Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 13 messaggi ] 
Autore Messaggio

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2780
Iscritto il: 13/11/2009, 23:29
Località: Palermo
 Oggetto del messaggio: La città degli esseri umani più piccoli del mondo
MessaggioInviato: 11/06/2014, 09:47 
Makhunik: la città iraniana degli esseri umani più piccoli del mondo?

Un antico borgo nel sud della provincia di Khorasan, Iran, stupisce per le sue dimensioni estremamente ridotte. Inoltre, nel 2005, a poca distanza dalla città in miniatura, fu trovato il corpo di un individuo di appena 25 cm. Gli archeologi hanno trovato la città degli esseri umani più piccoli del mondo.

Immagine

Sul nostro blog, spesso abbiamo parlato di esseri umani giganti che, secondo alcuni indizi, in un tempo remoto avrebbero abitato il nostro pianeta.

Tuttavia, nonostante la grande letteratura sui giganti, poche o nessuna prova archeologica convincente è mai stata mostrata al grande pubblico.

Caso diverso, invece, per gli esseri umani “nani”. Qualche anno fa, fece scalpore la scoperta di un corpo fossilizzato di una specie umana di piccole dimensioni, ribattezzata Homo floresiensis. Vissuto 13 mila anni fa, era alto poco più di un metro, e con una capacità cranica di 380 cm3, molto inferiore non solo rispetto ai suoi contemporanei,ma anche a tutti gli ominidi conosciuti che hanno preceduto l’Homo sapiens.

Ancor più sorprendente è stata la recente scoperta di un antico borgo iraniano nel sud della provincia di Khorasan, noto come Makhunik, il quale mostra le caratteristiche di una vera e propria “città dei nani”.

Situato a circa 100 chilometri a est del distretto di Shahdad, i resti dell’antico insediamento ricordano le descrizioni della città di Liliput contenute nel celebre romanzo di Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver.

Come riporta il sito di presstv.ir, l’antica città di Makhunik (Makhoonik) faceva parte del territorio della civiltà degli Aratta e gli esseri umani nani lo occuparono nel 6 mila a.C. Le dimensioni dei suoi occupanti può essere dedotta dalle dimensioni della città.

Tuttavia, per corroborare l’ipotesi che gli occupanti di Makhunik appartengano alla specie umana più piccola mai trovata, si è fatto riferimento alla scoperta di un corpo mummificato di appena 25 centimetri scoperto presso l’area nel 2005. Il cadavere fu rinvenuto da due contrabbandieri che erano intenzionati a vendere la mummia per circa 3 milioni di dollari in Germania.

Immagine

Gli archeologi ritengono che la mummificazione è avvenuta grazie a processi naturali. Le analisi forensi hanno permesso di stimare l’età dell’individuo intorno ai 16-17 anni al momento della morte.

Quando il corpo fu visto e analizzato per la prima volta, gli archeologi ritenevano che ci si trovava semplicemente di fronte ai resti mummificati di un individuo affetto da nanismo: “Anche se è dimostrato che il cadavere appartiene ad un nano, non possiamo concludere per certo che la regione della sua scoperta ospiti una città di nani”, ebbe a dire il dottor Javadi, archeologo dell’Organizzazione Beni Culturali e del Turismo della provincia di Kerman.

Tuttavia, la scoperta della città in miniatura di Makhunik ha reso i ricercatori più possibilisti. “Un aspetto significativo della scoperta è la strana architettura delle case, dei vicoli e delle attrezzature”, rivelano i ricercatori. “Le pareti, il soffitto, i forni, gli scaffali e tutto il resto possono essere stati utilizzati solo da nani”.

Immagine

Ma non tutta la comunità scientifica è concorde su questa conclusione: “Gli scavi archeologici eseguiti in 38 anni nella regione di Shahdad negano l’esistenza di qualsiasi popolazione nana. Le case rimaste hanno mura alte 80 cm, ma in origine erano di 190 cm. Alcune pareti rimaste sono alte solo 5 cm, dovremmo quindi concludere che le persone che vivono in queste case erano alte 5 cm?”, commenta Mirabedin Kaboli, responsabile degli scavi archeologici in città Shahdad.

Cosa, dunque, possiamo concludere circa Makhunik e la piccola mummia? Sembra che la gran parte della copertura mediatica delle scoperte sia stata stimolata soprattutto dalle leggende. Eppure, è curioso che racconti su uomini di piccola statura non esistono solo in Iran, ma in molte culture di tutto il mondo.

Sembra che gran parte delle relazioni media per quanto riguarda il caso è stato stimolato dalla voce e travisato attraverso sensazionalismo. Sembra più probabile, la mummia è i resti naturalmente conservati di un bambino, come gli studi antropologici hanno rivelato. Tuttavia, è curioso che leggende del “piccolo popolo” non esistono solo in Iran, ma può essere trovato in molte culture in tutto il mondo.

Secondo la dottoressa Susan Martinez, autrice de “La storia del Piccolo Popolo”, un’antica specie di uomini di piccola statura potrebbe aver realmente abitato la Terra in passato. Il riferimento è a numerose storie e leggende provenienti da molte culture, come gli dei nani del Messico e del Perù, il Menhune delle Hawaii, il Nunnehi della Cherokee.

Ma la ricercatrice fa riferimento anche ad affascinanti scoperte archeologiche, come reti di minuscoli tunnel, piccole bare, porte basse e capanne di dimensioni minime. È possibile che la scoperta di Makhunik si aggiunga alla lista di indizi sull’esistenza di esseri umani nani?

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... del-mondo/

http://www.ancient-origins.net/ancient- ... ple-001695


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/06/2014, 09:58 
Il che mi ha fatto venire subito in mente il seguente caso...

Cita:
Alieno di Atacama: difficile stabilire la sua vera natura
La piccola mummia ritrovata nel deserto del Cile secondo alcune analisi avrebbe un Dna di "sconosciuta classificazione"

Immagine

Un fagotto scoperto tra l'immondizia di una città abbandonata del Cile. Ecco la storia di Ata, la piccola e misteriosa creatura alta poco più di 12 centimetri, al centro di una diatriba tra chi sostiene che sia un essere umano dalle sconcertanti e finora inspiegabili mutazioni genetiche e chi invece insiste nel ritenerlo un alieno.

A raccontarla, è stato l'ultimo proprietario di questa piccola mummia, che deve il suo soprannome al deserto di Atacama e la sua fama al film-documentario Sirius appena uscito nelle sale americane. Ramon Navia-Osorio Villar, presidente di un gruppo ufologico denominato Istituto di Investigazione e Studi di Esobiologia di Barcellona, dopo vari passaggi di mano è entrato in possesso di quello stranissimo reperto. Sapeva che era stato trovato nelle vicinanza di La Noria, a 56 chilometri da Iquique, ed è andato ad investigare.

L'autore dell' eccezionale scoperta, secondo le cronache dei quotidiani locali, si chiama Oscar Muñoz. Faceva il "ferrovecchio": andava in giro, per le periferie dei centri abitati, alla ricerca di bottoni, pezzi di metallo e altri scarti da rivendere poi nei mercati paesani. Un giorno del 2003, aveva appena infilato la sua pala tra i rifiuti di una vecchia chiesa abbandonata versandone il contenuto nel setaccio, quando vide rotolare qualcosa avvolto in panno e stretto con un fiocco viola.

Aprì l'involucro e si trovò di fronte ad un corpicino scheletrico, dall' aspetto mai visto: una testa oblunga e deformata, arti esili, una cassa toracica con nove costole. Emanava un cattivo odore, ma non per la decomposizione: era rimasto a lungo sepolto tra la spazzatura. Muñoz buttò via il panno sporco e lo avvolse in un telo pulito. La notizia si diffuse rapidamente e anche la tv cilena si occupò di quello strano, piccolo umanoide che venne chiamato "l'extraterrestre di La Noria"

Curioso di vedere con i propri occhi il luogo del ritrovamento, poco tempo dopo Navia-Osorio si fece accompagnare nella cittadina-fantasma da un amico cileno. E con sua stessa sorpresa, si imbatté proprio in Muñoz: era tornato tra le rovine della chiesa e gli indicò il punto esatto nel quale aveva recuperato il fagotto. L'ufologo spagnolo contattò poi Ricardo Clotet, il barista che aveva acquistato il piccolo scheletro, e glielo ricomprò: voci non confermate parlano di parecchie centinaia di dollari.

A partire dal 2004, decise di sottoporre ad esami approfonditi quel reperto biologico per appurarne la reale natura. Incontrò subito molte difficoltà a trovare medici disponibili ad associare i loro nomi a quella presunta creatura aliena: nessuno voleva metterci la faccia ed apporre la propria firma sul rapporto. Anzi, alcuni luminari dell'Università Complutense di Madrid e di altre istituzioni accademiche in privato avrebbero ammesso di trovarsi di fronte a qualcosa di assolutamente unico ed inspiegabile, rifiutandosi però di ripetere le stesse parole in pubblico.
Alla fine, la minuscola mummia venne esaminata da un team di dottori, biologi e zoologi dell'Accademia reale delle Scienze di Barcellona. Navia-Osorio ha reso note due relazioni scientifiche. La prima riguarda l'esame radiologico effettuato da tre dottori: è una dettagliata descrizione della creatura dal punto di vista morfologico, ma non contiene alcuna ipotesi sulla sua origine. Nel rapporto tuttavia i tre escludevano in modo categorico che si trattasse di un falso, come avevano invece ipotizzato i ricercatori della Complutense per i quali quel corpo era stato assemblato con ossa di uccello.

Il secondo documento è invece il rapporto redatto dal dottor Francisco Etxeberria Gabilondo, professore di medicina legale e forense presso l'Università della regione basca, nonchè specialista di antropologia forense presso l'Università Complutense. Per il dottor Etxeberria, quel corpo scheletrito aveva le tipiche caratteristiche di un feto. Scriveva infatti: "Le proporzioni delle strutture anatomiche, il livello di sviluppo di ogni singolo osso e la sua macroscopica configurazione ci permette di identificarlo senza alcuna ombra di dubbio come un normale feto mummificato. Basandosi sulla lunghezza del corpo e delle ossa, si può supporre una gestazione di 15 settimane."

Nessuna indicazione precisa sulla datazione del reperto. Secondo il medico legale, non sarebbe però molto antico- non nell'ordine di centinaia di anni, per intenderci- ma solo "abbastanza vecchio". Per l'assenza di flora batterica nel tubo digerente, da dove ha inizio la putrefazione, quel piccolo feto si sarebbe conservato meglio di un corpo adulto. Inoltre, a preservarlo dalla decomposizione sarebbe stato il clima estremamente secco del deserto di Atacama. Senza risposta, ovviamente, anche come poteva essere finito lì, avvolto con cura in un telo, tra i resti di una chiesa abbandonata.

La parte finale del lungo articolo dell'ufologo spagnolo, pubblicato da un sito argentino (Evidencia Ovni) descrive come sia entrato in contatto con il ricercatore americano Steven Greer, grazie ad una comune amica, una dottoressa di Dallas. Dalla loro collaborazione sono scaturiti quegli ulteriori esami condotti sul misterioso corpicino negli Stati Uniti- gli stessi diventati parte integrante del documentario Sirius - dai risultati contrastanti. Perchè se da un lato il biologo molecolare Garry Nolan afferma che Ata sia umano- ma non un feto, essendo vissuto sicuramente qualche anno dopo la nascita- Greer nel film sostiene che il DNA sia di "sconosciuta classificazione".

Un'opinione, sembra, non completamente condivisa da Ramon Navia-Osorio Villar: dopo quasi 10 anni di inutili tentativi e di ricerche, mantiene infatti un atteggiamento di estrema cautela. "Io non sono tra coloro che ritengono questa creatura un extraterrestre, anche se dal punto di vista morfologico è assai simile ad alcuni di essi. Non lo possiamo negare, ma prima di dirlo dobbiamo considerare anche altre possibilità. In sostanza, non abbiamo prove conclusive che possano stabilire la reale natura del reperto."

http://scienza.panorama.it/spazio/extre ... tacama-dna



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Non connesso


Messaggi: 13
Iscritto il: 08/05/2014, 01:11
Località: roma
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/06/2014, 01:27 
Toc Toc? Posso?
Sono il garante della par condicio [:258]

Scherzi a parte, non ho abbastanza elementi per poter esprimere un'opinione sulla vicenda, ma volevo comunque dare il mio contributo postando tre articoli sull'argomento,
uno apparso sul giornale Iran Daily, che descrive sinteticamente la vicenda e i ritrovamenti degli scavi, l'altro redatto il 20 ottobre 2005 dal Circle of Ancient Iranian Studies.
Il terzo è un'intervista a Garry Nolan, microbiologo che ha condotto i test sull'umanoide di Atacama.

Scusate per la traduzione letterale e decisamente poco elegante, l'ho fatta al volo al volo.

1) Articolo dell'Iran Daily, tanto per avere una visuale sintetica del ritrovamento

orinale: http://old.iran-daily.com/1391/9/29/Mai ... 4403_6.pdf

Ricordate Lilliput, l’isola di fantasia nel romanzo “I viaggi di gulliver” di J. Swift?
Ora immaginate una città vera con piccole case e minuscoli vicoletti abitata da nani.
Nonostante suoni come una favola, un’antica città Iraniana, dove resti archeologici sembrano attestare una popolazione di nani circa 5000 anni fa, riportata alla luce nella provincia del Kerman. E’ conosciuta come Shahr-e- ko -touleha (città dei nani)
Shahdad, il cui antico nome era Khabis, è posta a 100 km ad est di Kerman sul lato occidentale del deserto di Lut.

Nessuno aveva immaginato che un’antica popolazione potesse abitare in quel deserto fino al 1946; dopo gli studi condotti dalla facoltà di Geografia dell’università di Teheran, del vasellame è stato scoperto a Shahdad come prova della civilizzazione nel deserto Lut.

Fasi di scavo

Attestata l’importanza del problema, un gruppo di archeologi visitò l’area e condusse studi che portarono alla scoperta della civilizzazione appartenente ad epoca preistorica (fine del quarto millennio Ac e inizio del 3 millennio ac)

Scavi scientifici ed archeologici vennero condotti in questa zona tra il 1948 ed il 1956
Cimiteri databili al secondo e al terzo millennio AC e forni di rame sono stati scoperti durante 8 fasi di scavi.

I relitti trovati nel cimitero di Shahdad includono vasellame e oggetti in ottone.

Dpo la vittoria della Rivoluzione Islamica nel 1979 ed un vuoto di 17 anni, le ricerche archeologiche vennero riprese.



Le seguenti 4 fasi di scavo portarono alla scoperta di case e botteghe che chiarificarono molti problemi ambigui circa le architetture e l’insediamento della gente di Shahdad.

Una delle aree è stata chiamata “Distretto dei Contadini”, dopo la scoperta in loco di terre arate e recintate.

Un’altra, Il distretto degli Orafi dopo le scoperte di molte perle preziose.

Gli archeologi hanno dissotterrato molte rimanenze architettoniche di valore e vecchi cimeli del III millennio AC durante un totale di 10 fasi di scavo.

Ritrovamento

L’antica regione di Shahdad si espande per 60 km nel cuore del deserto di Lut. La città include botteghe, distretti residenziali e cimiteri.

Gli studi nel distretto residenziale conosciuto come “Città dei Nani” ha rivelato la presenza di sotto-distretti in cui gioiellieri, artigiani e contadini hanno vissuto.

Oltre 800 tombe antiche sono state ritrovate durante gli scavi.

I resti archeologici nella città dei nani indicano che gli abitanti abbandonarono l’area a causa della siccità circa 5000 anni fa, e non tornarono.

Mir-Abedin Kaboli, che ha supervisionato gli scavi, ha dichiarato: “Dopo gli ultimi scavi, abbiamo notato che gli abitanti di Shahdad hanno lasciato molti dei loro averi all’interno delle case e coperto le porte con del fango”

Ha aggiunto che questo mostra che speravano di poter tornare un giorno.

Kaboli attribuisce la partenza degli abitanti alla carenza di piogge e alla conseguente siccità.

Abitazioni, vicoli ed utensileria.

Un aspetto significativo circa shadah è la strana architettura delle case, dei vicoli e la fattura degli utensili scoperti. I muri, i soffitti, le fornaci, le mensole e tutto il resto potrebbero essere usati solo da nani.

Dopo la scoperà della città dei nani in Shahdad e le storie circa le persone vissute lì, i pettegolezzi sulla scoperta di una città di nani hanno iniziato a circolare.

L’ultimo caso

Un elemento importante è la scoperta di una mummia alta circa 25 cm.

I contrabbandieri hanno cercato di venderla in Germania per 80 milioni di rial.

La notizia dell’arresto dei due trafficanti e la scoperta di una strana mummia è esplosa per tutta la provincia di Kerman.

Seguentemente, Il dipartimento dei beni culturali e gli ufficiali di polizia di Kerman si sono incontrati per chiarificare il caso della mummia che sembra appartenere ad una persona di circa diciassette anni.

Dopo un lasso di tempo di 5000 anni dalla partenza della popolazione della città, una grande fetta della regione giace sepolta nella sabbia, e la migrazione dei “nani” di Shahdad resta avvolta dal mistero. Molti vorrebbero sarepere perché i nani coprirono le porte delle loro case con il fango e poi non sono più tornati



_________________
"I think we ought always to entertain our opinions with some measure of doubt. I shouldn't wish people dogmatically to believe any philosophy, not even mine. "

Bertrand Russell
Top
 Profilo  
 

Non connesso


Messaggi: 13
Iscritto il: 08/05/2014, 01:11
Località: roma
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/06/2014, 01:29 
2) Comunicato de Circle of Ancient Iranian Studies, datato 20 ottobre 2005

http://www.cais-soas.com/News/2005/Octo ... -10-25.htm

Due mesi fa gli scavi illegali nella fortezza storica di Gudiz, vicino la città di Shahlad, datata all’era sasanide, hanno portato alla scoperta di un piccolo corpo di circa venticinque centimetri, che ha sollevato parecchie questioni tra gli archeologi.

Il corpo sembrava coperto da uno sottile strato che gli esperti credono essere pelle e non materiale usato per la mummificazione.

Un gruppo di antropologi andrà nella provincia di Kerman per determinare età e sesso del corpo.

Gli studi medici forensi indicano che il corpo è rimasto piuttosto intatto durante gli scavi. E’ stato estimato che l’individuo potrebbe avere tra i 16 e i 17 anni al tempo della morte, e misura tra i venti e i venticinque centimetri,

La teoria dell’esistenza della città dei nani è stata proposta sia dopo la scoperta della mummia che dall’altezza delle strutture murarie residue scoperte nell’area, ma gli studi archeologici negano l’esistenza di una città del genere nella provincia.

“dal momento che gli studi forensi non possono determinare il sesso dell’individuo, non possiamo prenderle come fonte affidabile per discutere circa l’altezza e l’età del corpo, per andare avanti abbiamo bisogno di trovare altri dettagli “ Dice Javadi, archeologo del “Cultural Heritage and Tourism Organizazion” della provincia di kerman. Aggiunge:

“Anche provando che il corpo appartenga ad un nano non è abbastanza per dire che il luogo della sua scoperta sia “ a città dei nani”. Questa è una regione molto antica, che è stata sepolta dai cambiamenti geologici. Inoltre la tecnologia non era così sviluppata a quel tempo, quindi le persone potrebbero non essere stati in grado di costruire mura alte per le loro case “

Dice invece Mirabedin Kaboli, responsabile degli scavi archeologici nella città di Shahdad :

“Dal momento che in nessun periodo della storia Iraniana siano state scoperte mummie, non possiamo ritenere dddl tutto che questo corpo sia mummificato. Se il corpo trovato fosse provato appartenere alla regione iraniana, allora sarebbe un falso. Per i minerali presenti nel terreno, tutti gli scheletri si presentano mal conservati, e non abbiamo mai avuto la scoperta di uno scheletro intatto. Oltre tutto, 38 anni di scavi nella città di Shahdad smentiscono qualsiasi città di nani nella regione.

Circa i resti delle case le cui strutture murarie la cui altezza misura 80 centimetri, originalmente erano di 190 cm. Alcune strutture murarie misurano 5 cm, dovremmo forse ipotizzare che le persone che vivevano lì erano alte 5 cm?”

Il corpo di 25 centimetri è stato trovato in un cimitero islamico. Non è stata trovata nessuna iscrizione che potesse indicare la data di sepoltura. La tomba è stata distrutta completamente per gli scavi ed oltretutto il metodo di sepoltura non è del tutto chiaro.



_________________
"I think we ought always to entertain our opinions with some measure of doubt. I shouldn't wish people dogmatically to believe any philosophy, not even mine. "

Bertrand Russell
Top
 Profilo  
 

Non connesso


Messaggi: 13
Iscritto il: 08/05/2014, 01:11
Località: roma
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/06/2014, 01:38 
3) Articolo del microbiologo sull'umanoide di atacama, 1 maggio 2013

http://www.medicaldaily.com/atacama-hum ... say-245416

II ricercatori hanno concluso che il minuscolo umanoide scoperto nel deserto di Atacama in chile nel 2003 appartiene al genere umano.
Lo scheletro di circa 13 cm, nominato “ata”, è stato detto da alcuni essere la prova della vita extraterrestre, ma Garry Nolan, un microbiologo professore nella facoltà di medicina
dell’università di Stanford, sostiene che i suoi studi sullo scheletro hanno dimostrato che si tratti di un umano, come dichiarato a LiveScience.

“ogni nucleotide che sono riuscito ad analizzare è umano” ha detto nolan A LiveScience
“Nonostante le analisi siano appena cominciate non ho trovato niente di così strano da far urlare al non umano”.
Nolan ed il suo team hanno fotografato lo scheletro ad alta risoluzione, condotto scan ai Raggi X e tomografia computerizzata e sequenziato il suo DNA nell’autunno del 2012.

Mentre ancora non sanno quale tipo di mutazione abbia causato le deformità dello scheletro —il cranio allungato, il numero inusuale di costole, le proporizioni ridotte-
i test suggeriscono che l’individuo avesse tra i sei e gli otto anni quando è avvenuto il decesso
L’analisi del DNA mitocondriale suggerisce che la madre fosse “una donna indigena dalla regione cilena del Sud America”, scrive Nolan in una mail a LiveScience.

Circa il 91% dei geni dello scheletro combaciano con il genoma umano. Le discordanze col restante 9% potrebbero essere spiegate in vari modi, tra cui la degradazione del DNA nello scheletro.
“E’ un interessante mistero medico di uno sfortunato umano con una serie di difetti alla nascita di cui la genetica non è ovvia “ Scrive nolan.

I ritrovamenti vennero pubblicizzati in un documentario auto-finanziato chiamato “Sirius”, la cui première è avvenuta nell’Aprile del 2013
____________________________________________________________________________________________________________________________________________

Conclusioni personali: sia da una parte che dall'altra, i dati sono ancora troppo approssimativi.
Sarebbe interessante comunque trovare comunicati sugli studi di ambedue i casi più aggiornati, darò un'occhiata in giro per il web.



_________________
"I think we ought always to entertain our opinions with some measure of doubt. I shouldn't wish people dogmatically to believe any philosophy, not even mine. "

Bertrand Russell
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13917
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/06/2014, 08:28 
Se la differenza fra un uomo ed una scimmia il DNA differisce di una piccola percentuale,è possibile che esseri extraterrestri generati da condizioni simili alla Terra siano nella loro genetica vicino a quella nostra,tra l'altro in una galassia dove l'acqua la fa da padrona come quella in cui siamo immersi.[8]


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22337
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/06/2014, 13:04 
beh stando a quanto tramandatoci pare che fossero molto molto simili, addirittura compatibili al punto da poter procreare e generare una razza "mista" :)



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 9367
Iscritto il: 03/12/2008, 18:42
Località: romagnano sesia
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/06/2014, 16:01 
cari amici,
vedere anche
http://blogs.forteana.org/node/97
ciao
mauro



_________________
sono lo scuro della città di Jaffa
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1933
Iscritto il: 06/12/2008, 14:15
Località: Brighton
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 14/06/2014, 22:23 
Hanno coperto le porte per evitare che accumuli di polveri entrassero nelle case mi pare una ipotesi.



_________________
...the earth is an enclosed plane, centered at the North Pole and bounded along its outward edge by a wall of ice, with the sun, moon, planets, and stars only a few hundred miles above the surface of the earth.
Top
 Profilo  
 

Pleiadiano
Pleiadiano

Avatar utente

Difensore della logicaDifensore della logica

Non connesso


Messaggi: 4533
Iscritto il: 05/12/2008, 22:51
Località: Padova
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 15/06/2014, 00:47 
Qualcuno ha cercato di fare collegamenti con la rete di cunicoli che si stendono sotto l'Europa dalla Scozia alla Turchia, e che sembrano anch'essi essere stati costruiti per esseri umani di bassa statura, di cui si è parlato in un'altra discussione?


Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 6994
Iscritto il: 10/01/2009, 13:06
Località: Barletta
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 16/06/2014, 00:09 
Cita:
I NANI "GOLLUTS" DEI PIRENEI

Siamo nella Valle del Ribes, una zona dell’Alta Catalogna, esattamente nella regione del Ripollés, nell’ambito dei Pirenei spagnoli. Qui, fino agli inizi del XX secolo, visse con certezza una comunità di nani umani deformi - come del resto in altre località della Penisola Iberica - detti "golluts".

Immagine

I "golluts" salirono alla ribalta delle cronache alla fine dell’Ottocento, allorquando i giornali e gli abitanti locali alimentarono una vivace polemica circa l’origine di questi sventurati, indulgendo in certi casi ad irrazionali e campanilistiche venature di razzismo, che fornirono il pretesto per portare successivamente a compimento le vicende di una tragedia umana.
Quella dei "golluts" rimane a tutt’oggi una questione tutt’altro che risolta; essa continua ad alimentare un alone di mistero circa l’origine di quelli che qualcuno ribattezzò "il popolo maledetto dei Pirenei" (1).
Com’è noto, agli inizi del XIX sec. l’antropologo svedese A.A. Retzius, sulla base degli studi sul cranio umano, giunse alla conclusione che i primitivi insediamenti etnici in Europa fossero stati di origine tartara o mongolica.
Successivamente, lo studioso Miguel Morayta, mentre trascorreva le vacanze nella Valle del Ribes nel 1885, scoprì l’esistenza di una specie particolare di nani deformi, che egli volle identificare - coerentemente con gli studi del Retzius - con gli ultimi discendenti, affetti da cretinismo, di una razza tartara stabilitasi nei Pirenei da tempo immemorabile.
Ciò sollevò i termini di una successiva polemica che contrappose l’opinione pubblica catalana dell’epoca, relativamente all’origine dei nani (2).
Particolarmente attivo e fecondo fu il settimanale "El Taga", pubblicato a Ripoll, una cittadina di campagna alle soglie dei Pirenei caratterizzata dalla presenza di un interessante Museo Etnografico (oggi peraltro chiuso) e dello storico Monastero di Santa Maria del sec. IX, realizzato da Goffredo il Peloso, sui resti di un precedente luogo di culto fondato dai Visigoti (3).
Ho rinvenuto sul posto tre numeri del settimanale in questione, grazie all’aiuto dei funzionari (ed in particolare del Dr. Agustì Dalmau) dell’Archivio Storico di Ripoll, dipendente dalla Generalitat de Catalunya.
Il numero del 19-12-86 pubblicò una lettera in cui si affermava che i "golluts", lungi dall’essere una razza speciale, avrebbero costituito il frutto di un regolare processo di decadenza fisica dovuto essenzialmente ad un’insufficienza alimentare ed allo stato di degrado in cui essi vivevano; pare inoltre che i nani si abbeverassero alla Fonte della "Margarideta", situata nella località turistica detta Ribes de Freser, che secondo la gente del posto dell’epoca causava il rachitismo; in realtà - secondo l’articolista - un certo tipo di acqua sarebbe stata fatale per persone soggette ad una cattiva dieta, ma sarebbe risultata particolarmente ricca per uno stomaco ben nutrito (4).
Il num. del 01-01-1887 pubblicava il seguito dell’articolo, confermando il rifiuto degli Autori di considerare l’esistenza di una vera a propria "razza cretina" (5).
Analoghe argomentazioni sono contenute in un articolo pubblicato sul numero del 28-01-87, in cui gli Autori dei pezzi precedenti si rifiutavano di considerare la Valle del Ribes il "focolaio del cretinismo", adducendo la circostanza che esseri simili ai "golluts" esistessero anche in altre zone della Spagna (6).
In effetti, è documentato che la Spagna, almeno fino ai primi anni del XX secolo fosse caratterizzata dalla presenza di luoghi endemici del "cretinismo", anche al di fuori della Catalogna; si pensi alla "Cuenca del Rio Turòn" nelle Asturie. Comunque, la maggior parte di questi luoghi (Montseny, Les Guilleries, La Garrotxa) erano concentrati proprio in Catalogna (7).
Perché?
Ma come erano fatti, questi infelici? E come vivevano?
Innanzi tutto, il nome derivava dal "goll", una sorta di tumore nella regione anteriore del collo, al quale si accompagnavano manifestazioni di cretinismo, che potevano essere più o meno accentuate.
Inoltre, le caratteristiche fisiche principali erano le seguenti:

statura variante da m.1,10 a m.1,15
cute fina, ricoperta di pelo finissimo, e di colore rossiccio
occhi obliqui
narici affondate
bocca grande
mandibole molto sviluppate, quasi di forma quadrata
mani e piedi piccoli, con il metacarpo eccessivamente sviluppato
dita più corte del normale
piedi con polpaccio arrotondato
petto poco sviluppato nelle donne
spalle larghe
aspetto strano, quasi da "fenomeno umano"
rachitismo fisico
cretinismo psichico (8)

Un’immagine è qui riprodotta (9).
La loro vita era condotta in modo quasi miserabile. Vivevano generalmente abbandonati a sé stessi, accudendo specialmente alla cura dei maiali; uomini e donne conducevano una vita in comune, nella più grande promiscuità e senza osservare le minime prescrizioni in materia d’igiene, in gran povertà; si nutrivano essenzialmente di patate e pane nero.
Una cospicua colonia di "golluts" viveva a Vila D’Amunt, nei paraggi del castello diroccato di Sant Pere, abbeverandosi - come si è detto - alla Fonte della "Margarideta", che erogava un’acqua ricca di sostanze minerali (10).
Come ho detto sopra, alla fine del secolo XIX i "golluts" risaltarono agli onori della ricerca scientifica, tanto da essere menzionati in un opuscolo pubblicato a Bruxelles nel 1895. Tuttavia, il dibattito dell’epoca circa l’origine dei "nani" è per buona parte da inquadrare all’interno di una polemica dai risvolti fortemente provinciali e campanilistici. Infatti, da un lato a Ripoll si sosteneva che i "golluts" fossero il frutto di una piaga endemica localizzata in un punto specifico dei Pirenei (connessa ad un processo fisiologico di decadenza); dall’altro, nella vicina località di Ribes de Freser - dove, come si è visto, viveva una cospicua comunità di "nani" - veniva vivamente sostenuta l’ipotesi dell’origine tartara degli stessi, forse per non compromettere l’immagine di una regione - la Valle del Ribes, appunto - che si avviava ad un florido destino di sviluppo turistico, grazie alla presenza di numerose fonti di acque termali.
Ai primi del secolo XX un raggruppamento di "golluts", proveniente dal massiccio roccioso del Montseny (Valli Orientali, Barcellona) ma anche da altre zone, fu trasferito nella regione della Valle del Ribes, dove i "nani" vissero isolati ed emarginati fino all’estinzione della specie (una fotografia che ritrae l’ultimo "gollut" di cui si abbia notizia è del 1938).
In Spagna in quegli anni - a differenza che in altri Paesi, come la Francia o l’Italia - non furono attuati piani preventivi di sradicamento, con supporto di aiuti sanitari; anzi, fu attuata una vera e propria politica di "cover up" (silenzio), facendo sì che il problema dei "nani golluts" divenisse un puro dato di rilevanza sociologica o statistica (11).
Inoltre, a Pardines, nella Valle del Ribes (nei paraggi di Ribes de Freser), un ricercatore fu fermato tempo fa da un vecchio abitante del luogo che gli riferì che, ai tempi della sua giovinezza, viveva sul posto una famiglia di presunti "golluts" che conducevano un’esistenza disumana e che successivamente sarebbero stati sepolti a pochi metri dal centro abitato. Il vecchio gli disse anche che, durante una fase di ristrutturazione urbanistica del villaggio, furono disseppellite ossa umane in gran quantità, al di fuori del cimitero consacrato. L’Autore ha ipotizzato che, qualora le suddette ossa umane fossero appartenute ai "golluts", sarebbe stato lecito ipotizzare una ulteriore forma di persecuzione religiosa ai danni di questi infelici (12).
Concludo la presente ricerca elencando le varie ipotesi circa l’origine dei "golluts", che sono state formulate nel corso degli anni, sulla base di quanto scrive Miguel G. Aracil (13):

Si sarebbe trattato della stirpe di cartaginesi stabilitisi nei Pirenei all’epoca della guerra di Annibale contro i Romani; l’Autore ritiene però che una tale comunità si sarebbe facilmente integrata con gli abitanti del posto.
Sarebbero stati gli esponenti di comunità giudaiche; Aracil parimenti lo esclude, ritenendo che storicamente gli Ebrei della zona ebbero rapporti con altri gruppi.
Sarebbero stati dei gitani; effettivamente, è documentato che nell’anno 1757 questi ultimi erano presenti a Ribes de Freser.
Come abbiamo visto, alla fine del secolo XIX ricevette un particolare credito la tesi secondo cui si sarebbe trattato degli ultimi discendenti di un’etnia tartara.
Lo studioso Faustì Puigderejols ha ipotizzato che i "golluts" potessero essere stati i discendenti di una comunità di Vandali, l’etnia che attraversò nel V secolo d.C. i Pirenei, Ciò potrebbe trovare una giustificazione al fatto che, secondo le testimonianze, i "nani" fossero caratterizzati dall’esistenza del pelo rossiccio (infatti i Vandali erano di ceppo germanico). Inoltre, si ha notizia che nell’anno 460 d.C. un capo vandalo di nome Guido Ubaldo si assentò dal posto che ospitava la propria tribù, scomparendo senza lasciare traccia, a Ribes de Freser.

Fin qui le ipotesi menzionate da Aracil.
Tuttavia, se si vuole seguire un filo coerente con quanto detto sopra (relativamente alle testimonianze secondo cui i "golluts" erano di pelle rossiccia) si potrebbero identificare - a sommesso parere dello scrivente - in un ramo decaduto della stirpe (ugualmente germanica e nordica) dei Visigoti, i quali a quanto pare si caratterizzarono per una presenza rilevante nella zona. Com’è noto, infatti, il Monastero di S. Maria a Ripoll, costruito da Goffredo il Peloso nell’aanno 880 d.C. dove prima c’era un antico luogo di culto visigotico, presenta strane immagini di animali molto deformati (14).
Che l’Autore del bassorilievo del portale avesse voluto rappresentare simbolicamente forme di rachitismo comuni ad una categoria di persone che popolavano la zona in gran quantità?
Fin dalla remota antichità il fenomeno del nanismo ha intrigato l’immaginazione umana.
Dalla sfera del divino, dominata dal dio nano Bes, diffuso nell’Egitto faraonico e nell’antico Mediterraneo Orientale, a quella del mito, con le tradizioni medioevali sul "piccolo popolo", nel corso della storia riscontriamo altresì la presenza di uomini e donne di tali caratteristiche presso varie corti reali, come documentato da una vasta iconografia e dalla stessa storia della pittura.
A livello popolare, talvolta, il fatto di vedere i nani come dei "diversi" magari da temere in quanto tali ha purtroppo invece creato resistenze ad una loro assimilazione nella società, generando talvolta fenomeni di vera e propria ghettizzazione.


http://www.edicolaweb.net/am_1403a.htm


Top
 Profilo  
 

Ufetto
Ufetto

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 56
Iscritto il: 13/07/2014, 00:02
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 14/07/2014, 20:50 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

beh stando a quanto tramandatoci pare che fossero molto molto simili, addirittura compatibili al punto da poter procreare e generare una razza "mista" :)


Ti quoto, pero' io penso che l'accoppiamento non sia avvenuto subito ma con il passare del tempo e quindi di una evoluzione umana dei sapiens, sembra che comunque, la creazione non sia stata direttamente ominidi==>sapiens, ma a poco a poco migliorandone la versione, diciamo un upgrade dalla 1.0 alla 7.5. [;)]
dove Loro magari sono la 10.0

[;)]



_________________
"...I maniscalchi ci davano a manovrare la leva del mantice che soffiava sul fuoco cupi respiri di organo. Il cavallo stava fuori legato alla boccola del morso con le vene che il vento freddo rabbrividiva sotto la pelle. Si scalfiva l'unghia fino a ritrovare l'anima bianca e tenera. Il ferro rosso premuto sulla pianta dello zoccolo ci saziava di fumo e di odore..."
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22337
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 14/07/2014, 21:43 
stando a quanto ci raccontano le fonti più antiche prima di giungere al modello giusto hanno prodotto una serie di obbrobri genetici :) Solo la bibbia (l'antico testamento) parla di una produzione istantanea ma si sa che la bibbia è un testo ideologico di propaganda in cui le verità storiche sono abilmente camuffate da cavolate ed imprecisioni :)



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 13 messaggi ] 

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 17/06/2024, 06:11
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org