Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3 messaggi ] 
Autore Messaggio

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2780
Iscritto il: 13/11/2009, 23:29
Località: Palermo
 Oggetto del messaggio: Napoli, un cunicolo segreto x i riti dei Templari
MessaggioInviato: 20/04/2011, 20:24 
Napoli, il mistero della Pietrasanta Sotto la chiesa un cunicolo segreto
per i i riti di fede dei Templari

NAPOLI - Dodici croci templari disposte in sequenza a delimitare un perimetro, un percorso stretto e tortuoso che si trova 35 metri sotto il manto stradale, dove i rumori della città nemmeno si intuiscono e la temperatura non cambia mai: d’estate o d’inverno ci sono sempre sedici gradi.

Pare l’inizio di un romanzo d’avventura di quelli che finiscono in cima alle classifiche e si trascinano dietro programmi tv e filmoni d’azione; invece è una storia tutta napoletana che si svolge nel cuore della città, a via dei Tribunali.



Il luogo è quello un po’ magico della basilica della Pietrasanta, la guida è Luca Cuttitta, speleologo e presidente de «La Macchina del Tempo», che gestisce il sottosuolo di quella chiesa. Il viaggio nelle viscere della terra è avventuroso: si passa attraverso la cripta a 6 metri di profondità, si scende ai margini di uno strapiombo che raggiunge i 25 metri, si prosegue con un tuffo dentro una antica cisterna che raggiunge la quota di meno trentacinque metri. Significa infilarsi nell’antico acquedotto prima greco e poi romano; significa soprattutto buio fitto e grande attenzione, per adesso: «Tra qualche mese diventerà l’unica cavità europea completamente accessibile anche ai disabili», sorride Cuttitta che ha in mente un clamoroso progetto di sviluppo per questo luogo
.
Per adesso di clamoroso ci sono la fatica e i segni che si scoprono lungo le pareti dell’acquedotto. Sono croci «ricrociate» o «potenziate», le vedete nelle foto in alto in questa stessa pagina, si tratta di simboli cristiani che, ad ogni estremità si espandono in altre croci. Si tratta di un simbolo antico, uno dei dodici utilizzati dai templari per rappresentare la croce.
E dodici sono anche le incisioni nel tufo dei cunicoli dell’acquedotto.

La prima si trova all’altezza di un bivio della cavità: è posto all’ingresso della parte destra della forcella, seguendo quella via si cammina per qualche decina di metri sotto largo Proprio D’Aramiello, si svolta ancora a destra e si cammina sotto l’istituto Diaz, si prosegue lungo quella direzione arrivando esattamente sotto al palazzo del principe di Sansevero.

A quel punto il camminamento smette di essere tortuoso e diventa incredibilmente dritto, come un fuso: un corridoio lungo cinquanta metri che parte dal palazzo del principe di Sansevero, Raimondo di Sangro, e finisce esattamente sotto all’altare della chiesa della Pietrasanta nel luogo dove c’è il «cemeterium» (l’area sottoposta alla chiesa nella quale venivano preparati i cadaveri per la sepoltura).
Sembra che quelle croci siano posizionate proprio per indicare un percorso.

[Tra i vari simboli incisi sulle pareti di tufo c’è anche un incredibile simbolo della Santissima Trinità realizzato con tempo e pazienza. Chissà chi doveva seguire quella strada: le ipotesi spettano ai ricercatori e agli esperti. Divertirsi a cercare soluzioni al mistero sarebbe un semplice esercizio di fantasia.

Noi, invece, proviamo a fare semplicemente la cronaca di quel che è nascosto nel sottosuolo e che, fino a ieri, era noto solo a qualche decina di speleologi che si erano avventurati lì sotto.

L’idea che questo fosse un luogo di frequentazione templare è affascinante. In un solo momento torna alla mente tutta la storia della basilica della Pietrasanta: in quel luogo sorgeva il tempio di Diana che aveva l’ingresso su «vico della luna», l’attuale via Del Giudice. Quando si decise di convertirlo alla cristianità, alcuni pezzi del tempio furono conservati (il capitello di una colonna è ancora lì, base del fonte battesimale).

Ma il popolo continuò a considerarlo magico, tanto che i napoletani del 528 dopo Cristo sostenevano che fosse posseduto da un demonio sotto forma di maiale che grugniva e incuteva timore. Così nacque il rito del maialino che, ogni anno, veniva offerto al vescovo. La chiesa divenne poi meta del pellegrinaggio dei fedeli quando ospitò la «pietra santa», un marmo con una croce incisa (oggi perduto), baciando il quale era possibile ottenere il perdono da tutti i peccati.

A proposito, il nome corretto della basilica non è quello di «Pietrasanta», con il quale i napoletani identificano quel luogo; la chiesa, alla fondazione, venne intitolata alla Vergine con il nome di «Santa Maria Maggiore»: racconta la narrativa sui Templari che i luoghi prediletti dai cavalieri sono quelli dedicati alla madre di Cristo. Ma forse stiamo scivolando nella fantasia.

Noi qui ci limitiamo semplicemente a fare la cronaca di quell’incredibile scoperta che fino ad oggi solo gli speleologi condividevano e che, finalmente, diventa patrimonio di tutta la città.

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=145549#


Top
 Profilo  
 

Pleiadiano
Pleiadiano

Avatar utente

Difensore della logicaDifensore della logica

Non connesso


Messaggi: 4533
Iscritto il: 05/12/2008, 22:51
Località: Padova
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/04/2011, 19:12 
Interessante. Sarebbe da approfondire. Sapevo già che nel sottosuolo di Napoli e di varie altre parti della Campania ci sono cunicoli e stanze sotterranee, anche di origine antichissima, pre-romana addirittura, sorta di catacombe dedicate originariamente a culti pre-cristiani.
Tutta la faccenda mi fa pensare a collegamenti con altri luoghi e vicende misteriose di altre parti d'Italia, o della Campania stessa.
Mi interesserebbe sapere come è la rappresentazione della Santissima Trinità graffita sulle pareti del cunicolo (è il triangolo con l'occhio, o è la rappresentazione delle Tre Persone distinte?).
Mi ha colpito inoltre il fatto che un tempo, al posto della chiesa di Pietrasanta, ci fosse un tempio di Diana, la Dea delle Streghe.
Il culto di Diana, si sa, sopravvisse nell'Italia del Medioevo sotto forma di culti stregoneschi segreti, e nella Campania si concentrava a Benevento.
Tale culto si era fuso con il culto misterico di Iside, divinità egizia che era stata poi identificata con Diana, e il cui culto era parecchio diffuso in Campania durante l'era imperiale, basti pensare al tempio isiaco di Pompei.
Non è un caso che poi la basilica, una volta fondata, sia stata consacrata alla Vergine Maria, pressoché identica a Iside e quindi a Diana, il cui culto in quel tempo (e forse ancora oggi) non era altro che il culto di Diana "cristianizzato" e celato sotto forme accettabili dall'establishment cattolico, così che tanti potevano continuare a praticare il culto di Diana facendo finta di venerare Maria.
Forse anche i Templari del luogo avevano praticato culti proibiti in luoghi segreti?
Certo, forse dei Templari si parla fin troppo, ma il caso potrebbe senz'altro condurre a rivelazioni importanti sugli antichi culti segreti d'Italia, di cui si parla troppo poco, a mio avviso....
Quando si parla di culti segreti, si guarda sempre all'estero, mentre invece bisognerebbe guardare più a casa nostra....


Ultima modifica di Enkidu il 25/04/2011, 19:30, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1173
Iscritto il: 30/03/2011, 19:03
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/04/2011, 20:02 
Ho trovato un sito molto interessante sulla Napoli sotterranea (http://www.napoliunderground.org/), logicamente parla anche di questa scoperta.



Cavalieri e croci templari nel sottosuolo di Napoli?

E' passato qualche giorno dall' “incredibile scoperta” delle croci “templari” nel sottosuolo partenopeo così come riportato dalla versione web di un articolo comparso su “Il Mattino” del 14/04/2011 e sento l'impellente bisogno di dire la mia, anche per ridare alla Speleologia italiana e partenopea il rispetto che merita.

Ho già avuto modo di commentare questa storia, ma solo ora ho letto la versione cartacea dell'articolo comparso lo stesso giorno (e quello di oggi 19/04/2011). E' stato divertente anche visionare il filmato, reperibile sul web (I TEMPLARI NELLA PIETRASANTA), girato nei sotterranei della basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta per l'occasione carente di luminaria per creare il giusto pathos (in genere è illuminata a mezzogiorno da luci al neon!), ma le croci lì non le vedrete è possibile visionarle invece sul video di Napoli Underground del 2009 (il link è alla fine del mio intervento).

Bene, cominciamo dal principio e cerchiamo di svelare il “Mistero”. Il mio intervento sarà argomentato e spero che chi si senta chiamato in causa faccia lo stesso.

Il giornalista coadiuvato da uno “speleologo” che a detta sua gestirebbe il sottosuolo di quella chiesa avrebbe rinvenuto 12 croci definite “templari” in un luogo ben preciso, infatti “ la prima si trova all’altezza di un bivio della cavità: è posto all’ingresso della parte destra della forcella, seguendo quella via si cammina per qualche decina di metri sotto largo Proprio D’Aramiello (sic!), si svolta ancora a destra e si cammina sotto l’istituto Diaz, si prosegue lungo quella direzione arrivando esattamente sotto al palazzo del principe di Sansevero. A quel punto il camminamento smette di essere tortuoso e diventa incredibilmente dritto, come un fuso: un corridoio lungo cinquanta metri che parte dal palazzo del principe di Sansevero, Raimondo di Sangro, e finisce esattamente sotto all’altare della chiesa della Pietrasanta nel luogo dove c’è il «cemeterium» (l’area sottoposta alla chiesa nella quale venivano preparati i cadaveri per la sepoltura). Sembra che quelle croci siano posizionate proprio per indicare un percorso... la Pietrasanta si trova esattamente di fronte al palazzo di Raimondo di Sangro principe di Sansevero”.

Primo: nessuno gestisce il sottosuolo in questione che si snoda ben aldilà del perimetro sottostante la chiesa. Quel tratto di sottosuolo è di tutti e gli accessi si trovano in diversi punti della città. Naturalmente chi controlla un accesso può vietare ad altri l'ingresso (qui per fortuna ne abbiamo diversi!)...

Secondo: le croci rinvenute qualche anno fa nel tratto al di sotto di via Tribunali sono più di 12 (molte di più e quelle di fattura “complessa” molte di meno, ma ripeto che in tutto il sottosuolo di Napoli è possibile visionarle, su Napoli Underground ne abbiamo qualche esempio)! Ma capisco, quel numero è troppo figo, troppo...come dire...”templare”! E non venitemi a dire che ne avete scovate di nuove, perchè vedo sempre le stesse immagini per giunta tratte dal video di Napoli Underground (come al solito)!

Terzo: come noto non conoscete la topografia superficiale della vostra città (la Pietrasanta si troverebbe esattamente di fronte al palazzo di Raimondo di Sangro principe di Sansevero????), palazzo Sansevero si affaccia su piazza san Domenico, con google map chiunque può rendersi conto delle distanze, c'è qualche isolato nel mezzo ma come si sa la fantasia abbatte ogni confine! Bene, scarsi in topografia di superficie capisco a questo punto il perchè del rocambolesco percorso sotterraneo descritto (in più bisogna ricordare ai neofiti che ogni edificio del centro antico di Napoli è collegato all'acquedotto). Ma del resto come collegare il nome del più noto alchimista partenopeo a quello della basilica? Con un po' più di studio forse avreste cavato qualcosa di meglio...

A questo punto, le croci potrebbero indicare anche il percorso per la pizzeria “Lombardi”...

Il giornalista prosegue affermando che lo “speleologo” suo accompagnatore avrebbe in cantiere il progetto di rendere “accessibile anche ai disabili” la cavità in questione. Non è la prima volta che sulle pagine di questo quotidiano viene ventilata l'“originale” idea, addirittura lo “speleologo” in questione in passato ci ha rilasciato qualche chicca in più esternando l'ipotesi di un ascensore che renda più facile l'accesso ai diversamente abili. Poiché sono una persona molto curiosa (ho l'animo dell'investigatore, ma forse qualcuno direbbe della “capera”...) ho scoperto che in realtà già esiste un progetto (depositato presso il Comune di Napoli) in tal senso: “Progetto di utilizzo a fini culturali e turistici del sotterraneo e del sottosuolo della basilica della Pietrasanta” (a questo link potrete visionare quanto affermo: http://www.centrostorico.na.it/index_mdi_det.asp?ID=153) opera dell'architetto Carlo Natale...wow! Questa cavità deve ispirare buoni propositi se anche l'architetto Natale un po' di tempo fa ha immaginato “messa in sicurezza cavità, elevatore meccanico, impianti, opere edili accessorie, restauro della macchina da festa seicentesca, attualmente poggiata nella basilica, e della quadreria oggi a disposizione della Soprintendenza ai beni storici di Napoli - utilizzo del sotterraneo e del sottosuolo della basilica aperto a visitatori e accessibile a portatori di handicap motorio”...Ma dimenticavo, tutti conoscono questo progetto!
Ma passiamo al piatto forte!

Non contenti di scomodare il Principe di Sansevero entra sulla scena anche un tale Alexander Andreas (o meglio la sua lapide corredata di teschio e tibie incrociate) definito dall'articolista “matematico-filosofo tedesco follemente attratto dall’alchimia” (e te pareva!). La pietra riporterebbe una dicitura in latino (il nome del protagonista infatti è latinizzato) e la data del probabile decesso “1593”. In più l'autore dell'articolo ci rammenta che di lui (Alexander) “si conosce poco: molti trattati di matematica, un racconto «Della guerra de Campagna di Roma e del Regno di Napoli nel pontificato di Paolo IV l’anno 1556, 1557», studi che si espandevano alla dinamica dei fluidi, qualche dissertazione sull’utilizzo degli acidi”.

Allora, cerchiamo di raccapezzarci. Esiste, o meglio esisteva, un Alexander Andreas matematico tedesco e professore all'Università di Lipsia nato nel 1465. Esiste, o meglio esisteva, anche un Alexander Andreas italianissimo (Alessandro Andrea o d'Andrea) nato nel 1519, letterato, autore del trattato citato nell'articolo “Della guerra di Campagna di Roma ecc. ecc.” (per maggiori informazioni consultare “Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli, ornata de loro rispettivi ritratti” Volume 10, Parte 2 di Niccolò Morelli di Gregorio (1825), p.412, oppure del 1678 la “Biblioteca Napoletana, et apparato a gli huomini illustri in lettere di Napoli, e del regno delle famiglie, terre, citta, e religioni, che sono nello stesso regno. Dalle loro origine, per tutto l'anno 1678” di Nicolò Toppi, p. 7). Indovinate in che anno è morto il nostro Andreas (quello italiano)? Nel 1593 a 74 anni. Dove? A Napoli e fu seppellito, guarda un po', nella “Croce di Lucca” così come riportato da Niccolò Morelli di Gregorio. E la Pietrasanta? Come è finita lì la sua lapide con inciso su il teschio e le tibie probabilmente a rappresentare il suo trapasso? La chiesa della Croce di Lucca è situata proprio a via Tribunali di fianco alla basilica della Pietrasanta. Nel corso dei secoli ha subito diversi interventi, non per ultimo quello all'inizio del Novecento in cui furono abbattuti alcuni locali dell'edificio sacro. Potrebbero aver spostato qualche lapide o resto umano nella vicina Pietrasanta? Ma che vado farneticando...meglio immaginare uno pseudo-alchimista-templare intento ad atti di negromanzia nella Pietrasanta, dimenticavo il “piccolo particolare” che ci ricorda il giornalista de Il Mattino con cui chiude la sua esposizione: “il «jolly roger», il teschio con le ossa incrociate, è un classico simbolo templare. Ma stiamo scivolando nella fantasia, meglio attenersi alla cronaca e alle traduzioni ufficiali.” E meno male!

Il ruolo della Speleologia dovrebbe essere quello di svelare il sottosuolo, non quello di coprirlo sotto un tumulo di chiacchiere senza senso. Per pubblicizzare il nostro mondo sotterraneo abbiamo bisogno di questo, cui prodest?

Un suggerimento: invece di dissertare su argomenti che non si conoscono consiglio ad alcuni “speleologi” di limitarsi a tenere stretta la torcia per non inciampare o tutt'al più, se accompagnati da qualcuno più esperto di loro, a reggere la rollina per effettuare i rilievi...

P.S. Leggo su Il Mattino (19/04/2011) di oggi che si sarebbero scomodati addirittura i “Templari” di Napoli, nella persona di Giovanni de Lutio, per confermare tutto questo. Il cavaliere spera che al più presto divenga accessibile quella cavità (ops...), sarebbero emozionati per la “scoperta” perchè finalmente c'è la “Prova”! Mi dispiace, ma è nel loro destino continuare a cercare...

2P.S. La smettete di usare nostro materiale senza citarne la fonte (Napoli Underground) per i vostri giochi?

A questo link, se non ne avete abbastanza, il nostro articolo sulla sedicente “scoperta” e alcune foto, scattate in altre cavità partenopee e nei pressi, di croci incise nel tufo... Croci templari nel sottosuolo di Napoli?

Selene Salvi

(Napoli Underground)



Gallery

http://www.napoliunderground.org/it/gal ... &catid=286

http://www.napoliunderground.org/it/com ... apoli.html



_________________
"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei" - Oracolo di Delfi
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3 messaggi ] 

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 06/05/2025, 08:18
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org