Ho scoperto per caso la storia di questo poema mentre raccoglievamo informazioni per il mio podcast. Non ho trovato pressoché nulla in rete eccetto il seguente estratto preso da un articolo di Federico Bellini consultabile qui
... Nella Yakutia o Repubblica Saha, esiste un poema epico d'origine antica, l'Olonkho, che ebbe inizio molto probabilmente quando gli antenati vivevano nell'originaria "Terra Madre", situata nella regione compresa tra il Lago Baikal e il fiume Angara. In tale luogo s'intrapresero relazioni con gli antenati dei popoli provenienti dalla Turchia e dalla Mongolia che vivevano nell'Altai e nel Saiany, tanto che i Kurykans, gli antenati della Yakutia, avevano molto in comune con gli antenati del popolo turco durante il periodo compreso tra il VI° e VIII° secolo.
Si ritiene che la comparsa dell'Olonkho si debba collocare tra il VI° ed il XV° secolo e una delle principali caratteristiche di tale poema è di essere una storia originale. Composto di oltre 200 canti, che sino ad alcuni decenni fa sono stati tramandati solo per via orale o meglio per mezzo di canzoni, presenta differenti eroi e cospiratori: Niurgun Bootor, l'Impetuoso, è il più importante e rappresentativo giacché molto espressivo e sagace.
Tale poema epico è stato ricostruito dal fondatore della letteratura saha: Platon Aleksevich Oiuunuskay (1893-1939), famoso poeta, egli era pure un riconosciuto narratore dell'Olonkho, un olonkhosut, ed autore di molti lavori scientifici; la versione russa di tale poema, creata da Vladimir Derzhavin, risale al 1975. Il 25 Novembre 2005 l'Olonkho è stato proclamato, dal direttore generale dell'Unesco, uno dei tanti capolavori facenti parte del Patrimonio Orale e Intangibile dell'Umanità con lo scopo di valorizzarlo e preservarlo. Nella saga del Niurgun Bootor, l'Impetuoso, si trovano notizie sugli oggetti strani ed anche su esplosioni veramente forti che ogni tanto accadono sin dai tempi più remoti, gli antichi nomi geografici della zona occupata dagli yakuti e dai tungusi, corrispondono totalmente al contenuto della leggenda, ma danno un'indicazione approssimativa sugli oggetti coperti dal terreno ghiacciato.
Nello specifico, il poema ci narra che gli oggetti sconosciuti apparvero nel tempo più remoto, alcuni di essi sono delle grandi "case di ferro" che posano su appoggi multipli laterali, non hanno né porte né finestre, ma solo un ingresso spazioso che permette di scendere con una specie di scala a chiocciola e che rassomiglia alla "gola" di un enorme buco, sistemato alla sommità di un'altissima cupola.
Altri oggetti sono dei "coperchi" semisferici che si trovano in diversi posti e un "rampone trilaterale di ferro" che si vede emergere dalla terra solo in parte, ma con l’andar del tempo tutti questi manufatti si sono quasi completamente nascosti nel gelo perpetuo. Le esplosioni, che ogni tanto succedono nella zona, sono strettamente legate a questi oggetti misteriosi, la leggenda parla anche della causa reale di tutti i vari disastri avvenuti.
Si tratterebbe di un "cratere misterioso" eruttante fumo e fuoco, con un coperchio d’acciaio dentro il quale si trova un intero paese sotterraneo, in esso vivrebbe l’enorme gigante Uot Usumu Tong Duuray, il cui nome significa "alieno malvagio", che buca la terra e si nasconde sotto di essa: egli, con un turbine di fuoco, distrugge tutto quello che trova nel suo intorno, seminando infezione e lanciando un "pallone" di fuoco, la leggenda aggiunge inoltre, che con quattro tuoni successivi, questo pallone si dirige ad un’altezza sempre più alta fino a scomparire dietro l’orizzonte dei cieli gialli occidentali, lasciando una "traccia di fuoco e fumo". Visto così, l’eroe era considerato un personaggio positivo, dato che andava a distruggere delle altre tribù, ma sembra proprio che l’immagine data dalla leggenda sia incredibilmente simile a quella che si è verificata nella Tunguska nel 1908. Al momento dell’uscita dell’eroe malvagio Tong Duuray dal cratere, nel cielo appariva il messaggero del "Dyesegey Celeste", il gigante Kun Erbye, il quale, come una stella cadente più veloce del fulmine, attraversava il cielo per avvertire Nurgun Bootor della battaglia che stava per cominciare.
Disseminando una bufera di pietre,
facendo balenare lampi e rimbombare
un quadruplice tuono dietro di sé,
Niurgun Bootor volava senza deviare...La sua descrizione nelle leggende è simile alla situazione di volo e dell’esplosione del bolide di Chulym che è penetrato nell’atmosfera fino all’altezza di circa 100 Km, ripetendo esattamente la traiettoria del meteorite della Tunguska ed è esploso con un fascio di scintille sopra il fiume Chulym il 26 febbraio 1984, i pescatori della zona, hanno inoltreosservato che da dietro le colline, situate verso il nord, sono saliti verso il cielo due grandi palloni illuminati e che sono spariti dietro le nuvole; in ambedue i casi si parla della direzione nord, dove si trova l’epica "Valle della Morte".
Per ritornare alle leggende, il più grande evento descritto riguarda proprio l’uscita di Tong Duuray dalle profondità terrestri e la sua battaglia con Nurgun Bootor: prima dal “cratere” usciva un turbine di fuoco rassomigliante ad un serpente, sul cui apice si formava un “pallone di fuoco” che, dopo una serie di colpi di tuono, si lanciava verso il cielo.
Insieme con lui, dalla terra, usciva la sua scorta “uno sciame di turbini sanguinari e perniciosi”, che creavano distruzione nei dintorni; a volte succedeva che Tong Duuray incontrasse Nurgun Bootor proprio sopra il luogo della sua uscita, dopo di ché la zona rimaneva senza vita per moltissimo tempo. In genere, la situazione di questi eventi è ben variegata: dal cratere potevano uscire più "giganti di fuoco" alla volta, volare per un certo tempo e poi esplodere tutti insieme, lo stesso succedeva anche nel momento dell’uscita di Tong Duuray e gli strati di terreno lasciano capire, in particolare, che tra le successive esplosioni potevano passare dai 600 ai 700 anni.
La leggenda ne parla con colori vivaci, ma l’analfabetismo ha impedito di documentarle in una maniera più accessibile e più vicina alla nostra civiltà.
...Imprendibile in volo, privo di ombra,
il fulmineo araldo, messaggero del Celeste Dyesegey,
sfolgorante nella sua cotta metallica, più repentino
del lampo, Kun Erbye, il campione.
Sfrecciava, come stella cadente, solo l'aria sibilava
dietro di lui... Sfrecciava come un dardo oltre i limiti
dei gialli cieli occidentali, sino alla rapida
china inferiore dei cieli sospesi sopra l'abisso.
Sfrecciava alto; solo il tuono rumoreggiava...
Un fuoco blu ardeva dietro di lui, un fuoco bianco
imperversava nella sua scia, scintille rosse volteggiavano.http://belliniguerrucci.blogspot.it/201 ... o-che.htmlDove tra l'altro si citano i monti Altai che, se non erro, sono tornati agli onori della ricerca scientifica antropologica collegata ai Denisova.