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Morlok ha scritto:
Discorso cratere da impatto: Tunguska docet! Se vai su Google earth, vedrai che la zona interessata è una grande "depressione" quasi desertica, posta nel mezzo di zone verdi. Perche' un meteorite faccia danni non è necessario che impatti al suolo, basta che esploda nell'atmosfera.
Se analizziamo i testi, si parla di una luce piu' luminosa del sole. Ricordate a febbraio in russia? Ecco immaginiamo che il corpo celeste fosse stato ben piu' grande...
Devi tuttavia considerare che oltre ai racconti antichi, che descrivono gli effetti, vi sono anche dei ritrovamenti tangibili. A Mohenjo-daro sono stati ritrovati 24 scheletri con tracce di calcinazione e carbonizzazione, e di campioni di roccia, vasi, mattoni e vari suppellettili vetrificati. Per stessa ammissione delle fonti ufficiali (anche se tuttavia lo dicono a denti stretti omettendo valanghe di altri particolari) il tutto lascia supporre che la citta' sia stata rasa al suolo da una repentina devastazione con presenza di elevate temperature.
Quindi siamo certamente in presenza di radiazione termica (=calore).
Ora, le dinamiche degli impatti meteorici sono estremamente chiare e quindi possiamo fare affermazioni, non solo supposizioni. Questo ci consente di dire che la radiazione termica si ha solo in presenza di impatto. Negli eventi minori, come appunto Tunguska (dove tra l'altro la causa meteorica non e' certa) o Cheliabinsk vi e' solo onda d'urto.
Ne consegue che un evento meteorico senza impatto non puo' in alcun modo aver causato la vetrificazione osservata.
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Discorso radioattività: ripeto se il meteoroide fosse stato composto principalmente da Uranio, la sua esplosione in quota lo avrebbe fatto ricadere a terra sotto forma di polveri sottili che inalate o ingerite...
Vabbe', si puo' ipotizzare di tutto, anche la kriptonite. Scherzi a parte, trovo questa ipotesi piuttosto difficile da sostenere in quanto da tutti gli studi fatti risulta che la percentuale di materiale radioattivo nei corpi meteorici e' pressoche' impercettibile.
In ogni caso, come ho detto anche precedentemente, considerando pure l'ipotesi, applicando i dati al simulatore, risulta che gia' un meteorite di puro uranio da 1 metro causerebbe un cratere di circa 150 metri.
Quindi, in questa improbabilissima eventualita', sarebbe impossibile conciliare il danno termico riscontrato con le dimensioni di un cratere che non potrebbe non esistere. Inoltre, l'uranio naturale non ha una alta radioattivita', e l'eseguita del materiale (un metro cubo) non consentirebbe di realizzare una concentrazione di polveri tali da impensierire.
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La mia è solo un'ipotesi sia chiaro, ma potrebbe reggere. Che ne dite?
Trovo anche io che prima di ricorrere a spiegazioni non convenzionali come armi atomiche nell'antichita', si debba tentare ogni strada conosciuta, ma tuttavia, davanti all'inconsistenza delle ipotesi formulate, si rende necessario arrendersi all'evidenza, al limite ammettendo anche l'incapacita' di riuscire a spiegare un fenomeno.