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MessaggioInviato: 26/10/2013, 13:43 
Temo però che quello economico più che il movente sia l' alibi.


I documentari seri, di qualunque genere, dalla Storia all' "alternativo", stanno spopolando ultimamente, come dimostrano i recenti canali stile Focus.

La domanda c'è, ed è amplificata dalla desolazione qualitativa del panorama televisivo:

ormai i programmi sono intermezzi pubblicitari, e la gente si è stufata, il giocattolo si è rotto, e tutti chiedono cultura.


Ergo non credo che continuare a insistere sulla strada dell' intrattenimento a tutti i costi paghi, quando l' opposto viene sempre più premiato.


Come hai detto bene:

Cita:
Questo secondo me non è un bene, non sempre, perlomeno, perché così si svilisce a priori la possibilità di indagare seriamente in direzioni non usuali.
Si insinua nella mente delle persone che è sempre tutta una fesseria buona al più per divertire.


Questo è il vero movente.

L' economia al solito in questo mondo è diventato uno stanco alibi per nascondere le reali motivazioni con conti che NON tornano.

E qualunque riferimento alla situazione politica attuale NON è per nulla casuale. [}:)]


Ultima modifica di Aztlan il 26/10/2013, 13:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/11/2013, 15:32 
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L'affascinante teoria delle "scimmie acquatiche" potrebbe spiegare l'origine della leggenda. Ma c'è chi afferma che gli "umanoidi acquatici" esistono realmente!
Circa un anno fa, il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l'agenzia federale oceanografica degli Stati Uniti, ha sentito la necessità di dover dichiarare ufficialmente che le sirene non esistono! "Le sirene del mare, metà umane e metà pesce, sono leggendarie creature marine di cui si racconta sin da tempo immemore", ha scritto il NOAA nel suo sito web.
Ma la sortita del NOAA non è casuale, infatti fu rilasciata in seguito alla messa in onda di un interessante programma trasmesso da Animal Planet dal titolo: "Sirene, il corpo trovato", con il sottotitolo "un nocciolo di verità che vive sotto la leggenda delle mitiche sirene". Si trattava in realtà di un docu-fiction, in cui, come ha precisato l'emittente, la scienza é stata usata "come un trampolino verso l'immaginazione". Ma evidentemente tanti telespettatori lo hanno preso per un documentario e alcuni giorni dopo all'istituto oceanografico sono arrivate delle lettere in cui si chiedevano spiegazioni scientifiche. Ecco dunque la precisazione: Nonostante le premesse, "non sono mai state trovate prove dell'esistenza di umanoidi acquatici".
Eppure, non tutti sono d'accordo. Sono numerosi gli scienziati che hanno avanzato interessanti teorie sull'esistenza, nel passato evolutivo dell'uomo, della "scimmia acquatica, e cioè di una antenato acquatico in comune tra gli ominidi e le scimmie.




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E sarebbero numerose anche le testimonianze di coloro che affermano di aver visto degli "umanoidi acquatici" tutt'ora viventi.
Secondo i teorici della cospirazione, il Governo Americano (nella fattispecie proprio del NOAA) sarebbe a conoscenza di queste creature e addirittura starebbe inscenando un clamoroso cover-up (che giustificherebbe anche il comunicato del NOAA) per nascondere il fatto di essere in possesso del corpo di una sirena.
Prova di questo fatto, sarebbe il famoso suono oceanico "bloop" registrato nel profondo dell'Oceano Pacifico dal NOAA alla fine degli anni '90. Teorie? Fantasie? Gli ingredienti per incuriosire il Navigatore ci sono tutti. [Inspiegabili suoni dal fondo dell'Oceano].

Un fondamento scientifico alla leggenda?


"C'era una volta una sirenetta che viveva in un meraviglioso mondo sottomarino. Un giorno, desiderosa di incontrare le persone della terra ferma, si avventurò sulla superficie...". Questo è l'incipit del racconto per bambini dal quale la Disney ha tratto il famoso cartone animato "La Sirenetta".
Eppure, si tratta di una storia raccontata in tutto il mondo, la storia di una creatura leggendaria e che è menzionata nelle mitologie di quasi ogni cultura umana. La gente di tutti i continenti raccontano di aver avuto contatti con questi esseri metà uomo e metà pesce, descrivendo tutti lo stesso animale mitico.
Alcuni si sono chiesti se dietro queste leggende possa nascondersi un nocciolo di verità. Potrebbero esistere realmente degli umanoidi acquatici intelligenti, parenti lontani dell'uomo, che hanno sviluppato il loro percorso evolutivo adattandosi a vivere nelle profondità dell'oceano e che hanno sviluppato una società complessa nella quale vivono nascosti per paura dei loro parenti umani? E' quello che si sono chiesti gli autori di un documentario girato per l'emittente tv Animal Planet: "Sirene, il corpo trovato".
Il docu-fiction valuta una possibilità basata su una teoria scientifica radicale - la teoria della "scimmia acquatica" - la quale sostiene che gli esseri umani abbiano attraversato una fase anfibia nel loro percorso evolutivo. Ad un tratto, le grandi inondazioni costiere di milioni di anni fa costrinsero un gruppo dei nostri progenitori a spingersi verso l'interno, adattandosi definitivamente alla terra ferma dando vita alla specie dei primati arboricoli, mentre un altro gruppo, forse spinti dalla necessità di trovare cibo, cominciarono a spingersi sempre più in profondità nel mare, adattandosi alla vita acquatica. Dopo questo adattamento, un gruppo di primati sarebbe ritornato sulla terra ferma conservando alcune delle caratteristiche sviluppate nell'ambiente marino, mentre un altro gruppo si sarebbe adattato definitivamente all'ambiente marino.
Quindi, mentre noi ci siamo evoluti in esseri umani terrestri, i nostri parenti acquatici si sarebbero evoluti in esseri umani anfibi, stranamente simili alla leggendaria sirena. Alcuni autori sostengono la versione contraria della teoria e cioè che il progenitore in comune fosse completamente acquatico e che alcuni gruppi, spinti dalla necessità di trovare cibo, si spinsero sulla terra ferma fino ad adattarsi completamente a respirare ossigeno allo stato gassoso. In ogni caso, la sostanza non cambia.
Come prova a sostegno della teoria, gli autori del documentario sottolineano le notevoli differenze riscontrabili tra l'uomo e gli altri primati. Anzi, alcune caratteristiche lo rendono molto più simile ai mammiferi marini che non ai primati terrestri.
Questi i segni distintivi fondamentali:
la perdita del pelo cutaneo (i peli creano resistenza in acqua);
la capacità istintiva a nuotare (i bambini appena nati già sono in grado di nuotare);
il grasso sottocutaneo (per l'isolamento dall'acqua fredda);
il controllo del respiro (alcuni umani sono in grado di trattenere il respiro fino a 20 minuti, più ogni altro animale terrestre);
un cervello molto sviluppato, grazie ad una dieta ricca di frutti di mare;

La storia della teoria della "scimmia acquatica"


Nel corso del tempo, diversi autori si sono dedicati alla teoria della scimmia acquatica. In un libro del 1942, il biologo tedesco Max Westenhofer ipotizzò che i primissimi stadi dell'evoluzione umana fossero avvenuti in prossimità dell'acqua.
Così egli scrive: "Postulare un modo di vita acquatico in una fase precoce dell'evoluzione umana è un'ipotesi sostenibile, per la quale si possono produrre ulteriori indagini e elementi di prova".
Ma il vero padre della teoria è il biologo marinoAlister Hardy che, già nel 1930, aveva ipotizzato che gli esseri umani possano aver avuto antenati acquatici. Ma solo nel 1960 decise di divulgare la sua teoria. L'occasione fu un discorso tenuto al British Sub-Aqua Club di Brighton il 5 marzo del 1960.
La tesi di Hardy si basa sulla convinzione che un gruppo di queste scimmie primitive, costrette dalla concorrenza con i loro simili e dalla scarsità di cibo, si sia spinta fino alle sponde del mare per andare a caccia di crostacei, molluschi, ricci di mare, ecc., nelle acque poco profonde al largo della costa.
Il biologo suppone che queste proto-scimmie acquatiche, spinte dalla necessità di rimanere sott'acqua per diverso tempo - proprio come è capitato per molti altri gruppi di mammiferi - si siano adattate all'ambiente acquatico fino a rimanere in acqua per periodi relativamente lunghi, se non in maniera definitiva. Hardy
esplicitò definitivamente le sue idee in un articolo apparso su New Scientist il 17 marco 1960.
Dopo la pubblicazione dell'articolo, la teoria godette di un certo interesse per diverso tempo, ma fu progressivamente ignorata dalla comunità scientifica. Nel 1967, l'ipotesi fu evocata da Desmond Morris nel suo libro "La Scimmia Nuda", nel quale si trova la prima volta l'utilizzo del termine "scimmia acquatica". La scrittrice Elaine Morgan, dopo aver letto il libro di Morris, divenne la principale sostenitrice e promotrice della teoria. Nei successivi 40 anni di carriera, la scrittice ha dedicato 6 libri alla divulgazione dell'ipotesi di Hardy.
Nel 1987, si tenne un simposio scientifico a Valkenburg, Olanda, per discutere la validità della teoria della Scimmia Acquatica. Dagli atti del convegno - pubblicati nel 1991 con il titolo "Aquatic Ape: Fact or fiction?"(Scimmia acquatica: realtà o finzione?) - emerge che gli scienziati non se la sentirono di sostenere l'idea che gli antenati dell'uomo fossero acquatici, ma che ci sarebbero alcune prove che avessero sviluppato l'abilità natatoria per alimentarsi nei fiumi e nei laghi, con il risultato che l'homo sapiens moderno può godere di brevi periodi di tempo in apnea.
Questa è solo una delle versioni "deboli" della teoria, utilizzata dai ricercatori per spiegare alcune caratteristiche umane che sono ancora avvolte nel mistero, quali la perdita del pelo cutaneo, la capacità di apnea, il grasso sottocutaneo e la capacità istintiva a nuotare dei neonati.
Sebbene l'ipotesi della Scimmia Acquatica spieghi abbastanza bene il sorgere di queste caratteristiche, la maggior parte dei paleoantropologi tende a rifiutare la teoria, non accettandola tra le principali spiegazioni dell'evoluzione umana.
Una lettura estrema della teoria di Hardy ha portato alcuni ricercatori indipendenti ha ipotizzare l'esistenza attuale, di umanoidi acquatici intelligenti che vivono in società complesse nel fondo dell'oceano. L'esistenza di queste timide creature sarebbe all'origine delle leggende sulle sirene, decantate anche da Omero nella sua Odissea. Ma è possibile ipotizzare l'esistenza di questi Umanoidi Acquatici? Potrebbero esserci delle prove?


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Antiche testimonianze

La storia delle sirene non è recente come si pensa. Solitamente si fa risalire la leggenda ai racconti dei marinai ubriachi del 1500, che storditi dai fumi del rum e della solitudine, avrebbero potuto facilmente scambiare un delfino o una balenottera per una bella e sinuosa sirena. In verità, alcune pitture rupestri ci fanno pensare che la consapevolezza umana delle sirene sia molto più antica. In una grotta di arenaria in Egitto esistono le rappresentazioni più antiche delle sirene. Sulle pareti della caverna sono rappresentate creature umane con la coda, equipaggiate con lance e reti.
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Anche in epoca recente le testimonianze da parte dei pescatori sono state numerose. In molti casi, si racconta del recupero di grossi animali acquatici completamente infilzati con lancie e coltelli di origine sconosciuta. In alcune testimonianze di inizio secolo è possibile vedere lo stupore e lo sconcerto dei marinai.Uno strano suono dal fondo dell'Oceano. Nell'estate del 1997, il NOAA, con l'ausilio di un idrofono equatoriale, registrò più volte un suono misterioso proveniente dagli abissi dell'Oceano Pacifico. Il suono aumentava rapidamente in frequenza per circa un minuto, ed era di ampiezza sufficiente per essere ascoltato dai sensori ad una distanza di oltra 5.000 chilometri. L'origine del suono - battezzato "The Bloop" - è, come ammette il NOAA - di origine sconosciuta. Secondo alcuni, questo suono potrebbe essere la prova dell'esistenza di una specie sottomarina sconosciuta.
Il team di Paul Robertson, un ex dipendente del NOAA, nel 2007 stava indagando sugli inspiegabili spiaggiamenti di massa delle balene. Nell'esaminare i campini di tessuto dei corpi di alcune balene, i ricercatori si resero conto che i mammiferi erano stati danneggiati da sonar particolarmente potenti, utilizzati in diverse parti del mondo in occasione di esercitazioni navali.
L’inquinamento acustico marino è un fenomeno che in questi ultimi anni ha avuto un grande incremento. La nuova tecnologia Sonar utilizzata sia per la mappatura del fondo dell’oceano che per l’individuazione di bersagli sottomarini, emette vibrazioni sonore percettibili fino a centinaia di chilometri di distanza.
Quando una specie più sensibile, come le balene o i delfini, si trovi in prossimità dell’emissione del rumore subisce un vero e proprio trauma che la spinge ad una fuga precipitosa, fatale quando è diretta verso la superficie del mare. Secondo uno studio l’impatto di media frequenza di un sonar militare sull’udito di una balena è equivalente a quello di un motore di jet al decollo sull’udito di un essere umano che si trovi a tre metri di distanza.
La conclusione cui giunsero gli scienziati marini è che le onde sonore emesse dai sonar erano talmente potenti da spaventare quegli animali dotati di un udito così sensibile.
Nel tentativo di sfuggire alla raffica di onde sonore, i mammiferi si erano spinti in acque troppo basse per sostenere le loro dimensioni enormi, finendo per arenarsi. Per cercare di dimostrare questa teoria, Robertson e il suo team si servirono delle registrazioni di un idrofono di profondità. Fu proprio in quelle registrazioni che ascoltarono la prima volta il "bloop". Utilizzando
un software audio, i ricercatori riuscirono ad isolare il suono di una creatura sconosciuta mescolata con i suoni delle balene e dei delfini. Dopo più accurate analisi, i ricercatori ebbero l'impressione che queste creature sconosciute comunicassero con i mammiferi, forse con l'intento di salvarli dal rumore del sonar.
Il corpo ritrovato

Qualche settimana dopo, ci fu un altro spiaggiamento di massa in Sud Africa. Anche in quella zona i ricercatori registrarono suoni simili sui proprio dispositivi. Robertson e il suo team si recarono sul posto per investigare. Sulla spiaggia furono i resti di una creature sconosciuta all'interno dello stomaco di un enorme squalo bianco. Mentre esaminavano lo squalo, i ricercatori notarono una sorta di pugnale infilzato nel lato della bocca dello squalo. [Ma i mostri marini esistono davvero? Secondo gli scienziati non si può escludere!].
Come aveva fatto ad arrivare quel pugnale lì? Una volta tirate fuori tutte le parte dallo stomaco dello squalo, cominciarono a studiare attentamente i resti per capire di cosa di trattasse. All'interno trovarono la testa della creatura, una mano quasi completa, un longo osso tipo coda-pinna.
Inoltre, i ricercatori trovarono anche uno strano strumento con un buco. In un primo momento non compresero cosa fosse, ma poi si ricordarono del pugnale nella bocca dello squalo. L'oggetto sembrava essere un perfetto astuccio per il coltello ricavato da una cosa o una spina dorsale di qualche grosso pesce. Ma chi aveva potuto produrre un oggetto simile? [Il misterioso vortice sottomarino ripreso dalla NASA].
Alcuni dei ricercatori si convinsero di trovarsi di fronte ad una sorta di "ominide acquatico intelligente", una sirena! Ora avevano senso tutte le misteriose lance e coltelli trovati nei corpi di numerosi pesce nell'oceano.
Qualche giorno dopo, mentre il team stava per tornare negli Stati Uniti, i militari americani confiscarono i resti della creatura e i risultati della ricerca. Pare che il governo stesse studiano il fenomeno da molto tempo e che avesse utilizzato Robertson e la sua squadra per ottenere le informazioni che cercava. L'unica cosa che lasciarono fu la registrazione del famoso "bloop".
Gli scienziati rimasero sconvolti dal fatto che avevano sequestrato tutti i risultati ottenuti con anni di duro lavoro, ma le registrazioni erano il vero tesoro da conservare. Grazie ad esse, avevano capito che le sirene erano in grado ci comunicare con i delfini e le balene. Questa è la prima e l'unica volta che si possiede la testimonianza di una comunicazione interspecie. Come alcuni sanno, in alcuni paesi, i delfini aiutano i pescatori umani a catturare i pesci, in cambio di una lauta porzione di bottino! Dove hanno imparato i delfini a fare questo?
In conclusione

In una intervista recente, Robertson ha dichiarato di non sapere se le sirene esistono o no, a differenza di uno dei suoi colleghi il quale pensa che esistano e che bisogna solo trovarle. Secondo Robertson, se le sirene esistono e sono sopravvissute così a lungo è perché sanno nascondersi.
L'unica cosa di cui è convinto il ricercatori è quella di non voler contribuire mai più alla ricerca delle sirene: "Non credo che gli essere umani sarebbero in grado di coesistere con le sirene senza sterminarle". Il ricercatore sta ancora cercando di ottenere il bando dello sviluppo e della sperimentazione di armi Sonar per salvare balene, delfini e sirene.

http://misteroufo.blogspot.it


Ultima modifica di nemesis-gt il 01/11/2013, 15:40, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 01/11/2013, 15:51 
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nemesis-gt ha scritto:


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Anche in epoca recente le testimonianze da parte dei pescatori sono state numerose. In molti casi, si racconta del recupero di grossi animali acquatici completamente infilzati con lancie e coltelli di origine sconosciuta. In alcune testimonianze di inizio secolo è possibile vedere lo stupore e lo sconcerto dei marinai.


Come dicevo in un precedente messaggio, queste affermazioni secondo le quali si sarebbero ritrovati pesci con tanto di lance o pugnali infilzati è molto interessante; anche le due foto sopra lo sono, bisognerebbe indagare meglio se sono autentiche, in che contesto sono state scattate etc.

Questo è un aspetto molto intrigante di tutta la faccenda sirene e tritoni che andrebbe analizzato a fondo.

Certo, se davvero un domani dovesse venir fuori che davvero umanoidi intelligenti hanno abitato fino a tempi recenti i nostri mari (ed altri umanoidi i nostri boschi) sotto il nostro naso mentre noi mandavamo messaggi nello spazio in cerca di ET, non ci faremmo una bella figura, anzi; faremmo la figura di rape e cavoli in un orto.


Ultima modifica di quisquis il 01/11/2013, 15:53, modificato 1 volta in totale.


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Come detto in precedenza, si tratta di un docu-fiction.

La domanda a questo punto è: questi ritrovamenti fanno parte della metà documentaria o della fiction [?]



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Aztlan ha scritto:

Come detto in precedenza, si tratta di un docu-fiction.

La domanda a questo punto è: questi ritrovamenti fanno parte della metà documentaria o della fiction [?]


Le due foto che ho evidenziato non mi sembra che facciano parte del documentario-fiction. Nel documentario si dice che pescatori avrebbero riportato di pesci infilzati e la stessa trama del docu-fiction ruota attorno ad un pezzo di lancia trovato nel corpo di uno squalo. Ma non mi sembra che ci siano quelle due foto, anche per questo la cosa mi interessava.

Può anche darsi che ricordi male, dovrei rivedermelo tutto.



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Errore mio, era una mia supposizione.

Purtroppo il doc me lo sono perso perchè mi ero completamente scordato - e sì che erano giorni che facevo il conto alla rovescia. [:o)]

A tal proposito, qualcuno sa se ci saranno repliche o dove si possa vedere? Più tardi darò una occhiata al tubo...



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Cita:
Aztlan ha scritto:

Errore mio, era una mia supposizione.

Purtroppo il doc me lo sono perso perchè mi ero completamente scordato - e sì che erano giorni che facevo il conto alla rovescia. [:o)]

A tal proposito, qualcuno sa se ci saranno repliche o dove si possa vedere? Più tardi darò una occhiata al tubo...

Questo è il documentario in inglese:


Questo è un interessante articolo...penso che in tutte le leggende ci sia sempre un fondo di verità...in ogni caso, se questi esseri esistono sono mostruosi e pericolosi, toglietevi dalla testa la bella gnocca a coda di pesce... [:o)]

Cita:
E' stato ritrovato il cadavere di una sirena. Sarà vero? intanto vengono diffuse sul web le foto dello strepitoso ritrovamente in una spiaggia del Venezuela risalente all'ottobre del 2006.

Le immagini che seguono mostrano il corpo senza vita apparentemente di una Sirena o di un Tritone ritrovato da dei pescatori nella zona di Los Olivitos nel Lago di Maracaibo.
Il corpo della creatura non identificata è stata presa in consegna dalle autorità e sarà sottoposta a studi
.
Il corpo misura approssivamente 1.70 metri di lunghezza, la creatura potrebbe essere un maschio in quanto non presenta seno.

Queste immagini sono state scattate da un operaio che effettua impianti di manutenzione prima dell'arrivo delle autorità, egli ha nascosto la macchina fotografica per evitare il sequestro della stessa.
Se è un Fake, un falso,(al 99 %) è un falso eseguito molto bene


Secondo la leggenda le Sirene sono una personificazione dei pericoli del mare, demoni marini, forse metà donne e metà pesce; il loro padre era il dio-fiume Acheloo e la madre la musa Melpomene, oppure la musa Tersicore. Sono menzionate per la prima volta nell’Odissea, dove sono in numero di due; tradizioni posteriori ne nominano quattro, oppure, più spesso, tre, chiamate, nell’accezione più comune, Ligia Leucosia e Partenope, dalla quale il nome antico di Napoli. Nella tradizione sono musiciste squisite e, secondo Apollodoro, una suonava la lira, un’altra cantava, la terza teneva il flauto.

Secondo la leggenda l’isola delle Sirene era posta lungo la costa dell’Italia meridionale, al largo della penisola di Sorrento; con il fascino della loro musica esse attiravano i marinai che passavano nelle vicinanze; le navi si avvicinavano allora pericolosamente alla costa rocciosa e si fracassavano; e le Sirene divoravano gli imprudenti.
Secondo la leggenda gli Argonauti passarono loro vicino, ma Orfeo cantò tanto melodiosamente, che i marinai della nave “Argo” non ebbero voglia di ascoltarle. Solo Bute si lanciò in mare, ma fu salvato da Afrodite.
Anche Ulisse solcò quelle acque ma, preavvertito da Circe, ordinò ai suoi uomini di tapparsi le orecchie con la cera; lui stesso si fece legare a un albero della nave, vietando ai compagni di slegarlo, qualunque supplica avesse loro rivolto. La storia racconta che le Sirene, indispettite dal proprio insuccesso, si buttarono in mare e affogarono.
Circa la loro origine e le loro ibride sembianze, le versioni sono diverse. Ovidio sostiene che un tempo esse erano donne comuni, ma chiesero agli dei il beneficio delle ali, per cercare sui mari una loro compagna rapita da Plutone. Secondo altri, erano state trasformate da Demetra, quale punizione per non essersi opposte al rapimento di sua figlia. Oppure che Afrodite le aveva private della bellezza, perché disdegnavano i piaceri d’amore.
Nelle leggende successive furono considerate divinità dell’aldilà e per questo motivo sono spesso raffigurate sui sarcofagi.
Fin dal Quattrocento esistono racconti e cronache sul ritrovamento, in varie parti del globo, di esseri anfibi con le caratteristiche delle Sirene, che, per lo più, non riescono a sopravvivere a lungo. Certo colpisce che l’argomento entri in archivi storici, come i reali archivi del Portogallo, a causa dell’aspra contesa nata fra i reali e il Gran Maestro dell’Ordine di San Giacomo sulla proprietà delle sirene trovate abbandonate sulle spiagge del Gran Maestro, lite conclusasi a favore del re.
Nella Finlandia occidentale, nel 1430, essendosi rotte le dighe per la furia del mare, alcune fanciulle ritrovarono una sirena restata impacciata nel fango: le insegnarono a mangiare e a filare, ma non parlò mai e visse due o tre anni.
Nel 1531 fu donata a Sigismondo re di Polonia una sirena presa nel Baltico che visse tre giorni. Nel 1560 pescatori di Ceylon raccolsero sulla costa sette sireni maschi e sette femmine e nella Storia della Compagnia di Gesù si aggiunge che Dimas Bosque, chirurgo del viceré di Goa, ne notomizzò alcune che trovò conformi alla specie umana. Nel 1610 il capitano Riccardo Whitbourne nel porto San Giovanni a Terranova vide una sirena che nuotò avanti a lui sorridendo, simile affatto ad una donna. Un’altra nel 1671 fu vista presso la Martinica, e con atto notarile due francesi e quattro negri attestarono che essa si fregò le mani sul viso e starnutì. I giornali del 1737 riferiscono che ad Exeter, dietro pagamento, si mostrava una sirena; nel 1750 uguale esibizione si tenne alla fiera di San Germano a Parigi dove una sirena veniva nutrita di pane e pesciolini dentro la sua vasca.
Due anni prima se ne erano fatte vedere due, ma impagliate. Il Mercure de France raccontò nel 1762, che due fanciulle di Noirmoutiers sorpresero una sirena in una grotta, dal seno molto sviluppato, naso schiacciato, un po’ di barba, coda di pesce desinente in una specie di piede.
Nel settembre 1749 una sirena fu pescata nello Jutland; l’anno dopo i pescatori di Jona presero una sirena, ma poiché rifiutava di mangiare, temendo che potesse morire, la gettarono nuovamente in mare, ascoltando però quel che disse alle sue compagne: alla domanda su cosa avesse visto di notevole fra gli uomini, rispose “Nient’altro, se non che sono così sciocchi da buttar via l’acqua in cui cossero le ova”.
Il 22, gennaio 1809 Elisabetta Mackay, figlia di un ministro scozzese, vide una sirena e la descrisse, e il fatto fu convalidato dal suo maestro; due anni dopo un’ altra comparve sulla spiaggia di Kentyre a Catarina Loynachan e a Giovanni Mac-Isaac.
Nel 1823 ne fu portata una viva a Londra e tutti i dotti la visitarono: si decise di maritarla per perpetuarne la specie e si trovò un ragazzo che, per denaro, s’adattava all’ esperienza, ma la sirena morì.
Sirena ritrovata Dieci anni prima Forbes, nelle Memorie sull’Oriente pubblicate appunto a Londra nel 1813, assicura che esistono sirene sulla costa dell’Africa orientale lunghe da due a quattro metri: testa e viso umani, naso e bocca di maiale, pelle fina e morbida, collo, seno e corpo da donna, poi desinit in piscem; invece dell’avambraccio natatoie. Quando sono prese a Mombaza sono fatte a pezzi e vendute come gli altri pesci.
Torna alla mente il capitolo n pranzo del generale Cork in quello straordinario documento del dopoguerra a Napoli e dintorni che è La pelle di Curzio Malaparte: quando, essendo stata proibita la pesca nel golfo dagli Alleati, viene portata a tavola nel pranzo in onore di Mrs. Flat una Sirena, ultimo esemplare del celebre Acquario napoletano, cui già si era attinto per precedenti pranzi ufficiali, si specifica fra parentesi un esemplare assai raro di quella specie di “sirenoidi” che, per la loro forma quasi umana, hanno dato origine all’antica leggenda delle Sirene. Il piatto, ovviamente, fece inorridire i convitati!
Le cronache ricordate, pur suscitando scetticismo e incredulità, valgono a farci riflettere su come l’argomento abbia sempre coinvolto e affascinato anche i naturalisti, i quali hanno continuato a chiedersi se potessero vivere creature anfibie e ve ne sono stati di quelli che non hanno esitato a confermarne l’esistenza, adducendo di averne avuto personale esperienza. Anche se vengono sottolineati talvolta aspetti fisici sgradevoli in questi ritrovamenti, pure nella memoria collettiva è sopravvissuto il ricordo dell’antico richiamo cui non si poteva non cedere e il nome Sirena continua a evocare l’immagine di una donna dall’irresistibile fascino.

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Fonte:http://www.larderiaweb.it/joomla/avvistata-una-sirena.html


Per me il cadavere del "sireno" è un fake... ben fatto ma un fantoccio...


Ultima modifica di Angel_ il 02/11/2013, 11:49, modificato 1 volta in totale.


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Questo è il documentario in inglese:


Grazie! Più tardi lo guardo.

Cita:
Per me il cadavere del "sireno" è un fake... ben fatto ma un fantoccio...


Idem.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

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Angel_ ha scritto:

Questo è un interessante articolo...penso che in tutte le leggende ci sia sempre un fondo di verità...in ogni caso, se questi esseri esistono sono mostruosi e pericolosi, toglietevi dalla testa la bella gnocca a coda di pesce...[:o)]




Sull'ipotetica mostruosità, ragioniamo.

Ammettiamo per ipotesi che esistano sirene e tritoni intesi proprio come esseri fisici, in carne ed ossa; in tal caso o sono esseri intelligenti, forse in qualche modo collegati all'uomo, oppure sono più vicini agli animali, tra cui per altro ci sono molte specie con un livello di intelligenza notevole, per restare nell'ambiente marino per esempio i delfini ma anche le temibili orche.

Nel primo caso non penso che possano essere più pericolosi di quanto sia un uomo; sarebbero pericolosi nella misura in cui si andrebbe a forzare un contatto con loro (visto che se esistono ci evitano, altrimenti li avremmo già contattati) , nella misura in cui si aggredirebbe il loro ambiente, nella misura in cui si invaderebbe il loro territorio, esattamente come per gli uomini. Non ci vedo niente di mostruoso.

Nel secondo potrebbero forse essere dotati di armi naturali, tipo zanne, denti, artigli, ma non sarebbero più mostruosi di quanto possa esserlo un grosso squalo oppure un'orca, due predatori temibili sicuramente, ma non mostri, solo animali che svolgono il loro ruolo nell'ecosistema marino, animali che se si evitano o si approcciano con particolari accortezze non danno problemi.

Lo stesso ragionamento si potrebbe applicare anche agli altri criptidi famosi, come per esempio il sasquatch nordamericano, che se esiste probabilmente è in qualche modo collegato col ramo umano.

Quanto ai pupazzi gettati sulla spiaggia, quello è il miglior modo per ridicolizzare in partenza il tema e mi viene da pensare che la cosa possa in qualche caso anche essere stata fatta ad arte con questo scopo; chi è infatti quel privato cittadino che ha i mezzi, i soldi, il tempo, la capacità ed il movente per costruire un pupazzo fatto bene, buttarlo su una spiaggia, fotografarlo ed imbastire la storia di un'avvistamento di sirena?

Semmai il privato burlone o in cerca di stupida fama o magari illuso di poter guadagnarne qualcosa in denaro truffando il prossimo potrebbe più facilmente dedicarsi alla manipolazione di video o immagini digitali, piuttosto che costruire un pupazzo fatto bene.
Quindi se qualcuno di questi fake fosse stato costruito ad arte da qualche servizio per ridicolizzare il tema secondo il principio "prevenire è meglio che curare", non mi stupirei più di tanto.


Ultima modifica di quisquis il 02/11/2013, 13:55, modificato 1 volta in totale.


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cari amici,
la notizia è del 2006, un fake già smascherato sul vecchio forum

http://www.chupacabramania.com/archivio ... Venezuela-
sul-lago-Maracaibo-il-corpo-di-una-sirena-o-di-un-tritone.htm

i pupazzi li fa questo tizio"artista " [8D] per venderli, come già postato
http://www.thefeejeemermaid.com/

ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 02/11/2013, 14:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/11/2013, 22:18 
Cita:
mauro ha scritto:

cari amici,
la notizia è del 2006, un fake già smascherato sul vecchio forum

http://www.chupacabramania.com/archivio ... Venezuela-
sul-lago-Maracaibo-il-corpo-di-una-sirena-o-di-un-tritone.htm

i pupazzi li fa questo tizio"artista " [8D] per venderli, come già postato
http://www.thefeejeemermaid.com/

ciao
mauro



Grazie Mauro, la tua memoria è sempre utile.

Un artigiano specializzato in pupazzi mostruosi mi mancava. Chissà quanto vende ma soprattutto chissà perché un individuo comune dovrebbe sentire il bisogno di comprarsi il pupazzo di un mostriciattolo; mah!



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MessaggioInviato: 02/11/2013, 23:39 

VISTO A FOCUS TV QUESTA SERA,

VERSIONE IN ITALIANO CHE SARA' SICURAMENTE REPLICATA .


VI CONSIGLIO DI GUARDARLA .


Se tutta la storia è un fake, è fatto molto , molto bene .



PROCLAMO UN ' ALLERTA A TUTTI GLI INSIDER .

LA COSA MERITA AMPIO DIBATTITO




Per ora non dico niente ...


zio ot [;)]


ps. ...aggiungo solo che non ne sapevo assolutamente niente ,
non avevo seguito il pre dibattito e ho visto il filmato
casualmente , costretto a letto da una faringite e 230 gradi di febbre ...
ritengo che se ne avessi sentito parlare in trailer , avrei pensato a una boiata, evitando di guardarlo .

Da vedere assolutamente , se è un fake è da Oscar ...


Ultima modifica di barionu il 02/11/2013, 23:57, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
barionu ha scritto:

ps. ...aggiungo solo che non ne sapevo assolutamente niente ,
non avevo seguito il pre dibattito e ho visto il filmato
casualmente , costretto a letto da una faringite e 230 gradi di febbre ...
ritengo che se ne avessi sentito parlare in trailer , avrei pensato a una boiata, evitando di guardarlo .

Da vedere assolutamente , se è un fake è da Oscar ...


La famosa sincronicità junghiana in azione, ultimamente capita abbastanza spesso in questo forum.



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MessaggioInviato: 03/11/2013, 00:08 
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barionu ha scritto:


VISTO A FOCUS TV QUESTA SERA,

VERSIONE IN ITALIANO CHE SARA' SICURAMENTE REPLICATA .


VI CONSIGLIO DI GUARDARLA .


Se tutta la storia è un fake, è fatto molto , molto bene .



PROCLAMO UN ' ALLERTA A TUTTI GLI INSIDER .

LA COSA MERITA AMPIO DIBATTITO




Per ora non dico niente ...


zio ot [;)]


ps. ...aggiungo solo che non ne sapevo assolutamente niente ,
non avevo seguito il pre dibattito e ho visto il filmato
casualmente , costretto a letto da una faringite e 230 gradi di febbre ...
ritengo che se ne avessi sentito parlare in trailer , avrei pensato a una boiata, evitando di guardarlo .

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QUOTO TUTTO, VIRGOLE COMPRESE.

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Nella vecchia discussione avevo riportato la storia dell'avvistamento di Munro, che forse è il più famoso. Tra l'altro la zona in questione, Scozia Settentrionale, era nota per questo tipo di avvistamenti.
Comunque penso che convenga fare un elenco di avvistamenti ad integrazione di quanto già postato da altri;
tratto da:

http://epochtimes.it/news/le-sirene-esi ... i---123272

"Uno sguardo nel corso degli anni mostra come molte persone in tutto il mondo abbiano avvistato o avuto esperienze dirette con le sirene. Ecco una cronologia di alcuni dei principali avvistamenti ed esperienze, tra cui Cristoforo Colombo, Plinio il Vecchio e William Shakespeare.

I secolo d.C.: Plinio il Vecchio scrive delle Nereidi, donne con ruvidi corpi squamosi come il pesce. In Storia Naturale sono descritte, «sedute su delfini, ketoi o ippocampi».

Plinio descrive come il legatus della Gallia scrisse al vecchio imperatore Augusto «di un numero considerevole di nereidi» che furono «trovate morte sulla riva del mare». Inoltre riferisce, «ho anche alcuni illustri informatori di rango equestre», che affermano di aver visto essi stessi nel mare di Gades un uomo-marino», scrive Plinio, secondo una traduzione dell'Università di Chicago.

13° secolo: Bartolomeo Angelicus, nel De Propietatibus Rerum, descrive una sirena e racconta dei suoi marinai rapiti dalle loro navi.

Metà del 13° secolo: Una versione tradotta di Speculum Regale o Lo Specchio del Re, originariamente scritto in norreno, appare diversi secoli dopo.

Nel libro vi è una descrizione di una creatura trovata al largo delle coste della Groenlandia.

«Come una donna fino alla vita, le mani lunghe e i capelli morbidi, il collo e la testa a tutti gli effetti come quelli di un essere umano. Le mani sembrano lunghe e le dita non sono separate, ma unite in una rete come quella sui piedi degli uccelli acquatici. Dalla vita in giù questo mostro sembra un pesce, con scaglie, coda e pinne. Si mostra soprattutto prima di forti temporali. L'abitudine di questa creatura è quella di immergersi frequentemente e risalire in superficie con in mano dei pesci. Quando i marinai la vedono giocare con i pesci o gettarli verso la nave, temono di essere condannati a perdere diversi membri dell'equipaggio, ma quando getta il pesce dalle imbarcazioni i marinai lo prendono come il buon auspicio che non soffriranno perdite nella tempesta in corso. Questo mostro ha una faccia orribile, con ampia fronte e gli occhi penetranti, una bocca larga e il doppio mento».

1493: Cristoforo Colombo vede tre sirene saltare in mare. Colombo scrisse nel diario della sua nave: «non erano così belle come vengono dipinte, anche se in qualche misura hanno un aspetto umano in volto». Annotò inoltre di aver visto creature simili al largo della costa dell'Africa occidentale.

1590: Si crede che William Shakespeare abbia scritto Sogno di una notte di mezza estate tra il 1590 e il 1594. Nell'opera scrive:

«Appressati, Puck. Tu certo ben ricordi quando dalla cima d'un alto scoglio udii una sirena assisa sul dorso di un delfino la quale effondeva nell'aria tanto soavi ed armoniosi accenti che il rude mare s'ingentilì al suo canto, e alcune stelle, impazzite fuori balzaron dalle sfere per ascoltare la melodia dell'equorea fanciulla marina».

1614: il capitano John Smith, conosciuto per Pocahontas, vide una sirena al largo della costa del Massachusetts.

Scrisse che «la parte superiore del suo corpo è perfettamente simile a quello di una donna e stava nuotando con tutta la possibile grazia vicino alla riva». Aveva «grandi occhi un po' troppo rotondi, un naso finemente formato (un po' troppo corto), orecchie ben fatte, un po' lunghe e i suoi lunghi capelli verdi le impartivano un carattere curioso tutt'altro che poco attraente».

1797: William Munro, un insegnante in Scozia, scrive una lettera al dottor Torrance a Glasgow, pubblicata sul Times di Londra l'8 settembre 1809.

Munro scrive:

«Circa dodici anni fa, quando ero maestro di scuola parrocchiale a Reay, mentre camminavo sulla riva del Sandside Bay, essendo una giornata calda in estate, sono stato indotto a prolungare il mio cammino verso Sandside Head, quando la mia attenzione è stata carpita dalla comparsa di una figura simile a una femmina umana svestita, seduta su di una roccia che si estende nel mare, apparentemente nell'atto di pettinare i suoi capelli, che scendevano fluenti attorno alle sue spalle e di colore marrone chiaro. La somiglianza che la figura portava al suo originale in tutte le sue parti in vista era così sorprendente che se la roccia su cui era seduta non fosse stata pericolosa per la balneazione, sarei stato costretto a considerarla davvero una forma umana e per un occhio non abituato alla situazione, deve essere senza dubbio apparsa come tale. La testa era coperta con i capelli del colore di cui sopra e ombreggiati alla radice, la fronte rotonda, il viso paffuto. Le guance rubiconde, gli occhi azzurri, la bocca e le labbra di una forma naturale simili a quelle di un uomo, i denti non li ho potuti intravedere, data la bocca chiusa, i seni e l'addome, le braccia e le dita nella misura in cui le mani sono state impiegate, non sembrano essere palmate, ma quanto a questo non sono sicuro. E' rimasta sulla roccia tre o quattro minuti dopo che l'ho osservata, in quel tempo ha provveduto alla sua pettinatura di capelli, che erano lunghi e folti e di cui è apparsa orgogliosa e poi si lasciò cadere in mare, che arrivava al livello dell'addome; benché non mi riapparve, ho avuto una visione distinta delle sue caratteristiche, essendo a non grande distanza sopra gli scogli rocciosi su cui si era seduta e il sole era splendente».

E continua:

«Immediatamente prima di entrare nel suo proprio elemento naturale mi sembrava che mi avesse osservato, perché gli occhi erano rivolti verso l'altura su cui mi trovavo. Potrebbe essere necessario osservare, che il periodo precedente all'avvistamento, ne avevo spesso sentito parlare da più persone e alcuni di loro, persone la cui veridicità non ho mai messo in dubbio, avevano visto un fenomeno come quello che ho descritto, anche se poi, come molti altri, non ero disposto ad accreditare la loro testimonianza su questo argomento. Posso dire di una verità, solo vedendo il fenomeno mi sono perfettamente convinto della sua esistenza.

Se il racconto di cui sopra può in qualsiasi grado essere utile per stabilire l'esistenza di un fenomeno fino ad allora quasi incredibile per i naturalisti o per rimuovere lo scetticismo di altri che sono pronti a contestare tutto ciò che non possono comprendere fino in fondo, sii il benvenuto,

Egregio Signore,

Il tuo servo più obbligato e più umile,

WILLIAM MUNRO»

1857: Il The Shipping Gazette riferì che marinai scozzesi avevano individuato una creatura al largo delle coste della Gran Bretagna.

John Williamson e John Cameron hanno dichiarato: «Abbiamo visto distintamente un oggetto a circa sei metri di distanza da noi nella forma di una donna, con seno pieno, carnagione scura, volto avvenente e bei capelli cadenti in riccioli sul collo e le spalle. Era circa a metà distanza tra il fondale e la superficie, ci guardava e scuoteva la testa. Il tempo era bello, abbiamo osservato la scena completa per tre o quattro minuti».

2008: Un avvistamento di una sirena è accaduto in Suurbraak, un villaggio nel Western Cape del Sud Africa, riferito da Aldo Pekeur, corrispondente per il New Zealand Herald. Un abitante del villaggio, Daniel Cupido, ha detto che lui e i suoi amici erano accanto al fiume intorno alle 11:30, quando hanno sentito qualcosa di simile a qualcuno «battere su un muro». Cupido è andato verso il suono, e ha trovato una figura «come di una donna bianca con lunghi capelli neri che si dibatteva nell'acqua».

Cupido ha dichiarato di aver cercato di aiutare la donna, ma la donna ha emesso «un suono stranissimo», tanto che Dina, la madre di Cupido, ha detto che era così addolorato che «il mio cuore non ce la faceva più». Queste creature sono descritte come Kaaiman o metà umano e metà pesci che vivono in acque profonde. Un agente del turismo di Suurbraak, Maggy Jantjies, ha detto di conoscere le persone che hanno visto bene il Kaaiman e che non avevano abusato di alcol.

2009: I rapporti provenienti da decine di persone che hanno avvistato sirene hanno stimolato l'amministrazione comunale di Kiryat Yam, vicino a Haifa, che ha deciso di offrire un milione di dollari a chiunque possa dimostrare con foto o filmati che esistano le sirene.

«Molte persone ci dicono di essere sicuri di aver visto una sirena e sono tutti indipendenti l'uno dall'altro», ha detto il portavoce del Consiglio Natti Zilberman a Sky News. «La gente dice che sono metà ragazza, metà pesce, che saltano come delfini. Fanno tutti i tipi di mosse e poi scompaiono».

2012: Un funzionario dello Zimbabwe, ha detto che le sirene perseguitavano i lavoratori del governo addetti alle dighe in vari settori. Secondo il Voice of America, il ministro delle Risorse Idriche, Sam Sipepa Nkomo ha detto al comitato del Senato a marzo che i capi tradizionali stavano per eseguire rituali per sbarazzarsi delle sirene che credono abitare i bacini idrici in Gokwe e Mutare, in cui i lavoratori hanno paura di andare. Hanno riferito che alcuni lavoratori sono scomparsi, mentre altri si sono rifiutati di tornare a installare pompe per l'acqua.

Il capo tribù Edison Chihota del Mashonaland orientale ha dichiarato ai media che le sirene esistono. «In qualità di custode della tradizione non ho alcun dubbio», ha detto il capo Chihota. «Per chiunque contestare questo è come contestare se stessi».



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