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27/06/2013, 23:27
Messaggio di pietro999
http://www.carmillaonline.com/2012/05/1 ... h-svelato/
leggendo l'articolo sul manoscritto Voynich in home page ho ritrovato questo articolo, firmato dal magister Valerio Evangelisti.
27/06/2013, 23:31
Contrordine: il Codice Voynich non è una bufala
E se non fosse, dopo tutto, una bufala? Il Codice Voynich- il misterioso testo del ’400 che nessuno ha mai saputo decifrare, ora conservato nell’Università americana di Yale- potrebbe non essere un falso costruito ad arte nel Rinascimento, ma sarebbe stato scritto in una lingua reale, per quanto ignota. Insomma, conterrebbe davvero un messaggio segreto ancora tutto da scoprire.
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28/06/2013, 13:58
29/07/2013, 00:21
Manoscritto di Voynich, le nuove indagini sul volume “indecifrabile”
Truffa orchestrata da brillanti falsari nel XVI secolo o codice medioevale contenente un messaggio ancora tutto da interpretare? Un nuovo studio riporta l'attenzione su quel mistero vecchio di un secolo
di Nadia Vitali
Il messaggio racchiuso all’interno di quelle righe è sfuggito per oltre un secolo ai tentativi di interpretazione di matematici, paleografi, linguisti, informatici, botanici, esperti di discipline legate al mondo antico e di crittografia: oggi il manoscritto di Voynich, dopo aver offerto la possibilità di confrontarsi con i suoi segreti a innumerevoli studiosi, spesso anche di chiara fama, continua a restare un enigma irrisolto. Al punto che, a proposito della sua origine, non sono mancate certamente le ipotesi che ne farebbero un falso costruito ad arte da esperti con l’intento di truffare qualche sovrano, o magari un facoltoso studioso, affascinato dalle opere esoteriche che tra XVI e XVII secolo erano tra le mode diffuse tra le corti europee. Certo è che liquidare quel volume come un semplice “imbroglio” resta un’impresa piuttosto ardua per i ricercatori che ad esso hanno dedicato le proprie energie ed ecco perché gli studi su quel misterioso codice pergamenaceo continuano.
Scritto in una lingua ignota, con un alfabeto non soltanto indecifrato ma soprattutto unico, il manoscritto di Voynich si presenta di piccole dimensioni (22 centimetri di altezza, 16 di larghezza ed 8 di spessore) composto da 204 pagine, con una sospetta lacuna di ulteriori 14 fogli (corrispondenti a 28 pagine). Il manoscritto è inoltre corredato da illustrazioni a dir poco singolari che non hanno fatto altro che accrescerne la fama di oggetto misterioso o, in alternativa, di “autentico” falso opera di un buontempone interessato: nella prima sezione di botanica, infatti, sono ritratte 113 piante non conosciute; segue una parte dedicata all’astrologia e all’astronomia, dove i disegni sono ancora una volta di oscura interpretazione. Nella parte denominata “biologica”, figure femminili nude immerse in liquidi scuri, successivamente la “farmacologica” con raffigurazioni di alambicchi, ampolle e fiale assieme a quelle che, probabilmente, erano erbe medicinali; sono inoltre presenti altre illustrazioni dal soggetto dubbio.
Del Voynich si sa che passò tra le mani di Rodolfo II di Boemia, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1576 al 1612: il sovrano acquistò il manoscritto per una cifra elevata, reputandolo risalente al XIII secolo e, forse, addirittura opera del filosofo (e, non a caso, alchimista) Ruggero Bacone. Tale indizio tenderebbe ad avvalorare l’ipotesi di un documento fasullo redatto proprio con l’obiettivi truffaldini. i segreti dell’alchimia ammaliarono più di un potente, nei secoli scorsi. Ritrovato nel 1912 dall’antiquario ed appassionato Wilfrid Voynich, si trovava nel collegio gesuita di Villa Mondragone, nei pressi di Frascati. Da allora, in tantissimi hanno cercato la chiave del testo (attualmente conservato presso la Beinecke Rare Book and Manuscript Library della statunitense Università di Yale) senza tuttavia giungere ad alcun risultato: altri hanno sogghignato spesso al pensiero di una “bufala” riuscita ottimamente, a giudicare dall’interesse che ancora desta, a tanti secoli di distanza dalla sua produzione. Vero è che, se il manoscritto fosse autentico, ci si troverebbe di fronte ad un documento straordinario: e i dubbi sulla sua autenticità sono più che legittimi, consideratene le stranezze. La svolta nelle indagini si è avuta pochissimi anni fa: nel 2011, infatti, l’esame al radiocarbonio effettuato su quattro piccolissimi campioni prelevati da differenti punti del libro avrebbe datato la carta come compresa tra il 1404 e il 1438. In assenza di analisi sull’inchiostro, però, i riscontri non possono che dirsi parziali.
L’ultimo studio in proposito è stato reso noto da un articolo della rivista PLOS ONE e potrebbe fare la gioia di quanti vedono nel Voynich un testo autentico, dotato di un contenuto significativo del quale è ancora necessario decifrare i segreti per conoscerne il reale senso. Marcello Montemurro, fisico teorico presso l’Università di Manchester, sostiene di aver individuato alcune fondamentali caratteristiche all’interno del testo ricorrendo ad una metodo statistico di analisi computerizzata, altre volte utilizzato nell’ambito delle ricerche linguistiche. Attraverso tale tecnica, sarebbe stato possibile risalire ad alcuni modelli ricorrenti relativi alla disposizione di quelli che sono riconosciuti come “termini”: una struttura lessicale articolata sarebbe segnale di un messaggio autentico nascosto dietro le parole, le quali risulterebbero distribuite secondo dei parametri riscontrabili nelle lingue comunemente diffuse. Le reti semantiche individuate sembrerebbero mostrare con una certa evidenza come parole che appaiono correlate condividerebbero strutture della frase pressoché simili, come accade, in un certo senso, nelle linguaggi comuni: si torna dunque sull’ipotesi di un testo cifrato, magari destinato ad “iniziati” di vario genere?
In realtà, a dispetto del modello matematico, le perplessità restano, se non altro perché i risultati sono ancora ben distanti dalla decifrazione del significato del manoscritto: il fatto che brillanti menti si siano arrovellate su quelle righe e su quei disegni, senza giungere neanche al miraggio di una comprensione, lascerebbe presumere che la spiegazione della “truffa” sia l’unica plausibile. Ma non è d’accordo Montemurro che, in un’intervista alla BBC, ha espresso la speranza che il proprio studio sia un primo passo verso la soluzione di un mistero che dura da un secolo.
06/08/2013, 15:52
Tetronimo ha scritto:
Non ho capito comunque se esistono delle copie.
In rete ho trovato alcune pagine ben scannerizzate, ma vorrei avere fra le mani il testo integro e sottoporlo al giudizio di mia moglie e altri cervelli eccelsi non ancora in fuga.
28/08/2013, 02:20
16/05/2019, 01:13
Decifrato il Codice Voynic
CULTURA
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Decifrato il Codice Voynic
Vi sono raffigurati animali inesistenti, piante ignote, costellazioni sconosciute, donne nude col pancione immerse in un liquido verdastro: il Codice Voynich era considerato dagli specialisti il manoscritto più misterioso del mondo. Finora nessuno era mai riuscito a scoprirne il segreto e si era pensato a un trattato di alchimia o astronomia, di botanica o farmacia, a un manuale ginecologico o anche all'evocazione di un rito cataro.
In realtà, è venuto fuori che il piccolo volume rilegato -senza titolo, né data, né autore- risale alla metà del 1400. E' stato decifrato da Gerard Cheshire, studioso dell'Università inglese di Bristol, che ha pubblicato la sua ricerca sulla rivista "Romance Studies". Si tratta di un compendio di rimedi erboristici, bagni di salute e interpretazioni astrologiche che attengono sia questioni sentimentali che riproduttive delle donne, secondo scienze e superstizioni dell'epoca, scritto in una lingua romanza estinta.
"Quando ho realizzato il risultato, sia in termini di importanza linguistica che di rivelazioni sulle origini e il contenuto del testo, mi sono sentito incredulo ed eccitato", ha detto Cheshire. A suo parere è una specie di enciclopedia illustrata, realizzata da un gruppo di monache domenicane per Maria di Castiglia, all'epoca regina di Aragona. I magnifici disegni sono spesso commentati da righe di segni incomprensibili.
Il celebre, prezioso, manoscritto ha infatti una storia intrigante, degna del "Codice da Vinci" di Dan Brown. L'esemplare originale è custodito nel forziere della Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell'Università di Yale (Usa), dov'è classificato come "MS 408"; solo pochissimi esperti lo avevano potuto visionare.
Era il 1912 quando il Codice fu scoperto in Italia, da un antiquario inglese di origini polacche, Wilfrid Voynich (da cui prese il nome), che lo acquistò dai Gesuiti alla ricerca di fondi per restaurare il malandato collegio di Villa Mondragone, a Frascati. Incollata all'interno, una lettera datata "Praga 19 agosto 1666", di Johannes Marcus Marci (1595-1667), medico reale di Rodolfo II di Boemia -appassionato di esoterismo, indicato come precedente possessore del volume- con la quale inviava il libro a Roma, al poligrafo Athanasius Kircher, affinché lo decifrasse.
Ma chi lo aveva scritto e soprattutto perché? Alcuni lo attribuivano a Ruggero Bacone (1214-93), perseguitato per le sue idee rivoluzionarie, altri a Giordano Bruno. E' stato considerato un testo in ucraino senza le vocali da John Stojko nel 1978, poi uno scritto cataro da Leo Levitov nel 1987. Gordon Rugg, professore della Yale University, ha sostenuto la tesi del falso cinquecentesco, realizzato dall' avventuriero elisabettiano Edward Kelley con l'aiuto di John Dee, filosofo e astrologo.
Il documento contiene 250mila parole, scritte con un numero di caratteri variabile fra 23 e 30, di origine europea. Non c'è traccia di correzioni e alcuni studiosi erano concordi sul fatto che può essere stato scritto da due persone differenti, in due lingue diverse. Un libro folle, insomma, che poteva essere anche il delirio di un pazzo.
Rompicapo per linguisti e crittografi, compreso il matematico Alan Turing, che durante la seconda guerra mondiale decrittò il codice tedesco Enigma, il manoscritto Voynic ha interessato perfino gli esperti della National Security Agency americana. A cavallo degli anni '60 e '70, lo avevano analizzato, ma senza ottenere risultati.
17/05/2019, 06:28
17/05/2019, 13:40
18/05/2019, 16:55
MaxpoweR ha scritto:Pensate se fosse solo una opera di fantasia scritta da un tizio in preda ai fumi di oppio ed alcool per farsi 4 risate con gli amici o fare colpo su una pulzella...
19/05/2019, 00:34
vimana131 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Pensate se fosse solo una opera di fantasia scritta da un tizio in preda ai fumi di oppio ed alcool per farsi 4 risate con gli amici o fare colpo su una pulzella...
Forse e la versione antica del Codex Seraphinianus
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