Ricostruita la gigantesca inondazione che più di 5 milioni di anni fa riportò l'acqua nel bacinoUn'alluvione catastrofica, di proporzioni mai viste, la più grande che abbia conosciuto il nostro Pianeta. È quella che circa 5,33 milioni di anni fa ha portato al riempimento del bacino del Mediterraneo, dopo che lo spostamento delle zolle dei continenti lo aveva isolato completamente dall’Atlantico (alla fine del Miocene), portandolo a essiccarsi gradualmente durante quella che è nota come la "crisi di salinità".
LO STUDIO – Sono i ricercatori spagnoli del Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica (CSIC) gli autori di uno studio che oggi rivela i dettagli della colossale inondazione che ha riportato in vita il Mare Nostrum. L’indagine, pubblicata sulla rivista scientifica Nature (
http://www.nature.com/nature/journal/v4 ... 08555.html), ha permesso agli esperti di stabilire che tale processo di riempimento non è stato per nulla lento: tutto sarebbe avvenuto nell'arco di 2 anni al massimo e non nel corso di 10mila anni, come altre teorie vorrebbero.
INONDAZIONE – Secondo gli scienziati, infatti, quando (nell’era geologica dello Zancleano) le acque dell’Atlantico sono riuscite a fluire nuovamente attraverso lo stretto di Gibilterra in quella che ormai era sostanzialmente una valle disseccata, si è verificata una vera e propria inondazione catastrofica. Il livello del mare si è alzato rapidamente, con picchi massimi di 10 metri al giorno, e in breve tempo il bacino ha accolto il 90 per cento delle sue acque. Così, tramite l'alluvione Zancleana, il Mediterraneo è tornato a essere un mare.
Fonte: corriere.it
A pensarci fa una certa impressione: a quanto pare ci sono voluti appena due anni per riempire il Mediterraneo. Grazie ad un canale di circa 200 chilometri scavato dall'Oceano Atlantico in corrispondenza dello Stretto di Gibilterra, un'alluvione che sarebbe durata da qualche mese fino a un massimo di due anni avrebbe riempito del 90% il mare che oggi circonda l'Italia.
A dimostrarlo e' stato uno studio condotto da ricercatori spagnoli guidati da Daniel Garcia-Castellanos dell'istituto di ricerca spagnolo Csic di Barcellona. La ricerca e' stata pubblicata su Nature e ripresa sul sito della Bbc.
Secondo gli scienziati, il mare Mediterraneo si separò dall'Oceano Atlantico, prosciugandosi, circa 5 milioni di anni fa. I ricercatori spagnoli, studiando i dati sismici e il comportamento dei laghi tettonici, quelli che si formano per sprofondamento del terreno, sono riusciti a creare un modello computerizzato in grado di ricostruire la portata dell'erosione provocata dalle acque dell'Oceano Atlantico e i tempi in cui questo processo avvenne.
Secondo lo studio, all'inizio il flusso sarebbe stato lento con l'acqua che passava attraverso un piccolo canale. Successivamente, pero', l'acqua avrebbe eroso un canale piu' grande causando una repentina e catastrofica alluvione.
Precedenti stime avevano suggerito che l'alluvione si fosse protratta per ben 10mila anni, un periodo molto piu' lungo rispetto ai due anni ipotizzati dai ricercatori spagnoli.
"Questa improvvisa alluvione - hanno spiegato su Nature Garcia-Castellanos e i suoi colleghi - potrebbe aver provocato dei picchi di innalzamento del livello del Mediterraneo di piu' di 10 metri al giorno".
Secondo lo studio spagnolo, nell'area dell'attuale Stretto iniziarono a prodursi 'fessure' e l'acqua inizio' a fluire dall'Atlantico al Mediterraneo con un flusso equivalente a mille volte quello del Rio delle Amazzoni, il fiume piu' impetuoso della terra. L'acqua circolava a oltre 100 chilometri all'ora, ha spiegato a El Periodico Garcia Castellanos, e cadeva nel Mediterraneo da un dislivello di almeno un chilometro, su un fronte di quasi 200 chilometri.
Secondo Rob Govers, geologo dell'universita' di Utrecht, Olanda, per confermare questo dato si dovrebbe ora misurare il volume dei sedimenti che sono stati portati via dall'oceano durante l'erosione per verificare che effettivamente corrispondano al materiale che avrebbe costituito in passato il passaggio aperto dall'Atlantico.
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