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Zelman ha scritto: non che lo conosca particolarmente, cmq mi è sempre sembrato una personalità un pò alternativa, sull'esoterico... , e su quanto da iniziati...
Cita:
Conosceva a fondo la letteratura, tra l'altro fu lui a far conoscere in Italia l'opera di Tolkien (che a me non piace un granché, ma questo non vuol dire nulla).
Aveva una grande conoscenza di molti filoni dell'esoterismo e della storia delle religioni, che erano il suo campo di interesse principale.
effettivamente è molto strano che poi non ci si cimenti in questo da parte di quanti in possesso delle sia pur minime giuste conoscenze
quando sono indicati perfino i reagenti (marche e quantità)
Non è molto strano, ci sono molte cose che vengono semplicemente ignorate vuoi perché poco conosciute, vuoi perché suscitano poco interesse, vuoi perché non conviene ai più dedicare tempo nella ricerca su temi che, anche solo per il fatto di essere di frontiera tra paradigmi diversi, potrebbero non fornire dei ritorni immediati (conoscitivi o di crescita lavorativa) utili a chi ha investito del tempo in essi. Alla fine molti esperimenti semplicemente non si fanno, oppure si fanno un paio di volte e, anche se si ottengono dei risultati interessanti, anziché essere replicati si pubblica un articolo e si dimentica il tutto. Tra l'altro molti articoli vengono pubblicati solo perché si deve pubblicare un certo numero di articoli l'anno, e non vengono nemmeno più letti.
Un altro esempio è quello di uno dei tanti esperimenti proposti volti a verificare la possibilità di falsificare (in senso Popperiano) la relatività ristretta (in senso sperimentale, verificandone i fondamenti), proposto a suo tempo dal Prof. Umberto Bartocci della Università di PG.
Venne eseguito due volte e la seconda volta risultati della sperimentazione vennero riportati in: U. Bartocci, F. Cardone, R. Mignani, “New electromagnetic test of breakdown of local Lorentz invariance: Theory and esperimental results”, 1999, preprint (sottoposto per la pubblicazione in Physics Essays). Effettivamente si ottennero risultati interessanti, non nulli come ci si sarebbe aspettati seguendo frettolosamente la teoria corrente, ma di difficile interpretazione; sicuramente non si ottenne un risultato chiaramente e limpidamente a favore della Relatività ristretta; si potrebbe pensare che, a fronte di ciò, tanti altri si siano buttati nella sperimentazione. Invece no, non si cerca nemmeno di spiegare il perché l'esperimento non fornisca in modo limpido i risultati aspettati da un relativista (e forse lo si può spiegare in termini di teoria corrente); non interessa più di tanto.
Insomma, la scienza (non parlo di tecnologia e di brevetti, ma di scienza), è fatta di uomini (con tutti i limiti di noi esseri umani) che per di più sono di solito pochi e cronicamente a corto di soldi. Quelli che ci sono seguono i filoni principali e non hanno né tempo, né voglia, né mezzi da dedicare a ricerche che escano fuori dai canoni generalmente accertati.
Sembra strano ma è abbastanza normale, l'importante è saperlo.
E non mi si dica che questo è un attacco alla scienza, ma anzi tutt'altro. E' la constatazione di come si preferisca accontentarsi delle molte cose sicuramente utili presenti nel paradigma corrente (ormai molto ben consolidato, come è giusto che sia, ma che è solo un modello virtualmente in tutto o in parte estendibile o rivedibile) senza tentare di esplorare anche l'ignoto al di fuori di esso; e per di più non solo e sempre per attaccamento eccessivo al paradigma corrente o per ragioni economiche legate al proprio lavoro, ma anche sovente per inerzia e mancanza di interesse conoscitivo, che è la vera molla che dovrebbe spingere a spiegare le cose del mondo.
Comunque sto andando fuori tema, può bastare.
Per tornare alla tua osservazione, non è molto strano, è abbastanza scontato che accada questo.