bleffort ha scritto:
Impossibile non essere stato uno strumento tecnologico questo Shamir, che poi è una ipotesi ancora non accertata dagli studiosi.
Lo shamir, secondo la mitologia ebraica, fu forse, quindi
senza certezza per la traduzione, una sorta di "verme" leggendario che tagliava le pietre per il Santuario. Altre fonti ebraiche indicano con quel nome un mistico strumento usato da re Salomone per la costruzione del tempio, al posto degli strumenti di ferro. Nel dizionario ebraico, shamir vuol dire: diamante, finocchio o paliuro.
https://it.wikipedia.org/wiki/Shamirleggi il seguente link che ho trovato
molto più esauriente, dove è snocciolata completamente la ricerca e le ipotesi su quanto si dice di questo presunto "verme magico"
le caratteristiche non si riescono a trovare tutte nè in un minerale nè in un vegetale nè in un animale,
ha caratteristiche di tutti e tre ma non sarebbe a una ricerca tra le COSE CONOSCIUTE nessuno delle tre...
per esempio viene detto che se si guarda questo "Shamir", o cosa sia, si muore...
e allora uno dice: ma cosa diavolo può essere?
di un coso o strumento radioattivo è stato escluso, dato che Salomone lo conservava in un panno di lana e nella crusca d'orzo, e
non dava fastidio alle piante, che continuavano a crescere, ma
non doveva essere toccato da metalli e
ci fu qualche operario che si ammalò gravemente fino a morire;
e comunque... anche si guardasse una pietra radioattiva non è che si muore all'istante, e come detto non poteva essere radioattiva, ma dagli effetti su uomini sì, per le piante no
ma comunque tagliava, potrebbe essere un laser, forse alimentato da una sorgente radioattiva... adesso non rileggo e non vedo come è caduta questa ipotesi
era GRANDE COME UN CHICCO DI ORZO, sembra un indovinello per prendere in giro...
magari uno strumento NANOTECNOLOGICO, rimasuglio alieno, la cui fonte di energia doveva essere ancora più prodigiosa, tutto concentrato: fonte di energia, e produzione dell'effetto in un granello?
che durava 400 anni, e poi? è scomparso?
non era in esemplare unico allora? ma come? lo aveva solo Salomone!
io penso che deve essere cosa diversa, o come la civiltà di Atlantide, messa in uno con altre, derivate o contemporanee, e cose e significati...
https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=66060037in fondo al link che ho messo si parla INVECE di
una più REALISTICA soluzione naturale,
quella che si adatta LIMITATAMENTE al caso dello scioglimento delle pietre dure di qualsiasi tipo,
e
sarebbe una pianta, sconosciuta, almeno ad oggi, che a quei tempi si trovava,
dalle proprietà I.N.C.R.E.D.I.B.I.L.I.
in grado di attaccare la pietra come un acido e scioglierla un poco, vedasi certi blocchi monolitici in alcune locazioni deelle Americhe,
aderiscono come pezzi di pongo!
è altamente impossibile che chi li sistemò li abbia voluti tagliare appositamente in quel modo
RESTA COMUNQUE IL PROBLEMA DELLO SPOSTAMENTO DEI PREDETTI MASSI!
anni fa fecero una prova, se ne parlava in thread dove si esaminano le possibilità della costruzione a blocchi della piramide, di una specie di roccia fatta con la malta, liquida all'inizio e poi solidificata, che comunque avrebbe mostrato i segni delle forme, tavole per la precisione, come si vede in certi pilastri di cemento grezzi...
nè nei massi della Piramide di Cheope, nè nelle altre in asia o monoliti di altrove, si vedono linee simili,
quindi la soluzione, ormai persa nel passato, potrebbe essere stata una pianta che scioglieva la pietra superficialmente
e... visto l'impiego che ne è stato fatto, non è improbabile che sia stata portata a scomparire
come oggi accade con altre
risorsema magari nelle Ande, a Macchu Picchu potrebbe trovarsene...
al link predetto la studiosa, se è una studiosa, riporta:
"
E racconta poi un episodio in cui un esperto minerario statunitense, che lavorava nelle Ande del Perù centrale a 4.500 metri di altezza, trovò in una tomba preincaica una giara di terracotta ancora piena di liquido. Quel liquido, versato incidentalmente su di una roccia, dopo circa dieci minuti ne era stato assorbito, "e la roccia era diventata molle come cemento bagnato, come se la pietra si fosse sciolta a guisa di cera sotto l'effetto del caldo". L'archeologa Mirella Rostaing, dal canto suo, ne "I misteri dei mondi" riporta una conversazione da lei avuta con uno sciamano nei pressi del lago Titicaca a proposito di un tipico cespuglio locale detto "ghacre ". La pianta, che somigliava ad un "rampicante orizzontale" e che manipolata diveniva molliccia e appiccicosa, aveva corroso come un acido buona parte degli stivali dell'archeologa, che ci aveva camminato in mezzo (e la stessa cosa viene riferita a proposito degli speroni di un caballero che ne aveva attraversato un prato). Nelle parole del vecchio sciamano, il suo uso era ancestrale, precedente addirittura agli abitatori preincaici, poiché "i grandi architetti delle costruzioni ciclopiche usavano quella pappetta per la congiunzione delle grossissime muraglie difensive andine"."
poi nota una parete montuosa sciolta come fosse cera...
questa pianta ovviamente non dà conto di fasci di luce, di pericoli per chi si usa quello strumento, che era unico, e non ripetibile come una pianta...
ma questa ipotesi, visto che non si trova il predetto Shamir sarebbe più vicina alla realtà, seppure non più disponibile