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 Oggetto del messaggio: IL NAUFRAGIO D’UNA NAVE EGIZIA ALL’ISOLA DI PITC
MessaggioInviato: 17/05/2009, 15:34 
IL NAUFRAGIO D’UNA NAVE EGIZIA O LIBICA ALL’ISOLA DI PITCAIRN
...nel sec. III a.C., o diversi secoli prima?

Ruth K. Hanner di Kauai (Hawaii) mi ha trasmesso una copia di un’iscrizione rupestre dell’isola di Pitcairn, pubblicata da Taylor (1870). Ai tempi della scoperta si cercò di decifrarla, ma senza risultati significativi, per la scarsa conoscenza dei geroglifici di quel tempo. L’iscrizione è stata successivamente danneggiata gravemente dagli isolani, nel tentativo di rimuovere le lettere, per venderle ai turisti. Dai tempi di Taylor, l’iscrizione non è più stata studiata.

La trascrizione di Taylor mostra che il linguaggio è egiziano, il dialetto libico, e la lettura scorre dall’angolo in alto a sinistra in una spirale oraria sino all’angolo in basso a sinistra, poi obliquamente verso il centro lungo una sezione sottolineata. Iscrizioni a spirale si trovano nelle isole del Mediterraneo adiacenti alla Libia. Le lettere sono di due tipi:

1) Geroglifici monumentali del tipo egizio standard, qui utilizzati nel sistema abbreviato, come accade per esempio nelle steli di Ramses III, in cui il determinativo sostituisce l’intera parola. Ad esempio la prima lettera, l’arco pedet, indica una ciurma, generalmente composta di mercenari stranieri.

2) Segni sillabici libici simili a quelli delle iscrizioni numidiche del sec. II–I a.C.

La parte sottolineata è, come indicano i geroglifici che la precedono, una citazione da una scrittura; essa è in lettere libiche, con le vocali aggiunte mediante punti, come se ne trovano nelle iscrizioni di Giava in Polinesia, e simili a quelli usati in India durante il sec. III a.C., come nelle iscrizioni di Ashoka. L’epoca di Ashoka corrisponde a quella di Tolomeo III e si sa che navi egiziane salparono per l’India in quel tempo. È possibile quindi che l’iscrizione di Pitcairn sia coeva, databile forse intorno al 250 a.C.

Se tale supposizione è corretta, la visita avvenne circa 600 anni prima della principale migrazione di coloni Maori da Giava alla fine del sec. IV d.C.

Immagine


Il disegno dell’iscrizione fatto da Richard Taylor (1870), da leggersi da sinistra in alto a spirale oraria, sino a sinistra in basso, poi lungo la linea diagonale sino a terminare in alto a destra.

Immagine

Testo rettificato, in geroglifici standard monumentali e segni sillabici libici, con valori fonetici.


Le radici equivalenti della moderna lingua maori sono (nell’ordine sopra esposto):
1. Putere pone hau natu, uta, tua (matou), Tu–pu–na Manu nono.
2. Tua (matou) Ra, mono tuhi: “Mira ra, ke”.

Letto in egiziano, la traduzione è:

La nostra ciurma, naufragata in una tempesta, è approdata a terra, grazie a Dio. Siamo gente della regione di Manu. Adoriamo Ra in accordo con la scrittura: ”Crediamo al Sole e gli diamo voce”.

Letto in maori, la traduzione è:

La nostra nave si è trovata in difficoltà in una terribile tempesta, siamo approdati ed abbiamo offerto oblazioni. Proveniamo da Manu. Offriamo sacrifici a Ra in accordo con quanto si canta nella scrittura: ”Onora il Sole e gridalo forte”.

Le iscrizioni spiraliformi caratterizzano i documenti più antichi dei Popoli del Mare e dai documenti egizi sappiamo che i Popoli del Mare colonizzarono la Libia.

Questa è l’unica iscrizione a noi nota, della Polinesia, in cui il geroglifico monumentale è combinato col più corrente alfabeto sillabico libico (o mauro), e la sola iscrizione in cui si trovino i punti vocalici in associazione col geroglifico monumentale.

La frase “Ta–pa–nu M3nw” (siamo gente di Manu) ricorre, in lettere libico–puniche, su un uccello inciso in legno, proveniente dall’Isola di Pasqua, ora conservato nel Museo Americano di Storia Naturale (S 5309). Manu indica gli altipiani della Libia orientale, e la parola è designata dal geroglifico del piccione (M3nw in antico egiziano, manu, uccello, in moderno maori).

Una frase simile alla citazione strutturale, ma in cui da–ra (raggi del sole) si sostituisce a Ra (il Sole), ricorre anche nell’iscrizione della piramide Suku a Giava, scritta in alfabeto sillabico libico.

Sembra qui di trovare un linguaggio formale, legato al culto solare, e rimasto persistente in Polinesia dai tempi dell’ Egitto classico sino alla rivoluzione religiosa dei sec. XII e XIII.

Sembrerebbe anche che i primi coloni giunti da Manu fossero gli stessi “Manshune” che, secondo la tradizione, costruirono i grandi templi nelle isole Hawaii. Il termine Manu–hunu significherebbe “pioniere Manu” in moderno maori.

Fonte
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.4731

Per raggiungere le Hawaii non è meglio avere un avamposto in America (o rapporti con i popoli che ci vivevano) piuttosto di fare un viaggio "alla cieca" , questo significa che gli Antichi Egizi o Libici conoscevano molto bene la maggior parte del Pianeta


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MessaggioInviato: 17/05/2009, 20:03 
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Messaggio di vimana131

IL NAUFRAGIO D’UNA NAVE EGIZIA O LIBICA ALL’ISOLA DI PITCAIRN
...nel sec. III a.C., o diversi secoli prima?

Ruth K. Hanner di Kauai (Hawaii) mi ha trasmesso una copia di un’iscrizione rupestre dell’isola di Pitcairn, pubblicata da Taylor (1870). Ai tempi della scoperta si cercò di decifrarla, ma senza risultati significativi, per la scarsa conoscenza dei geroglifici di quel tempo. L’iscrizione è stata successivamente danneggiata gravemente dagli isolani, nel tentativo di rimuovere le lettere, per venderle ai turisti. Dai tempi di Taylor, l’iscrizione non è più stata studiata.

La trascrizione di Taylor mostra che il linguaggio è egiziano, il dialetto libico, e la lettura scorre dall’angolo in alto a sinistra in una spirale oraria sino all’angolo in basso a sinistra, poi obliquamente verso il centro lungo una sezione sottolineata. Iscrizioni a spirale si trovano nelle isole del Mediterraneo adiacenti alla Libia. Le lettere sono di due tipi:

1) Geroglifici monumentali del tipo egizio standard, qui utilizzati nel sistema abbreviato, come accade per esempio nelle steli di Ramses III, in cui il determinativo sostituisce l’intera parola. Ad esempio la prima lettera, l’arco pedet, indica una ciurma, generalmente composta di mercenari stranieri.

2) Segni sillabici libici simili a quelli delle iscrizioni numidiche del sec. II–I a.C.

La parte sottolineata è, come indicano i geroglifici che la precedono, una citazione da una scrittura; essa è in lettere libiche, con le vocali aggiunte mediante punti, come se ne trovano nelle iscrizioni di Giava in Polinesia, e simili a quelli usati in India durante il sec. III a.C., come nelle iscrizioni di Ashoka. L’epoca di Ashoka corrisponde a quella di Tolomeo III e si sa che navi egiziane salparono per l’India in quel tempo. È possibile quindi che l’iscrizione di Pitcairn sia coeva, databile forse intorno al 250 a.C.

Se tale supposizione è corretta, la visita avvenne circa 600 anni prima della principale migrazione di coloni Maori da Giava alla fine del sec. IV d.C.

Immagine


Il disegno dell’iscrizione fatto da Richard Taylor (1870), da leggersi da sinistra in alto a spirale oraria, sino a sinistra in basso, poi lungo la linea diagonale sino a terminare in alto a destra.

Immagine

Testo rettificato, in geroglifici standard monumentali e segni sillabici libici, con valori fonetici.


Le radici equivalenti della moderna lingua maori sono (nell’ordine sopra esposto):
1. Putere pone hau natu, uta, tua (matou), Tu–pu–na Manu nono.
2. Tua (matou) Ra, mono tuhi: “Mira ra, ke”.

Letto in egiziano, la traduzione è:

La nostra ciurma, naufragata in una tempesta, è approdata a terra, grazie a Dio. Siamo gente della regione di Manu. Adoriamo Ra in accordo con la scrittura: ”Crediamo al Sole e gli diamo voce”.

Letto in maori, la traduzione è:

La nostra nave si è trovata in difficoltà in una terribile tempesta, siamo approdati ed abbiamo offerto oblazioni. Proveniamo da Manu. Offriamo sacrifici a Ra in accordo con quanto si canta nella scrittura: ”Onora il Sole e gridalo forte”.

Le iscrizioni spiraliformi caratterizzano i documenti più antichi dei Popoli del Mare e dai documenti egizi sappiamo che i Popoli del Mare colonizzarono la Libia.

Questa è l’unica iscrizione a noi nota, della Polinesia, in cui il geroglifico monumentale è combinato col più corrente alfabeto sillabico libico (o mauro), e la sola iscrizione in cui si trovino i punti vocalici in associazione col geroglifico monumentale.

La frase “Ta–pa–nu M3nw” (siamo gente di Manu) ricorre, in lettere libico–puniche, su un uccello inciso in legno, proveniente dall’Isola di Pasqua, ora conservato nel Museo Americano di Storia Naturale (S 5309). Manu indica gli altipiani della Libia orientale, e la parola è designata dal geroglifico del piccione (M3nw in antico egiziano, manu, uccello, in moderno maori).

Una frase simile alla citazione strutturale, ma in cui da–ra (raggi del sole) si sostituisce a Ra (il Sole), ricorre anche nell’iscrizione della piramide Suku a Giava, scritta in alfabeto sillabico libico.

Sembra qui di trovare un linguaggio formale, legato al culto solare, e rimasto persistente in Polinesia dai tempi dell’ Egitto classico sino alla rivoluzione religiosa dei sec. XII e XIII.

Sembrerebbe anche che i primi coloni giunti da Manu fossero gli stessi “Manshune” che, secondo la tradizione, costruirono i grandi templi nelle isole Hawaii. Il termine Manu–hunu significherebbe “pioniere Manu” in moderno maori.

Fonte
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.4731

Per raggiungere le Hawaii non è meglio avere un avamposto in America (o rapporti con i popoli che ci vivevano) piuttosto di fare un viaggio "alla cieca" , questo significa che gli Antichi Egizi o Libici conoscevano molto bene la maggior parte del Pianeta

La Penso anch'io così,perchè questo popolo erano discendenti degli Atlantidei.


Ultima modifica di bleffort il 17/05/2009, 20:06, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 17/05/2009, 21:48 
ma secondo voi era l'atlantideo (se esistito), o quale lingua per essa, una lingua aggluttinante? (come il giapponese e il cinese) Sembra che sia il primo passo di una lingua, infatti la maggior parte delle lingue sono così (sumero, egizio, ec...) dubbio mio personale.. buh XD


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