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MessaggioInviato: 25/05/2012, 10:27 
E ci sarebbe anche questa (di "coincidenza"!) alla quale nessuno ci ha mai fatto caso. [8D]


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MessaggioInviato: 25/05/2012, 13:18 
a me sembra assurdo come articolo, è documentato che gli egiziani scrivevano in geroglifico dal periodo precedente a quello dinastico chiamato predinastico, perchè sui loro monumenti più importanti avrebbero dovuto usare il linguaggio di altri popoli ? se si vuole pensare che le piramidi sono precedenti alle datazioni ufficiali allora bisogna anche pensare che quel tipo di cuneiforme (stilizzato)non esisteva fino al 2500 A.C. circa.


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MessaggioInviato: 25/05/2012, 13:23 
Cita:
manucaos ha scritto:

a me sembra assurdo come articolo, è documentato che gli egiziani scrivevano in geroglifico dal periodo precedente a quello dinastico chiamato predinastico, perchè sui loro monumenti più importanti avrebbero dovuto usare il linguaggio di altri popoli ? se si vuole pensare che le piramidi sono precedenti alle datazioni ufficiali allora bisogna anche pensare che quel tipo di cuneiforme (stilizzato)non esisteva fino al 2500 A.C. circa.



Semplicemente perchè non sono i monumenti degli egiziani. Gli hanno solo ereditati.

Quel linguaggio cuneiforme fu inventato dai Sumeri o esisteva prima dell'inizio della civiltà umana (da noi conosciuta) e fu ereditata o data in dono al popolo sumerico. Potrebbe essere una scrittura aliena per quanto ne sappiamo.



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MessaggioInviato: 25/05/2012, 13:48 
a me sembra veramente assurdo che ancora ci sia qlcn che crede che le piramidi siano state costruiti dagli egizi.
il post d'apertura è interessantissimo e si sposa benissimo con la mia convinzione, precedente alla lettura di questo articolo ovviamente.
adesso nn mi va di mettermi a scrivere il perchè e il percome, anche perchè se ancora c'è chi crede alla versione ufficiale della faccenda quello che dice uno qlsiasi su un forum come me nn smuoverebbe un bel nulla!
cmq veramente un gran bell'articolo e un gran bello studio con un punto di vista sicuramente originale.


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MessaggioInviato: 25/05/2012, 18:39 
Cita:
sanje ha scritto:

Cita:
manucaos ha scritto:

a me sembra assurdo come articolo, è documentato che gli egiziani scrivevano in geroglifico dal periodo precedente a quello dinastico chiamato predinastico, perchè sui loro monumenti più importanti avrebbero dovuto usare il linguaggio di altri popoli ? se si vuole pensare che le piramidi sono precedenti alle datazioni ufficiali allora bisogna anche pensare che quel tipo di cuneiforme (stilizzato)non esisteva fino al 2500 A.C. circa.



Semplicemente perchè non sono i monumenti degli egiziani. Gli hanno solo ereditati.

Quel linguaggio cuneiforme fu inventato dai Sumeri o esisteva prima dell'inizio della civiltà umana (da noi conosciuta) e fu ereditata o data in dono al popolo sumerico. Potrebbe essere una scrittura aliena per quanto ne sappiamo.

I sumeri hanno inventato una scrittura pittografica, simile ai geroglifici egizi per intendersi, quella cuneiforme è un evoluzione più tarda di quella scrittura. E' la scrittura degli accadi,e poi assiri e babilonesi. E' entrata in uso quando i popolo erano già belli che formati con millenni di storia, se si anticipa la costruzione delle piramidi quel cuneiforme non poteva esistere
http://it.wikipedia.org/wiki/Scrittura_cuneiforme


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MessaggioInviato: 25/05/2012, 19:59 
D'accordo. Però questo linguaggio cuneiforme siamo sicuri che sia un evoluzione da linguaggi già inventati? Io non vedo somiglianze ed evoluzioni.
Potrebbe essere il linguaggio degli "dei".

Dico questo perchè le piramidi le dato al 10.000 a.C. come minimo..



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MessaggioInviato: 27/05/2012, 18:44 
Mah... io sinceramente non ho mai saputo di possibili collegamenti fra la civiltà sumerica e quella egiziana. Certo, ci fu chi ipotizzò parecchio tempo fa che l'Egitto pre-dinastico fu influenzato dai Sumeri, per cui la matrice prima e la culla della civiltà sulla Terra sarebbe stata appunto Sumer, ma è una teoria che non è riuscita a trovare nessun appoggio empirico.
Non c'è nessun dato archeologico che faccia pensare a una provenienza della civiltà egizia da Sumer.
Inoltre non c'è, che io sappia, alcuna particolare somiglianza fra la mitologia egiziana e quella sumerica, non superiore perlomeno a quella di molti altri popoli. Le mitologie sono fra le cose più comuni fra le civiltà, e spesso puoi trovare miti simili o identici in paesi lontanissimi fra loro, ma non è il caso di Egizi e Sumeri. Inoltre avevano culture completamente diverse.
Il cuneiforme, a quanto ne so, si è sviluppato anch'esso, da una forma di scrittura pittografica e ideogrammatica, come quella egizia, e lo ha fatto in modo indipendente da essa. Non c'è motivo per pensare che la scrittura cuneiforme sia quindi tanto più antica di quella egizia, anche perchè le due civiltà si svilupparono più o meno contemporaneamente.
Certo, nulla esclude la possibilità che entrambe le civiltà si siano sviluppate da una matrice più antica, magari legata, che so, a Gobekli Tepe o a una località in riva all'Oceano Indiano, o all'Atlantico.... ma che gli Egizi derivino in qualche modo dai Sumeri no, mi sembra che la cosa sia da escludere.
La teoria in questione mi sembra una arrampicatura sugli specchi e sinceramente ne sono molto felice: se l'autore avesse voluto iscrivere il proprio nome nella struttura stessa del complesso di Giza, ne conseguirebbe che sarebbe il più mostruoso megalomane nella storia del genere umano, e quindi Giza stessa sarebbe qualcosa di umanamente mostruoso (e forse lo è in ogni caso.... che ne sappiamo noi delle vere motivazioni per cui fu costruita, e a che prezzo?).


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MessaggioInviato: 31/05/2012, 20:03 
LA SECONDA MAPPATURA TERRESTRE DELLE PIRAMIDI

(Archeologia planetaria e ciclicità delle civiltà)


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Dopo avere esaminato le piramidi di Giza (Egitto), Teotihuacan (Messico) e Xian (Cina), tutte orientate sul terreno secondo le tre stelle della cosiddetta Cintura di Orione e collegate a livello interplanetario da una medesima linea retta (trasformabile ovviamente in un arco di circonferenza) lunga quasi venticinquemila chilometri che le attraversa tutte (osservando il globo terracqueo o un planisfero), ho pensato di esaminare altre piramidi, come sempre trascurate dall’archeologia tradizionale che sembra avere stranamente ed inspiegabilmente concesso solo ai faraoni Egizi la patente di costruttori di questi edifici. Si tratta delle piramidi ricoperte da metri di terreno compatto, da detriti ed addirittura alberi, che fanno somigliare il luogo in cui sorgono questi colossi più a delle colline che non a dei solidi geometrici; eppure le piramidi ci sono e, anche questa volta, sono collegate tra loro a livello planetario, esattamente come le loro consorelle che abbiamo citato all’inizio dell’articolo. So che può sembrare strano tutto ciò, eppure vi dimostrerò che anche altre piramidi sono state edificate secondo un unico immenso progetto planetario. Se con la prima teoria della mappatura terrestre si poteva ancora avere qualche perplessità (peraltro incomprensibile dato che per tre punti su un piano passa una ed una sola linea retta comunque trasformabile, ripeto, in un arco di circonferenza, e dato che le piramidi sono sulla terra lo specchio della cosiddetta Cintura di Orione), adesso credo davvero non ci sia più niente da dire; ma procediamo con ordine.

Esistono sul nostro pianeta alcune piramidi colossali, ben più grandi di quelle di Giza. La prima è sicuramente quella di Cholùla, in Messico. Questa città, situata a 2.135 metri sul livello del mare, si trova a 15 chilometri dalla città di Puebla, nello Stato omonimo; il suo nome completo è Cholùla de Rivadàvia e sorge sul sito attribuito ad una antica civiltà precolombiana: i Mixtechi di cui ben poche notizie certe ci sono giunte. La grande collina visibile già da lontano altro non è che la più grande struttura singola mai realizzata dall’uomo sull’intero pianeta: una piramide completamente ricoperta di terra ed alberi e riportata alla luce solo in minima parte. Il resto della immensa struttura è ancora ricoperta di terreno ed addirittura sulla sua sommità è stata edificata dagli Spagnoli, nel 1594, la chiesa di Nuestra Señora de los Rimedios.

Le dimensioni di questo edificio sono impressionanti, dato che ogni lato della base quadrata è lungo circa 450 metri, mentre l’altezza è di 66 metri circa. Il volume è stimato in 4.450.000 metri cubi; se consideriamo che la grande piramide di Cheope, a Giza in Egitto, ha un volume di 2.500.000 metri cubi, ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando. Eppure questa piramide non viene praticamente mai considerata, e gli abitanti del luogo, che la chiamano tlachihualtepetl (montagna artificiale), riferiscono che tradizionalmente l’edificio è dedicato al dio Quetzalcoatl. Il suo interno è attraversato da chilometri e chilometri di gallerie, ma certamente non è possibile stabilire se esse siano coeve alla costruzione o successive ad essa. Un colosso del genere non può essere trascurato, in quanto denota che molte migliaia di anni fa, (tante da giustificare l’accumulo di svariati metri di terreno che hanno trasformato la piramide in una collina), è esistita una civiltà in grado di edificare una vera e propria montagna artificiale. Oggi sarebbe ben difficile realizzare qualcosa del genere.

Per l’archeologia tradizionale si tratta, come al solito, del prodotto di una civiltà neolitica, e siamo alle consuete ed ormai non più tollerabili semplificazioni. Ma Cholùla non è l’unico esempio in tal senso; a Visoko, in Bosnia, nei pressi di Sarajevo, è stata scoperta la presenza, peraltro molto contestata dalla solita archeologia tradizionale, di diverse piramidi; una di esse, detta Piramide del Sole, è alta ben 213 metri, e quindi molto più della piramide di Cheope a Giza, ed è quindi la più alta del pianeta. Lo strato esterno di tale colosso è stato costruito in calcestruzzo, e precisamente in una varietà addirittura più solida di quello utilizzato dagli antichi Romani. Secondo alcuni esperti del settore, lo strato di terra che ricopre tale edificio lo fa risalire ad almeno 12.000 anni fa, e quindi all’epoca dell’ultima grande glaciazione. Lo scioglimento dei ghiacci, che ricoprivano buona parte dell’Europa, potrebbe aver ricoperto le piramidi Bosniache di materiale fangoso e detriti, poi compattatisi nel corso dei millenni, proprio come potrebbe essere successo anche a Cholula in Messico. Anche in questo caso si parla, sempre secondo le fonti ufficiali, dell’ennesimo prodotto del periodo neolitico: e siamo alle solite per l’ennesima volta. Ciò che colpisce anche qui è la grandiosità di questi edifici, entrambi più grandi della piramide di Cheope (Cholula per volume e per base, Visoko per l’altezza) ed entrambi ricoperti da uno strato molto simile di terreno e detriti.

Ma c’è un altro aspetto, a dir poco incredibile, che unisce e collega di nuovo a livello planetario (come per la prima teoria della mappatura delle piramidi), questi due siti: se tracciamo una linea retta (che anche in questo caso può diventare un arco di circonferenza) su un planisfero in modo da congiungerli, noteremo che il prolungamento di detta linea toccherà una città dell’Ucraina, Lugansk, venuta alla ribalta in questi ultimi tempi per una sensazionale scoperta: vi sono, anche in questo caso interrate, alcune gigantesche piramidi. A questo punto si impongono alcune riflessioni:-la teoria della mappatura terrestre delle piramidi è riscontrabile per la seconda volta. Quale sia poi lo scopo di queste linee rette (o archi di circonferenza) è questione da approfondirsi in futuro; forse una riproduzione dell’asse terrestre, forse l’Equatore Celeste (ovviamente all’epoca della edificazione), forse la distanza dal sole. Tante sono le soluzioni possibili. Data la differenza di inclinazione della retta rispetto all’equatore, c’è stato, tra la prima e la seconda serie di piramidi, un qualche importante cambiamento. Quale? Su questo si può ragionare. Indubbiamente lo stato di conservazione ed i metri di terriccio che ricoprono una serie di piramidi rispetto all’altra, denota una vetustà ben diversa tra le due serie di edifici. E’ da prendere in seria considerazione che quelle ricoperte di terriccio e detriti risalgano ad un periodo antecedente la fine dell’ultima glaciazione, mentre la seconda serie, non coperta di detriti (Giza, Teotihuacan e Xian) e che rispecchia la Cintura di Orione, sia di epoca successiva al 12.500 avanti Cristo, termine con cui, sempre approssimativamente, viene stabilita la fine dell’ultima glaciazione appunto.

Ne deriva che:-le piramidi ricoperte di terra sono più antiche di quelle di Giza, Teotihuacan e Xian che non sono mai state completamente ricoperte di detriti. Solo le piramidi Messicane sono state oggetto di una leggenda, tramandata da alcuni Maya, secondo cui detti edifici dovettero essere liberati dalle liane che li ricoprivano. Solo liane, e non certamente metri di terreno, in ogni caso. Ciò significa inequivocabilmente che vi sono state almeno due grandi civiltà (ma penso anche ad una terza e forse anche ad una quarta, quelle che hanno edificato Puma Punku e Balbeek, ossia altre civiltà ad oggi quasi completamente ignorate, un qualcosa di assurdo) prima di quella attuale che l’archeologia tradizionale indica come unica e sola della nostra storia. La verità è ben diversa: una grande civiltà ha edificato, su scala planetaria, le grandissime piramidi di Cholula, Visoko e Lugansk. Una ulteriore civiltà, presumibilmente dopo qualche migliaio di anni, ha edificato, sempre su scala planetaria, le piramidi di Giza, Teotihuacan e Xian, riproducendo sul terreno le tre stelle della Cintura di Orione. Le prime sono unite, oltre che dalla linea retta, anche dagli strati di terreno che le ricoprono; le seconde, oltre che dalla consueta linea retta, anche dalla rappresentazione della Cintura di Orione.

Credo di poter affermare che questi sono fatti, non teorie. L’importante è cominciare finalmente a ragionare su scala planetaria. Fino ad oggi è come se si fosse sempre considerata impossibile l’esistenza di una società unica su tutto il pianeta Terra. La stessa cosa sarebbe sicuramente successa anche per l’impero Romano. In mancanza di fonti scritte, chi avrebbe mai potuto pensare che un popolo che non conosceva l’energia elettrica, la radio e gli aeroplani sia stato in grado di creare un impero che andava dall’Inghilterra al Medio Oriente? Eppure sappiamo che è stato sicuramente così. Perché non credere allora che sia esistita una civiltà (o più di una) ancora più sviluppata dell’impero Romano? Il fatto che esistano linee planetarie che uniscono questi giganti di pietra lo conferma in pieno. Non mi stancherò mai di provare a capire come sia possibile che gli scribi Egizi non parlino MAI e poi MAI della costruzione delle piramidi nella piana di Giza, che non ci sia un solo disegno raffigurante la fase della costruzione, che non ci sia un geroglifico che parla della costruzione, che nessuno già nell’antichità sapesse come erano state edificate le grandi piramidi Egizie, benché quella di Cheope fosse considerata una delle sette meraviglie del mondo.

Eppure proprio questa è stata la più antica ed anche l’unica che sia giunta intatta fino a noi. E nessuno sa da dove sia spuntata fuori. Penso si possa cominciare a pensare a civiltà precedenti la nostra e che avevano una visione realmente planetaria della nostra Terra. L’importante è cominciare ad accettare una sorta di planetarismo archeologico contrapposto ad un localismo non più difendibile. Allo stesso modo va presa in considerazione la ciclicità delle civiltà, (basti pensare all’impero Romano, al buio che ne è seguito ed allo sviluppo della nostra nuova civiltà). Fino ad oggi si è seguita una linea evoluzionistica tanto ferrea quanto ormai indifendibile. Tutto ciò che l’archeologia tradizionale non riesce a concepire o a spiegare viene di norma ignorato o, nella migliore delle ipotesi, bollato come mistero o come eccezione o come prodotto semi-casuale del periodo neolitico: ebbene, l’eccezione la posso concepire in grammatica, ma non in archeologia. A parte le rette planetarie che collegano siti piramidali immensi, mi si spieghi come sia stato possibile, da parte di fantomatici popoli dell’età neolitica, erigere detti colossi . L’onere della prova stavolta non spetta a noi che a queste considerazioni pseudo - neolitiche non ci crediamo più. Credo sia giunto il momento di aprire realmente un dibattito su una nuova archeologia.

Fabio Garuti

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7782



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MessaggioInviato: 31/05/2012, 21:12 
Quanto descritto da ufologo conferma e avvalora la teoria di una 'mano comune' alla progettazione dell'intricato sistema di piramidi e siti megalitici disseminati sulla superficie della terra, senza contare le possibili location oggi finite nelle profondità oceaniche (p.es. triangolo delle bermuda).

Mano comune che l'articolo introduttivo del thread ipotizza essere di matrice Anunnaka.

Dalle traduzioni delle tavolette sumere si evince la possibilità concreta che fu Enki, l'ideatore del complesso di Giza in quanto in una di esse gli viene assegnato l'appellativo di Nudimmud, ovvero Abile Creatore.

Potrebbe allora essere Enki l'Abile Creatore delle Piramidi di Giza come sostenuto nelle ricerche di Armando Mei? In caso contrario quale 'mano' ha provveduto alla costruzione delle piramidi egizie se come sostenuto da Ufologo esse fanno parte di un più articolato e complesso sistema univoco di costruzioni megalitiche in tutto il mondo?



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MessaggioInviato: 29/07/2012, 14:44 
Un estratto della teoria formulata dal Progetto Atlanticus relativamente al perchè diversi siti megalitici di un lontano e insondabile passato risultano essere allineate alle tre stelle della cintura di Orione tratta dall'articolo:
http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=9521

Il messaggio di Orione

La costellazione di Orione, insieme di stelle dall’inconfondibile disegno, sembra aver affascinato da sempre l’uomo: Sumeri, Egizi e Cinesi attribuivano ad essa un significato particolare. In cielo Orione è raffigurato che affronta la carica del Toro sbuffante della costellazione confinante, nonostante il mito di Orione non faccia nessun riferimento a un tale combattimento. In ogni caso, la costellazione nacque con i Sumeri, che videro in essa il loro grande eroe Gilgamesh che combatteva contro il Toro del Cielo. Il nome sumero di Orione era URU AN-NA, che significa luce del cielo. Il Toro era GUD AN-NA, toro del cielo.

Gilgamesh era l'equivalente sumero di Eracle, il che ci porta a un altro rompicapo. Essendo il più grande eroe della mitologia greca, Eracle merita una costellazione della brillantezza di questa, ma in realtà gli è assegnata una zona di cielo molto più scura. è possibile, allora, che Orione in realtà altro non sia che Eracle sotto mentite spoglie? Potrebbe essere, se si pensa che una delle fatiche di Eracle fu quella di catturare il toro di Creta e che in cielo è raffigurato un combattimento tra Orione e il Toro.

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In questa illustrazione, tratta da Uranographia di Johann Bode, Orione solleva il bastone e lo scudo per difendersi dalla carica del Toro sbuffante. La sua spalla destra è segnata dalla stella lucida Betelgeuse, e il suo piede sinistro da Rigel. Tre stelle in fila formano la sua cintura.

Come descritto nel mito Eracle, dopo aver catturato il Toro e averlo cavalcato attraversando le acque che separavano Creta dal continente, raggiunse la Città dei Ciclopi [Atlantide? ndr] e a loro consegnò l’animale. Ecco la traduzione del mito secondo Alice A.Bailey, nata Alice LaTrobe Bateman (Manchester, 16 giugno 1880 – New York,15 dicembre 1949), saggista, esoterista e studiosa di teosofia britannica. La Bailey affermò che la maggior parte delle sue opere le erano state dettate telepaticamente da un «Maestro di Sapienza», chiamato anche «il Tibetano» e in seguito identificato con Djwhal Khul ritenuto un maestro anche della Blavatskij.

“Da solo Ercole cercò il toro, da solo lo inseguì fino alla sua tana, da solo lo catturò e lo montò. Intorno a lui stavano le sette Sorelle [le Pleiadi? ndr] che lo spingevano a procedere e, nella luce splendente, egli cavalcò il toro attraverso l’acqua scintillante, dall’isola di Creta fino alla terra dove dimoravano i tre Ciclopi [Atlantide? ndr].

Questi tre grandi figli di Dio attendevano il suo ritorno, seguendo il suo progredire attraverso le onde. Ercole cavalcò il toro come se fosse un cavallo e, accompagnato dal canto delle Sorelle, si avvicinò alla terra.

Ercole si avvicinava, incitando sul Sentiero il toro sacro, proiettando la luce sul sentiero che va da Creta al Tempio del Signore, nella città degli uomini dall’occhio singolo. Sulla terraferma, al limitare dell’acqua, stavano tre ciclopi che afferrarono il toro, così togliendolo ad Ercole.”

[cut]

Torniamo a questo punto alla costellazione di Orione e alla sua “battaglia” celeste contro il Toro questo punto è interessante rilevare come Orione sia molto utile per trovare altre stelle. Estendendo la linea della Cintura verso sudovest, si può trovare Sirio (#945; Canis Majoris); verso nordest, Aldebaran (#945; Tauri), appunto la stella più luminosa della costellazione del Toro.

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Su quest’ultima, su Aldebaran, concentriamo per un attimo la nostra attenzione. Sappiamo che Aldebaran viene nominata nelle esperienze di channelling delle donne membro della società Vril, quest’ultima allineata proprio al pensiero teosofico della Blavatsky. La loro guida era la medium della Thule Gesellschaft, Maria Orsitsch (Orsic) di Zagabria, che aveva ricevuto messaggi e disegni dagli Alieni Ariani di Alpha Tauri nel sistema binario di Aldebaran, distante dalla Terra 65 anni-luce.

Questi Alieni avrebbero visitato l'Antica Agade, portandovi la civiltà che avrebbe poi prodotto l'Impero Accadico, il primo immenso impero della Storia, guidato da Sargon I, detto il signore delle quattro parti del mondo. Il termine Vril, infatti, deriverebbe dal termine accadico "VRI-IL" (Simili a Dei).

Nel Dicembre del 1919 una ristretta cerchia di persone della Vril Gesellschaft si riunirono in una foresteria a Ramsau, nei dintorni di Berchtesgaden. Tra loro vi erano 2 medium: Maria Orsic, croata, che aveva incontrato Haushofer a Vienna nel 1917 insieme al Barone Rudolf Von Sebottendorf, ed un certo Sigrun. Essi ricevettero per via telepatica un messaggio in un codice segreto usato dai Tempari, che essi peraltro ignoravano. Dopo la decodifica si comprese che si trattava di indicazioni per costruire una "macchina volante" od una "macchina del tempo". Tale messaggio giungeva proprio dalla Stella Aldebaran. Curiosamente, il contatto delle medium della Vril non sarebbe stato stato l'ultimo contatto medianico con gli Aldebarani. Il medium Richard Miller afferma di aver ricevuto il 12 marzo 1958 un messaggio telepatico da Kla-La di Aldebaran, il quale avrebbe portato i saluti dalla Luce della sua dimensione.

Se non esistono prove certe dei contatti avuti dalle medium della Vril e dei nazisti con questi fantomatici ariani di Aldebaran altrettanto esistono prove oggettive della devozione delle antiche civiltà nei confronti della costellazione di Orione e, indirettamente, della sua battaglia ‘celeste’ contro il Toro Divino.

Le piramidi di Giza, in accordo con le ricerche di Hancock e Bauval, gli henge di Thornbourugh, tumuli circolari del periodo neolitico scoperti in Inghilterra, il sito archeologico di Tenochtitlan e diversi altri luoghi ricordano infatti l’allineamento con le stelle di Orione.

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Assumendo come valida la teoria della retrodatazione delle piramidi e di molti altri siti megalitici misteriosi a un tempo precedente la fine della glaciazione di Wurm, ovvero antidiluviano, la decisione del popolo che abitava il pianeta durante la cosiddetta età dell’Oro di costruire i propri monumenti o edifici in modo che ricordassero la costellazione di Orione era, secondo le conclusioni raggiunte dal Progetto Atlanticus, il modo migliore per celebrare la vittoria di un antico Dio (Orione = Enki) contro la popolazione di Aldebaran rappresentata appunto dal Toro Celeste.
Non sappiamo purtroppo se si trattò di una vittoria “militare”, “politica” o “culturale”.

In ogni caso, di qualsiasi tipo di vittoria si trattò, significa che ancora oggi, ogni volta che guardiamo, pieni di interrogativi, la maestosità delle grandi piramidi, stiamo celebrando la grandezza di Enki, al quale i complessi megalitici allineati alla costellazione di Orione fanno onore, in guerra contro il popolo di Aldebaran, per motivi a noi sconosciuti.

Se questo avveniva è ragionevole pertanto pensare accadesse in un tempo precedente al “Diluvio Universale”. In un secondo momento, nel tardo neolitico (ca. 6000 7000 anni fa) l’esito della “guerra” viene totalmente ribaltato. Storicamente, ciò si ricollega alla soppressione delle società gilaniche, queste nate secondo il Progetto Atlanticus direttamente su ispirazione dei resti dell’antica civiltà atlantidea fondata da Enki e dai suoi seguaci, da parte delle società indo-europee (ariane) di matrice patriarcale in tarda epoca neolitica, comunque dopo il Diluvio Universale, ovvero la fine della glaciazione di Wurm.

Notevole in tal senso è la ricerca di Marija Gimbutas (Vilnius, 23 gennaio 1921 – Los Angeles, 2 febbraio 1994) è stata un'archeologa e linguista lituana. Studiò le culture del neolitico e dell'età del bronzo della “Europa Antica”, un'espressione da lei introdotta, i cui lavori pubblicati tra il 1946 e il 1971 introdussero nuovi punti di vista nell'ambito della linguistica e dell'interpretazione della mitologia con particolare riferimento alla cultura indo-europea e alla cultura Kurgan.

Questi ultimi principali artefici di ciò che nel libro “Genesi di un Enigma” viene definito come “Riconquista”, concetto in contrapposizione con la “Rinascita” di matrice Enkilita.

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Le origini del popolo Kurgan… notare ancora una volta la vicinanza alla regione del Mar Nero

Ciò offre la possibilità di interpretare sotto una diversa chiave di lettura sia la storia passata sia, soprattutto, la nostra storia recente approfondendo come quanto sopra descritto abbia influenzato le correnti esoteriche occulte di quei movimenti che hanno determinato la storia conosciuta dell’umanità e di coloro che ancora lo fanno.

Un dubbio onestamente ancora ci rimane… Quelle entità con cui entrarono in contatto le medium della VRIL avevano realmente l’obiettivo di portare il nazismo al potere con le nefaste conseguenze che conosciamo? O furono in realtà ingannati, così come le stesse medium, dalla successiva strumentalizzazione del messaggio esoterico ricevuto, da parte dei gerarchi nazisti?

La domanda nasce dal fatto che la presunta e involontaria ‘visita’ fatta agli Ariani da parte dell’ammiraglio Byrd che tutti gli appassionati di misteri certamente conoscono non lasciava presumere malvagità o intenti crudeli nei confronti dell’umanità da parte degli abitanti dell’ipotetico
mondo di Agarthi i cui punti di accesso rimangono ancora ignoti.

Che a un livello a noi insondabile Orione e il Toro, Enki e gli Ariani, siano giunti infine a una pace che ancora non è stata recepita al livello materiale in cui viviamo noi esseri umani? Forse solo il tempo ci aiuterà a capirlo.


Forse Enki, più che essere "creatore" delle Piramidi è colui che viene celebrato con esse...


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/07/2012, 14:50, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Sheenky ha scritto:

Sono l'unico a cui l'articolo iniziale sembra decisamente azzardato...?


Fermo restando che sono convinto che le piramidi gli egizi le abbiano trovate lì e fermo restando la mia convinzione in una presenza esterna nella nostra civiltà, sono d'accordo con Sheenky, volendo manipolare le foto per mettere le piramidi nella posizione voluta ed aggiungere o togliere segnetti col pennarello su tali foto si può ricavare qualunque cosa, non mi pare proprio che questa possa essere considerata una prova di nulla, a mio avviso è solo una manipolazione.


Ultima modifica di MaxpoweR il 29/07/2012, 17:35, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/07/2012, 19:39 
Cosa ne pensi invece di questo articolo?

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Un estratto della teoria formulata dal Progetto Atlanticus relativamente al perchè diversi siti megalitici di un lontano e insondabile passato risultano essere allineate alle tre stelle della cintura di Orione tratta dall'articolo:
http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=9521

Il messaggio di Orione

...




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MessaggioInviato: 29/07/2012, 20:15 
non vorrei sembrare il rompiscatole della situazione, nonostante io sia un sostenitore di queste ipotesi leggere queste cose

Cita:

Tramite di esso è possibile rivivere in pieno una propria vita passata, ma anche vedere quella di altri. E' possibile sapere e vedere che cosa fanno, pensano e dicono le altre persone, restando però nella più completa discrezione. E' possibile fare un "volo astrale". Con il terzo occhio è inoltre possibile praticare la magia nera, come malocchio, fatture, malefici, stregoneria, ecc., e la magia bianca, come sciamanesimo, guarigioni miracolose sia fisiche che astrali, esorcismi, ecc. Il suo uso non sempre però necessita di un essere pienamente consapevole, a volte il soggetto opera usando l'intuizione unita alla grande pratica acquisita nel tempo. Una coscienza involuta usa la veggenza per operare la magia nera, altresì, una coscienza evoluta la usa per operare quella bianca.
Anche nel Vangelo vi è un accenno al terzo occhio.


un pò mi fa cadere le braccia, semplicemente perché si scrivono tali considerazioni dandole per scontate come se fossero cose provate, incontestabili, quando invece per affrancarsi dal chiacchiericcio bisognerebbe evitare di mischiare tutto in un unico calderone e parlare in quei termini solo di cose acclarate e dimostrabili, altrimenti si perde di credibilità. Non trovi?

Sarà che io sono allergico ad occultismo, complottismo e tutte queste belle cose, ma onestamente mischiare esoterismo e "teoria degli antichi astronauti" mi sembra una forzatura.

E' indubbio che il nostro DNA ha dei segmenti latenti, così come alcune funzioni ed alcuni meccanismi del nostro cervello sono ancora ignoti (ed a mio avviso rientrano nel novero delle meccanica quantistica) e sono propenso a credere che i nostri avi abbiano sperimentato cose che noi oggi definiremmo "magiche" ma a mio avviso tutti i castelli teorici relativi all'esoterismo, all'alchimia, alla magia non sono altro che tecniche e tecnologie mal interpretate di cui col passare dei millenni è rimasto nella cultura popolare solo il concetto :)

Ad esempio trasformare il piombo in oro: magari i nostri amici alieni sapevano cambiare lo stato della materia (come sappiamo fare anche oggi) e di tutto questo per millenni è rimasto il concetto che essendo "straordinario" è degenerato nel concetto della pietra filosofale e via dicendo.

Idem per il IIIo occhio... Avendo un visore monocolo un uomo preistorico potrebbe tranquillamente scambiarlo per un terzo occhio soprattutto se tramite quello chi lo indossa può fare come che appaiono straordinarie no? Ho fatto un esempio banale giusto per far capire il mio pensiero.

Insomma io non credo nella magia nè in nessuna delle sue forme, ma sono propenso a pensare che ciò che ha instillato in noi il concetto di magia (con tutte le sue mille varianti) altro non fosse che scienza e tecnica travisate :)

Che tutti gli antichi popoli fossero attratti dalla cintura di Orione ed in maniera più generale dalle pleiadi è assolutamente indubbio, tutti i siti megalitici antichi hanno un riferimento a questa posizione celeste o addirittura modellati su di esso.

Questa è una prova della comune origine di tutte le culture o di una influenza comune che culture diverse hanno subito.

Ma in tutto ciò una cosa non mi è chiara: le costellazioni sono immaginarie, le stelle pur sembrando sulla stessa linea in realtà in tre dimensioni sono in posizioni del tutto diverse nell'universo quindi non capisco come un popolo possa dire di provenire da lì o come una razza aliena possa dire NOI VENIAMO DAL CINTURA DI ORIONE.

I Dogon invece sono molto più specifici (incredibilmente specifici a dirla tutta) e io penso che da lì bisognerebbe partire e non generalizzare il tutto parlando di orione e le pleiadi...

Te lo ripeto, non vorrei sembrare rompiscatole, ma io sono fermamente convinto che la TDAA (teoria degli antichi astronauti) sia plausibile e quindi vorrei che si cercasse di renderla scientificamente valida ed incontestabile per questo cerco in tutti i modi di rispondere e far saltare fuori delle incongruenze che io stesso noto per vedere se magari le mie obiezioni possono essere utili a qualcuno più esperto di me :)

Che che se ne dica, non si può prescindere dalla prova scientifica, riproducibile e provabile anche se non se ne ha fiducia. E più ci si discosta dal metodo scientifico REALE meno i risultati ottenuti saranno oggettivi e concludenti :)


Ultima modifica di MaxpoweR il 29/07/2012, 20:21, modificato 1 volta in totale.


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byrus ha scritto:

Secondo me invece non implica necessariamente che le piramidi siano state edificate in un'epoca antidiluviana, dai per scontato troppo facilmente certe cose. Che siano state costruite prima della data ufficiale può essere vero anche se nell'articolo non si parla di questa cosa.

Fantastica idea però, non avrei mai pensato che il codice segreto delle piramidi fosse nelle piramidi stesse e che rappresentassero glifi sumeri! Questo può significare che chi si stabilì in egitto proveniva da babilonia, quindi anche l'idea (anche se modificata) delle piramidi è nata dalle zigurat sumere.

Sommariamente è quello che stanno facendo a Dubai dove l'insieme di isole dall'alto formano la grande palma o i continenti del mondo, con la differenza che gli Egizi avevano una simbologia legata a concetti di vita più alti del denaro.


A quanto ne so, la teoria secondo cui la civiltà egiziana sarebbe derivata in qualche modo dalla civiltà sumera è stata abbandonata da tempo. Di fatti, fra le due civiltà non ci sono molte somiglianze, e gli Dei egiziani non hanno nessuna particolare somiglianza con gli Dei sumeri o assiro-babilonesi.


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MaxpoweR ha scritto:

non vorrei sembrare il rompiscatole della situazione, nonostante io sia un sostenitore di queste ipotesi leggere queste cose

Sarà che io sono allergico ad occultismo, complottismo e tutte queste belle cose, ma onestamente mischiare esoterismo e "teoria degli antichi astronauti" mi sembra una forzatura.



Ti sono grato per il sincero commento e per le tue costruttive critiche; spero mi consentirai allora di argomentare una possibile risposta. [:)]

Inizierò citandoti Arthur C. Clarke: "La magia è una scienza che non abbiamo ancora compreso" e il lemma di wikipedia relativo all'esoterismo ove vi è già scritto il fulcro centrale della filosofia permeante tutte le ricerche del Progetto Atlanticus.

Cita:
Queste dottrine [dai misteri eleusini, orfici, dionisici, allo gnosticismo, sufismo, cabala... ] insegnavano che c'è una "scintilla divina" nell'uomo e che l'uomo è temporalmente limitato mentre la particella luminosa trascende il tempo. È la non-consapevolezza che conserva quella scintilla nello stato illusorio umano mentre è la consapevolezza che la libera facendola divenire perfettamente cosciente.


http://it.wikipedia.org/wiki/Esoterismo

Per cui ciò che tu chiami magia e esoterismo (ovvero una dottrina di carattere segreto i cui insegnamenti sono riservati agli iniziati, ai quali è affidata la possibilità della rivelazione della verità occulta, cioè del significato nascosto) non è nient'altro che un insieme di saperi e di tecnologie provenienti da un lontano passato.

Saperi e tecnologie incomprensibili ai più, eccetto forse a coloro che intraprendono un percorso che non esito a chiamare alchemico, ovvero un percorso che comprenda sia ciò che noi chiamiamo scienza sia ciò che intendiamo come 'magico' (che poi, ripeto, trattasi solo di scienza non ancora compresa).

Allora giungeremmo a quello stesso livello di conoscenze (tecnologiche e non) che fu propria del nostro antico passato.. un passato che si ricollega in modo indiscusso alla teoria degli antichi astronauti.

Per cui no, per me unificare esoterismo, alchimia e teoria degli antichi astronauti non è per niente una forzatura, laddove l'alchimia altro non rappresenta che l'insieme del sapere e della tecnologia raggiunta da questi ultimi, e lasciata in eredità alle prime società umane.

Per questo riuscire a capire CHI ha costruito le piramidi non mi soddisfa più, voglio anche capire come... e perchè.

Il CHI è per me chiaro. Sono fermamente convinto che esse (così come tutti gli altri siti megalitici) provengano da un mondo e da una società dimenticata: l'età dell'oro, Atlantide.

Atlantide, governata da coloro che tu (e anche io) chiami "antichi astronauti". Atlantide, la cui scienza era più avanzata della nostra - già.. poichè allora veniva insegnata l'alchimia ovvero la scienza.. più la magia (cioè una scienza non ancora compresa come ad esempio le potenzialità della ghiandola pineale, potenzialità del nostro stesso essere)

Da qui lo sforzo di dimostrare un collegamento tra le piramidi e la civiltà atlantidea dei nostri antichi astronauti che i miti ricordano come Anunnaki. Da qui il tentativo di individuare un legame con l'Anunnako Enki, dapprima con l'articolo di Armando Mei, successivamente con la mia ipotesi di un Orione = Eracle = Enki in guerra contro il Toro celeste la cui stella più brillante è proprio quell'Aldebaran citata nella mistica teosofica.

Nessuno veniva da Orione. L'allineamento fungeva per celebrare l'eroe, il dio Enki, sul cui ideale venne creata e fondata l'utopica civiltà di Atlantide.

In conclusione lo studio della paleoarcheologia e l'approfondimento della teoria degli antichi astronauti è secondo me imprescindibile dallo studio di aspetti mistico-esoterici legati all'occulto e all'alchimia. Solo attingendo ad entrambi i campi saremo in grado di giungere al quadro di insieme di ciò che ci è stato tenuto nascosto ... la Verità.


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/07/2012, 23:52, modificato 1 volta in totale.


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