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MessaggioInviato: 28/10/2014, 21:38 
E soprattutto da dove viene fuori se non è diretto discendente degli altri ominidi? O almeno non lo è nei termini di cultura "popolare" insegnata nelle scuole superiori ed in alcuni corsi universitari



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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MessaggioInviato: 03/12/2014, 11:12 
Vi invito a leggere questo articolo.....
mi sembra pazzesca la questione sollevata...... [8)]

Segnali di una rivolta genetica della razza umana.

Potrebbe essere la prova che l’uomo forse un giorno, potrà fare a meno del regalino, fattogli dai genetisti Annunaki, qualche decina di migliaia d’anni or sono. Nel mondo scientifico, infatti, sta spopolando la notizia della nascita di un bimbo privo del cervelletto, ma in grado di compiere azioni ritenute, per la scienza odierna, semplicemente impossibili. Ma venite, entrate nella Sphaera per saperne di più… https://alienifranoi.wordpress.com/2014 ... zza-umana/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 03/12/2014, 12:19 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Vi invito a leggere questo articolo.....
mi sembra pazzesca la questione sollevata...... [8)]

Segnali di una rivolta genetica della razza umana.

Potrebbe essere la prova che l’uomo forse un giorno, potrà fare a meno del regalino, fattogli dai genetisti Annunaki, qualche decina di migliaia d’anni or sono. Nel mondo scientifico, infatti, sta spopolando la notizia della nascita di un bimbo privo del cervelletto, ma in grado di compiere azioni ritenute, per la scienza odierna, semplicemente impossibili. Ma venite, entrate nella Sphaera per saperne di più… https://alienifranoi.wordpress.com/2014 ... zza-umana/



Qui il topic dove si è discusso di Chase (il bambino senza cervelletto): http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9385


Ultima modifica di Bastion il 03/12/2014, 12:21, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 03/12/2014, 12:43 
Cita:
Bastion ha scritto:
Qui il topic dove si è discusso di Chase (il bambino senza cervelletto): http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9385


http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9385


Ultima modifica di zakmck il 03/12/2014, 12:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/12/2014, 20:48 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Vi invito a leggere questo articolo.....
mi sembra pazzesca la questione sollevata...... [8)]

Segnali di una rivolta genetica della razza umana.

Potrebbe essere la prova che l’uomo forse un giorno, potrà fare a meno del regalino, fattogli dai genetisti Annunaki, qualche decina di migliaia d’anni or sono. Nel mondo scientifico, infatti, sta spopolando la notizia della nascita di un bimbo privo del cervelletto, ma in grado di compiere azioni ritenute, per la scienza odierna, semplicemente impossibili. Ma venite, entrate nella Sphaera per saperne di più… https://alienifranoi.wordpress.com/2014 ... zza-umana/



Beh... se consideriamo che il cervelletto è sede, scientificamente dimostrata, di buona parte di quella porzione di cervello definita "rettiliana" come ricordato nel seguente articolo non è da escludere che tra migliaia, forse decine di migliaia di anni, lo stesso potrebbe atrofizzarsi a vantaggio di altre parti dell'encefalo, come ad esempio la ghiandola pineale.

Cita:
L’EVOLUZIONE DEL CERVELLO RETTILIANO

La storia degli esseri viventi e lo studio dell’evoluzione ci hanno insegnato che ogni specie, col passare del tempo, subisce impercettibili ma continue trasformazioni le quali, quasi sempre, diventano evidenti dopo migliaia di generazioni.

Ciò che distingue la storia evolutiva umana da quella degli altri animali è soprattutto l’eccezionale sviluppo del cervello, che ha reso l’uomo dominatore incontrastato del nostro pianeta.

Gli studi dei reperti fossili degli antenati dell’uomo attuale indicano che il cervello ha continuato a svilupparsi, mentre le dimensioni corporee sono cambiate di poco.

Infatti l’Australopithecus aveva una massa cerebrale molto piccola, l’Homo erectus possedeva un cervello di volume quasi doppio, l’Homo sapiens di volume triplo.

Dalla comparsa dell’Homo abilis in poi, la storia dello sviluppo encefalico si accompagna al progredire delle tecniche della lavorazione della pietra, alla comparsa di pratiche rituali di tipo religioso e di attività artistiche di alto livello.

Ciò fa pensare che l’evoluzione culturale dell’uomo sia connessa all’evoluzione del suo cervello e viceversa.

Così, nel corso di milioni di anni, il cervello è diventato quello che è, una struttura eterogenea, con elementi del nostro passato rettiliano e mammaliano e con la capacità di creare il nostro futuro.

Il cervello è composto da tre parti che sono il risultato della storia della vita sulla Terra e riflettono le tappe che hanno segnato il graduale passaggio dai primi esseri dotati di un elementare sistema nervoso, fino all’uomo. Le tre parti presiedono rispettivamente agli istinti, alle emozioni e alla razionalità.

La prima è il rombencefalo, la parte più arcaica che presiede agli istinti primitivi di sopravvivenza, controllando il ritmo della respirazione e del battito cardiaco; comprende la maggior parte del tronco encefalico e il cervelletto.

La seconda è il mesencefalo, che è solo la porzione superiore del tronco encefalico e presenta connessioni con il ponte di Varolio, il cervelletto e il diencefalo, mediante fasci di fibre nervose detti peduncoli.

La terza è il prosencefalo, detto anche neomammifero, che pur contenendo alcune strutture anteriori, è composto primariamente dalle aree cerebrali evolutesi più di recente, fra cui la corteccia....

http://web.tiscali.it/nelloob/Lavori/Ce ... oluzio.htm


Un tema ripreso anche in una delle schede introduttive presenti nel mio blog.

Cita:
... La fauna terrestre mammifera, tra cui i primati e il genere homo, è caratterizzata da diversi strati di materia cerebrale come rappresentato in figura, il cui strato più profondo e antico è detto cervello rettiliano ed è presente in misura importante nella porzione detta cervelletto sede di alcuni aspetti peculiari del carattere animale: territorialità, istinto, senso del rituale, aggressività, istinto sessuale e di sopravvivenza.

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Cervello umano

Per comprendere le origini del “cervello rettiliano” dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, di diversi milioni di anni… fino all’era paleozoica. A quel tempo la conformazione geologica, climatica e zoologica del pianeta era completamente diversa e, in accordo con la teoria Darwiniana, le diverse specie animali, nel corso di centinaia di milioni di anni si evolvono da unicellulari dapprima in organismi più complessi, trilobiti, insetti, pesci, anfibi fino ai rettili...

http://www.progettoatlanticus.net/p/ret ... e-nwo.html



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MessaggioInviato: 04/12/2014, 00:31 
La vicenda è misteriosa per diversi aspetti: innanzittutto ovviamente per il fatto che il piccolo sia sopravvissuto e possa eseguire le funzioni delle parti di cervello di cui è privo.

E in secondo luogo perchè la parte suddetta è letteralmente scomparsa durante lo sviluppo fetale senza lasciare tracce sul come.


E' possibile che si tratti davvero di una mutazione, un nuovo stadio dell' evoluzione umana.

Ci vorranno anni per determinarne gli effetti, ma c'è già ragione di essere ottimisti, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe. Un caso interessante da seguire.


Chiaramente sarà per noi particolarmente interessante scoprire quale sarà la personalità sviluppata in futuro, anche se sembra si sia già espresso un talento artistico comico, il che mi fa davvero ben sperare.



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 05/04/2015, 20:07 
Cita:
L'uomo di Altamura fornisce il più antico DNA Neanderthal
Nel 1993, uno scheletro fossile di ominide è stato scoperto da alcuni speleologi nelle grotte carsiche di Lamalunga, vicino Altamura, nel sud Italia. I resti sono stati incorporati nella roccia e ricoperti da uno spesso strato di calcite. Nonostante il fatto che questo esemplare rappresenti uno dei campioni di ominidi più straordinari mai trovati in Europa, negli ultimi due decenni la nostra conoscenza su di esso si è basata esclusivamente sulle osservazioni documentate in loco, si pensava infatti che lo scavo dei resti avrebbe potuto causare danni irreparabili.

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Soprintendenza Archeologia della Puglia
Museo Archeologico di Altamura


Per questo motivo, si è discusso inizialmente sulla morfologia e l'età. In uno studio successivo si è concordato che i resti (solo la testa e parte di una spalla sono visibili) erano quelli di un Neanderthal arcaico, di un genere Homo si ritiene fosse diffuso in Europa da 200.000 a 40.000 anni fa.

Recentemente, un team guidato da Giorgio Manzi dell'Università La Sapienza di Roma, ha ottenuto il permesso di tagliare un piccolo campione di un osso della spalla (parte della scapola destra e frammenti di stalattiti) per lo studio in laboratorio. Nel loro documento pubblicato nel Journal of Human Evolution, il team descrive come hanno estratto ed esaminato questo piccolo campione di osso e ciò che hanno così scoperto.

L'analisi con datazione all'uranio-torio ha rivelato che la calcite si è formata tra 172.000 e 130.000 anni fa, durante il penultimo periodo di glaciazioni quaternarie. Il team riporta anche che il DNA prelevato dal frammento, a causa dell'età, rappresenta il più antico campione endogeno mai stato estratto dai resti di un Neanderthal.

Si ritiene che l'uomo di Altamura sia finito in un luogo così particolare dopo essere caduto in un pozzo e rimasto qui bloccato - si presume sia morto di fame e di sete. I ricercatori vogliono ora testare il campione di DNA per vedere se può essere sequenziato, se così fosse, potrebbe rivelare nuovi dettagli circa l'evoluzione degli ominidi in generale e forse di più sulla storia antica dei Neanderthal.

Fonte: http://tycho1x4x9.blogspot.it/2015/04/luomo-di-altamura-fornisce-il-piu.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 06/04/2015, 17:43 
Cita:
L’età degli dei: i miti giapponesi che raccontano di quando le divinità camminavano sulla terra
Come nella maggior parte dei miti di creazione delle culture terrestri, anche il Giappone tramanda di un'epoca d'oro durante la quale gli dei “creatori” camminavano sul nostro pianeta e governavano le società umane. Chi erano questi dei? Visitatori di altri mondi scambiati per divinità?

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La mitologia giapponese è raccolta in un’unica opera chiamata Kojiki (古事記, letteralmente “cronaca di antichi eventi”), un’opera in tre libri scritta in giapponese antico.

La redazione finale del testo è stata eseguita nel 712 d.C., raccogliendo in un’unica opera una serie di documenti che tramandavano i fatti dell’epoca antica del Giappone.

Queste singole fonti, a loro volta, prima di essere fissate su documenti scritti, erano tramandate oralmente attraverso le generazioni.

Il testo inizia con il racconto mitologico della creazione del Cielo e della Terra e la creazione dell’uomo. Inoltre, vengono raccontate le vicende di varie divinità che erano sulla terra all’alba dei tempi. Infine, vengono narrate le origini mitologiche del Giappone, della dinastia Yamato e delle maggiori famiglie nobili.

Il primo tempo viene descritto come Jindai moji o Kamiyo moji (神代文字 “personaggi dell’Età degli Dei”), un’epoca in cui una Terra desolata vede la discesa di due entità, Izanagi e Izanami (oltre ad essere fratello e sorella, i due sono anche amanti), intenzionate a dare forma e vita al pianeta.

Si narra che il primo gesto di Izanagi ed Izanami fu quello di far sorgere le terre dall’oceano e mescolarle con una lancia chiamata Ame-no-nuhoko. Con il fango che si ammassò colando dalla lancia ebbe origine la prima isola: Onogaro-Shima (il Regno Terreno).

In seguito gli dei crearono altre otto grandi isole che divennero la terra di Yamato, il Giappone. Le due divinità abbandonarono il Regno del Cielo e stabilirono la loro nuova dimora sulla Terra.

«Izanagi e Izanami scesero su quella piccola isola e là innalzarono un palazzo. Ma il loro lavoro era appena iniziato: a parte quel piccolo scoglio deserto, il mondo era ancora una massa di acqua senza forma. Non vi era nulla: né piante né animali né creature viventi, e il paesaggio era piatto e spoglio. Izanagi e Izanami cominciarono a riflettere su come proseguire la loro opera di creazione».

Dall’unione di Izanagi e Izanami nacquero il dio del mare O-Wata-Tsu-Mi, il dio delle montagne O-Yama-Tsu-Mi, il dio degli alberi Kuku-no-chi e il dio del vento Shina-Tsu-Hiko. La nascita dell’ultimo dio, quello del fuoco Kagu-tsuchi, costò la vita ad Izanami. Così si legge:

«Purtroppo, nel dare alla luce il dio del fuoco, Izanami si ustionò il ventre e morì. La donne fu sepolta sul monte Hiba, nella penisola di Izumo. Izanagi molto si dolse della morte della moglie».

È strano leggere della morte di una divinità, che per definizione dovrebbero essere immortali. Dunque, Izanagi e Izanami erano creature mortali. Se così, chi erano veramente e da dove venivano?

«Allora Izanagi si mise in viaggio per il Profondo, lo Yomi-Tsu-Kumi, il paese dei morti che si trovava nel sottosuolo. Entrò in una caverna, e dopo aver percorso un lungo cunicolo, giunse a una strana costruzione che sprofondava ancor più nelle viscere della terra».

Izanagi, adirato, uccise il figlio e scese all’inferno con l’intento di condurre fuori la sua compagna dal mondo dei morti. Ma al suo arrivo, il dio scoprì che la sua sposa si era nutrita con il cibo infernale ed era diventata un demone malvagio. Izanagi fuggì in superficie ed Izanami restò nello Yomi-Tsu-Kumi divenendone la terribile regina.

I racconti mitologici giapponesi sono particolarmente interessanti perché trovano due paralleli decisamente notevoli.

Il primo è quello con la mitologia cinese, nella quale si racconta di esseri celesti discesi sulla terra in draghi volanti: costoro furono i primi sovrani cinesi che diedero inizio alla civiltà cinese e che sono conosciuti come i Tre Augusti: Fu Xi, Nüwa, Shen Nung.

Nüwa era la sorella di Fu Xi e ne divenne anche la sposa. Fu Xi e Nüwa venivano rappresentati sempre allacciati per la coda. Fu Xi tiene in mano una squadra, Nüwa invece un compasso. I due strumenti (ad oggi, ancora adoperati nella simbologia massonica) indicano che i due sovrani inventarono norme, regole, standard.

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Il secondo parallelo notevole è con la mitologia egizia, nella quale si tramanda sempre di un fratello e di una sorella sposi (Osiride e Iside), dalla cui unione nacque Horus, il capostipite delle dinastie faraoniche.

Inoltre, come nello Kojiki, i Testi delle Piramidi parlano dello Zep Tepi, un periodo primordiale dal quale emerse l’ordine dal caos e nel quale gli dei governavano la Terra.

Come interpretare queste corrispondenze presenti in culture tanto lontane nello spazio e nel tempo? Se si tratta solo di racconti mitologici, è possibile che una civiltà ormai perduta fosse presente anticamente su tutto il pianeta, condividendo un unica cultura mitologica?

È se invece questi racconti mitologici fossero il ricordo lontano di un evento che ha impressionato i nostri antenati fino a convincerli a tramandare tali eventi alle generazioni future? È possibile che antichi viaggiatori di altri mondi siano stati scambiati per divinità dai nostri antenati? E se così fosse, in che modo hanno influenzato o alterato l’evoluzione biologica e culturale della specie umana?


http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/ ... lla-terra/


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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 06/04/2015, 18:24 
cari amici ,
sul Kojiki
http://bifrost.it/Sintesi/Kojiki.html#Sintesi
sul Nihongi
http://www.sacred-texts.com/shi/nihon0.htm

ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 19/04/2015, 20:05 
Cita:
Gli utensili più antichi del mondo

FOTOGALLERIA Sulle sponde del lago Turkana, in Kenya, sono stati scoperti strumenti in pietra datati a 3,3 milioni di anni fa, più vecchi quindi del più antico fossile umano conosciuto. Chi li ha costruiti?

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Un tesoro sul lago
Fotografia di Michael Poliza, National Geographic Creative

Un "tesoro" di strumenti in pietra scoperti nei pressi del Lago Turkana, nel Kenya nordoccidentale, rivela che i nostri antenati fossero in grado di creare utensili già 3,3 milioni di anni fa, circa 700.000 anni prima di quanto si pensasse finora.

Gli strumenti litici, descritti durante il congresso della Paleoanthropology Society che si è tenuto la settimana scorsa a San Francisco, sono schegge (frammenti affilati usati per tagliare), i nuclei da cui queste sono state ricavate, e gli incudini usati per la lavorazione. In tutto, nel sito, chiamato Lomekwi 3, sono stati rinvenuti oltre 130 manufatti, ha spiegato l'archeologa Sonia Harmand della Stony Brook University, alcuni dei quali pesanti anche più di 10 chili.

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L'origine della fabbricazione di strumenti è stata a lungo associata con la comparsa nella documentazione fossile del genere Homo (nella foto, una studentessa in visita al campus sul Turkana con uno strumento litico da lei trovato).

Il più antico fossile umano conosciuto però ha circa 2,8 milioni di anni, cioè circa mezzo milione di anni in meno dei manufatti del Kenya. Ciò potrebbe significare sia che australopitecine come la celebre “Lucy” creassero già utensili oppure che esistessero esponenti più antichi del genere Homo di cui ancora dobbiamo scoprire i resti fossili.

“Penso che le australopitecine avessero le capacità cognitive per farlo, e anche se forse non possedevano la stessa destrezza, erano probabilmente in grado di scheggiare la pietra”, commenta Nicholas Toth, paleoantropologo allo Stone Age Institute e alla University of Indiana.

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Nel 2011, Harmand individuò una serie di rozzi strumenti in pietra sparsi su un'area nei pressi del Lago Turkana, nella Rift Valley kenyana. Dopo i primi scavi, vennero scoperti utensili anche sotto la superficie. Nel 2012, finanziata da National Geographic, Harmand è ritornata a lavorare nel sito, scoprendo che alcuni dei manufatti trovati in superficie corrispondevano a pezzi sepolti, il che indicava che i frammenti facessero parte dello stesso deposito.

(Nella foto, strumenti litici olduvaiani successivi invenuti in Etiopia).

La datazione paleomagnetica ha fatto risalire il sedimento a 3,3 milioni di anni fa, ovvero a svariate centinaia di miglia di anni prima rispetto a quello che finora era il più antico giacimento di strumenti litici conosciuto, trovato a Gona, in Etiopia, e datato a circa 2,6 milioni di anni fa - la cosiddetta industria olduvaiana, dalla gola di Olduwai.

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Non è chiaro chi fossero gli "artigiani" di Lomekwi 3, ma gli strumenti (che secondo Harmand vanno chiamati "lomekwiani") potrebbero essere opera di Kenyanthropus platyops, una controversa specie di ominide scoperta nei pressi del giacimento degli utensili nel 1998 (nella foto, un calco del cranio), che per alcuni è semplicemente un esemplare di Austraopitechus afarensis - la specie cui appartiene Lucy - molto deformato.

Che ominini dal cervello piccolo come Lucy possano aver usato strumenti è impressionante, ma non del tutto sorprendente, dice Toth, che cita come esempio le sue osservazioni sui bonobo, scimmie antropomorfe strettamente imparentate con l'uomo.

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Se provvisti di materiali per la costruzione di strumenti, i bonobo (nella foto) sono in grado di realizzare strumenti simili a quelli trovati nel sito nei pressi del Lago Turkana, assicura Toth. “Quindi, è possibile che animali con cercello piccolo e una relativa destrezza possano realizzare qualcosa del genere”, conclude.

I bonobo usano le schegge per tagliare corde o membrane, con un metodo simile a quello che si può usare per macellare un animale. “Sanno cosa vuol dire ‘affilato’”, afferma lo studioso.

Quel che non è chiaro è se quegli strumenti segnino davvero l'inizio della tecnologia o siano solo un episodio isolato. “Quello a cui forse assistiamo sono i primi tentativi di usare la pietra, un'attività che forse non avrebbe preso piede in modo continuativo fino a 2,3 milioni di anni fa”, conclude Toth.



http://www.nationalgeographic.it/scienz ... 918/1/?rss


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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 28/04/2015, 18:28 
Cita:
In Toscana la farina più antica del mondo
Le analisi effettuate su una macina trovata nel sito di Bilancino rivelano che l'uomo usava farine senza glutine già 30.000 anni fa

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La farina più antica del mondo è stata scoperta in Toscana. La scoperta, che rivoluziona le conoscenze sugli uomini del Paleolitico e sulla loro alimentazione, è stata presentata qualche giorno fa a Firenze, durante l'evento intitolato “La prima farina in Toscana - Alle origini dell'alimentazione”, destinato ad approfondire il tema dell'evoluzione dell'alimentazione ed inserito nella cornice di Expo 2015.

A metà degli anni Novanta, durante gli scavi dell’insediamento paleolitico di Bilancino, nel Mugello, gli archeologi ritrovarono una macina di pietra e un pestello. Il reperto non venne lavato e fu così possibili sottoporlo ad analisi più approfondite. L’analisi al microscopio elettronico rivelò la presenza sulla superficie di tracce di amido che furono datate, con il metodo del radiocarbonio, a 30 mila anni fa. Non si sapeva però a quale piante appartenessero quei resti di amido. Recentemente, grazie agli studi condotti dal Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Università di Firenze, è stato possibile identificare amidi di varie piante, in particolare di tifa, una piante palustre molto comune. Questa pianta in passato veniva utilizzate
per fabbricare sporte e panieri, e in alcuni paesi i suoi rizomi venivano usati anche per scopi alimentari.

Dopo questa la scoperta gli studiosi hanno provato a cucinare delle gallette con la farina di tifa. Hanno raccolto dei rizomi, li hanno fatti seccare e poi macinati. Con la farina hanno impastato delle semplici gallette, che sono state poi cotte su un focolare simile a quello trovato nel sito di Bilancino.

Cibo da viaggio

Le responsabili dello studio, Biancamaria Aranguren della Soprintendenza Archeologica della Toscana e Anna Revedin dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, hanno spiegato che “per la prima volta, Homo sapiens aveva a disposizione un prodotto elaborato facilmente conservabile e trasportabile, ad alto contenuto energetico perché ricco di carboidrati complessi, che permetteva una grande autonomia soprattutto in momenti critici dal punto di vista climatico e ambientale”.

Si è sempre creduto, infatti, che gruppi nomadi di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico superiore fossero essenzialmente carnivori. “La scoperta di Bilancino rappresenta, invece, la prima e più antica testimonianza diretta non solo dell'uso alimentare delle piante ma soprattutto di una vera e propria 'ricetta' per la preparazione di un cibo di origine vegetale”, ha commentato Anna Revedin. La ricerca dimostra inoltre che l’abilità di ricavare delle farine era già ben presente in Toscana, migliaia di anni prima della nascita dell’agricoltura e dell’uso delle farine di cereali documentate a partire dal Neolitico in Medio Oriente.

Bilancino era un accampamento stagionale che veniva frequentato d’estate, quando era possibile raccogliere le piante palustri. Gli archeologi hanno ricostruito l'organizzazione interna dell'insediamento, identificando focolari, capanne, spazi adibiti alle attività quotidiane (preparazione del cibo, lavorazione delle pelli) e ad attività specifiche (lavorazione delle piante palustri, produzione di strumenti in pietra), e infine spazi dedicati all'accumulo di rifiuti.

Conferme da tutta Europa

Dopo la scoperta di Bilancino, sono arrivate da tutta Europa delle nuove conferme sull’uso di macine per la produzione di farine alimentari. L'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria ha infatti avviato un progetto di ricerca intitolato “Le risorse vegetali nel Paleolitico”, con l’obiettivo principale di verificare se le tecniche di macinazione di vegetali documentate a Bilancino fossero un patrimonio comune dell'umanità di 30 mila anni fa. “Di solito queste pietre, poco appariscenti", spiega Revedin, "vengono raccolte ed esaminate rapidamente alla ricerca di tracce di incisioni, spesso anche lavate con il risultato di una perdita quasi completa della possibilità di trovare microresidui”.

La ricerca ha dato ottimi risultati: sono stati trovati e analizzati altri strumenti per la macinazione, provenienti dai più importanti siti europei della stessa epoca di Bilancino: Pavlov e Dolni Vestonice nella Repubblica Ceca, Kostenki nella pianura del Don in Russia. ll ritrovamento più recente è stato recentemente pubblicato e riguarda la Grotta Paglicci in Puglia, dove è stato rinvenuto un pestello con tracce vegetali.

Senza glutine

I quattro nuovi insediamenti paleolitici analizzati ricoprono una vasta area geografica che va dall'Italia meridionale fino alla Russia. “Questa tecnologia per la produzione di farina", ha detto ancora Revedin, "sembra quindi indipendente dai climi e dagli ambienti diversi nei quali vivevano i primi sapiens europei. In base allo studio dei granuli di amido ritrovati su queste pietre si è visto che veniva sfruttata una grande varietà di vegetali per la produzione della farina utilizzando differenti porzioni delle varie specie: radici, rizomi, grani e semi. Le farine ottenute probabilmente erano un po' diverse da quelle che si ricavano oggi dai cereali: erano ricche di fibre e carboidrati complessi, ma prive di glutine”.

Secondo gli autori dello studio, che è stato pubblicato sulla rivista Quaternary International, la presenza prolungata nella dieta umana, almeno fino al neolitico, di una discreta quantità di carboidrati complessi privi di glutine e ad alto contenuto di fibre potrebbe aver avuto una notevole influenza nel patrimonio genetico umano. Questo è particolarmente evidente anche oggi, vista la diffusa difficoltà di adattamento alle nuove farine introdotte dopo il Paleolitico, come suggeriscono l’intolleranza al glutine e le malattie dismetaboliche.


http://www.nationalgeographic.it/scienz ... 83542/?rss


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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 21/05/2015, 17:42 
Cita:
Gli utensili sono nati prima del genere Homo

Immagine

Prima dell’Homo sapiens. Prima di erectus, habilis e Neanderthal, sulla Terra si costruivano già strumenti in pietra, una capacità attribuita di norma solamente ai rami più recenti della famiglia degli ominidi. A dimostrarlo sono una serie di utensili in pietra scoperti di recente in Kenya, che, come descritto in uno studio apparso su Nature, risalirebbe a oltre 3,3 milioni di anni fa, prima cioè della nascita del genere Homo.

Nel regno animale sono diverse le specie, come scimpanzé, oranghi e gorilla, in grado di produrre e utilizzare strumenti. In tutti i casi noti però si tratta di utensili realizzati con legno o altri materiali organici, e per questo fino ad oggi si pensava che la capacità di lavorare la pietra fosse unica del genere Homo. È infatti al nostro ramo della famiglia degli ominidi che appartengono le più antiche testimonianze di strumenti litici disponibili, almeno fino ad oggi Utensili risalenti a circa 2,6 milioni di anni fa, scoperti in Etiopia e appartenenti alla cosiddetta produzione olduvaiana (strumenti in pietra risalenti al paleolitico inferiore).

I nuovi reperti provengono invece dal sito di Lomekwi, nella zona del lago Turkan, in Kenya, e sono più antichi di circa 700mila anni rispetto alla produzione olduvaiana. Si tratta, spiegano gli autori dello studio, di incudini, martelli di pietra (o meglio hammer stones), e pietre appuntite di vari tipi. Strumenti più primitivi di quelli olduvaini, ma che possono dirci qualcosa della specie di ominidi (ancora sconosciuta) che li ha realizzati.

Chiunque abbia prodotti gli utensilo di Lomekwi aveva infatti una capacità di presa forte, un buon controllo motorio, e quindi, spiegano gli autori dello studio, potenzialmente anche discrete capacità cognitive. La forma degli strumenti indicherebbe inoltre che venivano utilizzati sbattendoli vigorosamente, per colpire oggetti, o produrre schegge da altre pietre.

I movimenti con cui venivano usati, concludono gli autori, erano quindi più simili a quelli usati oggi da alcune specie di primati per spezzare i gusci dei frutti con le pietre, piuttosto che a quelli, più raffinati, con cui venivano impiegati gli strumenti olduvaiani.


http://www.galileonet.it/2015/05/gli-ut ... nere-homo/


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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 21/05/2015, 17:52 
Il Sapiens NON E' la prima forma di vita intelligente che ha popolato questo pianeta.

E quando il Sapiens incontro quella specie intelligente ad essi precedenti li divinizzò considerandoli "figli di dio" i quali si unirono alle "figlie degli uomini sapiens" procreando e generando la stirpe 'divina' aristocratica, presumibilmente con occhi verdi/azzurri e capelli biondi/rossi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 21/05/2015, 21:04 
Io non concordo. Ci saranno anche potute sviluppare civiltà intelligenti prima della nostra, ma non credo fossero gli Déi dei popoli antichi. Io propendo più per la pista al di fuori della terra.


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 Oggetto del messaggio: Re: Interrogativi sulle vere origini dell' Uomo
MessaggioInviato: 04/06/2015, 19:25 
Io credo ad entrambe le possibilità.


E dato che credo anche all' origine artificiale della specie umana,


mi sono sempre chiesto quanto abbia senso distinguere le due cose,
ossia gli alieni che intervennero sugli ominidi con l' ingegneria genetica e le civiltà antidiluviane,

considerato che probabilmente siamo ibridi coi primi e che le seconde furono da loro create e controllate.



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