Thethirdeye ha scritto:
Se la foto proviene dal sito NASA ed è quella che hai postato
(intesa con la stessa identica risoluzione che vediamo qui),
allora trattasi di un ARTEFATTO tipico della compressione jpg.
Confermo che la foto è quella originale dal sito NASA e come si evince del resto dal link stesso:
http://mars.jpl.nasa.gov/msl-raw-images/msss/00198/mcam/0198MR1007020000E1_DXXX.jpgsi tratta di uno scatto della mastcam al sol 198. Anche la risoluzione è quella massima disponibile.
Thethirdeye ha scritto:
Ciò che vediamo sono pixel grandi come maioliche della cucina...
quindi vediamo solo cose che nella realtà non esistono affatto.
Diverso sarebbe SE avessimo quel tipo di riscontro lavorando su
una fotografia ad alta risoluzione.
Come ho indicato nel mio post sopra, l'elaborazione dell'immagine può creare degli artefatti anche notevoli che possono effettivamente mostrare ciò che invece non c'è.
Tuttavia, come è possibile vedere dal confronto delle due parti di immagine che ho postato, in effetti i segni sono visibili, seppur in forma accennata, anche nello scatto originale, il che ovviamente esclude artefatti dovuti alla rielaborazione tramite filtri.
Certo rimangono sempre i possibili artefatti causati dalla compressione jpeg, come giustamente osservato da Thethirdeye, ma in questo caso voglio portare alla vostra ttenzione che vi sono tre distinte zone in cui si evidenziano dei segni che singolarmente si possono ricondurre a lettere ebraiche. Ora mi domando, che probabilità ci sono che l'algoritmo di compressione, partendo da zone che dal punto di vista delle rappresentazione numerica sono molto differenti tra loro, generi degli artefatti casuali che possono essere ricondotti in tutti i casi a lettere ebraiche? E ancora, se barionu dovesse scoprire che tali lettere formano una parola di senso compiuto, che valore infinitesimale assumerebbe tale probabilità?