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 Oggetto del messaggio: LE SIRENE ESISTONO? FINZIONE O POSSIBILITA'?
MessaggioInviato: 17/03/2013, 00:37 
"MERMAIDS - THE BODY FOUND" è un documentario statunitense di Animal Planet che tratta una finzione come un fatto di cronaca, come è già stato fatto con il documentario sulla Strega di Blair.
In pratica, il documentario afferma che le sirene e i tritoni, le mitiche creature metà umani e metà pesci esistono veramente, anche se non nell'esatta descrizione mitica.
I fatti narrati nel documentario sono in gran parte inventati, mescolati però ad alcune verità, alcune scientificamente inoppugnabili.
Difficile perciò distinguere fra fantasia e realtà.... e infatti molti nordamericani hanno creduto che il documentario narrasse fatti assolutamente reali, a tal punto che il governo USA ha dovuto smentire: LE SIRENE NON ESISTONO!
Tanto pareva credibile e scientificamente attendibile il documentario....
Purtroppo di questo documentario non esiste ancora la versione in italiano, nemmeno sottotitolata.
O almeno, io non l'ho trovata.
Perciò sono costretto a dare questo link di Youtube in inglese. Se qualcuno vuole, posso mettere anche il link della versione in spagnolo, che tra l'altro possiede l'opzione di trascrizione della narrazione, cosa che invece non ha il video originale in inglese (che poi tra l'altro funziona quasi sempre in modo pessimo).

LA TEORIA "DI FINZIONE": Nel documentario viene portata avanti una teoria sull'esistenza delle mitiche sirene, che in pratica sarebbero un ramo perduto dell'evoluzione umana.
Sette milioni di anni fa, quando i primi ominidi vivevano sulle coste dell'Africa Orientale, pescando con le mani nei fondali delle spiagge, mentre i nostri antenati si ritirarono alla fine nelle savane, altri nostri cugini si addentrarono sempre più nel mare, fino ad adattarsi alla vita marina, continuando però a mantenere la loro intelligenza.
Dopo qualche milione di anni, si sarebbe generata una specie di uomini-cetaceo, dotati di una coda come i cetacei, ma mantenendo umana la forma del busto, della testa e delle braccia, con alcune ovvie differenze dovute all'adattamento alla vita marina.
Per portare acqua al suo mulino, il documentario fa notare come anche l'Homo Sapiens abbia molte delle caratteristiche dei mammiferi marini, come se i nostri antenati avessero attraversato una fase di vita acquatica.
Infatti le scimmie non amano l'acqua, non nuotano ed evitano l'ambiente acquatico.
L'uomo, invece, non solo ama l'acqua, ma impara facilmente a nuotare, a stare in apnea, e se fa nascere i proprio bambini in acqua, essi imparano immediatamente a nuotare, come se fossero nati per stare in acqua.
Un fatto strano poi è la grande amicizia che i delfini dimostrano nei confronti degli esseri umani, a tal punto che alcuni di essi aiutano i pescatori a riunire i pesci nelle reti, per averne in cambio una parte della pesca.
Eppure sembra che i pescatori non abbiano mai pensato di addomesticare i delfini.... essi lo fanno spontaneamente.
Nel documentario, ovviamente, si afferma che le sirene avrebbero addomesticato i delfini fin dalla più lontana preistoria, così come anche i loro cugini terricoli avrebbero fatto con i cani.
Assieme a questi fatti indubitabili, se ne mescolano altri su cui non ho dati sufficienti.
Una cosa di cui sono certo è che il "Bloop", il misterioso suono che venne ascoltato nelle profondità dell'Oceano Pacifico, e che non corrisponde a nessuna creatura conosciuta, esiste veramente.
Credo, ma non sono sicuro, che non siano del tutto false le storie riguardo misteriose punte di lancia di pietra od osso, che sono state ritrovate dentro pesci appena pescati, come se qualche pescatore primitivo li avesse fiocinati in alto mare.
Anche la storia delle balene spiaggiate a causa di esperimenti della marina americana credo che abbiano qualcosa di vero.
Non so cosa dire riguardo i graffiti preistorici egiziani che compaiono nel video, e che mostrerebbero un combattimento fra uomini e sirene.
Del tutto inventata è invece la storia del corpo ritrovato a pezzi nello stomaco dello squalo e del video fatto con il cellulare dal ragazzo americano.
Spero che presto arrivi la versione in italiano....
Buona visione.

http://www.youtube.com/watch?v=Cm3XdC-p8_I

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=Cm3XdC-p8_I[/BBvideo]


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MessaggioInviato: 17/03/2013, 11:42 
Ottima segnalazione.Argomento interessante e suggestivo.



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MessaggioInviato: 17/03/2013, 16:32 
Anche se palesemente fittizio, il tema è certamente affascinante.


So che dietro ogni mito si nasconde sempre una parte di verità, e mi chiedo quale sia quella alla base di queste mitiche creature.


Forse la fiction non c'è andata lontana parlando dei legami soprendenti tra la nostra specie e l' acqua,

che (se mi permettete il gioco di parole) vanno controcorrente rispetto a quanto crediamo di sapere su di noi.

Sarebbe interessante aprire un topic su questo ultimo argomento.

Aztlan



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MessaggioInviato: 17/03/2013, 19:11 
Potremmo anche considerare il "mito" della sirena come una reminiscenza culturale trasformatasi in mito\leggenda e quindi un pò (molto) rivisitata dalla tradizione orale di contatti con "creature" reali che emergevano dai mari, mi viene in mente, quando sento parlare di sirene, al mito di OANNES.

Cita:
Wikipedia scrive:
Oannes
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Oannes è un essere umano con mani e piedi palmati, considerato uno dei sette saggi apkallu.
Secondo il mito raccontato da Berosso nel suo "Storia di Babilonia" (#914;#945;#946;#965;#955;#969;#957;#953;#945;#954;#8048;), sarebbe stato colui che avrebbe insegnato agli uomini la civiltà, le scienze, le lettere e le arti prima del diluvio universale.
Era un uomo con particolari attitudini acquatiche. Egli era munito di branchie, ma poteva respirare anche all'aria con i polmoni, i piedi erano palmati come le mani ed il suo ambiente naturale era l'acqua.
Trascorreva la notte in mare, dato che ogni sera vi si immergeva.
La sua natura era anfibia e proveniva dal mare di Eritrea.


non so L'assonanza OSanna nell'alto dei cieli con OANNES è solo una coincidenza?

Cita:
OANNES
Enciclopedia Italiana (1935)
di Giuseppe Furlani
OANNES. - Lo scrittore babilonese-greco del periodo ellenistico Beroso (v.) narra d'un mostro, mezzo uomo e mezzo pesce, dal nome '#937;#940;#957;#957;#951;#962;, abitante delle onde del Golfo Persico, che sarebbe stato colui che agli uomini primitivi dimoranti nella Babilonide insegnò i primi rudimenti della civiltà. Sarebbe dunque Oannes colui cui andrebbe ricondotta nei suoi principî la civiltà umana. Questa avrebbe avuto quindi origine proprio in Babilonia, sulle sponde del Golfo Persico. Non c'è dubbio che ai tempi di Beroso un mito babilonese narrava quanto ci ha riferito l'autore ellenistico. Finora però non si è trovata nelle tavolette babilonesi e assire in caratteri cuneiformi nessuna versione del mito né si è riusciti a rintracciare alcun accenno alla leggenda del mostro sapiente.
La spiegazione del nome Oannes in lingua babilonese offre non poche difficoltà. Alcuni hanno voluto vedervi una storpiatura del nome del dio del cielo Anu, mentre qualche altro studioso ha pensato al nome Eab#257;ni, "Ea ha costruito". Maggiore probabilità presenterebbe la parola babilonese Umm#257;nu con l'accezione di "artista", spiegazione questa data dallo Jensen, verosimile anche dal punto di vista linguistico, poiché in babilonese e assiro il suono della m tra vocali scompare quasi del tutto.
Quasi tutti gli studiosi hanno voluto riconoscere in Oannes qualche forma del dio Ea, divinità dell'acqua e della sapienza. Ma questa interpretazione è impossibile, tanto perché ciò che è narrato nel mito di Oannes non combina affatto col dio Ea, quanto anche perché le raffigurazioni di Ea nelle opere d'arte babilonesi e assire sono del tutto diverse dalla figura di Oannes come è descritta da Beroso.
Narra dunque lo scrittore ellenistico che Ea mandò sulla terraferma certi mostri marini e umani, mezzi uomo e mezzi pesce, come Oannes e altri, per insegnare agli uomini i rudimenti della civiltà, la scrittura e il modo di fondare e costruire le città, la conoscenza delle lettere, delle discipline e delle arti, la costruzione dei templi e le interpretazioni delle leggi, la geometria. Oannes avrebbe inoltre mostrato agli uomini le semine e le raccolte dei frutti. Da allora in poi non sarebbe stato inventato più nulla. Il mostro Oannes scrisse ancora di genealogia e politica e consegnò poi il trattato contenente queste discipline agli uomini. Durante il giorno Oannes dimorava sulla terra e si ritirava durante la notte in mare. Dalla narrazione di Beroso si ricava che Oannes era concepito non quale dio, ma quale essere semidivino, abitante in mare e in terra.
Non è certo se i rilievi assiri e le raffigurazioni nei cilindri-sigilli abbiano conservato qualche raffigurazione di Oannes. Per lungo tempo gli studiosi credettero di dovere ravvisare il mostro marino nelle figure dei sacerdoti esorcizzatori o demoni incantatori, apkall#363;, rappresentate molto spesso nei rilievi e nei sigilli assiri: un uomo è rivestito, sul dorso, d'un pesce che lo copre per tutto il eorpo fino quasi ai piedi. In questi esorcizzatori, che fanno incantesimi in nome e con la parola di Ea e perciò sono rivestiti di mantelli in forma di pesce, si volle vedere Oannes, perché costui era composto, come specifica Beroso, di uomo e pesce. Ma si è potuto stabilire in modo perentorio che tali figure sono quelle di sacerdoti esorcizzatori o apkall#363;. Qualche studioso ha voluto vedere Oannes in alcune figure di uomo-pesce tra onde marine, raffigurate in rilievi e sigilli assiri. Ma anche questa interpretazione va scartata.
La leggenda di Oannes appartiene a quella specie di racconti sulle origini della civiltà, delle arti e dei mestieri che erano molto diffusi tra le popolazioni dell'Asia occidentale antica e dei quali abbiamo altre versioni in qualche testo in carattere cuneiforme, nell'Antico Testamento e presso alcuni autori greci.
Bibl.: G. Furlani, La religione babilonese e assira, I, Bologna 1928, p. 127 e le note 22 e 47 a pp. 147, 148-150, con la relativa bibliografia.


Immagine

Immagine

Link interessante: http://www.enricobaccarini.com/?p=606


Ultima modifica di MaxpoweR il 17/03/2013, 19:13, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/03/2013, 19:11 
cari amici, vedere anche
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=1
ciao
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MessaggioInviato: 17/03/2013, 21:18 
Per quanto abbia apprezzato molto il contributo, abbiamo già topic in cui si parla di ciò. Non facciamo deragliare la discussione di Enki. [;)]


Credo che appena uscirà una versione doppiata o sottotitolata in italiano, o anche solo in inglese, ma correttamente, lo guarderò.

Ma comprendere per intero un video originale in lingua straniera solo parlata è ancora al di fuori delle mie capacità.

Aspettiamo e nel frattempo tienici aggiornati. [;)]

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MessaggioInviato: 18/03/2013, 14:33 
Appena ci sarà una versione tradotta e sottotitolata, vedrò di pubblicarla qui. Se può essere di aiuto alla comprensione del pubblico, come ho già detto, posso fornire i link della versione in spagnolo, più comprensibile.
Per quanto riguarda gli Oannes, come ha giustamente fatto notare Aztlan, si tratta di un "deragliamento" dalla discussione, quasi un off-topic, per quanto strano possa sembrare.
Gli Oannes, infatti, qualsiasi cosa fossero, NON erano sirene e tritoni. Infatti gli Oannes potevano camminare sulla terraferma come gli uomini. Più che esseri acquatici, erano esseri anfibi.
Il guaio è che, nelle tradizioni e negli avvistamenti di tutto il mondo, compaiono entrambe le versioni di umanoidi acquatici: sia gli esseri con il corpo per metà umano e per metà pisciforme, sia gli esseri dai piedi e dalle mani palmate. Sembrerebbe quasi che esistano DUE diverse specie umane acquatiche, che a volte nella tradizione sembrano confondersi.
Una cosa è indubbia: se persino nella lontana Tiahuanaco, in un contesto culturale che, ufficialmente parlando, non dovrebbe avere avuto nessun contatto stretto con le civiltà del Vecchio Mondo, compaiono anche là statue di uomini-pesce simili a sirene, un qualcosa deve pur esserci....
Inoltre, è un fatto che gli oceani restano in gran parte inesplorati. Se esistesse una specie intelligente, relativamente poco numerosa, e fermamente intenzionata a nascondere la sua esistenza, avremmo poche probabilità di scovarla, soprattutto se non credessimo neanche alla sua esistenza, credendola "un mito".
E resta, inoltre, un altro fatto indubitabile: noi stessi siamo animali in parte acquatici, anche se non ce ne rendiamo conto. Eppure ogni estate ci fiondiamo tutti, a milioni, sulla riva del mare a bagnarci e poi starcene sull'arena come foche o balene spiaggiate come se fosse il massimo dell'aspirazione della nostra vita.... ugualmente scarsi o privi di peli, come ogni mammifero acquatico che si rispetti.... c'avete mai pensato.
E nessuna ha mai riflettuto sul fatto che certi medici fanno partorire le puerpere in acqua in compagnia dei delfini, perché pensano che sia il modo migliore per una donna di partorire? Come sarebbe possibile questo, se davvero fossimo degli esseri davvero "terricoli"?


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MessaggioInviato: 18/03/2013, 16:12 
Qui è doppiato in spagnolo, si capisce abbastanza bene...




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MessaggioInviato: 18/03/2013, 18:35 
Cita:
Enkidu ha scritto:


E resta, inoltre, un altro fatto indubitabile: noi stessi siamo animali in parte acquatici, anche se non ce ne rendiamo conto.

Eppure ogni estate ci fiondiamo tutti, a milioni, sulla riva del mare a bagnarci e poi starcene sull'arena come foche o balene spiaggiate come se fosse il massimo dell'aspirazione della nostra vita....


ugualmente scarsi o privi di peli, come ogni mammifero acquatico che si rispetti.... c'avete mai pensato.


E nessuna ha mai riflettuto sul fatto che certi medici fanno partorire le puerpere in acqua in compagnia dei delfini,

perché pensano che sia il modo migliore per una donna di partorire?

Come sarebbe possibile questo, se davvero fossimo degli esseri davvero "terricoli"?



Ci penso sì da una vita.

E mi chiedo quale possa essere davvero il significato di tutto ciò.

Ma come ho detto, anche io non vorrei deragliare la discussione.


Cita:
Enkidu ha scritto:


Gli Oannes, infatti, qualsiasi cosa fossero, NON erano sirene e tritoni.

Infatti gli Oannes potevano camminare sulla terraferma come gli uomini.

Più che esseri acquatici, erano esseri anfibi.


Il guaio è che, nelle tradizioni e negli avvistamenti di tutto il mondo, compaiono entrambe le versioni di umanoidi acquatici:

sia gli esseri con il corpo per metà umano e per metà pisciforme,

sia gli esseri dai piedi e dalle mani palmate.


Sembrerebbe quasi che esistano DUE diverse specie umane acquatiche, che a volte nella tradizione sembrano confondersi.


Una cosa è indubbia: se persino nella lontana Tiahuanaco,

in un contesto culturale che, ufficialmente parlando,
non dovrebbe avere avuto nessun contatto stretto con le civiltà del Vecchio Mondo,

compaiono anche là statue di uomini-pesce simili a sirene, un qualcosa deve pur esserci....

Inoltre, è un fatto che gli oceani restano in gran parte inesplorati.

Se esistesse una specie intelligente, relativamente poco numerosa, e fermamente intenzionata a nascondere la sua esistenza,

avremmo poche probabilità di scovarla, soprattutto se non credessimo neanche alla sua esistenza, credendola "un mito".



Perfettamente logico, mi trova concorde.



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MessaggioInviato: 22/03/2013, 21:41 
Secondo me la leggenda delle sirene deriva dalla reale esistenza di quegli esseri mitici, travisati.
Esistessero le sirene così come intese dalla letteratura fantasy mi stupirei davvero molto., anche perchè a quest'ora ne avremmo già incontrate parecchie ^_^



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MessaggioInviato: 22/03/2013, 22:13 
Anch'io sono affascinata dal mito delle sirene. Oltretutto sono napoletana e Parthenope era una sirena. Tempo fa ho acquistato un libro molto interessante dell'antropologa Elisabetta Moro che ho avuto modo di conoscere personalmente, padovana trapiantata per amore e lavoro a Napoli. http://www.lafeltrinelli.it/products/97 ... _Moro.html.

Appena ho un po' di tempo, cerco dove l'ho messo e vi posto qualche estratto o una sintesi e qualche mia personale riflessione

e magari qualche immagine di alcuni modesti dipinti del mio periodo "sirene"



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MessaggioInviato: 16/09/2013, 21:12 
Aggancio a questa discussione una precedente discussione sul mito delle sirene e sui presunti avvistamenti delle stesse in passato (nemmeno troppo remoto).

http://www.ufoforum.it/topic.asp?rand=7 ... 163#211530



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MessaggioInviato: 16/09/2013, 21:41 
quisquis, ho notato solo ora che la tua firma è una sorta di palindromo...

...solo che invece di venire fuori la stessa frase, ne viene fuori una altra di costruzione opposta e dall' uguale significato.

Per chi non lo vedesse:


si sedes non is - si non sedes is.


Mi piace. [;)]


Scusate l' OT.

Noto con piacere che è arrivato il periodo di riproporre le discussioni gloriose ingiustamente abbandonate. Speriamo ci siano novità a breve...

Aztlan


Ultima modifica di Aztlan il 16/09/2013, 21:42, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/09/2013, 23:06 
Credo che questo vecchio articolo di Focus possa essere interessante in merito al thread.

Perchè abbiamo perso i peli... La scimmia nuda è figlia dei mari

Darwin ha sempre ragione, anche quando semina dubbi. Sulle origini dell’uomo, per esempio, non ha scritto granché e l’idea - poi confermata - della nostra discendenza dalle scimmie ha finito per spalancare più problemi che soluzioni. E’ vero che siamo scimmioni un po’ trasformati, ma sul resto i dubbi abbondano. Per esempio il geniale Charles non era del tutto sicuro dei perché fossimo diventati scimmie nude, per usare le definizione di un celebre libro di Desmond Morris di qualche tempo fa.

Colpa della selezione sessuale, tagliò corto: le femmine glabre erano più eccitanti di quelle irsute. Eppure nemmeno lui, abituato a rimuginare in continuazione ogni idea, era così soddisfatto della spiegazione. E ora, nel 2009, 200 anni dopo la sua nascita e a 150 dalla pubblicazione dell’«Origine delle specie», si deve ammettere che di passi avanti ne sono stati fatti pochi. Se c’è chi crede di aver risolto l’enigma, è perché l’ha sbrigativamente messo da parte.

E allora torna a farsi sentire Elaine Morgan, anziana signora inglese famosa per i guizzi di anticonformismo. Non è un’accademica, ma una delle maggiori scrittrici di scienza, autrice di bestsellers che provocano i professori. L’ultimo, «The Naked Darwinist», è stato accolto da Morris con rispetto. La domanda è sempre la stessa: perché tra 5 mila specie di mammiferi terrestri siamo quella che ha buttato via il pelo? E stavolta ha scelto la rivista «New Scientist» per spiegare che la sua teoria alternativa - siamo scimmie nude perché acquatiche - è destinata a prevalere.

Guarda caso, sempre «New Scientist», nel 1960, aveva ospitato il primo - e provocatorio - articolo sull’argomento: era scritto da Alister Hardy, biologo di Oxford che, spaventato dal profumo eretico delle proprie conclusioni, si affidò a un settimanale divulgativo. Un gruppo di antenati - sosteneva - era sì sceso dagli alberi, ma aveva scelto come habitat le spiagge e i bassi fondali. Lì, in un ambiente ricco di risorse e povero di predatori, si era specializzato, conducendo un’esistenza anfibia e sviluppando una singolare epidermide con due caratteristiche niente affatto scontate: mancanza di peli (o pochi) e un impermeabile strato di grasso.

Pochi lo presero sul serio, perché l’ortodossia del momento - che continua ancora oggi - era inchiodata su un’altra teoria, quella della colonizzazione della savana. Ci pensò allora Mrs. Morgan a prendere il testimone, con libri dai titoli eloquenti, come «The Aquatic Ape», «The Scars of Evolution» e «The Aquatic Ape Hypothesis». Gli antropologi classici - dice lei - non hanno risolto un bel nulla e si è messa a smontare le loro spiegazioni sulla pelle nuda. Aiutava a non sudare troppo, come diceva Raymond Dart? (No, perché nessun altro mammifero ha scelto questa soluzione). Contribuiva a sviluppare un cervello più sofisticato, come diceva Stephen Jay Gould? (No, perché non è dimostrato che così incrementiamo i rapporti sociali). Permetteva di sbarazzarsi dei parassiti, come ha detto di recente Mark Pagel? (No, perché lo «spulciamento» delle scimmie è un potente meccanismo di coesione).

Sono invece le ricerche di ultima generazione - ribatte la Morgan - a incrinare le illusorie certezze su quella morbida superficie che l’homo sapiens si diverte a coprire e scoprire, a pitturare e a scarnificare. E a trasformare in oggetto di desiderio. Un esempio sono le clamorose scoperte di David Reed del Museo di storia naturale di Gainesville, in Florida, sul Dna delle pulci dell’uomo e dello scimpanzé. Siamo glabri perché lo erano già i nostri predecessori di 3,3 milioni di anni fa, ai tempi dell’Australopithecus afarensis, mentre l’omonima Kaye Reed della Arizona State University ha ricostruito quanto numerosi fossero gli ambienti degli ominidi: non solo foreste e spazi aperti, ma paludi, fiumi e coste, vale a dire le zone di frontiera tra terra e acqua che intrigano Elaine Morgan.

Non è un caso che tra i reperti di un pranzo primordiale ci siano quelli, riemersi in Sud Africa, a base di pesce e molluschi (un sushi ante litteram) e che Jon Erlandson della University of Oregon abbia tracciato i percorsi alternativi della colonizzazione del pianeta: a colpi di primitivi remi, tra 60 e 70 mila anni fa, i sapiens saltellarono da un’insenatura all’altra, dal Mar Rosso all’India.

Siamo stati marinai prima ancora che nomadi delle praterie. Tutte prove che danno forza alle convinzioni della terribile signora: senza l’interludio acquatico - in un periodo ancora da definire tra 6 e 2 milioni di anni fa - non avremmo imparato a camminare eretti e non avremmo perso il meglio dell’olfatto. E nemmeno avremmo narici elastiche e la laringe «infossata». E naturalmente la straordinaria pelle che ci fa sembrare delfini.

http://www.focus.it/community/cs/forums ... 63289.aspx

La leggenda delle sirene potrebbe essere il risultato dell'interpretazione di documenti scientifici ante-litteram che parlavano di queste cose e che i nostri antenati non furono più in grado di interpretare?

Come anche è possibile che alcuni rarissimi esemplari di questo tipo di "homo" siano sopravvissuti fino a noi come gli yeti o i bigfoot.



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La domanda è sempre la stessa: perché tra 5 mila specie di mammiferi terrestri siamo quella che ha buttato via il pelo?

- siamo scimmie nude perché acquatiche -

Un gruppo di antenati - sosteneva - era sì sceso dagli alberi, ma aveva scelto come habitat le spiagge e i bassi fondali.
Lì, in un ambiente ricco di risorse e povero di predatori, si era specializzato, conducendo un’esistenza anfibia
e sviluppando una singolare epidermide con due caratteristiche niente affatto scontate: mancanza di peli (o pochi) e un impermeabile strato di grasso.

Pochi lo presero sul serio, perché l’ortodossia del momento - che continua ancora oggi - era inchiodata su un’altra teoria, quella della colonizzazione della savana.

Ci pensò allora Mrs. Morgan a prendere il testimone, con libri dai titoli eloquenti, come «The Aquatic Ape»
a incrinare le illusorie certezze su quella morbida superficie che l’homo sapiens si diverte a coprire e scoprire, a pitturare e a scarnificare.
E a trasformare in oggetto di desiderio.

i percorsi alternativi della colonizzazione del pianeta:

a colpi di primitivi remi, tra 60 e 70 mila anni fa, i sapiens saltellarono da un’insenatura all’altra, dal Mar Rosso all’India.

Siamo stati marinai prima ancora che nomadi delle praterie.


Senza l’interludio acquatico - in un periodo ancora da definire tra 6 e 2 milioni di anni fa -

non avremmo imparato a camminare eretti e non avremmo perso il meglio dell’olfatto. E nemmeno avremmo narici elastiche e la laringe «infossata».
E naturalmente la straordinaria pelle che ci fa sembrare delfini.



Ecco come siamo diventati carini e coccolosi. Scusate, non ho resistito. [:D]

Aztlan


Ultima modifica di Aztlan il 17/09/2013, 00:32, modificato 1 volta in totale.


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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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