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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Amazzonia misteriose pietre intagliate di 7.000
MessaggioInviato: 12/11/2010, 21:12 
Clamoroso: l'incredibile siccità in Amazzonia di questi giorni, fa emergere dal suolo misteriose pietre intagliate di 7.000 anni fa !

La peggior siccita' gia' registrata in Amazzonia ha fatto emergere dalle acque un tesoro archeologico sconosciuto: una serie di grandi pietre intagliate con visi umani, forme geometriche e serpentiformi e spirali.

Secondo gli archeologi, gli intagli rupestri potrebbero risalire a oltre settemila anni fa.

Secondo il quotidiano locale 'A Critica', che ne da' notizia oggi, le grandi pietre sono state scoperto per caso da un pescatore molto vicino alla citta' di Manaus, proprio nella zona piu' turistica, che e' quella dell'incontro tra le acque nere del Rio Negro e quelle chiare color fango dell'Amazzoni.

Nella stessa zona erano gia' state rinvenute ceramiche e urne funerarie di un periodo compreso tra i tremila e i settemila anni fa.

Ma gli intagli rupestri emersi in questi giorni potrebbero essere molto piu' antichi, perche' gli altri ritrovamenti erano seppelliti sopra al livello dell'acqua dei due fiumi: se le pietre intagliate si trovano a circa dodici metri sotto il livello normale del Rio Negro, potrebbe significare che appartengono ad un periodo in cui il fiume era molto piu' basso.

''Esiste anche l'ipotesi di un'altra grande siccita' come quella attuale, ma ci sarebbe stato difficilmente il tempo per intagliare tante figure, e poi perche' scolpire pietre che andrebbero poi sommerse dopo poche settimane?'', si chiede Eduardo Goes Neves, della Societa' di Archeologia brasiliana, che studia le varie culture paleolitiche presenti in quella zona. Neves afferma che i visi geometrici sono certamente apparentati con quelli della cultura Itacoatiara, a duemila chilometri di distanza alla foce dell'Amazzoni, la piu' importante cultura antica amazzonica.

Anche gli studiosi attuali devono pero' lottare contro il tempo: la siccita' sta finendo e il livello dei fiumi sta tornando a salire. Entro alcuni giorni, l'acqua arrivera' di nuovo al livello degli intagli, che rimarranno sott'acqua fino alla prossima siccita'.

http://mysterium.blogosfere.it/2010/11/ ... ietre.html


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Grigio
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MessaggioInviato: 13/11/2010, 11:34 
Stiamo a vedere se ci saranno altri sviluppi..! [8D]



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Pleiadiano
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MessaggioInviato: 13/11/2010, 11:48 
Sarebbe interessante sapere poi che implicazioni abbia questo ritrovamento.... per caso, può essere utile a retrodatare le prime civiltà precolombiane? Altrimenti, lo ritengo un ritrovamento archeologico come un altro....


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Grigio
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MessaggioInviato: 13/11/2010, 12:08 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Sarebbe interessante sapere poi che implicazioni abbia questo ritrovamento.... per caso, può essere utile a retrodatare le prime civiltà precolombiane? Altrimenti, lo ritengo un ritrovamento archeologico come un altro....
Quoto!



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Marziano
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MessaggioInviato: 13/11/2010, 13:16 
La prima prova dell'esistenza di pratiche agricole nel Sud America risalgono a circa il 6500 a.C., quando patate, fagioli e peperoncini iniziarono ad essere coltivati come prodotti alimentari nelle regioni prossime al bacino amazzonico. Altri elementi (tra cui ceramiche) hanno dimostrato che la manioca, prodotto alimentare diffuso anche oggi, veniva già coltivato nel 2000 a.C.

http://it.wikipedia.org/wiki/America_me ... colombiano

La scienza ufficiale dice questo - anche se qualche rigo sotto mi dicono poi: Importanti culture pre-colombiane furono: Tiahuanaco (100 a.C. – 1200 d.C., in Bolivia); <-- già


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MessaggioInviato: 13/11/2010, 13:41 
E quindi abbiamo già un possibile cambio di date!? [8D]


Ultima modifica di damomars il 13/11/2010, 13:41, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/11/2010, 15:39 
ma se consideriamo anke le pietre di ica dobbiamo fare un salto a ritroso non indifferente,supponendo la veridicita'dei ritrovamenti


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MessaggioInviato: 13/11/2010, 17:13 
Tutto può essere....! Perchè no!!?? [;)]



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MessaggioInviato: 14/11/2010, 21:09 
Non sapevo dove postare ma volevo farvi vedere alcuni reperti di arte precolombiana


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Vi consiglio di dare un occhiata a tutto questo sito, che e' pieno di foto interessanti http://www.precolumbianstone.com/costarica.htm ci sono anche un bel po' petroglifi che assomigliano ai disegni di Nazca.


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MessaggioInviato: 26/12/2010, 23:25 
NUOVE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE SULL'ANTICO PASSATO DEI POPOLI AMAZZONICI
di Nicola Saba

SAN PAOLO, 08/02/2010: "Centinaia di cerchi e quadrati perfetti, giganteschi, stanno affiorando dal suolo nella regione degli stati amazzonici di Acre e Amazonas. Gli esperti non hanno ancora una risposta sull'origine delle forme geometriche, delle quali ne sono gia' state scoperte più di 300 su un'area grande quanto il Lazio (dopo un progressivo disboscamento). Il primo a scoprire alcune di queste forme (le piu' comuni sono quadrati di circa 120-150 metri di lato) è stato il paleontologo brasiliano Alceu Ranzi ..." così esordisce il breve comunicato dell'ANSA in merito ad una 'scoperta' che in realtà è assai meno recente di quanto potremmo supporre: è dal '99 infatti che le immagini provenienti dai satelliti evidenziano la presenza di quelle profonde impronte, la cui origine è palesemente umana.
Come accennato, al momento ne sono state identificate circa 300, più o meno semplici e di differenti dimensioni, costituite da 'trincee' larghe anche 12 metri e sormontate da argini di circa 1 metro; ogni singola 'trincea' costituisce una linea che, insieme alle altre, forma figure geometriche talvolta apparentemente isolate, tal'altra evidententemente collegate a formare un tutt'uno con altre apparentemente lontane.

Si tratta di basamenti e resti di fondazioni relative ad antichi edifici in legno e forse pietra, un primo studio su uno di questi siti ha permesso di risalire al 1280 d.C... ma scavando quanto sarà possibile retrocedere? Per il momento non abbiamo una risposta, tuttavia è certo che la presenza di quelle che sembrano vere e proprie strade (in grado di collegare le singole località) indica la presenza di centri urbani dalle dimensioni tutt'altro che trascurabili, e non è tutto quegli uomini seppero colonizzare e sfruttare tanto le grandi pianure alluvionali quanto le aree montane o collinari; rivoluzionando tutte le teorie e convinzioni di antropologi ed archeologi: insomma l'intera storia del 'Pianeta Verde' dovrà essere completamente riscritta!

Un contributo veramente notevole dunque ... non privo però di indizi, tracce e riscontri di molto precedenti la diffusione di questa notizia: a questo proposito vorrei citare un mio articolo ("Amazzonia culla di civiltà?" pubblicato quasi tre anni fa sull'omonima rivista 'Amazzonia' dell'associazione onlus AIFI, 'Associazione Insieme Fratelli Indios') nel quale, evidenziavo come il 'Continente Verde' sia stato uno dei più antichi centri di produzione della ceramica (primo incerto passo verso ciò che siamo soliti definire 'civiltà') in Sud America. Non solo la biodiversità, dunque, ma anche la diversità culturale rendeva unico questo angolo del creato: immediatamente dopo la conquista spagnola del Perù, il frate domenicano José Aaza riportando la testimonianza di un confratello, descrisse misteriosi ed ‘antichissimi’ monumenti persi nella foresta pluviale e per secoli si ritenne che un misterioso regno (attribuito ad una popolazione chiamata dai primi conquistadores Mojos o Musos), in possesso di una cultura simile a quelle dei corrispettivi andini continuasse ad esistere all'interno della selva. A lungo ‘l’intellighentia’ occidentale ritenne tale regno frutto del mito e dell’avidità, eppure la voce che i missionari gesuiti fossero riusciti a stabilirvi una missione (tenuta segreta per evitare i saccheggi) e ricorrenti testimonianze continuarono a gettar benzina sul fuoco della leggenda.

Certo è che nella prima metà del '900 si scoprirono numerose e complesse incisioni rupestri, cui si affiancarono sucessivamente anche i resti di antiche costruzioni in pietra e strane figure che, semisepolte tra la vegetazione, continuano a far discutere sulla loro possibile origine e sulla loro somiglianza con quelle più volte ritrovate nelle zone costiere (delle quali le più note ed estese si trovano a Nazca). L'ipotesi di un comune substrato culturale tra l'Amazzonia ed alcune antiche civiltà andine è peraltro datata; già negli anni ’40 e ’50 vari archeologi di notevole fama evidenziarono singolari similitudini culturali ed iconografiche tra alcune tra le più antiche culture andine e le popolazione della selva, il risultato di una certa convergenza evolutiva, il frutto di scambi indiretti oppure un legame assai più stretto e profondo?

Oggi si discute molto delle nuove 'scoperte' ma, forse, si trascurano un po' troppo le testimonianze dei primi europei che da secoli descrivono società ben organizzate ed in grado di costruire villaggi grandi come metropoli, di governarli all'interno di potenti confederazioni, di pianificare ed utilizzare piste sia terrestri che fluviali in grado di collegare località incredibilmente lontane, di reclutare, mantenere e dirigere veri e propri eserciti dalle dimensioni simili a quelli degli antichi greci, romani o persiani: ne furono un esempio le orde di 'barbari' genericamente definiti Chiriguanes che, accompagnati da alcuni portoghesi guidati da Alejo Garcia, riuscirono a raggiungere il Perù ed a minacciare la stessa Cuzco parecchi anni prima dell'arrivo di Pizarro. Non era il paradiso terrestre descritto da filosofi e scrittori romantici, ma non era neppure quell'inferno di esseri abbietti e privi di intelletto che tanto fece comodo alle autorità dei nuovi conquistatori prima, e coloni, industriali, politici poi.

La dimensione e la velocità del grande collasso demografico provocato dalle malattie introdotte dai bianchi ancor prima del loro effettivo arrivo nel continente la dice lunga sulla quantità e frequenza dei contatti tra queste antiche popolazioni; consiglio vivamente gli interessati di leggere i commentari di Alvar Nuñez Cabeza de Vaca, pubblicato per la prima volta a Valladolid nel 1555 e, più recentemente, nel 1989 a Torino per conto delle Edizioni Paoline.

Fonte
http://www.acam.it/amazzonia_scoperte.htm


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MessaggioInviato: 27/12/2010, 11:49 
Io sono sempre più convinto che le barie culture avessero un unico comune denominatore.........! Una civiltà esistita in precedenza con notevoli capacità organizzative, politiche e sopratutto tecnologiche.



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MessaggioInviato: 16/01/2011, 19:45 
LA FORESTA DELL'AMAZZONIA ERA SEDE DI CIVILTA' AVANZATE E NON ANCORA SCOPERTE

Son state dette molte cose sull' Amazzonia: che si trattava di una vasta giungla vergine, solo che i suoi abitanti erano cacciatori-raccoglitori, e che la foresta pluviale è stata troppo ostile per avere accolto grandi civiltà. Ma sempre di più, dicono gli archeologi si sta scoprendo che il Rio delle Amazzoni fu la culla di avanzate civiltà prima dell'arrivo degli europei.

Stiamo andando vicino al cuore della foresta pluviale e nel cuore del passato. L'Amazzonia è sempre stata descritta come una vasta giungla vergine, dove le persone hanno appena lasciato un segno. Gli unici abitanti sono stati ritenuti cacciatori-raccoglitori. La foresta pluviale è stato considerato troppo ostile per aver sostenuto grandi civiltà del passato.

Ma gli archeologi ora dicono che invece di essere un buco nero storico, l'Amazzonia è stato una volta la culla di civiltà anche molto avanzate prima che gli europei arrivassero centinaia di anni fa. Juan Forero ha viaggiato per anni nella giungla peruviana a visitare un sito recentemente scoperto.

Augusto Oyuela, archeologo presso la University of Florida, guida una barca a motore nei fiumi della giungla. Ci sono scimmie, uccelli variopinti, e una foresta così fitta che è difficile fare progressi, talmente fitta che sembrerebbe fosse stata sempre così. Solo che, dicono gli scienziati non lo era.

Invece, dice Oyuela, sostiene che vi fosse una civiltà prospera e avanzata . Dice che la prova è sotto i suoi piedi e tutto intorno: si può evincere dallo studio dei terreni poveri che sono stati arricchiti, dai frutteti di alberi da frutto semi-addomesticati.

Dr. Augusto OYUELA (Archeologo, Università della Florida): Tutto questo bosco è stato selezionato dagli esseri umani attraverso centinaia di anni di uso.

Forero: Questa scena, dicono gli scienziati, è ripetuto più e più volte in tutta l'Amazzonia. Utilizzo di tecniche di indagini a mezzo di laser-scanner, Radar ed altre tecnologie, han consentito agli archeologi di scoprire sempre piu' argini, fossati e altre opere artificiali. Ciò ha indotto gli archeologi come il brasiliano Eduardo Neves a ripensare che l'Amazzonia non sia stata come appare prima dell'arrivo degli europei.

Dott. EDUARDO NEVES (archeologo): L'idea che l'Amazzonia rappresenta una foresta incontaminata, uno degli ultimi posti al mondo che è stato toccato da azione umana, sta cadendo a pezzi.

Forero: Ci sono i detrattori, ovviamente, che dicono che le nuove teorie si basano più su un pio desiderio che scienza. Ma questi, hanno indetto varie conferenze invitando centinaia di archeologi per discutere le nuove scoperte. E ci sono libri acclamati circa le scoperte, come Charles Mann "1491" e David Grann "Lost City of Z"

Il nuovo modo di pensare ha dato credito molto di più per le relazioni di esploratori spagnoli scritto agli inizi del 1500. Avevano scritto sulle città trovando bianco luccicante. Ma perché non c'erano maestose rovine di pietra - e le successive generazioni di esploratori incontrano bande di cacciatori primitivi - la scienza ha ritenuto che l'Amazzonia era quasi sempre stato il modo in cui è oggi. Poi è arrivata Anna Roosevelt e il suo scavi alla fine del 1980 a Isola di Marajó alla foce del Rio delle Amazzoni.

Dr. Anna Roosevelt (archeologo): Hanno grandezza. Hanno complessità. Essi sono sorprendenti, e non sono primitivi.

Forero: Lei ha parlato della civiltà ha scoperto dopo aver trovato ceramiche elaborate, fondazioni di case e segni di agricoltura estensiva. Molti altri poi l'han seguita in profondità nella giungla, tra cui Augusto Oyuela, l'Università della Florida archeologo.

Il più grande indizio è forse il suolo, che qui - come altrove in tutta l'Amazzonia - era troppo povero per sostenere una civiltà.

Dr. OYUELA: Quello che abbiamo qui è un alto contenuto di carbone, fosforo e calcio.

Aggiunta di tali elementi, Oyuela spiega, creato nel suolo, ricco di sostanze nutrienti come il Midwest americano. E poi ci sono gli alberi.

Questo è un paesaggio che ogni albero, o la maggior parte degli alberi che si vedono oggi, è stato selezionato dalla storia, con l'uso del passato.

Vi sono grappoli semi-addomesticati di palme, i discendenti di alberi da frutta gestito da indiani secoli fa. Oggi, naturalmente, la grande civiltà che han prosperato qui sono andati via prima che arrivassero gli esploratori spagnoli . Ma i loro discendenti son rimasti.

Sono in corso altri studi per capire che tipo di civiltà abitasse nella giungla dell'amazzonia ed in che epoca.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=9808&T=4


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MessaggioInviato: 16/01/2011, 21:35 
Cavoli questo somiglia ad un motore di auto

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ovviamente molto più grezzo



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MessaggioInviato: 20/02/2011, 18:35 
GEOGLIFI NEL BACINO DEL RIO GRANDE, COME QUELLI DI NAZCA


Geoglifi antichi simili a quelli di Nazca si trovano nella Pampa, ma si possono trovare anche lungo il bacino del Rio Grande, ha detto l'archeologo Alberto Urbano, funzionario incaricato presso la direzione regionale della cultura di Nazca.

Urbano sostiene che questa ipotesi è emersa dopo i recenti ritrovamenti di due figure in altorilievo e 138 centri di linee, scoperti da un team di ricercatori dell'Università di Yamagata del Giappone.

I ricercatori giapponesi erano assistiti dal peruviano Jorge Olano e, tutti insieme, hanno effettuato uno studio di ricerca in questo settore sud-ovest della Pampa nell'area Cacahuasi. Tale progetto è stato completato alla fine di gennaio.

L'area sotto esame appartiene alla cultura Paracas, l'esperto ha detto all'Agenzia di stampa Andina.

Con riguardo ai centri di linee sopra menzionati, Urbano ha spiegato che "sono piccole colline, tumuli o linee di distribuzione", che possono essere correlati alle figure.

Inoltre, egli ha esortato le autorità di Ica a monitorare la situazione delle Pampas di Nasca in vista delle attuali condizioni delle piogge, che possono causare un'alluvione.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10008&T=2


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MessaggioInviato: 18/09/2011, 18:13 
5 nuovi misteriosi geoglifi scoperti. Non è Nazca, ma Amazzonia !

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La nostra Terra non smette mai di sorprenderci. Tanti misteri sono ancora sepolti, e molti che nemmeno immaginiamo. Gli ultimi della serie vengono dalla grande Terra di Amazzonia, che nel meraviglioso e immane groviglio della foresta che la ricopre, nasconde a quanto pare tesori inimmaginabili.

Non sono famosi ne' belli come quelli di Nazca, ma i geoglifi (disegni sul terreno grandi centinaia di metri quadrati e visibili solo dal cielo) scoperti nello stato amazzonico di Rondonia, nel Brasile nordoccidentale, infatti, sono anch'essi un mistero.

I cinque nuovi geoglifi sono stati individuati nei giorni scorsi durante la costruzione di una strada.

I geoglifi appena scoperti, come in generale tutti quelli della Rondonia, sono forme geometriche perfette, solitamente trapezi, rettangoli, quadrati o cerchi (a volte concentrici), di un centinaio di metri o piu' di lato, tracciate sul terreno attraverso fossi profondi anche due metri.

Molti sono stati scoperti solo quando il disboscamento della regione li ha fatti emergere dalla foresta che li aveva coperti. Altri erano usati dagli contadini locali come pascoli per il bestiame, gia' perfettamente delimitati.

A livello del terreno e' difficile apprezzarne le caratteristiche, ma dall'alto sono forme estremamente affascinanti.

Da quando sono stati identificati i primi, intorno al 1970, ne sono stati scoperti oltre 300, su una fascia di quasi 500 chilometri.

Non si sa ancora assolutamente nulla della cultura che li ha prodotti, e non e' stato trovato nessun altro indizio archeologico nella zona, il che rende impossibile anche datare le strutture.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10864&T=2


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