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MessaggioInviato: 20/12/2012, 21:05 
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Doc ha scritto:

Ma se al posto del laser fosse stato impiegato un metodo di lavorazione avanzatissimo (perché noi non lo conosciamo) ma con mezzi semplici, eredità di conoscenze ormai dimenticate?



Credo che questa sia la chiave per spiegare tutta la massoneria (alla lettera, realizzazione delle opere in pietra) antica.


Mezzi semplici ma usati sfruttando conoscenze scientifiche avanzatissime, eredità di civiltà tecnologicamente avanzate.
Opere realizzate sotto la direzione iniziale degli ultimi rimasti di quelle civiltà, che hanno poi inevitabilmente dovuto reclutare e cedere il posto ai locali,
scegliendo di tramandare le conoscenze in segreto, originando le dottrine esoteriche, dalla casta sacerdotale egizia fino alla Massoneria moderna, intesa come organizzazione.


Il che spiega anche come mai nel corso del tempo le opere megalitiche hanno una costante e direi esponenziale decadenza nella qualità,
una evidente contraddizione alla archeologia ufficiale, secondo cui le conoscenze avrebbero dovuto progredire, invece di regredire.
Prova che un tempo vi erano conoscenze ben più avanzate e che col passare del tempo è avvenuto un costante declino, dovuto alla dispersione di quelle conoscenze.

Perchè una volta consumati i mezzi originali tecnologicamente avanzati della/e civiltà di origine, diveniva impossibile trasmettere la totalità delle conoscenze,
e i nuovi sacerdoti avevano un bagaglio sempre più leggero da trasmettere alla prossima generazione,
fino a ridurlo a poche conoscenze di base accessibili ad un uomo della loro epoca senza l' ausilio di supporti tecnici avanzati.


Una mia personale supposizione, ma confortata da abbondanza di prove, non solo pesanti come macigni, ma proprio macigni.
Basta dare uno sguardo a qualunque atlante, album di foto turistiche, per rendersi conto del fenomeno di cui sopra:
più il tempo passava, e più le opere in pietra, invece di progredire, regredivano.



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 20/12/2012, 21:07 
Come sempre,non ci sono elementi realmente comprovanti reali conoscenze all'avanguardia di queste popolazioni.Che fossero ottimi specialisti sulla lavorazione della pietra credo sia innegabile.Mi domando se non avessero trovato le cave di lavorazione degli obelischi egiziani....Chissà dove si sarebbe arrivati!



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MessaggioInviato: 20/12/2012, 21:16 
C' è un abisso tra un obelisco egizio e le opere senza nome di tutto il mondo.
Se hai letto il mio post precedente sai a cosa mi riferisco, non intendo ripetermi.
Io rimango della mia idea.

Con rispetto,

Aztlan



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MessaggioInviato: 20/12/2012, 23:16 
ma chi ha detto che i blocchi di puma punku sono di diorite ? avevo fatto una ricerca tempo fa e mi risulta che ci sia solo andesite e arenaria.


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MessaggioInviato: 20/12/2012, 23:52 
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alessandro1990 ha scritto:
Con la mia affermazione non avevamo molto da fare volevo intendere che molti mestieri non esistevano non penso che avevamo gli stilisti gli elettricisti o i notai ecc la maggior parte della popolazione di dedicava alla costruzione di queste opere

Probabilmente avevano molto più da fare loro all'epoca, che noi oggi, che buttiamo via molto del nostro tempo in cose superflue.
Esempio.
Lo stile, l'abbigliamento, la moda, è un aspetto molto importante della società, rappresentando uno dei modi più importanti con cui le civiltà del passato e anche la nostra manifestano il loro essere e il loro modo di vedere e vivere il mondo (di fatti noi siamo una civiltà pessima). Di conseguenza, la sartoria (in fondo il sarto è uno stilista) come professione, esisteva.
Non c'erano elettricisti? Mah...
Di sicuro c'erano però idraulici, muratori, carpentieri, vasai, agricoltori, allevatori, soldati, mercanti, massaie (sai non c'erano le lavatrici a quanto pare...) e molte altre occupazioni. Ancora dell'idea che la maggior parte della popolazione di una civiltà facesse come professione lo spaccapietre?
Dire che la maggior parte della popolazione si occupava della costruzione di questi incredibili monumenti è come sostenere che il governo tecnico abbia fatto del bene a questo paese: affermazione sconnessa dalla realtà.
Mi spiace essere così duro e "antipatico", ma penso che sia doveroso correggere il tiro.
Cita:
Aztlan ha scritto:
Mezzi semplici ma usati sfruttando conoscenze scientifiche avanzatissime, eredità di civiltà tecnologicamente avanzate.
Opere realizzate sotto la direzione iniziale degli ultimi rimasti di quelle civiltà, che hanno poi inevitabilmente dovuto reclutare e cedere il posto ai locali, scegliendo di tramandare le conoscenze in segreto, originando le dottrine esoteriche, dalla casta sacerdotale egizia fino alla Massoneria moderna, intesa come organizzazione.
Ci siamo! Questa è la strada da seguire per cercare di cavare qualcosa da tutti sti reperti archeologici incredibili!!!
Perché è esattamente come hai detto tu:
Cita:
Il che spiega anche come mai nel corso del tempo le opere megalitiche hanno una costante e direi esponenziale decadenza nella qualità, una evidente contraddizione alla archeologia ufficiale, secondo cui le conoscenze avrebbero dovuto progredire, invece di regredire.
Prova che un tempo vi erano conoscenze ben più avanzate e che col passare del tempo è avvenuto un costante declino, dovuto alla dispersione di quelle conoscenze.
Trovo che a prova di questa affermazione fondamentale, sia il caso di guardare le mura di Cuzco:
Immagine
Enormi blocchi di pietra perfettamente incastrati (tanto che non ci passa un ago) che via via, vanno facendosi sempre più piccoli, testimonianze di epoche diverse della regione (e qui non sono io a dirlo, ma gli archeologi).
Insomma...non è proprio come ce lo si aspetterebbe: un costante aumento nelle capacità e nelle conoscenze tecniche.

Ed è qui che la faccenda si fa interessante, anzi interessantissima: un'antica leggenda andina sostiene che l'antico popolo costruttore delle piramidi aveva scoperto il metodo di corrodere e fondere la pietra in modo da renderla malleabile, attraverso il succo ricavato da una pianta.

Niente laser o punte diamantate, che seppure restano come ipotesi, di certo non sono tra le più accreditate, ma guarda caso come alcuni di noi stanno sostenendo: un metodo relativamente semplice, basato su conoscenze più avanzate e approfondite delle nostre.

PS.Bene! Stiamo quagliando qualcosa a quanto pare! [;)]



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MessaggioInviato: 21/12/2012, 00:04 
Grazie caro Doc, sono d' accordo che sia questo il modo di procedere.

Conosco quella leggenda, ne parlava Kolosimo in uno dei suoi libri... e a pensarci bene non è poi inverosimile.

L' evoluzione ha fatto delle piante delle instancabili produttrici di sostanze dalle proprietà incredibili.
In fondo la proprietà sopra descritta non sarebbe poi impossibile, basta pensare alle piante urticanti come la comune ortica per trovare un paragone nel mondo biologico.
E nel mondo minerale il discorso non cambia, tutto è composto della medesima materia; alla base ci sono sempre gli stessi elementi della tavola periodica.

E' possibile che in qualche modo una sostanza vegetale reagisca chimicamente "allentando" i legami molecolari?

Sarebbe interessante girare la domanda ad un perito chimico.

Aztlan



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MessaggioInviato: 21/12/2012, 07:57 
[:p] Infatti la mia è una reminiscenza dei testi Kolosimo (uno che non si può definire sprovveduto o sciocco!) [:D]

Le piante sono incredibili: possono fendere il nostro cemento o la naturale roccia, crescendo dove nessuno se lo aspetterebbe (adesso anche in ambiente con microgravità, spiazzando gli scienziati). Questo dimostra la loro altissima capacità adattativa.

Io però la tua domanda la scomporrei in 2 quesiti divisi (mi scuso qui in maniera preventiva con i chimici che leggeranno il mio intervento. Ahimé io e la chimica non andiamo molto d'accordo).
Cita:
Aztlan ha scritto:
E' possibile che in qualche modo una sostanza vegetale reagisca chimicamente "allentando" i legami molecolari?

Riformulo:
1) è possibile (anche solo in linea teorica) creare un reagente chimico in grado di "ammorbidire" in via temporanea la struttura molecolare che compone di materiali molto duri, così da rendere questi duttili durante le fasi di lavorazione, per poi tornare allo stato di durezza di partenza?
2) è possibile (ancora una volta anche solo concettualmente) che un essere biologico vegetale evolva questo tipo di sostanza, con tutta probabilità a fini evoluzionistici?

In fondo, se ci riflettiamo bene, l'acquisizione di un'abilità simile è stata determinante nello sviluppo lineare della civiltà, così come l'abbiamo studiata, dopo il diluvio: l'uso dei metalli. Forse fondere i metalli non induce una loro perdita di durezza e acquisizione di duttilità (il tutto temporaneamente), consentendoci di lavorarli come meglio crediamo?
E lo stesso vale per il vetro.
In entrambi casi però si usa come reagente chimico l'elevata temperatura, che chiaramente aumentando la motilità atomica rende la struttura della materia più duttile.
Sappiamo che anche le dure rocce a elevatissime temperature hanno il medesimo comportamento (il magma), ma se fosse stato il fuoco la chiave, non saremmo qui a parlare di come facevano a costruire quei capolavori. Quindi che esistano altri modi biologicamente compatibili per aumentare la cinetica atomica?

PS.
Buon XIV Baktun a tutti voi! [:D]


Ultima modifica di Doc il 21/12/2012, 07:58, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/12/2012, 09:09 
Cita:
Doc ha scritto:

In fondo, se ci riflettiamo bene, l'acquisizione di un'abilità simile è stata determinante nello sviluppo lineare della civiltà, così come l'abbiamo studiata, dopo il diluvio: l'uso dei metalli. Forse fondere i metalli non induce una loro perdita di durezza e acquisizione di duttilità (il tutto temporaneamente), consentendoci di lavorarli come meglio crediamo?

E lo stesso vale per il vetro.

In entrambi casi però si usa come reagente chimico l'elevata temperatura, che chiaramente aumentando la motilità atomica rende la struttura della materia più duttile.

Sappiamo che anche le dure rocce a elevatissime temperature hanno il medesimo comportamento (il magma), ma se fosse stato il fuoco la chiave, non saremmo qui a parlare di come facevano a costruire quei capolavori. Quindi che esistano altri modi biologicamente compatibili per aumentare la cinetica atomica?

PS.
Buon XIV Baktun a tutti voi! [:D]


Interessante questa riflessione... e se gli antichi fossero stati in grado di imprimere talmente tanta energia alle pietre da renderle malleabili in uno stato pre-magmatico utilizzando altre fonti invece che il calore?

Per esempio vibrazioni soniche che agendo come cassa di risonanza siano in grado di accelerare la motilità atomica?

L'esempio delle mura di Cuzco poi, calza a pennello e vale più di mille parole! Ho sempre esattamente pensato ciò che voi affermate in merito Doc e Aztlan. [;)]



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MessaggioInviato: 21/12/2012, 11:54 
Cita:
Doc ha scritto:

[:p] Infatti la mia è una reminiscenza dei testi Kolosimo (uno che non si può definire sprovveduto o sciocco!) [:D]

Le piante sono incredibili: possono fendere il nostro cemento o la naturale roccia, crescendo dove nessuno se lo aspetterebbe (adesso anche in ambiente con microgravità, spiazzando gli scienziati). Questo dimostra la loro altissima capacità adattativa.

Io però la tua domanda la scomporrei in 2 quesiti divisi (mi scuso qui in maniera preventiva con i chimici che leggeranno il mio intervento. Ahimé io e la chimica non andiamo molto d'accordo).
Cita:
Aztlan ha scritto:
E' possibile che in qualche modo una sostanza vegetale reagisca chimicamente "allentando" i legami molecolari?

Riformulo:
1) è possibile (anche solo in linea teorica) creare un reagente chimico in grado di "ammorbidire" in via temporanea la struttura molecolare che compone di materiali molto duri, così da rendere questi duttili durante le fasi di lavorazione, per poi tornare allo stato di durezza di partenza?
2) è possibile (ancora una volta anche solo concettualmente) che un essere biologico vegetale evolva questo tipo di sostanza, con tutta probabilità a fini evoluzionistici?

In fondo, se ci riflettiamo bene, l'acquisizione di un'abilità simile è stata determinante nello sviluppo lineare della civiltà, così come l'abbiamo studiata, dopo il diluvio: l'uso dei metalli. Forse fondere i metalli non induce una loro perdita di durezza e acquisizione di duttilità (il tutto temporaneamente), consentendoci di lavorarli come meglio crediamo?
E lo stesso vale per il vetro.
In entrambi casi però si usa come reagente chimico l'elevata temperatura, che chiaramente aumentando la motilità atomica rende la struttura della materia più duttile.
Sappiamo che anche le dure rocce a elevatissime temperature hanno il medesimo comportamento (il magma), ma se fosse stato il fuoco la chiave, non saremmo qui a parlare di come facevano a costruire quei capolavori. Quindi che esistano altri modi biologicamente compatibili per aumentare la cinetica atomica?

PS.
Buon XIV Baktun a tutti voi! [:D]



Teoria molto affascinante,e sicuramente più"digeribile"o verosimile se preferite rispetto al nostro attuale stato di conoscenza. Abbiamo altri esempi di arti perdute,basti pensare all'arte alchemica,via via perduta nel corso del tempo. Ma.....

Ma tuttavia non spiega l'altra parte del mistero,ovvero il "come" siano stati in grado di movimentare blocchi di tale portata.perché se e' vero che la precisione del taglio e' millimetrica e' altresì vero che l'assemblaggio lo e' altrettanto



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Ho sentito parlare di piante che renderebbero più malleabile e duttile la materia più resistente.Credo l'abbia divulgata un saggista ed "ex agente segreto" americano.In natura esistono catalizzatori e reagenti naturali,ma ci vorrebbe un esperto in botanica e chimica di sintesi.Sul fatto che la pietra possa essere modellata a piacimento,ritengo sia improbabile.Il trasporto dei blocchi resta il solito nodo da sciogliere:ci vorrebbe un sopralluogo per isolare il procedimento di costruzione.Non scomodiamo eventuali forme di sapere estinte con civiltà ancestrali ed antidiluviane.



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cari amici
e ritorniamo con i"geopolimeri" e il calcestruzzo dei faraoni [;)]
ciao
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Cita:
Doc scrive:

E poi il lavoro a mano non spiega assolutamente in alcun modo la precisione millimetrica delle scanalature dei blocchi ad H e di molte altre cose, come i tagli netti dei blocchi, puliti senza sbavature.
Risultati che facciamo fatica noi civiltà di questo secolo a ottenere con la nostra strumentazione "evoluta"!



E' proprio questo il punto cruciale sul quale però spesso non ci si sofferma abbastanza.

Ci si fa incantare dalla magnificenza e la maestosità di queste opere, fatte con blocchi enormi (nel caso di molti siti centro\sud americani apparentemente "fusi" assieme), per i quali fondamentalmente qualche TENTATIVO (mal riuscito e mal provato) di spiegazione scientifica la si da ed a cui molti tendono ad attaccarsi, al punto che ormai sono SCIENZA pur essendo opinioni.

Ma la cosa che dovrebbe incuriosisce ed interessare non è la grandezza di una opera nella sua complessità ma la cura dei dettagli, perché in questi frangenti la QUANTITÀ' di mano d'opera ed il TEMPO A DISPOSIZIONE contano poco.

Ciò che conta è la tecnologia. Fare "stampe" sugli obelischi che sembrano fatte in serie o con incisioni di un certo tipo necessita di strumenti tecnologici; non si possono raggiungere certi picchi di precisione "a mano" o ad "occhio".

Altro punto centrale: per quale motivo gli abitanti di Puma Punku hanno raccolto quei massi e li hanno squadrati in quel modo "miracoloso" nonchè complesso ed apparentemente "a caso" levigandoli all'inverosimile per metterli assieme a formare degli immensi puzzle tridimensionali?

Perché non tagliarle in blocchi regolari e posizionarle?

E' come se avessero voluto fare il lavoro nel modo più difficile possibile e meno efficiente, a meno che non si siano limitati a posizionare i blocchi ad minkiam e con qualche "LORO METODO" le abbiano "fuse" assieme... Così si che il tutto avrebbe senso. MA costruire quelle mura e quelle strutture così come le vediamo con le metodologie ortodosse che ci propinano, scusatemi, ma sa proprio di presa per i fondelli.


Ultima modifica di MaxpoweR il 21/12/2012, 16:44, modificato 1 volta in totale.


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guardate questo album qui http://www.flickr.com/photos/8535544@N03/ (ci sono almeno 4 pag. di sud america )

ci sono anche degli esempi di vetrificazione che da quanto ho capito avviene quando un liquido si trasforma in solido tramite veloce raffreddamento ....
ci sono anche degli esempi di spuntoni che secondo me erano presenti anche su altri blocchi dove ora non si vedono più e che servivano per movimentarli tramite leve o altro


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Una domanda:quale popolazione avrebbe realmente costruito Puma Punku?Datazione del sito?



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Cita:
manucaos ha scritto:
guardate questo album qui http://www.flickr.com/photos/8535544@N03/ (ci sono almeno 4 pag. di sud america )

ci sono anche degli esempi di vetrificazione che da quanto ho capito avviene quando un liquido si trasforma in solido tramite veloce raffreddamento ....

Conosco la vetrificazione causata dall'esplosione di armi nucleari. Ad esempio a Mohenjo Daro sono stati trovati utensili vetrificati e valori di radioattività molto elevati.

Non conosco in maniera approfondita il meccanismo della vetrificazione, se non per quello che tu stesso hai citato. Suppongo quindi che sia necessario utilizzare molta energia per arrivare a ottenere un risultato del genere. Non solo molta energia, ma anche la capacità poi di agire sulla materia in tempi molto brevi, se supponiamo che ad esempio questo:
Immagine
sia stato volutamente realizzato. Altra ipotesi è che sia uno dei risultati di quello che ha devastato Puma Punku.

(Premessa doverosa: mi scuso con i chimici per la violenza che farò della materia di seguito. Anzi se tra di noi ci fosse un chimico che volesse correggere, sarebbe cosa molto gradita!)

Ancora una volta però, se noi proviamo a sintetizzare in maniera estrema il concetto di vetrificazione: cosa otteniamo? Che la struttura atomica della materia viene accelerata, quindi i legami atomici, essendo questi più mobili per via della cinetica aumentata, diventano meno saldi, portando quindi alla capacità di plasmare la materia. A questo segue poi un rapido raffreddamento, ovvero una rapida perdita di energia da parte della struttura atomica.
Esattamente come avviene in metallurgia, nella lavorazione del vetro, e secondo gli inca con il prodotto di questa pianta che non conosciamo.

Siamo dunque nuovamente di fronte a questa realtà dei fatti: in un modo o nell'altro questi conoscevano un modo per aumentare la cinetica della struttura atomica della materia (in questo caso la roccia) ed erano capaci di plasmare a loro piacimento questa materia nello stato semisolido indotto.

A proposito della piante: a parte le ottime informazioni che ci ha dato AleBon,
Cita:
Ho sentito parlare di piante che renderebbero più malleabile e duttile la materia più resistente.Credo l'abbia divulgata un saggista ed "ex agente segreto" americano.

qualcuno ha scovato altro?

Cita:
AleBon ha scritto:
Una domanda:quale popolazione avrebbe realmente costruito Puma Punku?Datazione del sito?

Datazione archeologica ufficiale: 1200/2000 a.C. circa.
Civiltà: Aymara.

Piccola curiosità sugli Aymara così come ho appreso dal curandero inca Hernán Huarache Mamani tramite uno dei suoi libri: si definiscono custodi dei segreti di Wiñay Marka, la mitica città d'oro ove risiede la fonte dell'eterna giovinezza. In essa vivevano esseri quasi immortali, che con il passare del tempo persero la loro alta spiritualità a causa dell'avarizia crescente e alla brama di accumulare sempre maggiori ricchezze. Un giorno Viracocha, prese le sembianze di un vecchio poverissimo, entrò nella città d'oro chiedendo ospitalità e da mangiare. Gli abitanti, ormai orgogliosi, materialisti e duri di cuore, cacciarono a calci il vecchio. Viracocha allora uscì dalla città e appena fuori le mura iniziò a suonare il suo tamburo. Subito si scatenò un diluvio che sommerse la città che ora giace nelle viscere della terra.
La leggenda vuole che questa città sia ancora abitata da questi esseri evoluti e che in tutto il mondo esista un sistema di gallerie che portino a Wiñay Marka.
Uno di questi ingressi si trova nel lago Titicaca, dove si dice che nelle notti di luna piena alcuni pescatori hanno visto il riflesso di questa antica città.
Gli Aymara sono i custodi dei segreti di Wiñay Marka e dei punti di accesso alle gallerie che ivi conducono.
Questa è una delle leggende che sorgono su questa città. Un'altra assomiglia molto alla storiella di Adamo ed Eva ad esempio, con distruzione della città per punire l'uomo che ha voluto la conoscenza per diventare come Apu Qullana Awki che dimorava sul monte sacro alle cui pendici era sorta la città.

A voi ora riflessioni su quanto detto e anche su questa storia degli Aymara.


Ultima modifica di Doc il 22/12/2012, 10:07, modificato 1 volta in totale.


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