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MessaggioInviato: 23/01/2015, 13:01 
Riporto anche di qua.

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vimana131 ha scritto:

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I misteri delle Tombe dei Giganti in Sardegna
Alcuni dicono che si tratta delle tombe dei giganti che in un lontano passato hanno camminato sulla Terra. Inoltre, le lapidi sarebbero resti del leggendario continente perduto di Atlantide. Chi ha costruito queste enigmatiche strutture? E per quale scopo? Sono state usate come fosse comuni? Ci sono ancora mote domande senza risposta riguardanti le Tombe dei Giganti in Sardegna.

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Durante l’Età del Bronzo, (3300 – 700 a.C.), la civiltà nuragica eresse in Sardegna quelle che sono diventate famose come le Tombe dei Giganti.

Queste strutture megalitiche sono state utilizzate dal popolo nuragico come tombe pubbliche, per la sepoltura comune di molti individui.

Finora, in Sardegna sono stati scoperti 321 monumenti simili, tra i quali il più famoso è certamente quello di Coddu Vecchiu.

Questi particolari sepolcri consistono essenzialmente in una camera funeraria lunga sino a 30 metri e alta sino a 3 metri. In origine l’intera struttura veniva ricoperta da un tumulo somigliante più o meno ad una barca rovesciata.

La parte frontale della struttura è delimitata da una sorta di semicerchio, quasi a simboleggiare le corna di un toro, e nelle tombe più antiche, al centro del semicerchio è posizionata una stele alta in alcuni casi fino a 4 metri, finemente scolpita e fornita di una piccola apertura alla base che – si suppone – veniva chiusa da un masso, e tramite la quale si accedeva alla tomba.

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Le dimensioni impressionanti di tali strutture richiamano il passato nebuloso e un po’ misterioso della storia umana, la quale è ancora costellata di domande senza risposta.

Secondo alcune leggende, prima dell’arrivo della civiltà nuragica, questi sepolcri ospitavano i resti di uomini giganti potenti che vivevano nella zona, idea in gran parte dovuta alla dimensione massiccia delle pietre utilizzate, alcune delle quali raggiungono l’altezza di 30 metri. Tuttavia, nessun resto di esseri umani giganti è mai stato trovato nelle tombe.

La tomba di Coddu Vecchiu è il sito più enigmatico, dato che poco si sa circa i rituali che venivano celebrati nel sito, o il simbolismo che veniva evocato. Alcuni ritengono che le tombe erano considerate come dei portali verso l’aldilà, una sorta di passaggio dal mondo fisico a quello spirituale.

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I Nuraghi costruivano le tombe su siti creduti fortemente geo-energetici: le lastre venivano disposte in posizione semicircolare, in modo da allinearsi con le linee energetiche della Terra e avevano la capacità di catturare e amplificare questa geo-energia.

Il malato veniva adagiato sulle pietre per ottenere la guarigione dall’energia positiva che emana la zona. Tale forza si credeva potesse beneficiare anche i morti, aiutandoli nel processo di separazione dell’anima spirituale dal corpo fisico.

Dunque, le Tombe dei Giganti offrono un interessante spaccato sui rituali delle antiche civiltà, ma non forniscono molte altre informazioni oltre al fatto di essere state usate come tombe: esse sembrano offrire più domande che risposte.

La Sardegna è nota anche per le notevoli statue dei Giganti di Mont‘e Prama, un insieme straordinario di frammenti statuari in pietra di epoca nuragica raffiguranti arcieri, guerrieri, pugilatori e modelli di nuraghe.

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Le statue, di dimensioni monumentali, rappresentano la manifestazione di una civiltà che non ha uguali in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo e proiettano nuova luce sull’arte e la cultura delle popolazioni della Sardegna.

Caratteristica comune alle statue è la resa del volto e in particolare degli occhi. Due cerchi concentrici, unitamente ad una fronte molto prominente che scende su un naso stilizzato e pronunciato, rendono lo sguardo delle statue magnetico e severo.

Resta, dunque, la suggestione e il grande mistero che sembra trasparire dalle vestigia della civiltà nuragica, la quale sembra custodire ancora gelosamente molti dei suoi segreti.

Qualcuno ha collegato le grandi tombe nuraghe alla leggenda dei giganti di Atlantide… chissà, forse la nostra Sardegna è stata una delle colonie fondate dai superstiti della civiltà atlantidea.


http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/ ... -sardegna/


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MessaggioInviato: 25/01/2015, 12:31 
Secondo voi è un gigante?

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MessaggioInviato: 25/01/2015, 12:39 
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gigagino ha scritto:

Secondo voi è un gigante?

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Dipende da cosa intendi per "gigante". Quando una persona la si può definire "gigante"?
Quando un uomo supera la statura di 2 metri? O di più? Quando una donna supera il 1,90 m è una gigantessa? Oppure quando arriviamo a 2,50?
Gigante è un termine vago, che viene usato sia per esseri mitologici sia per persone che sono semplicemente molto alte, in modo anormale.
Quello che per me è un "gigante" (io sono alto solo 1,75 m), potrebbe non esserlo per un'altra persona, magari più alta di me. E viceversa..... per uno come Brunetta sono tutti giganti!


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MessaggioInviato: 26/01/2015, 00:37 
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La Storia Segreta dei Monti Bucegi

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La storia che leggerete, la dice lunga su quanto ci stanno nascondendo i governi, di tutto il mondo. Questa storia riguarda i Monti Bucegi, un gruppo montuoso collocato nella Romania centrale a sud della città di Brasov, vicino ai Carpazi.

Fenomeni sospetti tra i monti Bucegi presero a manifestarsi quasi un ventennio fa, con un crescendo di eventi destinato ad attirare l’attenzione sia dei media che delle autorità. Luogo di singolare origine geologica come la sfinge, racchiude una moltitudine di fenomeni mistici riferiti quotidianamente dalle testimonianze degli abitanti del luogo. Si tratta di avvistamenti di esseri eterei o mitologici, spesso confusi per elementi religiosi (molte croci cristiane si trovano nei luoghi delle “apparizioni”) e misteriose scomparse tra le nebbie di quei monti.

I racconti narrano di persone ritrovate solo dopo giorni in qualche nascosta caverna o addirittura si racconta che ci si possa perdere in qualche grotta di quelle valli per ritrovarsi nel mezzo del deserto del Kansas… Verità o finzione che sia gli occhi del mondo hanno iniziato a posarsi tra queste montagne con l’inizio di singolari terremoti che hanno portato ad una sensazionale scoperta. Si dice che queste informazioni abbiano iniziato a filtrare lentamente proprio per espressa volontà del governo rumeno che vorrebbe informare il mondo di questa realtà ormai impossibile da mascherare. Va in ogni caso ringraziato il coraggio e la tenacia dimostrati dall’ex agente psicotronico del regime di Ceau#351;escu, Vasile Rudan, divenuto solo da poco noto al grande pubblico per le numerose interviste e soprattutto per la partecipazione alla trasmissione “Access Direct” dell’emittente nazionale Antena 1, un uomo che porta avanti da anni una dura battaglia per diffondere questi segreti.
Nell’estate del 2003, in una regione inesplorata dei Monti Bucegi, un’equipe del Dipartimento Zero (una sezione top secret del Servizio di Intelligence Rumeno, lo SRI), ha fatto una scoperta storica, che potrebbe cambiare totalmente il destino dell’Umanità.

Gli Stati Uniti d’America hanno esercitato grandiose pressioni diplomatiche sul governo rumeno, che vorrebbe divulgare i risultati al mondo intero. Le implicazioni sono diventate molto più complesse a causa dell’ingerenza brutale di “alcuni personaggi influenti” che hanno cercato di prendere il controllo sia del luogo della scoperta, che della spedizione congiunta rumeno-americana. L’esperto di fenomeni strani, così come il dirigente delle operazioni per lo Stato rumeno, Cezar Brad, è l’eroe degli eventi scioccanti accaduti nei monti Bucegi. Ha anche avuto due incontri memorabili con uno dei principali rappresentanti degli Illuminati nonché alto membro del Bilderberg.

Una strana visita dal più potente iscritto al Bilderberg

Nel maggio 03, Cezar ha ricevuto la visita di un personaggio assai importante. La richiesta di un incontro era giunta attraverso lo SRI, a seguito di un intervento del governo. L’uomo era straniero, ma parlava la lingua rumena molto bene. Aveva anche una certa familiarità con il Paese. Lo SRI lo aveva informato che si trattava di un membro d’alto rango di una potente Loggia Massonica in Italia, era un nobile, ed aveva una grandissima influenza economica in Romania.

Anche il suo ascendente politico era molto elevato, dal momento che era stato capace di penetrare nella fortezza degli agenti SRI e raggiungere il DZ. Cezar percepiva una forte oppressione ed un senso molto greve intorno a questa persona. Era circondato da una nuvola di pesanti radiazioni sgradevoli che nascondevano le sue vere intenzioni.

A questo incontro, si era preparato accuratamente, isolandosi in una stanza ed entrando in uno stato di profonda meditazione, per saperne di più riguardo all’individuo. L’arrogante ed alto signore, che indossava un abito nero, è stato portato da un elicottero dello SRI. Aveva un bastone con manico in avorio e intarsi in oro. Il suo volto esprimeva durezza e gli occhi verdi procuravano un effetto strano ed emanavano una freddezza insolita. Si è presentato come Signor Massini (probabilmente non era il vero nome). Era molto sicuro del suo potere e dava l’impressione di chi fosse abituato a dare ordini.

Era anche il capo di una delle più importanti Logge Massoniche d’Europa, una delle più influenti organizzazioni in tutto il mondo: il Gruppo Bilderberg. Massini è stato molto diretto e ha dichiarato che gli esseri umani sono di due tipi: quelli che possono essere manipolati e governati (che costituiscono la maggioranza), e quelli che hanno certe virtù e personalità forti.
Ha detto che la sua cerchia faceva parte del più alto Ordine Massonico ed era molto interessata al risultato della discussione. Ha spiegato che il Gruppo Bilderberg non è una Loggia, ma significa molto di più. Ha asserito che le Società della Massoneria sono solo facciate e che il potere reale è molto superiore al trentatreesimo livello gerarchico. Ha invitato Cezar ad unirsi a loro, facendogli capire che avrebbe avuto molti vantaggi. Secondo Cezar, Massini era fisicamente e psichicamente forte, cosa che contrastava con la sua età. Disgraziatamente per lui, il suo potere era stato accentrato su un ego enorme; l’arroganza e il senso di superiorità su tutto il resto. Massini ha informato Cezar che lo ha richiesto personalmente, usando la sua influenza politica, perché era rimasto colpito dal suo potere psichico.

Lo spionaggio del Pentagono con i satelliti

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Sfinge dei Bucegi

Un satellite del Pentagono usato per spionaggio geodetico, basato sulla tecnologia bionica e le onde di forma, aveva scoperto nel 2002 una struttura separata in una specifica area dei Monti Bucegi. Lo spazio vuoto all’interno della montagna non aveva alcuna corrispondenza con l’esterno, e sembrava essere stato scolpito da dentro per mezzo di esseri intelligenti. Non era sicuramente una grotta. La scansione della montagna, via satellite, aveva rivelato due grandi blocchi energetici. Queste barriere erano state fatte con energia artificiale.La prima era come un muro di frequenze che impediva l’accesso al tunnel, mentre la seconda era a forma di cupola (o emisfero) e situata all’estremità opposta della galleria, vicino al centro della montagna. Massini era sicuro che all’interno della cupola avrebbero rinvenuto qualcosa di estremamente rilevante. Aveva una profonda conoscenza concernente l’origine di questa scoperta e sapeva dell’esistenza di almeno un elemento situato all’interno della Grande Sala semisferica. Il tunnel e la cupola erano stranamente allineati con le formazioni rocciose della cima della montagna, note come “Babele” e la “Sfinge dei Bucegi”.

Una struttura simile in Iraq

La squadra del Pentagono aveva osservato che la barriera d’energia emisferica presentava la stessa frequenza vibrazionale e la stessa forma di un altra base sotterranea top secret che era stata rinvenuta prima, vicino a Bagdad, in Iraq. Poco dopo questa scoperta, era scoppiata la guerra in Iraq e dopo pochi mesi, gli americani avevano potuto accedere al più grande segreto di quella zona, del quale gli iracheni non sapevano nulla. Massini ha spiegato a Cezar che il contenuto di questo ritrovamento aveva a che fare con il misterioso passato della Terra e la storia delle loro organizzazioni segrete.

Quando l’indagine del Pentagono aveva appurato le similitudini tra la struttura sotterranea di Bagdad e quella dei Monti Bucegi, Massini e la sua Loggia Massonica erano divenuti estremamente agitati. Inizialmente, erano quasi in preda al panico, ciò era dovuto al fatto che questa base, molto più vasta e più complessa di quella dell’Iraq, fosse sul territorio della Romania.

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La posizione della base aliena, sulla carta della Romania

Sembra che questa Nazione svolga un ruolo importante nella caduta delle Società Segrete che controllano il mondo e asserviscono l’umanità. È stato anche suggerito che da qualche parte sopra i monti Bucegi, si trova una piramide energetica, invisibile ad occhio nudo, che contiene la vera storia del nostro Pianeta. Si può immaginare il loro spavento. Massini ha portato al sito di perforazione un sofisticato, ultra-complesso trapano da roccia, usato dall’esercito americano. Il dispositivo utilizza un forte getto di plasma ed una sorta di campo magnetico rotante, fonde letteralmente il granito senza sforzo visibile.
I segreti dei monti Bucegi

Sono stati in grado di arrivare, dopo una penetrazione di circa 60-70 metri di distanza, alla prima barriera energetica e raggiungere la prima galleria che sembrava un tunnel della metropolitana. Le sue pareti erano perfettamente levigate. Alla fine del passaggio sotterraneo c’era un massiccio portale di pietra, protetto da uno sbarramento di energia invisibile. Tre membri della prima squadra di intervento speciale hanno cercato di toccarlo, e sono deceduti all’istante per arresto cardiaco. Qualsiasi oggetto (pietra, plastica, metallo o legno) lanciato in direzione dell’impedimento nascosto, era subito trasformato in polvere fine. Due generali del Pentagono e il consigliere del presidente americano sono arrivati in loco.

La Grande Galleria

Al di là della barriera di energia formidabile che aveva causato la morte di tre persone, si trovava anche la porta di roccia solida. Sulla parete della galleria, proprio di fronte al portale, c’era un’area di 20 cm quadrati, sulla quale appariva disegnato in modo preciso un triangolo equilatero con la punta rivolta verso l’alto. Il posto era situato tra l’enorme portone di pietra e il diaframma occulto.

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Cezar sentiva che c’era un qualche tipo di compatibilità tra l’ostacolo energetico e se stesso, qualcosa di simile ad una reciproca “simpatia”. Ha provato allora a sfiorare lievemente con la mano la superficie della micidiale protezione ed ha sentito un formicolio sulla pelle. Lo scudo era completamente innocuo per lui, così ha fatto un passo in avanti, passando proprio attraverso di esso. I funzionari degli Stati Uniti erano assolutamente sbigottiti. Cezar ha stimato che la barriera non dovesse misurare più di un centimetro di spessore. Ha toccato il disegno triangolare situato al centro dello spiazzo, e la gigantesca porta di pietra silenziosamente è scivolata a sinistra, nella parete. Questo comando aveva annullato anche l’impedimento energetico, dando loro accesso ad una stanza enorme, che è stata poi chiamata “Grande Galleria”. Anche se non appariva alcuna fonte di luce visibile, essa era perfettamente illuminata. Dopo aver eliminato la prima barriera di energia, l’enorme scudo emisferico all’altra estremità della stanza, improvvisamente si è sintonizzato su una vibrazione più elevata ed ha iniziato ad emettere radiazioni più alte. Ad una più attenta analisi, il muro interno della Grande Galleria pareva sintetico ma si percepiva anche come se qualcosa di biologico facesse parte di esso. Aveva il colore dell’olio, ma i riflessi erano verdi e blu.

Testi ulteriori hanno rivelato che il materiale del muro risultava un po’ ruvido al tatto, ma non poteva essere graffiato, né piegato. Ha resistito a qualsiasi tentativo di frantumazione, foratura o taglio. Più tardi, gli scienziati hanno tentato di bruciare quella sostanza, ma in maniera misteriosa, le fiamme venivano in qualche modo assorbite da essa, lasciandola intatta. Gli studiosi americani hanno convenuto che si trattava di una misteriosa combinazione di materia organica quanto inorganica. Dopo 280 metri, il tunnel improvvisamente svoltava a destra ad angolo acuto. Più avanti si poteva vedere una luce blu, scintillante. Era il riflesso, al termine della galleria, dello scudo protettivo energetico.

Una base analoga in Iraq

Il consigliere degli Stati Uniti sulle questioni di sicurezza nazionale aveva ricevuto una chiamata e gli era stato notificato che lo schermo energetico di Bagdad, in Iraq, era stato improvvisamente attivato, e ne era stata anche intensificata la frequenza. Di fronte a quella barriera, era apparso un ologramma del nostro pianeta, che in modo sequenziale e progressivo aveva raffigurato il continente europeo, per poi trasferirsi a sud-est. Lì, aveva mostrato i Monti Bucegi in Romania ed infine la sua stessa posizione all’interno del corridoio della struttura. Ovviamente i due scudi di energia emisferici erano in connessione diretta. Sostanzialmente, la base irachena aveva segnalato la presenza di persone all’interno di quella rumena. La cattiva notizia era che tutto questo era stato notificato alla presidenza degli Stati Uniti che aveva contattato la diplomazia rumena.

Se in pochi minuti, l’intera operazione fosse stata comunicata, il piano del Signor Massini sarebbe fallito miseramente. La presidenza americana aveva chiesto di prendere il controllo della base segreta e dell’intera operazione. I politici rumeni, che non sapevano nulla dell’operazione occulta che stavano subendo, erano in allarme. I Generali presenti sulla scena del Pentagono, erano stati informati che Washington aveva chiesto un incontro urgente.

Riunione d’emergenza del CSAT (Supremo Consiglio di Difesa)

Una sessione d’urgenza del Consiglio di Difesa Supremo aveva creato una grande ondata di simpatia per il Dipartimento Zero. La maggioranza dei suoi componenti era scossa dalla notizia che aveva ricevuto. La decisione del CSAT era di continuare la ricerca, ma sotto il controllo completo di quel Dipartimento. Era stato anche chiesto un inventario di ogni cosa che si trovava nella Grande Sala. A Bucarest (capitale della Romania), gli ordini arrivavano a ondate, annullandosi a vicenda. Alcuni erano molto veementi e rigorosi, altri elusivi, e ciò denotava l’enorme tensione. I componenti del CSAT erano in riunione continua, tenendosi in contatto con il team dei Monti Bucegi. Dopo aver discusso tutto per ore, avevano deciso di rendere pubblica la scoperta. Il governo rumeno intendeva fare una dichiarazione formale a tutto il mondo. Alcuni di loro però si erano opposti con veemenza alla decisione.

Dichiarazione ufficiale della Romania

Quando la diplomazia americana è stata informata che la Romania voleva divulgare le scoperte, tutto è entrato nel caos. Il presidente è stato chiamato per una conversazione telefonica diretta con la Casa Bianca. In poche ore, gli USA hanno bloccato tutte le transazioni finanziarie con quel Paese e il suo accesso a tutte le altre istituzioni finanziarie. La Romania stava per dichiarare lo “stato di emergenza” nelle montagne Bucegi e nella capitale.

Le discussioni tra i funzionari statunitensi, arrivati a Bucarest, e il Ministero Rumeno d’Emergenza si sono svolte senza un traduttore. I responsabili americani sono stati verbalmente violenti, gridando di continuo e proferendo minacce verso la Nazione e i suoi dirigenti. La divulgazione ufficiale della Romania al mondo avrebbe fornito le prove fotografiche e quanto indispensabile per un completo chiarimento. Importanti scienziati e ricercatori provenienti da tutto il Pianeta avrebbero dovuto essere invitati per approfondimenti. Ma, soprattutto, essa avrebbe rivelato la verità sul passato remoto dell’Umanità e la sua storia reale che, secondo quanto Cezar ha visto all’interno della Grande Galleria, risulta quasi interamente contraffatta.

La reazione del governo americano è stata così brutale, perché la divulgazione avrebbe frantumato la loro globale influenza e il loro potere in un istante. Il motivo ufficiale fornito dagli Stati Uniti era quello di non creare panico nel mondo, ma essi avevano omesso di riconoscere che l’attuale stato d’angoscia planetario non è che il risultato diretto della menzogna deliberata e la manipolazione condotta dalla massoneria e da altre società segrete per millenni. Vi è stato anche un intervento del Vaticano, in cui il Papa ha richiamato alla riflessione prima di questo grande, fondamentale passo per l’Umanità! Egli ha promesso di mettere a disposizione dello Stato rumeno alcuni documenti dell’antico Archivio Segreto Pontificio, che erano di grande importanza per la Romania. I testi hanno confermato le scoperte. Dopo 24 ore di trattative, si è delineato un accordo definitivo tra la Romania e gli USA. Lo Stato rumeno ha deciso di rinviare la divulgazione, e di presentare tutto in modo graduale al popolo.

La Sala di Proiezione

La Grande Galleria finiva bruscamente con un auditorium gigante di 30 metri d’altezza e una lunghezza di 100 metri. La sala di proiezione era di dimensioni più piccole ed era protetta da uno scudo energetico. Avanzando verso tale scudo, una parte di esso scompariva, formando una porta e consentendo l’accesso al suo interno. Lo schermo proteggeva la stanza da ogni influenza esterna. Una volta dentro, diventava compatto e sembrava un muro bianco-dorato. Di fatto, salvaguardava la camera a forma di cupola, con pareti curve e soffitto. In fondo al vano, ad una altezza di circa 10-12 metri, questa protezione finiva dove toccava il muro di pietra della stanza. In quella parete c’erano tre enormi aperture a tunnel: una si trovava proprio al centro e le altre due simmetriche su entrambi i lati. Le gallerie erano illuminate da una luce soffusa con una dominante verde. Entrambe le parti decisero di vietarvi l’accesso e per questo firmarono un protocollo tra loro.

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Immagine di uno scheletro gigante effettivo portato alla luce nel 1970 all’interno di una miniera d’oro in Romania, a Rosia Montana

Tavoli per Giganti

Una serie di grandi tavoli in pietra (cinque per lato) erano disposti lungo le pareti di destra e di sinistra seguendo la loro curvatura; erano alti circa 2 metri. Sulla parte superiore erano intagliati perfettamente con diversi rilievi, segni di una scrittura sconosciuta e caratteri che assomigliavano all’antico sistema cuneiforme. C’erano anche dei simboli più generali, come triangoli e cerchi. Anche se questi non erano stati dipinti, emanavano una luce fluorescente che irradiava vari colori, diversi per ogni tavolo. Su certi ripiani erano posati degli oggetti differenti, che sembravano strumenti tecnici. Da molti di questi, scendevano a terra dei cavi bianchi traslucidi che entravano in brillanti scatole argentee rettangolari. A loro volta, esse erano state collocate direttamente sul pavimento. Ad un esame più attento, i fili erano estremamente flessibili e leggeri, e impulsi di luce potevano essere visti circolare lungo la loro lunghezza. Ogni volta che qualcuno si avvicinava ai tavoli, una proiezione olografica si attivava meccanicamente, presentando gli aspetti di un particolare campo scientifico. Le immagini tridimensionali erano precise ed avevano un’altezza di circa due metri e mezzo. Le proiezioni erano state automatizzate e si avviavano da sole, ma erano anche nel contempo interattive e mutavano, a seconda delle indicazioni ricevute nel toccare la superficie dei tavoli.

Incroci olografici di DNA tra specie aliene

A causa della grande altezza di quei tavoli, gli scienziati hanno usato dei supporti speciali per salire ad un livello adeguato. Approfondendo l’analisi, hanno scorto una sostanza scura vetrosa che li ricopriva. Il materiale era stato suddiviso in numerose ampie aree, delimitate da linee rette, che formavano una specie di griglia.

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Una di queste conteneva informazioni nel campo della biologia, e proiettava immagini di piante ed animali, di cui alcuni tipi completamente sconosciuti agli studiosi.

Ad un tocco su una delle sezioni, si formava un ologramma che presentava la struttura del corpo umano. Era costantemente in rotazione ed evidenziava le zone dello stesso. Digitandone altre, apparivano delle proiezioni tridimensionali di Esseri extraterrestri da altri sistemi planetari. Premendo contemporaneamente su due diverse zone, veniva mostrata una rappresentazione scientifica complessa, mostrante il DNA di entrambe le specie (umana e aliena; ndt), e le possibili compatibilità fra le due. Sui lati, lungo le linee verticali, c’erano scritte le relative spiegazioni in un linguaggio sconosciuto. Al termine della simulazione, veniva ipotizzato ed esposto un incrocio tra le due origini genetiche.

Veri Giganti

A giudicare dalle dimensioni di tutti gli oggetti all’interno della sala di proiezione, i creatori della struttura dovevano essere, probabilmente, molto alti. La conferma degli scheletri giganti umanoidi scoperti in Romania la si trova su un quotidiano chiamato “Il Giornale”: (Il nostro team di inviati, accompagnato dal ricercatore Vasile Rudan, ha visitato la gente del villaggio Bozioru che possiede dati concreti su un cimitero di reperti ossei enormi, individuato più di 20 anni fa, quando le autorità avevano deciso di piantare alberi di mele nel villaggio di Scaieni. Fu proprio nell’effettuare scavi su una collina che gli abitanti del borgo rurale hanno rinvenuto queste incredibili ossature, della misura di m. 2,40. Dragoi Ilie, uno di coloro che hanno lavorato nel meleto, ci ha portati sul posto e condotti intorno al frutteto: “Ovunque vi sono tombe di giganti. Stavamo facendo fori per piantare alberelli quando abbiamo trovato una testa umana grande come una zucca.

Nessuno di noi aveva mai visto niente di simile ed eravamo tutti sconvolti. Scavando ulteriormente, abbiamo trovato alcune ossa di piedi, grandi come i pali della vigna. Il defunto doveva essere molto grande.“)

La Biblioteca Universale

La Sala di proiezione conteneva informazioni dettagliate sui campi della fisica, cosmologia, astronomia, architettura, tecnologia, biologia, genetica, e persino sulla religione. Per questo è stata paragonata ad una biblioteca. Nel centro della stanza, troneggiava una struttura simile ad un podio che conteneva un interessante dispositivo. Gli scienziati hanno pensato che sarebbe potuto servire per migliorare le diverse funzioni cerebrali.

Pannello di controllo della Romania

Accanto ad esso vi era un pannello di comando, caratterizzato da vari simboli geometrici di vari colori. C’erano anche due leve scorrevoli e un pulsante rosso al centro, sopra tutti gli altri dispositivi. Una simulazione olografica spiegava lo scopo del bottone di avviamento. Mostrava un’immagine dei Carpazi vista dall’alto, a 25 km sopra di essi, e a seguire, un’enorme quantità d’acqua che sopraggiungeva inondando valli e pianure. Poi provenienti dai territori della Romania, dell’Ungheria e dell’Ucraina, immense fiumane apparivano e si precipitavano verso l’altopiano della Transilvania, formando grandi alluvioni.

L’immagine focalizzata sulla Nazione rumena mostrava la maggior parte della sua superficie coperta dalle acque di un grande mare. Alcune delle cime più alte potevano allora essere viste come piccole isole galleggianti. In seguito le acque hanno cominciato a ritirarsi, quando sono stati azionati gli appositi tasti sulla consolle, lasciando allagata solo una piccola area vicino alla montagna Godeanu-Retezat. Un vero manuale di acquisizione dati.

Un’Atmosfera Misteriosa

Dietro il pannello di controllo vi era un piedistallo quadrato, di circa tre metri per lato, su cui una misteriosa anfora era appoggiata. Il Signor Massini era al corrente della sua esistenza e per lui e la sua Élite massonica questa è stata la scoperta più importante. L’anfora conteneva una finissima polvere bianca. I ricercatori sono rimasti sconcertati nello scoprire che la sostanza era una formula d’oro monoatomico di elevata purezza, dalla struttura cristallina sconosciuta.

La polvere aurea allo stato puro stimola notevolmente certi scambi di onde ed energie a livello cellulare e neurale e provoca un accelerato processo di ringiovanimento. Teoricamente, un uomo può vivere nello stesso corpo fisico per diverse migliaia d’anni, a condizione che consumi di tanto in tanto, una quantità ben definita di questa polvere d’oro monoatomico. Ciò spiega molti aspetti enigmatici riguardo all’incredibile longevità di alcuni personaggi importanti e svela una parte delle intenzioni nascoste dell’Élite globale.

La Storia Reale del nostro Pianeta

Dietro l’anfora, al centro della sala, c’era un’enorme cupola che proiettava ologrammi. Venivano mostrati i principali fatti del passato più remoto dell’Umanità, fin dal suo inizio. Cezar ha spiegato quanto, secondo le immagini visualizzate che apparivano in forma condensata, pressoché il 90% della storia ufficiale umana è errata e appositamente distorta. Persino la teoria evoluzionistica di Darwin è scorretta. Incredibile, ma quello che oggi viene considerato come realmente accaduto, non lo è mai stato, mentre i cosiddetti “miti” e “leggende” sono quasi del tutto veri. Inoltre, la maggior parte delle teorie archeologiche non risulta reale. Per esempio, i dinosauri non si estinsero 65 milioni di anni fa, e gli antichi continenti di Lemuria e di Atlantide sono veramente esistiti. Questa strane incongruenze hanno causato molti problemi e conflitti tra i popoli nel nostro passato.

Per una corretta datazione degli eventi svoltisi, sullo sfondo veniva proiettata una mappa stellare corrispondente al periodo relativo. Malgrado il lasso di tempo mostrato dalle visualizzazioni fosse molto grande (centinaia di migliaia di secoli) e il ciclo di processione della Terra corrispondesse a 25.920 anni, secondo il computo di Platone, l’esatta cronologia degli accadimenti è stata possibile. I monti Bucegi hanno 50-55.000 anni.

Rivelazioni scioccanti

Cezar ha potuto vedere ciò che era successo durante il Diluvio Universale quando la civiltà umana ha avuto origine, ma ha deciso di non divulgarlo, dal momento che le rivelazioni sono troppo scioccanti per la mentalità, le idee e la conoscenza dell’uomo contemporaneo. Personalmente, penso che la gente come lui sia anche responsabile dell’attuale stato di inconsapevolezza e latenza del genere umano. Siamo stati ingannati e manipolati per millenni, e appena siamo vicini alla verità, qualcuno decide che non siamo ancora atti ad ascoltare. Questo è un approccio arrogante ed egoista! Se le persone non sono pronte oggi non lo saranno mai, quindi, prima la verità verrà svelata e meglio sarà. Disporre di più frammenti del puzzle farà loro accettare la verità più semplice e, soprattutto, li convincerà ad agire contro i manipolatori e gli schiavisti.

In un’inquietante sequenza di immagini, è stata confermata anche l’esistenza di Gesù e la Sua crocifissione. Le proiezioni hanno rivelato che molti di coloro che ne erano testimoni venivano da altri periodi storici. Indossavano la stessa foggia di abiti come il resto della popolazione, ma i tratti del loro viso apparivano diversi, per questo coprivano costantemente i loro volti. La visione olografica in segmenti mostrava anche la vita spirituale di altri eccezionali personaggi del lontano passato della razza umana, comprese persone di cui non sappiamo nulla. In quei tempi la ripartizione sociale e i popoli erano completamente differenti da come sono conosciuti oggi, quindi gli archeologi e gli antropologi dovrebbero rivedere le loro teorie dal punto zero.

I Tre Tunnel Misteriosi

I tunnel scoperti sono lunghi migliaia di chilometri e portano a tre diverse parti del pianeta. Quello di sinistra, collega la base rumena ad una roccaforte sotterranea ancora da individuare in qualche posto in Egitto (e che a quest’ora sarà già stata sicuramente scoperta ed esplorata). Il tunnel di destra conduce ad una struttura simile, ma più piccola, nell’Altopiano del Tibet. Questa galleria inoltre ha tre ramificazioni secondarie. Una di queste arriva in una zona sotterranea nei pressi della città rumena di Buzaru (vicino alla “curvatura dei Carpazi”). Un’altra porta alla base irachena già accennata, mentre la ramificazione finale raggiunge una base sotterranea nel “Deserto del Gobi”, in Mongolia.

Il Terzo Tunnel – Un Mondo Segreto

Il tunnel centrale è il più importante; sia il Signor Massini che il governo degli Stati Uniti, hanno chiesto fortemente che fosse tenuto segreto al pubblico. Questa galleria scende a profondità estreme verso un mondo sotterraneo vero e proprio che si trova vicino al centro del nostro Pianeta. Tutti coloro che tra voi non conoscono il concetto di terra cava, sono pregati di notare che ci sono personaggi importanti che sostengono la teoria che tutti i pianeti sono probabilmente vuoti al loro interno, e portano fondamentali argomentazioni scientifiche a sostegno delle loro affermazioni. Inoltre, esistono delle storie molto belle e davvero interessanti sulle persone che hanno viaggiato in quel mondo. Il luogo è comunemente chiamato Agartha e il terzo tunnel probabilmente conduce direttamente ad esso. È logico che l’Élite non voglia rendere nota la scoperta al pubblico.

Intensi preparativi sono stati avviati per le spedizioni all’interno di tutte e tre le gallerie, come segue: la prima in Egitto, la seconda in Tibet, e la terza al centro della Terra.

[Sintesi degli eventi tratta dal libro rumeno: “Viitor cu cap de mort”, di “Radu Cinamar”, lo pseudonimo di uno scrittore sconosciuto che, a mio parere, non è altro che l’ex generale Emil Strainu. Baso la mia dichiarazione sullo stile di scrittura estremamente simile e sul fatto che l’autore ha avuto accesso diretto a questa Super-Top Secret base aliena, qualcosa che non avrebbe potuto accadere a meno di essere un insider].

Post Scriptum
Nel 2009, una televisione locale “Antenna 1#8243; ha presentato brevemente questi fatti.
Dopo il programma, il conduttore ha ricevuto una minaccia anonima telefonica e quella che segue ne è la trascrizione.
Il giornalista di “Antenna 1#8243; risponde al telefono:
“Reporter: ciao, buon pomeriggio!”
Anonimo: “Ti stiamo dando un messaggio di avviso. Fai molta attenzione! Smetti di parlare dei Monti Bucegi !”
Giornalista: “Chi sei?”
Anonimo: “Questa informazione deve rimanere sul piano di alcune strutture e non deve essere resa pubblica! Ti sei messo in un gioco pericoloso! Sei giovane, hai famiglia… ci sono abbastanza argomenti di cui parlare in questo Paese!”
Giornalista: “Signore, chi è lei?”
Anonimo: “Non desiderare conoscerci, né di essere tu stesso intervistato da noi! Questo è tutto quello che ho da dire!”

humansarefree.com
Traduzione a cura di Sebirblu.blogspot.it


http://www.altrogiornale.org/la-storia- ... ti-bucegi/


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MessaggioInviato: 15/02/2015, 10:32 
Guarda su youtube.com


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 Oggetto del messaggio: Re: Giganti: mito e mistero
MessaggioInviato: 22/03/2015, 18:48 
Bulgaria: archeologi scoprono uno scheletro gigante!

Immagine

Gli archeologi hanno trovato ciò che essi descrivono come i resti di "un enorme scheletro" nella città di Varna . I primi rapporti indicano che l'uomo viveva nel 4 ° o all'inizio del 5 ° secolo.

E' "facile" far vedere che la dimensione delle ossa è "impressionante" e che appartenevano a «un uomo molto alto", ha affermato Valeri Yotov, che fa parte del team degli archeologi che hanno effettuato gli scavi.

Lo scheletro era incappato nella zona della parete della città antica di Odesos. Yotov ha suggerito che l'uomo sarebbe morto durante durante il lavoro o durante una cerimonia.

La sua postura, con le mani poste sulla sua vita e il suo corpo che punta ad est (testa) e ad ovest (piedi) è una chiara indicazione per gli archeologi di come è stato sepolto. Lavori di ricostruzione sono in corso nella zona centrale di Varna, Bulgaria soprannominata come la "capitale del Mar Nero".

http://informazioneconsapevole.blogspot ... gante.html

Fonte e articolo completo:
http://www.novinite.com/articles/167285 ... %27s+Varna

Per approfondire:
http://www.ancient-origins.net/news-his ... ria-002787


A prescindere per un momento dalla veridicità della notizia da dover doverosamente verificare è curioso come ritorni in auge il discorso della civiltà di Varna che abbiamo affrontato in altri thread, specialmente in quello sull'oro...

http://thehistorytemple.blogspot.it/201 ... ntico.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Giganti: mito e mistero
MessaggioInviato: 24/03/2015, 12:29 
caro Atlanticus
ricordo , comunque, il ben documentato Massimino il Trace (Tracia = Bulgaria)

http://it.wikipedia.org/wiki/Massimino_Trace
Cita:
uno degli uomini più alti della storia umana, misurando circa 240 cm.


ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: Giganti: mito e mistero
MessaggioInviato: 10/04/2015, 12:42 
Cita:
Sulle orme dei giganti nell’Africa del nord: l’oscuro passato del Cromlech di M’zora
Il sito megalitico di M'zora è uno dei monumenti megalitici più famosi del nord-ovest del Marocco. Si tratta di una testimonianza unica nel suo genere che non conosce simili in tutto il Maghreb e il Sahara. Oltre alla somiglianza con il blasonato sito di Stonehenge, M'zora ricorda molto i monumenti megalitici del sud della penisola iberica. Secondo la leggenda, M'zora è la tomba del gigante Anteo.

Immagine

La parola “cromlech” è di origine gallese e indica strutture megalitiche preistoriche, in cui “crom” significa curvata e “lech” significa pietra piatta.

Dunque, Cromlech è il nome dato ai monumenti megalitici particolari, costituiti di pietre di grandezza variabile, conficcate nel terreno a forma circolare.

Il più famoso è certamente quello di Stonehenge. Ma in Marocco esiste una delle più interessanti testimonianze di un’antica cultura megalitica anche nel nord Africa.

Parliamo del Cromlech di M’zora, un imponente circolo composto da 167 megaliti situato nei pressi del villaggio di Chouahed, a 15 km a sud est di Asilah. Le pietre sono disposte attorno ad una collinetta funeraria tagliata a forma di semicerchio.

Immagine

Nell’insieme, la disposizione delle pietre descrive un’ellisse con il diametro maggiore lungo 58 metri e quello minore lungo 54 metri. Il megalito più grande sfiora i 6 metri d’altezza. I megaliti, disposti per segnare i punti cardinali, sono contrassegnati con incisioni che l’archeologo catalano Miquel Tarradell considera di origine antropica.

Le caratteristiche di M’zora ne fanno un luogo che non ha pari in tutto il nord Africa. Le uniche somiglianze si trovano nel confronto con lo stile tipico dei monumenti megalitici della penisola iberica meridionale.

La datazione del sito è controversa. Si stima che M’zora risalga al 1600/1500 a.C., ma potrebbe essere molto più antico. A differenza di siti come quello di Stonehenge, a M’zora si sono trovate le spoglie sepolte di persone di elevato status sociale.

Durante la dominazione romana, il sito venne associato a varie leggende. La più conosciuta, riporata sia da Plutarco che da Strabone, fa di M’zora la tomba del gigante Anteo, re di Libia, figlio di Poseidone e di Gea.

Egli era praticamente invincibile finché rimaneva a contatto con sua madre (la Terra), che gli restituiva le forze ogni volta che la toccava. Il gigante venne sconfitto da Eracle (o Ercole) che lo soffocò sollevandolo da terra, privandolo dell’elemento da cui traeva la sua forza.

I due autori riportano dell’ispezione al sito di M’zora del generale romano Quinto Sertorio. Plutarco, nella sua “Vita di Sertorio”, racconta ciò che il generale si trovò davanti agli occhi:

«Egli [Sertorio] prese d’assalto la città di Tangeri, dove Ascalio era fuggito con i suoi fratelli. Lì, dicono gli africani, è sepolto Anteo. Sertorio, che non credette al racconto delle enormi dimensioni di questo gigante, ordinò di aprire la tomba, trovandovi il corpo di un essere alto sessanta cubiti [26,64 metri!].

Sorpreso dalle sue dimensioni mostruose, Sertorio fece immolare delle vittime e ordinò di ricoprire con attenzione la tomba. Accreditando le voci su di lui, [Sertorio] ha accresciuto il rispetto dovuto a questo gigante».

Il sito poi venne dimenticato, almeno dalla documentazione storica. In epoca contemporanea, M’zora ha suscitato la curiosità dei viaggiatori e archeologi europei. Nel 19° secolo, il sito è stato descritto da molti viaggiatori e geografi come l’inglese Sir Arthur de Capell Brooke, i francesi Charles Tissot, Emilien Renou e Gustave Bleicher. Quest’ultimo offrì la descrizione più completa del sito.

Nel 20° secolo, l’area di Asilah passa sotto l’amministrazione spagnola. Per questo motivo, il sito fu scavato dall’archeologo Cesar Luis Montalban dal 1935 al 1936, poco prima di essere incarcerato durante la guerra civile spagnola, senza riuscire a consegnare alcun rapporto archeologico.

Gli scavi di Montalban hanno danneggiato significativamente il sito, con profonde trincee visibili tutt’oggi. Le conclusioni più interessanti su M’zora arriveranno intorno al 1950, con le pubblucazioni di Miquel Tarradell.

Un sito sacro

“M’zora” in arabo significa “luogo sacro”. Ma qual era il nome originale di questo luogo santo prima dell’arrivo degli arabi? In realtà, le origini e il significato di M’zora sono del tutto sconosciute.

Il luogo sacro di M’zora è associato ad una serie di miti, leggende e misteri antichissimi che nessuno ha mai cercato di risolvere, perché la maggior parte di queste storie fanno riferimento ai giganti, un tema ampiamente trascurato dagli storici moderni.

L’area del Marocco è stata abitata almeno a partire dall’8 mila a.C.

Come riporta Peter Kolosimo nel suo libro “Terra senza Tempo”, ad Agadir, Marocco, il capitano francese Lafanechère scoprì un arsenale completo di armi da caccia, comprese cinquecento asce a doppio taglio dal peso di 8 kg ciascuna, cioè circa 20 volte più pesanti di quelle maneggiabili da un essere umano normale. [Disponibile su IBS]

A parte la questione del peso, per l’utilizzo efficace di un ascia del genere ci vogliono anche mani di dimensioni adeguate. In questo caso, in rapporto alle dimensioni necessarie della mani, l’utilizzatore sarebbe dovuto essere alto quasi 4 metri. Chi, dunque, poteva maneggiare strumenti del genere?

È possibile che M’zora sia l’ennesimo indizio dell’esistenza di una razza di uomini giganti che ha camminato sul nostro pianeta in un lontano passato? È possibile che i costruttori di M’zora appartengano ad una cultura globale che ha costruito Stonehenge e tutti gli altri siti megalitici sparsi per il pianeta?

Il cerchio sacro di M’zora è stato eretto sul territorio un tempo abitato dai berberi. Le popolazioni berbere credevano che i misteriosi megaliti furono eretti da giganti con poteri magici. Ma dove avevano attinto queste informazioni?

Per quanto se ne sa, i berberi sono il popolo indigeno del Nord-Africa. I fossili umani paleolitici affini ai berberi propriamente detti, sono noti in paleo-antropologia con il nome di uomo di Mechta-Afalou, una variante del paleo-europoide del tipo di Cro-Magnon, databile intorno al 20 mila a.C.

Immagine

I Berberi sono una popolazione europoide dell’Africa settentrionale (Tamazgha). Sembra che almeno fino all’età del Bronzo (circa 1200 a.C.), tra le popolazioni berbere fosse piuttosto diffusa la depigmentazione, cioè capelli biondi e occhi azzurri, come carattere genetico, documentata anche da pitture rupestri del Tassili e in iscrizioni egiziane.

La depigmentazione sopravvive in forma residuale ancora oggi particolarmente tra i berberi dell’Atlante in Marocco è anche testimoniato dagli spagnoli per i Guanci delle Canarie, che secondo alcuni discenderebbero direttamente dagli atlantidei (Leggi).

Le origini dei berberi sono ancora oggi un vero e proprio mistero, proprio come il cerchio megalitico di M’zora. Entrambi, hanno alle loro spalle un lungo ed oscuro passato tutto da scoprire.


http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/ ... -di-mzora/


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 Oggetto del messaggio: Re: Giganti: mito e mistero
MessaggioInviato: 22/06/2015, 01:17 
Cita:
I MISTERIOSI GIGANTI DELLE ISOLE SALOMONE

Immagine

Le isole Salomone sono uno stato insulare del Pacifico (circa 922 tra isole vulcaniche e atolli corallini) che si trova a est della Nuova Guinea e a nord est dell'Australia.
Tra le isole più conosciute, troviamo quella di Guadalcanal (la cui capitale è Honiara) ma anche Malaita, Santa Isabel, Choiseul, San Cristobal e Nuova Georgia.
Dal 1978, le isole Salomone sono uno stato indipendente, pur facendo parte del Commonwealth britannico.
Quest'arcipelago della Melanesia si caratterizza non solo per la straordinaria bellezza delle spiagge, delle acque e per la vigoria e la diversità di una foresta pluviale che ricopre l'intero territorio grazie al clima equatoriale, ma anche – e incredibilmente – per avvistamenti UFO, installazioni militari sotterranee e non, presunti rapimenti alieni, e racconti – antichi come moderni – di strani Giganti che popolerebbero le viscere di quasi tutte le isole.
Marius Boirayon è un militare in pensione della R.A.A.F che da anni si è trasferito a Guadalcanal: quest'uomo ha scritto e raccontato di questi Giganti, definiti dai melanesiani "dragon snakes", ("serpenti draghi") figure di cui i nativi tuttora hanno molta paura.
Nel suo libro I misteri delle isole Salomone – racconti di giganti e UFO uscito nel 2010, Boirayon racconta che "In questo paradiso tropicale si trovano vestigia di antichi insediamenti, testimoniati altresì da una misteriosa scrittura. Fra le aspre vette, avvolte da nubi vaporose, si aggirano, secondo leggende locali, strane creature. Si racconta che questi esseri, da tempo immemorabile, scendano nei villaggi costruiti lungo la costa per sequestrarne gli abitanti. I nativi si tramandano infatti spaventose storie a base di bambini rapiti e divorati".
Marius Boirayon descrive i Giganti di Guadalcanal come appartenenti a diverse specie: i più grandi, avvistati frequentemente, sono alti più di tre metri, hanno una lunga peluria castana o rossastra, doppie sopracciglia sporgenti, occhi rossi, naso piatto e una bocca molto grande; la versione intermedia, invece, presenta minori dimensioni e minore peluria, mentre quella più piccola è più grande di quella umana e vive nella giungla in modo selvaggio.
Quando gli isolani di Guadalcanal s'imbattono in quest'ultima tipologia, cercano immediatamente di ucciderli, ma a volte sono loro che ci rimettono la pelle.
Sembra che questi selvaggi, comunque, siano in fondo alla scala sociale dei Giganti, probabilmente proprio a causa della loro primitività.
Stando ai racconti degli autoctoni riportati da Boirayon, inoltre, i Giganti di Guadalcanal vivrebbero all'interno delle catene montuose immerse nelle foreste pluviali, e si muoverebbero all'interno di reticolati sotterranei senza mai vedere la luce. Testimoni oculari catturati e poi rilasciati, infatti, raccontano che all'interno le montagne sono illuminate a giorno, anche se non ci sono punti di luce evidenti come lampade o torce.
Gli isolani, quindi, credono che sotto le montagne ci sia una vera e propria città, e se li si vuole filmare basta andare nei villaggi vicini ai pendii, in particolare nei pressi del Monte Tatuya, uno dei principali accessi.
Marius Boirayon crede anche che il numero degli isolani sia esiguo in quanto i Giganti, all'occorrenza, usano ancora gli umani come cibo, almeno secondo vecchie leggende.
L'isola di Guadalcanal è ricca d'oro: la zona della miniera confina con quella dei Giganti, che a riguardo sono molto protettivi, tanto da deformare o distruggere i mezzi pesanti che vengono posti nelle zone dagli umani per l'estrazione del minerale.
I politici dell’isola conoscono molto bene la faccenda, e semplicemente – al pari dei cittadini – evitano determinate situazioni.
Da dove provengono questi "alieni"? Gli abitanti delle isole Salomone sono convinti che i Giganti si trovino lì da molto tempo prima di loro, e che siano arrivati – ovviamente – da un altro Pianeta.
Gli isolani tramandano in particolare la storia di Luti Mikode, il "Capo", che fece cambiare al suo popolo l'usanza di mangiare gli umani, almeno come prassi abituale.
Mikode convinse i suoi discepoli dicendo loro che anche gli umani avevano un cuore, dei pensieri e dei sentimenti, proprio come loro, e che quindi questa pratica non era giusta. Scoppiò una faida all'interno delle tribù, ma alla fine la linea di Mikode finì col prevalere.
L'isola di Choiseul, dal canto suo, ospita tanti Giganti quanti quelli di Guadalcanal: quando si scopre che all'interno dell’isola non ci sono insediamenti umani (sono tutti sulle coste) si può ben capire il perché.
L'Isola di Santa Isabel, invece, ospita Giganti in due aree diverse, anche se in numero minore.
Makira e Malaita, infine, hanno un'antica tradizione in fatto di alieni: la prima, in particolare, ospita prevalentemente piccoli e fortissimi Giganti dall'aspetto nanesco, che però sono molto aggressivi nei riguardi degli uomini.
Insomma storie d'incontri tra uomini e Giganti si tramandano da sempre nelle Isole Salomone, così come nelle vicine isole Fiji, dove ci sono altrettante leggende che parlano di Giganti dispettosi che terrorizzano gli uomini e rapiscono i bambini.
I Giganti, comunque, sono presenti in moltissime culture ancestrali su tutto il Pianeta: perfino nella Bibbia si parla di loro come dei Nephilim, presenti sulla Terra da tempi remotissimi.
Nel suo libro Quando i Giganti abitavano la Terra, lo scrittore e ricercatore Zecharia Sitchin analizza un'enorme quantità di antiche scritture e manufatti proprio su questi "antenati", accompagnando il lettore alla stupefacente scoperta dell'ultima dimora terrena di una coppia di divinità Anunnaki, dove sembrerebbe sia custodita la risposta a questa domanda.
Insomma, se per moltissimi di noi gli alieni sono solo dei visitatori occasionali, per altri sono solo dei coinquilini da tenere – a quanto pare – sempre sotto osservazione.


http://www.nexusedizioni.it/it/CT/i-mis ... omone-4776


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 Oggetto del messaggio: Re: Giganti: mito e mistero
MessaggioInviato: 04/07/2015, 14:46 
In Sardegna spunta uno scheletro gigante ed è subito silenzio

image-760x570.jpg


http://www.sardegnasotterranea.org/in-s ... -silenzio/

Uno scheletro umano probabilmente molto antico e quasi certamente GIGANTE.
Eh si, avete letto bene ma… quanto sarà gigante questo scheletro?
Le ossa umane sono state scoperte nel corso degli scavi archeologici nel nuraghe Barru. Ci troviamo in Sardegna al confine tra Guasila e Guamaggiore. “Era sepolto a circa 80 centimentri di profondità e stando ad alcuni testimoni è di dimensioni notevoli” leggiamo sul quotidiano l’Unione Sarda, che prosegue: “Ha un femore enorme” spiega “il sindaco di Guamaggiore, Nello Cappai, subito accorso sul luogo del ritrovamento“.
Contattato telefonicamente dal nostro team esplorativo, Cappai, ha preferito non scucire parola solo dopo averci rivelato: “sta arrivando il mondo qui, tutti ci chiamano e quindi c’è molto fermento. Sarò io a chiamarvi per una conferenza stampa che faremo con la soprintendenza archeologica e le amministrazioni comunali della zona.

Ora – conclude il sindaco – c’è chi da altri paesi lamenta la territorialità di questa scoperta“. Vabbè. E quindi? Lo scheletro di dimensioni notevoli esiste o no? È stato ritrovato?
Quasi certamente la risposta è si. Altrimenti come potrebbe l’articolista ed anche il sindaco Cappai aver parlato di ossa umane notevoli?

E perché dagli addetti ai lavori vige il solito e a volte inspiegabile riserbo.
“Il ritrovamento – ha detto Nello Cappai – ha suscitato grande interesse nella zona grazie anche alla straordinaria importanza di questo sito nuragico che vogliamo valorizzare per fini culturali e turistici“.
Ancor meglio, aggiungiamo, ma sarà l’ora di dire basta all’omertà cultural-nostrana?
Non è un segreto: qualvolta in Sardegna si parla di scoperte che escono dell’ordinario, specialmente per voce dei “non addetti ai lavori”, cala poi un velo (colpevole?), di silenzio.
Questa storia che frustra gli amanti disinteressati dell’identità sarda, ricorda l’analoga affermazione di un altro sindaco che si lasciò scappare qualche affermazione di troppo e venne poi “richiamato” all’ordine, per non lasciarsi troppo trasportare dall’entusiasmo. Raccontò di aver visto personalmente scheletri umani molto alti durante lo scavo archeologico in una tomba di giganti. Ciò accadde due anni fa alle porte di Suelli. A volte è vero: gli archeologi, un po’ come certi giornalisti, sono birichini. Per fortuna, però, non tutti.
- See more at: http://www.sardegnasotterranea.org/in-s ... KYtne.dpuf



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Giganti: mito e mistero
MessaggioInviato: 06/07/2015, 18:16 
Non ci sono immagini delle strutture, da approfondire

Cita:
Sardegna, due anomale voragini al largo della base di Gladio a Pòglina

Immagine

A circa 11 chilometri da Capo Marrargiu ci sono due immense voragini di forma squadrata e regolare: larghe 40 metri, sprofondano per altri 160 dritte come giganteschi parallelepipedi nel sottosuolomarino. L’oceanografo Guido Gay, che di recente ha scoperto i relitti del piroscafo Crispi e del sommergibile Saracen dopo aver trovato tre anni fa i resti della corazzata Roma, non riesce a darsi una spiegazione. Parla di “fenomeno inedito e sconcertante” per quel che ha osservato al largo della costa tra Alghero e Bosa. “So solo che non ho mai visto nulla di simile in giro per il mondo, e in mare nei miei 76 anni sono stato ovunque“, ha aggiunto, perplesso per quegli incredibili pozzi che non si aspettava d’incontrare nei suoi percorsi subacquei.

Tante, comunque, le ipotesi per questo mistero nel mare davanti alla base di Pòglina. Un centro a suo tempo finito su tutti i giornali: proprio lì si addestravano, clandestinamente, gli uomini che avrebbero dovuto opporsi alla temuta invasione armata da parte dell’Urss e di altri Paesi dell’Est ai tempi della guerra fredda.

Così, in attesa di approfondimenti, gli interrogativi si sprecano. Un processo di erosione inedito ma di origine naturale? O i due giganteschi buchi sono punti d’uscita in mare di fiumi sotterranei d’acqua dolce che arrivavano sin lì in epoca ancestrale? Oppure le voragini sono state create da altri eventi al momento non precisabili?

Sardegna, due anomale voragini al largo della base di Gladio a PòglinaA complicare il giallo c’è una serie di dettagliatissimi particolari raccolti da Guido Gay nelle sue esplorazioni con sonar e robot da lui stesso progettati e costruiti. Per il momento l’ingegnere ha scandagliato a fondo soltanto una delle due colossali buche. “Ma sono pronto a fare tutte le verifiche necessarie anche nella seconda”, aggiunge senza esitazioni.

“Quei pozzi si trovano a una profondità di diverse decine di metri su una piattaforma marina uniforme e omogenea, se si fa appunto eccezione per le enormi voragini che si aprono senza vegetazione all’improvviso sul fondale roccioso” spiega Guido Gay, senza riuscire a nascondere la meraviglia per quanto ha potuto riprendere e fotografare grazie al robot Pluto Palla, una delle tante apparecchiature da lui stesso ideate, costruite e prodotte su scala industriale.

“Ancora più incredibili sono alcuni massi: sembrano lavorati da mani umane. – prosegue – Si trovano su una specie di terrazzamento poco sotto l’imboccatura delle voragini. Una è quadrata, l’altra triangolare. Delle dimensioni di una grande tanica per carburante, hanno persino i bordi arrotondati. In sostanza c’è di che restare veramente sbalorditi. Forse ulteriori ricerche permetteranno di giustificare tutto in termini scientifici“


http://www.segretiemisteri.com/2015/07/ ... a-poglina/


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 Oggetto del messaggio: Re: Giganti: mito e mistero
MessaggioInviato: 06/07/2015, 21:01 
vimana131 ha scritto:
Non ci sono immagini delle strutture, da approfondire

Cita:
Sardegna, due anomale voragini al largo della base di Gladio a Pòglina

Immagine

A circa 11 chilometri da Capo Marrargiu ci sono due immense voragini di forma squadrata e regolare: larghe 40 metri, sprofondano per altri 160 dritte come giganteschi parallelepipedi nel sottosuolomarino. L’oceanografo Guido Gay, che di recente ha scoperto i relitti del piroscafo Crispi e del sommergibile Saracen dopo aver trovato tre anni fa i resti della corazzata Roma, non riesce a darsi una spiegazione. Parla di “fenomeno inedito e sconcertante” per quel che ha osservato al largo della costa tra Alghero e Bosa. “So solo che non ho mai visto nulla di simile in giro per il mondo, e in mare nei miei 76 anni sono stato ovunque“, ha aggiunto, perplesso per quegli incredibili pozzi che non si aspettava d’incontrare nei suoi percorsi subacquei.

Tante, comunque, le ipotesi per questo mistero nel mare davanti alla base di Pòglina. Un centro a suo tempo finito su tutti i giornali: proprio lì si addestravano, clandestinamente, gli uomini che avrebbero dovuto opporsi alla temuta invasione armata da parte dell’Urss e di altri Paesi dell’Est ai tempi della guerra fredda.

Così, in attesa di approfondimenti, gli interrogativi si sprecano. Un processo di erosione inedito ma di origine naturale? O i due giganteschi buchi sono punti d’uscita in mare di fiumi sotterranei d’acqua dolce che arrivavano sin lì in epoca ancestrale? Oppure le voragini sono state create da altri eventi al momento non precisabili?

Sardegna, due anomale voragini al largo della base di Gladio a PòglinaA complicare il giallo c’è una serie di dettagliatissimi particolari raccolti da Guido Gay nelle sue esplorazioni con sonar e robot da lui stesso progettati e costruiti. Per il momento l’ingegnere ha scandagliato a fondo soltanto una delle due colossali buche. “Ma sono pronto a fare tutte le verifiche necessarie anche nella seconda”, aggiunge senza esitazioni.

“Quei pozzi si trovano a una profondità di diverse decine di metri su una piattaforma marina uniforme e omogenea, se si fa appunto eccezione per le enormi voragini che si aprono senza vegetazione all’improvviso sul fondale roccioso” spiega Guido Gay, senza riuscire a nascondere la meraviglia per quanto ha potuto riprendere e fotografare grazie al robot Pluto Palla, una delle tante apparecchiature da lui stesso ideate, costruite e prodotte su scala industriale.

“Ancora più incredibili sono alcuni massi: sembrano lavorati da mani umane. – prosegue – Si trovano su una specie di terrazzamento poco sotto l’imboccatura delle voragini. Una è quadrata, l’altra triangolare. Delle dimensioni di una grande tanica per carburante, hanno persino i bordi arrotondati. In sostanza c’è di che restare veramente sbalorditi. Forse ulteriori ricerche permetteranno di giustificare tutto in termini scientifici“


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Pòglina, due immense voragini al largo della base di Gladio - Regione - la Nuova Sardegna
L’oceanografo Guido Gay ne scandaglia una con i suoi robot: sono larghe 40 metri e profonde 160 Strane pietre nelle imboccature. «Non ho mai visto niente...
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MessaggioInviato: 24/07/2015, 18:56 
Perfo ha scritto:


da facebook


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e quanto ci mettono a caricare queste foto? [:D]


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 Oggetto del messaggio: Re: Giganti: mito e mistero
MessaggioInviato: 07/12/2015, 11:47 
LEGGENDE DEI NATIVI AMERICANI PARLANO DI UN'ANTICA RAZZA DI GIGANTI
http://www.noiegliextraterrestri.it/201 ... anchi.html

Diverse tribù di nativi americani hanno tramandato leggende su una razza di giganti bianchi che è stata annientata. Daremo uno sguardo ad alcune di queste leggende, comprese quelle dei Choctaw e dei Comanche negli Stati Uniti, fino ad arrivare ai Manta nel Perù.

CHOCTAW

Horatio Bardwell Cushman ha scritto nel suo libro History of the Choctaw, Chickasaw, and Natchez Indians [Storia degli Indiani Choctaw, Chickasaw, e Natchez, ndt]: «Nella tradizione dei Choctaw si parla di una razza di giganti, che un tempo abitava l’attuale Tennessee, contro la quale i loro antenati hanno combattuto quando arrivarono nel Mississippi, durante la loro migrazione da ovest. Secondo la tradizione i Nahullo (la razza di giganti) avevano una statura eccezionale».

Immagine
Un Choctaw dipinto da George Catlin nel 1834

Crushman ha dichiarato che l’espressione ‘Nahullo’ ha finito per descrivere tutti i bianchi, ma originariamente descriveva una razza di giganti bianchi con cui i Choctaw sono entrati in contatto quando hanno attraversato per la prima volta il fiume Mississippi. Si diceva che i Nahullo fossero cannibali che uccidevano i Choctaw a ogni occasione.

COMANCHE

Il capo Comanche Tuono Roboante, tribù delle Grandi Pianure, ha dato nel 1857 il seguente resoconto su un’antica razza di giganti bianchi: «Innumerevoli lune fa, una razza di uomini bianchi, alti tre metri e molto più ricchi e potenti di qualunque bianco ora in vita, abitava gran parte della terra, che si estendeva dal sorgere al tramontare del sole. Le loro fortificazioni coronavano le cime delle montagne, proteggendo le loro popolose città situate nelle valli sottostanti».

«Superavano ogni altra nazione prosperosa, sia prima sia dopo, in tutti i tipi di artigianato; erano coraggiosi e bellicosi, e governavano sulla terra che avevano strappato agli antichi abitanti con mano sprezzante. In confronto a loro i visi pallidi di oggi sono piccoli, sia nell’arte sia nelle armi…».

Il capo ha spiegato che, quando questa razza dimenticò la giustizia e la compassione, e divenne troppo orgogliosa, il Grande Spirito li annientò e tutto ciò che rimase della loro società furono i tumuli sugli altopiani. Questo resoconto è stato documentato dal dottor Donald ‘Panther’ Yates, ricercatore e autore di libri sulla storia dei nativi americani, sul suo blog.

NAVAJO

Yates ha anche scritto del popolo Starnake della leggenda Navajo; li ha descritti così: «Una razza regale di giganti bianchi dotata di tecnologia mineraria che ha dominato sull’Occidente, ha schiavizzato tribù inferiori, aveva roccaforti in tutte le Americhe. O si sono estinti o ‘sono tornati nei cieli’».

MANTA

Nel 1864, Pedro de Cieza de León ha scritto nel Chronicle of Peru di giganti leggendari che gli erano stati descritti dagli indigeni Manta: «Ci sono, tuttavia, resoconti di giganti in Perù, giunti sulla costa a Santa Elena. I nativi riportano la seguente tradizione, ricevuta dai loro antenati da tempi molto remoti».

«Qui è giunto sulla costa, in barche di canne, grandi quanto larghe navi, un gruppo di uomini di tale altezza, che dal ginocchio in giù la loro statura era pari all’altezza di un uomo ordinario, anche qualora avesse avuto una buona altezza. I loro arti erano proporzionati alla misura deformata dei loro corpi, ed era mostruoso vedere le loro teste, con i capelli all’altezza delle spalle. I loro occhi erano grandi quanto piccoli piatti».

León ha detto che le abitudini sessuali dei giganti erano rivoltanti per i Nativi e che il cielo li ha infine annientati a causa di queste abitudini.

PAIUTE

Si dice che i Paiute abbiano una tradizione orale che narra di cannibali bianchi, dai capelli rossi e alti circa tre metri, che vivevano nella cava oggi chiamata Lovelock, in Nevada, o nelle sue vicinanze. Non è chiaro se questa ‘tradizione orale’ circa questi giganti Sitecah sia vera o sia un’esagerazione o una distorsione delle loro leggende, dopo che i Paiute furono per la maggior parte uccisi o dispersi nel 1833 in seguito a una spedizione dell’esploratore Joseph Walker.

Brian Dunning di Skeptoid ha analizzato le leggende dei Paiute e non ha trovato alcuna menzione circa i giganti Sitecah. Sembra, però, che ci fosse un popolo che praticava il cannibalismo e che viveva nella cava di Lovelock. Sono stati ritrovati resti umani, e alcune ossa umane non avevano il midollo, il che suggerisce che sia stato mangiato. Tuttavia, sembra che il cannibalismo fosse una pratica rara all'interno di questo popolo.

I resti hanno capelli rossi, ma potrebbe essere spiegato con il fatto che i capelli neri diventano rossi con il tempo.

Immagine
Grotta di Lovelock

Immagine
Il fiume Humboldt vicino Lovelock, Nevada, dove si dice vivessero i Sitecah

I minatori hanno portato alla luce i resti nel 1912, lasciandoli in una pila, prima di contattare l’Università della California. L’antropologo Llewellyn L. Loud ha viaggiato dall’università al sito per investigare. Si è generalmente concordi nell’affermare che gli scavi non sono stati condotti bene e sicuramente senza seguire gli standard moderni. Ma alcuni propugnatori della teoria dei giganti Sitecah dicono che i ricercatori hanno coperto qualunque resto di gigante fosse stato trovato lì.


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