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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Il misterioso scheletro del ragazzo di Stonehenge
MessaggioInviato: 03/10/2010, 14:57 
Il misterioso scheletro del ragazzo con la collana d'ambra: era il primo turista di Stonehenge ?



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Il sito archeologico di Stonehenge potrebbe essere una delle mete turistiche piu' antiche del mondo, secondo le ultime scoperte di alcuni archeologi che hanno dimostrato che un ragazzino sepolto nelle vicinanze circa 3.500 anni fa era cresciuto lungo le sponde del Mediterraneo.

Quello del 'ragazzo con la collana d'ambra', cosi' e' stato soprannominato perche' era stato sepolto con il gioiello al collo, non e' nemmeno l'unico corpo trovato nei pressi di Stonehenge ad appartenere ad uno straniero.

L'arciere di Amesbury, un uomo sepolto con un tesoro di rame ed oro la cui tomba e' stata rinvenuta nel 2002, sarebbe infatti originario delle Alpi, mentre un gruppo di uomini e donne le cui tombe sono state scavate nel 2003 sarebbero originari del Galles o, addirittura, del nord della Francia.

Jane Evans, l'esperta della British Geological Survey che ha identificato la provenienza degli scheletri dell'Eta' del Bronzo attraverso un'analisi chimica dei loro denti, e' convinta che queste persone avevano raggiunto le sponde britanniche proprio per recarsi a Stonehenge, in una sorta di primitivo pellegrinaggio.

''Se oggi vai all'abbazia di Westminster e guardi chi c'e' sepolto, quanti di questi sono londinesi? Non credo molti, perche' sono stati un po' tutti i grandi e i famosi ad essere sepolti all'abbazia di Westminster'', ha affermato la Evans, aggiungendo: ''Stonehenge in un modo molto simile e' chiaramente un luogo molto importante e persone di origini diverse lo visitarono e vi furono sepolte''.

Il 'ragazzo con la collana d'ambra' sarebbe arrivato a Stonehenge quando il monumento era gia' vecchio di 1.500 anni. ''Ha circa 14 o 15 anni ed e' sepolto con questa bella collana. La posizione della tomba, la sua eta' e la collana indicano che si tratta di una persona di un certo status e importanza'', ha notato la Evans che ha analizzato gli isotopi di ossigeno e di stronzio contenuti nello smalto dei denti del ragazzo per stabilire dove era nato e cresciuto. La scoperta spinge gli archeologi a rivedere quanto finora avevano supposto.

''Gli archeologi per molto tempo si sono opposti all'idea che vi fossero migrazioni di qualsiasi tipo in questo periodo. Ma, chiaramente, questi individui si sono spostati attraverso distanze enormi'', ha dichiarato Mike Pitts, direttore della rivista British Archeology. ''Non sappiamo perche' queste persone intraprendessero viaggi cosi' lunghi. E' possibile che venissero per visitare Stonehenge ma sappiamo anche che la gente per migliaia di anni ha coperto distanze enormi mossa dalla necessita' di commerciare o di esplorare'', e' stato il commento di Andrew Fitzpatrick dell'organizzazione Wessex Archeology.

fonte Carolina Stupino per ANSA


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MessaggioInviato: 24/10/2010, 14:30 
Mi ricordo che in uno dei suoi libri Peter Kolosimo aveva accennato al ritrovamento di armi dell'epoca micenea nell'Inghilterra meridionale, e nel mio libro di storia delle medie, si parlava di emigrazioni in epoca neolitica dall'Africa del Nord alla Scozia.
Inoltre è notorio da tempo che molto prima dei Romani, le Isole Britanniche avevano dei rapporti con il Mediterraneo, e che i Fenici commerciavano con la Gran Bretagna, che i Greci chiamavano a quel tempo Albione, per poter importare il rame e lo stagno delle miniere della Cornovaglia e del Devon.
Ora, i ritrovamenti di cui qui si parla, dimostrerebbero che non c'erano solo rapporti commerciali, ma anche religiosi.
In quell'epoca remota, che corrisponde circa alla fine della civiltà minoica, e prima della nascita di civiltà come quella etrusca e quella micenea, 1500 avanti Cristo, si può immaginare che la gente venisse da paesi lontani, dal Mediterraneo e dalle Alpi, per visitare Stonehenge, come appunto in una sorta di pellegrinaggio simile a quello di Santiago de Compostela, o come in una sorta di preistorico San Pietro.
Da notare (forse è solo una coincidenza, ma chissà....) che la struttura di San Pietro, con il suo colonnato circolare, ha una vaga somiglianza con Stonehenge....
Ma allora viene da chiedersi: se la gente andava in pellegrinaggio a Stonehenge venendo da paesi lontani, significa che esisteva un culto, una religione che era diffusa in gran parte dell'Europa, in un'epoca in cui si credeva che ogni popolo avesse le sue tradizioni religiose e non esistessero culti internazionali o religioni universalistiche. E se in realtà non fosse stato così?
É possibile che questo culto pre-indoeuropeo fosse stato quello che abbia generato la religione druidica?
Inoltre, questo mi fa pensare a una recente teoria che Paolo Marini, nel suo libro "Atlantide", presenta e sviluppa.
Secondo tale teoria, Stonehenge sarebbe stata una rappresentazione dell'antica capitale di Atlantide, creata dai discendenti dei superstiti fuggiti nell'Europa Occidentale, per preservare il ricordo dell'epoca d'oro perduta, e a cui i vari popoli discendenti dalla cultura atlantidea avrebbero fatto riferimento come luogo di culto e di pellegrinaggio.....
Il ragazzo dalla collana d'ambra era forse un pellegrino che voleva rendere omaggio agli antenati atlantidei?


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Marziano
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MessaggioInviato: 24/10/2010, 20:44 
Cita:
Enkidu ha scritto:


Ora, i ritrovamenti di cui qui si parla, dimostrerebbero che non c'erano solo rapporti commerciali, ma anche religiosi.
In quell'epoca remota, che corrisponde circa alla fine della civiltà minoica, e prima della nascita di civiltà come quella etrusca e quella micenea, 1500 avanti Cristo, si può immaginare che la gente venisse da paesi lontani, dal Mediterraneo e dalle Alpi, per visitare Stonehenge, come appunto in una sorta di pellegrinaggio simile a quello di Santiago de Compostela, o come in una sorta di preistorico San Pietro.


Se ben ricordo nel De Bello Gallico Cesare spiega che la Gran Bretagna era considerata dal druidismo celtico continentale un'isola sacra . Non è quindi inverosimile che i luoghi sacri a questa religione presenti in Gran Bretagna fossero meta di viaggi causati da motivazioni religiose, viaggi che, vista la conservatività tipica di certi fenomeni, avrebbero potuto benissimo riprendere consuetudini più antiche.

Cita:
Ma allora viene da chiedersi: se la gente andava in pellegrinaggio a Stonehenge venendo da paesi lontani, significa che esisteva un culto, una religione che era diffusa in gran parte dell'Europa, in un'epoca in cui si credeva che ogni popolo avesse le sue tradizioni religiose e non esistessero culti internazionali o religioni universalistiche. E se in realtà non fosse stato così?


Bisogna dire che le antiche religioni "pagane" d'Europa, se in epoca storica da un lato avevano per lo più un tratto marcatamente "etnico" dall'altro non avevano problemi a riconoscere come tali le divinità tipiche di ogni popolo; per esempio, se una legione si muoveva in terra straniera non aveva problemi ad offire alle divinità del luogo, anzi, era fortemente auspicabile e perfettamente in linea con la mentalità della religione romana; chiaramente lo facevano in modo e con rito romano, ma lo facevano; per altro è nota la formula "sive mas sive foemina" con cui ci si rivolgeva a divinità sconosciute; del resto, per restare in ambito romano, è noto che i romani praticavano l'evocatio di divinità straniere verso Roma e l'Italia, così come si fece con la Tanit Cartaginese evocata a Roma come Iuno Coelestis o con la Iuno Regina proveniente da Veio. Quindi il fatto che si potesse partire dal sud Europa per recarsi nelle isole Britanniche potrebbe inquadrarsi anche in un'ottica di questo tipo.

Cita:
É possibile che questo culto pre-indoeuropeo fosse stato quello che abbia generato la religione druidica?



Io penso che la categoria linguistica indo-europeo o quella ancora più vasta di non indoeuropeo non siano molto adatte ad inquadrare il fenomeno religioso dell'antica Europa. Tradizionalmente gli Dei erano considerati legati ai luoghi più che ai popoli (benché non mancassero eroi eponimi e Dei della stirpe), quindi ricevevano culto in un dato luogo indipendentemente dalla lingua del o dei popoli che abitavano quel luogo o degli individui che vi si recavano in pellegrinaggio. Anche gli Dei Etnarchi che presiedevano alle sorti di ciascun popolo non erano privi di collegamenti con la geografia e le caratteristiche dei luoghi.


Ultima modifica di quisquis il 24/10/2010, 20:53, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 31/10/2010, 18:32 
Quando parlo di culto pre-indoeuropeo non intendo un ambito linguistico, bensì etnico-storico. Normalmente si ritiene che prima delle popolazioni celtiche, nell'Europa Occidentale fossero presenti popolazioni non-indoeuropee, la cui cultura era diversa da quella delle popolazioni ivi immigrate in un periodo storico che dovrebbe essere cominciato circa 4000 anni fa, con le grandi invasioni dall'Oriente, in particolar modo dalle steppe russe. Non era diversa solo la loro lingua, era diversa anche la loro cultura e le loro tradizioni. Di conseguenza, anche la loro religione doveva avere dei caratteri propri.
Certo, ci sono dei dubbi al riguardo, ma fino a quando non verrò a sapere di altri modelli storici, seguo quello che conosco da tanti anni. Alcuni pensano che le culture indoeuropee avessero cominciato a penetrare nell'Europa Occidentale già prima di 4000 anni fa, ma non so molto delle varie teorie al riguardo.
Di fatto, Stonehenge fu costruita da popolazioni pre-indoeuropee, ma resta una questione aperta se la religione druidica, che aveva una sua unitarietà, sia stata originata dalla cultura celtica stessa, e perciò indoeuropea, magari dalla stessa radice da cui sono nati i Bramini indiani, o se invece la classe dei Druidi abbia avuto la sua prima origine da culti non-celtici, magari presenti appunto nell'antica Britannia pre-celtica. Le testimonianze degli antichi autori classici farebbero sospettare questo, come hai fatto notare anche tu, quando dici che per gli antichi la Britannia era un'isola sacra.
So bene anche io che nel Paganesimo antico non c'era nessun problema a rendere ossequio alle divinità di altre nazioni, quando lo richiedeva il caso. Certo, se un viaggiatore giungeva in un altro paese, era normale che rendesse omaggio agli Dei locali. Una tradizione religiosa non negava le altre, nel politeismo antico, lo sappiamo bene.
Ma se a Stonehenge venivano persone da tutta Europa per rendere omaggio al locale Dio del Sole, come si ritiene dovesse essere, allora ne consegue che da paesi lontani sentivano l'esigenza di fare un lungo viaggio per rendere omaggio a questo Dio luminoso (forse identicabile con il successivo Lug celtico?), che in qualche modo sentivano come proprio. Un qualche cosa che unisse diverse popolazioni sotto un'unica tradizione deve esserci stato.
Vorrei sapere: forse che gli antichi Greci e gli antichi Mesopotamici si recavano in pellegrinaggio ad Heliopolis in Egitto, per rendere culto al Dio Sole, Ammon-Ra? Se sì, non dico più niente.... se no, mi viene da pensare che quello che ho ipotizzato non sia un'idea così balenga.
Anche perché né i Greci né i Mesopotamici hanno avuto un culto del Sole così acceso come gli Egiziani (certo, c'erano culti solari anche in Grecia e in Medio Oriente, ma meno vasti e diffusi di quelli egiziani).
Ciò che ipotizzo io, e che sicuramente altri hanno proposto prima di me, è che forse i Druidi erano gli eredi di una classe sacerdotale più antica, appartenente a una cultura neolitica presente nell'Europa Occidentale prima dell'invasione indoeuropea, e che tale cultura, prima di lasciare come unica eredità i monumenti megalitici britannici e francesi, aveva custodito per secoli, forse millenni, ciò che restava di antiche dottrine, culti e saperi ereditati da una civiltà ancora più antica, proveniente da Occidente. Una cultura che aveva anch'essa adorato il Sole, la Luce, simbolo di sapienza e di vita.....


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