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 Oggetto del messaggio: Derinkuyu
MessaggioInviato: 20/01/2014, 20:16 
Derinkuyu, l'antica città sotterranea costruita dagli antichi astronauti per proteggere l’umanità?
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Da secoli si raccontano storie di grotte e tunnel nelle profondità della terra, passaggi sotterranei che conducono a regni di demoni e mostri. È possibile che queste leggende nascondano una sorprendente verità? Forse ci sono davvero luoghi misteriosi e inspiegabili sotto i nostri piedi, luoghi le cui origini potrebbero non essere di questo mondo.
La Cappadocia, nella Turchia orientale, è delimitata al nord dal Mar Nero e a sud dalla catena montuosa del Tauro.
Nel 1963, una semplice ristrutturazione nella città di Derinkuyu porta ad una scoperta straordinaria.
L’apertura della parete di una grotta, rivela un passaggio verso una città sotterranea, antica di migliaia di anni, ad oltre 85 metri di profondità.
Ci sono tredici piani che scendono sottoterra, con pozzi di ventilazione e circa quindicimila bocchette che portano l’aria anche ai livelli più profondi.
Per quanto incredibile, le camere rocciose scoperte potevano contenere circa 20 mila persone tra uomini, donne e bambini. Ci sono perfino tracce di centri religiosi, magazzini, torchi per il vino e stalle per il bestiame.
Nei livelli sotterranei sono stati trovati sale da pranzo, cucine annerite dalla fuliggine, cantine, botteghe di alimentari, una scuola, numerose saloni e anche un bar.
La città ha beneficiato della presenza di un fiume sotterraneo e pozzi d’acqua. Era una piccola città completamente autosufficiente, che ancora oggi stupisce studiosi e ingegneri.
La costruzione di una città come Derinkuyu sarebbe stata un’impresa per chiunque, anche in tempi moderni e con attrezzature moderne. Pensare che un’opera del genere sia stata realizzata in un’epoca così remota è semplicemte stupefacente, paragonabile solo alle piramidi d’Egitto.
A Derinkuiu, a causa della morbidezza della pietra, bisognava stare molto attenti a fornire abbastanza supporto ai piani superiori con i pilastri, altrimenti ci sarebbero stati crolli catastrofici.
Invece, è sorprendente l’assenza di qualsiasi traccia di collasso grave, quindi dobbiamo supporre che dovessero essere particolarmente abili e conoscessero molto bene il materiale roccioso.
Parliamo di popoli antichissimi, ed è difficile immaginare come possano aver fatto a realizzare un’opera del genere. Forse furono aiutati da qualche altra civiltà?
Ma chi ha costruito questa enorme città sotterranea? E quale motivazione misteriosa li ha spinti a vivere sottoterra? Perchè qualcuno vorrebbe vivere nella profondità di queste strane caverne?
Secondo molti archeologi e studiosi, è probabile che Derinkuyu servisse come rifugio temporaneo durante le invasioni e che sia stata costruita intorno all’800 a.C. dai Frigi, un popolo dell’Età del Bronzo imparentato con i Troiani.
Altri credono che sia stata costruita dagli Ittiti, popolo guerriero menzionato nella Bibbia e che aveva prosperato centinaia di anni prima. Ma è possibile che la città sotterranea sia ancora più antica? Secondo i teorici degli “Antichi Astronauti” lo è, e forse di varie migliaia di anni.

Link: http://www.goreme.com/derinkuyu-underground-city.php


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MessaggioInviato: 20/01/2014, 21:48 
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Messaggio di Kronos

Derinkuyu, l'antica città sotterranea costruita dagli antichi astronauti per proteggere l’umanità?
E quale motivazione misteriosa li ha spinti a vivere sottoterra? Perchè qualcuno vorrebbe vivere nella profondità di queste strane caverne



Volendo restare in tema di ET mi vengono in mente almeno tre storie contattistiche che potrebbero offrire uno spunto per una possibile soluzione alle due domande di cui sopra:
1) Amicizia, in cui i presunti ET avrebbero dimostrato una notevole perizia nel costuire incredibili basi sotterranee, motivando questo fatto con il dire che nella maggior parte dei casi i pianeti non sono abitabili in superficie e che noi terrestri saremmo fortunati nel poterlo fare.
2) il caso di "Valiant Thor" e della sua ciurma, che diceva di provenire dal sottosuolo di Venere, in quanto la superficie non è abitabile e che la maggior parte dei pianeti sarebbe abitata così, nel sottosuolo, mentre l'abitare in superficie sarebbe l'eccezione.
3) Il caso di Lya (Elyense) e del dott. hernandez; qui l'ET avrebbe detto che accade che i pianeti, nel loro moto nello spazio (con tutto il sistema solare) attraversino zone dense di radiazioni pericolose per la vita, che questo sarebbe accaduto in passato sulla Terra, provocando estinzioni e che in passato gli uomini se ne sarebbero difesi abitando principalmente nel sottosuolo.

Diciamo che è un'idea da approfondire.



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MessaggioInviato: 21/01/2014, 01:25 
Secondo me l'ipotesi che sia stata costruita come rifugio contro le invasioni è una sciocchezza per diversi motivi;

Il primo: quanti decenni ci sarebbero voluti per costruire una città del genere completamente autosufficiente? Sempre volendo presupporre che sia stata costruita a mano da gente vissuta 3mila anni fa.

Il secondo: con quali competenze? La sola logistica alla base di una struttura del genere è assolutamente impressionante. Vogliamo poi parlare dei calcoli strutturali necessari per poterla costruire A TAVOLINO (quindi evitando cedimenti in corso d'opera) delle competenze geologiche e geotecniche necessarie? Prendiamo in esame i pozzi di areazione, non è che si possono posizionare a caso qui e là va studiatala loro posizione in fase di progetto e realizzati parallelamente alla città.

Il terzo è ancora più banale, secondo me nascondersi in una città sotterranea per sfuggire a delle invasioni non ha molto senso, perchè basta che il nemico individui la posizione del rifugio e si fa la fine dei topi in trappola, non si ha alcuna via di fuga.



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MessaggioInviato: 21/01/2014, 11:12 
Quoto Max.

A mio parere una citta' sotterranea puo' servire solo quando la permanenza in superficie risulta compromessa per un qualche fattore ambientale (troppo sole/raggi cosmici ?)



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MessaggioInviato: 21/01/2014, 12:04 
Cita:
zakmck ha scritto:

Quoto Max.

A mio parere una citta' sotterranea puo' servire solo quando la permanenza in superficie risulta compromessa per un qualche fattore ambientale (troppo sole/raggi cosmici ?)


Guerra nucleare?

[:p]



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MessaggioInviato: 21/01/2014, 12:48 
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Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
zakmck ha scritto:

Quoto Max.

A mio parere una citta' sotterranea puo' servire solo quando la permanenza in superficie risulta compromessa per un qualche fattore ambientale (troppo sole/raggi cosmici ?)


Guerra nucleare?

[:p]


Poco probabile. Ci sarebbe sempre il problema della contaminazione dell'aria e del fallout. Non lo risolvi andando sotto terra. Poi la decontaminazione richiede periodi molto lunghi e nel frattempo si deve continuare a respirare e ad alimentarsi.

Come protezione alle radiazioni invece sarebbe molto efficace. Ad esempio se vi fosse stato un periodo di intensa radiazione solare o di raggi cosmici, la protezione di abitazioni sotterranee sarebbe l'ideale, salvaguardando in particolare i processi riproduttivi, quelli di fatto piu' delicati in questo contesto. L'aria rimarrebbe comunque respirabile e sarebbe anche possibile recarsi all'esterno per brevi periodi (raccolta scorte alimentari).



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MessaggioInviato: 21/01/2014, 13:09 
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zakmck ha scritto:

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Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
zakmck ha scritto:

Quoto Max.

A mio parere una citta' sotterranea puo' servire solo quando la permanenza in superficie risulta compromessa per un qualche fattore ambientale (troppo sole/raggi cosmici ?)


Guerra nucleare?

[:p]


Poco probabile. Ci sarebbe sempre il problema della contaminazione dell'aria e del fallout. Non lo risolvi andando sotto terra. Poi la decontaminazione richiede periodi molto lunghi e nel frattempo si deve continuare a respirare e ad alimentarsi.



Mh... corretta osservazione. E sottoterra sarebbe stato impossibile peraltro coltivare durante il lungo periodo di decontaminazione dell'esterno.

A meno di non considerare fonti di luce artificiali il che presupporrebbe tecnologie estremamente avanzate.

E se la sua edificazione andasse retrodatata ai tempi del "Diluvio"?

In questi casi vorrei sempre sentire i racconti delle popolazioni autoctone, ovvero chi vive in loco cosa dice di Derinkuyu... Sarà mica una questione analoga ai sudamericani per i quali Tihuanaco venne edificata dagli dei?

[:p]



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MessaggioInviato: 21/01/2014, 13:18 
Di sicuro da qualcosa si volevano proteggersi, per arrivare a tanto.


Ultima modifica di Kronos il 21/01/2014, 13:19, modificato 1 volta in totale.

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zakmck ha scritto:

Quoto Max.

A mio parere una citta' sotterranea puo' servire solo quando la permanenza in superficie risulta compromessa per un qualche fattore ambientale (troppo sole/raggi cosmici ?)


Una città sotterranea ha una sua utilità oltre che per le ragioni che hai detto tu che sono le più logiche anche in un altro caso, quando il tuo "nemico" non si muove a piedi o a cavallo sulla terra e non ti attacca frontalmente assediandoti bensì ispeziona il territorio dall'alto, magari ad altissima velocità, in quel caso qualche bocchetta di ventilazione superficiale potrebbe passare inosservata e penso che anche un rilevamento agli infrarossi non avrebbe molto successo essendo la roccia un perfetto isolante termico, si vedrebbero FORSE gli sbuffi d'aria calda uscire dalle bocchette ma sarebbero comunque difficili da individuare.

Resta il punto che a mio avviso è impossibile che derinkuyu sia stata costruita da noi a meno che non avessimo 3mila anni fa conoscenze tecnico-scientifiche tali da progettare a tavolino quella struttura nel suo complesso e le competenze tecniche per realizzarle.

L'ipotesi nucleare ha un suo senso visto che era presente una fonte d'acqua sotterranea e quindi isolata da eventuali fallout radioattivi ma non sarebbero comunque stati al riparo le persone lì dentro visto che la città non era completamente isolata dall'esterno a causa delle bocchette.


Un dettaglio non menzionato nell'articolo sono alcune porte se non sbaglio, presenti in questa città, enormi ruote circolari (sembrano delle macine) che è possibile muovere solo da un lato.

Erano porte tagliafuoco? Visto che erano posizionate qui e là nella struttura?

Più la si guarda più sembra una struttura moderna, una sorta di grande ARCOLOGIA o albergo in cui sono presenti anche tutti i servizi di base, acqua corrente (la città aveva un suo fiume sotterraneo), servizio antiincendio ecc. ecc.

Davvero straordinario.

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Vi posto anche questa puntata di Enigmi Alieni in cui tra le altre cose si parla anche di Derynkuju se non ricordo male :)



Ultima modifica di MaxpoweR il 21/01/2014, 13:41, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/01/2014, 21:18 
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MaxpoweR ha scritto:


Resta il punto che a mio avviso è impossibile che derinkuyu sia stata costruita da noi a meno che non avessimo 3mila anni fa conoscenze tecnico-scientifiche tali da progettare a tavolino quella struttura nel suo complesso e le competenze tecniche per realizzarle.





Io penso che questo non si possa dire con assoluta certezza; non dobbiamo sottovalutare troppo gli antichi, erano capaci di molte cose, soltanto che ci arrivavano per altre strade. Per esempio, i genieri e gli artigiani romani (questi ultimi spesso organizzati in sodalizi che si tramandavano tecniche e segreti - vedere i collegia fabrorum menzionati da Reghini) erano incredibilmente abili; e quello che ci è giunto sono briciole di ciò che erano capaci di fare, il tutto senza nemmeno utilizzare un sistema di numerazione posizionale adatto al calcolo, il che a pensarci bene è qualcosa di incredibile per la nostra mentalità matematizzante moderna, per la quale senza un corpus codificato e matematizzato di concetti ed equazioni non si sa quasi da dove cominciare.

Per esempio, senza sapere niente di fisica della materia, sono stati capaci di stupirci ed insegnarci qualcosa, vedere ad esempio questo incredibile calice che fortunosamente si è conservato (chissà quante altre cose sono andate perse):

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/ ... ecnologie/

Il tutto senza ipotizzare lasciti culturali di precedenti ipotetiche civilizzazioni "antidiluviane" pre-catastrofe immaginate come tecnologicamente più avanzate dei millenni venuti immediatamente dopo.
Se si ipotizza invece questo, tutto diventa più facile.

Sul perché, l'ipotesi delle radiazioni naturali di cui avete discusso mi sembra la migliore; si potrebbe anche aggiungere l'idea di un periodico indebolimento del campo magnetico terrestre in concomitanza con una maggiore esposizione alle radiazioni o alle particelle provenienti dallo spazio esterno; si potrebbe anche pensare che questo accada periodicamente sui lunghi periodi. E se l'importanza che gli antichi davano all'osservazione dei moti planetari o di periodi astronomici lunghissimi tipo la precessione degli equinozi, di nessuna apparente utilità pratica, derivasse invece da una motivazione pratica di questo tipo?
Si potrebbe dire: ma come avrebbero potuto accorgersene?

Proprio in questo forum, in una discussione che dovrei ritrovare, si parlava di questo libro: " seed of knowledge stone of plenty - understanding the lost technology of the ancient megalith builders", l'ho comprato e me lo sono letto, è molto interessante perché gli autori, con un retroterra culturale scientifico in senso moderno, strumenti di misura alla mano hanno riscontrato notevoli anomalie magnetiche esattamente nei luoghi che diversi popoli amerindi considerano "di potere" e che marcano tutt'oggi con pezzi di stoffa colorati, all'interno di riserve o di aree da essi gestite; luoghi individuati dagli attuali sciamani tradizionali senza l'ausilio di strumenti moderni; l'elenco è dettagliato e le foto di questi posti , che sono soggetti ad accessi limitati in quanto di rilevanza religiosa per questa gente, sono molto belle; i resoconti molto interessanti.

Quindi se ne potrebbero essere accorti grazie ad una maggiore sensibilità per questo tipo di eventi, che del resto quando hanno impatto sulla salute diventano più chiaramente evidenti di altri.


Ultima modifica di quisquis il 21/01/2014, 21:38, modificato 1 volta in totale.


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Il problema è che una struttura del genere o la costruisci per tentativi e quindi inevitabilmente qualcosa addosso ti crolla se non tutto man mano che procedi, poi una volta fatta la struttura in qualche modo fai dei buchi perfettamente verticali e sistemati in maniera strategica per aerare (mi paicerebbe sapere come nel caso), o progetti tutto a tavolino e poi lo realizzi.

Dato che non sono presenti crolli strutturali di grossa entità tutto lascia presupporre che abbiano costruito sulla base di un progetto ben preciso, e quindi sulla base di calcoli abbastanza accurati sia di carattere strutturale ma anche per quel che riguarda l'areazione, gli spazi abitabili e via dicendo; oppure dobbiamo pensare che sono stati talmente bravi e fortunati da provare a scavare una città di diversi piani sotto terra comprensiva di servizi senza commettere alcun errore al primo tentativo ed esserci risuciti senza commettere un solo errore. Perfino nel posizionamento dei condotti di aerazione ad esempio.

Mi sembra abbastanza assurdo, poi tutto è possibile, ma mi piacerebbe che mi spiegassero COME HANNO FATTO se mi dicono che hanno fatto così :)

PEr quel che riguarda il vaso beh si tratta di un oggetto piccolo seppur complicatissimo e l' la "botta di culo" ci può stare, nell'edificazione di una CITTA' di quel tipo, pensare che la fortuna sia il parametro predominante mi sembra un pò riduttivo.



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MessaggioInviato: 22/01/2014, 05:35 
Per quanto riguarda il calice, io non penso affatto ad un colpo di fortuna, ma nemmeno penso a calcoli del genere di quelli che potrebbe fare un fisico oggi. Penso ad un sapere di tipo pratico tramandato oralmente e con l'esempio. Chiaramente, proprio perché noi oggi non saremmo in grado di replicarlo senza metterci prima a calcolare in modo moderno le specifiche del progetto, non siamo nemmeno in grado di dire come potevano aver fatto; ma l'hanno fatto.

Analogamente per gli scavi; non credo che abbiano proceduto per tentativi, alla cieca; penso che avessero una visione d'insieme del progetto ed una scienza pratica in merito che li guidasse, che calcolassero misure, ma in modo pratico, con corde e fili a piombo, sapendo esattamente come e dove posizionare.
Del resto le principali unità di misura del passato (arrivate fino ad oggi) prendevano come riferimento le parti del corpo umano, piedi, palmi, cubiti, passi etc. In quei cubicoli dovevano entrarci uomini, se per esempio sapevano ogni quanti passi costruire un pozzo di aerazione si saranno regolati. Potrebbero anche aver costruito in modo modulare.


Naturalmente si può sempre pensare all'utilizzo di tecnologie "fuori dal tempo", come nel caso dello shamir; però forse non è necessario; bisognerebbe approfondire.



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Cita:
zakmck ha scritto:

Quoto Max.

A mio parere una citta' sotterranea puo' servire solo quando la permanenza in superficie risulta compromessa per un qualche fattore ambientale (troppo sole/raggi cosmici ?)


oppure per ripararsi dal ghiaccio e dal gelo, non necessariamente da radiazioni.


Ultima modifica di zakmck il 22/01/2014, 10:06, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
quisquis ha scritto:
Sul perché, l'ipotesi delle radiazioni naturali di cui avete discusso mi sembra la migliore; si potrebbe anche aggiungere l'idea di un periodico indebolimento del campo magnetico terrestre in concomitanza con una maggiore esposizione alle radiazioni o alle particelle provenienti dallo spazio esterno; si potrebbe anche pensare che questo accada periodicamente sui lunghi periodi. E se l'importanza che gli antichi davano all'osservazione dei moti planetari o di periodi astronomici lunghissimi tipo la precessione degli equinozi, di nessuna apparente utilità pratica, derivasse invece da una motivazione pratica di questo tipo?


Sono perfettamente d'accordo. Anche io penso a qualche cosa di ciclico, molto probabilmente legato al sole, la fonte principale di radiazioni nel nostro sistema solare.



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Cita:
donnacinzia ha scritto:
oppure per ripararsi dal ghiaccio e dal gelo, non necessariamente da radiazioni.


Inizialmente avevo pensato pure io a questa possibilita' ma poi l'avevo scartata perche' per il solo freddo e' piu' efficiente rimanere in superficie. Infatti l'aria fredda tende ad andare verso il basso e le necessita' di ventilazione avrebbero finito con il convogliare il freddo anche nel sottosuolo. Si aggiunga poi che le precipitazioni nevose avrebbero richiesto una costante manutenzione alle bocchette di ventilazione per tenerle libere ed efficienti. Inoltre, scaldare sotto terra con il fuoco e' molto rischioso e difficoltoso mentre in superficie si puo' sfruttare anche il calore prodotto dall'irraggiamento solare.
Infine la Cappadocia e' in Turchia, sicuramente una latitudine meno soggetta al freddo rispetto ad altri paesi piu' a nord, dove invece non si trovano realizzazioni sotterranee di questo tipo.



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