oltre cinque milioni di anni fa ed è escluso dagli esperti che un abbassamento del livello del mare o un periodo di glaciazione abbiano consentito di raggiungerla via "terra"; quindi nel pleistocene qualcuno ha raggiunto Creta via mare, trasformando l'approdo in un quesito privo di risposte.
Inoltre, dato che i manufatti sono di ossidiana, hanno affrontato centinaia di chilometri di mare aperto per procurarsi a Milos il materiale necessario. Di conseguenza, una migrazione dall'Africa a Creta nel pleistocene non è più un'ipotesi.
È in evento che "rivoluziona le nostre conoscenze sul più lontano passato del Mediterraneo", come scrive Godart.
Tali scoperte riscrivono pagine di storia. È tempo che il genere umano perda la sua arroganza e si renda conto che è soltanto una delle tante specie senzienti che si sono imbarcate su questa nave chiamata Terra, che ha vita propria, lanciata nell'infinità dello spazio"


http://www.edicolaweb.net/news_518.htm


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MessaggioInviato: 04/08/2011, 12:26 
Ciò che manca in tutta questa faccenda, sono i reperti umani. Se si trovassero resti umani degli abitanti della misteriosa città sudafricana, si potrebbe dimostrare la sua eccezionale antichità. Ma per il momento, mi sembra che le prove siano piuttosto labili... la distribuzione di qualche pietra non è una prova sufficiente, considerando poi che il ricercatore archeoastronomico che avrebbe stabilito l'antichità della città ha voluto rimanere anonimo... guarda caso....


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MessaggioInviato: 05/08/2011, 14:02 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Ciò che manca in tutta questa faccenda, sono i reperti umani. Se si trovassero resti umani degli abitanti della misteriosa città sudafricana, si potrebbe dimostrare la sua eccezionale antichità. Ma per il momento, mi sembra che le prove siano piuttosto labili... la distribuzione di qualche pietra non è una prova sufficiente, considerando poi che il ricercatore archeoastronomico che avrebbe stabilito l'antichità della città ha voluto rimanere anonimo... guarda caso....




Quoto al 100%.
Il tutto è davvero molto interessante, ma più che per i resti in sè l'importanza della notizia sta nella loro datazione.

E sinceramente mi sembra molto ma molto approssimativa.
Sono sempre molto scettico su i calcoli alla Giacobbe... <se prendiamo l'allineamento delle pietre scopriamo che nel 400 000 avanti cristo Orione era qui, e le Pleidi erano la...>
Mi sembra poco scientifica come cosa.
Magari nel mio giardino pianto 3 pietre a caso, e tra 10 000 anni verrano a dire che rappresentavano la costellazione di Orione.


E sinceramente gli astronomi che hanno eseguito i calcoli mi sembrano un pò "ingnorantelli" e in disaccordo...prima hanno datato il tutto a 25 000 anni, e poi pian piano sono arrivati fino a 200 000... che non è proprio la stessa cosa.



Il ritrovamento di reperti umani farebbe un enorme chiarezza sul tutto, davvero.


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