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L'ENIGMA ARCHEOLOGICO DI COZZO ROTONDO
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Autore:  vimana131 [ 06/12/2010, 16:51 ]
Oggetto del messaggio:  L'ENIGMA ARCHEOLOGICO DI COZZO ROTONDO

L'ENIGMA ARCHEOLOGICO DI COZZO ROTONDO

Esiste in Calabria, in territorio di Bisignano, ad alcune centinaia di metri dal fiume Crati, una contrada denominata " Grifone " e qui è situata, al riparo dagli occhi indiscreti, una collinetta detta " Cozzo Rotondo ", proprio per la sua particolare conformazione.

"Grifone" da Grifo, malefica potenza mitologica con il corpo metà di rapace e metà di quadrupede, di derivazione paleocristiana, ebbe largo uso presso le popolazioni scitodaciche, euroasiatiche e greche come elemento figurativo e quale custode delle tombe dei grandi re.

Presso le popolazioni euro-asiatiche del Mar Nero il termine "grifone" assunse anche il significato di custode dell'oro.

Nella zona dove sorge " Cozzo Rotondo" ancora oggi le persone più anziane ricordano, fra le tante dicerie che si ripetevano intorno alla strana collinetta, quella della chioccia dalla uova d'oro che l'averla toccata abbia provocato un terribile diluvio.

A seguito di tale credenza esiste o esisteva una notevole paura a violare l'integrità della collinetta.

Ciò potrebbe giustificare il come ed il perché questo strano cono di terra, così preciso, così bello e curioso, sia stato lasciato intero nel corso dei secoli.

La curiosità popolare intorno a "Cozzo Rotondo" è stata sempre viva, ma trovandosi in una zona agricola abbastanza lontana dai centri abitati, non ha mai richiamato l'attenzione e l'interesse del mondo scientifico fino a quando il caso non ha voluto che l'amena collinetta attirasse l'attenzione del funzionario del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il prof. Vincenzo Rizzo, invitato da un amico contadino della zona a visitare la straordinaria elevazione.

Il professionista, appassionato ricercatore rimase fortemente impressionato dalla perfetta forma conica della collina che aveva davanti e la molla della curiosità dello studioso scattò nel bisogno di saperne di più circa la natura, il significato, l'epoca della struttura.

Così, sollecitato dal prof. Rizzo, l'ambiente scientifico si mosse tanto che nella seconda metà degli anni novanta, l'Amministrazione Provinciale di Cosenza, in collaborazione col Cnr â€" Irpi e l'Istituto di Archeologia dell'Accademia Bulgara delle Scienze, ha organizzato un Convegno di Georcheologia a livello internazionale che ha ottenuto anche il patrocinio dell'Università della Calabria sotto gli auspici del Consiglio d'Europa.

Gli studiosi hanno sottoposto la collinetta a tanti esami che ne hanno stabilito la natura artificiale, ma poiché non si è voluto approfondire la ricerca per tutelare l'integrità del " Cozzo Rotondo ", questo ha continuato a mantenere il suo mistero.

Nel corso delle relazioni svolte dai numerosi scienziati intervenuti al Convegno c'è stato chi ha parlato di tumulo, ossia di sepolture antiche di grandi personaggi, cosa questa che ha fatto pensare anche alla possibilità che la collinetta di " Cozzo Rotondo " di contrada Grifone di Bisignano, possa essere, addirittura, la sepoltura regale di Alessandro il Molosso o l'introvabile tomba di Halaricus Rex Gothorum di cui ricorre in questo anno il 1600° anniversario della morte che, secondo la tradizione, avvenne proprio sulle rive del fiume Crati.

Trascorsi circa 20 anni da quel Convegno la Scienza si è dotata, frattanto, di mezzi e strumenti di ricerca più sofisticati che potrebbero essere impiegati per svelare, una volta per sempre, il segreto di " Cozzo Rotondo ".

Fonte
http://www.antikitera.net/news.asp?id=9569&T=2

Autore:  vimana131 [ 02/01/2011, 18:11 ]
Oggetto del messaggio: 

SCOPERTO UN SITO MEGALITICO IN CALABRIA

Causale ma eccezionale la scoperta archeologica in prossimità della fiumara del Sant' Agata. Dell' Apogeo Agatino si è discusso qualche giorno fa a San Salvatore, nella sede della Pro loco di Reggio Calabria. La localizzazione della scoperta è uno dei balconi più suggestivi sullo Stretto, un promontorio che, dall' alto, domina non solo le frazioni reggine di San Salvatore, Cataforio e Mosorrofa, ma anche quelle di Vinco, Pavigliana ed Armo. Il Progetto è stato portato avanti con la Pro loco di Reggio Calabria San Salvatore, dalla Commissione "Agathé" e dall' associazione "L' Antro di Thelema". All' incontro, tra gli altri, c' erano il presidente dell' associazione "L' Antro di Thelema" Giuseppe Marino che ha presentato al pubblico la scoperta, insieme al vice presidente Maria Stella Macheda. Proprio loro due insieme hanno ritrovato l' importante sito preistorico denominato Agatholithos. Ospite di riguardo della serata lo studioso del neolitico Domenico Raso, che ha valorizzato i megaliti di Nardodipace. C' era anche il presidente della Pro loco Antonino Ripepi.


"Una scoperta avvenuta quasi fortunosamente quest' estate dopo un' incendio â€" racconta Marino nel corso della conferenza stampa â€" ci siamo accorti della presenza di alcune pietre sistemate in una forma particolare, da ricondurre a una struttura neolitica".

Si tratta di grandi pietre strutturate con l' orientamento est ovest, tipico di quelle zone sacre che avevano due o quattro accessi. Sono solo alcune ipotesi che dovranno essere approfondite e vagliate ma che lasciano ben sperare.

"È una visione che serve a delineare una mappa delle origini del nostro territorio â€" prosegue Marino â€" tra l' altro si possono distinguere due aree: la zona superiore sacra e quella inferiore estesa come centro abitato". Un' area complessiva di circa quattrocento metri quadri.

Il passo successivo sarà lo studio e la valorizzazione. Per far questo però "abbiamo bisogno di esperti e proseguire con indagini moderne e scientifiche â€" chiude Marino â€" da soli non possiamo fare molto, occorrono un geologo, un antropologo ed un archeologo".

http://www.antikitera.net/news.asp?id=9700&T=2

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