Time zone: Europe/Rome




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 Oggetto del messaggio: Re: Anunnaki, Nephilim e Sapiens
MessaggioInviato: 02/03/2016, 20:30 
Immaginatevi come sarebbe potuto apparire, agli occhi di un Sapiens, un Neanderthal o eventualmente un Cro-Magnon in grado di usare applicazioni chimiche già durante la preistoria.

http://www.sciencemag.org/news/2016/02/ ... tart-fires

Quasi un semi-dio?!

[;)]

E pensate a quali conoscenze fossero già giunti gli abitanti dell'Europa antidiluviana solo grazie all'osservazione della natura e delle sue forze visibili e invisibili.

E se fossero davvero stati i Neanderthal gli "Antichi Dei" dell'età dell'oro?!



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 Oggetto del messaggio: Re: Anunnaki, Nephilim e Sapiens
MessaggioInviato: 22/09/2016, 14:48 
Riprenderei, se volete, un vecchio filone di ricerca che ha caratterizzato da sempre gli studi dell'ex-Progetto Atlanticus proponendovi il seguente articolo che conferma alcune delle considerazioni fatte in passato in merito a questo tipo di tematiche

L’origine delle persone con gli occhi verdi

Dicono che gli occhi siano lo specchio dell’anima. In effetti recenti studi hanno dimostrato come il colore degli occhi possa essere messo in relazione con diversi fattori fisici come ad esempio col modo con cui percepiamo il dolore, ma anche con la nostra capacità di tollerare l’alcool e perfino con la nostra abilità in alcuni sport piuttosto che in altri.

Uno studio dell’Università di Pittsburgh ha dimostrato come le donne con gli occhi chiari abbiano sofferto meno durante il parto di quelle con gli occhi scuri avendo una soglia del dolore più alta, le donne con gli occhi chiari sono inoltre in grado di metabolizzare meglio l’alcool, ma tollerano meno le lenti a contatto. Queste differenze risiedono nei geni che abbiamo ereditato dai nostri ancestori.

Un ricercatore dell’Università di Liverpool ha spiegato che il colore degli occhi è causato da un numero compreso tra 12 e 13 variazioni individuali in alcuni geni. Queste variazioni influenzano differenze in altri aspetti della nostra vita. Chi ha gli occhi scuri ha riflessi più pronti ed è predisposto per gli sport veloci. E chi ha gli occhi chiari? L’Università di Louisville ha scoperto che i riflessi più lenti delle persone con occhi chiari li aiutano nelle attività che richiedono più concentrazione e pianificazione favorendone la capacità di astrazione.

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Diffusione occhi verdi in Europa

Ma da cosa è provocato il colore verde degli occhi? Bene è associato con una particolare mutazione nel gene OCA2: l’allele A in Rs7495174. Il gene OCA2 “oculocutaneous albinism gene” è un gene associato con l’albinismo e la pigmentazione degli occhi, della pelle e dei capelli negli individui di origine caucasica.

Sembra che questa caratteristica provenga dall’ibridazione tra Sapiens e Neanderthal. Infatti contrariamente a quanto ritenuto fino ad adesso i Neanderthal non erano affatto grossi scimmioni pelosi, ma avevano alcuni tratti che hanno inciso nell’evoluzione dei moderni europei. Non soltanto gli occhi chiari ma anche il colore della pelle ed i capelli rossi, Tratti che sono statisticamente più frequenti in persone di origine ancestrale celto-germanica (16%) e caratteristica degll’aplogruppo Y-DNA R1b-M269 legato alle migrazioni indoeuropee dalla steppa pontica all’Europa risalenti a circa 4500 anni fa.

Dunque gli occhi chiari non sono l’unico tratto che gli europei hanno mutuato dai Neanderthal, vediamo di seguito altre caratteristiche peculiari dovute a questa ibridazione:
◾ Protuberanza osso occipitale: se vi toccate dietro al capo e sentite una piccola protuberanza ossea simile ad una noce, bene nel vostro DNA è presente una quota geni Neanderthal che può variare fino al 4%.
◾ Cranio elongato: da alcune antiche popolazioni come quella dei Goti un cranio particolarmente allungato era considerato un fattore di nobile discendenza, tanto da provocarlo artificialmente fasciando la testa degli infanti con strette bende. Il volume della scatola cranica dei Neanderthal era superiore a quello dei Sapiens.
◾ Fronte sporgente.
◾ Distanza interpupillare: i Neanderthal erano dotati di un campo visivo più ampio rispetto ai Sapiens ovvero di una distanza interpupillare (IPD) maggiore, tale caratteristica (ipertelorismo oculare) influenza anche l’attaccatura dei capelli sulla fronte provocando il cosiddetto picco della vedova.
◾ Spazio vuoto dietro il dente del giudizio.
◾ Differente posizione e grandezza del foro mentale (sulla mandibola): utile per garantire un migliore afflusso del sangue alla mandibola, per meglio sopportare il clima freddo.
◾ Rutilismo: lentiggini, capelli rossi, gli occhi verdi sono provocati dall’interazione del gene OCA2 col gene dei capelli rossi.
◾ Polpastrelli larghi: per esempio il pollice misura più di 1,5 cm.
◾ Dita raggrinzite in acqua: Se dopo che siete stati in acqua, anche poco tempo, avete la pelle delle dita delle mani e dei piedi raggrinzite avete un tratto genetico sviluppato per migliorare la presa e l’equilibrio in ambienti molto umidi.
◾ Pigmenti gialli negli occhi, migliora la vista nella foschia o nebbia.

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http://genealogiagenetica.it/lorigine-d ... chi-verdi/



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 Oggetto del messaggio: Re: Anunnaki, Nephilim e Sapiens
MessaggioInviato: 26/09/2016, 12:51 
Esseri umani e Neanderthal facevano sesso molto prima di quanto si credesse
Nel DNA di una Altai Neanderthal trovate le prove della migrazione di umani estinti 100.000 anni fa

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Utilizzando diversi metodi di analisi del DNA, un gruppo di ricerca internazionale ha identificato l’evento di un incrocio tra i Neanderthal e gli esseri umani moderni che si è verificato circa 100.000 anni fa, cioè decine di migliaia di anni prima di quanto era risultato da altri eventi precedentemente documentati. Lo studio “Ancient gene flow from early modern humans into Eastern Neanderthals” pubblicato su Nature suggerisce che alcuni esseri umani moderni abbiano lasciato molto presto l’Africa presto e si siano accoppiati con i Neanderthal.

«Gli esseri umani moderni che hanno contribuito ai geni di una femmina di Altai Neanderthal dovevano provenire da una popolazione che ha lasciato l’Africa molto prima della migrazione dei progenitori degli attuali europei e asiatici, provenienti dall’Africa meno di 65.000 anni fa – dicono gli scienziati – Così, ci deve essere stato un lungo ritardo tra il momento in questo gruppo si è ramificato fuori l’albero famiglia umana moderna, circa 200.000 anni fa, e quando ha lasciato la sua impronta genetica nell’Altai Neanderthal, circa 100.000 anni fa». Dopo questi esseri umani moderni si estinsero e non sono quindi gli antenati degli uomini e delle donne che oggi vivono fuori dall’Africa, che invece discendono da coloro che migrarono dall’Africa circa 65.000 anni fa.

Sergi Castellano, del Max-Planck-Institut für evolutionäre Anthropologie, spiega che «E’ importante per la comprensione della storia degli esseri umani moderni e dei Neanderthal. Sapevamo dal DNA di Neanderthal trovato nel genoma degli esseri umani al di fuori dell’Africa che i Neanderthal e gli esseri umani si sono incrociati. Questo incrocio si stima sia avvenuto meno di 65.000 anni fa, durante tutto il tempo in cui le moderne popolazioni umane diffuse in tutta l’Eurasia dall’Africa. Ora abbiamo trovato le prove di un contributo umano moderno al genoma di Neanderthal. Questo è probabilmente il risultato di incroci molto precedenti»

I principale autore dello studio, Martin Kuhlwilm, anche lui del Max-Planck, ha individuato le regioni del genoma della Altai Neanderthal che provengono dagli esseri umani moderni: «Stavo cercando di vedere se riuscivo a trovare le regioni del genoma in cui il genoma di Neandertal dalla Siberia ha sequenze simili a quelle negli esseri umani. Sappiamo che contemporanei non africani hanno tracce di Neanderthal, ma che per noi non erano utili. Così, invece, abbiamo invece genomi di individui contemporanei provenienti da tutta l’Africa per identificare le mutazioni che la maggior parte di loro ha in comune. Alcune di queste mutazioni si verificano insieme in regioni del genoma di Altai Neanderthal, un segno di ibridazione».

Il folto team internazionale di ricercatore ha trovato la prova del “flusso di geni” di uomini moderni nel genoma di Neanderthal si applica in un Neanderthal specifico, i cui resti sono stati trovati in una grotta sui monti Altai nella Siberia meridionale, vicino al confine tra Russia e Mongolia. Lo studio ha sequenziato il DNA dei resti di Neanderthal trovati in due grotte europee, in Croazia e Spagna e in entrambi i casi non era presente DNA derivato ​​da esseri umani moderni.

Gli scienziati hanno anche analizzato il genoma di un altro essere umano estinto, un Denisovano i cui resti sono stati trovati nella stessa grotta sui monti Altai dove sono state trovate le ossa di Neanderthal, ne è risultato che, a differenza del Neanderthal, il Denisovano non aveva nessun contributo di DNA umano moderno. «Questo non significa che gli esseri umani moderni non si siano mai accoppiati con Denisovani o i Neanderthal europei» e Siepel chiarisce: «il segnale che stiamo vedendo nell’Altai Neanderthal probabilmente deriva da un evento di incrocio che si è verificato dopo che uesto lignaggio dei Neanderthal si è discostato dai suoi cugini europei, un po’ più di 100.000 anni fa».

Le sequenze di DNA umano nell’Altai Neanderthal sembrano derivare da un gruppo umano moderno che si è separato presto dagli altri esseri umani, «Circa al tempo in cui le attuali popolazioni africane divergevano l’una dall’altra, circa 200.000 anni fa» spiega ancora l’israeliano Ilan Gronau.

Mentre migravano dall’africa, gli esseri umani moderni si sono incontrati – e si sono accoppiati – con i Neanderthal, che vivevano in Europa e in Asia. I geni di questi accoppiamenti con i Neanderthal si trovano ancora oggi negli esseri umani e recenti studi hanno dimostrato che queste porzioni di DNA giocano un ruolo fondamentale sia nel nostro sistema immunitario che per la nostra propensione alle malattie. Ma l’ultimo ritrovamento di un flusso di geni in direzione opposta, da uomo moderno a Neanderthal, suggerisce come l’accoppiamento sia avvenuto migliaia di anni prima. Non è ancora chiaro quale impatto che questi geni hanno avuto sui Neanderthal e castellano dice che «Al momento, il significato funzionale di tutto questo non è chiaro».

Ma se i primi esseri umani facevano sesso i Neanderthal 100.000 anni fa, questo significa che avevano lasciato l’Africa 40.000 anni prima della grande migrazione che ha dato origine anche a noi e questo confermerebbe che i fossili umani travati a Skhul e Qafzeh in Israele sono molto più antichi della “grande dispersione e che è vero quel che suggerisce un recente studio: degli esseri umani moderni vivevano in Cina almeno 80.000 anni fa.

Commentando il nuovo studio, Chris Stringer, del Museo di Storia Naturale di Londra, ha detto alla BBC: «Credo che, teoricamente, in qualsiasi parte dell’Asia meridionale teoricamente si sarebbero potuto avere questo primo incrocio, visto che in realtà non sappiamo quanti Neanderthal e primi esseri umani moderni ci potessero essere a quel tempo nelle regioni tra Arabia e Cina. Al momento, semplicemente non sappiamo come siano avvenuti questi accoppiamenti e le possibilità vanno da scambi di partner relativamente pacifici, ad raid di un gruppo per rapire le femmine (il che accade negli scimpanzé e alcuni cacciatori-raccoglitori moderni), o attraverso per l’adozione di bambini abbandonati o orfani. Alla fine, i genetisti dovrebbero essere in grado di dimostrare se il trasferimento del DNA in entrambe le direzioni sia avvenuto principalmente tramite i maschi, le femmine, o in proporzione all’incirca uguale, ma avranno bisogno di molti più dati prima che diventi possibile».

http://www.greenreport.it/news/aree-pro ... -credesse/



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 Oggetto del messaggio: Re: Anunnaki, Nephilim e Sapiens
MessaggioInviato: 14/10/2020, 14:55 
Riporto qui dal topic sul covid (qui).

Potrebbe essere un ulteriore spunto di riflessione.

alcar ha scritto:
Da questo studio pubblicato su Nature:

https://www.nature.com/articles/s41586-020-2818-3

si evince che chi possiede una sequenza di DNA che comprende sei geni particolari presenti nel cromosoma 3 è soggetto a sviluppare forme gravi di Covid. Tali geni sono frutto del patrimonio genetico ereditato dai Neanderthal.




Questa cosa mi stuzzica parecchio delle riflessioni off-topic che prescindono dalla pandemia in senso medico. Potrebbe darsi che il covid sia favorendo (volutamente da chi lo ha creato, o naturalmente se il virus è del tutto naturale) un ulteriore step nell'evoluzione umana eliminando del tutto il retaggio Neandertaliano…

Dopotutto il nostro DNA è pieno zeppo di porzioni di virus che nel corso dell'evoluzione hanno agito o si sono integrati col nostro genoma di fatto mutandoci prima che la manina esterna desse vita ai Lulu, poi agli adamiti e di riflesso al sapiens sapiens. L'operazione covid serve a purificare ulteriormente il prodotto, togliendo di mezzo e rifusi genetici…



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