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 Oggetto del messaggio: Le 5 ere cosmiche
MessaggioInviato: 12/08/2009, 10:42 
Secondo il codice di Dresda, la terra ha vissuto 5 ere cosmiche, dove la prima rappresenta l'era di Atlantide e l'ultima la nostra. Ma quali civiltà sono vissute nelle altre ere ??? E soprattutto cosa dice veramente questo codice ???


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MessaggioInviato: 12/08/2009, 12:42 
interessante domanda, molte tradizioni, tra cui quella Maya, parlano di tali ere. sarebbe interessante fare un lavoro comparativo tra tutte e desumerne un terreno comune.
inizierò a lavorarci.



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MessaggioInviato: 12/08/2009, 14:30 
cari amici, proviamo a chiedere a dresda [:o)] [:o)]
a parte gli scherzi
http://ricerca.virgilio.it/ricerca?qs=c ... Cerca=&lr=
Ma ci sono tradizioni che parlano di civiltà più antiche, di Atlantide
come Lemuria e MU
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MessaggioInviato: 12/08/2009, 21:26 
I teoria la più antica delle 5 ere è proprio Atlantide...il problema è quali siano le altre ere...


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MessaggioInviato: 23/08/2009, 23:18 
Cita:
Messaggio di reticoliano

Secondo il codice di Dresda, la terra ha vissuto 5 ere cosmiche, dove la prima rappresenta l'era di Atlantide e l'ultima la nostra. Ma quali civiltà sono vissute nelle altre ere ??? E soprattutto cosa dice veramente questo codice ???


Già, cosa dice? Sicuramente non dice che la prima civiltà era quella di Atlantide, perché di Atlantide ne parlava Platone, non i Maya.
Che qualcuno poi abbia identificato la prima delle cinque ere Maya con Atlantide è un altro discorso.... bisognerebbe vedere chi sia stato a fare questa identificazione....


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MessaggioInviato: 23/08/2009, 23:25 
Infatti la questione delle era esposta dai maya probabilmente ha molto più a che fare con eventi astronomici e fatti locali che con veri e propri sovvertimenti catasrtofici.
Oggi ho trovato questo:
http://books.google.it/books?id=izxiJjS ... q=&f=false



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MessaggioInviato: 24/08/2009, 10:54 
sabato 22 agosto 2009
Dalle incongruenti interpretazioni ufficiali dei fossili ad un nuovo paradigma interpretativo della preistoria - parte 1

Su un sito decisamente ostile ai contenuti che diffondo nel mio blog, ovvero di wikipedia (che definisce paranoici quelli come me che denunciano il complotto dei potenti alle spalle della povera gente) leggiamo alla parola "fossile" (http://it.wikipedia.org/wiki/Fossile) che la fossilizzazione è un evento molto improbabile per il semplice fatto che non appena gli esseri viventi muoiono (che siano piante od animali) ne inizia la decomposizione.


Esatto, si tratta di un processo molto improbabile, eppure tutto sommato abbiamo scoperto tantissimi fossili di animali "preistorici" (a detta della scienza ortodossa), alcuni dei quali addirittura ammonticchiati l'uno sull'altro in veri e propri cimiteri di animali fossilizzati. Molto strano vero? Un processo altamente improbabile che si verifica in massa.

Su un altro sito molto ortodosso come encarta, sempre alla parola fossile, leggiamo che i fossili si formano con una certa facilità sui fondali (soprattutto marini) ove i sedimenti siano sufficientemente fini e ove sia una notevole velocità di sedimentazione; in tal modo l'organismo morto viene preservato dalla decomposizione e dalla disgregazione e quindi può col tempo fossilizzarsi. Ciò spiegherebbe bene anche la maggiore abbondanza di fossili marini rispetto a quelli terrestri.

Su un altro sito fedele all'interpretazione ortodossa della fossilizzazione e della preistoria (http://www.pd.astro.it) leggiamo che:

Gli organismi terrestri hanno minori possibilità di conservarsi perché negli ambienti sub-aerei l'erosione spesso prevale sulla sedimentazione. La fossilizzazione perciò é molto rara e avviene solo in casi rarissimi come un'eruzione esplosiva con caduta di materiale piroclastico (per esempio quella del Vesuvio del 79 d.C che ha lasciato numerosi fossili dei cittadini di Pompei) o a causa dell'accumulo di sedimenti durante un'alluvione.

E a questo punto viene però il serio dubbio su come abbiano fatto a fossilizzarsi questi organismi terrestri, i cui fossili sono arrivati fino a noi, dal momento che un fossile che si formi a causa di un'eruzione si dovrebbe riconoscere facilmente dalle caratteristiche geologiche del materiale vulcanico che lo circonda (i fossili di animali terrestri a noi pervenuti non risulta che si siano formati tutti in simili circostanze).

Però rileggiamoci per bene l'ultima riga, i fossili di animali terrestri si potrebbero essere formati a causa dell'accumulo di sedimenti durante un'alluvione.

Ah eccola la parola magica alluvione, ovvero un altro evento catastrofico al pari dell'esplosione vulcanica. Quindi secondo la stessa visione ortodossa della scienza un evento eccezionale e catastrofico é la causa della fossilizzazione degli organismi terrestri.


Ma guarda un po', cimiteri di animali fossilizzati ammucchiati tutti insieme, una catastrofe come la possibile causa della fossilizzazione ... e a questo punto viene un sospetto: possibile che tutti, o quanto meno la stragrande maggioranza dei fossili conservatisi sul nostro pianeta, si siano formati a causa di una o più catastrofi alluvionali (e/o vulcaniche) che li hanno ricoperti in tempi rapidissimi sotto una coltre di sedimenti?

Tale sospetto viene confermato persino dalle parole di esponenti dell'ortodossia paleontologica. Come si legge nell'articolo Il cimitero dei dinosaurti dello Shandong é il più grande del mondo Zhao Xijin, il paleontologo che sovrintende al recupero dei fossili per conto dell'Accademia delle Scienze della Cina, afferma infatti: "Secondo quello che sappiamo, questa regione doveva essere una zona molto umida con erba abbondante, una situazione ideale per i dinosauri a becco d´anatra. I dinosauri potrebbero essere stati vittime di un´eruzione vulcanica e un´inondazione avrebbe in seguito scaricato i cadaveri in questo luogo".

Ed ancora leggiamo su wikipedia alla voce Coelophysis (http://it.wikipedia.org/wiki/Coelophysi ... _dinosauri) delle centinaia di fossili dello stesso genere di dinosauro rinvenuti assieme nella proprietà denominata Ghost Ranch (New Mexico): "Ciò fa supporre che il decesso sia stato causato da un’improvvisa calamità, per esempio da una violenta inondazione che fece annegare gli animali, sommergendoli". Ancora una volta l'ortodossia scientifica ipotizza un evento catastrofico per giustificare la formazione di alcuni fossili.

Alla già citata pagina di wikipedia (alla voce fossile) si legge che il criterio di datazione dei fossili si basa sulla biostratigrafia, ovvero sul principio che normalmente gli strati più bassi di un qualsiasi terreno sarebbero più antichi di quelli superiori anche se a volte movimenti tellurici potrebbero addirittura ribaltare la situazione. L'applicabilità di tale biostratigrafia dipenderebbe dalla rilevazione nei diversi strati di fossili-guida ritenuti caratteristici di una certa epoca. In sostanza se troviamo negli strati più bassi solo esseri unicellulari, in quelli un po' più in alto piccoli animali un po' più complessi e negli strati superiori dei dinosauri (per esempio) ciò rifletterebbe le tappe della storia dell'evoluzione e ci permetterebbe di assegnare ad ogni strato una certa epoca della storia del nostro pianeta.

Da notare la notate bene, la sicurezza con la quale viene affermato quanto segue: "Naturalmente, lo strato più antico e sottostante si è formato per primo ed il più recente e sovrastante per ultimo" .

Naturalmente? Ma siamo davvero così sicuri? E se una catastrofe, quella catastrofe che sola potrebbe giustificare (anche agli occhi della stessa scienza ortodossa) la conservazione sotto forma di fossili degli organismi terrestri, avesse creato rapidamente diversi strati? Ed in tal caso non troveremmo forse gli organismi più piccoli sul fondo dei sedimenti e quelli più grandi inglobati negli strati superiori?

Un'altra cosa curiosa é che coi fallaci metodi degli isotopi radiattivi e col (relativamente affidabile) metodo del carbonio 14, secondo wikipedia: "si può avere la datazione radiometrica, che misura l'età della roccia in anni, ma che risulta meno preciso del metodo della datazione relativa".

Ma guarda un po', un metodo di datazione del tutto arbitrario, basato su congetture tutte da dimostrare, ovvero quello della biostratigrafia e dei suoi fossili guida sarebbe più affidabile di quella che viene considerata "datazione assoluta" coi radioisotopi. Questo sembra proprio volere dire che le datazioni coi radioisotopi hanno dato tante volte dei risultati così sballati e soprattutto in contrasto con gli assiomi stratigrafici che la scienza ufficiale si mette al sicuro affermando che nel caso la datazione radioisotopica fornisse dei dati "inaccettabili" li si può tranquillamente scartare.

Ricordo al proposito la già citata storia della datazione del teschio del primato catalogato come KNM-ER 1470, cui fu assegnata una prima datazione radioisotopica 212 – 230 milioni di anni, che fu ovviamente considerata errata perché gli esseri umani ufficialmente non esistevano in quei tempi così antichi. Furono allora ricercate in zona altre rocce vulcaniche da datare e finalmente, dopo un alcuni anni di "ricerca" si riuscì ad attribuire al teschio un di 2,9 milioni di anni; in seguito gli scienziati riuscirono, con nuovi studi delle rocce, ad ottenere addirittura un'età di 19 milioni di anni. Da notare che tutte queste datazioni non si ottengono certo con un'analisi radioisotopica del fossile, che é di per sé impossibile a meno che il reperto sia tanto recente (meno di 50.000 anni) da applicare il metodo del carbonio radioattivo C-14.

Da notare inoltre che la seconda datazione, quella di 2,9 milioni di anni fa, fu fatta su di un campione di rocce vulcaniche; come non ricordare quel tentativo di valutare l'età di una colata lavica recentissima (del 1986) del Monte St. Helen col metodo dei radioisotopi (potassio-argon per l’esattezza) che portò a delle misure comprese fra poco meno di mezzo milione di anni e quasi 3 milioni di anni.? L’errore percentuale massimo commesso in tale "misurazione" è di circa il 2.000.000.000%, leggasi 2 miliardi per cento!

Diamo un'occhiata adesso ad un altro tipo di cimiteri molto interessanti, quelli di esseri vegetali, dal momento che sono state ritrovate addirittura intere foreste fossilizzate. Il St. Louis Post-Dispatch del 24/4/2007 riporta la notizia della scoperta della più grande foresta fossile del mondo, ritrovata nello strato superiore di un di una miniera di carbone dell'Illinois (Geologists Discover World's Largest Fossil Forest in the Ceiling of an Illinois Coal Mine).

Tale foresta é stata scoperta nel 2005 ma la notizia del suo ritrovamento é stata data solo due anni dopo (cosa già di per sé un po' curiosa) e sull'articolo pubblicato su News@Nature riguardo alla questione viene affermato che sono state ritrovate pure piante simili alle mangrovie e viene citata l'affermazione di un ricercatore alquanto sorpreso da tale scoperta: "si è sempre ritenuto che le piante di mangrovia si siano evolute alquanto recentemente".

Come giustamente fanno notare sul sito http://www.s8int.com (che riporta integralmente l'articolo del St. Louis Post-Dispatch in lingua originale) la sorpresa di tale ricercatore é più che giustificata; la foresta fossile é stata scoperta infatti in uno strato di carbone datato (ufficialmente) al periodo carbonifero, ovvero circa 300 milioni di anni fa, mentre le piante dotate di fiori per la riproduzione (come le mangrovie appunto) secondo la cronologia ufficiale (quella che si rifa alla succitata biostratigrafia) sono apparse nel tardo cretaceo. Dal momento che la fine del cretaceo viene sancita dalla scienza ufficiale intorno ai 60 milioni di anni fa, potremmo trovarci in presenza dell'ennesima contraddizione insanabile all'interno della paleontologia ortodossa. Questa scoperta di una pianta da fiore in uno strato più antico del dovuto di 200 milioni di anni equivale grosso modo all'eventuale scoperta di un dinosauro vivente nella nostra epoca.

Intanto nella pubblicazione ufficiale della notizia su un giornale scientifico (Geology del maggio 2007) il ritrovamento di alberi simili a mangrovie non viene citato; viene forte il sospetto che la comunicazione della scoperta della foresta sia stata data in ritardo anche a causa di questa scomoda presenza, e che la versione ufficiale pubblicata su Geology sia stata epurata delle scoperte più scomode.

Al di là dei sospetti quello che é certo é che anche in questo caso gli scopritori della foresta ne attribuiscono la fortunata conservazione e fossilizzazione ad un evento catastrofico, ovvero un terremoto con conseguente sprofondamento ed inondazione dell'area, il solito leit-motiv. Un'altra affermazione (riportata anche dal St. Louis Post-Dispatch) degli scopritori di quella foresta fossile é degna di nota: "Quello che é straordinario in questa scoperta é che la foresta é stata preservata nella posizione originale. (...) con gli alberi che sono rimasti dritti in piedi."

Questa storia degli alberi fossilizzati nella posizione eretta originaria ci porta a fare un rapido balzo nel passato più recente, quando l'eruzione vulcanica del Monte St. Helen causò nel breve volgere di pochi mesi una serie di stravolgimenti naturali. Come conciliare quanto fu osservato dagli scienziati in tale occasione con la teoria dell'uniformismo di Lyell secondo la quale le formazioni geologiche sulla terra si formano nel corso di milioni di anni?

Il 18 maggio del 1980 nel breve spazio di 9 ore durante la prima eruzione esplosiva il vulcano ha cambiato radicalmente la sua forma, perdendo la sommità del suo cono; la violenza di tale eruzione é stata calcolata come equivalente a quella di 20.000 bombe atomiche di prima generazione (come quella sganciata su Hiroshima).

Nel breve volgere dei 5 mesi successivi si é osservata a creazione di due canyon, formati da fango e dal materiale piroclastico fuoriuscito dal vulcano: il Loowit Canyn e lo Step Canyon, il secondo dei quali è profondo circa 20 metri. La scienza ortodossa fino ad allora affermava che formazioni di quel tipo, come il famoso Gran Canyon, si sarebbero formate a causa di erosioni fluviali che hanno continuato ad operare senza soluzione di continuità per milioni di anni, mentre nel caso dei Canyon formatisi dopo l'eruzione del St. Helen prima si é formato un canyon e poi un fiume ha preso a scorrervi dentro.

Nel giro di 3 ore si è osservata la subitanea formazione di strati geologici; ciò è successo il 12 giugno del 1980 durante la terza eruzione esplosiva del vulcano che ha prodotto circa 75 cm di stratificazioni che hanno lasciato a bocca aperta i geologi. Secondo i principi uniformisti fatti propri dalla scienza ufficiale gli strati si formano nel corso di lunghissimi periodi di tempo (migliaia, milioni di anni) mentre le successive ondate di materiale eruttato dal vulcano oltre 100 strati si sono formati rapidamente, quasi tutti tra le le 21 e le 24 del 12-06-1980. Tali strati avevano spessori che vanno da un centimetro fino un metro, e si sono formati nel breve spazio di pochi secondi (i più sottili) o di pochi minuti (i più spessi).

Da notare che tutto il materiale eruttato e depositato in questi nuovi strati, nonostante l'alta temperatura e la coinvolta nel processo e nonostante la sua rapidità, non si é rimescolato dando luogo ad un unico blocco omogeneo, ma si é separato in diverse componenti dando luogo a strati perfettamente definiti. Simili sottili stratificazioni si trovano nel Grand Canyon, siamo sicuri che si siano formate nel corso di milioni di anni come hanno sempre affermato i geologi?

Ma veniamo finamente alla questione degli alberi uccisi e sradicati dal terribile cataclisma naturale associato all'eruzione vulcanica del Monte St. Helen che ha non solo troncato la cima del vulcano, ma anche modificato il corso del fiume adiacente e causato alla fine la deposizione di milioni di tronchi (con l'apparato radicale intatto) nel lago Spirit Lake. Col passare degli anni i tronchi si sono letteralmente inzuppati e si sono depositati sul fondo. Le radici degli alberi, che sono più dense e che formano circa il 10% dei tronchi hanno fatto da zavorra ed hanno fatto sì che i tronchi si depositassero in posizione verticale, con le radici rivolte in giù che furono presto coperte e bloccate da una rapida sedimentazione depositatasi sul fondo del lago; un rilevamento effettuato tramite un sonar ha permesso di localizzare circa 20.000 tronchi in posizione verticale sul fondo dello Spirit Lake.

In tal modo (l'apparenza si sa, spesso inganna) essi danno l'impressione di essere cresciuti e morti lì dove sono stati deposti, e sono persino disposti in strati, come se ci fosse una foresta più recente depositata al di sopra di quella più antica, mentre gli alberi sono stati deposti lì nel giro di una sola giornata (il giorno della prima e più grande eruzione) ed il successivo processo si é svolto nel giro di appena dieci anni; magari fra cento o mille anni (una bazzecola dal punto di vista geologico) questi alberi saranno diventati fossili.

Tali notizie sul Monte St. Helen (come potete controllare sull'interessante articolo L'enigma degli alberi pietrificati, che tratta la questione delle foreste fossili) sono verificabili anche su fonti scientifiche ufficiali ovvero:

Un'Harold G. Coffin, "Erect Floating Stumps in Spirit Lake, Washington," Geology 11 (1983), pp.298-299;

"Sonar and Scuba Survey of a Submerged Allochthonous 'Forest' in Spirit Lake, Washington," Palaios, 2 (1987), pp. 179-180.

Formazioni simili a quella degli alberi sul fondo dello Spirit Lake si trovano in altri posti fra le quali lo Specimen Ridge nel Parco Nazionale di Yellowstone, dove sono statie foreste disposte in 27 strati sovrapposti, che come indica un cartello posto nelle vicinanze secondo la scienza ufficiale sono state “Sepolte nelle rocce vulcaniche che compongono la montagna (...) 50 milioni di anni fa.” Rocce vulcaniche, già, non vi viene il sospetto che anche lì sia successo quanto é accaduto nei pressi del Monte St. Helen, forse con un'eruzione vulcanica ancora più potente che potrebbe essere avvenuta diverse migliaia di anni fa invece che diversi milioni di anni fa, magari intorno al fatidico 9.600 a.C (data ove non solo Platone pone la fine della sua Atlantide, ma la scienza ufficiale pone l'estinzione repentina di numerose specie di animali).

Nella seconda parte dell'articolo incontreremo numerose altre incongruenze della paleontologia e della geologia ufficiale che, insieme a quanto già su esposto, ed insieme a tutti i dati già mostrati negli altri articoli già scritti sulla questione sembrano indicare che quanto osserviamo nella parte superficiale della crosta terrestre abbia origini abbastanza recenti (dell'ordine della decina di migliaia di anni).

Le varie formazioni geologiche potrebbero essere quindi la testimonianza di uno o più grandi cataclismi (la cui memoria, tramandata da pressoché tutti i popoli della terra , é stata conservata anche dalla Bibbia sotto il nome di "diluvio universale"); tali eventi, forse innescati dall'impatto con un corpo celeste (uno o più grandi asteroidi per esempio) avrebbero potuto consistere in dislocazioni repentine delle zolle continentali, intensi episodi di vulcanismo, evaporazioni di grandi masse d'acqua e conseguenti piggie torrenziali, enormi tsunami causati dall'impatto cosmico e/o dalla dislocazione dei continenti. tutto ciò avrebbe permesso la contemporanea quanto rapida formazione di strati geologici, catene montuose, canyon, e avrebbe creato i presupposti per la fossilizzzione (altrimenti altamente improbabile) dei numerosi reperti organici che sono a noi pervenuti.

Se questo é quanto é avvenuto potrebbe essere impossibile scoprire sul nostro pianeta qualche reperto più antico di qualche decina di migliaiai di anni, e di conseguenza qualsiasi discorso sull'evoluzione e/o creazione della vita sulla terra sarebbe vano non essendovi alcuna maniera di indagare la questione.

Nota Bene: alcuni link inseriti a dei siti creazionisti (per altro molto interessanti) non significano assolutamente (per quanto appena spiegato) la mia adesione alle teorie del creazionismo biblico, ma denotano la validità di molti dati e di alcune interpretazioni presenti negli articoli e nei siti stessi, al di là della cornice di riferimento religiosa.
http://scienzamarcia.blogspot.com/2009/ ... arte1.html



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Grigio
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MessaggioInviato: 24/08/2009, 11:08 
Qualcuno mi ha chiamato in causa?

Infatti il mio nick name è proprio per questo argomento.

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Nel 1999 si diceva che il codice dresda sotto riportato rappresentasse l'avvento di una civiltà extraterrestra sulla Terra.
Sappiamo oggi, che non è così, rappresentava quello che oggi chiamiamo il 2012.

http://it.wikipedia.org/wiki/Codice_di_Dresda



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secondo me col 2012..... in qualche modo gli alieni ne fanno parte...



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