visto che le graffe che mantengono alcuni massi dovevano essere in bronzo alcuni "studiosi" dicono che è impossibile che tali costruzioni siano antecedenti ai 200 anni d.c
le difficoltà di datazione derivano dal fatto che le terracotte trovate non sono ricollocabili in un determinato periodo di tempo e inoltre secondo qualcuno queste rovine sorgerebbero sopra altre molto più antiche. Una delle ipotesi meno accreditata ma più affascinante retrodata il sito almeno a circa 7000 anni a.c se non di più..
Tempo fa voyager ci aveva fatto un servizio e lo aveva accennato anche nella puntata sul 2012 cmq qui viene citato:
http://centroufologicotaranto.wordpress ... nt-aliens/è un bellissimo documentario di oltre un'ora, sottotitolato in ita, merita veramente
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Per quanto riguarda l'erba ti cito questo pezzo tratto da qui:
http://www.lostinn.com/lworld/machupicchu.htmNel diario di un esploratore si trova difatti la possibile soluzione a questo mistero. Durante una spedizione sulle ande il cavallo di un esploratore si azzoppò e lui scese ed iniziò a camminare. Dopo poco si rese conto che i suoi speroni erano stati completamente consumati dall'erba. Quest'erba scoperta per caso ed ancora priva di un nome scentifico è forse la risposta all'incredibile maestria degli Inca? Sembra di si, è infatti in grado di sciogliere i metalli e le pietre, consente di modellarle per poi restituire la forma solida al materiale disciolto. Gli Inca la conoscono da sempre, il nome della pietra è Harak Kehama, si tratta di un'erba alta circa 25 cm di colore rosso. L'altopiano dove è stata ritrovata quest'erba si trova nell'altoPerù a poca distanza da Cuzco.Mi chiedo quale proprietà chimica possa avere una pianta del genere per sciogliere la pietra e ricomporla con le stesse caratteristiche originarie.. genera per caso un calore immenso?