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 Oggetto del messaggio: Piramide di Gympie (Egiziani in Australia)?
MessaggioInviato: 18/02/2011, 08:52 
LA PIRAMIDE DI GYMPIE


La piramide di Gympie è una struttura terrazzata ubicata nel Queensland australiano, realizzata molto prima della colonizzazione europea. Statue e altri oggetti scomodi, scoperti nel sito a partire dalla fine dell’800, sono scomparsi nel nulla. La piramide di Gympie è la testimonianza che egizi e fenici giunsero in Australia? Oppure è il lascito di una civiltà sconosciuta?
L’Australia, una terra ancestrale dove la presenza degli antenati è ancora viva e forte. La cultura aborigena lotta strenuamente per la sua sopravvivenza, ma vi è un ritorno delle nuove generazioni alla sapienza del Tempo di Sogno, come viene da loro chiamato quel regno sacro da cui il mondo prende forma. È la conoscenza degli sciamani dell’Australia che caratterizza tutta la preistoria di questa meravigliosa terra, ma esiste un aspetto poco conosciuto dell’Australia, un suo lato storico fin troppo screditato dalla scienza, relativo alla conoscenza di queste terre da parte di grandi civiltà occidentali come egizi e fenici, in epoche remote. Diversi ricercatori hanno approfondito la possibilità che navigatori del vecchio mondo possano essere giunti in Australia almeno un millennio prima di Cristo. E questo avrebbe potuto portare alla realizzazione di alcune strutture come quella chiamata Gympie Pyramid, una costruzione piramidale, così chiamata per essere ubicata nel territorio di Gympie-Cooloola nel Queensland sud-occidentale.
Il nome “Gympie Pyramid” può essere fuorviante, sebbene sappiamo che una volta esistevano due strutture separate nelle zone a est di Gympie City nel Queensland, tra il 1850 e il 1890. La maggiore costruzione sembrava essere una piramide a gradoni simile a quelle maya. Tuttavia, con la mancanza di prove tangibili questi concetti non possono essere documentati. La maggior parte dei resti, se non tutti, relativi a questa struttura, furono infatti distrutti prima del 1900. Soltanto i blocchi in arenaria, ora incorporati negli edifici più antichi della città, rappresentano i resti di testimonianze, alcune delle quali portano i segni dei primi tagli su pietra e calibratura insieme a particelle di ottone/rame/acciaio visualizzate con potenti microscopi. La seconda struttura è quella di un complesso di colline terrazzate scoperte negli anni Settanta. L’esistenza di questo “tumulo” non era conosciuta al tempo della scoperta. Per quale scopo venisse utilizzato è oggi semplice teoria, alcuni hanno affermato che si trattasse di una collina fortificata, altri invece che fosse un osservatorio astrologico a causa di un cerchio in pietra alla sua cima che comprendeva 13 colonne di pietra con al centro un tavolo monolitico circolare che potrebbe essere stato utilizzato come meridiana. Queste caratteristiche uniche furono distrutte durante la pulizia del territorio per gli alloggiamenti residenziali negli anni Ottanta. Oggi, tutto quello che si può vedere sono le forme terrazzate che circondano l’ex “tumulo”, dieci delle quali sono state finora stimate.
Le ricerche sul sito e la sua storia passata sono state in atto per ben oltre ottanta anni, senza però conclusioni concrete. Vari ricercatori, archeologi, geologi (dilettanti o professionisti) hanno effettuato delle analisi sul sito. Trattandosi di una delle storie australiane più controverse, molti hanno scritto sull’enigma e hanno fatto ricerche per decenni. Alcuni tra questi ricercatori hanno presentato delle obiettive sintesi di miti, leggende, storie, richiami e parallelismi associati ad antiche discussioni durate decenni riguardo alle scoperte della molto acclamata (e molto travisata) Gympie Pyramid e ad altri complessi simili all’interno della regione Gympie-Cooloola a sud est del Queensland. Molto del loro lavoro è stato intralciato dal governo, da anni di opposizione da parte delle organizzazioni sociali e religiose locali, poi da tentativi di discredito.
Nel dicembre del 2004, una moneta sconosciuta fu rinvenuta in una campagna disabitata destinata al pascolo, proprietà di una famiglia per più di 100 anni nei pressi della città di Gympie. Il luogo si trova a nord del sito della Gympie Pyramid. Un’antica miniera di antimonio, anch’essa sconosciuta, si trova nei pressi del luogo della scoperta. I ricercatori amatoriali, con un metal detector, l’hanno trovata mentre erano alla ricerca dell’oro. Un membro della Dhamurian Historical Research Society la acquistò. L’insolita moneta giaceva al di sotto del suolo nel terreno roccioso. Inizialmente, sembrava essere una lega di bronzo o rame. Dopo una pulizia preliminare, si constatò che si trattava di puro argento. Poi, la Società diede inizio a una ricerca internazionale con società numismatiche e commercianti in vecchie monete. Per un colpo di fortuna, la moneta fu finalmente individuata come un esemplare estremamente raro del XV secolo (1300-1500 d.C.), un Denga russo d’argento apparso nella città di Pskov durante il periodo d’occupazione mongolo (cinese) della Russia – la città era uno stato feudale nel periodo “privo di regnanti” della storia russa. È stato confermato che i simbolismi sulla moneta fossero cirillici-russi e possibilmente risalenti al 1389-1462, periodo indipendente dell’occupazione cinese. I regnanti del tempo erano Vasili il Primo (1389-1425) e Vasili il Secondo (1425-1462). Si ritiene che l’immagine sia quella del Duca Dovmont-Timothey di Pskov, più tardi chiamato “San Dovmont” - la sua spada è tuttora appesa in mostra in città. La moneta è stata esaminata e considerata autentica, non si tratta quindi di un falso. Il compito di stabilire come tale moneta arrivò in questa parte dell’Australia è stato lungo e difficile. Una cosa è certa – non ci furono visitatori russi in Australia durante il XV secolo, nemmeno nelle terre boscose del Queensland. Come vi sia giunta resta un mistero. Le nostre attuali teorie indicano che i Cinesi fossero presenti in questa regione per le loro spedizioni commerciali in Asia sin dal 500 a.C. Si ritiene inoltre che la moneta possa essere giunta in Australia ai tempi delle spedizioni australiane dell’ammiraglio cinese Zheng He (1421-1432) e potrebbe anche essere collegata ai supposti naufragi cinesi sull’isola di Fraser, la baia di Tin Can e altre zone circostanti.
Le fotografie che rappresentano le strane statue in pietra rinvenute nei pressi o sul sito della Gympie Pyramid tra il 1900 e il 1960 vennero riprodotte da antiche e fragili diapositive. Tutte e cinque vennero trasferite per alcune analisi dalle “autorità” competenti del Queensland, più di 50 anni fa. Le prime quattro da allora sono scomparse e dove si trovino attualmente resta ignoto. Soltanto la quinta è ritornata a Gympie. Fu messa in mostra al Centro Civico di Gympie per diversi anni. È ora esposta al Museo Storico di Gympie. Si suppone che le statue rappresentassero un coccodrillo, un cane selvatico o cinghiale, o qualche altra forma di animale associato a un culto. Tuttavia, la testa umana appartiene a uno stile artistico che pare fuori posto rispetto alle altre. Lasciando da parte queste osservazioni preliminari, non possiamo offrire alcuna altra forma di spiegazione. A parte la Scimmia le altre sparirono decenni fa dopo che il governo le “ottenne” per la ricerca e da allora non sono state più individuate
Punto tuttora irrisolto è chi abbia costruito la piramide. Non abbiamo definito alcuna connessione maya-azteca dal Sud-America. Le attuali teorie per quanto riguarda la “sezione della piramide” sono: una sconosciuta civiltà primitiva; egizia; sumera; dravidica (India); cinese. Per quanto riguarda la collina terrazzata o la sezione “fortificata”, le teorie conducono a: una sconosciuta civiltà primitiva; cinese; romana; sumera; dravidica (India). Queste teorie possono essere collegate a manufatti venuti alla luce nella regione durante gli ultimi cento anni
Uno dei manufatti più rilevanti è una giara in bronzo romano-greco-egizia utilizzata per acqua o vino, mediante il metodo sabbia/cera. I fini dettagli ne confermano le origini. La datazione degli esperti va dal 200 a.C. al 400 d.C. Si stanno ancora conducendo delle indagini per confermarne la datazione. Altri oggetti ritrovati nelle vicinanze erano una teiera cinese in ottone finemente decorata di circa 600 anni e una statua in ottone tibetano-cinese che si ritiene rappresenti un dio o una dea hindu. Nella zona la ricerca continua. Questi semplici oggetti sembrano confermare che il sito venisse utilizzato nello stesso tempo da Egizi, Fenici, Romani, Cinesi o da un’antica cultura dravidica nella regione asio-indiana dell’Oceano Pacifico Indiano.
I marinai dell’antichità conoscevano le rotte molto meglio di quanto crediamo. Conoscevano l’Australia? Sì! Utilizzavano risorse australiane nei loro commerci? Sì! Disegnarono antiche mappe della costa australiana? Sì! Sarebbe impossibile per qualsiasi marinaio che fa opera di commercio nelle regioni asiatiche, ignorare l’ampia massa di terra nel sud chiamata Australia, secoli o forse millenni fa.

[align=right]Fonte: http://www.nibiru2012.it/archeologia/la ... ympie.html[/align]


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MessaggioInviato: 18/02/2011, 09:01 
Antichi egizi in Australia?


Stupefacenti geroglifici si trovano in Australia, sulle rocce nella foresta del Parco Nazionale della Hunter Valley, cento chilometri a nord di Sydney. Secondo il ricercatore Paul White essi sono d’origine egizia e risalgono a 4500 anni fa. Si dice che i graffiti fossero scoperti nei primi anni del Novecento, ma rimasero nascosti al grande pubblico sino a che, negli anni Settanta, non li riscoprì un uomo che cercava il proprio cane disperso.

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In un gran blocco d’arenaria c’è come una piccola ‘camera’ tra due pareti di pietra, distanti pochi metri, l’una di fronte all’altra, mentre una specie di soffitto copre l’estremità più stretta. Per raggiungerla occorre salire su una piccola frana rocciosa, nascosta dalla vegetazione.
Sulle rocce sono incisi almeno duecentocinquanta geroglifici di tipo egizio, in parte corrosi dal tempo. Non somigliano ai graffiti d’animali fatti dagli aborigeni.

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All’estremità della grotta si vede l’antico dio egizio Anubis, il giudice dei morti. I disegni appaiono molto antichi, nello stile arcaico e poco conosciuto delle prime Dinastie. Gli egittologi sono abituati a leggere i geroglifici d’epoche più recenti, ma lo stile antico contiene forme primitive. Questo spiega i dubbi dei ricercatori, di fronte ad immagini bizzarre, che da molti sono tacciate d’essere volgari falsi. L’anziano egittologo Ray Johnson, che aveva tradotto testi molto antichi per il museo delle antichità del Cairo, sarebbe riuscito a tradurre le due pareti della grotta. Ne è emersa una saga tragica di antichi esploratori, naufragati in una terra sconosciuta, e la morte prematura del loro capo di stirpe regale, ‘il Signore Djes–eb’.

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Un gruppo di tre cartigli incorniciati registra il nome di Djedefre o Ra’Djedef, Re dell’Alto e Basso Nilo della IV Dinastia (2528–2520 a.C.), fratello di Khafra e figlio di Khufu.
Ciò daterebbe la spedizione subito dopo il regno di Khufu, conosciuto in greco come Cheope, il Faraone della prima delle tre grandi piramidi. Djes–eb poteva essere uno dei figli del Faraone Ra’Djedef, che regnò per otto anni dopo Khufu. Se l’iscrizione fosse autentica, potrebbe risalire al 2500 a.C. e sarebbe stata scritta su ordine d’un capitano di nave o simile, poiché il glifo angolare sulla parete reca il titolo d’un alto ufficiale o d’un sacerdote. Lo scrivano parla a nome di Sua Altezza il Principe, “da questo posto sventurato in cui siamo giunti con la nostra nave”.

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Il capo della spedizione è il figlio del Faraone, ‘il Signore Djes–eb’, venuto a soffrire lontano da casa. I geroglifici parlano del viaggio e della sua tragica fine.
“Siamo andati per colline e deserti, nel vento e sotto la pioggia, senza trovare laghi.
È stato ucciso mentre trasportava alto il vessillo del Dio Falco in terra straniera, attraverso le montagne, il deserto e l’acqua. Egli, che è morto prima, qui è stato lasciato a riposare.
Possa avere la vita eterna. Non si alzerà mai più in piedi presso le acque del Sacro Stagno di Mer, il cui nome significa ‘amore’”.

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La seconda parete, più corrosa, descrive la tragedia. Comincia con il glifo d’un serpente, con un glifo delle mascelle (mordere) ed il simbolo di ‘due volte’.
“Il serpente ha morso due volte. I seguaci del signore Khufu, vigoroso Re del Basso Egitto, Signore dei due Regni, non ritorneranno tutti. Tutte le sponde dei fiumi e dei torrenti sono asciutte. La nostra imbarcazione è danneggiata e legata con la corda. Abbiamo dato il rosso d’uovo dalla cassa dei medicinali ed abbiamo pregato Amen, il Nascosto, dato che è stato colpito due volte.
Abbiamo murato l’entrata laterale al rifugio con le pietre ed abbiamo allineato la camera ai cieli occidentali. Le tre porte dell’eternità sono state collegate all’estremità posteriore della tomba reale e sono state sigillate. Abbiamo disposto al suo lato un vaso, l’offerta santa, caso mai si svegliasse dalla tomba. È separato dalla casa il corpo reale e tutti gli altri.
Qui è iscritta la storia straordinaria della morte e della sepoltura del Signore Djes–eb, uno dei figli del Faraone Ra’Djedef”.
Lo stato di consunzione dei graffiti sembra dimostrare una lunga esposizione al clima.
Una piramide a terrazze, alta una trentina di metri, antica almeno 6000 anni, si trova alla periferia di Gympie, nel Queensland. Essa fu segnalata dal primo uomo bianco che raggiunse la zona, verso il 1850. Due statue di pietra che raffigurano scimmie e potrebbero avere 3000 anni sono state dissotterrate presso questa piramide nel 1966, e si pensa rappresentino il dio egiziano Thoth. La scimmia più grande, accovacciata, è fatta di conglomerato pietroso. La scimmia più piccola impugna la Tau o Croce di vita ed è rovinata dal tempo e dagli agenti atmosferici. Thoth era il dio della scrittura e della saggezza, rappresentato come una scimmia dagli Egizi sino a circa il 1000 a.C., poi si trasformò in una divinità dal corpo umano, con la testa di un Ibis, e registrava il giudizio delle anime nell'altro mondo.

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Una statuetta molto piccola di scimmia accovacciata è stata trovata da un operaio di Widgee Shire. Anche questa si crede che rappresenti Thoth. Un'antica Ankh o ‘Croce di vita’ egizia, di giada, è stata dissotterrata a Noosaville, sulla Sunshine Coast. A Toowoomba sono state trovate diciassette pietre di granito con iscrizioni fenicie.
Un disco solare egiziano è stato scoperto nel 1950, intagliato in una scogliera.
Presso Bowen sono stati trovati sulle rocce graffiti simili a geroglifici egiziani.

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Uno scarabeo intagliato in onice è stato scavato vicino al fiume Neapean, presso Penrith (New South Wales). A Penrith esiste una piramide a gradoni alta 50 piedi. Ad ovest delle Blue Mountains esiste un’altra piramide a gradoni, simile a quella di Gympie, fatta d’enormi blocchi di granito, alta una trentina di metri. Rex Gilroy identificò nel 1978 antichi simboli massonici egizi in una caverna, ad alcune miglia dal luogo dove era stata scoperta nel 1910 una moneta di Tolomeo IV.
Presso il fiume Hawkesbury, disegni molto antichi degli aborigeni raffigurano sulla roccia dei visitatori sconosciuti, tra i quali si vedono tipi simili agli Egizi.

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Alla fine dell’Ottocento, nella zona centrale del NSW, gli aborigeni adoravano un essere celeste di nome Biame, giudice delle anime, con un ruolo simile al Thoth, della mitologia egizia. Le tribù del Kimberley adorano ancora oggi una dea madre, come facevano le tribù del distretto di Gympie, e come le antiche popolazioni del Medio Oriente. Alcuni gruppi delle tribù di Kimberley hanno le caratteristiche razziali del Medio Oriente e nella loro lingua vi sono molte parole egiziane antiche.

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Nel 1931 A.P. Elkin, professore d'antropologia all'università di Sydney, scoprì una tribù che non aveva mai incontrato un uomo bianco. Il professore rimase sbalordito quando gli anziani della tribù lo salutarono con antichi segni massonici segreti della mano. Fu colpito dalle caratteristiche somatiche dei nativi. Scoprì che gli aborigeni adoravano il sole, avevano i culti della Madre Terra e del Serpente dell'arcobaleno, e che diverse parole della loro lingua erano d'origine egiziana. Siamo nella zona della famosa arte rupestre dei Wandjina i quali, secondo la leggenda, provenivano in grandi navi dall'altro capo dell'Oceano Indiano.
A Tjuringa, regione di Kimberley, c’è un simbolo solare identico a quello di Aton, la divinità adorata in Egitto verso il 1000 a.C. Gli adoratori di Aton raffiguravano il Sole con piccole mani che escono per abbracciare l'umanità.

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Nella terra di Arnhem e nello stretto di Torres si mummificavano i morti. Nel 1875 si trovò nell'isola di Darnley un cadavere mummificato. Il celebre medico Sir Raphael Cilento lo esaminò e stabilì che il metodo d’imbalsamazione era lo stesso impiegato in Egitto oltre 2900 anni fa.
Nel 1931 l’antropologo Grafton Elliot-Smith esaminò dei resti mummificati in una caverna della Nuova Zelanda. Identificò il cranio come quello d’un Egiziano, antico almeno 2000 anni. Le sue carte scomparvero misteriosamente dalla biblioteca di scienze dell'Accademia australiana di Canberra.
Nel 1964 sull'isola di New Hannover un ufficiale sanitario, Ray Sheridan, scoprì i resti di un antico tempio del Sole, di stile egiziano. Vide un idolo, rivolto al sole nascente, metà uomo e metà uccello, alto due metri, del peso di quattro tonnellate. Nei pressi, Ray Sheridan trovò la scultura d’una ruota. Le rovine gli ricordavano un antico tempio del Sole che aveva visto in Egitto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ci sono prove significative che gli antichi fossero ben informati dell’esistenza della grande terra del sud. Secondo alcuni, l’Australia compare con il nome di “Antoecie” sul famoso mappamondo sferico di Crates di Mallos.
Secondo il Cairo Times del 1982, gli archeologi che lavoravano a Fayum, vicino all’Oasi di Siwa, scoprirono resti fossili di canguri e d’altri marsupiali australiani. C’è anche l’inspiegabile corredo di boomerang scoperti da Carter nel 1922 nell’anticamera della tomba di Tutankhamen. Lunghi da 26 a 64 cm, essi erano di legno o di maiolica (faenza).

[align=right]Fonte: http://www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=192[/align]


Ultima modifica di Bastion il 18/02/2011, 09:05, modificato 1 volta in totale.

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Chissà quante cose ci nascondono, chissà a scuola quante bugie ci hanno detto...



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Ma io non la vedo cosi... A scuola ti hanno insegnato la storia ufficiale (ed è giusto che sia cosi). Con la scuola poni le basi della tua cultura, della tua conoscenza.... Dopo se uno è interessato ricerca e riflette anche sul "resto".


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Bello. Un popolo di navigatori come i Fenici potevano mai fermarsi al mediterraneo? Sono gli Egizi la sopresa in questo senso.


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Niente male! Queste sì che sono prove eclatanti! Sono queste le cose che vorrei vedere più spesso.... anche in televisione.
Una volta l'ineffabile e inqualificabile Giacobbo accennò agli Egizi in Australia in una delle puntate di Voyager, promettendo di parlarne..... mai sentito più niente!
Quello, quando trova un mistero vero, che può essere dimostrato, se ne sta alla larga.... sarà perché non poteva parlare dei Templari, dei Massoni e dei fantasmi, e quindi non gli è sembrato molto interessante....
O forse l'Australia non è una delle sue mete turistiche, dato che quello si fa viaggetti in tutto il mondo a spese del contribuente, per far vedere agli italiani quanto è bello e spettacolare lui in mezzo alle antiche rovine di civiltà di cui probabilmente a lui non gliene importa niente, se non come scenario di sfondo alla Sua Augustissima Persona....
Ma a volte mi viene da pensare che, poiché parla quasi sempre di finti misteri o di cose trite e ritrite, lo paghino proprio per far credere che in fin dei conti i misteri non esistono.... paradossalmente, Giacobbo fa sì che la gente non si interessi ai misteri reali, dato che la sua trasmissione, fingendo di parlare di fatti misteriosi, fa addormentare tutti quanti.
E se facesse parte della tattica di occultamento televisivo tipico della TV italiana?
Se poi parliamo di "Mistero", immagino che, se mai ne hanno parlato (ma non credo, dato che in quella trasmissione si parla più che altro di cose già dimostrate come bufale da lungo tempo, e non è questo il caso), l'hanno trattata in modo superficiale e demenziale, come sono soliti fare....
Insomma..... state pur sicuri che di questa storia difficilmente sentiremo ancora parlare. É troppo facile che possa essere vera.... non sia mai che un mistero sconcertante possa essere svelato!


Ultima modifica di Enkidu il 19/02/2011, 19:05, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 19/02/2011, 19:38 
In effetti mi sembra che la scoperta (non nuova a quanto pare) non abbia destato lo scalpore dovuto... qualcuno che vuole andare in Australia a verificare di persona? [:D]



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