17/08/2015, 17:14
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24/08/2015, 16:55
24/08/2015, 18:56
Atlanticus81 ha scritto:Non avendo trovato un thread organico relativamente al tema del simbolo del labirinto ho pensato potesse essere utile cercare di racchiudere qui tutte le nostre ricerche e considerazioni in merito partendo dal post introduttivo proposto da Mirko Elviro nel seguente sito.
http://mmmgroup2.altervista.org/i-labiri.html
Sfruttandone la ricca galleria fotograficaIL MISTERO DEL LABIRINTO
di Mirko Elviro
Questo simbolo rappresenta un vero e proprio mistero: compare infatti in luoghi e tempi diversissimi tra di loro. Il suo significato è un mistero. Alcuni studiosi ritengono che si tratti di un "percorso rituale", confinandolo così al campo religioso-mistico. Altri vedono in esso la rappresentazione di un cervello umano. Ma nessuno di essi sa fornire una spiegazione accettabile sulla sua così grande diffusione nel mondo e in tempi così distanti tra loro. Vediamo ora una breve lista dei luoghi in cui il labirinto è stato ritrovato:
Tracciato di pietre sull'isola di Gotland (Svezia)
Decorazione su vaso etrusco ritrovato a Tragliatella, in Italia
Incisione rupestre nella Rocky Valley, a nord di Tintagel in Cornovaglia (Inghilterra)
Incisione su una moneta di Cnosso (Isola di Creta)
Simbolo sacro degli indiani Hopi (tribù del Pueblo nel sud-ovest degli Stati Uniti)
Simbolo ritrovato a Sibbo, in Finlandia
Simbolo presente nel Manas Chakra (Rajastan, India)
Simbolo presente nel tempio di Kom Ombo (Egitto)
Simbolo presente nella "Domus de Jana" di Luzzanas in Sardegna (Italia); è datato 6000 anni circa
Simbolo presente su un frammento di ceramica in Siria
Simbolo presente su un frammento di roccia ritrovato a Oraibi, in Arizona
Tracciato di pietre a St. Agnes, isole di Scilly, Regno Unito
Incisione ritrovata a Padugula, in India
Disegno presente a Pompei, Italia; è accompagnato dalla scritta "Hic habitat Minotaurus" (qui abita il minotauro)
Incisione presente su un blocco di granito ritrovato in Inghilterra, detto "the Hollywood stone"
Simbolo presente su una tavoletta d'argilla tra le rovine del palazzo di re Nestor a Pylos (Peloponneso, Grecia), datata 1200 a.C.
Incisione su una roccia a Mogor (Marín, Pontevedra) - Spagna
Incisione su una roccia a Machu Picchu - Perù
Tracciato di pietre a Rösaring, in Scandinavia
Pittura rupestre nel tempio Potash a Tikla, Madhya Pradesh
Miniatura su una bibbia armena (1634) - rappresentazione della città di Gerico
UNA NUOVA SCOPERTA
Il parco archeologico nazionale delle incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte (in Lombardia, Italia) offre una delle manifestazioni di arte rupestre preistorica più importanti del mondo; le figure incise raccolte in quest'area non sono state completamente censite, ma il loro numero è stimato in molte decine di migliaia. Le incisioni coprono un arco di tempo molto vasto, che va dall'Epipaleolitico (10000 a.C. circa) al Medioevo. Su uno di questi megaliti (a metà circa della Roccia Grande) vi è un simbolo che ad una prima occhiata risulta del tutto simile al labirinto.
Fotografia del labirinto di Naquane
Sulle guide è riportata questa breve descrizione:
L'incisione forma un meandro, in cui è possibile seguire tutto un percorso, dall'entrata all'uscita: un labirinto, dunque. Sovviene, in proposito, la leggenda del re cretese Minosse, che fece costruire un edificio labirintico, nel quale tenere prigioniero il Minotauro, mostro dal corpo umano e dal capo taurino, che Teseo riuscì ad uccidere con l'aiuto di Arianna e del suo filo. Questo labirinto di Naquane è sovrapposto ad una più labile figura umana. Alcuni studiosi attribuiscono il labirinto al repertorio rituale del mondo agricolo, connesso in qualche modo con i periodi della semina e del raccolto e, perciò, anche con i cicli solari. Altra interpretazione aggancia il simbolo a percorsi iniziatici. Notevoli le analogie con immagini dello stesso tipo presenti nel mondo etrusco.
Ma la cosa più interessante è che non si tratta di semplici "analogie", ma del fatto che l'immagine speculare dell'incisione N.5 della Roccia Grande è l'ESATTA SOLUZIONE del vero labirinto!
Schematizzazione del labirinto di Naquane
Cosa significa? Nessuno può dirlo. Ciò comunque conferma la conoscenza precisa di questo simbolo anche nel Nord Italia.
ANCHE IN EGITTO
Questo simbolo sembra essere conosciuto veramente ovunque. Una sua rappresentazione è visibile anche nel tempio di Kom Ombo, situato sulle rive del Nilo a circa 50 Km a nord di Aswan (Egitto). E' situato sulla pavimentazione di un corridoio posteriore rispetto al tempio, dove risiedevano i sacerdoti in attesa della funzione. Le guide dicono che questa e molte altre incisioni di vario genere presenti nel sito avrebbero avuto la funzione di "gioco" visto che per i sacerdoti l'attesa poteva durare anche giorni.
La segnalazione di questo labirinto e la fotografia ci sono giunte via e-mail da Daniele Zeri (che ringraziamo).
UNA POSSIBILE INTERPRETAZIONE
Guardando meglio il labirinto ed avendo presente la descrizione della città di Atlantide fornita da Platone nel Crizia, si può pensare che esso rappresenti nientemeno che la MAPPA della suddetta città! Vediamo come si può giungere alla seguente conclusione. Ricordiamo innanzitutto le parole di Platone in questo brano, estratto dal Crizia:
"...Su questa montagna aveva la sua dimora uno degli uomini primordiali di quella terra, nato dal suolo; si chiamava Evenor e aveva una moglie chiamata Leucippe, ed essi avevano un'unica figlia, Cleito. La fanciulla era già donna quando il padre e la madre morirono; Poseidone si innamorò di lei ed ebbe rapporti con lei e, spezzando la terra, circondò la collina, sulla quale ella viveva, creando zone alternate di mare e di terra, le une concentriche alle altre; ve ne erano due di terra e tre d'acqua, circolari come se lavorate al tornio, avendo ciascuna la circonferenza equidistante in ogni punto dal centro, di modo che nessuno potesse giungere all'isola, dato che ancora non esistevano navi e navigazione...".
Ed ancora:
"...(i sovrani di Atlantide) innanzitutto gettarono ponti sugli anelli di mare che circondavano l'antica metropoli, e fecero una strada che permetteva di entrare ed uscire dal palazzo reale. E fin da principio eressero il palazzo nella dimora del dio e dei loro antenati, e seguitarono ad abbellirlo di generazione in generazione, dato che ciascun re superava, all'apice della gloria, colui che l'aveva preceduto, sino a fare dell'edificio una meraviglia a vedersi, sia in ampiezza che in bellezza. E, partendo dal mare, scavarono un canale largo trecento piedi, profondo cento, lungo cinquanta stadi, che arrivava alla zona più esterna creando un varco dal mare fino a essa che divenne un porto; e il varco era abbastanza ampio da permettere l'entrata alle navi più grandi. Inoltre, a livello dei ponti aprirono gli anelli di terra che separavano gli anelli di mare, creando uno spazio sufficiente al passaggio di una trireme per volta da un anello all'altro e ricoprirono questi canali facendone una via sotterranea per le navi; infatti le rive furono innalzate di parecchio sopra il livello dell'acqua. Ora la più grande delle zone, cui si poteva accedere dal mare tramite questo passaggio, aveva una larghezza di tre stadi e la zona di terra che veniva dopo era altrettanto larga; ma le due zone successive, l'una d'acqua, l'altra di terra, erano larghe due stadi e quella che circondava l'isola centrale era di uno stadio soltanto. L'isola su cui sorgeva il palazzo aveva un diametro di cinque stadi..."
Ed ora proviamo ad elaborare l'immagine del labirinto. Coloriamo alternativamente le linee del labirinto di azzurro (acqua) e di marrone (terra), operando una piccola modifica al centro:
Ed ora coloriamo di marrone tutta la figura (espandiamo le striscie di terra), aggiungendo il grande canale citato da Platone che congiungeva gli anelli al mare:
Coloriamo infine le varie parti, in modo da evidenziare le zone della città, descritte in maniera accurata da Platone nel Crizia:
A - Anello di terra principale
B - Anello di terra minore
C - Cittadella
D - Porto interno
E - Secondo porto
F - Grande porto
G - Canale per il mare
H - Quartiere mercantile
Se si trattasse veramente della mappa della città di Atlantide, la sua grande diffusione significherebbe la presenza, in passato, di notevoli legami tra il mondo atlantideo e le varie popolazioni, se non addirittura una diretta discendenza di queste ultime da Atlantide, dopo che venne annientata da una spaventosa catastrofe.
Monete cretesi (300-100 a.C.)
Immagini simili al labirinto si ritrovano un po' ovunque; ecco un'incisione che si trova su un blocco di basalto non lontano dal cerchio di pietre e dal cimitero di cumuli di Cauldside Burn, Kirkcudbright, in Scozia:
Labirinto di Cauldside Burn
Ed ecco ora un "crop circle" (cerchio nel grano), di origine ignota, la cui forma ricorda il labirinto:
Pietra concava di una tomba preistorica a Knowth, in Irlanda:
Altri labirinti simili sono raffigurati qui di seguito:
Fotografia del labirinto alla Troy farm
http://mmmgroup2.altervista.org/i-labiri.html
24/08/2015, 19:05
24/08/2015, 19:22
24/08/2015, 19:25
25/08/2015, 03:19
mik.300 ha scritto:
forse l'ha già detto qualcuno..
non assomigliano al cervello umano?
25/08/2015, 09:13
25/08/2015, 09:46
Atlanticus81 ha scritto:Proprio nel nostro gruppo facebook "il salotto di atlanticus" é emersa questa considerazione del cervello il che si ricollega all'iconografia della cappella sistina dove nella scena della creazione "dio" sarebbe la rappresentazione del cervello.
Cervello, pensiero, logos creatore dell'universo... ovvero noi stessi.
Il labirinto potrebbe rappresentare il percorso mentale da compiere all'interno del nostro stesso cervello necessario proprio a giungere a questa scoperta esoterica. Il vitriol, l'interiora terrae sarebbe proprio la nostra coscienza.
Entri nel labirinto fatto di materia, di piombo, esci consapevole di essere dio, di essere oro, perché é il tuo essere ad avere creato l'universo in una funzione demiurgica in cui noi stessi siamo creatori della nostra stessa esistenza.
14/09/2015, 14:22
UN LABIRINTO DI 2 MILA ANNI FA SCOPERTO IN INDIA MOSTRA LO STESSO SCHEMA DI UNO GRECO DEL 1200 A.C.
Una curiosa coincidenza interroga gli autori di una scoperta avvenuta in India qualche settimana fa: un labirinto risalente ad almeno duemila anni fa con lo stesso schema di uno inciso su una tavoletta di argilla trovata a Pylos, Grecia, risalente al 1200 a.C. Una incredibile coincidenza o la prova di un collegamento tra culture?
I labirinti sono certamente tra le strutture più enigmatiche concepite dall’umanità.
Lo schema labirintico più antico si trova in Sardegna, nella Tomba del Labirinto (Luzzanas), inciso su una roccia appartenente ad una sepoltura che secondo gli esperti risale alla 2500 a.C., epoca neolitica.
Il più noto dell’antichità è sicuramente il leggendario labirinto di Cnosso, che secondo la mitologia greca fu fatto costruire dal Re Minosse sull’isola di Creta per rinchiudervi il mostruoso Minotauro, nato dall’unione della moglie del re, Pasifae, con un toro.
Il simbolismo e il significato dei labirinti nel mondo antico sono complessi e molteplici. Secondo lo studioso J.C. Cooper, in alcune culture asiatiche il labirinto era legato alle leggi del Karma e al ciclo del Samsara, ovvero il ciclo di nascita, morte e reincarnazione nel mondo umano. Uscire dal Samsara significava raggiungere l’illuminazione, interrompere in ciclo di rinascita, e raggiungere l’eternità.
Come spiegato da Ancient Origins, in altre culture il simbolismo è legato al superamento delle difficoltà della vita presente, una sorta di passaggio dal profano al sacro. «Il viaggio della vita attraverso le difficoltà e le illusioni del mondo porta all’illuminazione», scrive Cooper. «Entrare in un labirinto simboleggia la morte dell’individuo, mentre l’uscita equivale alla rinascita».
Recentemente, un gruppo di archeologi indiani ha scoperto un labirinto che risalirebbe al 2 mila a.C. La struttura si trova nel villaggio di Gedimedu e misura 17 metri quadrati. Come riporta Times of India, il labirinto è attualmente in fase di scavo da parte dei ricercatori del Verarajendran Archaeological and Historical Research Centre.
Gli abitanti del posto hanno eretto un tempio sopra il labirinto, ma gli archeologi sono intenzionati a chiedere il permesso di rimuoverlo per consentire ulteriori scavi e studi.
«Il labirinto mostra un percorso che parte dalla porta d’ingresso fino all’uscita. Si deve camminare attraverso la via giusta per raggiungere l’obiettivo», spiega S. Ravikumar, capo del team di ricerca. «Si ritiene che la persona capace di percorrere correttamente il percorso vedrà realizzare i suoi desideri».
A confondere le idee ai ricercatori c’è una curiosa coincidenza: il labirinto indiano mostra un percorso praticamente simile a quello trovato su una tavoletta d’argilla trovata a Pylos, Grecia, fatta risalire al 1200 a. C., uno degli schemi più antichi conosciuti.
È difficile stabilire se si tratta di una notevole coincidenza, oppure se in qualche modo la cultura greca e quella indiana siano entrate in contatto nell’antichità. Secondo alcune ipotesi, potrebbero entrambe essersi ispirate ad una cultura più antica, preesistente ad entrambe.
Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/09/14/un-labirinto-di-2-mila-anni-fa-scoperto-in-india-mostra-lo-stesso-schema-di-uno-greco-del-1200-a-c/
14/09/2015, 22:03
MaxpoweR ha scritto:È difficile stabilire se si tratta di una notevole coincidenza, oppure se in qualche modo la cultura greca e quella indiana siano entrate in contatto nell’antichità. Secondo alcune ipotesi, potrebbero entrambe essersi ispirate ad una cultura più antica, preesistente ad entrambe.
18/11/2015, 20:04
12/03/2016, 13:13