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Marziano
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MessaggioInviato: 03/12/2012, 12:14 
Scusate,ma alle città Maya quale datazione sarebbe attribuita?



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Alessio
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MessaggioInviato: 03/12/2012, 22:14 
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AleBon ha scritto:

Perchè i faraoni precedenti e successivi non hanno preso possesso del sito?Non sarebbe stato semplice legare il proprio nome alla maestosità e passare poi alla storia?


non so se fosse possibile a Giza. Cheope ha avuto diversi figli e figlie(almeno nove) ,oltre che alcune mogli (almeno quattro) e sono stati tutti sepolti a Giza nelle mastabe e piramidine attorno alle piramidi più grandi. Queste tombe a differenza delle piramidi hanno delle iscrizioni, se un faraone avesse voluto impossessarsi della grande piramide avrebbe dovuto far cancellare tutte le iscrizioni di queste tombe,e stiamo parlando di principi e regine ....senza contare tutti i parenti di Chefren e Micerino anche loro imparentati con Cheope e tutti i suoi parenti.


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MessaggioInviato: 05/01/2015, 01:13 
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Il “Great Blue Hole” potrebbe spiegare il mistero della scomparsa della civiltà Maya
Il crollo della civiltà Maya ha lasciato molti misteri irrisolti. La più grande delle domande è: come ha fatto un'intera civiltà a sparire improvvisamente dalla storia? Nuovi studi stanno cercando una possibile risposta e gettare nuova luce sulla caduta della civiltà Maya. Il “Great Blue Hole”, al largo della costa del Belize, potrebbe aiutare a risolvere uno dei più grandi misteri della storia.

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Per centinaia di anni i Maya dominarono gran parte delle Americhe, fino a quando, misteriosamente, tra l’8° e il 9° secolo d.C., questa maestosa civiltà scomparse dal palcoscenico della storia.

La ragione del crollo è stato oggetto di accesi dibattiti tra gli studiosi, ma ora i ricercatori pensano di poter risolvere l’enigma grazie all’esplorazione del “Great Blue Hole”, situato al largo delle coste del Belize.

Gli indizi sembrerebbero confermare la tesi secondo la quale una grande siccità sia stata la causa del crollo dei Maya. Il contributo è del ricercatore Andrè Droxler, della Rice University in Texas.

“Il Great Blue Hole è come un grande secchio, una vera trappola per i sedimenti”, ha detto Droxler a Live Science, il quale, insieme al suo team, ha raccolto e analizzato diversi campioni di sedimenti, in particolare osservando la quantità di titanio.

Great Blue Hole

Il Great Blue Hole (in italiano letteralmente “Grande Voragine Blu”) è una grande dolina carsica subacquea situata ad est delle coste del Belize, nel Mar dei Caraibi. Si formò come grotta calcarea durante l’ultima Era glaciale quando il livello del mare era molto più basso. Quando l’oceano iniziò a rialzarsi la grotta si allagò e il tetto collassò verso il basso, dando forma ad una valle di crollo sommersa

Jacques-Yves Cousteau, colui che fece le prime esplorazioni in questo sito, elesse il Great Blue Hole come uno dei dieci siti di immersione più interessanti al mondo, dopo esservisi recato nel 1971 con la sua nave Calypso per monitorarne la profondità.

Si trova vicino al centro dell’atollo di Lighthouse Reef, a circa 60 km di distanza da Belize City. La cavità è quasi perfettamente circolare, larga oltre 300 metri e profonda 123 metri. Facendo parte della Belize Barrier Reef è riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.

Fonte: Wikipedia

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Quando le piogge sono abbondanti, il titanio viene “lavato” via dalle rocce vulcaniche, findendo nell’oceano. La bassa concentrazione di titanio nei sedimenti raccolti da Droxler suggerisce un periodo interessato da pochissime precipitazioni.

Le analisi hanno rivelato che tra l’800 d.C. e il 1000 d.C., proprio quando la civiltà Maya è crollata, si sono verificati solo uno o due cicloni tropicali ogni due anni, anziché le solite cinque o sei grandi tempeste.

Inoltre, un’altra grande siccità sembra essersi attestata tra il 1000 e il 1100, periodo in cui si registra la caduta di Chichen Itza. “Quando ci sono grandi siccità, cominciano a manifestarsi carestie e disordini”, spiega Droxler.

L’idea che un periodo di siccità abbia portato alla scomparsa dei Maya non è del tutto nuova, ma lo studio condotto da Dexler fornisce prove convincenti a sostegno della teoria.


http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/ ... ilta-maya/


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 Oggetto del messaggio: Re: DOVE SON FINITI VERAMENTE I MAYA ?
MessaggioInviato: 30/09/2018, 13:14 
Cita:


Maya, tecnologia e studiosi svelano realtà perdute
In Guatemala insediamenti nascosti, da 'Science' luce verde

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Tutto quello che crediamo di sapere sull'affascinante civiltà precolombiana Maya, è assai misterioso. La scoperta di un bacino archeologico nascosto nella giungla del Guatemala ci aiuterà a conoscere molto di più, e talvolta, la realtà, è il caso di dirlo supera l'immaginazione. Per secoli, gli archeologi basandosi su ricerche svolte con metodi classici e limitate dalle difficoltà di spostamento dovute alla fitta vegetazione locale avevano ritenuto che le città Maya fossero isolate e autosufficienti. Oggi la situazione appare totalmente diversa, grazie al lavoro di un team di studiosi che si è avvalso della tecnologia digitale in Guatemala su un'area di oltre 2mila metri quadrati di foresta. Lo studio è finanziato dalla Fondazione Pacuman (Pacunam LiDAR).

Tra le scoperte più sorprendenti, quella di aree agricole di concezione e scala industriale, capaci di fornire cibo a una popolazione molto estesa. Sono stati trovati i resti di circa 62.000 strutture antiche nella regione di rilevamento, case, palazzi, piramidi, strade rialzate e fortificazioni, nascoste nelle misteriose profondità della giungla guatemalteca, permettendo così una stima al rialzo della popolazione. Lo si è potuto fare con l'ausilio di questa nuova tecnologia laser, ma soprattutto al tenace e appassionato lavoro di gruppo di studiosi americani, europei e guatemaltechi che hanno esplorato un'area di 2100 chilometri quadrati. Lidar Survey "Compels" Rivalutazione degli aspetti della società Maya antica. La prestigiosa rivista Science pubblica e avvalora la ricerca con nuovi dati elaborati dal team di scienziati (tra cui il Il Ministero della Cultura e dello Sport che ha collaborato con Fundación Pacunam (Patrimonio Cultural y Natural Maya).

Un'indagine di mappatura laser aeronautica di oltre 2mila metri quadrati del Guatemala settentrionale che "costringe" una rivalutazione della demografia, dell'agricoltura e dell'economia politica Maya. I dati hanno identificato oltre 61.000 strutture antiche nascoste tra le fitte foreste tropicali della regione, sono stati ulteriormente analizzati da gruppi multinazionali e interdisciplinari, le cui interpretazioni della densità urbana e rurale e delle reti di trasporto, tra le altre sfaccettature, suggeriscono che il futuro il lavoro sul campo dovrebbe comportare una rivalutazione degli insediamenti e dell'uso del territorio della pianura classica Maya. Lidar è una tecnologia che utilizza impulsi di luce laser per mappare la copertura del suolo e la topografia in 3-D, ha permesso agli archeologi di studiare la società Maya antica su scala regionale. A causa delle aree fortemente boscate in gran parte delle Maya Lowlands centrali, la scoperta di nuovi siti è difficile - la mappatura completa e la caratterizzazione di un singolo insediamento può richiedere molti anni. In quanto tali, i dati riguardanti l'urbanistica Maya antica, la popolazione, l'uso del suolo e la complessità socio-politica sono stati limitati.

Marcello Canuto, archeologo della Tulane University di New Orleans, l'italiano Francisco Estarda Belli (Tulane University), Thomas Garrison (Ithaca College) e colleghi hanno presentato i risultati - pubblicati da Science - di quella che chiamano la più grande indagine lidar fino ad oggi della regione della pianura Maya. Sono state mappate 12 aree separate a Petén, in Guatemala, per caratterizzare l'insediamento Maya, dalle città all'entroterra, attraverso varie regioni delle Maya Lowlands. Utilizzando i dati, gli autori stimano al rialzo di 11 milioni di persone vissute in tutte l'area durante il periodo tardo classico, numeri in accordo con stime precedenti. Ma popolazioni di tale portata avrebbero richiesto un certo grado di intensificazione agricola. Il loro lavoro dimostra ora che una grande quantità di zone umide in tutta la regione sono state pesantemente modificate per uso agricolo. Inoltre, le reti di autostrade collegavano le città, anche a molta distanza tra loro, alcune delle quali erano fortemente fortificate. Questo notevole investimento in infrastrutture integrative (strade rialzate) e conflittuali (sistemi difensivi) mette in evidenza l'interconnessione tra città e entroterra, nonché come la civiltà conoscesse vere e proprie guerre.



http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura ... c6cc4.html


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 Oggetto del messaggio: Re: DOVE SON FINITI VERAMENTE I MAYA ?
MessaggioInviato: 30/09/2018, 20:57 
DOVE SON FINITI VERAMENTE I MAYA ?

Mica si sono estinti: vai nello Yucatan e nei incontri quanti ne vuoi [:304]

Gli archeologi cadono sempre da pero (o dal melo a scelta).



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Per ogni problema complesso c' è sempre una soluzione semplice.
Ed è sbagliata.
(George Bernard Shaw)
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