MaxpoweR ha scritto:
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Egitto, grazie ai raggi X scoperte due stanze segrete in tomba TutankhamonTrovati spazi contenenti materiale organico e metallo. Resta il mistero sulla sepoltura della regina Néfertiti11:55 - Due stanze segrete sono state scoperte dietro la tomba di Tutankhamon, sui lati occidentale e settentrionale, con materiale organico e metallo. Lo ha annunciato il ministro per le Antichità egiziano, Mamdouh Eldamaty. Si tratta del risultato della scansione ai raggi X della tomba compiuta il 26 e 27 novembre 2015, ha detto il ministro aggiungendo che le ricerche proseguiranno per scoprire la natura dei materiali ritrovati.
La scoperta alimenta quella che ormai è diventata una leggenda, ovvero la presenza, accanto a quella di Tutankhamon, della tomba della regina Néfertiti. Secondo altri studiosi, e secondo lo stesso ministro egiziano, nelle camere segrete potrebbe trovarsi invece la moglie del faraone Akhenaton, padre di Tutankamen, o una delle sue figlie.
Entrando nel dettaglio dello studio condotto dalla squadra dell'esperto giapponese Hirokatsu Watanabe, il ministro ha spiegato: "Ci sono degli spazi vuoti, ma non totalmente vuoti, infatti contengono materiali organici e metalli". Quindi il ministro ha precisato che ha fine marzo nel sepolcro verranno realizzate ricerche più capillari e accurate.
Risalente a 3.330 anni fa, a differenza dei sepolcri degli altri faraoni la tomba di Tutankhamon non è mai stata saccheggiata. Scoperto nel 1922 dall'archeologo britannico Howard Carter, il sepolcro celava oltre 5mila oggetti intatti, di cui buona parte in oro massiccio.
Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/egitto-grazie-ai-raggi-x-scoperte-due-stanze-segrete-in-tomba-tutankhamon_2165603-201602a.shtml
MA CHE STA SUCCEDENDO ????http://www.nationalgeographic.it/mondo- ... a-3084424/Colpo di scena alla seconda conferenza annuale su Tutankhamon che si è tenuta lo scorso weekend al Cairo. Dopo un dotto simposio sugli epiteti riservati al giovane faraone, ne sono volati di ben più pesanti tra due ex ministri del governo egiziano, che davanti a più di cento persone si sono accusati a vicenda di voler deturpare il patrimonio archeologico del loro paese.
Il motivo dello scontro è, naturalmente, la tomba di Tutankhamon. Da mesi si ipotizza che dietro la camera sepolcrale possano essere nascoste stanze segrete che ospiterebbero altre sepolture reali. Ma - ecco la notizia rivelata alla conferenza - le due diverse campagne di scansioni radar hanno dato risultati contraddittori. “Non abbiamo prove conclusive”, ha detto Khaled El-Enany, il nuovo ministro egiziano delle Antichità, annunciando la formazione di un comitato di esperti incaricato di decidere sulle prossime iniziative (probabilmente una nuova tornata di esami con il radar o altri strumenti ad alta tecnologia). “Sarà la scienza a parlare”.
Il problema è interpretare che cosa dicono scienza e tecnologia. Breve riassunto delle puntate precedenti: l’estate scorsa, sulla base di una scansione laser della camera sepolcrale di Tutankhamon, l’egittologo britannico Nicholas Reeves ha individuato sulle pareti dipinte tracce di quelle che potrebbero essere porte murate. Secondo la sua teoria, dietro quelle pareti (la nord e la ovest) potrebbero nascondersi altre stanze che conterrebbero un’ulteriore tomba, forse addirittura quella della regina Nefertiti (che buona parte degli storici ritengono sia stata matrigna di Tutankhamon e suo predecessore nel ruolo di faraone). Un’indagine termografica e poi una prima campagna di scansioni radar sembravano aver confermato la presenza di camere segrete (anche se gli egittologi continuano a ritenere improbabile che vi sia sepolta Nefertiti). Hirokatsu Watanabe, il tecnico giapponese che ha condotto l’esame al radar, aveva addirittura annunciato di aver individuato la presenza di materiale organico negli spazi vuoti dietro le pareti. Mamdouh Eldamaty, ministro delle Antichità dell’epoca, si era detto sicuro “al 90 per cento” che almeno dietro la parete nord ci fosse un’altra stanza.
La rissa tra ministri
A marzo però, la nuova campagna di scansioni organizzata da National Geographic non ha confermato quei risultati. Zahi Hawass, anch’egli ex ministro e famosissimo “boss” dell’egittologia all’epoca di Mubarak, ne ha approfittato per scagliarsi contro i suoi successori. “Se ci fosse un muro divisorio o altri lavori in muratura, il segnale radar dovrebbe mostrarli”, ha detto alla conferenza. “E invece non si vede niente. In Egitto con il radar non si è mai trovato nulla, dobbiamo smetterla con queste operazioni mediatiche, perché non c’è niente di pubblicabile”. Hawass ha persino accusato Eldawaty di aver chiesto in segreto il permesso di praticare un foro in una parete della tomba di Tutankhamon in modo da inserirvi una minitelecamera a fibre ottiche. “Perché l’hai fatto in segreto? Perché non hai annunciato di aver chiesto il permesso?”, lo ha apostrofato durante la conferenza. “Ho detto molte volte che non avrei fatto niente prima di essere sicuro al 100 per cento!”, ha risposto Eldawaty, seduto accanto a lui. E ha controbattuto: “Quando eri ministro tu hai fatto scavare un buco in una piramide e solo dopo hai chiesto l’autorizzazione!”.
“Semplicemente non esiste”
I risultati delle scansioni di marzo, condotte dallo specialista Eric Berkenpas, hanno amplificato uno scetticismo già diffuso tra gli esperti di GPR (Ground Penetrating Radar). Dopo aver analizzato i dati, Dean Goodman, il geofisico che ha messo a punto il software GPR-SLICE, usato da molti specialisti del ramo, è giunto alla conclusione che nulla indichi la presenza di un vuoto dietro le pareti della tomba di Tutankhamon. “Se ci fosse un vuoto, dovremmo vedere un riflesso molto forte”, sostiene. “Ma semplicemente non esiste”. Né si vedono i segni delle porte murate ipotizzate da Reeves. “Per una volta è bello avere risultati così chiari e convincenti”.
Lo scetticismo della comunità scientifica si è rivolto anche verso Watanabe, l’autore delle prime scansioni. Molti esperti fanno presente che il tecnico giapponese ha superato la settantina e usa macchine che non sono più sul mercato da una ventina d’anni. La sua apparecchiatura, inoltre, è talmente personalizzata da non permettere a terzi di visionare i dati grezzi. Izumi Shimada, un antropologo della Southern Illinois University che ha collaborato con lui in varie occasioni, spiega che Watanabe - che non ha un background accademico ma ha cominciato a lavorare nell’industria - è spesso considerato una figura controversa, che tende a entusiasmarsi troppo per i dati preliminari. “Per quanto sia accurato il software, c’è sempre un elemento soggettivo: quello che vedi sul monitor va interpretato”, dice. Ma ricorda anche i molti successi di Watanabe in campo archeologico - le sue scansioni radar hanno contribuito a individuare una serie di tombe della cultura Sicán, sulla costa settentrionale del Perù - e conclude: “Non ha mai fatto errori grossi come quelli che gli vengono attribuiti dagli egittologi riguardo alla tomba di Tutankhamon”.
"Niente decisioni individuali!”
Come finirà? Probabilmente il ministero egiziano delle Antichità finirà per approvare una nuova campagna di scansioni: dopo lo scontro tra i suoi predecessori, il nuovo ministro El-Enany ha annunciato la nomina del comitato di esperti e assicurato: “Niente decisioni individuali!”. Tutti i più importanti esperti che hanno partecipato alla conferenza, Hawass compreso, hanno chiesto nuove indagini. Ma la vicenda della tomba di Tutankhamon mette in luce anche le passioni umane che scienza e tecnologia non potranno mai azzerare: curiosità e ostinazione, orgoglio e ambizione, amicizia e diffidenza.
Tra l’altro, proprio la conferenza del Cairo ha mostrato che anche la tecnologia più semplice può fallire. La presentazione di Watanabe è stata quasi tutta incomprensibile perché il suo computer non riusciva a collegarsi al sistema audio dell’auditorium. Ci sono stati problemi con le luci e diversi computer sono andati in crash. Yasser Elsahyeb, un professore di geomeccanica all’Università del Cairo, è salito sul podio e ha chiesto a un membro del pubblico: “Posso usare il tuo computer? Sembra che sia l’unico che funzioni”.
Ad alzarsi e consegnargli la propria macchina è stato Nicholas Reeves.(10 maggio 2016)