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 Oggetto del messaggio: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 13/08/2016, 08:44 
I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese

Tornano alla ribalta i teschi allungati, dalle caratteristiche molto particolari, conservati nel museo di Paracas- in Perù. Ne avevamo già parlato nel 2014, quando il test del DNA prelevato da quei crani antichi sembrava evidenziare “mutazioni sconosciute negli esseri umani, nei primati e in animali ad oggi noti.” Analisi già a suo tempo contestate da antropologi e archeologi. Ora, arrivano i risultati di altri esami. E le polemiche- possiamo prevederlo- non mancheranno neanche stavolta.

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Teschio umano e di Paracas

La civiltà di Paracas è stata scoperta all’inizio del secolo scorso, grazie al lavoro dell’archeologo peruviano Julio Tello. Scavando nel sud del Paese, in una zona desertica nella provincia di Pisco, Tello riportò alla luce un cimitero risalente a svariati secoli fa, nei quali erano stati sepolti centinaia di corpi: molti si erano mummificati e conservavano ancora brandelli di pelle e capelli. Una parte di questi presentava un’anomalia cranica: la testa risultava molto allungata, come mai si era trovato in altre parti del mondo. In totale, l’archeologo recuperò circa 300 di questi strani teschi, datati fino al 3 mila a.C.

Fino ad oggi, si è sempre ipotizzato che anche a Paracas questa alterazione fosse stata indotta. In diverse culture- dall’America all’Asia, dalla Russia all’Africa- spesso ai neonati veniva legata la testa tra due assi di legno oppure veniva bendata strettamente, proprio allo scopo di deformarne le ossa, sulla base di motivazioni rituali o sociali. Ma in tutti questi casi, i crani- pur assumendo una forma bizzarra– conservavano tutte le altre caratteristiche umane. Cosa che invece in questi crani peruviani non si verificherebbe.

A sostenere l’unicità di questi reperti sono, da anni, due ricercatori alternativi, Brien Foerster e L.A. Marzulli. Quest’ultimo, in una recente intervista al sito AncientOrigins.net, ha ribadito tutte le differenze rispetto ad un cranio standard. “C’è la possibilità che siano stati sottoposti ad una deformazione meccanica con assi di legno- ha detto- ma il motivo per il quale non lo ritengo probabile è la posizione del foro occipitale che si trova nella parte posteriore. In un normale teschio umano, dovrebbe essere più vicino alla linea della mandibola”. Non solo: sarebbe anche più piccolo, elemento che fa propendere per l’origine genetica.

Ma secondo Marzulli questi crani presenterebbero altre stranezze: zigomi molto pronunciati, orbite oculari più profonde del solito e soprattutto nessuna sutura sagittale, quella sorta di “cerniera” tra le ossa parietali. Molti di questi teschi ne sono del tutto mancanti. Esiste una malattia- la craniosinostosi- che provoca una fusione tra le ossa craniche, in particolare quelle parietali, in età neonatale e infantile, con conseguente malformazione, ma Marzulli è convinto che non sia questo il caso, perché non sono state trovate tracce di questa sindrome nei teschi peruviani.

Fin qua, tutto già noto. Ma come dicevamo, è stata effettuata una seconda serie di test genetici. Il direttore nonché proprietario del Museo Archeologico di Paracas mesi fa ha infatti autorizzato il prelievo di alcuni campioni da tre crani allungati- uno dei quali di un bambino. Un quarto campione è stato ottenuto da un teschio proveniente della medesima area geografica, ma conservato da decenni negli Stati Uniti. Tutti i reperti hanno tra i 2 mila e gli 800 anni.

I campioni prelevati consistono in capelli e polvere ossea, estratta scavando in profondità nel foro occipitale. Marzulli ha assicurato che l’operazione è stata condotta in modo da ridurre al massimo il rischio di contaminazione. Poi, sono stati spediti a tre diversi laboratori- uno in Canada e due negli USA. Nemmeno i biologi e i tecnici sapevano cosa stavano esaminando: a tutti è stato detto semplicemente che si trattava di una mummia.

È stato possibile recuperare solo il DNA mitocondriale– quello che si trasmette per linea femminile, dalla madre ai figli. Su tre campioni di capelli, è stato evidenziato l’aplogruppo H2A- a quanto pare una caratteristica genetica tipica dei popoli dell’Europa dell’Est. Dalla polvere ossea invece è emerso l’aplogruppo T2B, che invece avrebbe origine in Mesopotamia, nell’attuale area compresa tra Siria ed Iraq. “Tutto questo riscrive la storia”, ha affermato Marzulli.

Concetto condiviso da Brien Foerster, che sul suo sito web ha ribadito: ”Se questi risultati sono validi, la storia della migrazione dei popoli in America risulta molto più complessa di quello che abbiamo detto finora”. Anche perchè cambierebbe la provenienza geografica di tali flussi migratori: i primi a raggiungere il continente americano non sarebbero stati i popoli dell’attuale Russia o delle isole del Pacifico, ma addirittura popoli del Medio Oriente…

Sicuramente, le affermazioni di Marzulli e Foerster verranno contestate, ridicolizzate, attaccate. Prima di tutto perché i due ricercatori non sono scienziati e non sono accademici, ma semplici ricercatori “fai da te”, senza un background universitario. Ma Marzulli replica così agli scettici:”Prendete anche voi dei campioni, pagate un laboratorio che analizza il DNA e poi tornate con i vostri dati scientifici. Fate scienza come l’abbiamo fatta noi”.

La provenienza dall’Europa dell’Est e dalla Mesopotamia giustificherebbe un altro elemento strano del popolo di Paracas, ovvero la capigliatura chiara, sicuramente anomala per il Sud America. “Finora, nessun ricercatore ufficiale riesce a spiegare perché i capelli su alcuni teschi sono rossi o addirittura biondi”, scrive Brien Foerster.”L’idea che sia effetto di uno scolorimento è stata smentita da due tricologi. Gli antichi abitanti di Paracas avevano capelli rossastri che erano anche il 30 per cento più sottili di quelli dei nativi americani. È una questione genetica!”

Ma le caratteristiche anomale di questi teschi hanno indotto qualcuno ad ipotizzare persino un’ origine non terrestre- già sulla base del test del 2014, per quelle mutazioni apparentemente non riscontrabili in altre sequenze genetiche. A questo proposito, tuttavia, Foerster ha affermato.”Per quanto riguarda la componente o la discendenza aliena dei teschi, non lo sapremo mai. I programmi di analisi del DNA possono solo comparare i campioni genetici con quelli che sono conservati nell’archivio chiamato Gentech, negli Stati Uniti. Sono in corso ulteriori esami in collaborazione con archeologi peruviani e il ministero della Cultura.” Ci vorranno almeno due anni, però, per saperne di più.

Cionostante, L.A. Marzulli si è detto convinto di aver avuto una conferma della sua teoria, esposta in un libro scritto prima ancora che l’esame del DNA fosse effettuato. Ovvero, secondo lui il popolo di Paracas e i Nephilim biblici sono la stessa cosa. Nell’Antico Testamento, si dice che “i figli di Dio”, unendosi con “le figlie degli uomini”, avrebbero generato i Giganti o Nephilim- “gli eroi dell’antichità, uomini famosi “. Per Marzulli, si tratterebbe di ibridi umano-alieni. Ma anche senza scomodare la Bibbia, i Nephilim, gli ET ed altre ipotesi fantasiose, i dati per ora emersi dai laboratori- ammesso che siano confermati- sono già di per sé piuttosto sorprendenti.

Fonte > http://www.extremamente.it/2016/07/27/i ... -sorprese/


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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 13/08/2016, 12:57 
Cita:
È stato possibile recuperare solo il DNA mitocondriale– quello che si trasmette per linea femminile, dalla madre ai figli. Su tre campioni di capelli, è stato evidenziato l’aplogruppo H2A- a quanto pare una caratteristica genetica tipica dei popoli dell’Europa dell’Est. Dalla polvere ossea invece è emerso l’aplogruppo T2B, che invece avrebbe origine in Mesopotamia, nell’attuale area compresa tra Siria ed Iraq. “Tutto questo riscrive la storia”, ha affermato Marzulli.


Un vero peccato non si possa sapere niente della componente maschile visto che presumibilmente era proprio quella in % molto maggiore ad essere esogena.



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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 20/02/2018, 13:35 
Guarda su youtube.com



Il 7 febbraio scorso Brien Foerster vice direttore del museo di Paracas ha pubblicato finalmente i test ufficiali sul DNA dei noti teschi allungati di Paracas. In effetti nel DNA mitocondriale dei teschi non vi è niente di alieno, di sconosciuto per intenderci. Gli esami, come riferisce Foerster, sono stati condotti presso due diversi laboratori: quello dell’Università di Lakehead in Canada e quello dell’ UCLA, l’Università di Los Angeles, in California e sono durati, a quanto dice, ben cinque anni. La particolarità dei risultati sta nel fatto che gli aplogruppi del DNA mitocondriale, quello che si eredita per via materna, non sono quelli previsti. Niente di alieno, come detto, tutto rientra nelle varianti umane che si possono verificare,però essi risultano fuori posto nello spazio e nel tempo. Infatti, dice Brien Foerste tutti i Nativi Americani al 100% appartenevano agli aplogruppi A, B, C e D. Quattro di questi teschi allungati presentavano l’aplogruppo B, a dimostrazione che avevano antenati nativi americani, ma gli altri no. Gli aplogruppi emersi più di frequente sono U2e, H1a e H2. Appartengono cioè ad aplogruppi di popolazioni che si sono sviluppate tra il Mar Nero ed il Mar Caspio...ben distanti dalle Ande peruviane!La domanda che sorge spontanea è: ma che ci facevano gli abitanti dell'attuale Russia in America del Sud mille anni prima di Cristo? Possibile , dice Foerster, abbiano viaggiato dal Mar Nero alle Ande? Erano già così bravi e provetti navigatori ? Evidentemente si, ma le analogie fra le due razze, quella caucasica e quella andina dei Paracas non finiscono qui. I Paracas aveano capelli rossi e carnagione chiara, tipica dei popoli del Mar Nero! Foerster ipotizza quindi una emigrazione epocale di questo popolo che compì migliaia e migliaia di chilometri per spostarsi in un'altra terra dove poter vivere pacificamente e dedicarsi ad attività come la tessitura molto elaborata, come testimoniano i reperti ritrovati nelle loro necropoli.
Insomma niente di alieno purtroppo come si poteva fantasticare ma ancora un esempio, aggiungo io, di come l'archeologia ufficiale ed i libri di storia andrebbero riscritti daccapo. [;)]



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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 24/02/2018, 01:24 
L'allungamento del cranio di per se è un bel mistero.
Perchè la classe dirigente, di popolazioni anche molto lontane fra loro, riteneva importante allungarsi il cranio?

Forse retaggio del dominio da parte di esseri col cranio allungato e molto potenti ?



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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 24/02/2018, 10:01 
Xanax ha scritto:
L'allungamento del cranio di per se è un bel mistero.
Perchè la classe dirigente, di popolazioni anche molto lontane fra loro, riteneva importante allungarsi il cranio?

Forse retaggio del dominio da parte di esseri col cranio allungato e molto potenti ?



Magari se lo allungavano per assomigliare ai loro Dei.



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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 24/02/2018, 12:55 
Il problema è che per molti di questi non si tratta di crani umani allungati ma di crani che hanno proprio quella forma avendo spesso un volume maggiore dei crani umani (che se pur deformati presentano lo stesso volume di un cranio non deformato) ed un unico osso a differenza dei crani deformati che hanno le stesse ossa craniche dei crani normali (le famose cuciture ossee).

Secondo me si tratta di una specie di "homo" diversa (dopotutto ce ne sono almeno 4 che non condividono la stessa origine già scoperte, se non erro), magari un modello precedente, o magari IL MODELLO, quello poi eliminato perchè frutto di commistione diretta (sesso) con gli "dei".

Cita:
In Centro e Sud America la pratica consisteva nel legare con strette bende, attorno alle teste dei neonati (sembra fino ai 3 anni di età), due tavole di legno- una sulla fronte, l'altra sulla nuca. L'osso cranico si consolidava deformandosi in modo permanente. Avere un cranio allungato in modo innaturale era considerato un segno di distinzione tipico di un determinato gruppo sociale- di solito, dominante.
Ma i dolicocefali hanno sempre affascinato i ricercatori alternativi, che hanno spesso visto in essi il segno di un contatto con civiltà misteriose, forse neppure di questo pianeta. Non fa eccezione Foerster, che da anni sta indagando sui reperti peruviani che tra l'altro sembrano avere caratteristiche sui generis. A partire dalle dimensioni fuori misura.
"La deformazione cranica volontaria cambia la forma, ma non il volume. Invece, Tello ha trovato numerosi teschi che hanno un volume più ampio del normale, alcuni anche il 25 per cento oltre il consueto. Come è possibile?", si chiede nel suo sito e nei video visibili su Youtube. Non solo. Sostiene che essi presentino anche altre anomalie morfologiche: innanzi tutto avrebbero un unico osso parietale, anzichè due, e mostrerebbero due piccoli fori nella parte posteriore della teca cranica.


https://www.panorama.it/scienza/extremamente/crani-allungati-paracas/

La cosa davvero particolare è che questa tradizione si riscontra un pò ovunque

Cita:
. Un uso molto diffuso tra le popolazioni di Messico, Perù e Bolivia, ma non solo: ne è stata trovata testimonianza in diverse culture dell'Africa (in Egitto, in Congo e in Sudan), in Russia, a Malta e in Polinesia.


è evidente, secondo me, che non si tratta di una invenzione fantasiosa di un popolo ma nella migliore delle ipotesi di IMITAZIONE e "plagio"; ciò significherebbe che tutte queste culture condividono un retaggio culturale comune, oppure che abbiano avuto contatti con una razza di HOMO presente capillarmente su tutto i pianeta e che magari era quella "dominante". Gli adamiti... Chissà...



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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 25/02/2018, 00:30 
greenwarrior ha scritto:
Magari se lo allungavano per assomigliare ai loro Dei.


Popoli lontani fra loro avrebbero stessi dei ?
E' più facile che sul pianeta esistesse una razza aliena o meno che aveva il cranio allungato



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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 25/02/2018, 07:31 
La pecularietà dei crani di Paracas è che , a differenza dei crani allungati ritrovati in altre parti del mondo questi si ottenuti con quella barbara procedura di legare i teschi dei neonati, questi mancano della sutura sagittale, cioè la “cerniera” ossea che si forma con la chiusura e la calcificazione della fontanella.. Inoltre hanno orbite oculari più grandi del normale. Ripeto quanto già detto nell'intervento precedente, siamo in presenza di una razza umana , nel loro DNA non c'è niente di alieno, solo che questa razza non si è mischiata con le altre, dalle rive del Mar Nero si è trasferita sulle Ande proprio per essere lasciata in pace e non avere niente a che vedere con le altre razze, suppongo si ritenesse superiore alle altre. Il suo "seme", così facciamo contento anche il mio fratello andreacorazza, non si è mischiato agli altri semi. I Paracas si sono accoppiati fra loro fino a indebolire la specie ed a scomparire. Il fatto che si ritenessero o lo fossero realmente superiori agli altri, me lo fa pensare anche il fatto che altre razze cercassero di assomigliargli legando strettamente i crani dei loro neonati, come oggi il povero cristo cerca di assomigliare al ricco comprando il falso rolex eccetera.
La storia di questa popolazione, l'ho già detto, ci dice ancora una volta che i nostri libri sono tutti da gettare, che le cose sono andate in modo diverso da quello che ci hanno raccontato ed inculcato sin da piccoli.



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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 25/02/2018, 17:46 
nokkiero ha scritto:
nel loro DNA non c'è niente di alieno


Prendo a spunto questa frase e mi domando come sia possibile fare una affermazione del genere.
Forse c'e' del DNA "alieno" con cui fare confronti?

Inoltre, se consideriamo che la panspermia e' una teoria sempre piu' accreditata dalle recenti evidenze scientifiche, non e' forse assai probabile che la vita in tutto l'universo abbia una biochimica sorprendentemente simile?



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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 25/02/2018, 18:19 
zakmck ha scritto:
nokkiero ha scritto:
nel loro DNA non c'è niente di alieno


Prendo a spunto questa frase e mi domando come sia possibile fare una affermazione del genere.
Forse c'e' del DNA "alieno" con cui fare confronti?



Sono d'accordo con te, ma vado anche oltre nel ragionamento...

nokkiero ha scritto:
La particolarità dei risultati sta nel fatto che gli aplogruppi del DNA mitocondriale, quello che si eredita per via materna, non sono quelli previsti. Niente di alieno, come detto, tutto rientra nelle varianti umane che si possono verificare,però essi risultano fuori posto nello spazio e nel tempo. Infatti, dice Brien Foerste tutti i Nativi Americani al 100% appartenevano agli aplogruppi A, B, C e D. Quattro di questi teschi allungati presentavano l’aplogruppo B, a dimostrazione che avevano antenati nativi americani, ma gli altri no. Gli aplogruppi emersi più di frequente sono U2e, H1a e H2. Appartengono cioè ad aplogruppi di popolazioni che si sono sviluppate tra il Mar Nero ed il Mar Caspio...ben distanti dalle Ande peruviane!La domanda che sorge spontanea è: ma che ci facevano gli abitanti dell'attuale Russia in America del Sud mille anni prima di Cristo?


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 Oggetto del messaggio: Re: I Teschi di Paracas: nuovi test e nuove sorprese
MessaggioInviato: 25/02/2018, 18:47 
zakmck ha scritto:
nokkiero ha scritto:
nel loro DNA non c'è niente di alieno


Prendo a spunto questa frase e mi domando come sia possibile fare una affermazione del genere.
Forse c'e' del DNA "alieno" con cui fare confronti?

Inoltre, se consideriamo che la panspermia e' una teoria sempre piu' accreditata dalle recenti evidenze scientifiche, non e' forse assai probabile che la vita in tutto l'universo abbia una biochimica sorprendentemente simile?


E' necessariamente così altrimenti come avrebbero potuto mescolare al DNA terrestre il proprio?



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