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U.F.O.
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MessaggioInviato: 02/02/2013, 11:42 
L'energia a zeolite può fornire un'importante fonte di partenza cui attingere per la fusione fredda. Il risultato sarebbe molto interessante perché il ciclo andrebbe avanti da sé senza bisogno di energia esterna, se non quella per la prima attivazione della zeolite stessa.
Insomma...energia costante e quasi gratuita (solo manutenzione e ricarica dei materiali per la fusione fredda ogni X tempo) ma soprattutto pulita!



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MessaggioInviato: 02/02/2013, 11:50 
Cita:
Doc ha scritto:


Insomma...energia costante e quasi gratuita (solo manutenzione e ricarica dei materiali per la fusione fredda ogni X tempo) ma soprattutto pulita!


Togli pure il "quasi". [;)]

Lo scienziato che ha eseguito l' esperimento ha spiegato che non c' è stata alcuna immissione di energia iniziale, per cui l' efficienza energetica è infinita:

Cita:
Aztlan ha scritto:



Una Università americana ha creato un reattore zeolite-palladio con dimostrazione di produzione di energia senza alcun input esterno, con efficienze infinita.

Il professor Parchamazad ha utilizzato per la prima volta gli zeoliti per la fusione fredda.
Ha prodotto un reattore LENR composto da una struttura cristallina zeolite caricata con nanoparticelle di palladio in una camera di acciaio, e ha sottoposto il complesso zeolite-palladio al gas di Deuterio.
Si è così prodotta una reazione esotermica LENR che ha la caratteristica di non richiedere alcuna energia dall’esterno, di durare indefinitamente, con una chiara e inconfutabile produzione di calore.
Il COP (guadagno tra energia prodotta ed energia immessa) è infinito perché non c'è alimentazione dall'esterno.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 02/02/2013, 12:43 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Lo scienziato che ha eseguito l' esperimento ha spiegato che non c' è stata alcuna immissione di energia iniziale, per cui l' efficienza energetica è infinita:

Cita:
Aztlan ha scritto:


Una Università americana ha creato un reattore zeolite-palladio con dimostrazione di produzione di energia senza alcun input esterno, con efficienze infinita.

Il professor Parchamazad ha utilizzato per la prima volta gli zeoliti per la fusione fredda.
Ha prodotto un reattore LENR composto da una struttura cristallina zeolite caricata con nanoparticelle di palladio in una camera di acciaio, e ha sottoposto il complesso zeolite-palladio al gas di Deuterio.
Si è così prodotta una reazione esotermica LENR che ha la caratteristica di non richiedere alcuna energia dall’esterno, di durare indefinitamente, con una chiara e inconfutabile produzione di calore.
Il COP (guadagno tra energia prodotta ed energia immessa) è infinito perché non c'è alimentazione dall'esterno.

Accipuffolina!!! E ora chi lo dice all'ENI? [:o)]



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MessaggioInviato: 02/02/2013, 13:37 
Ragazzi vi rendete conto che per le leggi della fisica questo è impossibile?? COP infinito... "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" vi dice nulla? Non sono contro la fusione fredda, anche io ci spero.. ma COP infinito... dai, please.


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MessaggioInviato: 03/02/2013, 00:16 
E' probabile che si inneschi un meccanismo ciclico virtualmente infinito.



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MessaggioInviato: 15/03/2013, 12:57 
I MISTERI DEL TEMPIO DELLA LUNA, LA PORTA DEL PUMA (PUMA PUNKU), NELL'AMBITO DELLA CITTÀ DI PIETRA DI TIAHUANACO

Articolo di Yuri Leveratto
Fonte: http://www.yurileveratto.com/it/articolo.php?Id=346

Il libro di Arthur Posnansky “Tiahuanaco, la culla dell’uomo americano” (1945), è il testo fondamentale per chi vuole avvicinarsi in modo serio e obiettivo allo studio del grande sito archeologico andino.
Posnansky, che era senza dubbio un grande studioso di Tiahuanaco, è stato duramente criticato dall’establishment accademico (e contestualmente è stato idolatrato da scrittori pseudo-scientifici), per la sua famosa datazione sulla fondazione del Kalasasaya, risalente al 15.000 a.C. 
Questa datazione, come ho descritto nel mio articolo “Archeoastronomia a Tiahuanaco”, non è attualmente verificabile in quanto l’archeologo austriaco ha dato per certo che il Kalasasaya fosse stato costruito in modo perfetto, orientato sul meridiano, e questo dato si può solo supporre, ma non accertare scientificamente.

Immagine

Per il resto Posnansky non ha mai accennato, neppure lontanamente, nel suo libro, ad una civiltà dotata di “strumenti tecnologici” che costruì Tiahuanaco e Puma Punku, ma ha invece spiegato in modo serio e approfondito come e perché furono costruiti tutti i monumenti megalitici del sito in questione e come furono trasportati i blocchi ciclopici.
Alcuni autori pseudo-scientifici si sono concentrati nel sottolineare che per l’antico popolo andino sarebbe stato “impossibile” trasportare quei macigni, e tagliarli in modo così perfetto, e pertanto hanno sostenuto che Tiahuanaco e Puma Punku dovevano essere stati costruiti “per forza” con strumenti tecnologici propri di una “civiltà tecnologica antidiluviana”, della quale peraltro non è mai stata trovata alcuna prova definitiva. 
Altra cosa è sostenere l’idea che vi siano state civiltà antidiluviane, ma non tecnologiche. 
Torniamo dunque al Puma Punku, alle sue funzioni, al perché della sua costruzione, e al come furono trasportati e incastrati tra di loro massi pesanti fino a cento tonnellate. 
Il sito di Puma Punku è ubicato meno di un chilometro al sud-est di Tiahuanaco. A prima vista si notano dei massi ciclopici e varie porte monolitiche abbandonate. 
Tutti i grandi scienziati che hanno studiato a fondo il Puma Punku, come Catelnau, Tschudi e D’Orbigny, concordano che esso era il cosiddetto Tempio della Luna, astro venerato nell’antichità, in contrapposizione al Tempio del Sole, venerato nel Kalasasaya. 
Un’altra tesi d’alcuni scrittori è che a Tiahuanaco non ci sarebbe stata fonte d’acqua. Anche ciò non corrisponde a verità perché proprio nelle vicinanze del Puma Punku scorreva un acquedotto alimentato dal fiumiciattolo detto Waricoma (originatosi dal Cerro Kentaua).
Posnansky sosteneva che vi furono 3 periodi a Tihuanaco, dei quali almeno i primi due furono antidiluviani.
Secondo l’archeologo austriaco il Tempio della Luna cominciò a costruirsi in epoca antidiluviana, ma non fu mai terminato. 
Arthur Posnansky sostiene nel suo libro che Puma Punku fu concepito inizialmente come un edificio lungo 45 metri, e largo 16 metri.
Secondo l’austriaco però fu proprio lo sconvolgimento d’inaudita potenza detto “diluvio” che impedì ai costruttori di terminare l’opera nel I e II periodo. 
Posnansky sostiene che la costruzione del Tempio della Luna continuò durante il terzo periodo, dopo il diluvio quindi, quando gli architetti-sacerdoti della cultura andina conoscevano già la metallurgia e quindi il bronzo, ottenuto come sappiamo, dalla fusione di stagno e rame. 
Per quanto riguarda il trasporto dei massi più pesanti, Posnansky spiega la sua teoria, che sembra essere la più logica. 
Innanzitutto è stata individuata la cava da dove si ottenevano i massi più grandi. Si chiama Quenachata ed è ubicata presso la cordigliera di Quimzachata, a circa 10 chilometri da Tiahuanaco. 
Se osservate i dieci buchi situati nella parte bassa del masso più colossale del peso di cento tonnellate (figura principale), noterete che essi sono larghi circa 30 cm. 
Ebbene, sempre secondo Posnansky questi incavi servivano per infilarvi dei robustissimi tronchi d’albero detto Kholo, che veniva trasportato direttamente dalla selva alta detta Yungas. 
Quindi, utilizzando il concetto di leva, almeno 15 uomini ogni tronco (in tutto dieci), erano in grado di spingere il blocco ciclopico sopra delle pietre scivolose e quasi sferiche, ottenute dal letto di fiumi, che servivano da cuscinetto. Ovviamente, siccome disponevano di un numero limitato di pietre di fiume, una volta trasportato il blocco colossale lungo una certa distanza, spostavano le pietre di fiume dal selciato e si ricollocavano nella parte successiva. 
Dobbiamo anche renderci conto che durante la costruzione di Tiahuanaco e di Puma Punku, la casta alta degli architetti-sacerdoti aveva il potere assoluto su masse di migliaia di lavoratori-schiavi che erano sottoposti a disciplina ferrea. 

Immagine

Secondo Posnansky quello indicato fu solo uno dei metodi per trasportare blocchi colossali d’andesite. Un altro metodo sarebbe stato il trasporto sull’acqua, già che Tiahuanaco era una città portuale. Dalla cordigliera di Kjappia, situata sull’istmo di Yunguyo, venivano trasportati i blocchi meno pesanti su imbarcazioni di totora che a prima vista possono sembrare instabili ma che in realtà hanno eccellenti doti di navigabilità e possono essere accoppiate per aumentarne la portabilità. 
Tornando alla funzione del Tempio della Luna, Posnansky fa notare che esso era stato concepito per essere costruito con una serie di spazi interni, almeno quattro stanze e dodici “nicchie”. Nelle nicchie dovevano essere posti, sempre secondo Posnansky, altrettanti “puma sacri”, animali vivi, dedicati al culto della Luna. 
Per Posnansky, infatti, mentre il puma e lo stesso giaguaro erano da associare alla Luna, il condor o l’aquila erano da associare al Sole, il cui culto fu però successivo, e sbocciò solo nel III periodo, quello post-diluviano. 
Il puma oltre ad essere il simbolo della Luna, lo era anche della notte, della donna e dell’acqua. 
Un’altra delle particolarità dei portali petrei del Puma Punku, è che nei suoi bassorilievi, vi sono dei piccoli fori. Questi fori venivano utilizzati per sostenere le placche d’oro che vi erano sovrapposte, con dei chiodi d’oro. 
Secondo Posnansky a Puma Punku vi sono i resti di quattro grandi portali, oggi in rovine. 
In particolare quello che lui denomina “Puma Punku” è un portale di piccole dimensioni, alto 617 mm e largo 370 mm, non adatto quindi al passaggio di esseri umani. Secondo Posnansky era destinato al passaggio dei felini che erano poi ingabbiati nelle rispettive nicchie. 
Per quanto riguarda le possibili funzioni archeoastronomiche del Puma Punku, Posnansky fa notare che mentre la funzione d’almanacco petreo del Kalasasaya è nota, per il Puma Punku è molto più difficile giungere a qualche interpretazione, proprio perché il sito archeologico è giunto a noi in condizioni molto diverse di com’era stato concepito, a seguito dei vari saccheggi perpetrati dalla conquista spagnola in avanti. 
L’archeologo austriaco però intuisce che la casta alta degli architetti-sacerdoti aveva delle profonde conoscenze seleno-gnostiche ed era in grado di prevedere le eclissi lunari, e controllare così le masse di contadini che temevano quest’evento. Secondo lui si erano accorti che le eclissi lunari si verificavano durante alcuni periodi di “Luna piena”. Come conseguenza compresero che durante le eclissi lunari la Terra proietta un ombra sulla Luna. 
Un ultimo particolare: per Posnansky il Puma Punku coincideva con la zona portuaria di Tiahuanaco, e pertanto era il luogo dove attraccavano le imbarcazioni che giungevano da vari porti del lago Titicaca. 
I viandanti giungevano al Puma Punku per rendere omaggio alla Paximama, o Dea della Luna, dove sacerdoti (o le sacerdotesse?) della Luna, compivano i loro riti, i sacrifici, e danzavano al suono di dolci strumenti, accompagnati dal lontano ruggire dei puma, ingabbiati nelle nicchie del tempio.
Tutto ciò in contrapposizione al Tempio del Sole, in un binomio tra il condor e il puma, che manteneva in equilibrio la società di Tiahuanaco. 
Solo più in seguito sarebbe sorto il culto per il serpente, introdotto dalle nuove etnie amazzoniche che s’instaurarono a Tiahuanaco, facendo sorgere così, lentamente, quel concetto di Trinità Andina che ancora oggi è impregnato nella cultura popolare.


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MessaggioInviato: 14/04/2013, 21:14 
E' stata forse scoperta una camera sotterranea.

Scientists Find SECRET Underground Chamber Pumapunku!

A team of archaeologists using ground penetrating radar have found an underground chamber that could finally answer some of the mysteries of Pumapunku.

http://alien-ufo-community.ning.com/for ... -pumapunku



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MessaggioInviato: 28/09/2013, 00:46 
Cita:
Gli antichi peruviani sapevano ammorbidire la roccia? Il mistero di Sacsayhuamán
Quando si osservano le gigantesche costruzioni megalitiche che l'impero Inca si è lasciato alle spalle, subito balza agli occhi l'incredibile precisione con la quale sono stati posizionati i blocchi di pietra, alcuni dei quali pesanti più di 150 tonnellate. Come ha potuto una civiltà tanto primitiva realizzare delle opere architettoniche così precise?

Immagine

Nella sierra sud del Perù, a più di 3400 metri di altitudine, si trova Cuzco, l’antica capitale dell’Impero Inca.

Qui è possibile osservare una delle realizzazioni architettoniche più sconcertanti dell’archeologia sudamericana: la Calle Hatun Rumiyuq, la strada che va dalla piazza de Armas fino al Barrio de San Blas.

La via è costeggiata da un’incredibile muraglia in pietra realizzata a secco, utilizzando una serie di massi accuratamente tagliati per combaciare perfettamente uno accanto all’altro. I massi corrispondono così perfettamente che nella fessura tra l’uno e l’altro non è possibile inserire nemmeno uno spillo.

Immagine

Nel muro è incastonata una pietra che più di tutte ha attirato da sempre l’attenzione dei ricercatori e dei turisti: è la famosa “pietra dei dodici angoli” (immagine in apertura), un masso di notevoli dimensioni perfettamente scolpito per combaciare con le pietre che lo circondano. La precisione dell’assemblaggio è davvero sconcertante.


Le terrazze di Sacsayhuamán

A circa 2 chilometri a nord di Cuzco, ad un’altitudine di 3700 metri, si trova Sacsayhuamán, un complesso fortificato realizzato in pietra che estende su un’area di 3 mila ettari.

Anche qui la tecnica di assemblaggio delle strutture in pietra mostra una precisione che non ha paragoni in America. Alcune delle rocce utilizzate dagli antichi costruttori raggiunge le 150 tonnellate, un peso che avremmo difficoltà a spostare anche con le moderne attrezzature a nostra disposizione.

La precisione con la quale i blocchi sono stati posizionati, combinata con gli angoli arrotondati di alcuni di essi, la varietà delle forme ad incastro e il modo in cui i muri sporgono verso l’interno, ha sconcertato gli scienziati per decenni.

Come hanno fatto gli Inca a realizzare opere così precise avendo a disposizione solo utensili in pietra?

Ad oggi, il metodo utilizzato dagli Inca per abbinare con precisione maniacale le incisioni tra i blocchi di pietra è ancora sconosciuto, soprattutto perchè nessun attrezzo è stato rinvenuto in prossimità del sito.

La spiegazione “ufficiale” è che gli Inca siano riusciti in qualche modo ad indovinare la forma da dare ai blocchi utilizzando semplici strumenti di pietra. Praticamente, posizionavano la pietra sul posto, osservavano la forma di quelle adiacenti e la mettevano giù per realizzarne la forma.

Poi la innalzavano nuovamente e se non corrispondeva ripetevano l’operazione fino a quando i blocchi non combaciavano perfettamente. Tutto questo sarebbe stato eseguito con massi che raggiungevano le 100 tonnellate. Ma è possibile immaginare una procedura tanto complessa e faticosa?

Considerando l’assoluta precisione dei tagli, che sarebbe stata ottenuta utilizzando utensili in pietra, e il reiterato innalzamento dei mastodontici blocchi senza l’utilizzo di gru meccaniche, l’intero processo appare straordinariamente improbabile.

Nei libri di storia si legge che Sacsayhuamán all’epoca dei conquistadores era occupata dagli Inca e che i lavori della sua costruzione siano stati completati nel 1508. Ma Garcilaso de la Vega, uno scrittore peruviano nato nel 1539 a Cuzco, affermava di non avere idea su come fossero state realizzate le strutture di Sacsayhuamán.

Inoltre, quando i conquistadores spagnoli arrivarono in Perù, appresero dagli stessi Inca che le strutture megalitiche erano lì da molto tempo prima di loro, costruite da un popolo diverso.

Se i costruttori erano più antichi degli Inca, vorrebbe dire che è esistita una civiltà molto più avanzata di cui non sappiamo quasi nulla, tranne che avrebbe avuto la possibilità di creare una fortezza come quella di Sacsayhuamán.

Teoria alternativa

Di recente, un’interessante teoria è stata avanzata per tentare di spiegare la straordinaria modellazione dei blocchi di pietra e che affonda le radici in una leggenda riportata dai primi esploratori arrivati in zona, come Hiram Bingham e il leggendario Parcy Fawett.

La leggenda afferma che gli antichi fossero in possesso di un particolare liquido ottenuto dalle piante, capace di rendere la pietra morbida e facile da modellare. Più tardi, nel 1983, Jorge A. Lira, un sacerdote cattolico, affermò di aver riprodotto la tecnica per ammorbidire la roccia, ma di non essere in grado di rendere le pietre di nuovo solide.

Altri hanno addirittura ipotizzato che i costruttori di Sacsayhuamán fossero in grado di fondere la roccia fino a darle la forma voluta, ma per ottenere un tale effetto sarebbero state necessarie temperature elevatissime.

Tuttavia, mentre le teorie rimangono speculative, si può essere abbastanza sicuri che martelli di pietra e ripetuti sollevamenti non possano garantire la precisione e la forza necessaria per realizzare una struttura come Sacsayhuamán.

Monumenti enigmatici come questi ci invitano a conoscere meglio il nostro passato, così da renderci conto di quanto possano essere stati avanzati i nostri antenati.


http://www.ilnavigatorecurioso.it/26/09 ... sayhuaman/


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MessaggioInviato: 28/09/2013, 02:59 
Cita:
Inoltre, quando i conquistadores spagnoli arrivarono in Perù, appresero dagli stessi Inca che le strutture megalitiche erano lì da molto tempo prima di loro, costruite da un popolo diverso.

Se i costruttori erano più antichi degli Inca, vorrebbe dire che è esistita una civiltà molto più avanzata di cui non sappiamo quasi nulla, tranne che avrebbe avuto la possibilità di creare una fortezza come quella di Sacsayhuamán.


MA se stesso loro dicono di non averle fatte perchè ci si ostina ad attribuirgliene la paternità? Mah



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MessaggioInviato: 28/09/2013, 09:59 
per il semplice motivo che nessuno degli accademici ammetterà mai (ne gliene sarà concesso) di ammettere che prima della storia conosciuta esisteva un'altra storia.

[;)]

ma quelle pietre sono lì a dimostrarlo.



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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

per il semplice motivo che nessuno degli accademici ammetterà mai (ne gliene sarà concesso) di ammettere che prima della storia conosciuta esisteva un'altra storia.

[;)]

ma quelle pietre sono lì a dimostrarlo.


Collegando tutto ciò che esiste di "misterioso" sulla Terra, la risposta mi pare ovvia. [:D]
La storia và riscritta in base ai ritrovamenti nei vari siti archeologici, sempre se gli accademici si rendano disponibili ad una sana autocritica.



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MessaggioInviato: 28/09/2013, 10:18 
sarebbe anche ora che lo facessero, ma dubito che succederà, poiché il mantenimento dello status quo avviene anche attraverso il controllo delle informazioni del passato.

C'era qualcuno che diceva "chi controlla la storia, governa il presente, chi governa il presente controlla il futuro"

o qualcosa di simile...

[:p]



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“la menzogna diventa verità e passa alla storia”.

“Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”. Questa è una verità incontestabile -.-

tratto da 1984 di Orwell.

questa frase la ricordo perchè fu usata anche in un igoco Red Allert *_*



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 Oggetto del messaggio: Re: Puma Punku
MessaggioInviato: 14/08/2015, 14:21 
Riporto qui questo materiale dall'altra discussione. Preciso che il materiale e' tutto in inglese.

cecca ha scritto:
anche se secondo me non interesseranno a nessuno metto qui alcuni linke

1. http://www.file-upload.net/download-108 ... o.zip.html


il secondo arriva tra un po'



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"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

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"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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 Oggetto del messaggio: Re: Puma Punku
MessaggioInviato: 17/03/2016, 20:14 
Allora , erano anni che ci pensavo , e mi sono deciso , da un po' di tempo frequento petrografia

e mineralogia all ' università .

Tra un po' inizio a dire la mia .

il gesuita aveva rotto le palle anche qui ....rob da mat ...


zio ot [:305]



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