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 Oggetto del messaggio: L'ufo di casanova
MessaggioInviato: 20/02/2010, 00:24 
L'UFO di Giacomo Casanova

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Tracce di oggetti volanti non identificati si trovano persino nelle memorie del celeberrimo Giacomo Casanova che, nella Storia della mia vita, ricorda: “Raggiunsi Otricoli a piedi, perché volevo vedere con calma il ponte antico, e da Otricoli un vetturino mi condusse per quattro paoli a Castelnuovo. Ne partii a mezzanotte e feci la strada ancora a piedi arrivando a Roma alle nove dei mattino dei primo di settembre. Ma ecco un episodio che forse divertirà alcuno dei miei lettori.
Avevo lasciato Castelnuovo da un’ora e me ne andavo alla volta di Roma in un’aria tranquilla e sotto un cielo sereno quando notai a dieci passi da me a destra una fiamma piramidale alta un cubito e sollevata da terra quattro o cinque piedi, che mi accompagnava. La fiamma si fermava quando io mi fermavo, e quando la strada era fiancheggiata da alberi non la vedevo più, ma tornavo a vederla quando avevo superato le piante. Mi ci avvicinai parecchie volte e di tanto io mi avvicinavo di tanto essa si allontanava.
Provai a tornare sul miei passi e allora non la vedevo più, ma quando riprendevo il cammino la ritrovavo allo stesso posto. Scomparve soltanto con la luce del giorno. Debbo dire che, a dispetto delle mie conoscenze di fisica, la vista di questa piccola meteora mi fece nascere delle strane idee. Ebbi l’accortezza di non parlarne a nessuno. Arrivai a Roma con sette paoli in tasca”.

Fonte: Centro Ricerche Ufo Liguria


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MessaggioInviato: 20/02/2010, 12:58 
Avevo già sentito questa storia.... e avevo già parlato del fatto che Casanova scrisse uno dei primi romanzi di fantascienza nella storia della letteratura: il romanzo "Icosameron" che narra di un viaggio di due ragazzi nel mondo sotterraneo della Terra, il cosiddetto Protocosmo, dove incontrano il popolo dei Megamicros, piccoli esseri umanoidi coloratissimi ed ermafroditi....


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MessaggioInviato: 20/02/2010, 13:34 
Avevo già provato a cercare il libro in questione su internet; purtroppo non l'ho trovato. Bisognerebbe chiedere a qualcuno che lo abbia per confermare (son sicuro sia reale comunque).


Ultima modifica di Lawliet il 20/02/2010, 13:34, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/02/2010, 17:23 
caro Lawliet,
qui c'è in francese
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k1 ... .f2.langFR
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 20/02/2010, 19:22 
Buona idea mauro!
Non pensavo che l'opera fosse così diffusa all'estero, è stato facile trovarla in inglese, scritta tra l'altro non in pdf, quindi più facile da consultare. [:)]
Potresti spostare questo topic in "Paleoastronautica e Clipeologia", Near?

Ecco: http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... Y_ID=92053

Cita:
Lawliet ha scritto:

Giacomo Casanova (http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Casanova), famoso "agente segreto" italiano, descrive nel suo "La storia della mia vita" l'avvistamento di una fiaccola piramidale durante il viaggio da Castelnuovo verso Roma, all'una di notte del 1° giorno di settembre del 1744.

Immagine

Di seguito il testo in italiano (del quale è possibile soltanto citare una fonte inglese, purtroppo);

Raggiunsi Otricoli a piedi, perché volevo vedere con calma il ponte antico, e da Otricoli un vetturino mi condusse per quattro paoli a Castelnuovo. Ne partii a mezzanotte e feci la strada ancora a piedi arrivando a Roma alle nove del mattino dei primo di settembre. Ma ecco un episodio che forse divertirà alcuno dei miei lettori.
Avevo lasciato Castelnuovo da un’ora e me ne andavo alla volta di Roma in un’aria tranquilla e sotto un cielo sereno quando notai a dieci passi da me a destra una fiamma piramidale alta un cubito e sollevata da terra quattro o cinque piedi, che mi accompagnava. La fiamma si fermava quando io mi fermavo, e quando la strada era fiancheggiata da alberi non la vedevo più, ma tornavo a vederla quando avevo superato le piante. Mi ci avvicinai parecchie volte e di tanto io mi avvicinavo di tanto essa si allontanava.
Provai a tornare sul miei passi e allora non la vedevo più, ma quando riprendevo il cammino la ritrovavo allo stesso posto. Scomparve soltanto con la luce del giorno. Debbo dire che, a dispetto delle mie conoscenze di fisica, la vista di questa piccola meteora mi fece nascere delle strane idee. Ebbi l’accortezza di non parlarne a nessuno. Arrivai a Roma con sette paoli in tasca
.
”.

Da; http://ebooks.adelaide.edu.au/c/casanov ... pter8.html

In inglese;

"From Terni I went on foot to Otricoli, where I only stayed long enough to examine the fine old bridge, and from there I paid four paoli to a waggoner who carried me to Castel-Nuovo, from which place I walked to Rome. I reached the celebrated city on the 1st of September, at nine in the morning.

I must not forget to mention here a rather peculiar circumstance, which, however ridiculous it may be in reality, will please many of my readers.

An hour after I had left Castel-Nuovo, the atmosphere being calm and the sky clear, I perceived on my right, and within ten paces of me, a pyramidal flame about two feet long and four or five feet above the ground. This apparition surprised me, because it seemed to accompany me. Anxious to examine it, I endeavoured to get nearer to it, but the more I advanced towards it the further it went from me. It would stop when I stood still, and when the road along which I was travelling happened to be lined with trees, I no longer saw it, but it was sure to reappear as soon as I reached a portion of the road without trees. I several times retraced my steps purposely, but, every time I did so, the flame disappeared, and would not shew itself again until I proceeded towards Rome. This extraordinary beacon left me when daylight chased darkness from the sky.

What a splendid field for ignorant superstition, if there had been any witnesses to that phenomenon, and if I had chanced to make a great name in Rome! History is full of such trifles, and the world is full of people who attach great importance to them in spite of the so-called light of science. I must candidly confess that, although somewhat versed in physics, the sight of that small meteor gave me singular ideas. But I was prudent enough not to mention the circumstance to any one.
"



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MessaggioInviato: 29/07/2011, 13:51 
Cita:
Messaggio di Sheenky

L'UFO di Giacomo Casanova

Tracce di oggetti volanti non identificati si trovano persino nelle memorie del celeberrimo Giacomo Casanova che, nella Storia della mia vita, ricorda:

Raggiunsi Otricoli a piedi, perché volevo vedere con calma il ponte antico, e da Otricoli un vetturino mi condusse per quattro paoli a Castelnuovo. Ne partii a mezzanotte e feci la strada ancora a piedi arrivando a Roma alle nove dei mattino dei primo di settembre. Ma ecco un episodio che forse divertirà alcuno dei miei lettori.
Avevo lasciato Castelnuovo da un’ora e me ne andavo alla volta di Roma in un’aria tranquilla e sotto un cielo sereno quando notai a dieci passi da me a destra una fiamma piramidale alta un cubito e sollevata da terra quattro o cinque piedi, che mi accompagnava. La fiamma si fermava quando io mi fermavo, e quando la strada era fiancheggiata da alberi non la vedevo più, ma tornavo a vederla quando avevo superato le piante. Mi ci avvicinai parecchie volte e di tanto io mi avvicinavo di tanto essa si allontanava.
Provai a tornare sul miei passi e allora non la vedevo più, ma quando riprendevo il cammino la ritrovavo allo stesso posto. Scomparve soltanto con la luce del giorno. Debbo dire che, a dispetto delle mie conoscenze di fisica, la vista di questa piccola meteora mi fece nascere delle strane idee. Ebbi l’accortezza di non parlarne a nessuno.
Arrivai a Roma con sette paoli in tasca
”.

Fonte: Centro Ricerche Ufo Liguria


E' curioso (o forse neanche tanto) che in questo brano tratto da "Storia della mia vita" di Giacomo Casanova, che compare in tanti siti italiani, sia stata cancellata una parte piuttosto lunga e importantissima, che invece si legge nelle versioni in inglese.
Ecco la seconda parte nella versione integrale, in cui ho messo in grassetto le frasi "scomparse":

----------------------------
Provai allora a tornare sui miei passi e non la vidi più, ma quando ripresi il cammino me la ritrovai accanto. Scomparve solo con la luce del giorno.
Che prodigio per i superstiziosi e per gli ignoranti! La storia di fatto è piena di sciocchezze di questo genere e il mondo è pieno di gente che ne fa ancora un gran caso, nonostante i pretesi lumi che le scienze hanno procurato all'intelligenza umana. Debbo dire però che, a dispetto delle mie conoscenze di fisica, la vista di quella piccola meteora mi fece nascere strane idee. E certo se qualcuno fosse stato presente e avesse potuto raccontare quello che era successo, sarei arrivato a Roma famoso e avrei fatto molta fortuna. Comunque ebbi l'accortezza di non parlarne a nessuno. Alle nove del mattino ero a Roma. Era il primo di settembre. Avevo in tasca sette paoli.

(Giacomo Casanova, Storia della mia vita, Vol.1, Mondadori, pag. 210)
---------------

Casanova dunque dice di sapere bene di cosa si trattasse, e ride dei superstiziosi e degli ignoranti che ancora fanno caso a fenomeni del genere nonostante le conoscenze scientifiche dell'epoca cosiddetta "dei lumi".

Di cosa poteva trattarsi?

Faccio due ipotesi: fuochi fatui, oppure una cometa bassa sull'orizzonte.

I cosiddetti fuochi fatui sono gas che fuoriescono dal terreno e si incendiano a contatto dell'aria.

Oppure una cometa? Casanova, a quanto risulta da quel brano della sua autobiografia, compie quel viaggio nel 1743, e descrive ciò che vide il 1 settembre, mentre viaggiava da Castelnuovo a Roma.

Ma secondo gli storici che hanno esaminato le sue memorie (scritte molti anni dopo i fatti, quando Casanova, molto anziano, era ospite del conte di Waldestein), la cronologia degli eventi narrati non corrisponde sempre al vero: "Here the chronology become confused; the events of 1742-43 may have occurred in different order."

http://books.google.it/books?id=-0F8CRL ... q=&f=false

E' documentato che Casanova lasciò Venezia per recarsi a Roma e Napoli nell'ottobre del 1743, dunque non avrebbe potuto essere nelle vicinanze di Roma il 1 settembre, ma (considerando le diverse tappe e soste descritte nelle memorie) solo qualche mese dopo. Risulta infatti che nel 1744 prese servizio presso il cardinale Acquaviva a Roma, dove rimase per qualche tempo.
Se così fosse, il nostro Casanova avrebbe potuto osservare la famosa cometa De Chéseaux, che rimase visibile nel cielo tra la fine del 1743 e il marzo del 1744.
Nel testo infatti l'oggetto misterioso viene chiamato meteora (petite meteor nella versione in francese, e meteor nella traduzione in inglese).
L'osservazione di una cometa bassa sull'orizzonte collimerebbe con la descrizione di Casanova che dice (a mio parere in modo arguto, come se stesse proponendo un indovinello ai lettori) "La fiamma si fermava quando io mi fermavo, e quando la strada era fiancheggiata da alberi non la vedevo più, ma tornavo a vederla quando avevo superato le piante. Mi ci avvicinai parecchie volte e di tanto io mi avvicinavo di tanto essa si allontanava. "

Fu Dirk Klinkenberg (15 Novembre 1709 - 3 Maggio 1799), un astronomo dilettante olandese, che ad occhio nudo la notò tra le stelle della sera il 9 dicembre 1743, quando ancora si presentava come un oggetto nebuloso e caratterizzato da una coda appena accennata, ma la scoperta ufficiale venne assegnata a Philippe Loys de Cheseaux, matematico, astronomo e … latifondista… svizzero da cui prese il nome la cometa, che la “scoprì” quattro giorni dopo. Nella prima metà di gennaio si presentava già come un oggetto di prima magnitudine e 7 gradi di coda, il 1 febbraio risultava più luminosa di Sirio e con una coda curva di 15 gradi, il 18 poteva gareggiare in luminosità con Venere, seguita da due code di 7 e 24 gradi. Il 27 febbraio era di magnitudine pari a -7, tanto che molti osservatori europei la riportano visibile di giorno a pochi gradi dal Sole.
(http://www.apaweb.it/Archivio/N32.pdf)

Anche l'affermazione secondo cui se qualcuno fosse stato presente e avesse potuto raccontare quello che era successo, sarei arrivato a Roma famoso e avrei fatto molta fortuna. può far pensare che Casanova si sia reso conto solo dopo qualche tempo che avrebbe potuto essere lui uno dei primi "scopritori" di quella cometa, e perciò diventare famoso.

Ovviamente tutto quello che ho scritto è una semplice ipotesi. Il testo infatti dice e non dice, fa capire che Casanova conosceva il fenomeno ma al lettore non viene rivelato con esattezza.

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Ultima modifica di Trystero il 29/07/2011, 14:37, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/07/2011, 14:26 
Ottimo, grazie Trystero (finalmente la pagina del libro, poi)! [:264]

Ho qualche dubbio però sul fatto che si tratti di una meteora (o cometa).. il suo accenno è ad una "fiamma piramidale" che dista dal terreno "quattro o cinque piedi". D'altra parte, qualora fosse stata bassa sull'orizzonte, non si spiegherebbe che, tornato sui suoi passi, "non la vidi più, ma quando ripresi il cammino me la ritrovai accanto". Inoltre, perché mai se fosse stata una meteora, Casanova avrebbe dovuto avvicinarsi e tentare di toccarla? Dici possa essere stato scritto sotto forma di indovinello, anche se a me non sembra che si adatti al tono generale del libro..
Casanova a me sembra più che altro voler tentare di razionalizzare ciò che ha visto, come se dicesse "non so cosa sia, ma sicuramente niente di strano".

Di un'altra cosa non mi capacito, se fosse stata una grande meteora, mica l'avrebbe vista solo lui?
E non capisco come le sue conoscenze di fisica possano averlo aiutato, forse ché allora per "fisica" si intendesse tutte le materie scientifiche naturali che esistevano? Astronomia, fisica, chimica..

Alla luce dell'intera testimonianza pare comunque che possa trattarsi di qualcosa di naturale. Anche se non arrivo ancora a capire cosa.. [8)]



P.S. Ho modificato il topic in rilievo.


Ultima modifica di Lawliet il 29/07/2011, 15:46, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/07/2011, 15:02 
Mi piace quando vengono fuori nuove informazioni!
Grazie Try! [:)]
Comunque la cometa mi sentirei di escluderla pure io...
Infatti come fa notare lawliet "fiamma piramidale" e "sollevata da terra 4 o 5 piedi" non mi sembra si possa paragonare ad una cometa.
Forse potrebbe essere un fuoco fatuo...
Se non sbaglio si interessò anche di alchimia (correggetemi se ricordo male). In questo caso quello che avrebbe visto sarebbe potuto essere qualcosa che "conosceva" in questa materia.
Sempre ovviamente che la cronologia degli eventi narrati nelle sue memorie corrisponda al vero.


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MessaggioInviato: 29/07/2011, 15:31 
Cita:
Sheenky ha scritto:
Comunque la cometa mi sentirei di escluderla pure io...
Infatti come fa notare lawliet "fiamma piramidale" e "sollevata da terra 4 o 5 piedi" non mi sembra si possa paragonare ad una cometa.
Forse potrebbe essere un fuoco fatuo...


Sì, ripensandoci è più facile che si trattasse di fuochi fatui, e il fatto stesso che Casanova dica di conoscere il fenomeno (a differenza dei superstiziosi) può far pensare proprio alla combustione spontanea di gas.

----------

Cos'è un fuoco fatuo ?

I cosiddetti fuochi fatui sono piccole fiammelle generalmente di colore bluastro, che si mostrano a livello del terreno in prossimità di cimiteri, paludi e stagni. Il momento migliore per osservarli è nelle fredde sere d'autunno. Ancora poco si sa di come si origini il fenomeno dei fuochi fatui, anche se l'ipotesi più plausibile è che si tratti di piccole fiamme originate dalla combustione del gas metano e della fosfina* dovuta alla putrefazione di resti organici.
Si annoverano pochi testimoni di questa spettrale manifestazione naturale, i quali affermano di come i fuochi fatui siano freddi e ciò farebbe pensare che non si tratti di una vera e propria combustione dei gas. Esistono molte leggende sui fuochi fatui. Nell'antichità si riteneva che questo fenomeno, specie se si verificava nei pressi dei cimiteri, fosse la chiara dimostrazione dell'esistenza dell'anima.


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http://www.laboratoriodeimisteri.it/it/ ... &Itemid=78



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MessaggioInviato: 29/07/2011, 15:45 
Infatti, ma personalmente vorrei capire due cose.

Quando è stata data per la prima volta una spiegazione al fenomeno dei fuochi fatui? Se la data è antecedente al 1744, c'è da chiedersi come mai Casanova desse l'impressione di conoscerla già.

E come mai la distanza di questa fiammella sembrava non mutare, come se fosse appunto un oggetto celeste molto distante?


Ultima modifica di Lawliet il 29/07/2011, 15:46, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Lawliet ha scritto:
E come mai la distanza di questa fiammella sembrava non mutare, come se fosse appunto un oggetto celeste molto distante?


Era per questo motivo, e per la parola "meteora" usata da Casanova che avevo pensato anche a una cometa visibile poco sopra l'orizzonte, prima dell'alba.

Se fissiamo la luna o un altro oggetto celeste basso sull'orizzonte, camminando in una strada di notte, ci sembrerà che quell'oggetto, che sparisce tra i rami degli alberi, si muova alla nostra stessa velocità. E ovviamente se tentiamo di avvicinarci l'oggetto rimarrà lontanissimo e irraggiungibile.

Ma il testo di Casanova non chiarisce niente. Lui dice di sapere, grazie alle sue conoscenze di fisica, di che fenomeno si tratta ma poi lascia il lettore senza una spiegazione.



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Se dice di essere "imparato" di fenomeni celesti, non mi confonde un oggetto celeste con qualcosa a 10 passi (quindi vicinissimo), nè soprattutto una cometa con una meteora. Meteora poi a rigore indica qualunque cosa sospesa in aria (anche un bonzo in levitazione). Potrebbe essere un fenomeno elettrico? All'epoca era molto di moda fare giochi con l'elettricità statica (specie "a corte" o tra ricchi borghesi), era una recente scoperta e ciò spiegherebbe il tono un po' saccente.


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