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MessaggioInviato: 12/06/2011, 15:48 
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Sheenky ha scritto:

Be, oltre al tempo passato, devi considerare la teoria della ciclicità degli eventi. Oltretutto se atlantide è esistita, va sicuramente collegata prima del 10.000 a.C, e sappiamo tutti che in quel periodo ci fu l'ultima glaciazione. Bene, ora metti che qualcuno sia riuscito a salvarsi, di sicuro sarebbe fuggito in luoghi più sicuri. E da li avrebbe iniziato a ricomparire la civiltà, con delle tracce sparse qual e la nel mondo che si rifacevano a quelle antiche catastrofi e al loro popolo iniziale. Una prova a mio parere sono i miti antichi, primo fra tutti quello del diluvio e di pochi uomini che riescono a salvarsi, che se ne trova traccia in praticamente tutte le culture del pianeta. Scritture dubito che si troveranno mai...insomma...sono passati minimo 10.000 anni...aggiungici delle catastrofi naturali...voglio proprio vedere come si potrebbe sperare di trovare fonti scritte. Gli indizi sono disseminati ovunque. A partire dai miti antichi ai ritrovamenti archeologici più antichi di quello che si dice. Dovrebbe far riflettere non poco solo il fatto che ci siano piramidi in tutto il mondo. E quale teoria migliore per spiegare questa cosa, se non il fatto che siano delle costruzioni ricordanti un passato comune dimenticato?
Solo per iniziare ovviamente....


beh, sono stati trovati i resti dei dinosauri dopo 65 milioni di anni, direi che di resti di una civiltà avanzata se ne sarebbero dovuti già trovati..a meno che veramente non si trattasse di un isola poi affondata.

non credo che fra 10mila anni dell'umanità attuale non rimarrebbe un indizio chiaro e inconfutabile.

in alcuni scritti antichi si parla anche di guerre tipo nucleari, non vorrei sbagliarmi, quindi se ciò fosse vero dovrebbero essere civiltà avanzate quasi se non superiori alla nostra..


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MessaggioInviato: 12/06/2011, 17:04 
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marco1309 ha scritto:
beh, sono stati trovati i resti dei dinosauri dopo 65 milioni di anni, direi che di resti di una civiltà avanzata se ne sarebbero dovuti già trovati..a meno che veramente non si trattasse di un isola poi affondata.
non credo che fra 10mila anni dell'umanità attuale non rimarrebbe un indizio chiaro e inconfutabile.
in alcuni scritti antichi si parla anche di guerre tipo nucleari, non vorrei sbagliarmi, quindi se ciò fosse vero dovrebbero essere civiltà avanzate quasi se non superiori alla nostra..


Forse e' prima necessario intenderci su cosa si intende per "piu' avanzate". Non e' detto che "piu' tecnologico" voglia dire piu' avanzato. Di fatto la tecnologia sopperisce alle incapacita' della razza attuale. Ad esempio una antica civilta' potrebbe essere stata in grado di dominare gli elementi come innata capacita' e quindi non necessitare di alcuna tecnologia per come la intendiamo noi. E di questo non troveremo alcuna traccia.
Altro elemento che deve far pensare e' che i fossili antropologici sono estremamente rari se confrontanti con gli altri tipi di fossili. E questo e' decisamente molto strano per una specie che e' diventata dominante e che pare esistere da piu' di centomila anni.
Infine tieni presente che solo la pietra resiste al tempo. Tutto il resto, nell'arco di 10000-20000 anni si dissolve magicamente. Per approfondimenti su questo tema:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9796
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9883

Quanto poi alle antiche guerre di tipo nucleare (credo tu ti riferisca a quanto descritto nel descritto nel "Drona Parva"), di sicuro potrai trovare ulteriori approfondimenti seguendo questi link:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=1379
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=6282

Dopo attenta lettura vedrai che non si tratta di sole supposizioni.[;)]



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MessaggioInviato: 12/06/2011, 18:54 
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bleffort ha scritto:

Supponendo che a quel tempo vi fosse l'Era Glaciale,è chiaro che se gli Oceani erano bassi 2 -300 metri di come sono oggi,la conformazione di certe località dove il mare è attualmente basso vi fosse terra,ma oltre questo limite la maggior parte dei Mari e degli Oceani sono stati sempre profondi.
E se siamo concordi nel fatto che a quel periodo era l'era Glaciale,la quale arrivava a lambire persino le nostre Alpi,non vedo come potevano attraversare l'Artico sotto perenne Ghiaccio e Neve.Secondo il mio modesto parere questi uomini navigavano,sempre agevolati come ho spiegato sopra dal clima mite che vi era in quel tempo.


Non è la profondità del mare che può creare dei problemi... sono le distanze. Se un clima glaciale poi sia più "mite" di quello attuale non lo so, sinceramente mi pare poco probabile...


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Io propendo per la delocazione della crosta terrestre. I continenti erano a latitudini diverse da quelle attuali.



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MessaggioInviato: 12/06/2011, 19:01 
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marco1309 ha scritto:

Cita:
Sheenky ha scritto:

Be, oltre al tempo passato, devi considerare la teoria della ciclicità degli eventi. Oltretutto se atlantide è esistita, va sicuramente collegata prima del 10.000 a.C, e sappiamo tutti che in quel periodo ci fu l'ultima glaciazione. Bene, ora metti che qualcuno sia riuscito a salvarsi, di sicuro sarebbe fuggito in luoghi più sicuri. E da li avrebbe iniziato a ricomparire la civiltà, con delle tracce sparse qual e la nel mondo che si rifacevano a quelle antiche catastrofi e al loro popolo iniziale. Una prova a mio parere sono i miti antichi, primo fra tutti quello del diluvio e di pochi uomini che riescono a salvarsi, che se ne trova traccia in praticamente tutte le culture del pianeta. Scritture dubito che si troveranno mai...insomma...sono passati minimo 10.000 anni...aggiungici delle catastrofi naturali...voglio proprio vedere come si potrebbe sperare di trovare fonti scritte. Gli indizi sono disseminati ovunque. A partire dai miti antichi ai ritrovamenti archeologici più antichi di quello che si dice. Dovrebbe far riflettere non poco solo il fatto che ci siano piramidi in tutto il mondo. E quale teoria migliore per spiegare questa cosa, se non il fatto che siano delle costruzioni ricordanti un passato comune dimenticato?
Solo per iniziare ovviamente....


beh, sono stati trovati i resti dei dinosauri dopo 65 milioni di anni, direi che di resti di una civiltà avanzata se ne sarebbero dovuti già trovati..a meno che veramente non si trattasse di un isola poi affondata.

non credo che fra 10mila anni dell'umanità attuale non rimarrebbe un indizio chiaro e inconfutabile.

in alcuni scritti antichi si parla anche di guerre tipo nucleari, non vorrei sbagliarmi, quindi se ciò fosse vero dovrebbero essere civiltà avanzate quasi se non superiori alla nostra..


Gli scritti antichi di cui parli riferiscono di eventi avvenuti circa 4000-5000 anni fa al massimo in India. Da quel che si è potuto capire, è assai più probabile che si riferiscano a interventi di alieni nelle civiltà terrestri pre-industriali, e non di civiltà terrestri evolute.
In effetti, non c'è ancora nessuna prova di civiltà terrestri preistoriche altamente tecnologiche, nel senso di strumenti tecnologici come aerei, astronavi, armi atomiche e centrali energetiche.
D'altra parte, anche il mito di Platone non riferisce di poteri particolari degli Atlantidi, ma semplicemente di una grande potenza marittima e di una grande prosperità civile, con grandi città.
La civiltà atlantidea non dev'essere stata una civiltà globale, anche se comunque molto diffusa un po' su tutte le coste del mondo.
Sul livello che ha raggiunto, si possono solo fare ipotesi. Personalmente, penso che erano a un livello non inferiore a quello della civilizzazione classica o magari anche della civiltà araba, anche se i caratteri dovevano essere più simili a quelli dell'Egitto e delle civiltà precolombiane.


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MessaggioInviato: 12/06/2011, 23:37 
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marco1309 ha scritto:

ma secondo voi è possibile che civiltà evolute non abbiano lasciato alcuna traccia significativa? secondo voi se noi ci estinguiamo fra 100 anni, poi fra 8-10mila anni non rimarrà traccia di quello che abbiamo fatto??


Dai un occhiata qui

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=1

http://www.historychannel.it/laterradopoluomo/


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MessaggioInviato: 12/06/2011, 23:40 
IL BOOM EDILIZIO DELL'ETA' DELLA PIETRA

E' stato sviluppato un programma informatico che combina le datazioni al radiocarbonio e le sequenze di tutti i ritrovamenti di un determinato sito, per raggiungere il massimo livello di accuratezza negli studi archeologici. Ciò ha rivelato che le tecniche di costruzione e di coltivazione si svilupparono molto più rapidamente di quanto si credesse.

Un primo esempio è stato la datazione di Windmill Hill, presso Avebury nel Wiltshire (Inghilterra). Il margine d'errore nella datazione è stato ridotto da 600 a 60 anni. Tale riduzione dell'errore ha avuto un effetto scioccante, perché ha rivelato un boom delle costruzioni intorno al 3700 a.C., con un improvviso sviluppo di colline fortificate e di monumenti sparsi per tutto il paese, tra il Kent e la Cornovaglia, nel breve periodo di 50 anni.

Alex Bayliss di English Heritage e il Professor Alasdair Whittle della Cardiff University fanno parte del gruppo di esperti che ha sviluppato tale procedimento. Alex Bayliss spiega l'impatto del confronto tra le datawioni: "Le vecchie tecniche offrivano risultati tali che avrebbero fatto apparire come contemporanee le guerre napoleoniche, la prima e la seconda Guerra Mondiale e la rivoluzione informatica. Ora possiamo precisare in modo molto più puntuale le datazioni". Il Professor Whittle crede che "con datazioni più accurate, il Periodo Neolitico non appare più sonnolento e calmo, ma si vedono tutte le attività sorgere e svilupparsi in modo dinamico. Questa ricerca sfida la nozione che nessuna novità accadesse, all'epoca degli agricoltori dell'Età della Pietra."

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10591&T=2




ANTICA CITTA' SULL'ALTOPIANO ETIOPICO

Un antico insediamento è stato scoperto negli altopiani etiopici utilizzando indagini geofisiche non invasive. Questa scoperta aiuterà a raccontare la storia di antiche culture indigene nel Corno d'Africa e il loro scambio con civiltà vicine.

All'inizio di maggio, Jorg Fassbinder del dipartimento di Geofisica della terra e scienze ambientali a Ludwig-Maximilians-Universität (LMU) a Monaco e il suo collega Margaret Schlosser dell'Istituto archeologico tedesco (DAI) ha iniziato un progetto comune.

Esaminati insieme, il terreno di un sospetto insediamento nella regione dell'altopiano etiopico nord-occidentale del Tigray, ospitano la città di Yeha, che si credeva di essere che un importante centro del Regno Diamat fondata intorno al 700 A.C..

Il team ha utilizzato un magnetometro per rilevare anomalie locali nel campo geomagnetico che poteva essere le indicazioni di oggetti nascosti sotto il sottosuolo tra cui pareti strutturali, tombe, focolari e rifiutano di pozzi. Tale tecnologia è stata usata solo raramente in paesi vicino all'equatore, come le linee di campo magnetico qui correre parallele alla superficie della terra, rendendo difficile identificare sepolto strutture archeologiche. Magnetometri sono particolarmente utili, tuttavia, come strumenti non evasivi, non distruttivi.

"Il nuovo metodo di valutazione sviluppato dal team di ricerca di Fassbinder ha avuto successo, " ha detto il direttore di scavo a vista Pawel Wolf. "Con i primi test di scavi, muri in pietra, luoghi di sepoltura e di elementi locali dei rifiuti come ossa di animali e di cocci di ceramica sono stati trovati risalenti ad epoche diverse. Tra loro c'erano anche frammenti di ceramica con caratteristiche del periodo sabeo Ethio risalente ai millennio A.C.. "

Nel 2008, gli archeologi etiopici ha fatto la scoperta sorprendente di un altare sacrificale perfettamente conservata nella vicina Meqaber Ga'ewa, una posizione precedentemente sconosciuta vicino la città di Wuqro. L'altare portava un notevole iscrizione royal in Old South Arabian recanti il nome Yeha.

"Nel 2008, gli archeologi etiopici ha fatto la scoperta sorprendente di un altare sacrificale perfettamente conservata nella vicina Meqaber Ga'ewa

"

Secondo Kebede Amare, capo del dipartimento culturale Tigray, questo è il più meridionale trovare ritiene che appartengono al Regno di Diamat. Situato nella odierna Eritrea ed Etiopia settentrionale, la civiltà aveva piani di irrigazione sofisticato, fece uso di aratri, crebbe miglio e ferro fatto utensili e armi.

Di particolare importanza per i ricercatori, è se il regno era composto da popolazioni indigene o un mix dei popoli indigeni con gli antichi Sabei che dominavano il Mar Rosso.

Dal momento che la ricerca archeologica molto poco è stato fatto sul Regno Diamat, la scoperta dell'iscrizione royal assume un'importanza particolare. Secondo Norbert Nebes dell'Università di Jena, l'iscrizione royal è il primo di tali registrato prova dell'antica città di Yeha.

Tigray panorama sulla strada che da Adua a Yeha. Immagine: Un Davey, Flickr

Dal 2008, DAI archeologi hanno scavato non solo un tempio dedicato al Dio Luna sabeo Almaqah in Meqaber Ga'ewa, hanno scoperto ulteriori siti di un insediamento precedentemente sconosciuto di questo importante periodo storico. In Ziban Adi, uno dei siti più promettenti scoperti, hanno scavato i muri di fondazione del santuario un altro sulla cima di una collina alta 3 metri di rovine nel 2010.

Innumerevoli cocci di ceramica trovati nei campi di grano circostante suggeriscono che un insediamento intensivo era situato intorno all'antico edificio religioso. Per gli archeologi, coloro che sono preoccupati non solo con l'influenza culturale del Sud Arabian Regno di Saba nel Corno d'Africa, ma nello studio delle culture indigene africane, la scoperta dell'insediamento genera grandi speranze che i resti di una città di questo periodo alla fine verranno individuati. Finora, solo poche siti archeologici sono noti.

Questa ricerca è parte della cooperazione scientifica tedesco-Etiopia tra Orient dipartimento del DAI, l'agenzia culturale Tigray e Università di Jena. Le misurazioni geofisiche sono basate sulla cooperazione tra DAI e della LMU München.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10587&T=2




LE CITTA' NACQUERO IN BULGARIA 7000 ANNI FA

Gli archeologi bulgari pensano di avere scoperto la più antica città d'Europa. Il sito della "proto-città" si trova presso Pazardzhic, nel centro del Paese.

Nel 2008 il gruppo dell'archeologo Yasen Boyadzhiev scoprì una grande fossa tombale, che fu conosciuta col nome dell'area, Yunatsite (Gli Eroi). Gli scavi si ampliarono. Ora i ricercatori annunciano di aver trovato un insediamento molto ampio, di oltre 10 ettari, risalente al periodo 4700-4600 a.C.

Il sito appare come un vero e proprio centro urbano, ha affermato Yasen Boyadzhiev, con mura fortificate - un muro era largo cinque metri e alto almeno altrettanto, poi c'era un fossato e un altro muro di difesa, parallelo al primo.

La cittadella circondava la parte più alta dell'insediamento e raggruppava diversi edifici, non solo di abitazione, ma anche destinati ad attività artigianali. Gli oggetti trovati denotano metodi sviluppati di produzione.

Complessi di tali dimensioni risalgono in genere ad epoche molto poteriori, come l'antichità classica. "La nostra conclusione potrebbe essere che una pianificazione urbana, simile a quella del medioevo europeo, fosse praticata già diversi millenni prima, " ha detto Yasen Boyadzhiev.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10582&T=2




GL'IDOLI INFRANTI DI KEROS: MISTERO DELL'ANTICA GRECIA

Dire che fosse un mistero archeologico sarebbe ancora dire poco: perché si trovavano, sepolti in una fossa, i frammenti di belle figurine di bronzo, su un'isoletta greca popolata soltanto da capre?

Oggi, gli accademici dell'Università di Cambridge ritengono di aver fatto luce su un mistero di 4500 anni fa, a Keros, una piccola isola delle Cicladi, nell'Egeo.

Sembra che Keros fosse la sede d'un insolito rito cerimoniale: gli isolani rompevano oggetti di pregio e andavano in pellegrinaggio a seppellirne i frammenti.

"E' notevole, " dice il Professor Colin Renfrew, che ha condotto gli ultimi scavi.

"Crediamo che la rottura di statuette e di altri oggetti preziosi fosse un rituale e che Keros fosse il santuario in cui tali oggetti venivano sepolti."

La storia di Keros cominciò nel 1963 grazie allo stesso Renfrew, che allora era un giovane studente dai capelli lunghi. Arrivò a quest'isola, abitata solo da due pastori di capre, per cercare oggetti d'interesse archeologico.

"Fui sorpreso nel trovare pezzetti di recipienti e di figurine di marmo, " dice Renfrew. Erano frammenti d'un tipo di scultura che si trova in altri luoghi dele Cicladi, di cui conserviamo esempi nel British Museum e che hanno ispirato artisti come Pablo Picasso, Constantin Brancusi e Henry Moore.

Le sculture di Keros erano quasi tutte in frammenti. Si trovavano migliaia di pezzetti di vasellame e di figurine.

Nel 1987 Renfrew, diventato professore d'archeologia a Cambridge, ritornò a Keros per compiere scavi più seri.

Scoprì che i frammenti non erano stati provocati dall'incuria. "Era chiaro che si trattava d'un sito molto strano."

Nel 2006 Renfrew trovò un nuovo sito di figurine spezzate e i resti d'un insediamento su un isolotto a cento metri dalla costa, Dhaskalio.

Il gruppo si convinse dell'esistenza di una sorta di casa di alloggio per pellegrini.

Gli esami geologici mostrarono che la costruzione era stata realizzata con marmo d'importazione.

Il gruppo aveva scoperto che â€" più o meno all'epoca in cui in Egitto si costruivano le piramidi â€" si trasportavano grandi quantità di marmo all'isolotto di Dhaskalio per costruire.

La teoria di Renfrew è che quegli abitanti delle Cicladi usassero statuette e vasi in una sorta di rito, portandoli forse in processione, come si usa ancor oggi in certi villaggi greci.

"Dopo averli usati, li dismettevano, li rompevano e usavano i frammenti per compiere un rito preciso".

Renfrew pensa che gli isolani si recassero a Keros a intervalli regolari, un poco come erano regolari gli antichi riti greci del pellegrinaggio a Olimpia, ogni quattro anni.

"Non ho dubbi che si trattasse d'un rito di rinascita â€" una nuova generazione di icone che erano state usate e una nuova generazione di gente che cresceva."

L'evidenza suggerisce che i frammenti fossero ritualmente deposti a Keros per un periodo di circa 400-500 anni, sin verso il 2000 a.C.

Renfrew ha detto che altri enigmi di Keros e Dhaskalio attendono ancora una risposta.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10590&T=2


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MessaggioInviato: 12/06/2011, 23:42 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

Supponendo che a quel tempo vi fosse l'Era Glaciale,è chiaro che se gli Oceani erano bassi 2 -300 metri di come sono oggi,la conformazione di certe località dove il mare è attualmente basso vi fosse terra,ma oltre questo limite la maggior parte dei Mari e degli Oceani sono stati sempre profondi.
E se siamo concordi nel fatto che a quel periodo era l'era Glaciale,la quale arrivava a lambire persino le nostre Alpi,non vedo come potevano attraversare l'Artico sotto perenne Ghiaccio e Neve.Secondo il mio modesto parere questi uomini navigavano,sempre agevolati come ho spiegato sopra dal clima mite che vi era in quel tempo.


Non è la profondità del mare che può creare dei problemi... sono le distanze. Se un clima glaciale poi sia più "mite" di quello attuale non lo so, sinceramente mi pare poco probabile...

Enkidu,ma cosa hai capito? come al solito di quello che scrivo lo interpreti al contrario.
Non è che è un clima glaciale è mite!. [:D]
e nemmeno ho detto che la profondità del mare crea problemi alla navigazione! [:D]
Basta!, chiudo. [:(]


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Cita:
bleffort ha scritto:
E se siamo concordi nel fatto che a quel periodo era l'era Glaciale,la quale arrivava a lambire persino le nostre Alpi,non vedo come potevano attraversare l'Artico sotto perenne Ghiaccio e Neve.Secondo il mio modesto parere questi uomini navigavano


La migrazione attraverso il pack e' assolutamente insostenibile per dei singoli, figuriamoci per delle popolazioni (e non servono nemmeno troppi ragionamenti per provarlo).
La tua ipotesi sulle capacita' marinare e' sicuramente piu' affascinante, anche se mi rimangono forti dubbi in relazione al numero di individui che e' necessario traghettare per riuscire a popolare un continente: sarebbero necessarie imbarcazioni molto resistenti e capienti, oltre che avanzate tecniche di navigazione e di orientamento.
Forse esiste anche una terza possibilita': qualcuno ce li ha portati.[;)]



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Cita:
zakmck ha scritto:

Cita:
Forse esiste anche una terza possibilita': qualcuno ce li ha portati.[;)]



Per popolare un continente bastano poche coppie di Uomini e Donne,il tempo fa il resto.[;)]
Concordo anche sulla possibilità che qualcuno ce li ha portati.[^]


Ultima modifica di bleffort il 13/06/2011, 08:39, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
bleffort ha scritto:
Per popolare un continente bastano poche coppie di Uomini e Donne,il tempo fa il resto.[;)]
Concordo anche sulla possibilità che qualcuno ce li ha portati.[^]


Per consentire la sopravvivenza di una popolazione e' necessario garantire anche la necessaria varianza genetica. Per definizione comunque:

Shaffer(1981): “La minima popolazione vitale (MVP Minimum viablepopulation) per una certa specie in un dato habitat è la più piccola popolazione isolata avente il 99% di probabilità di persistere per 1000 anni nonostante gli effetti prevedibili di eventi demografici, ambientali e genetici casuali e le catastrofi naturali”

Come puoi immaginare non e' un compito facile stimare adeguatamente tale valore, tuttavia, una buona stima tende a fissare il limite minimo per la specie umana a 5000 individui. Tieni inoltre presente che tale valore e' calcolato ad oggi. Tornando alle condizioni di 20'000/40'000 (?) anni fa', data l'avversita' dell'ambiente (oltre che del viaggio stesso) e' probabile che fosse necessaria una popolazione numericamente di molto superiore.

Ora, tornando al nostro caso, traghettare un tale numero di individui e' possibile solo se:

- il viaggio e' effettivamente una passeggiata e quindi anche con imbarcazioni di fortuna si puo' ripetere numerose volte
- si possiede una imbarcazione adatta a traghettare tutti gli individui in un unica volta.
- si possiede il numero sufficienti di imbarcazioni (flotta) necessarie per il viaggio di tutti gli individui.

Come si puo' intuire, per realizzare tale impresa sarebbe stato necessaria una civilta' molto evoluta con grandi capacita' di navigazione.
Una volta sul posto (dato che dovevano essere civilizzati) poi avrebbero dovuto dar vita a un qualche tipo di insediamento, tipo citta', villaggi, ecc. di cui si dovrebbero trovare almeno le tracce. Invece nulla. Sul continente americano i ritrovamenti antropologici sono praticamente inesistenti.

Che vuoi, sono sempre piu' propenso alla teoria del trasporto.[8D]

PS: Consiglio la lettura della seconda parte di:
DEI, RAZZE UMANE ED EVOLUZIONISMO
http://www.ufomachine.org/download/file ... nismo.html



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Cita:
zakmck ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:
Per popolare un continente bastano poche coppie di Uomini e Donne,il tempo fa il resto. [;)]
Concordo anche sulla possibilità che qualcuno ce li ha portati. [^]

Per consentire la sopravvivenza di una popolazione e' necessario garantire anche la necessaria varianza genetica. Per definizione comunque:
Non necessariamente.
Cita:

Shaffer(1981): “La minima popolazione vitale (MVP Minimum viablepopulation) per una certa specie in un dato habitat è la più piccola popolazione isolata avente il 99% di probabilità di persistere per 1000 anni nonostante gli effetti prevedibili di eventi demografici, ambientali e genetici casuali e le catastrofi naturali”

Come puoi immaginare non e' un compito facile stimare adeguatamente tale valore, tuttavia, una buona stima tende a fissare il limite minimo per la specie umana a 5000 individui. Tieni inoltre presente che tale valore e' calcolato ad oggi. Tornando alle condizioni di 20'000/40'000 (?) anni fa', data l'avversita' dell'ambiente (oltre che del viaggio stesso) e' probabile che fosse necessaria una popolazione numericamente di molto superiore.

Non sono d'accordo,un gruppo di uomini di quell'Epoca abituati a stretto contatto con la natura,poteva facilmente non solo sopravvivere a condizioni estreme,ma anche a riprodursi e moltiplicarsi.
Cita:


Ora, tornando al nostro caso, traghettare un tale numero di individui e' possibile solo se:

- il viaggio e' effettivamente una passeggiata e quindi anche con imbarcazioni di fortuna si puo' ripetere numerose volte
- si possiede una imbarcazione adatta a traghettare tutti gli individui in un unica volta.
- si possiede il numero sufficienti di imbarcazioni (flotta) necessarie per il viaggio di tutti gli individui.

Come si puo' intuire, per realizzare tale impresa sarebbe stato necessaria una civilta' molto evoluta con grandi capacita' di navigazione.

Devi immaginare che il loro non era un traghettamento come lo intendiamo noi attualmente,ma una emigrazione in cerca di nuove terre da esplorare e o per poter vivere meglio e le imbarcazioni dovevano essere robuste a sufficienza per affrontare gli Oceani e ripeto: il Clima di quel tempo doveva essere migliore di quello che abbiamo attualmente.
Cita:

Una volta sul posto (dato che dovevano essere civilizzati) poi avrebbero dovuto dar vita a un qualche tipo di insediamento, tipo citta', villaggi, ecc. di cui si dovrebbero trovare almeno le tracce. Invece nulla. Sul continente americano i ritrovamenti antropologici sono praticamente inesistenti.

Che vuoi, sono sempre piu' propenso alla teoria del trasporto. [8D]

Neanche io non escludo il Trasporto,però potevano benissimo vivere in capanne come i Pellerossa i quali si spostavano continuamente in cerca di pascoli e bestiame.(Pellerossa????,loro dicono di discendere dal Cielo [8])
Cita:

PS: Consiglio la lettura della seconda parte di:
DEI, RAZZE UMANE ED EVOLUZIONISMO
http://www.ufomachine.org/download/file ... nismo.html




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L’ATLANTIDE DI PLATONE: L’ISOLA AL POLO



Un articolo del gruppo Pangea.
Leggibile e scaricabile qui: http://www.gruppopangea.com/wp-content/ ... latone.pdf


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Permesso!,scusate.... è quì che si parla di Atlandide?. [:39] [:65] [:63]


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bleffort ha scritto:

Supponendo che a quel tempo vi fosse l'Era Glaciale,è chiaro che se gli Oceani erano bassi 2 -300 metri di come sono oggi,la conformazione di certe località dove il mare è attualmente basso vi fosse terra,ma oltre questo limite la maggior parte dei Mari e degli Oceani sono stati sempre profondi.
E se siamo concordi nel fatto che a quel periodo era l'era Glaciale,la quale arrivava a lambire persino le nostre Alpi,non vedo come potevano attraversare l'Artico sotto perenne Ghiaccio e Neve.Secondo il mio modesto parere questi uomini navigavano,sempre agevolati come ho spiegato sopra dal clima mite che vi era in quel tempo.

Mi devo riquotare,in quanto nel post di cui sopra avevo scritto erroneamente la parola MITE,dovevo scrivere la parola STABILE,diverso dal significato di Mite.


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